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Ultimo Aggiornamento: 09/04/2014 10:07
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11/03/2014 21:40
 
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 19 marzo San Giuseppe, clicca qui per il thread dedicato a Lui, storia e preghiera...


9 Marzo

GESÙ CATTURATO

 

1. Fuga degli Apostoli. Rimasti fedeli nel tempo del trionfo, dei miracoli, delle carezze di Gesù; nelle tribolazioni, nei pericoli fugerunt: fuggirono!,.. E ciò, dopo averlo conosciuto per Dio, per Padre; dopo avergli protestato fedeltà fino alla morte; dopo averlo ricevuto nella Comunione! Tutto solo per paura!... Buon Gesù, quanta desolazione! Noi pure siamo i vili che dopo replicate promesse per rispetto umano o per qualche difficoltà ti abbandoniamo!

 

2. Sono Io; Ego sum. “ Chi cercate voi? “ disse Gesù alle turbe, — Gesù Nazareno. — Sono Io, replicò il Redentore; tosto, percossi come da fulmine, caddero indietro inchiodati a terra. O potenza del Nome di Gesù! Dolce, amabile ai giusti, ai santi; è terribile ai dannati e ai demoni. Sono Io, dirà al giudizio dei giusti, e tosto rimarranno inebriati dalla conoscenza di Dio; Sono Io, udranno i reprobi, e lo spavento li fulminerà. Risolviti a camminare sempre nella via del bene per aver amico Gesù,

 

3. Gesù in catene. Per nulla scossi dal miracolo, Giuda e i soldati, come leoni sguinzagliati sulla preda, si avventano contro Gesù, e legatelo con funi e catene come un delinquente, lo gettano a terra, e con pugni, con schiaffi e calci, lo percuotono per ogni parte del corpo. E voi, o mio Gesù, non dite nulla? Non vi difendete? Non vi vendicate?... Imparo anch'io a non risentirmi. Gesù, datemi pazienza e dolcezza sempre e con tutti.

 

PRATICA. — Nelle piccole contrarietà della tua vita prova a tacere perdonando in ricordo del grande perdono di Gesù.

 

10 Marzo (1)

LO   SCHIAFFO

 

1. Schiaffo crudele. Guarda Gesù con le mani legate, in piedi, al cospetto del sinedrio, che cerca ogni minimo appiglio per condannarlo. Guarda quel volto divino che rallegra il Paradiso, che gli Angeli fissano con riverenza, su cui Maria appena osava imprimere un bacio; guarda il servo che alza la mano e gli scaglia uno schiaffo... Crudele, che male t'ha fatto Gesù? — Tu piangi per Gesù; e poi l'offendi...!

 

2. Schiaffo ignominioso. Un servo percuote Gesù, fino allora stimato da tutti, alla presenza dell'intero sinedrio che applaude e approva l'ingiuria, senza che nemmeno uno solo sorga a difenderlo... Gesù era dunque reputato ben poca cosa... Lui che è padrone dell'universo e la Sapienza Eterna... Impara l'umiltà, vile verme della terra; impara a vincere l'amor proprio. Gesù tace e soffre...; e tu, superbo, che fai nelle ingiurie?

 

3. Schiaffo ingiusto. Perché dato senza diritto, per rabbia, per vendetta; perché prudentissima era la risposta di Gesù al pontefice, rimettendosi agli uditori per giudicare della Sua dottrina. Gesù che poteva paralizzargli la mano come a Geroboamo, non lo fece, e perdonò il soldato. Abbi pazienza quando ricevi male per bene, quando le parole tue sono male interpretate, quando la tua ragione non prevale quantunque giusta... La pazienza ti porta al Cielo.

 

PRATICA. — Recita tre Pater al Crocifisso per quelli che hai offesi.

 

(1) Novena di San Giuseppe.

 

11 Marzo

PIETRO SPERGIURO

 

1. Pietro rinnega Gesù per tiepidezza. Figurati nel cuore della notte, l'atrio del pontefice. Una lampada spande intorno una debole luce, e, attorno al fuoco, curiosi e sfaccendati parlano del nuovo prigioniero, Gesù. Pietro conversa con alcuni di essi; riconosciuto, vacilla, poi nega di conoscere il Maestro! Pietro dormì nell'orto invece di pregare e, catturato Gesù, tosto lo abbandonò; tornò, da lontano, a seguirlo, ma cadde! Tema Dio chi è freddo: la caduta è ben vicina alla tiepidezza!

 

2. Pietro spergiuro per presunzione. Si vantava di voler seguire Gesù, a ogni costo, fino alla morte; di non volersi mai scandalizzare; di non rinnegarlo mai. Pietro dimentica la predizione di Gesù, o presuntuoso non ci crede, e intanto basta una sola ancella a muoverlo allo spergiuro col dire che non aveva nulla da fare con Lui. Guai a chi fida in sé e nelle proprie forze; guai al presuntuoso che dimentica di non potere nulla senza Dio!

 

3. Pietro ricade nello spergiuro, perché sta nelle occasioni. Era trascorsa un'ora circa (Lc 22, 59) dal suo spergiuro e Pietro insensibile, indifferente al suo peccato, o non osando partire sebbene pentito, fu di nuovo incalzato a dire se fosse dei discepoli di Gesù. Pietro aggiungendo menzogne, cominciò a imprecare a se stesso e a spergiurare di non saperne nulla. È troppo vero che chi sta nelle occasioni pericolose volontariamente, deve cadere. Esamina i tuoi pericoli di cadere, e provvedi all'anima tua,

 

PRATICA. — Recita il Credo con viva fede.

 

12 Marzo

SAN PIETRO PENTITO

 

1. Lo sguardo di Gesù a S. Pietro. Gesù in mezzo a una tempesta di calunnie, d'ingiurie, di dolori, ancora accresciuti dalla caduta del suo primo Apostolo, dimentica se stesso, e, volgendo gli occhi intorno, li fissa in quelli di Pietro. Occhiata onnipotente e di grazia! Pietro, come in uno specchio, vede la sua deformità; già pentito, flevit, piange. O Signore, respice in me, guardami! Possa io convertirmi!

 

2. Pianto amaro di Pietro: flevit amare (Lc. 22, 62). Pianse non già per timore, ma per amore; ricordò i benefìzi, i favori ottenuti dal Maestro, e il triplice suo atto d'infedeltà, la mancanza alle promesse giurate; si riconobbe figliuol prodigo, pecorella smarrita; conobbe la grande bontà di Gesù nel richiamarlo al suo cuore, solo le lacrime gli temperavano l'amarezza del cuore... O Signore, spezzate pure il mio cuore! Datemi la contrizione di Pietro, della Maddalena!

 

3. Pianto efficace e continuo di Pietro: egressus foras (ib.). Fuggì dall'atrio, togliendosi dalle ricadute; pianse i tre suoi peccati per tutta la vita; le lacrime, dice san Clemente, gli avevano solcate le guance a guisa di due canali; il canto del gallo era come una frecciata al suo cuore! Rimase tanto ferito d'amore che poté dire a Gesù, Tu lo sai che io Ti amo (Gv 21, 16). Anima mia, come piangi, come compensi i tanti tuoi peccati? Quanto ami Gesù?

 

PRATICA. —Esamina attentamente ogni giorno la tua coscienza,

 

 

13 Marzo

GESÙ IN CASA DI CAIFA

 

1. Gesù davanti al sinedrio. Scribi, farisei, dottori della legge, principi dei sacerdoti, giudicano Gesù; e, uditolo che si proclama Figlio dì Dio, il pontefice Caifa si squarcia il ricco manto e grida : È reo di morte! Tutti ripetono; È reo di morte, è un bestemmiatore, è un ribaldo, è un violatore del sabato, è un sovvertitore del popolo! Gesù tace; ma qual ferita al suo onore! Si condanna per invidia, con piena falsità; e Gesù tace. Impara a tacere nelle offese.

 

2. Gesù dinanzi ai soldati. Ad essi fu consegnato Gesù nel rimanente della notte fatale; e questi, crudeli, inumani, istigati dal demonio, dai sacerdoti, dall'interesse, gli riempiono la faccia di sputi; gli strappano con violenza i capelli e la barba; gli bendano gli occhi, e percuotendolo, gli dicono : Indovina chi ti ha percosso. Che crudele vilipendio a Gesù! La mia smania di godere ne fu la causa; ed io non ci penso e non faccio nulla!...

 

3. Gesù nel suo Cuore. Non dovevano forse trapassargli l'anima di dolore tante oscenità dei soldati, tante calunnie dei sacerdoti, tante ingiustizie dei giudei, tante bestemmie e maledizioni dei servi, tanti peccati che si replicavano sotto i suoi occhi? Gesù offriva tutto al Padre in soddisfazione dei peccati; il suo Cuore era in continua orazione. Anche tu prega, soffri, fatica per la conversione dei poveri peccatori.

 

PRATICA. — Sopporta volentieri le offese, per riparare gl'insulti recati a Gesù.

 

14 Marzo

DISPERAZIONE DI GIUDA

 

1. Terribili giudizi di Dio. Due apostoli caddero in un orribile peccato, Pietro e Giuda. Ambedue prevenuti, corretti, invitati da Gesù al perdono; ambedue piangono il loro delitto; pure Pietro si salva, Giuda si perde; Pietro torna al Maestro, Giuda, disperato, si da la morte!... Adora i giudizi di Dio, ma non abusare della sua bontà. Non dire: a Solo un peccato, uno sfogo, un piacere, poi non più "; può essere l'ultimo!...

 

2. Pentimento inefficace di Giuda. Disse bensì, peccavi, ho peccato; restituì il denaro, ma lo fece per disperazione, e forse per timore di essere condannato come traditore; gettò il denaro nel tempio per rimorso, ma senza detestare l'avarizia; confessò il peccato, ma senza speranza del perdono! Perché non venne a Gesù? Perché non lo supplicò di riabbracciarlo? Era forse troppo tardi? Ma no ; anche nell'ultima ora Gesù ci aspetta a penitenza. Non disperiamoci mai...

 

3. Morte disperata. Pensalo, coi capelli irti,  col volto acceso, col demonio in cuore, fuggire il mondo, gli uomini che crede lo debbano esecrare; corre non già come la Maddalena, come Zaccheo, come il ladrone a Gesù, bensì a un albero, e con un capestro al collo si uccide. Infelice! Che guadagnò nel lasciare la compagnia di Gesù per seguire il demonio? Se hai peccato, torna presto a Gesù, confida in Lui; ti salverà.

 

PRATICA. - Proponi di confessarti subito dopo un peccato; recita tre Ave Maria.

 

15 Marzo

INNOCENZA DI GESU’

 

1. Esame di Pilato. Dopo una notte di affanni, Gesù, già condannalo dai giudei, sui mattino,, con le mani legate come un malfattore, viene trascinato da Pilato perché lo condanni a morte. Tre misfatti gli sono imputati : di sovvertire il popolo con false dottrine, di proibire il tributo a Cesare, di volersi far re dei giudei. Così sono travisati orribilmente i fatti, Che importano le bugie? si dice... Le credi anche tu cose da nulla?

 

2. Risposta di Gesù, Gesù risponde alle calunnie, perché non è vietata la propria difesa, ma paria con un dire così modesto e discreto, con tanta umiltà e tacendo sul non necessario che Filato si stupisce grandemente (Mt 27, 14) e ne deduce la sua innocenza. Medita sul tono delle tue difese, sulla durezza delle tue risposte, sulla veemenza del tuo risentimento, sull'orgoglio del tuo parlare: che differenza tra te e Gesù! Tu così violento. Gesù così calmo.

 

3. Gesù proclamato innocente. Pilato gli rende giustizia e a vista del popolo pronunzia; io non trovo in quest'uomo causa alcuna per condannarlo. Dunque, si sciolgano le catene. Gesù torni in libertà... Nulla di tutto questo! Tu sai che è male l'impazienza, il disobbedire, la superbia, la vanità, la freddezza: condanni tutto a parole; ma i fatti quali sono? Tu condanni il peccato; eppure, con solenne contraddizione, quante volte lo commetti?...

 

PRATICA. - Trattieniti dal parlare troppo e recita cinque Gloria Patri umilmente.

 

16 Marzo (1)

GESÙ ED ERODE

 

1. Gesù tace dinanzi ad Erode. Costui, re malvagio e crudele, era l'uccisore di S. Giovanni. Al vedere Gesù si rallegra, perché spera da Lui un miracolo, e lo interroga in cento maniere. Gesù, sia per condanna alla vita malvagia di lui, sia per eludere la vana curiosità, sia per guadagnarsi disprezzi, non risponde parola ad Erode. O Signore, vi scongiuro, non tacete con me; parlate al mio cuore; ispiratemi; con un miracolo spezzate la mia durezza.

 

2. Erode disprezza Gesù. Deridetur justi simplicitas (Gb, 12, 4); la semplicità del giusto gli procura derisione; Erode, figura del mondo, non capì nulla del saggio silenzio di Gesù ; “ Egli è scemo, disse, è un pazzo, uno scimunito; disprezzate tale re ”; e tutto l'esercito sprevit illum; lo disprezzò: è un pazzo, O sapienza eterna, o pazzo d'amore (sant'Agostino), datemi la celeste pazzia di amare Voi, disprezzando il mondo.

 

3. La bianca veste. Aggiungendo agli scherni l'ignominia, Erode mise indosso a Gesù la veste bianca dei re, ma vecchia e sdruscita, rimandandolo a Pilato, divenuto suo amico da quel momento. La candida veste era figura della bianchezza e purità dell'anima di Gesù e dell'innocenza della sua vita: qualità quasi sempre disprezzate dal mondo. Dammi, o mio Dio, la bianca veste dell'innocenza; mondami col tuo sangue; rendimi candido come la neve, dealba me! e poco m'importa che il mondo mi derida!

 

PRATICA. — Disprezza le derisioni dei mondani, apprezza solo il giudizio dei buoni e della coscienza.







Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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