A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Meditazioni quotidiane per Ottobre, novembre

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2014 09:03
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
21/11/2014 14:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

 Alluvioni al Nord Italia: in processione sulle rive del Po per chiedere protezione





Don Evandro Gherardi, parroco di Brescello, guida la processione sulle rive del Po - RV



20/11/2014 03:49

"Quando ho avuto la notizia che una frazione del nostro paese sarebbe stata sgomberata dei suoi 250 abitanti proprio per il pericolo di straripamento del Po, forse ispirato dal Signore, ho pensato di organizzare una cerimonia straordinaria di benedizione del fiume, nell'ambito di una giornata intera di preghiera". Così don Evandro Gherardi, parroco di Brescello (Reggio Emilia) racconta com'è nata la processione di circa 300 fedeli sulle rive del Po per scongiurare l'alluvione. Il sacerdote guidava il corteo portando il celebre crocifisso ligneo creato per le vicende cinematografiche di 'Peppone e Don Camillo', oggi conservato proprio nella chiesa di Brescello, set di quelle indimenticabili pellicole.

"Qui non abbiamo avuto paura, ma preoccupazione che le cose potessero peggiorare, essendo gli argini intrisi d'acqua, temevamo altri cedimenti. Le motivazioni erano tre: chiedere la protezione del Signore per le nostre zone, pregare per le vittime del maltempo di questi giorni e infine riflettere su come l'uomo stia utilizzando l'ambiente. Spesso dietro le catastrofi naturali c'è anche il mancato rispetto del Creato da parte dell'uomo: iquinamento, eccessiva urbanizzazione. E proprio la vicinanza di questo fiume con la sua bellezza, e al tempo stesso la sua pericolosità, ci porta a riflettere e a pensare". "Il crocefisso che abbiamo portato in processione - rivela infine don Evandro - non faceva parte dell'arredo liturgico della nostra chiesa. Era stato realizzato per i film di 'Peppone e don Camillo', girati qui, e poi era rimasto nei magazzini di Cinecittà. Il paese l'ha chiesto, l'abbiamo pulito, restaurato e sistemato in chiesa e oggi è oggetto di grande venerazione anche da parte dei turisti che visitano Brescello". 


(Fabio Colagrande)

 

18 Novembre

L'INFERNO

 

1. Il rimorso della coscienza. Il Signore non ha creato per te l'Inferno, anzi te lo dipinge come un castigo orrendo, perché scampi da esso. Ma se ci cadi, qual pena sarà il solo pensiero : Potevo evitarlo! Tenevo in roano tutti i mezzi e gli aiuti di grazia per non cadervi... Altri parenti e amici della stessa età si sono salvati, ed io per mia colpa volli dannarmi!... Non mi sarebbe costato molto... Ora sarei con gli Angeli; invece vivo con i demoni!... Che disperazione!

 

2. Il fuoco. Il fuoco misterioso e terribile dell'Inferno è sempre acceso dalla collera di un Dio onnipotente e creato apposta per punire i colpevoli. Sono fiamme che ardono, e non consumano i reprobi!... Fiamme, in paragone delle quali il nostro fuoco più vivo, sarebbe refrigerio, o come fuoco dipinto... Fiamme sapienti che tormentano più o meno a misura dei peccati; fiamme che racchiudono ogni male! Come le sosterrai tu che ora non sai sopportare il menomo dolore? E dovrò io bruciare per tutta un'eternità? Che martirio!

 

3. La privazione di Dio. Se ora non senti il peso tremendo di questa pena, la proverai purtroppo un giorno. Il dannato sente bisogno di Dio. Lo cerca in ogni istante, intende che nell'amarlo, nel possederlo, nel goderlo eternamente sarebbe stata ogni sua consolazione, e invece trova Dio suo nemico, e L'odia e Lo maledice! Che tormento crudele! Eppure le anime piovono laggiù spensierate, come la neve d'inverno! Ed anche io posso cadervi! Forse oggi.

 

PRATICA. — Impegna ogni tua energia per vivere e morire in grazia di Dio.

 

19 Novembre               

VITA INTERIORE

 

1. La conosci? Non solo il corpo ha la sua vita; anche il cuore, riguardo a Dio, ha una vita propria, detta interiore, di santificazione, di unione con Dio; con essa l'anima cerca di arricchirsi di virtù, di meriti, di amore celeste, con le medesime premure con cui il mondano cerca le ricchezze, le gioie, i piaceri del mondo. È la vita dei Santi, il cui studio tutto consiste nel riformare e nell'abbellire il proprio cuore per unirlo a Dio. La conosci questa vita?

 

2. La pratichi? L'essenza della vita interiore sta nel distacco dai beni terreni e nel raccoglimento della niente e del cuore, compatibilmente con i doveri dello stato. È un'applicazione continua a praticare l'umiltà, a rinunziare a noi stessi; è fare tutte le cose, anche le più comuni, per amore di Dio; è anelare continuamente .1 Dio con le Giaculatorie, con le offerte a Dio con l'uniformarsi alla Sua santa volontà. Che fai tu di tutto questo?

 

3. Pace della vita interiore. Il Battesimo ricevuto ci obbliga alla vita inferiore. Gli esempi di Gesù che per trent'anni visse nascosto e che santificò ogni azione della sua vita pubblica con la preghiera, con l'offerta al Suo Padre, con il cercarne la gloria, sono per noi un invito ad imitarlo. Inoltre la vita interiore ci rende calmi nelle nostre azioni, rassegnati nei sacrifìzi, dona la pace del cuore anche nelle tribolazioni... Non vuoi metterti per questa via?

 

PRATICA. — Vivi in unione con Dio, agendo, non a casaccio, ma con fini virtuosi e di gloria a Lui.

 

20 Novembre

LA PERSEVERANZA

 

1. E' facile cominciare. Se bastasse il principiare per riuscire santo, nessuno rimarrebbe escluso dal Paradiso. Chi mai in qualche circostanza della vita non prova un istante di fervore? Chi non comincia qualche volta a farsi santo? Chi non si mette a pregare? Chi non si propone pratiche di devozione? Chi non promette al confessore una vera, una sincera conversione? Anche tu ricordi i tuoi momenti di grazia, le tue promesse. Ma quale fu la tua fedeltà, a compierle?

 

2. È' difficile perseverare. Quanti anni, o meglio, quanti giorni abbiamo perseverato nella virtù, nelle pratiche di pietà, nelle promesse? Come passa presto il fervore! L'incostanza non è uno dei suoi difetti particolari? Sono tre gli ostacoli o i nemici della perseveranza; 1° Il tempo, che consuma tutto; ma tu vincilo con il cominciare ogni giorno. 2° Il demonio, ma tu combattilo sapendo che è tuo nemico. 3° La pigrizia insita in te, ma tu pensa all'Inferno da fuggire e al Paradiso da guadagnare.

 

3. Solo la perseveranza sarà premiata. Gesù diceva: Non chi comincia, ma chi persevera sarà salvo. Chi mette mano all'aratro e guarda indietro, non è degno del Cielo. Lo intendi tu questo linguaggio? A che varrebbe camminare bene 50 anni, e poi perdersi? A che varrebbe incominciare cento volte, e poi non salvarsi? Adotta ogni mezzo per mantenerti saldo; ricorda il detto di S. Agostino, che la perseveranza non viene donata se non a chi la impetra con la preghiera continua. Vigilanza e preghiera.

 

PRATICA. — Tre Pater a Gesù per avere la perseveranza.

 

21 Novembre              

LA PRESENTAZIONE DI MARIA VERGINE

 

1. L'età del sacrificio di Maria. Si crede che Gioacchino ed Anna conducessero Maria al tempio. Bambina di tre anni; e la Vergine, dotata già dell'uso di ragione e della capacità di discernere il bene e il meglio, mentre i parenti La presentavano al sacerdote, s'offriva al Signore, e si consacrava a Lui. Rifletti sull'età di Maria: a tre anni... Come presto comincia la sua santificazione!... E tu a qual età hai principiato? Ti pare ancora troppo presto adesso?

 

2. Il modo del sacrificio di Maria. Le anime generose non dimezzano le loro offerte. Maria in quel dì sacrificava a Dio il suo corpo col voto di castità; sacrificava la sua mente per non più pensare che a Dio; sacrificava il suo cuore per non ammettere altro amante che Dio; si sacrifica tutta a Dio con prontezza, con generosità, con gioia amorosa. Che bell'esempio! Sai tu imitarlo? Con quale generosità compi quei piccoli sacrifizi che ti capitano nella giornata?

 

3. La costanza del sacrificio. Maria offertasi a Dio nella tenera età, mai più ritirò la parola. Vivrà lunghi anni, molte spine la pungeranno, diverrà la Madre del Dolore, ma il suo cuore, sia nel tempio, sia in Nazaret, sia sul Calvario, sempre rimarrà fisso in Dio, consacrato a Dio; in ogni luogo, tempo o circostanza, null'altro vorrà che la volontà di Dio. Che rimprovero per la tua incostanza!

 

PRATICA. — Offriti interamente a Gesù per le mani di Maria; recita l’Ave maris stella.

 

22 Novembre

L'AMOR PROPRIO

 

1. È un perfido amico. Nessuno ci può proibire un amore regolato di noi stessi, che ci muove ad amare la vita e ad ornarci di virtù; ma l'amor proprio è sregolato e diviene egoismo, quando fa che pensiamo solo a noi stessi, non amiamo che noi e bramiamo che gli altri s'interessino di noi. Se parliamo, vogliamo essere ascoltati; se soffriamo, compianti; se operiamo, lodati; non vogliamo ci si resista, ci si contraddica, ci si dia disgusto. In questo specchio non riconosci te stesso?

 

2. Sregolatezze dell'amor proprio. Quanti difetti nascono da questo vizio! Per il minimo pretesto, uno s'indispettisce, si solleva contro gli altri e fa loro portare il peso del suo malumore! Donde nascono i capricci, le impazienze, i risentimenti, le avversioni? Dall'amor proprio. Donde vengono le malinconie, le diffidenze, le disperazioni? Dall'amor proprio. Donde le mormorazioni le inquietudini? Dall'amor proprio. Se lo vincessimo, quanto male faremmo di meno!

 

3. Corrompe il bene fatto. Il veleno dell'amor proprio di quante buone azioni ci ruba il merito! La vanità, la compiacenza, la naturale soddisfazione che ivi si cerca, ne rapisce il merito, in tutto od in parte. Quante preghiere, elemosine, comunioni, sacrifizi, rimarranno senza frutto, perché originati o accompagnati dall'amor proprio! Dovunque si frammischia, guasta e corrompe! Non farai ogni sforzo per cacciarlo da te? Non lo terrai come tuo nemico?

 

PRATICA. — Ama il tuo bene regolatamente, cioè come lo vuole Iddio e finché non lede i diritti del prossimo.

 

 

23 Novembre

LA PAZIENZA

 

1. Pazienza esteriore. Che dici tu d'una persona che, per una qualunque contrarietà, prorompe in parole di collera, in vivacità, in alterchi, in offese agli altri? La tua stessa ragione condanna la collera, l'impazienza, come cosa indegna di un'anima ragionevole, come cosa inutile per vincere le contrarietà, come un cattivo esempio per chi ci vede. Ma Gesù la condanna, di più, come peccato! Imparate ad esser mansueti... E tu in quante impazienze cadi?

 

2. Pazienza interiore. Questa ci da il dominio sul nostro cuore e reprime le agitazioni che si sollevano dentro di noi; virtù difficile, si, ma non impossibile. Con essa si ode l'ingiuria, si vede il nostro diritto; ma si sopporta e si tace; non si dice nulla, ma non si soffre meno il sacrificio fatto per amor di Dio: quanto è meritoria agli occhi suoi! Gesù la comandava: Nella pazienza possederete le anime vostre. E e tu borbottando, adirandoti, che cosa ci guadagni?

 

3. Gradi della pazienza. Questa virtù conduce alla perfezione, dice S. Giacomo; ci conferisce il dominio su di noi, che sta alla base della propria formazione spirituale. Il 1° grado della pazienza consiste nel ricevere i mali con rassegnazione, perché siamo e ci consideriamo peccatori; il 2° nel riceverli volentieri, perché vengono dalla mano di Dio; il 3° nel desiderarli ardentemente, per amore di Gesù Cristo paziente. Tu a qual grado sei già asceso? Forse nemmeno al primo!

 

PRATICA. — Reprimi i moti di impazienza; recita tre Pater a Gesù.

 

 

24 Novembre

L'ESATTEZZA

 

1. L'inesattezza. Non sei tu forse di quelli che hanno sempre tempo? La preghiera, il lavoro, il dovere, l'ordine se non si trasgrediscono, sono sempre fatti a  metà! L'inesatto non disobbedisce, ma fa le cose con noia; non risponde, ma dimostra fastidio; non cadrà in disordini gravi, ma invano cerchi in lui la diligenza, il fervore. Che gl'importa di non essere il primo? Che cosa gl'interessa di non essere santo? Purché non sia dannato... Non fa forse per te questo quadro?

 

2. Donde proviene l'inesattezza. Perché sei inesatto? Se lo facessi per disprezzo, non andresti esente da qualche peccato. Ma forse lo fai per indolenza, per schivare fatica, perché ti manca la mortificazione!... E non è ciò un grave difetto? Non sarà un cattivo esempio per chi ti vede? Non sarà un principio di tiepidezza per l'anima tua? Non riuscirai di nausea agli uomini, e più ancora a Dio?

 

3. L'esattezza. Questa è la virtù dei Santi. Come riesce di buon esempio il vedere una persona esatta, regolata in tutto! Fa piacere a vederla: perché non sai imitarla? S. Vincenzo de' Paoli commuoveva al solo vederlo celebrare la s. Messa; S. Francesco di Sales, anche in camera sua, stava composto come in pubblico. Fare tutto bene fu il distintivo di Gesù: Bene omnia fecit. I mezzi per ottenere l'esattezza sono: 1° un santo timore della presenza di Dio; 2° persuadersi che non v'è nulla di piccolo innanzi a Dio. Non t'impegnerai a praticarla?

 

PRATICA. — Fa oggi tutto esattamente: recita un atto di contrizione per le negligenze passate.

 

25 Novembre

RISPETTO ALLA CHIESA

 

1. La Chiesa è la casa ai Dio. Il Signore è dappertutto, e dovunque esige giustamente rispetto ed onore: ma il tempio è il luogo da lui eletto per Sua speciale abitazione. In chiesa c'è il Suo Tabernacolo, il Suo trono da cui esige le nostre adorazioni, l'Altare del Suo sacrifizio quotidiano... Come dunque osi entrarvi tutto dissipato? Come osi stare in un luogo così santo con tanta divagazione?

 

2. La chiesa è la casa della preghiera. Non è dunque il luogo del parlare, del ridere, della dissipazione, del perditempo: ma è la casa dell'orazione. In chiesa, la tranquillità del luogo sacro, il raccoglimento dei vicini, la presenza della Croce e del Sacramento dispongono l'animo a pregare con fervore, e Iddio ha dato parola che non lascerebbe inesaudita la nostra domanda. Preghi tu in chiesa? Le tue distrazioni non sono volontarie?

 

3. La chiesa è casa di santificazione. Guai ai profanatori della chiesa e delle cose sante! Baldassarre, Antioco, Oza, Eliodoro, stanno a salutare esempio dei terribili castighi di Dio! La chiesa è luogo benedetto, santo; è luogo di nostra santificazione, né mai dovremmo uscirne se non maggiormente santificati: guai a te se n'uscissi condannato per la tua vanità,

per i tuoi sguardi, per la tua incompostezza! Guai se tu ivi servissi di rovina alle anime altrui...

 

PRATICA. — Usa particolare compostezza in chiesa: recita tre Pater per quelli a cui hai dato cattivo esempio in chiesa.

 

26 Novembre

LA COMUNIONE FREQUENTE

 

1. Inviti di Gesù. Medita perché Gesù istituì la Santa Eucaristia a guisa di cibo... Non era per mostrartene la necessità per la vita spirituale? Ma di più, ce la donava sotto la specie del pane, cibo necessario in tutti i giorni; Gesù invitava al banchetto evangelico non solo i sani, ma gl'infermi, i ciechi, gli zoppi, anzi, tutti... Se non mangerete, non avrete la Vita. Poteva Egli manifestare meglio il Suo desiderio ardente di vedere noi ricevere sovente la Santa Comunione?

 

2. Inviti della Chiesa. S. Ambrogio scriveva: Perché giornalmente non ricevete ciò che giornalmente può giovarvi? Il Crisostomo gridava contro il disordine delle comunioni rare; quando abbiamo la purità necessaria è sempre Pasqua per noi. Il Sales, S. Teresa, tutti i Santi inculcano la Comunione frequente. Nei primi secoli non si faceva quotidiana? Il Concilio di Trento scongiura i cristiani ad accostarvisi ogni volta che assistono alla Messa. Che cosa ne pensi?

 

3. Vantaggi della Comunione frequente. 1° È un mezzo molto efficace per vincere le nostre passioni, non solo perché comunica la forza per combatterle, ma ancora perché ci obbliga a purificare la coscienza, per non dispiacere a Gesù. 2° Ci abitua alla vita interiore, di raccoglimento, fatta di atti d'amore, di preghiere, d'unione con Dio. 3° È il mezzo migliore per farci santi: la Comunione fu sempre stimata la fonte della santità, la fornace d'Amore. Che stima hai tu della Comunione frequente?

 

PRATICA. — Apprezza la Comunione e ricevila più sovente che puoi.

 

27 Novembre

PREPARAZIONE ALLA COMUNIONE

 

1. Si richiede la puri fa dell'anima. Chi mangia Gesù indegnamente, mangia la sua condanna, dice San Paolo. Non è presunzione accostarvisi frequentemente, scrive il Crisostomo; ma il comunicarsi indegnamente. Guai agli imitatori di Giuda! Per ricevere la Comunione è necessaria la mondezza dal peccato mortale; per riceverla con frequenza la Chiesa richiede, oltre lo stato di grazia, la retta intenzione. Le adempì tu queste condizioni? Tu desideri la Comunione quotidiana?

 

2. Si richiede raccoglimento. Non già che le distrazioni involontarie rendano malfatta la Comunione, ma è nella meditazione che l'anima capisce chi è quel Gesù che scende nei nostri cuori, e si risveglia la Fede; si pensa al bisogno che abbiamo di Dio, e sorge la Speranza; si vede la nostra indegnità, donde nasce l'umiltà; si ammira la bontà di Gesù, e sorge il desiderio, la riconoscenza, la divozione del cuore. Come ti prepari alla Comunione? Vi impieghi il tempo sufficiente?

 

3. Si richiede fervore e amore. Quanto più è fervorosa la Comunione, tanto più grande riesce il frutto di essa. Come essere tiepido, mentre Gesù viene in te tutto zelo per la tua salvezza, tutto fuoco di carità per te? Se Gesù si mostra così buono che non ti sdegna, anzi viene in te, sebbene povero e peccatore, come non L'amerai? Come non arderai di amore per Lui? Qual è il tuo fervore nelle Comunioni?

 

PRATICA. - Fa un po' d'esame sul modo con cui ti comunichi.

 

 

28 Novembre

L'AVVENTO

 

1. Passiamolo nella mortificazione. La Chiesa consacra quattro settimane per disporci al Natale, sia per ricordarci i quattro mila anni che precedettero il Messia, e sia ancora perché prepariamo il nostro cuore alla nuova nascita spirituale che esso opererà in noi. Comanda il digiuno e l'astinenza, ossia la mortificazione, quale mezzo potente a vincere il peccato e reprimere le passioni... Mortifichiamo dunque gola e lingua— Non lamentiamoci del digiuno, soffriamo qualche cosa per amore di Gesù.

 

2. Passiamolo nella preghiera. La Chiesa accresce le sue preghiere nell'Avvento, ben sapendo il desiderio di Gesù, di venire invocato da noi per esaudirci, e ancor più perché è persuasa del gran bene che sempre fa a noi la preghiera. Nel Natale Gesù comunica alle anime disposte la Grazia della rinascita spirituale, dell'umiltà, del distacco dalla terra, dell'amor di Dio; ma come averla se non preghiamo con fervore? Come passavi l'Avvento gli altri anni? Rimediavi quest'anno.

 

3. Passiamolo nelle sante aspirazioni. La Chiesa ci mette innanzi in questi giorni i sospiri dei Patriarchi, dei Profeti, dei Giusti dell'antica Alleanza; ripetiamoli noi: Vieni a liberarci, o Signore, Dio della virtù. — Mostraci la Tua misericordia. — Affrettati, o Signore, non tardare più... — Nel recitare l'Angelus, alle parole: et Verbum caro factum est, rivolgi gli alletti a Gesù, perché voglia nascere nel tuo cuore. Ti sembra troppo difficile questa pratica?

 

PRATICA. — Fissa qualche pratica da osservare durante tutto l'Avvento; recita nove Ave Maria in onore della Vergine.

 

29 Novembre             

 

NOVENA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE

L'ANIMA CONFIDENTE IN MARIA

 

1. Grandezza di Maria Immacolata. Maria fu la sola donna concepita senza peccato; Iddio la esentò per singolare privilegio, e la rese, anche solo per questo titolo, la più grande fra le creature. Ammira Maria ricca di tutti i tesori della sapienza e della potenza divina; contempla Maria in Cielo venerata dagli Angeli. dai Santi. Il più bel dono che fece Iddio a Maria, qual Madre di Gesù, fu di creare Lei sola immacolata. Ringrazia il Signore per il privilegio accordato alla tua Madre celeste.

 

2. Bontà di Maria. Non solo per Gesù provò le tenerezze di Madre; anche per tè nutre lo stesso affetto, sebbene Ella sia così grande, e tu sia un peccatore, un tiepido, un verme della terra! Puoi dubitare della bontà di Maria che, per salvarti, sacrificò lo stesso Suo Figlio Gesù? Di Maria che ti fu data per Madre da Gesù sulla Croce e che ottenne da Gesù l'ufficio di madre della misericordia? Fu forse una sola volta insensibile verso di te?

 

3. Confidenza in Maria. Come non confidare in una Madre, tanto grande e tanto buona? Quale grazia non puoi sperare da Lei? Quali grazie migliori ottennero S. Filippo, S. Stanislao, S. Luigi Gonzaga, Gerardo Maiella! Quanti miracoli non si vedono, ogni dì, prodigati dalla mano di Maria alle anime confidenti in Lei! Oggi dilata il cuore a confidenza in Maria. Di quale grazia, di quale virtù abbisogni? Domandala con fiducia oggi e in tutta la novena: Maria ti consolerà.

 

PRATICA. — Recita nove volle: Sia benedetta ecc.; fissati una virtù da praticare in tutta la novena.

 

30 Novembre

L'ANIMA CONTRITA AI PIEDI DELL'IMMACOLATA

 

1. Maria senza peccato. Che pensiero! Il peccato non toccò mai il Cuore di Maria... Il serpente infernale non potè mai dominare l'Anima di lei! Non solo, nei 72 anni di sua vita, non commise mai neppure l'ombra del peccato, ma Dio nemmeno nell'istante della Sua Concezione volle che fosse macchiata dal peccato d'origine!... Maria è il giglio che cresce puro fra le spine: sempre candida... Quanto sei bella, o Maria!... Come mi riconosco impuro, macchiato, innanzi a te!

 

2. Bruttezza del peccato. Noi cerchiamo di sfuggire con tanta cautela le disgrazie, le afflizioni; le tribolazioni ci paiono cose tanto brutte, e da temersi; del peccato non facciamo conto, lo ripetiamo tranquillamente, lo teniamo in cuore... Non è questo un grave inganno? I mali di questa terra non sono veri mali, sono passeggeri e rimediabili; il vero, l'unico male, la vera disgrazia, è perdere Iddio, l'anima, l'eternità con il peccato, che attira sopra di noi i fulmini di Dio... Pensaci.

 

3. L'anima contrita ai piedi di Maria. Nei pochi anni della tua vita, quanti peccati hai commessi? Con il s- Battesimo ottenevi anche tu un candore, una purezza meravigliosa. Quanto tempo l'hai tu conservata? Quante volte hai offeso volontariamente il tuo Dio, il tuo Padre, il tuo Gesù? Non ne senti rincrescimento? Falla finita con una vita simile! Detesta oggi i tuoi peccati, e, per mezzo di Maria, chiedine perdono a Gesù.

 

PRATICA. - Recita un atto di contrizione; esamina qual peccato commetti più sovente, ed emendatene.

 

   


Un sacerdote risponde

Ho perso la fede... ho perso me stessa e sto dentro un circolo vizioso pieno di tentazioni...

Caro Padre Angelo, 
mi presento sono S... una ragazza di 26 anni... vorrei chiederle aiuto Padre perché mi sento in difficoltà...
Io ho perso la fede... ho perso me stessa e sto dentro un circolo vizioso pieno di tentazioni... mi avvicino a DIO e il giorno dopo cado di nuovo, ripetutamente.....mi sono messa troppo in dubbio e in discussione... su altre religioni new age... buddismo... e via dicendo e modi di vivere in relax....bere, ballare, divertirsi... che non capisco ormai più nulla di quale sia la mia strada... se affidarmi... se fidarmi solo di me... troppe delusioni, passioni e guerre interne mi stanno scombussolando la vita... non so perdonarmi... non so più cosa voglio, chi sono e cosa cerco...
ti prego Padre dimmi come posso fare... perchè mi sento sola.....
grazie!


Risposta del sacerdote

Carissima S., 
1. non devi fidarti solo di te stessa perché non sei tu la luce del mondo.
Né devi fidarti di coloro che hanno cercato di introdurre nel mondo una luce qualsiasi.
Solo Gesù Cristo ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
Solo Gesù Cristo sa tutto di te e delle tue più profonde esigenze.
Solo Gesù Cristo, in quanto Dio, è il tuo Creatore.
Né Budda, né Maometto né alcun altro uomo sono il tuo Creatore, né sanno tutto di te.

2. Il consiglio che ti do è quello di rimetterti a seguire Cristo, a non camminare più nelle tenebre, e cioè nei peccati, perché questi ti possono fare solo male.
Il peccato, col piacere che presenta, è una seduzione che al massimo ti appaga sul momento, ma poi ti fa sentire nuda, spoglia, vuota, sofferente come si è sentita Eva dopo aver disobbedito a Dio.

3. Inizia a metterti dietro a Cristo accostandoti alle Sacre Scritture, in particolare al Vangelo.
Leggendo il Vangelo ti accorgerai che nella sua persona e nel suo insegnamento tutto è puro, non vi è alcuna ombra o imperfezione. C’è la purezza perfetta. 
Cristo stesso, sapendo che molti si sarebbero presentati al mondo come salvatori degli uomini, ha detto: “Chi di voi può dimostrare che ho peccato?” (Gv 8,46).
Nessuno può dire a Gesù Cristo: qui non sei stato perfetto, qui hai messo dei limiti irragionevoli (ad esempio: non bere vino, non mangiare carne di suino…), qui hai proposto qualche cosa di imperfetto, qui non hai visto le mie più profonde esigenze…

4. Poi mettiti concretamente dietro a Cristo confessando i tuoi peccati, e cioè purificando la tua anima da tutto il male con cui finora l’ha ricoperta e ottenebrata.
Ti sentirai allora di nuovo nella luce.
Nessuno può rendere pura la tua anima se non  Gesù Cristo.
Solo il suo Sangue espia i nostri peccati.
Né Maometto né Budda possono purificare la tua anima e portarvi la grazia di Dio, che è uno splendore di ordine soprannaturale!

5. Poi potrai fare la Santa Comunione e sentirai che Dio entra nel tuo cuore per abitarvi, per essere dentro di te la sorgente e la pienezza della vita.

6. Allora ti accorgerai subito perché “bere, ballare, divertirsi (sottinteso peccando)” sono un male: perché ti privano di questa vita interiore, che è la vera vita di una persona.

7. Mi piace riportarti infine il commento di San Tommaso d’Aquino alle parole del Signore «Chi segue me non cammina nelle tenebre».
“E poiché questa è la luce universale, dissipa universalmente tutte le tenebre.
Ora, esistono tre tipi di tenebre, a cominciare dalle tenebre dell'ignoranza, di cui è detto nei Salmi (81,5): «Costoro non sanno e non intendono, e van brancolando nelle tenebre». E queste derivano dalla ragione stessa, che in se stessa si oscura. 
C'è poi l'ignoranza della colpa, di cui si parla in Ef 5,8: «Una volta eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore». E queste tenebre colpiscono la ragione umana non per se stessa, ma a motivo della parte affettiva, in quanto, mal disposta per le passioni o per qualche abitudine, desidera come bene ciò che realmente non è bene.
Inoltre ci sono le tenebre della dannazione eterna, di cui si legge (Mt 25,30): «Il servo inutile gettatelo nelle tenebre esteriori».
Ma mentre le due prime si riscontrano in questa vita, le ultime possono riscontrarsi al termine di essa. «Chi dunque segue me non cammina nelle tenebre»: né dell'ignoranza, perché «io sono la verità»; né della colpa, perché «io sono la via»; né quelle della dannazione eterna, perché «io sono la vita» (Commento al Vangelo di Giovanni 8,12).

8. Poi, commentando le parole «ma avrà la luce della vita» san Tommaso scrive: “poiché come chi non vuole smarrirsi nelle tenebre deve seguire chi porta il lume; così chiunque vuoi salvarsi deve seguire Cristo che è luce, credendo a lui e amandolo. Ed è cosí che lo seguirono gli apostoli (vedi Mt 4,20).
Ma poiché la luce corporea può venir meno col tramonto, chi segue la sua guida va incontro alle tenebre.
Questa luce invece, che non conosce tramonto, non verrà mai meno. Perciò chi la segue avrà una luce perenne, ossia la luce della vita.
La luce visibile non dà la vita, pur cooperando alle funzioni della vita corporale; invece questa luce dà la vita, poiché noi viviamo in quanto abbiamo l'intellezione, che è una partecipazione di questa luce.
Quando tale luce potrà irradiare perfettamente, avremo la vita perfetta, secondo le parole del Salmista (35,10): «Presso di te è la sorgente della vita, e nella tua luce vedremo la luce».
Il che equivale a dire: Allora noi avremo perfettamente la vita, quando vedremo direttamente la luce. Ecco perché sta scritto «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesti Cristo» (Gv 17,3)” (Commento al Vangelo di Giovanni 8,12).

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo


Pubblicato 21.11.2014


[Modificato da Caterina63 21/11/2014 14:24]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:41. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com