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ATTENZIONE : LA POSTA DEL CATECHISTA

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2017 12:00
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Sesso: Femminile
01/03/2015 11:13
 
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Carissima Caterina, il periodo difficile per la mia famiglia cui accennavo  non è purtroppo ancora terminato. Io provo ad accogliere la tribolazione nello spirito della Quaresima abbracciando, fin dove possibile nei limiti della mia assai povera umanità, la Croce che Cristo mi manda. […] Mi rivolgo a te per la grande fede che hai sempre manifestato in questi anni e ti chiedo la cortesia di un ricordo nella preghiera; a mia volta pregherò il Signore perchè ti renda cento volte tanto. Sono deluso dalle tante delusioni e mi confesso anche un tantino  disperato. […] Non rispondermi di chiedere aiuto alla parrocchia perchè il mio problema è spirituale e non materiale e, nel primo caso neppure il prete è stato in grado di aiutarmi perchè non c'è mai […] e non so neppure se questo mio stato di cose sia un peccato mortale. La mia grande paura ora è anche quella che Dio non esista, non scandalizzarti. Forse c'è ancora speranza altrimenti perchè scriverti? Non vedo più un senso alla mia vita, per un attimo ho sperato che con questo papa certi sentimenti sarebbero cambiati, ma inutile, ed è certo che il problema alberga in me non dico certo nel papa. […] Ho davvero tanto bisogno di sentire che non sono solo nel terribile combattimento spirituale che sto affrontando. Se vuoi aiutarmi, e non saprei come, ti leggerò comunque sempre e volentieri.

(e-mail firmata ma con richiesta dell'anonimato dall'autore che mi ha dato il permesso di usarla per la posta della Catechista)

 

*****

Carissimo Angelo (nome di fantasia ma di grandi auspici),

alla tua e-mail ho tratto l'essenziale per pubblicarla in modo da dare aiuto a quanti, leggendo, dovessero riscontrarsi in alcuni tuoi stessi problemi e, soprattutto, per spingere altri cuori a farsi intercessori davanti al Trono di Dio, perciò ti sono grata del permesso che mi hai dato di usarla per una catechesi e di questa grande opportunità.

Vuoi un aiuto e giustamente mi anticipi "non saprei come" potrei aiutarti perché, come tu stesso riconosci, qui il problema è tutto tuo, è interno a te, è probabilmente quella "notte dell'anima" che tutti i battezzati, prima o poi, devono passare. Per i non battezzati potrebbe trattarsi di ritrovarsi in un bivio, a dover fare una scelta coraggiosa, ma per noi battezzati è l'avanzare proprio del dubbio e delle tentazioni che ci fanno piegare le ginocchia e, il silenzio di Dio, ci porta a quella "notte oscura dell'anima" dove in verità non siamo abbandonati ma messi alla prova per essere purificati.

Non mi scandalizzano le tue domande e i tuoi dubbi, basta leggere le vite dei Santi per capire come in ogni loro scritto ci sono migliaia di domande. Certo, loro non soffrivano perchè dubitavano dell'esistenza di Dio, ma ci dimostrano che il fatto di credere ciecamente in Dio non ci toglie il dramma del dubbio sulla nostra fede, del sospetto a chi davvero crediamo, della tentazione a diversi livelli....

Un consiglio che mi sento di darti a freddo è di leggerti le Lettere di San Padre Pio e il Diario della Beata Madre Teresa di Calcutta, perchè sono a noi contemporanei, e scoprirai di non essere solo nel tormento dell'anima.

Siamo appunto in Quaresima, prendi un Crocefisso, di quelli tosti, di quelli che "sanguinano", non di quelli artisticamente moderni dove il Crocefisso è stilizzato e devi inventarti dove trovare le ferite... poi fissalo, almeno un'ora al giorno passa del tempo con Lui con fare amichevole, con adorazione, piangi se ne senti il languore, parlaGli se ne senti la necessità, ringraziaLo semplicemente per aver dato la Sua vita per te!

Passa più tempo davanti al Tabernacolo - visto che nella e-mail mi dici che non vai in Chiesa da "molto tempo" - perchè vedi, questo abbandonare la Visita al Santissimo ti ha portato ancora più lontano da Lui. Non è Lui ad essersi allontanato da te, sei tu che pian piano te ne sei andato, Lui è sempre lì che ti aspetta. Non puoi sopportare la battaglia o accollarti le tribolazioni da solo, senza di Lui, se non vai più a farGli visita, comprendi? E' ovvio che ti sembra di crollare: sei senza Supporto!

Ti rivolgi a me per la "grande fede" che ti ho dimostrato, ma pensi che forse per me sia stato più facile? Pensi davvero che anche io non abbia superato dure prove? O che oggi vada tutto liscio?  Diceva Santa Caterina da Siena che chi non ha battaglia non ha vittoria... ed è l'insegnamento di Paolo, ricordi?

"Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole. L'agricoltore poi che si affatica, dev'essere il primo a cogliere i frutti della terra. Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa" (2Tim.2,5-7). Noi siamo "atleti" ogni giorno per tutta la vita, e non soltanto in certi momenti, ma sempre finchè saremo su questa terra che infatti non è il regno promesso, per questo si legge nelle Scritture che siamo di passaggio, ma non certo per una vacanza.

Cosa posso consigliarti più di quanto non ci sia stato già consigliato saggiamente dai Santi di Dio e nella Scrittura? Lo scoraggiamento, la depressione sono frutti del demonio, è lui il tentatore che fa bene il suo compito mentre noi capitoliamo quando, ahimè, non facciamo bene il nostro compito. Permettimi di dirti che piangersi addosso non serve a nulla e non risolve i problemi.

Anche il dare una certa responsabilità all'assenza del parroco può starci, ma fino ad un certo punto, fai pace con lui! E cerca l'aiuto di un sacerdote, non puoi farne a meno, prega e cerca, cerca e prega, vedrai che il Signore ti aiuterà a trovarlo e magari sarà proprio il tuo parroco. Se Cristo abita in noi, rammenta San Paolo, qualsiasi tempesta non potrà mai scalfirci. Certo ci sbatacchia un pò qua e un poco là, può scagliarci addosso fulmini e saette, grandine e pioggia, ma alla fine terminerà e vedremo il sole... Tu stesso dici, infatti, che "il periodo difficile non è ancora terminato" ecco, vedi? Non sei stato abbandonato, sei ancora nel tempo della prova, magari sei agli sgoccioli, non mollare proprio ora!

Sei come l'atleta, dice san Paolo, devi stare alle regole del gioco, non puoi abbandonare proprio quando ti manca poco per guadagnarti la vittoria! Ricordati che tutte le prove che Dio ci da non sono mai superiori a ciò che possiamo sopportare, Dio ci conosce bene! Ma il calice amaro va bevuto fino in fondo.

Se tu ti senti deluso dalle tante delusioni, pensa a quale delusione esporrai i Cuori di Gesù e Maria se tu mollassi proprio ora! A cosa sarebbe servita quella morte di Croce se tu la rigettassi, pensa a quale delusione esporresti il divino Crocefisso, l'Amore puro! Devi resistere!

Non dimenticare Gesù nel Getzemani e il suo grido dalla Croce: "Dio mio, perchè mi hai abbandonato?" Non penserai che Gesù dubitasse dell'esistenza di Dio, vero? E' il combattimento che, come umani, dobbiamo vivere fino all'ultimo a casua della nostra condizione di peccatori, quel peccato che Gesù si caricò sulle spalle, inchiodandolo alla croce.

Pensa al fatto che ciò che tu stai provando è la prova che Dio esiste! Non guardare solo il bicchiere mezzo vuoto, cerca di vederlo "mezzo pieno".

Quanto stai provando non è un peccato, ne è un peccato mortale, ma stai attento a non mollare la buona battaglia perchè se tu disgraziatamente la dovessi mollare, allora sì che entreresti nel peccato, persino mortale, quello contro lo Spirito Santo che è quello di chi dispera della salvezza, dispera dell'aiuto di Dio, questo è un gravissimo peccato mortale. Fino a che muoverai battaglia, Dio sarà sempre con te in fondo al tuo cuore.

Voglio raccontarti questo fatto.

Santa Caterina da Siena era in preda ad una delle più dure battaglie nel suo animo e soffriva e si lamentava, a tratti sembrava persino cedere, ma continuava la battaglia finchè finalmente la vince e ritiene un dovere andarsi a lamentare con Gesù: "Gesù mio, mi avevate promesso di essermi stato accanto nella lotta e che mi avreste sostenuta, ma dove eravate mentre combattevo?"  *  "Figlia mia - le disse amorevolmente Gesù - io ero in fondo al tuo cuore! Se non fossi stato lì tu non avresti mai potuto vincere questa battaglia da sola..."

Ecco, caro Angelo, spesse volte, quando la battaglia si fa dura, Gesù non se ne va, ma si ritira in fondo al nostro cuore, se Gli avremo fatto spazio, e da lì ci aiuta nella lotta, siamo noi che dobbiamo credere e confidare in questa Presenza. Così non per nulla i Santi consigliano di iniziare i Rosari prima che inizi la dura battaglia e non dopo quando il danno è fatto, in tal modo saremo messi sotto la protezione di Maria prima, e nel combattere la nostra battaglia Lei sarà con noi anche se ci sembrerà di essere stati abbandonati. E' la polvere delle battaglie a renderci oscura la Loro presenza, ma Loro ci sono! E' il demonio che porta le tenebre, non cascarci, e se cadi rialzati!

Per concludere voglio suggerirti la lettura di un libro stupendo: Le Glorie di Maria di Sant'Alfonso Maria de Liguori - vedi e scarica qui. Non è soltanto una lettura edificante, ma è un vero manuale per le nostre battaglie spirituali! E non dimenticare mai il Rosario, portalo sempre con te e maggiore si fa la lotta, più ti invito ad usarlo, pregarlo, tenerlo sempre fra le mani. E mi raccomando, attendo "aggiornamenti" alla tua situazione nel mentre saprai che da adesso saremo in tanti a pregare per te ma anche con te.

Ed un ultimo consiglio che ti do con tutto il cuore: occupa la tua mente  e il tuo cuore pregando per i tanti fratelli e sorelle perseguitati nel mondo e che stanno morendo, letteralmente, per rimanere fedeli a Cristo. Unisciti al loro martirio e presto vedrai i frutti di questa "Comunione dei santi" che pronunciamo - forse troppo distrattamente - nel Credo. Non sei solo in questi combattimenti, siamo in migliaia di migliaia, lo dice il Libro dell'Apocalisse, non è una falsità.

Avanti tutta, come ha ricordato il Papa all'Angelus di domenica 22 febbraio:

"La Chiesa ci fa ricordare tale mistero all’inizio della Quaresima, perché esso ci dà la prospettiva e il senso di questo tempo, che è un tempo di combattimento -nella Quaresima si deve combattere - un tempo di combattimento spirituale contro lo spirito del male. E mentre attraversiamo il “deserto” quaresimale, noi teniamo lo sguardo rivolto alla Pasqua, che è la vittoria definitiva di Gesù contro il Maligno, contro il peccato e contro la morte. Ecco allora il significato di questa prima domenica di Quaresima: rimetterci decisamente sulla strada di Gesù, la strada che conduce alla vita. Guardare Gesù, cosa ha fatto Gesù, e andare con Lui.

E questa strada di Gesù passa attraverso il deserto. Il deserto è il luogo dove si può ascoltare la voce di Dio e la voce del tentatore. Nel rumore, nella confusione questo non si può fare; si sentono solo le voci superficiali. Invece nel deserto possiamo scendere in profondità, dove si gioca veramente il nostro destino, la vita o la morte. E come sentiamo la voce di Dio? La sentiamo nella sua Parola. Per questo è importante conoscere le Scritture, perché altrimenti non sappiamo rispondere alle insidie del maligno..."

Un abbraccio nei Cuori di Gesù e Maria

Sia lodato Gesù Cristo

La pagina verrà aggiornata, cliccare qui per l'indice agli argomenti; e qui per l'indice alla sezione del Catechismo.


 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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