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Sia lodato Gesù Cristo il tanto censurato saluto fra Cattolici

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2014 15:37
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17/03/2014 15:37
 
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Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato!


 


La giaculatoria: “Gesù mio, misericordia”, recitata con cuor contrito, ha cento giorni d'Indulgenza anche applicabile alle sante Anime del Purgatorio. E sempre Papa Sisto V con sua Bolla Redituri 11 luglio 1587 concede anche cento giorni d'indulgenza per ogni volta che salutandosi l'un l'altro si dirà divotamente:


“Sia lodato Gesù Cristo”, e si risponderà: “Sempre sia lodato”.


Bellissima pratica che si trova scolpita fin anche in testi storici e che da raccomandarsi ovunque, è stata purtroppo cestinata con l’imperversare del falso “spirito” del Concilio Vaticano II.


«Massime queste, piuttosto, da riscoprirsi per opera dei parroci e degli altri sacerdoti, dei maestri e delle maestre, dei laici ora specialmente che il Nome Santissimo di Gesù Cristo viene così spesso dagli eretici ed anche dai cattivi cristiani profanato con orribili bestemmie. Pio PP. IX, felicemente regnante, nel giorno 11 agosto dell'anno 1851, alle preghiere del P. Procurator Generale dei Chierici Regolari Somaschi, ha largito l’Indulgenza di cinquanta giorni per ogni volta ed in perpetuo a tutti i fedeli, che reciteranno, almeno col cuor contrito, la seguente giaculatoria (in qualunque idioma, purché la versione sia fedele): “Dulcissime Jesu, ne sis mihi Judex, sed Salvator. Dolcissimo Gesù, non siatemi Giudice, ma Salvatore”». [1]


Così scriveva Dante: «Lodare qualcuno per la sua diligenza, la sua tenacia, la sua modestia; mi lodò d’aver saputo tacere; tutti lodarono il suo coraggio, la sua onestà, il suo disinteresse; E se ’l mondo sapesse il cor ch’elli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe».


Persino nella simpatica serie cinematografica “Continuavano a chiamarlo trinità”, il duetto Bud Spencer (in questo caso è “Bambino”) e Terence Hill (“Trinità”) ne esce vincente e convincente:


Monaco: “Sia lodato Gesù Cristo”.
Bambino: “Perché?!”.
Priore: “Be’... quando il pellegrino penitente o il viandante affaticato bussa alla nostra porta noi lo salutiamo dicendo: «Sia lodato Gesù Cristo», e l’altro risponde: «Sempre sia lodato»”.
Trinità: “Ah, adesso ho capito. Sempre sia lodato! E tu che fai, non lodi?”.
Bambino: “Certo. Sempre sia lodato”.

 

Che cosa è accaduto perché questo saluto e questa lode al nostro Signore Dio è venuto meno? Difficile dirlo.

Questa lode era anche un segno di accompagnamento da parte di Gesù verso chi si salutava il quale, rispondendo al saluto con “il sempre sia lodato” accoglieva questo straordinario Accompagnatore, lo riconosceva per come lo si invocava.

 

Citando sempre la scena del western all'italiana, infatti, Bambino che dimostra come sempre di non aver capito nulla, conclude:

Monaco: “Che il Signore vi accompagni”.
Bambino: “No, andiamo da soli!”.

 

Ecco allora, non usare più questo saluto fra noi cristiani. Non riconoscendo più l’autorevolezza di chi ci accompagnava in questo saluto, non si fa altro che rispondere come Bambino: “No! Andiamo da soli”, e perciò si è sostituito il più laico saluto della politica corretta: buon giorno, buona sera, buon pranzo, buon viaggio.

Il saluto cristiano, nella storia della Tradizione più viva, aveva dei significati teologici.

Prendiamo altri esempi quali: “addio”, i cristiani lo usavano soprattutto durante le persecuzioni quando, trascinati per il martirio, sapevano di non rivedersi più su questa terra e così si auguravano un “a-Dio”, “a-rivederci” in Cristo. Oggi invece si pronuncia un “addio” svuotato del suo significato cristiano.

Un altro esempio era l'augurare la buona sorte con il saluto “buona-ventura”, da dove deriva?

Giovanni Fidanza, così si chiamava il futuro S. Bonaventura, ma pochi sanno, forse, come scaturì il suo nome. La leggenda francescana (che non vuol dire “storia inventata”, ma da “leggere”) dice che quando Giovanni Fidanza si trovò in un momento di difficoltà spirituale, incontrò san Francesco che consolandolo gli augurò: Bona-Ventura, ossia, invitava il futuro santo a non avere timore di avventurarsi nelle cose di Dio, a diventarne discepolo, operaio della vigna; seguire Cristo è la più bella delle avventure. E così volle chiamarsi Giovanni Fidenza, nell'entrare tra i francescani: “Bonaventura”. 

 

Augurare “buona ventura”, anziché buona fortuna, assume davvero un altro senso, san Francesco e la cultura cristiana, hanno ancora molto da insegnarci.

Certo, il saluto tra Cristiani più consono all'abbraccio tra credenti e non è quello indicato nella Scrittura:

  • Il vecchio gli disse: “La pace sia teco!” (Gd 19,20).
  • In qualunque casa sarete entrati, dite prima: “Pace a questa casa!” (Lc 10,5).
  • Or mentr’essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! (Lc. 24,36); tenendo bene a mente che in questo “Pace a voi”, Gesù sottolinea di quale pace parla: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27).
  • “Pace a voi!”. E detto questo, mostrò loro le mani ed il costato (Gv 20,20).

Il saluto cristiano è dunque “mostrare”, “portare qualcosa”, è augurare all'altro di “vedere” con gli occhi della fede la consistenza di tale saluto, ossia ciò che il saluto contiene. Il senso profondo ce lo suggerisce, ad esempio, il Saluto che l'Arcangelo Gabriele portò alla Vergine Santa:

La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,27-30).

Da questo saluto prende forma il nostro “Sia lodato Gesù Cristo” al quale il destinatario risponde con il “Sempre sia lodato”, a sottolineare quel “il Signore sia con te”, ti sia propizio, non temere “perché in Lui troviamo grazia presso Dio”.

«Io, Terzio, che ho scritto l'epistola, vi saluto nel Signore» (Rom 16,22).

E c’è anche il riferimento a quando non dobbiamo dare il saluto cristiano, per esempio, a coloro che, spacciandosi per credenti, in realtà non sono rimasti nella sana dottrina, allontanandosi: “Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; perché chi lo saluta partecipa alle malvagie opere di lui” (2Gv 1,10-11). Non è cattiveria, quella usata da Giovanni, né maleducazione.

Togliendogli il saluto si testimonia, semplicemente, che con una tale persona non esiste più nessuna comunione spirituale, non c’è più quella grazia che univa mentre oggi, in nome dell’educazione, si è diventati tutti più buoni di Gesù Cristo, tutti più educati di Lui che osava dire: «Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi”» (Lc 10, 3-6, 10-11).

“Pace a voi!”, sì, senza dubbio, ma senza dissociare questa pace vera dal seguente monito: “Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.

Ma si sa, Gesù non usava la politica corretta, quindi oggi si censura Gesù per timore che le sue parole possano offendere chi non la pensa come Lui.

Ed è ovvio che un saluto come questo del “Sia lodato Gesù Cristo”, infastidisce, è retrogrado, è vecchiume... non è di moda, non raccoglie applausi e consensi, non ti fa diventare simpatico e accattivante dalla gente.

«Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita… eravate senza Cristo… senza speranze e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli è infatti la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli un popolo solo… facendo la pace… per mezzo della croce. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni gli altri, al Padre in un solo spirito» (Ef 2, 11-18).

Sappiamo che non è facile vivere in un mondo che ci è ostile persino nel saluto, ma non perdiamo la speranza e ritorniamo ad invocare Gesù nel salutare gli altri, specialmente se sacerdoti, invitandoli a rispondere con il “Sempre sia lodato” non solo per difendere ma anche per testimoniare la nostra vera identità di Figli di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo.
Sempre sia lodato.

 

Note
1] “Una preziosa parola ai figli ed alle figlie” dell'Oratorio di San Francesco di Sales. Tipografia Salesiana 1862, e rieditate dai Salesiani (cliccare qui).

   

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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