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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Meditazioni quotidiane: Gennaio - Febbraio - Marzo - Aprile

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2014 10:07
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08/02/2014 11:41
 
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  9 Febbraio

LA RESA DEI CONTI

 

1. È verità di fede. Perché lasciarci agitare dal dubbio e dalla tentazione sul destino dell'al di là? Gesù ha parlato chiaro, e non mente. Dopo la morte, verrà il giudizio (hebr. 9, 27); Gesù lo disse con la parabola del servitore chiamato a rendere i conti (Luc. 16, v. 2); gli Apostoli raccogliendo la grande verità, la proposero nel Credo, dicendo :  Verrà a giudicare i vivi e i morti ". Se lo credi, perché vivi cosi male?

 

2. Il giudizio toccherà a te. Qui è inutile nasconderti, fingere e presumere: dovrai comparire dinanzi al Giudice, argum te (Ps. XLIX), spoglio di titoli, di protezioni, di vana speranza; tu solo in faccia a Dio solo: a Dio giusto, terribile per il corrotto e il mentitore, a Dio con le fatali bilance in mano perchè Lui solo è vera e somma giustizia, da cui dipende la nostra eternità. Tremavano di sana inquietudine i Santi a questo pensiero : e tu ridi e ti diverti? Pensaci bene prima di gettare via la misericordia di Dio, pensaci finchè sei in vita.

 

3. La giustizia è la regola dei giudizio. Il giudizio è il momento delle grandi rivelazioni: l'uomo è di fronte a se stesso (Ezech. 7, 3); allora non è più il regno della misericordia, ma il trionfo della giustizia; non più compassione, ma severità; se l'uomo abusò della bontà di Dio su questa terra, se ne disprezzò gli inviti amorevoli, allora vedrà i terribili effetti della giustizia divina: e tu non pensi che con Dio non si ride (Gal. 6, 7). Perchè credi Egli sia venuto sulla terra, se non per spingerci a scoprire la verità sulla nostra esistenza definitiva? Il male e il bene compiuti saranno giudicati alla fine, nulla rimane indiscusso, ma è certo che tu stesso sarai artefice del giusto verdetto che attende ogni soddisfazione: beato se avrai creduto e affidato la tua vita a Dio; dannato se con ostinazione e perversione superba lo avrai rifiutato. Egli ti darà ciò che avrai scelto!

 

PRATICA. - Oggi fa un serio esame di coscienza, e osserva a che punto ti trovi. Maria, Mater gratiae. - Dulcis Parens clementiae, - Tu nos ab hoste protege - Et mortis hora suscipe.

 

10 Febbraio

LA SENTENZA DEL GIUSTO

 

1. Sorriso del Giudice. Considera quale gioia inonderà l'anima del giusto al giudizio, nel vedere Dio col sorriso rivolgergli le dolci parole : “ Non temere, sono Io, tuo Padre, tuo Dio; non mi conosci? Mi temevi in vita; tremavi a comparire innanzi a me; moltiplicavi le opere buone, le virtù, i meriti... Coraggio, servo buono e fedele, tu hai compiuto il tuo dovere: vieni... ”. Anche a te Dio rivolgerà tale sorriso, purché tu viva bene... Mettiti presto sulla buona via, il nostro Dio è un Dio che ama e ti cerca.

 

2. Sentenza consolante del Giudice. Vieni, benedetto, nel regno di Dio Padre {Mt 25, 34). Che dolci parole! Vieni, Iddio invita l'anima ad accostarsi, a venirgli in seno, a congiungersi a Lui per non separarsi mai più; benedetto, benedizione che abbellisce, che allieta, che inebria, che accende di ardore celeste; nel regno, a godere Dio, con Dio, a parte del suo regno, delle sue dolcezze... L'avrai tu questa sentenza? Cerca di meritarla con l'esame frequente di coscienza. Diceva Santa Bernadette: Cielo, Cielo; solo il Paradiso conta, il resto è nulla.

 

3. L'anima consolata. Come spiegare la contentezza del giusto? Come benedirà allora il po' di bene, radunato per quel momento supremo! I peccati fuggiti, detestati, cancellati con la penitenza, le tentazioni superate, le mortificazioni intraprese, le virtù praticate; come tutto parrà un nulla in paragone alla benedizione, al godimento di Dio!... Che fai tu per meritare tale sentenza? Vedi come sei lasciato di scegliere da che parte stare? Dio non è venuto sulla terra per ricattarci o per metterci paura, è venuto per dirci la verità sulla nostra destinazione eterna, questa è la nostra consolazione: la verità che nessun altra religione al mondo o filosofia ha saputo spiegarci con tanta dimostrazione quando, per sigillare questa verità, Nostro Signore Gesù Cristo andò sulla Croce. Quele altro dio pregato o invocato dagli uomini di ogni tempo ha fatto questo per te?

 

PRATICA. — Quando sarai coricato, pensa se, giudicato in questa notte, potresti sperare la sentenza del giusto. Un Pater a S. Giuseppe.

 

 

11 Febbraio

L'ESAME DI COSCIENZA

 

1. Ci porta alla conoscenza di noi stessi. Nulla è nascosto a noi quanto noi stessi! Come l'occhio vede tutto e non se stesso, così il cuore è un mistero a se medesimo! Tu conosci i difetti altrui, vedi le paglie negli altrui occhi, critichi tutti; ma non sai conoscere te stesso!,.. Eppure se ogni sera esamini l'anima tua, se ti studi, se cerchi con diligenza i tuoi difetti, giungerai a conoscerti un poco. Lo fai tu questo esame ogni giorno? Pensi a quante volte critichi Dio stesso, il Papa, la Chiesa, ma eviti superbamente di pensare a come ti comporti nei confronti di Dio e del prossimo?

 

2. Ci aiuta ad emendarci. Potresti vedere in uno specchio la tua faccia macchiata, rimanere impassibile e non pulirla? Specchia ogni sera l'anima nella legge di Dio, nel Crocifisso; quante macchie! Quanti peccati! Non un giorno senza qualche miseria!... Se lo fai seriamente, non puoi dire con indifferenza: Oggi ho peccato come ieri, o più che ieri; e non m'importa niente. Se dopo l'esame non ti emendi, non è forse perché lo fai con leggerezza e con animo prevenuto? Non è forse la tua superbia, l'orgoglio, la vana gloria ad impedirti di vederti chiaramente dentro e di emendarti?

 

3. È un efficace mezzo di santificazione. Se contribuisse anche solo a diminuire i peccati, produrrebbe già un progresso .nella virtù; ma se ti metti a praticare una virtù per volta, se ogni sera esamini con che riuscita in quel giorno l'hai praticata, e, vedendoti deficiente, proponi e ti rimetti il giorno dopo a praticarla con più energia, quanto presto riuscirai a santificarti! Forse perché ti costa un leggero sforzo, vuoi perderne i vantaggi, tralasciandola? Eppure quanti sforzi compi ogni giorno per soddisfare le tue necessità umane e terrene? Non ti prendi forse cura del tuo corpo e non mangi ogni giorno per mantenerti in salute buona? Come puoi ignorare o persino danneggiare la salute della tua anima?

 

PRATICA. — Fin da questa sera, comincia a far bene l'esame di coscienza, e non lasciarlo più. Invoca il tuo Angelo Custode ogni giorno, più spesso che puoi.

 

12 Febbraio

LO SMARRIMENTO DI GESÙ

 

1. Gesù rimane in Gerusalemme. Il Redentore toccava i 12 anni, quando, venuto al Tempio per la solennità della Pasqua con Giuseppe e Maria, nel partire eluse le loro ricerche e rimase nel Tempio. Non fu per ingannarli, né per disubbidire o per rendersi libero; ma solo per obbedire al divin Padre che voleva desse un saggio della sua Sapienza celeste. Dobbiamo obbedire prima a Dio, poi agli uomini.

 

2. Gesù si ferma nel Tempio. Gesù non si ferma per le vie, per vana curiosità di vedere o di esser veduto; ne per le case in vane chiacchiere e inutili discorsi; nè con persone estranee per farsi conoscere; ma in chiesa, nella casa della preghiera, al cospetto di suo Padre, ragionando coi sacerdoti e dottori della legge, parlando di Dio e della sua legge. Che lezione ai tanti nostri inutili cicalecci!

 

3. Dolore di Giuseppe e di Maria nello smarrimento. Non appena si avvidero, dopo una giornata di cammino, che Gesù non era con essi, afflitti, dolenti, incolpando se stessi, non ebbero più posa. Lo cercarono tra parenti e amici; e non avendolo trovato, si sentirono il cuore trafitto; ed a ragione, avendo perduto Dio, Come mai noi siamo così tranquilli quando perdiamo il Signore e la sua grazia col peccato, e ci comportiamo come se nulla fosse? Perché non corriamo a cercarlo mediante la Confessione? L'anima senza Dio, è perduta!.. Che poi, rifletti, in questo smarrimento, non è certo Gesù che si era perduto, ma i suoi genitori che non lo trovavano più. Questo quadro ci spinge a pensare a quante volte noi perdiamo Gesù, lo smarriamo nella nostra vita e vedi come seguendo la Madre noi lo ritroviamo, lo ritroviamo nel posto giusto, a parlare dei progetti del Padre. Seguiamo i Santi Genitori di Gesù così anche noi lo ritroveremo ogni volta che lo smarriamo.

 

PRATICA, — Proponi seriamente di non perdere mai Gesù col peccato grave. E se ciò accadesse, fai ricorso alla medicina per sanarti, corri al confessionale e poi in ginocchio davanti all'Eucaristia. Il Signore non attende altro da te per poterti riabbracciare. Ti attende ogni giorno.

 

13 Febbraio

GESÙ RITROVATO

 

1. Fu ritrovato dopo tre giorni. Volle esercitare la pazienza e la virtù di Giuseppe e di Maria per tre giorni, e, malgrado il loro dolore e le loro fervide preghiere, differì al terzo giorno la loro consolazione. Noi ci lamentiamo se Iddio non ci consola subito, non ci fa sentire la sua presenza, non ci esaudisce come noi desideriamo. Egli lo fa per farci accrescere i nostri meriti. Rassegniamoci: Maria e Giuseppe, benché santissimi, furono forse subito consolati?

 

2. Tenero rimprovero di Maria. Appena la Vergine vide il Figlio tra i dottori e poté liberamente parlargli: Figlio, gli disse, perché ci hai fatto questo7 Ecco che tuo padre e io addolorati andavamo in cerca di te (Luca 2, 48). Che moderazione in questo rimprovero! Che parole misurate! Quando un giusto motivo ci obbliga al rimprovero, come parliamo noi?

Ci comportiamo con calma?

 

3. Risposta di Gesù. Non riprende la sollecitudine di Giuseppe e di Maria, non è insensibile alla loro amorevolezza; ma scusa se stesso, dicendo di essere stato causa del loro affanno per compiere la volontà del Padre: Non sapevate che debbo occuparmi delle cose spettanti al mio Padre celeste? Figli, inferiori, dipendenti, come rispondete ai vostri superiori? Imparate da Gesù ad amarli e a rispettarli. L'amore e il rispetto verso i genitori è un comandamento di Dio, e perchè è così importante? Perchè solo con l'obbedienza a Dio, che agisce per il nostro bene vero, noi possiamo essere veramente felici.

 

PRATICA.— Recita i sette dolori della santissima Vergine, o sette Gloria Patri, in ricordo di essi. Affidati a Maria e a Giuseppe quando, voltandoti, ti accorgi di aver smarrito Gesù.

 

14 Febbraio

DIO MI VEDE SEMPRE

 

1. Dio ti vede in tutti i luoghi. Dio è ovunque con la sua essenza, con la sua potenza. Cielo, terra, abissi, tutto è ripieno della sua maestà. Discendi nei più profondi abissi, o sali sulle più alte vette, cerca qualsiasi riposto nascondiglio : ivi Egli è. Nasconditi, se puoi; fuggilo: Dio ti porta in palma di mano. Eppure, tu che non faresti un'azione sconveniente o indecente alla presenza di un personaggio autorevole, la farai innanzi a Dio?

 

2. Dio vede tutte le tue cose. La tua apparenza come la tua essenza è svelata agli occhi di Dio : pensieri, desideri, sospetti, giudizi, compiacenze cattive, cattive intenzioni, tutto è chiaro e limpido in faccia a Dio. Le più grandi, come le menome azioni, meritorie o peccaminose, tutto vede e pesa, approva o condanna. Come osi fare cose che Egli può subito castigare? Come osi dire : Nessuno mi vede?...

 

3. Dio che ti vede sarà tuo giudice. Cuncta stricte discussurus: vaglierò tutto con rigore: a me la vendetta, e la farò davvero; retribuam! (Rom. 12, 19). È ben terribile cadere nelle mani del Dio vivente (Hebr 10, 31). Che diresti d'un bambino che graffia la madre che può vendicarsi solo coll'allargare le braccia e lasciarlo cadere? E come osi rivoltarti, offendere Dio che ti giudicherà e, se non ti penti, di punirà di sicuro? Il primo peccato che commetti, può essere l'ultimo... Il timore di Dio ti spinga a impegnarti a salvare l'anima. La pazienza proverbiale di Dio, che è infinita, cessa tuttavia nel momento in cui morirai. Finito il tuo tempo inizia l'eternità di Dio della quale ci ha resi partecipi con l'adozione a figli. Non esisterà un altro tempo, hai solo questa vita per decidere se stare dalla parte di Dio o contro di Lui. In fin dei conti non è Lui a punirti, giudicando le tue scelte Egli ti darà ciò che avrai scelto: o con Lui o contro di Lui.

 

PRATICA. — Nelle tentazioni rinnova il pensiero della presenza di Dio: Dio mi vede.La Sua presenza nel mondo ti incoraggi a nutrire un vero e santo timore che lontano da Lui, avresti solo l'Inferno.

 

15 Febbraio

LO SVAGO

 

1. Deve costituire un riposo dopo il lavoro. L'arco, sempre teso, alfine si spezza. Vi dev'essere il tempo per tacere e per parlare, per lavorare e per riposare, dice lo Spirito Santo (Eccl. 3). Come la notte succede al giorno, così il riposo alla fatica. Anche i Santi si prendevano il debito sollievo, e Gesù stanco si sedette presso il pozzo di Samaria. Ma il riposo deve essere un premio, una necessità, un ristoro e non già una manifestazione di pigrizia. Non organizzi forse un riposo al tuo corpo stanco dopo le fatiche del lavoro manuale? Così devi pensare anche ad un recupero delle forze spirituali, far riposare la tua anima, concedendole un tempo di ristorazione in Dio.

 

2. Deve essere moderato. Sia per la durata anche per non sciupare il tempo; sia in se stesso fuggendo tutto ciò che possa costituire peccato o occasione di peccato; sia pel modo in cui dev'essere preso, modo che non dovrà mai farci dimenticare il dovere più importante: l'anima. Dio. Come si possono conciliare balli, certi spettacoli cinematografici, certe letture, certi piaceri, con la purezza e la santità? Certo! Non ti è impedito di divertirti, anche Gesù e la Sua Madre venivano invitati ai banchetti, alle nozze, e Gesù stesso dipinge la festa delle anime come ad un banchezzo nuziale, ma non sono certo questi  sani divertimenti di cui parliamo , sono i divertimenti mondaniquesti che devi fuggire, fatti sempre più spesso non per avvicinarci a Gesù, ma per sfuggirgli, per dimenticarlo, quasi fosse Lui l'oggetto delle nostre distrazioni e del male.

 

3. Dobbiamo santificarlo. Siate allegri nel Signore, dice S. Paolo. Ti trovi a divertirti in compagnia? E fai bene ma cerca se te ne viene il destro, di elevare il tono con qualche parola che orienti al bello, al buono, alla virtù. Sei in una gita? Sappiti sollevare, dallo spettacolo della natura, a Dio con qualche atto d'amore pel Creatore di ogni bellezza. Esaminati: quale è stato sino ad oggi il tono dei tuoi svaghi? Ti sei vergognato di parlare di Gesù e della sua dottrina? Come in tutte le cose l'eccesso, la smoderatezza, l'esagerazione conducono a strafare e in ciò si finisce per offendere Dio perchè non lo si vuole più vicino, non santifichiamo Lui abbassando il nostro livello di dignità di figli di Dio. 

 

PRATICA. — Cerca di mettere ordine nei tuoi divertimenti dando loro l'impronta di Dio. Chiedi il sostegno dei Santi, invocandoli spesso.






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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