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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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nuovo Beato il Domenicano Pio Alberto del Corona Vescovo e Fondatore

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2014 14:06
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  Il giorno 17 settembre 2014, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza privata l’Em.mo Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Durante l’Udienza, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti:

- il miracolo attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Pio Alberto del Corona, dell’Ordine dei Frati Predicatori, Arcivescovo titolare di Sardica, Vescovo emerito di San Miniato, Fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane dello Spirito Santo; nato a Livorno (Italia) il 5 luglio 1837 e morto a Firenze (Italia) il 15 agosto 1912;



Vi presentiamo i pensieri e la fede del nuovo Beato attraverso un suo testo meraviglioso.....  

L'Anima Devota nei giorni Santi

  Devozione e meditazioni nella Settimana Santa

di mons. Pio Alberto Del Corona O.P. Arcivescovo di Sardica a cura delle Suore Domenicane con Imprimatur del Vicario Generale dell'Ordine dei Predicatori fr. Petrus Tani Firenze 10.2.1913 e con l'approvazione della Curia Arcivescovile di Firenze del 15.2.1913

Premessa

A tutte le Anime amanti, sorelle nostre in Gesù Cristo, offriamo queste pagine, quasi invito a tenere a Lui compagnia nei giorni santi, a seguirlo passo passo dall'entrata in Gerusalemme fino al Calvario, per contemplarne poi lo splendore della Risurrezione; a meditare i suoi dolori, la sua morte, le sue glorie, coi sentimenti stessi che l'angelico nostro Padre ci suggeriva; in quella stessa visione di luce che abbondava nella sua cherubica intelligenza.
Quanto qui è scritto è tratto fedelmente dalle sue Lettere e dai suoi appunti; e il mettere in vista queste perle nascoste ci sembra un doppio vantaggio: far conoscere sempre più le ricchezze versate a piene mani da Dio in quell'anima privilegiata (mons. Pio Del Corona O.P.), ed aiutare ad un tempo le anime tutte nell'arduo cammino verso la perfezione.

Così mons. Del Corona diceva: " Non vi lascio ricchezze dopo la mia morte; ma il patrimonio dè miei scritti vi aiuterà a mantenere il buono spirito dell'Istituto".

Le Suore Domenicane dell'Asilo - Firenze 15 Febbraio 1913.


INTRODUZIONE

Ecco la stupenda e terribile maestà dei sanguinosi misteri a invadere e opprimere i cuori.
Solennità di mestizia, profondità di commozioni, vena dischiusa di lacrime e struggimenti penosi, con dolorosa impotenza di conati per rispondere alle tenerezze e ai patimenti di un Dio.

Se mai la terra fu potente a turbare il cielo e a mettere il lutto e lo spavento, fu tale nei giorni della passione, quando Colui nel quale era la natura di tutti senza la colpa, esclamava: " Triste è l'anima mia fino alla morte"; quando l'Ostia di Pace, l'Agnello Santo, il Dio nella carne pativa, perchè il patimento era del Verbo Incarnato, e il Verbo che nella carne pativa era pur nel seno del Padre e aveva in sè tutta la essenza di Dio.
Il Padre era volto al Figlio, abbassato cò suoi Angeli verso di Lui agonizzante.
Il Paradiso che fu mai nel giorno del Venerdì Santo?
La eclissi di sole fu l'effetto e il simbolo della eterna bellezza eclissata in Croce.

Che fare nella Settimana di questo lutto divino?
Che via tracciare alle anime, spose del Verbo, che vorrebbero meditare e pregare, e non sanno ove volgere i pensieri affannosi?

S'incominci dal dì delle Palme il grido di amore che inneggi a Gesù negli ultimi giorni della sua vita terrena, nell'ultimo tratto del suo esilio sopra la terra, s'incominci l'Osanna che non si smentisca e accompagni il Divino Eroe nella pugna sanguinosa, al festino dell'amore, nei terrori dell'agonia, sul patibolo, nel sepolcro, nel trionfo della risurrezione.
Oh, care anime, siate ebbre e folli di Amore assaporando il mistero che vi redense, splendete di bellezza immacolata da innamorare Colui che vi amò sino a morire!




 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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DOMENICA DELLE PALME


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Nella Domenica delle Palme la Santa Chiesa commemora l'ingresso di Gesù in Gerusalemme colla processione innanzi la Messa e la benedizione dell'olivo. In tutta la Chiesa si eleva il Passio di san Matteo, e le parti della Sacra Liturgia fanno udire il gemito del Redentore che si prepara alle umiliazioni ed alla morte.


Care Anime, nella Domenica delle Palme ogni anima amante in Cristo deve adorare e raccogliere le lacrime di Gesù che pianse nell'ora del suo trionfo.
La Gerusalemme terrena col popolo festante apparve a Gesù come specchio della umana famiglia che traversa i secoli e negli eletti e nei reprobi d'allora vide gli eletti e i reprobi di tutte le età, e pianse. Dio solo seppe il mistero e il prezzo infinito di quelle lacrime.
All'anima mesta del Redentore brillava nel suo orrore e anche nel suo splendore, la Santissima Croce.
Innamorato delle anime le abbracciò tutte, le chiamò tutte al bacio e alle nozze di sangue, e alla vista dell'altare sanguinoso, come amante fremè, come gigante esultò.
Proferì allora le parole fatidiche:" Esaltato che io sia da terra, trarrò tutto a me".
Guardò voi, Anime care, pensò a voi, tirò voi a sè, vi noverò tra le sue conquiste, nel Cuore di Dio viveste.
Cerchi ciascuna di voi il suo palpito, la sua lacrima, dacchè l'Uomo-Dio, l'amante vostro, ebbe per ciascuna un palpito ed una lacrima.
Raccogliete e custodite il tesoro: chiedete al vostro cuore un palpito immenso, e andategli incontro.
Mettete sul suo passaggio non le vestimente vostre, ma voi, e supplicatelo che vi conculchi col suo piede, ma vi rialzi subito con la sua potente mano e vi accosti al suo Cuore Misericordioso.

Oh! il volto della Sposa sul Cuore del Divino Amante e il volto dell'Amante divino chinato verso la Sposa per far cadere sopra di lei una delle sue lacrime! Sarebbe la beatitudine della terra e l'assaggio del Paradiso.
Andate sulla sera di questo giorno a trovare Gesù nella sua solitudine del Santo Tabernacolo, come nella scena di Betania e inginocchiatevi davanti a Lui, chiedendo luce e fuoco di amore per questi giorni.
Ringraziatelo di aver pianto per voi; e ditegli che volete seguirlo passo passo nel cammino dè suoi dolori, al Getzemani, al Pretorio, al Calvario.
Ditegli che volete amarlo con tutte le vostre forze, tirarlo coll'empito dell'amore a voi e dentro di voi, per imprimerlo tutto coi suoi misteri di sangue nel vostro cuore.
Ditegli che lo seguirete sino alla Croce, e che allora lo chiamerete a piegarsi, ad abbassarsi sino al vostro labbro per darvi un bacio di sangue.
Ditegli qualcosa di nuovo, e per imparare a dire qualcosa di nuovo, cercate Lei, la Madre santissima, Maria, guardate nè suoi occhi, tendete anche verso di Lei addolorata le vostre braccia e avvicinate a Lei i vostri cuori.

Gridate sovente in questi giorni:

" O Dio Crocefisso, abbassati a me e dammi il bacio di sangue, che m'infuochi il cuore.
O Dio-Ostia pura, santa e immacolata, dammi il tuo fuoco d'amore, che mi faccia struggere di tenerezza per Te.
O Maria, Madre Addolorata abbracciatemi; o Gesù, il vostro bacio, ecco il mio paradiso!
O Gesù, mio Sposo, ditemi parole d'infinita dolcezza; voglio esser vostro per tutta l'eternità!
O Trinità redentrice, attirate in questi giorni Santi tutte le anime che ancora non vi conoscono, perchè Gesù possa essere amato e il destino di queste anime salvato!"
Così sia.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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LUNEDI' SANTO

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Nel Vangelo del Lunedì Santo la Chiesa ricorda e rivive il convito di Betania, presente Lazzaro resuscitato da morte e le due sorelle Marta e Maria.
Ti sia dolce ricordare come sul fine del convito, Maria, prese una libbra di prezioso unguento ed unse i piedi di Gesù e poi li asterse coi suoi capelli. Mentre rammenta bene Giuda Iscariota, che era presente, mormorò sullo sperpero di quell'unguento che poteva vendersi per trecento danari, mentre Gesù ebbe per Maria parole di lode.
L'addolorante amante prevenne il rito pietoso della sepoltura, e manifestò a Gesù il distacco dalle cose terrene e l'amore per quelle celesti.


Lunedì Santo! che parola impegnativa!... Oggi la Chiesa un convito familiare, fra amici, ci sono anche Marta e Maria.
Qui siamo ad un fatto storico intervenuto il Sabato prima dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme. Ma la Chiesa lo ricorda oggi, perchè quel fatto porse argomento a Gesù di alludere alla sua sepoltura, e a Giuda di tramare il tradimento del suo Maestro.
Il Vangelo di oggi ci parla di un olio profumato, prezioso, d'un nardo spigato e d'un alabastro. Parla delle trecce di Maria consacrate a un ministero di tenerezza e di espiazione. Parla di profumi effusi sui piedi e sul capo di Gesù e di una fragranza che riempì tutta la casa.
E' davvero un bell'ammaestramento sul modo di passare la Settimana Santa.

Contemplare, recidere, effondere.
E' settimana di Misteri, e bisogna contemplare, ne abbiamo davvero bisogno!
E' settimana di Sacrificio Divino, e bisogna sacrificarsi.
E' settimana di Misericordia divina, e dobbiamo ungere i piedi a Cristo.

Anime Amanti, Anime devote, contemplate con la Beata Vergine Maria i misteri della umanità e divinità di Gesù Signore. State ai fianchi di Lui e adoratelo, manifestandogli con atti concreti l'intero amore che a lui vi stringe.
Fate di tutti gli incitamenti di vanità altrettanti olocausti, spogliatevi di ogni orgoglio, uccidetelo, interratelo affinchè non rigermini più.
Se negate a Gesù qualche sacrificio del vostro amor proprio, se gli ricusate qualcosa in questi giorni, mostrate di avere un cuore per nulla gentile ed anche superbo, indurito; a Dio che ama sino a morire, nulla si nega!

Spezzate anche voi il vostro alabastro, il cuore... e niente di umano vi resti dentro; versate il pianto quasi unguento prezioso sui piedi adorabili, e tutta la casa dell'anima vostra si empirà della fragranza dell'unguento gradito a Gesù.

Un atto di detestazione delle colpe, uno slancio dell'anima pentita delle sue viltà e dè suoi orgogli è un bacio ai piedi del Divino Redentore; un atto di consacrazione di tutta sè è unguento effuso sul Capo di Lui.
Solo per le due vie del dolore e dell'amore si giunge alla vera divinità, il cui raggio è a sua volta un bacio che angelifica il cuore.
Trascorrete il vostro giorno con fra le vostre mani la potente arma del Rosario.


 

Fraternamente CaterinaLD

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MARTEDI SANTO

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La Chiesa canta nel Martedì Santo il Passio di san Marco (*) e vuole, come dice san Girolamo: "leggere e rileggere il Crocifisso".
Infatti è per questo che le Croci vengono velate, ma l'anima amante si introduce sotto quel velo e bacia piangendo le piaghe del Redentore.

Gli ultimi giorni di sua vita Gesù andò a cercare ospitalità ove sapeva di essere amato: e nei viaggi che fece il Lunedì e il Martedì al Tempio gittò tesori di luce nelle parabole, si studiò di ritrarci come in tanti quadri la fine del mondo e il secolo immortale, ove le anime che lo amano quaggiù lo incontreranno per star sempre con Lui.
Anime Amanti, invitate Gesù a fissare in questi giorni presso di voi la sua dimora; seguitelo oggi al Tempio, e ascoltate da quel divino labbro gli oracoli di vita, gli ammaestramenti di salute.
Egli parlò con veri accenti di fiamma, e la parabola delle Vergini e delle lampade, pressochè alla vigilia del tradimento e della morte, gli uscì da un cuore profondamente innamorato.
Era già avviata la Sua passione, nel predicare vagheggiava la Croce, quale talamo di sanguinose nozze, per la Sua dolce Sposa Chiesa pensò in dote i Divini Sacramenti. Parlava dell'olio della Carità , esortava a non lasciar spegnere le lampade e parlando della morte sotto forma di sonno, immediatamente indicava il cielo.
Considerate Anime Devote che l'altare vostre nozze è la santissima Croce.
E' la ch'Egli sposa a sè le Anime e le veste di sangue; e alla croce, come ad altare, portate le vostre lampade, ossia i vostri cuori accesi di fiamma d'amore ardente perchè qui dovete rifornirli dell'olio che sgorga dalle piaghe adorate.

Meditate con serena pacatezza tutti i tratti sanguinosi della Passione e, andando sotto il velo che ricopre le Croci, baciate con altrettanta passione ardente quella eterna bellezza impallidita in morte, e fate da cotale meditazione intima e penetrante spuntar fiori di sentimenti pietosi, di virili propositi, di struggimenti beati.

La Vittima Divina vi apra il tesoro immenso dè suoi dolori.
Mesta fino alla morte, vi faccia meste con sè. Vi narri come il Padre lo diede a morte per giustizia, i Giudei e Giuda per odio. Ma ancor più Egli stesso si diede, vi si offerse qual pio pellicano solo per amore, come al dire di Paolo: " Cristo amò me, e diede se stesso a morte per me, ero ancora nella corruzione del peccato e già Cristo aveva pensato a me, morì così per me "...

L'anima vostra si empia fin da oggi delle rimembranze del Golgota; salutatelo fin da ora, preparandovi con ampiezza di desideri alle scene sublimi della Passione che vi attendono, e cominciate a seppellirvi nel Cuore del vostro Sposo, perchè solamente là dentro si può capire qualcosa dei Misteri della Settimana Santa.
In quel Cuor fremente, pieno di misericordia, vicino a versar sangue ed a rompersi per abbondanza d'affetto, bisogna squagliarsi, fondersi, perdere ogni idea umana per rivestirsi di Cristo, odiare il peccato come Lui lo odiò perchè tanto lo fece soffrire, ma amare come Lui ci amò tutte le anime, creature di Dio.




Nota

(*) si tratta del Rito detto san Pio V, la Messa nella Forma Straordinaria liberalizzata da Benedetto XVI nel Summorum Pontificum con Motu Proprio del luglio 2007 dopo anni di incomprensibili divieti. Tutti i riferimenti alla Messa sono dunque da intendersi nella Forma, detta oggi, Straordinaria che fino al Concilio Vaticano II era Ordinaria.
 

Fraternamente CaterinaLD

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MERCOLEDI SANTO

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Nella Sacra Liturgia della mattina del Mercoledì Santo, la Santa Chiesa intreccia le profezie dei futuri dolori del Cristo, quelle specialmente di Isaia, col racconto pietoso della passione secondo l'Evangelista Luca. Alla sera hanno inizio gli "Uffizi delle tenebre" soliti recitarsi nella notte; si cantano le Lamentazioni di Geremia che piange la rovina di Gerusalemme; e nei Salmi di Davide si odono i gemiti di Gesù che narra al Padre i suoi affanni e si offre vittima di dolore e di amore.
Fra gli altri un grido si leva: è contro Giuda che usò il bacio per segnar guerra al cielo, per tradire, è questo infatti il giorno in cui Giuda patteggiò con i Giudei la vendita di Gesù per trenta denari.


Eccoci al Mercoledì Santo; tutte le fibre del cuore cristiano sono in movimento e l'anima è un tremito. Comincia l'Uffizio delle tenebre: le Lamentazioni di Geremia provocano a piangere; e David con mesti ritmi canta gli obbrobri e l'umiliazione di Gesù venuto nell'alto mare dè dolori umani.

Anime Amanti, bisogna piangere con Gesù sulle ingratitudini degli Uomini, e unirsi a Geremia che deplora le rovine di Gerusalemme, parricida del suo Messia. Anche oggi le Nazioni sono parricide, dormono nell'odio di Cristo e sono diventate già un cumulo di rovine degne delle lacrime di un Dio.
Se Gesù è immortale e beato, è Dio, e non può più piangere, piangono le Spose di Lui e lo invitano a ripararsi nel loro cuore per difenderLo dai colpi del mondo che ancora una volta lo flagella e che di nuovo lo ricrocifigge impietosamente.

Ogni Anima fedele diventi un'arpa e frema d'amore e di dolore. Il Sangue adorabile della Vittima Divina scalderà i petti e susciterà anche qualche morto nel suo tempo, a cui la Croce in questi giorni non dice nulla. Per noi la Croce è l'altare delle sanguinose Nozze, ed è la che noi sentiamo di essere amati!
Guardate Anime care, guardate Gesù che si offre vittima espiatrice, e meditate le parole di Isaia: " Oblatus est quia ipse voluit et dolores nostros ipse portavit", si è immolato perchè ha voluto e portò i nostri dolori.
Isaia 800 anni prima vede Gesù qual virgulto in arida terra, e lo mira disfatto nelle sembianze e divenuto come un lebbroso, o forse peggio.
Il Verbo di Dio dettava al Profeta il racconto dè suoi dolori, la storia delle sue Nozze di Sangue con le anime, annunciò questo Amore e dell'amore per le anime più della sua stessa vita.

Anime amanti, nel volto del Divino lebbroso, nell'ignominia del Dio percosso e umiliato, nei lividi della sua carne adorata che si fece per noi Eucarestia, mettete le anime vostre, o spose del Verbo, e nel dolore di Lui perdetevi come in un abisso.
Detestate il tradimento di Giuda, che pattuì in questo giorno la vendita del dolce Agnello e ripensate alle parole terribili di Giobbe: " Riveleranno i cieli le iniquità di Giuda e la terra si leverà fremente contro di lui nel giorno delle vendette ".

Anime fedeli, fatevi giganti dell'Amore, slanciatevi e date a Gesù i vostri baci a disfare l'onta del bacio di Giuda.
Stringete quel caro Agnello, cui il lupo morse col bacio del tradimento, e offrite al Divino Amante il vostro vergine cuore e se qualche timor sentite, alla sequela della Vergine Madre non perderete mai la strada, è proprio con Lei che nel passar per strada e così virilmente amando, passerete raccattando anime che s'eran perse per la via, ed insieme sosterete ai piè della Santa Croce.


Fraternamente CaterinaLD

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GIOVEDI SANTO

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Nel Giovedì Santo la Santa Chiesa rivive, possiamo ben dire, quel grande eccesso d'Amore che fu l'Istituzione dell'Eucarestia con il Sacerdozio Divino nel quadro indelebile dell'Ultima Cena.
Durante l'Ultima Cena vediamo l'apostolo Giovanni posare il capo sul cuore di Gesù e al tempo stesso Gesù rivela ai Suoi che "qualcuno quella notte, lo tradirà" e all'odio del traditore segue la lavanda dei piedi e l'umiltà di Gesù che laverà anche i piedi del traditore.
La Chiesa prepara i Santi Sepolcri, sugli Altari è deposta l'Urna santa con la Sacra Eucarestia perchè il grande dono che abbiamo ricevuto con questo Sacramento, non si cancelli neppure nei due giorni più dolorosi della nostra storia: il Venerdì Santo e il Sabato Santo. Lo chiamiamo Sepolcro, ma sappiamo che non è; in Esso è chiuso il Cuore stesso di Cristo che è Re ed è Vita.
E Gesù va al Getsemani, piange e suda sangue, è tradito, è arrestato ed è condotto ad un tribunale come un comune malfattore.


E' il giorno dell'Amore, ci avete mai pensato?
Tutte le fibre del nostro essere come corde di strumento, mandino ora onde d'armonie e i nostri cuori, come ceri ardenti di fiamma pura, brillino per amore e gratitudine per Colui che con l'Eucarestia si è fatto per noi Cibo di salvezza.


Entrate Anime fedeli nel Cenacolo, interrogate gli sguardi di Gesù, accostatevi anche voi al suo petto e fermatevi a contare i palpiti di quell'amabile Cuore Divino.
Contemplatelo quando prende il pane e dice: " Questo è il mio Corpo, è il mio pegno per voi, il pegno di tutte le mie promesse, il pegno dell'eternità - Ecco questo è il mio Sangue con il quale sigillerò le mie nozze con la Sposa, con la Santa Chiesa che avrà in dote i miei Sacramenti", e quando avviene tutto questo, ma lì, lì sul Golgota, su quella Croce non è la fine ma l'inizio di tutto.

Raccoglietevi quando vi accostate all'Eucarestia, si dilati il vostro cuore, e Gesù stesso vi sussurri qual tenerezza sentì per voi quando istituiva il Divino Sacramento, vi ricordi le lacrime versate e il Sangue che gli siete costate.
Offritevi per le tante Comunioni mal fatte, piangete per i tanti sacrilegi che si compiono con l'Eucarestia, diventate Anime Riparatrici, state in ginocchio anche più tempo per supplire a quanti non si inginocchiano più davanti al Divino Sacramento, benediteLo e ringraziateLo dell'Eucarestia anche da parte di chi non ringrazia più o non ha più tempo.

In questo giorno entrate dentro quell'Urna, cercate i piedi divini, cercate le piaghe redentrici per baciarle e ribaciarle.
Sul Suo Sacro Cuore palpitate, vivete, respirate con Lui, struggetevi amando e giammai disperando!
Adorate sapendo di essere circondati dai Santi e dagli Angeli, e bramate di penetrare dentro nei tesori della eterna Carità, chiedete luce e fuoco per adorare l'Ostia d'infinito amore che ci abbracciò in quel Cenacolo, offritevi come Lui vittime per le vocazioni sacerdotali, vittime per i Ministri indegni, vittime come la Vergine Santissima ai piedi dell'unico Sommo Sacerdote.

Questi pensieri e questi sentimenti furono nell'anima di Gesù e dobbiamo farli passare dalla sua alla nostra per pensare come Lui, per amare come Lui, per avere un cuore simile al Suo.
In questa sera Santa entrate con Gesù nel Getsemani, condividetene le lotte, gli affanni, la preoccupazione, la tribolazione, adorate queste ore Sante, salutate tra le ombre della malinconica notte l'anima di Gesù affaticata e con Essa rattristatevi col Dio mesto sino alla morte.
Le Anime fedeli fanno ora ciò che fecero gli Angeli: consolano il Divin Verbo, l'Eroe Divino, lo acclamano vincitore del peccato e terrore della morte!

O Anime Amanti e devote, sappiate quanto brillate allo sguardo di Gesù, raccogliete ora le stille del Divin Sangue, aprite le vostre braccia alla Vittima Sacrificale che a voi si abbandona: i Suoi occhi vi cercano, Anime affrante, e allora accorrete, correte e consolate il Dio mesto!



Fraternamente CaterinaLD

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(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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VENERDI SANTO

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Il Venerdì Santo è il giorno del gran lutto per la Chiesa. Gesù muore sulla Croce alla presenza dell'afflittissima Madre Maria, è deposto dalla Croce nel grembo di Lei, è portato alla sepoltura, è chiuso dentro il Sepolcro.
La Santa Chiesa ricorda oggi i dolori del Redentore leggendo la Passio di san Giovanni; gli altari sono completamente spogliati, i sacerdoti e i ministri si scalzano e adorano e baciano la Croce; alla Croce si elevano meste melodie; non si celebra il Divino Ufficio, l'Ostia conservata Giovedì nell'Urna viene così consumata.
E' il giorno del Testamento di Gesù morente: rivolto alla Madre dice "Ecco tuo figlio - e rivolto a Giovanni l'apostolo - Ecco la tua Madre " e alla Madre nostra addolorata corriamo con affetto e con Lei vogliamo passare queste ore tristi ed oscure, con Lei vogliamo meditare e adorare la Santa Croce.

Oh Venerdì Santo! giorno del trionfo della Croce, giorno della mestizia, giorno del grande Sacerdote, giorno di Sangue, giorno in cui la promessa dell'Ultima Cena diventa realtà, ecco il Sacrificio perfetto: "questo è il mio corpo, questo è il mio sangue", sono proprio io, dice ancora oggi Gesù, guardatemi, sono IO!

Venite, accorrete, Anime innamorate di Gesù, ripercorrete col pensiero tutta la trama dei dolori di un Dio tradito, percosso, schernito, flagellato, coronato di spine, vestito di porpora illusoria, dannato come ribelle e blasfemo, barattato con un malfattore, caduto sulla via del Calvario, spogliato ed umiliato, inchiodato al patibolo degli schiavi... Orsù venite Anime riparatrici, prendete posto sul Calvario, e mettetevi vicino alla Croce.

Contemplate la bellezza del Verbo appena visibile sotto l'intreccio delle spine, appena vedibile quel volto tra le lacrime degli occhi velati dalle torture, lividi, sanguinanti.
Gema la fede, gridi il cuore, fino ad abbassare il Dio Crocefisso sulle vostre labbra e il cuore.
Come implorava la nostra Maestra santa Caterina da Siena che ben s'intendeva di passione: " annegatevi nel Sangue di Cristo", fatevi di quel Sangue Divino una porpora e così vestite volgetevi al Padre Celeste il quale, al vederci rilucenti di quella porpora sorride e davvero perdona.
Ora domandategli quel che vi aggrada e nulla vi sarà negato.

Ecco dischiusa la via regia, la via del Sangue versato, la strada di un corpo spianato che lava l'anima, ecco quando assistete alla Messa, è il Sangue che voi adorate e offrite per le mani del Sacerdote alla Giustizia infinita e quando vi comunicate, è la sostanza di quel Sangue che viene in voi e che sentite correre in ogni fibra del vostro corpo, pensate Anime Amanti, con quel Corpo siamo un tutt'Uno: Dio e noi.

E' giusto che oggi ci soffermiamo di più, lasciate ogni mestiere, venite ad adorare, a contemplare, oggi è il tempo di sostare al Calvario a vedere quel Costato trafitto dal quale, come da fonte di paradiso, abbiamo veduto sgorgare l'onda di vita e la fiumana dei Sacramenti.
Ecco la Chiesa, si, eccola qui in quel Corpo straziato, Essa uscì dal fianco aperto del Divino Redentore, dote di nozze furono per Lei i Sacramenti e da questi si formarono santi, dottori, vergini e martiri, anche voi Anime fedeli e devote, anche voi dunque uscite da li; là è la vostra cuna, l'altare delle vostre nozze di Sangue, il trono da cui Dio vi trasse a sè.

Non vi partite dai piedi del Crocefisso. Pregate e piangete, adorate con Lui sotto il velo delle tenebre, accogliete ogni supremo accento delle sue parole, supplicate che l'anima sua benedetta venga a dare il bacio alla vostra.
S'infiammi il vostro cuore in quel Bacio ardente, stringetevi al Dio morente, ogni lingua taccia davanti al Dio morto e in questo silenzio straziante, rimanete vigilanti, non perdete la speranza!
Le tre Ore di agonia siano spese nell'andare dal Crocefisso all'Addolorata, alla Desolata, alla Madre dei Dolori, chiedendo che Gesù entri nei vostri cuori, vi metta a nudo l'orrore dei peccati che tanto lo fecero penare, penate e raccogliete santi propositi, raccogliete quel suo Testamento che è il Suo perdono, il Paradiso promesso al Buon Ladrone, il dono della sua santissima Madre, la sua sete, la sua stessa obbedienza al Padre fino alla morte, i santi Sacramenti, ecco il testamento e la cara eredità che ci ha dato.

Ora aspettate che il Divin Corpo, posato sulle ginocchia della Madre affranta, venga deposto nel sepolcro; aiutate la Madre in quel ministero di tenerezza, poi entrate con Lei nel Sepolcro, guardate con Lei il Suo Gesù e attendete con speranza che si desti da quel sonno d'amore. Presto sarà una Tomba vuota!
La Croce anche se spogliata del suo adorabile peso, restò tinta di Sangue, quel legno ne bevve a sazietà, contempliamo questi segni, adoriamo quelle tracce di Sangue indelebili.
Abbracciamoci gli uni gli altri nel segno della Croce, alla nuda Croce e meditiamo, poi consoliamo gli afflitti, vestiamo gli gnudi, sfamiamo l'affamato, visitiamo i carcerati, accarezziamo gli ammalati, a tutti portiamo la speranza che non muore e non delude, a tutti corriamo a dire: La Croce vi farà santi e sarà la vostra giustizia!




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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17/09/2014 14:02
 
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SABATO SANTO

Rammenta Anima Devota:

Il Sabato Santo, giorno di indugio pietoso presso le chiese spoglie e fredde, nella quiete di Gesù nel sepolcro, fu figurata nel riposo di Dio nel settimo giorno della creazione; e la Santa Chiesa leggendo le Profezie ricorda l'opera dei sei giorni ed il riposo dell'Artefice eterno!
Nel Sepolcro il corpo di Cristo giacque accarezzato con mirra e aloe, dalle lacrime della Santissima Madre che già in quel momento raffigurava tutta la Chiesa, ed ora involto in candido lenzuolo.
Il Sepolcro era nell'orto di Giuseppe d'Arimatea presso il Calvario stesso, li rimasero le Pie Donne, così restino oggi le Anime Amanti di Gesù presso il suo Sepolcro tra le balze e le pendici del Golgota fino all'alba, quand'essa stessa sarà irradiata dai Divini fulgori della Risurrezione Gloriosa.


La Croce impregnata di Sangue Divino che ci redense è rimasta là, nuda sul Calvario, la Madre Santissima la vediamo lì a fare la spola tra il Sepolcro e quel Legno intriso di Sangue ancora fresco, seguiamo la Madre di Dio mentre solca il mare delle sue amarezze, muta e adorante nel suo dolore immenso. E' morto suo Figlio! E' morto il Figlio dell'Incarnazione prodigiosa, Lei lo sa, è Morto il Verbo Divino.
Ma nel cuore della Madre non c'è posto per le tenebre: Oh cara Tomba - le sentiamo sussurrare - ove il mio Dio morto, DORME! Oh sepoltura santa, mistero santo, mistero soave, tutti i credenti sono qui con me ad attendere che Tu ora mantenga le tue promesse, tutti ti udirono: "uccidete questo corpo e dopo tre giorni risusciterà", noi siamo i tuoi credenti e Ti aspettiamo!

Ecco il Verbo che fece il mondo in sei giorni e al settimo si riposò! Forse Egli era stanco? non certo di creare ma di redimere certo si affaticò ed ecco che il Verbo nella inferma carne si affaticò e nella Tomba ebbe requie, ma giunto è il tempo di riprendere la vita, Lui datore della Vita non poteva certo finire così.
Coraggio Anime penitenti, adorate quel Corpo in requiem, è nel sonno dell'Amore, è andato a liberare le Anime rimaste prigioniere, ora ritornerà vittorioso dopo aver spezzato le catene della morte.

Correte dalla Tomba al Tabernacolo, preparate gli altari: il sepolcro era nell'Orto dello stesso Monte Calvario; l'Orto figurava la Chiesa che possiede il Tabernacolo di Gesù nel Sacramento dell'Amore Eterno.
E' attorno a questo Tabernacolo che sono i veri Amici di Gesù, le Spose di Gesù e alle tante Anime in mezzo alle quali si mescolano fiumi di Angioli e così si fa del cielo e della terra un giardino ed una Mensa Divina.
Stando ai piedi del Tabernacolo noi viviamo la vita nascosta di Gesù e con Cristo in Dio proprio come insegna san Paolo.

Non dimentichiamoci di Maria Santissima, l'Addolorata e la Regina, la Desolata e l'Immacolata, guardiamola mentre portò nel cuore gli spasimi di quella Passione e Morte, spasimi di quelle piaghe doloranti, dolore vivente delle sue stesse agonie per meritare la dignità di Madre degli Uomini.
Cadete nel grembo di questa Santa Madre per inondarla del vostro pianto, invitate anche Lei a piegare il suo Cuore Immacolato sul vostro, trovi lì il conforto delle Anime Amanti del Divin Figlio.

E al Gloria in excelsis cantate con l'anima innamorata il dolce Alleluja, ma senza partire dal Sepolcro, girate per le pendici del Golgota e con Maria Santissima attendiamo di incontrare il Risorto.

Ecco le promesse or vengono mantenute, andate in tutto il mondo a dare a tutti il lieto annuncio!



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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17/09/2014 14:06
 
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PASQUA DI RESURREZIONE


Rammenta Anima Devota:

Nella Santa Pasqua la Santa Chiesa depone le vesti del lutto e inneggia al Cristo Risorto.
La Sposa ammira ora quel Corpo glorificato, bellezza umana ma insieme Divina, pur conservando i segni della Passione e della morte, lo splendore della divinità è di gran lunga superiore, indescrivibile.
La Tradizione ama sottolineare che anche la Madre fu tra le prime a vedere il Figlio Risorto ed ecco che cantando il Regina Coeli (che sostituirà l'Angelus per tutto il Tempo Pasquale), la invita ad allietarsi e con Lei stessa tutti ci allietiamo.
E' Festa nella Chiesa, le campane sono state sciolte, l'Alleluja è di nuovo intonata, la Sposa è tutta vestita a festa.
Corre Giovanni, corre Pietro, all'annuncio delle Donne tutti accorrono, c'è ora trepidazione: dove sarà il Maestro?
Si unisce Gesù, come pellegrino ai discepoli che andavano ad Emmaus, scompare per ricomparire di nuovo, mangia con loro, spezza il pane con loro, discute, rispiega, lascia dei comandi da eseguire.
E queste scomparse e riapparizioni si rinnovano allorchè Gesù, sotto i veli dell'Eucarestia in Persona viene ad albergare proprio dentro il nostro petto e al cessare delle specie dissolte nel nostro corpo, vi resta colla sua Grazia invitandoci così sovente alla Mensa Divina.


Ecco finiti i sanguinosi Misteri solenni.
Dopo le tenebre del Calvario e i silenzi della Tomba, ecco il fulgore della vita e tutto a distanza di poche ore, poche ore che hanno mutato il corso della storia, hanno dato origine alla cultura cristiana, hanno dato vita ad un popolo immenso sparso in tutto il mondo, hanno creato un nuovo stile di vita...

Cercate ora, Anime Amanti, il Divino Sposo Gesù: le sue piaghe filavano sangue, ora sono raggianti di luce, brillano come diamanti, risplende la sua bellezza dopo essere stata deturpata dall'odio; i suoi occhi irradiano ora la beatitudine, dal fianco squarciato brilla ora un Cuore soavissimo.
Ecco come è andata a finire la Croce e la tragedia del Golgota: nella gloria e con la gloria del Redentore, per la gloria dei redenti.
Una nuova scienza è sorta: una gioia nuova, un giorno nuovo dell'umanità non più schiava del peccato ma liberata e liberata dalla morte, l'Umanità ha scoperto di avere un Dio che la ama a tal punto da farsi Uomo, lasciarsi crocifiggere per poi risorgere vincitore ed ha così intrapreso a dialogare con Lui, a creare la società con Lui, a vivere di Lui.

Esultate e godete Anime Devote, cantate a Lui vincitore, Alleluja.
Non perdete d'occhio la divina Madre nostra, fu la sola Creatura che abbracciasse nel silenzio dell'anima sua tutte le fila del disegno di Dio, tutto il dramma del dolore e dell'amore consumato dal Verbo in terra.
Ella aveva preso parte alle doglie della Vittima Santa, ora Ella doveva accogliere nell'anima la smisurata letizia della Risurrezione.
Le sue labbra baciano ora il Divino Pontefice vittorioso, è davvero una Festa in Famiglia!

Seguite ora il Divino Redentore Risorto nelle sue apparizioni alla Maddalena, alle donne, a Pietro, ai due discepoli di Emmaus, agli Apostoli nel Cenacolo: tutti descrivono la tenerezza del Risorto ma anche l'autorevolezza.
Pietro che lo aveva rinnegato e la Maddalena prima peccatrice, sono visitati con amore da Gesù e tra i primi; la Pace è annunciata alle Donne, alle Donne affida la prima missione del primo Annuncio, a quelle Anime Amanti che sostarono fino alla fine ai piedi della Croce.
Muove con autorevolezza un rimprovero ai due discepoli di Emmaus, poi si ferma con loro e spezza il pane e si fa riconoscere, nel Cenacolo mostra le piaghe divine, mangia con i suoi amici, con autorità affida ad essi la potestà e il Sacramento di rimettere i peccati, li invia ad annunciare a tutti la grazia della salvezza, della liberazione dalla schiavitù del peccato e nell'Ascendere al cielo promette di ritornare e al tempo stesso promette di essere sempre con noi fino al suo stesso ritorno glorioso, come è possibile questo? Santa Anima, ciò è possibile solo con l'Eucarestia, Gesù è qui già in mezzo a noi, non ne attendiamo altri, per questo ci mise in guardia dagli impostori e dai cattivi maestri, per questo ci ha dato la Chiesa.

Oh! pensate Anime adoratrici che grande conforto è davvero l'Eucarestia, il Divino Ufficio della Messa, nella Comunione davvero diventiamo Tempio di Dio, quanto dovremo tremare di fronte ai sacrilegi, alle imposture, alle anime macchiate dal peccato che si accostano al Divino Sacramento, ai Sacerdoti che celebrano con irriverenza, o peggio, che dubitano della Divina Presenza, quanto dolore che viene inferto ancora oggi all'amato Gesù!

La umanità glorificata e deificata serba davvero i segnali della Passione, le radiose impronte delle piaghe.
Corra il nostro cuore a quelle piaghe divine!
Sono rose vermiglie che olezzano, sono soli che splendono, sono fonti che gettano fiumi di grazie: odorano di Paradiso, illuminiamoci a tanta luce di gloria, beviamo da questa Fonte perenne l'acqua che disseta, corriamo dal nostro Divino Salvatore Gesù Cristo.
E semmai dovessimo smarrire la via, Anime Amanti, non scoraggiamoci, ricorriamo alla Beata Vergine Maria!


CONCLUSIONE  

A tutte le Anime Amanti, alle Anime sofferenti, alle Anime incredule:

Cara Settimana Santa dei Misteri Dolorosi e Gloriosi, tu ora sei passata e ti serbiamo la memoria come in una visione arcana ed ineffabile.
L'aver pianto con te per amore di Colui che volle così tanto patire, è davvero un evento soave.
Anime tutte, fedeli compagne di Gesù, conservate il tesoro di quelle lacrime.
Le tenebre del Calvario vi facciano lume per tutta la vita, e le lacrime e il Sangue del Crocefisso siano la vostra delizia.
Gli spasimi dell'Addolorata, siano il vostro studio perenne per conoscere il Divin Redentore e se il Calvario dovesse disgraziatamente allontanarsi dalla vostra mente, ripigliatelo, rincorretelo, ritrovatelo, perchè senza Golgota non c'è neppure alcuna redenzione, non c'è risurrezione.

Non vi arrischiate di vivere nelle tenebre dell'ignoranza, non allontanatevi mai da quel Crocifisso, bellezza suprema di amore doloroso che nel trionfare scosse il creato rifacendo nuove tutte le cose.

L'amore pellegrino in terra trova il suo paradiso lì, ai piedi della Croce, ai margini di una tomba vuota, in ginocchio davanti al Tabernacolo dell'Eucarestia.
Stando qui il cuore perde la sua ruggine e le sue scorie, si fa puro, si fa divino.
Ogni bellezza delle nostre anime proviene da quel fianco squarciato, ogni nostro gaudio proviene dal Crocefisso-Risorto!



     


Fraternamente CaterinaLD

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(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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