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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Meditazioni quotidiane: Gennaio - Febbraio - Marzo - Aprile

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2014 10:07
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Sesso: Femminile
21/02/2014 11:44
 
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  24 Febbraio

L'ASTINENZA DALLE CARNI

 

1. Iddio comanda ciò che vuole. Egli è il Signore, il Re dei re, a cui obbediscono il cielo e la terra e perciò può comandare ciò che vuole a noi suoi sudditi. Ad Adamo innocente comandò l'astinenza dal pomo; agli ebrei impose l'astinenza dal sangue, dalle carni immonde; a noi cristiani, mediante la Chiesa, prescrive l'astinenza dalle carni in alcuni giorni; chi ci da il diritto di disobbedire o di criticarlo? Spesse volte il problema non riguarda la dottrina in se, ma l'approccio ad essa sbagliato; si entra nella discussione con superbia, con l'intento di voler criticare le richieste di Dio o peggio, attribuire alla Chiesa "pesi ingiusti" al solo scopo di sovvertire le richieste di Dio o di giustificare la propria debolezza in quel non sapere, o non volere, obbedire a Dio.

 

2. Perché far vigilia? 1. Per l’obbedienza a Dio, perché se a Lui è indifferente qualunque cibo, sente però offesa dalla cattiva volontà di opporsi ai suoi voleri. 2. Per penitenza dei nostri peccati, che, essendo continui, esigono continua riparazione: Peccasti, poenitere (S. Agostino). 3, Per imparare a vincerci nelle tentazioni e nelle passioni sfrenate, con l'avvezzarci a vincerci nella gola, che è fonte di lussuria. Sei ben persuaso di queste verità? Se non sei convinto poniti avanti l'esempio del dottore: se devi fare qualche esame del sangue, devi attenerti ad un digiuno specifico e lo mantieni, altrimenti i tuoi esami o non engono accettati oppure vengono falsati i risultati. Se nel caso del corpo obbedisci al medico, perchè disobbedisci al Medico della tua anima?

 

3. Meriti dell'astinenza. 1. È un atto di mortificazione della nostra volontà; 2. È un atto di osservanza religiosa; 3. È una pratica di penitenza che diminuisce le pene del purgatorio; inoltre è un atto di umiltà riconoscendoci peccatori, debitori a Dio, e sottomessi agli ordini della Chiesa. Ma per averne i meriti è necessario attendervi con prontezza, con esattezza, offrendo la nostra astinenza a gloria di Dio. In definitiva devi comprendere che laddove tu riuscissi in queste pratiche, ciò è dovuto ad una ulteriore grazia oltre che alla tua volontà, saresti davvero doppiamente compensato. Non puoi farcela da solo, chiedi nella Preghiera questa volontà.

 

PRATICA. — Proponi di adattarti volentieri alle vigilie. Non fare promesse che non puoi mantenere, ma non astenerti dal proporti ogni giorno il cammino della riconciliazione con Dio.

 

25 Febbraio

LO   SCANDALO

 

1. Sentenze di Gesù contro gli scandalosi. Guai al mondo per causa degli scandali; guai all'uomo, per colpa del quale avviene lo scandalo (Mt 18, 7). Se la tua mano od il tuo piede, o l'occhio tuo ti serve di scandalo, gettalo via da te. Guai a chi scandalizza i piccoli, sarebbe meglio per lui che gli si appendesse al collo una macina, e fosse sommerso nel profondo del mare. Che sentenze terribili! Meditale...

 

2. Gravità dello scandalo. Con esso si priva il prossimo dell'innocenza, della grazia” della purità, del Paradiso; si rubano le anime a Gesù, dopo che gli sono costate tanto; si rende inutile il sangue che Gesù sparse per salvarle: sangue che grida vendetta come quello dell'innocente Abele (Gen. 4, 10); con esso si coopera col demonio nell'uccidere moralmente chissà quante anime e gettarle nell'inferno. 

 

3. Facilità dello scandalo. Se ci asteniamo da scandali gravi, difficilmente cerchiamo di evitare quelli leggeri che pure tanto male possono portare. Basta una parola, un gesto di malizia, un'impazienza, una malignità, una mormorazione, basta un contegno leggero, un'imprudenza... Ogni peccato commesso innanzi al prossimo è un cattivo esempio, forse origine di peccati negli altri... Quale confusione per tutti! Rimediamoli dunque coi buoni esempi!

 

PRATICA. — Esamina le tue azioni, gli oggetti, i quadri, i libri di casa tua, il come ti vesti, il come ti esprimi e togli subito lo scandalo. 

 

26 Febbraio

IL BUON ESEMPIO

 

1. E’ un dovere di tutti i cristiani. Iddio affidò a ciascuno la cura del suo prossimo (Eccl.17, 12); risplenda la vostra luce innanzi agli uomini (dice Gesù), affinché vedano le vostre opere buone, e diano gloria al Padre che sta nei Cieli (Mt 5, 16); tenete le lucerne ardenti nelle vostre mani (Luca 12, 35), ossia porgete buoni esempi, dice San Gregorio, fate il bene non solo davanti a Dio, ma anche davanti agli uomini (Rom. 12, 17); tali sentenze non ci ordinano di dare buon esempio?

 

2. Come praticarlo. In tutti i tempi, in tutti i luoghi, dobbiamo dare buon esempio al prossimo. Non solo in chiesa, nelle opere di pietà, ma in casa, con gli eguali, con gli inferiori, coi domestici, nel parlare, nel correggere, nel cibo, nel contegno, nelle vesti. Questo importa vigilanza continua sopra di noi, ma salutare a noi stessi. Come ti comporti a questo riguardo?

 

3. E’ mezzo di riparare agli scandali. Se è detto: Guai a chi perde un'anima, è pur vero che, chi ne guadagna una, giova alla propria. Che consolazione per noi, che mezzo facile di condurre anime a Dio! Chi non può dare buon esempio? Se esso vale più di qualsiasi predica, pensare che Iddio assegna a te parte del merito altrui, di cui tu fosti causa, è una grande consolazione. E tu quanti buoni esempi porgi al tuo prossimo? Vivi con coerenza le promesse fatte nel Battesimo? Vivi con coerenza le leggi della Chiesa? Non essere di quelli che predicano bene e razzolano male, che vivono incoerentemente, perchè la tua predica sarebbe infruttuosa ed anzi lo scandalo, il pretesto per l'altro a non convertirsi, a rimanere nel proprio errore.

 

PRATICA. — Da buon esempio oggi e sempre; con sette Gloria Patri al Sangue preziosissimo chiedi a Gesù che te ne dia la grazia.

 

27 Febbraio

LA PAROLA DI DIO

 

1. È principio di conversione. In molte maniere Iddio fa ravvedere i peccatori; il divino Spirito ispira dove e come vuole, ed è spirito che infonde la vita; ma il mezzo più comune di conversione è la predica. Iddio predica ad Adamo, e lo convince; il profeta Natan converte Davide; Giona converte Ninive; il Battista convince il popolo ebreo : il Redentore impone agli apostoli la predicazione per convertire tutto il mondo. Ami tu la parola di Dio? Se non ami questa Parola, come puoi pretendere le grazie per vivere?

 

2. È mezzo di correzione. La fede nasce dall'udito (Rom. 10, 17). Chi può ascoltare la divina Parola senza scuotersi? Quasi raggio di sole illumina chi sta nelle tenebre del peccato, della passione, della tentazione; rischiara il nostro spirito sui doveri nostri con Dio, col prossimo, con noi; svela i misteri del cuore e ci fa conoscere a noi medesimi. Con essa si riconoscono i pericoli e i rimedi, il male e i mezzi per evitarlo.

 

3. È fonte di santità. Ravvivando la fede, risveglia il fervore; mostrandoci deboli,, superbi, impazienti, privi di meriti pel Cielo, ci induce a riformarci, a scuoterei, a non perdere tempo e ad arricchire le nostre corone; ci infiamma all'amore per Gesù e ad emulare i Santi. E tu come e con qual fine ascolti la predica? Che profitto ne ricavi? Non riesce mai inefficace: o santifica o condanna!

 

PRATICA. — Ascolta volentieri e con attenzione la Parola di Dio, specialmente nei giorni festivi.

 

28 Febbraio

MODO DI UDIRE LA PAROLA DI DIO

 

1. Con rispetto. Qualsiasi sacerdote la predichi, è sempre Parola di Dio; e Dio ritiene come disprezzo proprio quello rivolto al suo inviato; la Parola di Dio è spada di Dio in mano al sacerdote, voce del cielo, sorgente di vita, cibo dell'anima, mezzo di salute, anche se è difettoso lo strumento ossia il sacerdote che ce la porge. Ascoltala con la devozione con cui ti accosti alla santa Comunione, dice S. Agostino: fanne gran conto. La rispetti? Non ne parli mai male? Non stare li a fare poi inutili discussioni perchè vuoi giustificare il tuo peccato, questa Parola va accolta, non chiacchierata.

 

2. Con serietà. Essa è una grazia di Dio; chi la disprezza, ne renderà conto a Lui; è cibo di salute per chi la cura; è cibo di morte per chi se ne ride; ma non torna mai vuota al seno di Dio (Is. 55, 11). Il sacerdote predicatore starà a giudizio contro di noi, e i suoi consigli che non abbiamo praticato ci condanneranno, Se non avessimo conosciute le cose, non avremmo peccato. Pensaci seriamente, e temi nella predica la tua condanna.

 

3. Con volontà di approfittarne. Non si ascolti per curiosità, per gustare l'eloquenza, per conoscere l'ingegno altrui; non già per abitudine, per obbedienza al superiore, per far piacere ad un parente o amico; non già con distrazione, criticando quel che si ode, perché ci ferisce e ci umilia; ascoltiamola con l'intento di praticare quanto si ascolta, applicandola a noi, esaminandoci, pentendoci, proponendo di emendarci con l'aiuto di Dio. Lo fai tu?

 

PRATICA. — Ascolta sempre con rispetto, con serietà e buona volontà la Parola di Dio. Invoca sempre lo Spirito Santo affinchè ti aiuti a comprendere il senso delle Scritture.

 

29 Febbraio (quando è presente nel calendario)

PARABOLA DEL SEMINATORE

 

1. La semenza parte cadde lungo la strada (Luca 8, 5). La semenza è la Parola di Dio, dice Gesù; talvolta cade in cuori volontariamente dissipati, distratti; e non fa frutto per colpa nostra, come non frutta il grano gettato sulla strada e calpestato dai viandanti. Il diavolo cerca di portarci via la Parola udita mediante le distrazioni, col persuaderci che non fa per noi, che è esagerazione, che ci manca il tempo per fare quanto si predica... E tu ascolti il demonio? Non sai che è padre della menzogna?

 

2. Parte cadde sopra la siepe. Sono i cuori duri che sempre ascoltano e mai si convertono, perché rincresce loro mutare vita, lasciare quel vizio, abbandonare quel capriccio... Non è così? Sono i cuori duri come pietra, perché avendo disprezzato tante volte le ispirazioni, gl'inviti di Dio, il Signore si ritira, e il cuore indurisce... Non sei. tu uno di questi? Sono i cuori instabili, senza radice profonda di devozione, un po' caldi, un po' freddi... Non è forse il tuo ritratto?

 

3. Parte cadde tra le spine. Chi attende a due padroni, al mondo e a Dio, chi alterna i piaceri alle devozioni, chi cerca le ricchezze, chi è troppo sollecito dei suoi affari, a lungo andare vede il buon seme soffocato isterilire e perdersi. Chi lascia regnare in sé le spine anche di una sola passione, non potrà mantenere lungamente la virtù, la pietà, la divozione. Cerca perché, con tante prediche, sei sempre lo stesso.

 

PRATICA. — Implora, con tré Poter, la grazia di potere sempre approfittare della divina Parola.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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