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Devozione al Volto Santo di Gesù (imperdibile)

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2014 20:02
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17/12/2014 19:58
 
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 PAROLE DI GESU'

 


"Nel Gethsemani conobbi i peccati dì tutti gli uomini. Fui fatto quindi: ladro, assassino, adultero, bugiardo, sacrilego, bestemmiatore, calunniatore e ribelle al Padre che invece ho sempre amato.


Io, puro, ho risposto al Padre come se fossi macchiato di tutte le impurità. Ed in questo, appunto è consistito il Mio sudare sangue: nel contrasto del Mio amore per il padre e la Sua volontà che voleva addossarmi tutto il marciume dei Miei fratelli.


Ma ho obbedito, sino alla fine ho obbedito e per amore di tutti mi sono ricoperto di ogni macchia, pur di fare il volere di Mio Padre e salvarvi dalla perdizione eterna.


Nessuno crederà che molto più soffrii allora anziché sulla Croce, pur tanto e tanto dolorosa, perché chiaramente ed insistentemente Mi fu mostrato che i peccati di tutti erano fatti Miei ed Io dovevo risponderne per ciascuno.


Sicché Io, innocente, ho risposto al padre come se fossi veramente colpevole di disonestà.


Considera, perciò, quante agonie più che mor­tali ho avuto in quella notte e, credimi, nessuno poteva alleggerirmi di tali spasimi, perché, anzi, vedevo che ognuno di voi si è adoperato per render­mi crudelissima la morte che ad ogni attimo Mi veniva data per le offese di cui ho pagato interamen­te il riscatto.


Più di quanto l'uomo può capire ed oltre ogni immaginazione, provai in Me stesso abbandono, dolore e morte.


Nessuna grandezza maggiore potete attri­buirmi che questa: essere divenuto centro, bersa­glio di tutte le colpe vostre.


Immensamente conobbi il peso delle offese che al Padre Mio furono e sarebbero state fatte.


La Mia Divinità, avendo preso per suo proprio strumento la Mia Umanità, Mi partecipava la brut­tezza che nasconde la ribellione e la conseguente disubbidienza, trasformando il tutto in gemiti e mar­tini nell'Anima e nel Corpo.


Ma un solo istante sarebbe bastato, un solo Mio sospiro avrebbe potuto operare la Redenzione per la quale ero stato inviato; eppure moltiplicai questi sospiri, prolungai il Mio vivere quaggiù, perché Sapienza e Amore così volevano.


Giunto, però alla fine volli come intensificare in Me stesso ogni genere di patimenti: vidi tutto ciò che dovevo redimere e che tutto Mi era addossato come cose Mie.


Fù lì, nell'Orto, il culmine del dolore e Uomo quale Io volli essere, fui atterrato, sopraffatto, fisicamente distrutto.


Venne l'Angelo Mio e mi ristorò mostrando­mi le pene che altre Mie creature fedeli avrebbe­ro sofferto per questo Mio soffrire; non gloria Mi fu mostrata ma amore, compassione, unione.


Ecco come ripresi animo, ecco come diedi a Me stesso sollievo e forza.


Pianto e lotta, sangue e vittoria, ho portato agli uomini, ingrati ed immemori, per quella notte di grande sconforto.


Fu notte di redenzione, in cui Mi sostituii ad ogni peccatore e ne presi ogni colpa, ma, oltre a ciò volli racchiudere anche le pene tutte degli uomini e soffrirne intensamente.


Miei cari, il Gethsemani è un mare senza con­finì, un oceano in carità nel quale ogni persona, ogni colpa, ogni dolore venne sommerso ed Io sentii real­mente: non in via immaginaria, tutta la gravezza che nel mondo sarebbe discesa.


Amore per il Padre, amore per gli uomini, Mi fecero vittima volontaria.


Se uno di voi avesse potuto vederMi, sarebbe morto di spavento per il solo aspetto fisico che avevo preso.


Poiché non trattavasi di un solo tipo di pena, non si trattava di un solo anelito, ma di mille, milioni di aneliti tutti compressi in Me.


Io fui capace di abbracciare ogni vostra colpa e tutte le vostre sofferenze. Io solo sono stato capace di sentire, dico sentire, tutte le vostre pene, perché io ero voi e voi eravate Me.


Notte di tragedia, notte oscura per la Mia Anima che inoltravasì titubante fra gli ulivi del Gethsemani.


Il Padre Mi preparava l'Altare sul quale Io, Sua Vittima, dovevo essere Immolato.


Io dovevo prendere le colpe degli altri e Colui che Mi aveva mandato, attendeva quella notte per dare agli uomini la misura del Suo Amore, col sacri­ficio totale di Me, Suo figlio e Sua Prima Creatura.


Laggiù fra gli ulivi del Gethsemani, il pecca­to degli uomini ebbe sconfitta definitiva perché fu in quel luogo che Io Mi immolai e vinsi.


E' vero che sarebbe bastato un solo sospiro nel mondo per dar redenzione tutti, ma è anche vero che un'opera è completa quando raggiunge il culmi­ne voluto, come dire che, essendo stabilito che Io pagassi per tutti sottoponendomi alle umiliazioni della Passione, soltanto con la Immolazione poteva­si raggiungere lo scopo voluto dal Padre.


Difatti, il merito fu infinito in Me, qualsiasi cosa Io facessi, tuttavia la volontà Divina voleva la Mia umiliazione sotto la Sua potente mano, a titolo di completamento della Sua e Mia opera: perciò col Gethsemani si adempì la prima parte di tale volontà e la parte principalissima.


Lentamente, quasi privo di forze, ero giunto ai piedi di quell'altare sul quale il Mio Sacrificio stava per iniziarsi e consumarsi.


Che notte fu quella! Quale angoscia, nel Mio cuore, al pensiero, alla visione terrificante dei pec­cati degli uomini!


Ero la Luce e non vedevo che tenebre; ero il Fuoco e non sentivo che gelo; ero l'Amore e non sen­tivo che il disamore; ero il Bene e non sentivo che il male; ero la Gioia e non avevo che tristezza, ero Dio e Mi vedevo un verme, ero il Cristo, l'unto del Padre e Mi vedevo lordo e ributtante, ero la Dolcezza e non sentivo che amarezza; ero il Giudice e subivo la condanna, la vostra condanna; ero il Santo, ma venivo trattato come il massimo peccatore; ero Gesù, ma sentivo chiamarMi soltanto con nomi di vitupero da satana; ero la vittima volontaria, però la Mia stessa natura umana Mi faceva sentire tremore e debolez­za e chiedeva l'allontanamento di tutta la sofferenza in cui trovavasi; sì, ero l'Uomo di tutti i dolori cui era sfuggita la gioia della donazione di Me stesso che avevo fatto con trasporto tutto Divino.


E tutte queste cose, perché? Ve l'ho già detto:


Io ero voi, perché voi dovete divenire Me.


La Mia Passione... Oh! che abisso di amarezze ha racchiuso!


E come è lontano chi crede di conoscerla sol­tanto perché pensa alle sofferenze del Mio Corpo!


Guardate al Gethsemani, guardatemi disfatto nell'Orto e unitevi a Me.


Torno oggi a voi per ricordarvi di guardare bene il Mio viso triste, di considerare meglio il Mio sudore di Sangue...


Non vi interessa molto questa Passione scono­sciuta? Non vi pare che merito più considerazione, migliore attenzione?


Anime Mie care! Tornate al Gethsemani, torna­te con me nel buio, nel dolore, nella compassione, nell' amore doloroso!


E tu, come ti trovi ora? Intendi, dunque, che ti faccio simile a Me?


Posa anche tu le tue ginocchia sulla terra del tuo sacrificio e dì con Me:


Padre, se è possibile, allontana da me questo calice: però non si faccia la mia, ma la Tua volontà.


E quanto avrai detto con intima convinzione "fiat", allora cesserà tutto e sarai rinnovato nel Mio Amore.


Guardate al Gethsemani, guardatemi disfatto, nell'orto e unitevi a Me!'


Quanto a Me il soffrire che fu, ora Mi sarà dolcissimo se vi metterete nella considerazione delle Mie pene. Non temete di entrare con Me nel Gethsemani:


Entrate e vedete. Se poi, vi parteciperò sensibi­li angosce e solitudini, ritenetele Miei veri doni e non vi smarrite, ma con Me dite:


Padre, non la mia volontà, ma la Tua si faccia!


Pregatemi, perché voglio sia conosciuto come ho amato tutti voi in quell'ora di abbandono e di tri­stezza senza nome.


 


(dal libro: Anonimo del XX secolo - Parole di cielo - in 3 volumi - 7 ediz.)


 


Per richieste di libri e di pagelline da diffondere:


tel. 0721.860753 - Casella postale 28 - 61032 FANO (PU)


 


LE PROMESSE DI GESU'


 


Dal mio Cuore sempre partono voci di amore che invadono le anime, le scaldano e, a volte, le bru­ciano... E' la voce del Cuore mio che si propaga e raggiunge anche quelli che non vogliono sentirmi e che, perciò, non si accorgono di me. Ma a tutti parlo interiormente, a tutti mando la mia voce, perché tutti amo. Chi conosce la legge dell'amore non si mera­viglia se Io insisto a dire che non posso non pic­chiare alle porte di quelli che mi resistono e che il rifiuto che spesso ne ottengo mi costringe - per così dire - a ripetere il richiamo, l'invito, l'offerta.


Ora, queste mie voci tutte calde d'amore, che partono dal Cuore mio, che altro sono se non l'amo­rosa volontà di un Dio amante che vuole salvare? Ma so assai bene che i miei inviti disinteressati non giovano a tanti e che i pochi che li accettano devono anche essi fare notevoli sforzi per accogliermi. Ebbene voglio dimostrarmi generoso (quasi che finora non lo fossi stato) e lo fo dandovi una prezio­sa gemma dell'amore mio per testimonianza dell'af­fetto sincero che Io nutro per tutti. Così, ho deciso di aprire una diga per lasciar passare il fiume di grazia che il mio cuore non può contenere più.


Ed ecco cosa offro a tutti in cambio di un pò d'a­more: remissione di tutte le colpe e certezza di sal­vezza in punto dì morte a chi pensa, una volta al giorno, almeno, alle pene che provai nell'Orto del Gethsemani; contrizione perfetta e duratura a chi faccia celebrare una messa in onore di quelle stesse pene; riuscita nelle faccende spirituali a coloro che inculcheranno agli altri l'amore alle pene dolorosis­sime del mio Gethsemani. Infine, per dimostrarvi che voglio proprio rompere una diga del mio Cuore e darvi un fiume di grazia, Io prometto a chi si farà promotore della devozione al mio Gethsemani que­ste altre tre cose: vittoria completa e definitiva nella maggiore tentazione cui è soggetto; potere diretto di liberare anime dal Purgatorio; grande luce per com­piere la mia volontà.


Tutti questi doni miei Io farò con certezza a quelli che faranno le cose che ho dette, con amore e com­passione per la mia spaventosa agonia del Gethsemani.


(agosto del 1963)


 


vùoi unirti alle ANIME CONSOLATRICI di Gesù agonizzante nell'orto del Gethsemani?


Dai la tua adesione a:


"GLI AMICI DEL GETHSEMANI"


Lungo Castellano Sisto V0, 56 - Tel. 0736.251214 - 63100 ASCOLI PICENO


 


PREGHIERA A GESU' AGONIZZANTE NEL GETHSEMANI


 


O Gesù, che nell'eccesso del tuo amore e per vincere la durezza dei nostri cuori, doni tante grazie a chi medita e propaga la devozione della tua SS. Passione del Gethsemani, ti prego di voler disporre il cuore e l'anima mia a pensare spesso alla tua ama­rissima Agonia nell'Orto, per compatirti e unirmi a te il più possibile.


Gesù benedetto, che sopportasti in quella notte il peso di tutte le nostre colpe e che per esse hai pagato completamente, fammi il grandissimo dono di una perfetta contrizione per le mie numerose colpe che ti fecero sudare sangue.


Gesù benedetto, per la tua fortissima lotta del Gethsemani, dammi di poter riportare completa e definitiva vittoria nelle tentazioni e specialmente in quella cui vado maggiormente soggetto.


O Gesù appassionato, per le ansie, i timori e le sconosciute ma intensissime pene che hai sofferto nella notte in cui fosti tradito, dammi una grande luce per compiere la tua volontà e fammi pensare e ripensare all'enorme sforzo e alla impressionante lotta che vittoriosamente sostenesti per fare non la tua ma la volontà del Padre.


Sii benedetto, o Gesù, per l'agonia e le lacrime che versasti in quella notte santissima. Sii benedet­to, o Gesù, per il sudore di sangue che avesti e per le angoscie mortali che provasti nella più agghiaccian­te solitudine che mai uomo potrà concepire. Sii benedetto, o Gesù dolcissimo ma immensamente amareggiato, per la preghiera umanissima e divinis­sima che sgorgò dal tuo Cuore agonizzante nella notte dell'ingratitudine e del tradimento.


Eterno Padre, ti offro tutte le Sante Messe pas­sate, presenti e future unito a Gesù agonizzante nell'Orto degli ulivi.


Santissima Trinità, fa che si diffonda nel mondo la conoscenza e l'amore per la S.S. Passione del Gethsemani.


Fà, o Gesù, che tutti coloro che ti amano, vedendoti crocefisso, ricordino anche le inaudite pene tue nell'Orto e, seguendo il tuo esempio, impa­rino a ben pregare, combattere e vincere per poterti poi glorificare eternamente in cielo. Così sia.


 


23.XI. 1963


Con approvazione ecclesiastica + Macario, Véscovo di Fahriano


 


LE PROMESSE DI GESU' ai devoti del Suo Santo volto


 


 - "PER L’IMPRONTA DELLA MIA UMA­NITÀ LE LORO ANIME SARANNO


PENETRATE DA VIVIDA LUCE SULLA MIA DIVINITÀ IN MODO CHE,  PER LA SOMIGLIANZA DEL MIO VOLTO, SPLENDERANNO PIÙ DEGLI ALTRI NELL’ETERNITÀ".


(Santa Geltrude, Libro IV Cap. VII)


 -   Santa Matilde, chiedeva al Signore che coloro i quali celebravano la memoria del dolce Suo Volto, non andassero privi dell'a­mabile Sua compagnia, ebbe in risposta: "NON UNO DI ESSI ANDRÀ DA ME DIVISO".


(Santa Matilde, Libro 1 - Della grazia spiri­tuale - Cap. XII)


3° -   "NOSTRO SIGNORE", dice Suor Maria Saint-Pierre: MI HA PROMESSO D'IM­PRIMERE, NELLE ANIME DI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTISSIMO


SUO VOLTO, I TRATTI DELLA SUA DIVINA SOMIGLIANZA".


(21 gennaio 1844)


4° - "PER IL SANTO MIO VOLTO OPERE­RETE PRODIGI". (27 ottobre 1845)


 - "PER IL SANTO MIO VOLTO OTTER­RETE LA SALVEZZA DI MOLTI PEC­


CATORI: PER L'OFFERTA DEL MIO VOLTO NULLA VI SARÀ RIFIUTATO.


OH SE SAPESTE QUANTO IL MIO VOLTO SIA GRADITO AL PADRE MIO! (22 novembre 1846)


 - "COME IN UN REGNO TUTTO SI ACQUISTA  CON  UNA  MONETA,


SULLA QUALE SIA IMPRESSA LEFFI­GE DEL PRINCIPE, COSÌ CON LA PRE­ZIOSA MONETA DELLA SANTA MIA UMANITÀ, CIOÈ COL MIO VOLTO ADORABILE, VOI OTTERRETE NEL REGNO  DEI  CIELI  QUANTO  VI AGGRADA". (29 ottobre 1845)


7° - "TUTTI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTO MIO VOLTO IN SPIRITO DI


RIPARAZIONE, FARANNO CON CIO’ L’OPERA MEDESIMA DELLA VERONI­CA". (27 ottobre 1845)


8° - "SECONDO LA PREMURA CHE POR­RETE NEL RESTAURARE LE MIE SEMBIANZE    SFIGURATE    DAI BESTEMMIATORI, IO AVRÒ CURA DELLE  SEMBIANZE DELL’ANIMA VOSTRA, SVISATA DAL PECCATO: VI RISTABILIRÀ LA MIA IMMAGINE E LA RENDERÒ COSÌ BELLA COME ERA QUANDO USCÌ DAL FONTE BAT­TESIMALE". (3 novembre 1845)


9° - "IO DIFENDERÒ INNANZI AL PADRE


MIO LA CAUSA DI TUTTI COLORO,


CHE MERCÉ L'OPERA DI RIPARAZIO­NE, SIA CON PREGHIERE, SIA CON


PAROLE, SIA CON ISCRITTO DIFEN­DERANNO LA MIA CAUSA, IN MORTE ASCIUGHERÒ LA FACCIA DELLA LORO ANIMA, TERGENDONE LE MACCHIE DEL PECCATO RIDANDO­LE LA SUA PRIMITIVA BELLEZZA". (12 marzo 1846)


Le ingiunse inoltre di scrivere queste pro­messe: dichiarando che, qualora le tenesse segrete e non ne parlasse, commetterebbe un’ingiustizia, (Sua vita, Cap. XX, p. 246).


A così tante lusinghiere promesse chi non si darà tutto al servizio del Santo Volto di N.S. Gesù Cristo? Del resto a dimostrare l'efficacia di que­sta devozione basterebbe leggere i miracoli senza numero operati dal Servo di Dio Leone Dupont e che tuttora si operano al maggior incremento della medesima non solo in Francia, ma in Italia ed in ogni parte del mondo.


   


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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