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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Meditazioni quotidiane: Gennaio - Febbraio - Marzo - Aprile

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2014 10:07
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Sesso: Femminile
09/01/2014 10:34
 
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  14 Gennaio


L'ADOLESCENZA DI GESÙ (1)


 


1. Gesù cresceva in età. La Chiesa ci presenta in questi giorni la figura di Gesù fanciullo ed adolescente. Come ogni età di nostra vita gli è cara, volle soprattutto trascorrere l'età della giovinezza come età di trasformazione e santificarla. Ma i suoi giorni erano pieni, gli anni suoi erano una catena di virtù e di meriti... E i nostri passano tanto vuoti e inutili per l'anima, per l'eternità!.,. Rimedia subito.


 


2. Gesù cresceva in statura. Volle adattarsi alle condizioni della natura umana, anche egli imparare a camminare, a parlare, passando per tutte le debolezze della prima età, eccetto il peccato. Quale stato d'umiliazione per lui, che traccia le vie al sole, e scioglie la lingua agli Angeli nei loro concenti' O Gesù, fammi camminare, parlare, vivere santamente umile con te.


 


3. Gesù progrediva nella sua arte. L'artefice del mondo, il regolatore dell'universo, la sapienza stessa s'adatta allo stato di umile apprendista, impara da S. Giuseppe a dirozzare il legno, a formare un lavoro, un attrezzo! Si meravigliavano gli Angeli; e chiunque si stupisce al pensarci... Pensa con che umiltà e fedeltà compi il tuo dovere... Non ti lamenti del tuo stato? Non ti par duro, insopportabile, perché umile?


 


PRATICA.: Attendi con amore al tuo lavoro, come Gesù.


 


(1) Novena dello Sposalizio di M. V.


 


15 Gennaio


S. MAURIZIO - IL NOSTRO MARTIRIO


 


1. Tutti dobbiamo essere martiri. Ammiriamo pure la fede, il coraggio, la generosità di S. Maurizio, che a capo della legione Tebea, nel Vallese, sacrifica la vita piuttosto che rinunziare alla fede in Gesù; è un martire glorioso,..; ma ricordiamoci che tutti dobbiamo soffrire un martirio. Gesù ha detto che con la violenza si rapisce il regno dei cieli (Mt. 11, 12), e san Paolo : Chi combatte, sarà coronato (II Tim. 2, 5); dunque per tutti il patire è prima della palma.


 


2. Il nostro martirio è meno violento, ma più lungo. I martiri, come S. Maurizio, si guadagnavano la corona tra crudeli tormenti, ma in poche ore, od in alcuni giorni; il nostro martirio dura tutta la vita, dovendo noi combattere contro di noi, contro le nostre passioni, contro il demonio, contro il mondo, mortificandoci, soffrendo con pazienza, rassegnandoci a Dio, il che è un morire continuo. Come amiamo noi tale martirio?


 


3. Il nostro trionfa. S. Maurizio è stato esaltato all'onore degli altari, questo è molto, ma il vero trionfo è il cielo, dove S. Giovanni (Apoc. 7, 9) vide tutti i Santi con la palma in mano circondare il trono di Dio, cantare le lodi del Signore, godere del godimento di Dio... Guardiamo al premio, ed accingiamoci, generosi, al nostro martirio quotidiano!


 


PRATICA. — Sopporta oggi con gioia i tuoi piccoli dolori, pensando che avrai più gloria m Paradiso.


 


16 Gennaio


GESU’ UBBIDIENTE


 


1. A chi obbediva. Che l'inferiore obbedisca al superiore è naturale; e così il servo al padrone, il figlio al padre, il sole a Dio; l'ubbidienza è legge universale, senza cui è impossibile l'armonia nel mondo. Ma che Dio obbedisca a Giuseppe ed a Maria, due creature soggette a lui, che nulla potevano senza di lui è ubbidienza che fa stupire. Impara a ubbidire,


 


2. Per quanto tempo obbedì. Tutta la vita; non solo fanciullo, perciò bisognoso delle cure premurose di Maria; non solo giovanotto, sotto la guida di san Giuseppe, ma anche adulto obbedisce a Maria ed a Giuseppe: Erat subditus illis: era soggetto a loro. San Bonaventura lo contempla in atto di chiedere ancora licenza alla Madre prima d'avviarsi al Getsemani; e noi quante scuse, quanti pretesti alleghiamo per non obbedire!


 


3. In che cosa obbediva. In tutte le cose, perfino le più comuni, le più servili; aiutava la Madre nelle faccende domestiche, si prestava al Padre - Custode in tutte le esigenze dell'arte del fabbro, senza ribattere parola, col sorriso sul labbro, con la prontezza dell'angelo al cenno di Dio. Quanta confusione per me tanto tardo, restio, recalcitrante Dell'obbedire'


 


PRATICA. — Recita un Pater, Ave e Gloria a Gesù, ed obbedisci oggi ai tuoi superiori ed al dovere senza replicare parola.


 


17 Gennaio


GESÙ AL LAVORO


 


1. Perché Gesù lavora. Provvedere miracolosamente il cibo a sé e alla famiglia non sarebbe stato per lui cosa più difficile del moltiplicare i pani, o del saziare gli uccelli dell'aria; ma Iddio comandò ad Adamo di faticare; il lavoro è legge universale: Gesù vi si assoggettò per nostro esempio, e per obbedienza al decreto del Padre suo. Noi riteniamo tanto duro il lavoro... Altro che amarlo!? Con quanti lamenti lo accompagniamo!?


 


2. Gesù lavora. Non un breve periodo, ma 30 anni passò nell'umile arte del fabbro: Lui, che teneva fra le mani lo scettro del mondo... Irrobustiva le braccia nell'abbattere il cedro ed il sicomoro, e la pialla e la sega furono per tanti anni la sua occupazione giornaliera. Non diciamo più troppo umile o duro il nostro stato; purché sia fatto per il Signore, tanto vale dinanzi a lui guidare l'aratro, quanto maneggiare lo scettro.


 


3. Il lavoro santificato. Lavorare per il guadagno è interesse; lavorare per la gloria è vanità ed orgoglio; lavorare per passatempo è tempo perduto, ma lavorare per compiere il nostro dovere, per far penitenza, per amor di Dio, per conquistare il Paradiso, lavorare sollevando di quando in quando mente e cuore a Dio, è santificare come Gesù il lavoro. Finora l'hai santificato così?


 


PRATICA- Santifica oggi il tuo lavoro offrendolo a Dio.


 


18 Gennaio


VITA NASCOSTA DI GESÙ


 


1. La vita interiore di Gesù. Il mondo guarda alle apparenze; Iddio all'intimo del cuore (I Reg. 16, 7); ed il cuore ha una vita propria, ignota allo sguardo del mondo, con cui cerca di unirsi a Dio, di pensare quanto più può a Lui, di operare secondo le Sue ispirazioni e i suoi voleri, di vivere tutto per Lui, staccandosi ogni giorno di più dalla terra. La conosci, la pratichi tu questa vita?


 


2. Gesù viveva con Dio. Il mondo vedeva solo la vita esterna di Gesù: e sarebbe inesplicabile come Egli, Sapienza eterna, capace di meravigliare il mondo coi prodigi della sua eloquenza e potenza, passasse tanti anni in un mestiere inutile in apparenza. Ma tutto si spiega, riflettendo sulle parole di S. Paolo: la mia vita è nascosta con Cristo in Dio (Col. 3, 3). Così il cuore di Gesù lavorava, unendosi, conformandosi, sacrificandosi ogni momento al Padre. Che lezione per te!


 


3. L'ardore del suo Cuore. Nelle limpide notti del cielo di Palestina, che fa Gesù all'aperto con gli occhi fissi al firmamento? S'immerge in seno al Padre e lo adora. Durante il lavoro, a chi sono rivolti quei frequenti aneliti? Si sottomette al Padre e lo benedice. Quando gli tocca qualche sofferenza, perché volge gli occhi al Cielo? Si rassegna al Padre, pregustando il sacrificio... E tu, sai sollevarti a Dio nelle varie circostanze della vita, pensando alla sua presenza?


 


PRATICA. - Recita tre A ve Maria, e cerca nel raccoglimento la vita interiore del tuo cuore.


 


19 Gennaio


PROGRESSI DI GESÙ


 


1. Gesù progrediva innanzi a Dio (Luc. 11. 52). La vita del vero cristiano deve essere un progresso continuo nel bene per piacere a Dio; l'imperfetto deve correggere i difetti e mortificare le passioni; il tiepido deve infervorarsi; il giusto deve progredire nella virtù sempre più; il santo guardare sempre più in alto e mai dire basta; chi rallenta la corsa, già retrocede. I tuoi anni segnano progressi o regressi nella virtù?


 


2. Gesù progrediva in sapienza. La vera sapienza non è altro che la santità; Gesù, come Dio, fin dal suo nascere era il Santo per eccellenza, non poteva dunque aumentare la sua santità; ma accordava lo sviluppo e l'esercizio delle virtù all'avanzare dell'età, e faceva spiccare man mano in sé la dolcezza, la pazienza, l'umiltà, l'amore. II Signore vede anche m noi, anno per anno, una pratica più spiccata delle virtù del cristiano?


 


3. Gesù avanzava in grazia. Le opere di Lui erano sempre più grandi e grate dinanzi al Padre, che nel Figlio si compiaceva (Luc, 3, 22); e vedendosi glorificato da Lui, lo esaltò con la sua approvazione (Jo. 12, 28), e col dargli un nome sopra ogni nome (Phil. 11, 9). Se Gesù ci conoscesse premurosi di avanzarci nella virtù, quali grazie, quali favori, quale gloria ci preparerebbe! Consacra dunque la vita interamente al bene.


 


PRATICA. - Prometti di crescere nella virtù a imitazione di Gesù e della Sacra Famiglia.







Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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