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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Meditazioni quotidiane per Ottobre, novembre

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2014 09:03
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05/11/2014 09:53
 
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  NOVEMBRE


ORAZIONE A GESÙ CROCIFISSO

da recitare durante tutto il mese di Novembre.

 

Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che, alla santissima vostra presenza prostrato. Vi prego, col fervore più vivo, a stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità e di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offendervi; mentre io, con tutto l'amore e con tutta la compassione, vado considerando le vostre cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Voi, o Gesù mio, il santo profeta Davide: Hanno trafitto le mie inani ed i miei piedi: hanno contato tutte le mie ossa.

 

Chi dopo la Comunione, reciterà con cuore contrito e divotamente la predetta orazione innanzi a qualunque immagine di Gesù Crocifisso, pregandolo por i bisogni di santa Chiesa ecc., potrà conseguire l'Indulgenza Plenaria.

 

Santo protettore.

Tutti i Santi, o S. Caterina vergine e martire, o S. Andrea apostolo.

 

Giaculatoria.

Sia fatta, lodata, e in eterno esaltata la giustissima, altissima e amabilissima volontà di Dio in tutte le cose.

 

1° 100 g. d'Ind.; 2° Ind. PI. una volta l'anno in un dì a scelta a chi la disse ogni di (Sacr. e preci); 3° Ind. Pl. In morte a chi, dettala spesso in vita. accetta la morte rassegnato.

 

Virtù da praticare.

La pazienza.

 

1° Novembre

SOLENNITÀ D'OGNISSANTI

 

1. Gloria dei Santi. Entra con lo spirito in Cielo; mira quante palme vi ondeggiano; mettiti tra le file dei vergini, dei confessori, dei martiri, degli apostoli, dei patriarchi; che numero sterminato!.., Qual gioia tra essi! Quali cantici d'esultanza, di lode, d'amore a Dio! Risplendono come tante stelle; la loro gloria varia a seconda dei meriti; ma tutti sono felici, lutti immersi nelle delizie di Dio!... Odi il loro invito: Venite anche voi; il vostro seggio è preparato.

 

2. Lezione dei santi. Furono tutti gente di questo mondo; guarda i tuoi cari che ti tendono le braccia...Ma se questi vi giunsero, perché non potrai giungervi anche tu? Ebbero le nostre passioni, le medesime tentazioni, incontrarono gli stessi pericoli, trovarono anch'essi spine, croci, tribolazioni; eppure vinsero: e noi non lo potremo? Con la preghiera, con la penitenza, con i Sacramenti, si comprarono il Cielo, e tu con che cosa te lo guadagni?

 

3. Protezione dei Santi. Non sono insensibili le anime in Cielo, anzi, amandoci di vero amore, ci vogliono a parte della loro sorte beata; il Signore ce li offre a patroni dotandoli di molta potenza in nostro favore. Ma perché non ne domandiamo l'aiuto? Saranno forse obbligati a trascinarci in Cielo contro la nostra volontà?... Se chiedessimo oggi a ogni Santo una grazia, una virtù, la conversione d'un peccatore, la liberazione di un'anima purgante, non saremmo esauditi?

 

PRATICA. — Recita le Litanie dei Santi, o cinque Pater, chiedendo a tutti una grazia per te.

 

2 Novembre

IL PURGATORIO

 

1. È una grazia di Dio. Medita le severe parole di S. Giovanni, che in Paradiso non entra macchia di sorta : Nihil; dunque, l'anima, che spira con una colpa, anche solo veniale, non potendo giungere al Cielo, perché macchiata, e non essendovi più Sacramenti per rimettergliela, dovrebbe piombare nell'Inferno?... La bontà di Dio creò il Purgatorio dove si patisce è vero, ma si scontano i peccati per giungere al Cielo. Ringraziane Dio.

 

2. Sue pene indescrivibili. Lo Spirito Santo attesta che è orrenda cosa, cioè terribile, cadere nelle mani di Dio; la giustizia di Dio è infinita. Sant'Agostino scrive che il medesimo fuoco dell'Inferno tormenta i dannati, e purifica gli eletti in Purgatorio. S. Tommaso dice che è più tormentoso di qualunque, pena, sofferta quaggiù. Si amerebbero tutte le pene della terra, piuttosto che un solo giorno di Purgatorio, scrive San Cirillo. Che ne dici tu che fai tanti peccati veniali?

 

3. Tutti possiamo passare per il Purgatorio. Come non provare compassione per le povere anime purganti che, gemendo, ci chiedono un po' di suffragio? Fra tanti dolori, ognuna esclama: Abbi pietà di me! ti chiedo almeno una preghiera, un'elemosina, una mortificazione; perché me la neghi? Ma di qui a pochi anni, anche tu piomberai in questa fornace, proverai i miei dolori... Ricordati che si userà con te la stessa misura usata con gli altri da te.

 

PRATICA. — Recita la terza parte del Rosario, o almeno tre De profundis in suffragio delle anime.

 

3 Novembre

PENE DEL PURGATORIO 

 

1. Pena del senso. Ancorché fosse solamente il fuoco terreno il tormentatore delle anime, che dolore non causerebbe questo elemento, il più attivo di tutti! Ma se è fuoco d'altra natura, creato apposta da Dio e fatto per tormentare tutta l'anima: se, a paragone di esso, il fuoco nostro è solo come dipinto (S. Ans.); so è lò stesso che quello dell'Inferno: qual immenso dolore deve cagionare! Ed io dovrò provarlo! E forse per anni ed anni per la mia accidia!

 

2. Pena del danno. L'anima, creata per Dio, tende a Lui come il bambino al seno della madre, come ogni grave al centro della terra. Sciolta dal corpo, dagli amori terreni, l'anima, di per sé, si slancia in Dio, per amarlo, per riposarsi in Lui. Ma, indegna, perché macchiata, Iddio la respinge; e l'amore ancor non pago, il bisogno di Dio e il non poter giungere al possesso di Lui, è un dolore indescrivibile, il vero tormento del Purgatorio. Lo capirai un giorno, ma con quale rincrescimento!

 

3. Rimproveri della coscienza. Non sarà piccolo dolore il pensiero che è colpa loro se soffrono tanto; erano state avvisate; sapevano che, per un qualunque menomo peccato, corrispondeva un tormento nel Purgatorio; eppure, stolte, ne commisero tanti; conoscevano il valore della penitenza, delle opere buone, delle Indulgenze; e non se ne curarono... Ora, si lamentano— E tu non le soccorri? e tu ripeti i loro falli?

 

PRATICA. — Recita un De profundis e fa una mortificazione per l'Anima che uscirà la prima dal Purgatorio.

 

4 Novembre

IL PERCHÉ DELLE PENE DEL PURGATORIO

 

1. Il peccalo veniale. Tu giudichi per nulla il peccato veniale: tu disprezzi una bugia, una mortificazione, un'impazienza, un po' di vanità, una disobbedienza!... Paiono inezie; eppure Dio creò il Purgatorio per punirle, e le vuole purificate mediante un fuoco terribile. Basta una sola macchia;,.. ed il giusto cade sette volte... Noi per tanti peccati veniali, che commettiamo così facilmente, quanti anni e forse secoli bruceremo?

 

2. Le pene rimaste dei peccati. Di ogni colpa rimessa, mortale e veniale, rimane il debito della pena da scontare, o qui con la penitenza, o di là con il Purgatorio. In vita sarebbe facile, con gli esercizi della pietà cristiana, con l'amore di Dio, con l'applicazione dei meriti del Sangue di Gesù, ottenerne remissione; ma, disprezzati questi facili mezzi, con il fuoco ci si chiederà conto dell'ultimo centesimo. Fuggi pure la penitenza, la mortificazione, la Confessione, pensa pure a godertela: un giorno piangerai, ma troppo tardi!

 

3. La tiepidezza. Sia pure che la tua tiepidezza non ti condanni all'Inferno; ma la negligenza nel servizio di Dio, le pratiche di divozione così male compite, la contrizione così debole, i tanti difetti volontari, la trascuratezza di vivere con fervore, dove ti condurranno? Per lo meno alle fiamme del Purgatorio... Ah se quelle anime avessero un'ora sola di vita!... Soccorrile con la preghiera; ma tieni a mente la lezione che ti porgono.

 

PRATICA. — Recita tre Pater e Ave per l'Anima che è l'ultima ad uscire dal Purgatorio.

 

5 Novembre              

DOVERI DI SUFFRAGARE LE ANIME

 

I. Dovere di natura. Puoi tu vedere un ammalato carico di piaghe, senza sentirne pietà? Puoi tu vedere un povero, per la via, morire di fame, senza soccorrerlo? Se un prigioniero in catene si presentasse a te, pregandoti di rompergli i ceppi, tu, potendo, non lo faresti? Ebbene: la fede ti dipinge le Anime purganti gementi fra i dolori, languire d'amor di Dio, inchiodate tra le fiamme senza potersi aiutare; e tu non sentirai pietà di esse? Non dirai nemmeno un Requiem?

 

1. Dovere di Religione. Sono tutte tue sorelle in Gesù Cristo; la carità verso il prossimo comanda di fare agli altri ciò che ami fatto a te. Gesù ti chiederà conto se l'avrai dissetato, sfamato, vestito, visitato nella persona del prossimo, delle Anime purganti; e tu che risponderai? Gesù dice che sarà usata con te la stessa misura che tu adoperi con gli altri; ci pensi tu? Gesù grida Sitio, ho sete di quelle Anime; e tu non farai nemmeno una mortificazione per esse, per amor di Gesù?

 

3. Dovere di giustizia. Chi sono quelle Anime? Forse gente sconosciuta e per nulla legata a te. Guardale con attenzione: sono i tuoi parenti, i tuoi avi, i tuoi benefattori, i tuoi fratelli, forse da molti anni defunti, ma che ancora gemono nel carcere; e tu non conosci lo stretto dovere di aiutarli? Forse sono tormentati per colpa tua; e tu non ci pensi? Laggiù ci sono Anime scandalizzate da te. Anime a cui promettesti suffragi o a cui li devi, e non senti la voce della giustizia che ti rimprovera?

 

PRATICA. — Ascolta la santa Messa, o recita tre De profundis.

 

6 Novembre

FACILITÀ DI SUFFRAGARE LE ANIME

 

1. Con la preghiera. Iddio pose nelle nostre mani le chiavi del Purgatorio; un cuore fervoroso può liberare un numero immenso di Anime. A ottenere ciò non è necessario distribuire tutto il nostro ai poverelli, ne fare straordinarie penitenze, ma si può facilmente pregare il Giudice Gesù ad aver pietà di esse, intercedendo loro il perdono; Iddio vi si piega agevolmente. E tu come preghi per le Anime sante?

 

2. Con il sacrificio della Messa. Basta una sola Messa a vuotare il Purgatorio : così grande è il suo valore, ove Iddio voglia; ma, per altissimi fini, talora Gesù ne limita l'applicazione; è certo però che, nel tempo della Messa, l'Angelo versa sulle Anime il meritato refrigerio. Con la Messa non siamo più noi soli a pregare, è Gesù che prega con noi e dona il suo Sangue a liberazione delle sante Anime. È forse difficile far celebrare o udire la S. Messa a suffragio delle Anime? Lo fai tu?

 

3. Con le opere buone. Ogni azione virtuosa oltre il merito suo proprio, porta seco la potenza di soddisfare i debiti contratti con Dio per i nostri peccati. Tale soddisfazione possiamo applicarla a noi, ovvero donarla alle Anime purganti, per pagare con essa i loro debiti con Dio. Inoltre, le Comunioni, le elemosine, le penitenze, qualunque atto di carità, di penitenza, di mortificazione, costituiscono un tesoro a liberazione delle sante Anime. Quanto è facile dunque suffragarle!... Perché sei tanto trascurato?

 

PRATICA. — Fa un'offerta di tutto il bene che farai, a suffragio delle sante Anime.

 

7 Novembre               

LE INDULGENZE

 

1. Tesoro delle Indulgenze. Gesù che poteva, con una goccia sola di Sangue, riscattare milioni di mondi, tutto lo versò con sovrabbondanza di grazia e di merito. Tale sovrabbondanza inesauribile, perché infinita, che scaturisce dai meriti della vita, passione e morte di Gesù a cui egli volle associare i meriti di Maria e degli altri Santi, forma un immenso tesoro spirituale di cui la Chiesa può disporre per le anime nostre.

 

2. Preziosità delle Indulgenze. Pensa al numero dei tuoi peccati mortali e veniali; sai tu dire la lunghezza e la gravità della penitenza che Iddio vuole per ogni singolo peccato? Sai tu a quanti anni di Purgatorio sarai condannato? Medita che un'Indulgenza parziale può liberarti da anni di Purgatorio; una plenaria può rimetterti tutta la pena; e questa, applicata a un'Anima purgante, può pagarle tutto il debito! Sarai dunque indifferente a guadagnarne molte?

 

3. Condizioni per le Indulgenze. Considera quanto devi essere attento ad adempiere le dovute condizioni per l'acquisto delle Indulgenze, a fine di non perdere un tesoro cosi facile: 1° Essere in stato di grazia; 2° Avere l'intenzione attuale o abituale di guadagnare le Indulgenze; 3° Adempiere con fervore ed esattamente le opere prescritte da chi accorda le Indulgenze. Esamina se ti attieni a queste norme. Abbi sempre l'intenzione di guadagnarne quante più puoi.

 

PRATICA. — Recita gli atti di fede, speranza e carità; applicane l'Indulgenza, che è di 7 anni e 7 quarantene, alle Anime purganti.

 


8 Novembre

LA DEVOZIONE ALLE ANIME PURGANTI

 

1. Risveglia la nostra pietà. Quando si pensa che ogni menomo peccato andrà punito nel fuoco, non si sente uno stimolo ad evitare tutti i peccati, le freddezze, le negligenze? Quando si pensa che ogni opera buona, ogni Indulgenza è mezzo ad evitare tutto od in parte il Purgatorio, non ci sentiamo infervorare ad esse? Si può pregare sulla tomba d'un padre, d'un caro, e pregare freddamente? Che stimolo alla nostra pietà!

 

2. Ci dirige al Cielo. Il Purgatorio è l'anticamera del Paradiso; le Anime purganti sono tutte sante, e, fra breve, voleranno al Cielo; ad anticipare loro la gloria sono diretti i nostri suffragi. La devozione del Purgatorio ci ricorda l'ultimo nostro fine; la difficoltà di giungervi; ci dice che vale più un'opera santa che non tutto l'oro e le vanità della terra; ci mostra il luogo dove ritroveremo i nostri cari... Quante cose consolanti!

 

3. Ci moltiplica gli intercessori. Le Anime, liberate dal Purgatorio per le nostre preghiere, giunte al Cielo, non si dimenticheranno di noi. Anche un'ora sola di anticipazione della celeste gloria, è un bene così grande che è impossibile non ci siano riconoscenti. E di lassù quante grazie non otterranno per noi! Gesù stesso che finalmente può premiare le sue spose, ti sarà grato; e Maria, l'Angelo custode dell'anima, anzi tutti i Santi, che più presto abbracciano una loro compagna, non pregheranno per chi l'ha liberata? Pensi tu a tanti vantaggi?

 

PRATICA. — Recita un De profundis per l'Anima più devota di Gesù e di Maria.

 

9 Novembre              

TIMOR DI DIO

 

1. Che cosa sia. Il timor di Dio non è una paura eccessiva dei suoi flagelli e dei suoi giudizi; non è il vivere sempre tra affanni per timore dell'Inferno, per tema di non essere stato perdonato da Dio; il timor di Dio è il fulcro della Religione, e si forma dal pensiero della presenza di Dio, da un timore filiale di offenderlo, da un sentito dovere d'amarlo, di obbedirlo, dì adorarlo; lo possiede solo chi ha religione. Lo possiedi tu?

 

2. È un freno potente. Principio di sapienza lo chiama lo Spirito Santo; nei mali frequenti della vita, nelle contraddizioni, nei momenti di avversità, chi ci sostiene contro gli stimoli della disperazione? Il timor di Dio: Nelle tentazioni terribili dell'impurità, chi ci trattiene dal cadere? Il timor di Dio che un giorno trattenne il casto Giuseppe e la pudica Susanna. Chi ci trattiene dal furto, dalla vendetta occulta? Il timor di Dio. Quanti peccati di meno se tu l'avessi!

 

3. Beni che produce. Il timore di Dio dipingendoci Dio, Padre pietoso per noi, ci consola nelle tribolazioni, ravviva la nostra fiducia nella Divina Provvidenza, ci sorregge con la speranza del Cielo. Il timore di Dio rende l'animo religioso, onesto, caritatevole. Il peccatore ne è privo, e perciò vive e muore malamente. Il giusto lo possiede; e di quali sacrifici, di quale eroismo non è capace! Chiedi a Dio di non perderlo mai, anzi di accrescerlo in te.

 

PRATICA. — Recita tre Pater, Ave e Gloria allo Spirito Santo, per ottenere il dono del Timor di Dio.

 

10 Novembre

LA CHIESA CATTOLICA

 

1. È nostra Madre: dobbiamo amarla. Le tenerezze della madre nostra terrena sono così grandi che non si possono compensare altrimenti che con un vivo amore. Ma, per salvare l'anima tua, quali premure adopera la Chiesa! Dalla tua nascita al sepolcro, quanto fa per te con i Sacramenti, con le prediche, con il catechismo, con le proibizioni, con i consigli!... La Chiesa fa da madre all'anima tua; e tu non l'amerai: o peggio, la disprezzerai?

 

2. È nostra maestra: dobbiamo obbedirla. Considera che Gesù non solo predicò il Vangelo come legge da osservare dai Cristiani, ma disse ancora alla Chiesa, allora rappresentata dagli Apostoli: Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me (Luc. x, 16). La Chiesa, adunque, comanda, a nome di Gesù, l'osservanza delle feste, dei digiuni, delle vigilie; proibisce, in nome di Gesù, certi libri; definisce ciò che si deve credere. Chi non le obbedisce, disobbedisce a Gesù. Le sei tu obbediente? Ne osservi le leggi e i desideri?

 

3. È nostra sovrana: dobbiamo difenderla. Non è proprio del soldato difendere nei pericoli il suo sovrano? Noi siamo soldati di Gesù Cristo, mediante la cresima; e non toccherà a noi difendere Gesù, il suo Vangelo, la Chiesa, fondata da Lui per governare le nostre anime? Si difende la Chiesa, 1° col rispettarla; 2° con il sostenerne le ragioni contro i detrattori; 3° con il pregare per il suo trionfo. Ti pare di farlo?

 

PRATICA. — Tre Pater ed Ave per i persecutori della Chiesa.

 

11 Novembre             

LA PROPAGAZIONE DELLA FEDE

 

1. Importanza della propagazione della fede. Gesù, donandoci il Vangelo, voleva che fosse sparso per tutto il mondo : Docete omnes gentes, per comunicare a tutti gli uomini il benefizio della Sua redenzione. Ma quanti milioni d'idolatri, di maomettani, d'ebrei, d'increduli, d'eretici bisogna ancora convertire! E quindi, quante anime andranno perdute nell'inferno! Non senti pietà di esse? Non puoi salvarne almeno una?

 

2. La fede si propaga con la parola. Tu forse non sei missionario, ne religiosa da partire per le Missioni... Ma non puoi in casa tua convincere d'un qualche errore contro la fede qualche incredulo o indifferente? Non ti è possibile istruire qualcuno, ignorante nella fede, o correggere delicatamente gli altri? Non ti è facile esortare alcuno ad ascriversi all'Opera della Propagazione della fede o alla Stampa Missionaria? E se non puoi di più, prega per i Missionari così cooperi alle loro Missioni.

 

3. La fede si propaga con le offerte. Ogni volta che aiuti, con denaro, un Istituto, una casa, una società d'educazione per i poveri fanciulli, tu propaghi la fede tra essi. Associandoti alla Santa Infanzia, o alla santa opera della Propagazione della Fede, con una lira per settimana, tu cooperi al Battesimo di migliaia di bambini, soccorri i Missionari, li trasporti fra gl'infedeli, fabbrichi le loro chiese, e quindi aiuti migliaia di anime a salvarsi. Vi sei tu associato? Fai almeno un'offerta nella giornata missionaria?

 

PRATICA. — Tre Pater e Ave per la conversione degli infedeli. Associati a qualche Istituzione per la propagazione della fede.

 

12 Novembre

FEDELTÀ ALLA GRAZIA

 

1. Eccellenza di questo dono divino. La grazia, cioè quell'aiuto di Dio che illumina la nostra mente su ciò che dobbiamo fare o Fuggire, e muove la volontà a obbedire a Dio, mentre è un dono gratuito che non possiamo meritare, è così necessario a noi, che, senza di esso, non possiamo né salvarci, né dire Gesù, né fare la minima cosa, degna del Paradiso. Che stima hai tu delta grazia? Peccando, non la getti via per un nonnulla?...

 

2. Fedeltà alla grazia. Devo esserle fedele per riconoscenza. Iddio, con la grazia, m'illumina, mi tocca il cuore, m'invita, m'incalza per mio bene, per amore di me, in vista di Gesù Cristo. Vorrò io rendere inutile tanto amor di Dio per me? — Ma devo ancora esserle fedele per interesse. Se ascolto i movimenti della grazia, mi salvo; se mi ci oppongo, non mi salvo. Lo capisci? Per il passato, hai tu obbedito agli stimoli della grazia?

 

3. Infedeltà alla grazia. Iddio la dona a chi vuole e secondo il tempo e la misura che vuole; chiama a santità Ignazio da un letto ove giaceva; chiama Antonio in chiesa, durante una predica; S. Paolo su una pubblica strada: felici essi che l'ascoltarono. Giuda, anche Lui, fu chiamato dopo il suo tradimento; ma respinse la grazia e Dio l'abbandonò!... La grazia quante volte ti chiama o a cambiare vita, o a maggiore perfezione, o a qualche opera buona; sei tu fedele a tali chiamate?

 

PRATICA. — Un Pater, Ave e Gloria allo Spirito Santo : se Dio ti chiede un sacrificio, non rifiutarti.

 

13 Novembre               

IMPORTANZA DELLA SALVEZZA ETERNA

 

1. La salvezza eterna è il primo degli affari. Medita questa profonda sentenza che convertì tanti peccatori e popolò il Cielo di migliaia di Santi. Perduta l'anima, che gioveranno le ricchezze accumulate, gli onori, i piaceri goduti? Che varranno i trionfi, gli elogi del mondo, la scienza, la vanità, l'ambizione sfogata? Anche se fossi re o regina, a che ti servirebbe se poi precipitassi nell'inferno? Anche se tutto è perduto nel mondo, che importa, purché ci salviamo? Pensaci...

 

2. E difficile salvarci. Non spaventarti perché, se è difficile, non è però impossibile con l'aiuto di Dio. Ma Gesù disse: È stretta la porta, e spinosa e difficile la strada che conduce alla Vita, e pochi la trovano (Matth., VII, 14). Non riconosco per discepolo mio se non chi rinnega se stesso, prende la sua croce e mi segue. — Che tè ne pare? Come fai per trovarti fra i pochi? Come combatti le tue passioni, e come porti la tua croce?

 

3. E un affare irreparabile. Pochi anni di vita decidono della nostra eternità... Che pensiero! Dato l'ultimo respiro, il fatto è fatto. Non più la speranza di riuscire meglio un'altra volta! Non più il tempo e le grazie per procacciarti virtù e meriti; non più sta aperta la porta del perdono... Dove l'albero cadrà, ivi starà;.., o salvo con Gesù, Maria e i Santi, o eternamente dannato con i demoni... Dunque vale la pena sacrificare magari tutto per salvarti.

 

PRATICA. — Recita tre Pater innanzi a Gesù protestandogli di volerti salvare ad ogni costo.

 

14 Novembre

LE DUE PORTE DEL PARADISO

 

1. L'innocenza. Questa è la prima porta che mette al Cielo. Lassù nulla entra di macchiato; solo l'anima pura, candida, simile all'agnello senza macchia, può giungere al Regno dei Beati. Speri tu di entrare per questa porta? Nella vita passata sei tu sempre vissuto innocente? Un solo peccato grave chiude questa porta, per tutta l'eternità... Forse hai appena conosciuta l’innocenza... Che confusione per te!

 

2. La penitenza. Questa viene detta la tavola di salvezza dopo il naufragio dell'innocenza; ed è l'altra porta del Cielo per i peccatori convertiti, come per Agostino, per la Maddalena!... Non è forse l'unica porta che rimane per te, se vuoi salvarti? È somma grazia di Dio che, dopo tanti peccati, ancora ti ammetta al Paradiso mediante questo nuovo battesimo di dolore e di sangue; ma che penitenza fai tu? Che soffri tu in sconto dei tuoi peccati? Senza penitenza non ti salverai: pensaci...

 

3. Risoluzioni. Il passato ti rimprovera peccati continui, il presente ti atterrisce con l'esiguità della tua penitenza: che risolvi per il futuro? Non ti sforzerai a tenerti aperta una delle due porte? 1° Confessati subito dei peccati che tieni sulla coscienza per avere l'anima purificata. 2° Proponi di non consentire mai più al peccato mortale che ruba l'innocenza. 3° Pratica qualche mortificazione, soffri con pazienza, fa del bene, per non chiuderti la porta della penitenza.

 

PRATICA. — Recita le Litanie dei Santi, o tre Pater ad essi, perché ti ottengano l'entrata in Cielo.

 

15 Novembre                

IL PRIMO PASSO AL MALE

 

1. Iddio lo rende difficile. Quando un frutto non è maturo, sembra che gli ripugni lasciare il ramo natio. Così per il nostro cuore; donde viene quella paura, nel consentire la prima volta all'impurità, alla vendetta, al peccato? Chi sveglia dentro di noi quel rimorso, quell'agitazione che ci perseguita e ci dice di non farlo?— Perché ci vuole quasi uno sforzo per cedere la prima volta al male? — Iddio lo rende difficile perché ce ne asteniamo; e tu disprezzi tutto per la tua rovina?...

 

2. Il demonio lo rende facile. L'astuto serpente sa troppo bene come vincerci. Non ci alletta di un colpo al gran male; ci persuade che non contrarremo mai una abitudine cattiva, che è solamente un piccolo peccato, una piccola soddisfazione, uno sfogo per una volta sola, per confessarcene subito dopo, sperando in Dio, tanto buono che ci compatisce!.., E tu credi piuttosto al demonio che alla voce di Dio? E tu, stolto, non ravvisi l'inganno? E non ricordi quanti già sono caduti?

 

3. Sovente è irreparabile. La prima ipocrisia, la prima immodestia, il primo furto quante volte iniziarono una catena di peccati, di cattive abitudini, di perdizioni! Una bugia, un'impertinenza, uno sguardo libero, la preghiera lasciata, quante volte furono origine d'una vita fredda, molle, e quindi cattiva! Gli antichi sapienti già scrivevano : Attento ai princìpi; che, sovente, il rimedio a nulla serve, in seguito. Chi disprezza le cose piccole, cadrà a poco a poco.

 

PRATICA. Guardati dalle più piccole concessioni al peccato.

 

16 Novembre

SI DANNA CHI VUOL DANNARSI

 

1. Che cosa ti manca per salvarti? Ti manca forse Iddio, la sua grazia? Ma tu sai quanto Egli ha fatto per te, con favori senza numero, con i Sacramenti, con le ispirazioni, con il donarti il Sangue di Gesù... Anche adesso non puoi negare che ti è ben vicino per salvarti... Ti manca forse la capacità? Ma per tutti è dischiuso il Ciclo... Ti manca forse il tempo? Ma gli anni di vita ti sono dati unicamente perché ti salvi. Non è volontaria la tua perdizione?

 

2. Chi ti costringe a dannarti? Il demonio? Ma egli è cane che abbaia, cane incatenato che non può mordere se non chi consente volontariamente alle sue inique suggestioni... Le passioni? Ma queste non trascinano se non chi non le vuole combattere... La tua debolezza? Ma Iddio non abbandona nessuno. Forse il tuo destino? Ma no, tu sei libero; dunque dipende da te... Quale scusa troverai nel dì del Giudizio?

 

3. È più agevole salvarsi o dannarsi? Pare difficile il salvarsi per la continua vigilanza, per l'obbligo di portare la croce, del praticare la virtù; ma la grazia di Dio appiana molte difficoltà... Per dannarsi i servitori del demonio a quante difficoltà, rimorsi e contraddizioni debbono soggiacere! Per dannarsi è necessario agire contro la coscienza che ripugna, contro Dio che atterrisce, contro l'educazione, contro le tendenze del cuore... È dunque difficile il dannarsi. E tu preferisci queste difficoltà alle cose richieste per

salvarti?

 

PRATICA. — Signore, fatemi la grazia che non mi danni!

 

17 Novembre             

IL MIO GIUDIZIO

 

1. Rendiconto del male. Di qui a poco, dovrai presentarti innanzi al Giudice Supremo; speri di vederlo in atteggiamento di pietà, di bontà, ovvero con lo sguardo di severa giustizia? La vita che conduci, le tue azioni quotidiane saranno gradite a Lui? — Renderò conto di tutto il male che non dovevo fare, e pure feci.. Quale confusione sarà la mia! Quanti peccati in ogni età, in ogni giorno! Neanche un pensiero, una parola, verrà dimenticata nel Giudizio!

 

2. Rendiconto del bene. Dopo tante colpe di cui ti rimorde la coscienza, ti pare di aver poco da temere, perché preghi, ti accosti ai Sacramenti, hai qualche pratica di pietà, fai elemosina... Ma che sono queste poche cose a paragone dei molti e gravi peccati? Per di più: con quali imperfezioni, vanità, storte intenzioni accompagni il bene su cui conti? Ora rendine conto! Anzi: quanto bene potevi fare e non facesti solo per tua negligenza. Danne conto...

 

3. Rendiconto del tempo. Se fossi vissuto pochi anni, se il tempo mi fosse mancato, troverei una qualche scusa e discolpa innanzi al Giudice. Invece bastava un giorno a convertirsi : ed io, con anni e anni di vita, non mi sono convertito!.,. Bastava un anno a farsi santo, e io non mi sono fatto tale in 10, 30, 50 anni... Bastava un momento a risolvermi a cominciare: e io lo trascurai!... Che sentenza mi toccherà? — Non ci pensi?

 

PRATICA. — Tronca subito le cattive abitudini, recita le Litanie della Madonna.

       


[Modificato da Caterina63 07/11/2014 13:47]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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