A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

IO CREDO IN DIO.... bellissima catechesi sul Credo

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2014 14:28
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
03/07/2014 09:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

  “Credo la Chiesa...”


 


Un bambino scappa di casa perché non ne può più di sua madre. In un primo tempo si gode tutta la sua libertà, vuole “sentirsi adulto”, e quindi va dove vuole e fa ogni cosa che gli passa per la testa; si diverte a compiere tutto ciò che prima gli appariva proibito. Col gruzzoletto che gli è rimasto in tasca si compra ogni genere di cose che desidera, mangia e beve tutto ciò che gli pare, si rotola completamente vestito nel fango, si arrampica per luoghi impervi e pericolosi. Ma dopo un po’ di tempo il bambino comincia a sentire un grande vuoto, si accorge che le sue giornate sono tutte uguali, che la sua vita non va in alcuna direzione. Non sopporta più i suoi vestiti sporchi e sudati, ed inoltre, finito il suo gruzzolo, comincia a fare i conti con la fame e con la sete. Le ferite che si è procurato arrampicandosi cominciano a fare infezione, e sente la febbre salirgli su per tutto il corpo. Lentamente riprende allora la strada di casa, pur aspettandosi le sfuriate di sua madre. Costei invece, appena rivede il figlio, piange di gioia, lo abbraccia, lo porta in casa, lo lava, gli cura le ferite, gli cambia i vestiti, lo nutre e lo disseta.


Questo piccolo racconto, per certi versi molto simile a quello del figliol prodigo, fotografa gran parte dell’umanità attuale, che spesso rivendica capricciosamente una libertà fine a se stessa, e rifiuta la chiesa come madre. Vi sono cose, indispensabili alla nostra salvezza, che non possiamo procurarci da soli. Inizialmente quel “gruzzolo rimasto in tasca” ci dà come un senso di onnipotenza. Il tralcio staccato dalla vite, non ne conserva forse, per qualche giorno, ancora un po’ di linfa? Presto però ci si accorge che la vita viene meno, che l’anima si dissecca, che l’ubriacatura di libertà lascia in realtà, col tempo, una grande sete; una sete che può essere appagata solo dall’“acqua che scaturisce dalla roccia”, quella che sgorga dal costato di Cristo, che colma i fonti battesimali di tutto il mondo. Ci si accorge che solo presso questa Madre la nostra fame si sazia col pane che nutre davvero, quello che si diffonde da tutti gli altari come cibo di vita eterna. Ci si accorge che solo presso i suoi confessionali possiamo venire lavati dal male commesso, curati nelle più profonde ferite dell’anima, rivestiti di abiti nuovi nella luce del ritrovato stato di grazia.

Ed è così che si diventa davvero adulti. E’ in questa Madre che a nostra volta si diventa madri, si genera e si salva con lei. Dai bassifondi di Calcutta alle periferie delle grandi città, non c’è angolo di mondo che non sia abbracciato dalla salvezza della Chiesa. Eppure, dicono alcuni, “Cristo sì, chiesa no”. Come se avessero in cantina la macchina del tempo per ritornare nella Palestina di 2000 anni fa ed incontrare là il Cristo, come se potessero sedersi ancora nel cenacolo fra Giuda e Gesù e prendere lì l’eucaristia, come se potessero travestirsi da mendicanti ciechi alle porte di Gerusalemme per sentirsi dire, anch’essi, “va’, ti sono rimessi i tuoi peccati!”.

La Chiesa non è cosa “altra”, rispetto al Cristo, ma è bensì il modo con cui Cristo mi salva oggi, nel mio tempo e nella mia storia. Quando Gesù parla della Chiesa dice “Me”: chi tocca voi tocca Me, chi perseguita voi perseguita Me. E quando Saulo ordinava stragi contro la chiesa, facendo versare il sangue di molti cristiani, Cristo Risorto sulla via di Damasco lo rimprovera così: “Saulo, Saulo, perché Mi perseguiti?” (At 9,4). Un richiamo che dovrebbe far rabbrividire tutti coloro che, oggi infervorati dalla stessa febbre di Saulo, attaccano e devastano la Chiesa. Ma nessun attacco, né accusa, né diffamazione potrebbero staccare i cristiani dalla Chiesa (come Satana vorrebbe per aver buon gioco), poiché essi la amano come proprie membra. Di più, sanno scorgere in essa le membra del Cristo, ed ogni attacco alla Chiesa lo avvertono come colpo di flagello alle membra del Cristo, alle proprie membra. Essi non possono fare a meno di amarne i ministri, di amare intensissimamente il Papa, di amare tutti i propri Pastori e sacerdoti. E li amano anche quando ne vedono i difetti. Nessun laicista potrà mai capire questo, perché tutto avviene per vie soprannaturali ed invisibili, per incorporazione mistica al Corpo di Gesù. E’ la punta della lancia del cherubino, è la trasverberazione al nostro costato, è l’incarnata partecipazione al mistero di salvezza.

Noi amiamo la Chiesa, e, dopo Cristo, non vi è nulla che amiamo di più. Essa è Cristo che cammina nella storia, che coi suoi piedi possenti estirpa arbusti e rovi, che con le sue mani piagate ci redime, con le sue spalle possenti ci sostiene: noi tutti indegni dal primo all’ultimo, noi tutti con passione così amati.

 

 

“...Una, santa, cattolica e apostolica...”

 

Perché il nostro antico Credo definisce la Chiesa una? Perché ha come origine Dio che è uno, e inoltre perché Gesù volle fondare una sola Chiesa. Si legge nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica che la Chiesa ha “come fondatore e capo Gesù Cristo, che ristabilisce l’unità di tutti i popoli in un solo corpo” (CCCC 161). La Chiesa dunque non solo è una, ma grazie allo Spirito che la anima è anche unificante. Si può dire che è unificante proprio in quanto una, ossia proprio in quanto attinge, tramite Cristo, direttamente all’unità di Dio. Oltre a questo, oltre cioè ad essere una ed unificante, la Chiesa è anche unica. “Essa ha una sola fede, una sola vita sacramentale, un’unica successione apostolica, una comune speranza e la stessa carità” (CCCC 161). Grazie a quest’unica fede, “l’unica Chiesa di Cristo, come società costituita e organizzata nel mondo, sussiste (subsistit in) nella Chiesa Cattolica, governata dal successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui. Solo per mezzo di essa si può ottenere la pienezza dei mezzi di salvezza, poiché il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza al solo collegio apostolico, il cui capo è Pietro” (CCCC 162). Talvolta è stata fraintesa quest’espressione “subsistit in”, peraltro già presente nel Concilio Vaticano II (LG 8,2); qualcuno si è chiesto: perché invece di dire “sussiste nella” non si è semplicemente detto “è”? Non viene sminuita la piena identità tra la Chiesa Cattolica e l’unica Chiesa di Cristo?

Proprio di recente, il 29 giugno 2007, una nota della Congregazione per la Dottrina della Fede ha precisato che in realtà l’uso di questa espressione “indica la piena identità della Chiesa di Cristo con la Chiesa Cattolica” (Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa, 3). Quanto alle Chiese e Comunità separate, “quantunque crediamo che abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e di peso. Poiché lo Spirito di Cristo non ricusa servirsi di esse come strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa cattolica” (Unitatis Redintegratio 3,4). Naturalmente occorre distinguere fra chiese che hanno conservato intatti i sacramenti (come quelle ortodosse), e chiese prive della successione apostolica (come quelle protestanti).

Le prime “pur non essendo in perfetta comunione con la Chiesa Cattolica, restano unite ad essa per mezzo di strettissimi vincoli, quali la successione apostolica e la valida eucaristia”, le seconde, prive per loro stessa scelta del sacerdozio ordinato, “non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa” (Dominus Jesus 17). La Chiesa di Cristo non è quindi la somma differenziata di tutte le chiese e le comunità cristiane, accidentalmente separatesi, ma è già visibile per intero nella Chiesa Cattolica “nella quale soltanto sono rimasti e rimarranno tutti gli elementi da Cristo stesso istituiti” (Unitatis Redintegratio 3). In essa si trova “la pienezza dei mezzi di salvezza” (CCCC 165), e per questo la chiamiamo anche santa, in quanto è la santità di Dio che l’ha fondata, ed è lo Spirito Santo che la abita e la vivifica (CCCC 165).
Tramite questa stessa santità i cristiani possono perseguire la propria santificazione. Il Credo chiama anche la Chiesa cattolica, che significa universale perché “è inviata in missione a tutti i popoli di ogni tempo e a qualsiasi cultura appartengano” annunziando la totalità e l’integrità della fede (CCCC 166). Nella Nuova Alleanza, destinatario della salvezza non è solo un popolo, bensì l’universalità delle genti. Il messaggio della Chiesa, che è poi il messaggio di salvezza di Gesù, può essere rettamente assimilato da qualsiasi cultura e mentalità, e nessuno è escluso dalla totalità dei benefici portati e custoditi dalla Chiesa; perché katholikòs in greco non indica solo una somma, una pluralità di destinatari, ma, per ogni destinatario, la totalità della sua persona, in tutte le variabili delle sue espressioni.

Infine il nostro antico Simbolo della fede chiama la Chiesa apostolica: questo non significa solamente che, per la sua origine, discende dagli apostoli o che è costruita sul loro fondamento; ma anche che la sua attuale struttura è apostolica, “in quanto istruita, santificata e governata, fino al ritorno di Cristo, dagli Apostoli, grazie ai loro successori, i Vescovi, in comunione col successore di Pietro” (CCCC 174). Pertanto anche l’intiero insegnamento della Chiesa “è quello stesso degli Apostoli”. Sant’Ireneo da Lione (130-202), nel suo scritto Adversus Haereses, dopo aver evidenziato il valore della successione apostolica, tanto da enumerare i successori di Pietro fino al suo tempo, e dopo aver messo in risalto il primato della Chiesa di Roma “nella quale per tutti gli uomini sempre è stata conservata la Tradizione che viene dagli Apostoli”, scrive: “Tali essendo dunque le prove, non si deve cercare presso altri la Verità, che è facile prendere dalla Chiesa, poiché gli apostoli ammassarono in lei, come in un ricco tesoro, nella maniera più piena, tutto ciò che riguarda la Verità, affinché chiunque vuole prenda da lei la bevanda della Vita”.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com