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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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TESTI E COMMENTI UFFICIALI SINODO SULLA FAMIGLIA 2014

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2014 16:33
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10/10/2014 13:36
 
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 inseriamo questo testo di Tosatti, al di fuori degli interventi UFFICIALI del Sinodo perchè, effettivamente, anche noi stiamo registrando una grave CENSURA nei testi che NON ci pervengono dal Sinodo... testi FILTRATI, tagliati, NON tradotti in italiano e così incmprensibili a molti e riferimenti ad interventi piuttosto DI PARTE tanto che sono testi che i Media stanno gestendo contro la dottrina cattolica sul Sacramento del matrimonio... ci chiediamo: a che servono e a chi, queste censure e questi filtri?

"Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio (...) 
IL VOSTRO PARLARE SIA SI, SI - NO, NO, IL DI PIU' VIENE DAL MALIGNO...." (Mt.5,31-37)

Sinodo: Müller > la censura

 

 

 

Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Müller, si è espresso contro la censura imposta agli interventi dei partecipanti al Sinodo. Secondo quanto riporta l’ AP, il porporato tedesco ha detto a una delle televisioni cattoliche presenti in alcuni momenti dei lavori che “Tutti i cristiani hanno il diritto di essere informati sugli interventi dei loro vescovi”.   

Attualmente invece l’informazione sul Sinodo è fornita dal Direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, coadiuvato da un sacerdote anglofono e da uno ispanofono. Nel briefing si offre un panorama generico della giornata, indicando i temi, ma non gli interventi in maniera citabile, né chi è autore degli interventi.  

Ed è un peccato, perché certamente ci sono stati interventi che meriterebbero di essere conosciuti più in dettaglio. Così, per esempio, un vescovo ha criticato duramente la proposta del card. Kasper di dare l’eucaristia ai divorziati risposati, affermando che si tratta di “Un rimedio peggiore della malattia”.  

Mentre un altro ha osservato che la pastorale per i divorziati deve ricordare che si tratta di già sposati, e che ci sono stati Papi anche prima del 2014, e che non si può dire che non fossero misericordiosi. Un altro ha osservato che oltre a dire sempre misericordia dobbiamo evangelizzare di più; ci si riferisce spesso alla formazione, ma la si disattende per paura di non essere capiti. Al che il card. Kasper ha ripetuto che sì, lui ha preso l’iniziativa, ma che prima aveva chiesto al Papa…. 


Synod14 - Messaggio della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi per le famiglie che soffrono a causa dei conflitti, 10.10.2014


 

Testo del Messaggio

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Testo del Messaggio

Riuniti attorno al Successore dell’Apostolo Pietro, noi Padri sinodali della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, insieme a tutti i partecipanti, condividiamo la paterna sollecitudine del Santo Padre, esprimendo profonda vicinanza a tutte le famiglie che soffrono a causa dei numerosi conflitti in corso.

In particolare, eleviamo al Signore la nostra supplica per le famiglie irachene e siriane, costrette, a causa della fede cristiana che professano o dell’appartenenza ad altre comunità etniche o religiose, ad abbandonare tutto e a fuggire verso un futuro privo di ogni certezza.
Con il Santo Padre Francesco ribadiamo che «nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza» e che «uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!» (Discorso ai leaders di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana, 21 settembre 2014).
Nel ringraziare le Organizzazioni internazionali e i Paesi per la loro solidarietà, invitiamo le persone di buona volontà ad offrire la necessaria assistenza e l’aiuto alle vittime innocenti della barbarie in atto, e allo stesso tempo chiediamo alla Comunità internazionale di adoperarsi per ristabilire la convivenza pacifica in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente.

Parimenti, il nostro pensiero va alle famiglie lacerate e sofferenti nelle altre parti del mondo, che subiscono persistenti violenze. A loro vogliamo assicurare la nostra costante preghiera perché il Signore misericordioso converta i cuori e doni pace e stabilità a quanti ora sono nella prova.

La Santa Famiglia di Nazareth che ha patito la «via dolorosa dell’esilio» (Angelus, 29 dicembre 2013) faccia di ogni famiglia, «comunità di amore e di riconciliazione» (ibid.), una sorgente di speranza per il mondo intero.

10 ottobre 2014






Synod14 - 8a Congregazione Generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale (9 ottobre 2014, pomeriggio), 10.10.2014

 

 

 

Sintesi in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua francese

Sintesi in lingua italiana

Ottava Congregazione generale: Sintesi non ufficiale del dibattito generale

 

Santo Padre: presente
Padri Sinodali: 181

 

Nel corso dell’ottava Congregazione generale, seguendo lo schema dell’Instrumentum laboris, il dibattito generale ha affrontato il tema de "La Chiesa e la famiglia di fronte alla sfida educativa (III parte, cap. 2) La sfida educativa in genere / L’educazione cristiana in situazioni familiari difficili".

Innanzitutto, è stata ribadita la vocazione alla vita come elemento fondante della famiglia; di qui, l’invito ai fedeli affinché approfondiscano la conoscenza dell’Enciclica di Paolo VI Humanae vitae, comprendendo così meglio anche il significato del ricorso ai metodi naturali di regolazione della fertilità e della non accettazione della contraccezione. Unione e procreazione – si è detto – non sono separate dall’atto coniugale. Ribadita, quindi, cin forza la condanna della manipolazione genetica e della crioconservazione degli embrioni.

Da più parti, inoltre, è stata evidenziata la tendenza di alcuni Paesi ed organizzazioni del mondo occidentale di presentare, in particolare nel contesto dell’Africa, alcuni concetti (tra cui l’aborto e le unioni omosessuali), come "diritti umani", legando gli aiuti economici e forti campagne di pressione alla recezione di tali concetti. A tal proposito, è stato anche evidenziato che l’espressione "diritti alla salute sessuale e riproduttiva" non ha, nell’ambito del diritto internazionale, una definizione precisa, finendo per racchiudere in sé principi in contraddizione tra loro, come la condanna dell’aborto forzato e la promozione dell’aborto sicuro, oppure la tutela della maternità e la promozione della contraccezione. Pur se privi di valore vincolante, tuttavia la promozione di tali "diritti" rappresenta un rischio, perché può influenzare l’interpretazione di altre norme, in particolare nel campo della lotta contro la discriminazione della donna.

Si è tornati, poi, a ribadire l’importanza di una adeguata preparazione al matrimonio, poiché la sua celebrazione sembra ridursi sempre più alla dimensione sociale e giuridica, invece che religiosa e spirituale. Il percorso preparatorio – è stato notato – spesso viene percepito dai nubendi come un’imposizione, un compito da assolvere senza convincimento e risulta essere troppo breve. Poiché, invece, il matrimonio è una vocazione per la vita, la sua preparazione dovrebbe essere lunga ed approfondita, come avviene per la vita religiosa. E’ stata anche evidenziata, nei nubendi, una frequente mancanza di consapevolezza del valore sacramentale del vincolo matrimoniale. Tanto che la celebrazione del rito matrimoniale, è stato detto, non è automaticamente la celebrazione del sacramento matrimoniale.

Riguardo allo snellimento delle procedure per i processi di verifica della nullità matrimoniale, è stata ricordata la Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico, istituita dal Santo Padre Francesco in data 20 settembre 2014, ed è stato poi auspicato il raggiungimento di una procedura più semplice, purché una ed unica per tutta la Chiesa. Sulla doppia sentenza conforme conseguente all’obbligatorietà dell’appello, inoltre, ci si è chiesti se sia possibile ipotizzare di lasciare al discernimento del vescovo la determinazione di ricorrere o meno in appello. Al contempo, si è auspicata una maggiore presenza di giudici laici opportunamente preparati, in particolare anche donne, nei Tribunali ecclesiastici.

Quindi, si è insistito sulla necessità che anche i sacerdoti siano ben preparati sulla pastorale del matrimonio e della famiglia e possano utilizzare anche le omelie come ad un momento privilegiato ed efficace per annunciare ai fedeli il Vangelo della famiglia. C’è bisogno, si è detto, di formazione e informazione, perché la santità spirituale del sacerdote, la sua creatività ed il suo rapporto diretto con le famiglie sono particolarmente apprezzati dai fedeli.

Ancora: si è riflettuto sul rapporto tra migrazioni e famiglia, ribadendo che il nucleo familiare è un diritto fondamentale da riconoscere per ogni migrante ed esortando le politiche migratorie internazionali a tutelare il diritto all’unità familiare. Per i migranti – si è detto – la famiglia è elemento essenziale per l’integrazione nei Paesi di destinazione.

Durante l’ora dedicata al dibattito libero - tra le 18.00 e le 19.00 - sono emersi, in particolare, tre temi: riguardo ai divorziati risposati, è stata evidenziata la necessità di un percorso penitenziale, accompagnato anche da una riflessione sui divorziati rimasti soli, che spesso soffrono in silenzio, ai margini della vita sociale. In secondo luogo, si è sottolineato il bisogno di tutelare i figli di coniugi divorziati dalle ricadute psicologiche del divorzio su di loro. In quest’ambito, è stato ricordato che un’adeguata pastorale dei bambini spesso può riavvicinare i loro genitori alla Chiesa.

In terzo luogo, è stata richiamata l’importanza del rapporto tra la famiglia e l’educazione dei figli, con particolare riferimento al diritto dei genitori di scegliere il progetto educativo più adatto per i loro figli, così che questi ultimi possano ricevere un’educazione di qualità.

Infine, il Segretario generale del Sinodo, card. Lorenzo Baldisseri, ha reso noto che, nel corso delle otto Congregazioni generali, gli interventi dei Padri Sinodali sono stati in totale 180, a cui sono da aggiungere gli 80 avvenuti nelle ore di dibattito libero.



Synod14 - 9a Congregazione Generale: Sintesi non ufficiale degli interventi degli Uditori (10 ottobre 2014, mattina), 10.10.2014

 

 

Sintesi in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua francese

Sintesi in lingua italiana

Nona Congregazione Generale: Sintesi non ufficiale degli interventi degli Uditori

 

Santo Padre: presente
Padri Sinodali: 185

 

La nona Congregazione generale ha visto l’audizione di 15 Interventi (6 di coppie e 9 di singoli uditori), quasi tutti laici impegnati nell’ambito della Pastorale familiare, della bioetica e dell’ecologia umana. Provenienti da diverse Paesi del mondo, in rappresentanza di quasi tutti i continenti, gli Uditori hanno portato in Aula la loro testimonianza viva, di apostolato familiare vissuto nella quotidianità.

Innanzitutto, sono state ricordate le difficoltà che vivono le famiglie del Medio Oriente, in particolare dell’Iraq: i numerosi conflitti – si è detto – si ripercuotono gravemente sulla famiglia, disgregata dalla morte dei suoi membri, costretta a migrare in cerca di un luogo sicuro in cui vivere, privata di un futuro per i giovani, sottratti alla scolarizzazione, e per gli anziani, abbandonati a se stessi. L’unità della famiglia cristiana in Medio Oriente è profondamente scossa, con conseguenze anche sull’unità sociale e nazionale dei Paesi appartenenti alla regione. Di fronte a tali drammatici scenari, dunque, la Chiesa rappresenta davvero un porto sicuro, una "famiglia di famiglie" che offre conforto e speranza. Ed è necessario anche preparare le coppie di coniugi ad essere "mediatrici" di pace e di riconciliazione.

Altro punto evidenziato dagli Uditori è stata la necessità che la Chiesa ascolti maggiormente i laici nella ricerca di soluzioni ai problemi delle famiglie, in particolare per quanto riguarda la sfera dell’intimità della vita di coppia. Per questo, è stata ribadita l’importanza di una sinergia tra il mondo accademico ed il mondo pastorale, per formare non "tecnici", ma agenti pastorali che conoscano e sappiano promuovere i temi della famiglia e della vita, attraverso una "cosmovisione" antropologica cattolica ben salda.

Inoltre, gli Uditori hanno rimarcato la necessità di un maggior dialogo tra Chiesa e Stato, anche attraverso l’impegno di fedeli laici che, lontani da ambizioni personali, sappiano promuovere la tutela dei diritti della famiglia e la difesa della vita, lavorando per uno Stato dal volto umano. I laici – è stato rimarcato – devono essere attivi e competenti nella difesa pubblica dei valori della vita e della famiglia.

Gli interventi si sono, quindi, soffermati sul bisogno di formare in modo adeguato e permanente i sacerdoti sui temi della famiglia, in particolare sull’apertura alla vita, affinché riescano a spiegare ed a parlare con naturalezza e chiarezza dell’amore coniugale. Anche perché, ad esempio, è stato notato che se la pianificazione naturale della famiglia viene spiegata in modo approfondito, evidenziandone il valore positivo, essa rinsalda la vita di coppia. In quest’ottica, è stato ricordato che le omelie, se ben preparate, fanno sì che i fedeli partecipino di più alla celebrazione della Messa.

Un ulteriore spunto di riflessione ha messo in luce l’importanza della testimonianza: i giovani non hanno bisogno di tanta teoria, si è detto, ma comprendono molto bene la centralità della famiglia se essa viene dimostrata dalle famiglie stesse, testimoni credibili e soggetto di evangelizzazione. Per questo, si è riflettuto sulla necessità che le coppie siano accompagnate da un’adeguata pastorale anche dopo il matrimonio e non soltanto prima.

Quindi, gli Uditori hanno dato voce alle sofferenze di chi perde un familiare, come le persone vedove, orfane o i genitori che perdono un figlio. Per esse, è fondamentale l’accompagnamento della Chiesa e di gruppi di ascolto e di condivisione, affinché non si smarriscano davanti al profondo strazio della perdita, alla paura di un "deserto" degli affetti, ma restino ben saldi nella fede.

E’ emersa, poi, l’importanza di una "ecologia umana", che aiuti a contrastare gli effetti negativi della globalizzazione economica, spesso portatrice di modelli contrari alla dottrina cattolica. Ferma condanna, inoltre, è stata espressa per tutte le forme di violenza domestica, in particolare sulle donne, evidenziando come spesso essa sia perpetrata da persone giovani.

Infine, è stato ribadito il bisogno della comunicazione all’interno della famiglia, poiché la condivisione tra i coniugi, la compartecipazione all’educazione dei figli, e soprattutto la preghiera tra le mura domestiche, contribuiscono a rinsaldare il nucleo familiare.



Sinodo. Il card. Tagle: non si possono dividere verità e carità

Il cardinale Tagle

10/10/2014

"Dobbiamo incontrare le persone, specie le famiglie, nelle condizioni storiche concrete". Lo ha detto il cardinale Louis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila nelle Filippine. Il porporato, presente al Sinodo, ha ribadito la vitalità della Chiesa e parlato dell'atmosfera che regna durante le congregazioni. Ma sentiamo lo stesso cardinale Tagle al microfono di Alessandro Guarasci:

R. – Tutti siamo contenti e lieti per la liberta di esprimerci, anche per il rispetto e la carità. Io osservo che qua, noi vescovi delegati, siamo tutti studenti, alunni, perché le situazioni sono diverse. E’ un itinerario educativo e formativo per me.

D. – Dai mass media sembra che al Sinodo si parli in principal modo di divorziati-risposati. Ma quali altri temi stanno emergendo?

R. – Per esempio il metodo e il linguaggio di evangelizzazione; l’antropologia; la cultura; i mass-media; la povertà; il problema dei rifugiati… Sono tutti fattori che influenzano la vita interiore della famiglia.

D. – Come possono coincidere verità e misericordia?

R. – Ambedue sono necessarie: non c’è verità senza carità e non c’è carità senza verità. La scelta di una rispetto all’altra per noi è una falsa scelta! Tutta la pastorale della Chiesa è sempre sulla verità e sulla carità e non solo nella pastorale della famiglia.



 

Sinodo. Il card. Burke: dare messaggio positivo sul matrimonio

Il cardinale statunitense Raymond Leo Burke

09/10/2014

Di fronte alla dittatura del pensiero unico finalizzata a introdurre nella società controvalori che distorcono la visione del matrimonio come unione tra uomo e donna, la Chiesa è chiamata con coraggio a dire la bellezza della famiglia. Questo uno dei concetti espressi più volte in aula del Sinodo. Centrale anche il tema dei processi di dichiarazione di nullità matrimoniale per l’ottenimento della quale, secondo alcuni presuli, occorrerebbe snellire le procedure. Su questi aspetti  si sofferma il card. Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, intervistato da Paolo Ondarza:

R. – E’ un lavoro molto inteso che sta affrontando un grande numero di temi, forse troppi. In questo momento il discorso sembra ancora un po’ confuso, ma speriamo che arriveremo a dei chiarimenti, ovviamente, basati sull’insegnamento perenne della Chiesa, fondamento per una pastorale sana.

D. – Si sta discutendo molto sulla nullità dei matrimoni, sulla possibilità di esprimersi in maniera più efficace sulla dichiarazione di nullità matrimoniale…

R. – Una coppia si unisce in matrimonio e c’è sempre la possibilità che l’uno o l’altro degli sposi abbia viziato il consenso escludendo per un atto positivo della volontà alcuni beni essenziali per la validità del matrimonio: la fedeltà, l’indissolubilità o l’atto di procreare. Queste sono alcune delle ragioni per cui è possibile chiedere la nullità in un processo matrimoniale. Il processo ha tutti gli elementi per arrivare alla verità con certezza morale e quando c’è un personale ben preparato questo processo non dura a lungo e non è contrario alla pastorale.

D. – Viene chiesto uno snellimento della procedura processuale con l’eliminazione del secondo grado di giudizio richiesto oggi per ottenere un annullamento. Lei cosa pensa?

R. – Io non sono a favore di questo, perché per una cosa così importante, ovvero la validità del matrimonio - che tocca anche la salvezza dell’anima - la Chiesa vuole che un primo giudizio sia confermato in seconda istanza.

D. – Gli occhi di molti sono puntati su questo Sinodo soprattutto per alcune tematiche di sofferenza che vivono coppie il cui primo matrimonio è fallito. C’è però tutta una fetta di sposi che vive coerentemente la propria fede cristiana nel matrimonio e che attende dai padri sinodali una parola di conforto, anche perché spesso si trova a dover testimoniare in un contesto che nega i valori cristiani…

R. – Infatti, noi dobbiamo illustrare nel Sinodo, davanti a tutti, la bellezza del matrimonio che è, veramente, una partecipazione all’amore divino, nell’amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo; e non dobbiamo considerare solamente i casi difficili. Il Sinodo sul matrimonio e sulla famiglia deve anche, prima di tutto, dare un messaggio positivo sul matrimonio.

D. – Oggi, secondo lei, è una sfida quella di dire chiaramente la visione della Chiesa sul matrimonio tra uomo e donna?

R. – Sì, è una sfida, perché la nostra cultura è totalmente secolarizzata e sta accettando delle cose che contraddicono la verità sul matrimonio. Ma la Chiesa è “controcorrente” e noi dobbiamo accettare la sofferenza che viene dall’annunciare una verità difficile per il nostro tempo; questa è la dimostrazione del nostro vero amore, per il mondo, per i nostri fratelli e sorelle, nel dire loro la verità che ci ha dato Cristo. Se soffriamo – e soffriremo certamente – accettiamo questa sofferenza con gioia perché sappiamo che stiamo veramente servendo in amore i nostri fratelli.

D. – Questo è un incoraggiamento per le tante coppie che entrano nella porta “stretta” del matrimonio, testimoniandone e vivendone però tutta la gioia e la bellezza?

R. – Giusto. Loro danno la testimonianza più bella e convincente di questa verità.



 

[Modificato da Caterina63 10/10/2014 17:27]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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