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Il Catechismo della Chiesa Cattolica quale strumento di vero dialogo ed insegnamento

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 13:54
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10/03/2015 09:32
 
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GIOVANNI PAOLO II



ANGELUS


Domenica, 15 novembre 1992


Una foto davvero eccezionale... il 7, l'8 e il 9 dicembre 1992 furono tre giorni dedicati alla consegna del Catechismo della Chiesa Cattolica, in questa immagine il primo incontro, liturgico, nella Basilica di Santa Maria Maggiore per l'Immacolata alla quale il Papa consegnò il Catechismo. Notare l'uso del Trono petrino - che poi userà anche Benedetto XVI - che è stabile nella Basilica, con lo stemma di Pio XII

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Vorrei quest'oggi farvi partecipi di un avvenimento di grande rilievo, per la vita della Chiesa. Si tratta della pubblicazione del "Catechismo della Chiesa Cattolica", da me già approvato nel giugno scorso. Essa sarà accompagnata da una presentazione ufficiale, articolata in un momento celebrativo, il 7 dicembre prossimo, e in un momento liturgico, il giorno 8, a cui seguirà una conferenza stampa, il 9 dicembre.

Sarà un evento di portata storica, perché il Nuovo Catechismo non è uno dei tanti volumi di teologia o di catechesi, ma un testo di generale riferimento per l'attività catechetica nell'intero popolo di Dio. L'orizzonte in cui esso si colloca è quello disegnato dal Concilio Ecumenico Vaticano II, quando la Chiesa volle mettersi "in religioso ascolto della Parola di Dio" (Dei Verbum, n. 1), per comprendere sempre meglio se stessa e porsi in dialogo con gli uomini del nostro tempo. Nella splendida primavera conciliare, sotto l'azione dello Spirito, la Chiesa trasse così dal suo tesoro "cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52).
Il nuovo Catechismo rappresenta appunto uno strumento qualificato e autorevole per la mediazione di tale rinnovata autocoscienza della Chiesa, fortemente ancorata all'unica ed immutabile verità del Vangelo, ma anche attenta ai "segni dei tempi" e proiettata con tutta se stessa nell'evangelizzazione e nella promozione dell'uomo.

2. Sono certo che la pubblicazione del Nuovo Catechismo costituirà per i fedeli un'occasione preziosa per ravvivare la fede e per rinsaldare lo spirito missionario, favorendo in tal modo l'autentico rinnovamento ecclesiale. La fede, infatti, esige che ci si metta in ascolto della Parola di Dio, autorevolmente annunciata dagli Apostoli e dai loro Successori. Essa non è un atteggiamento soggettivo e vago, ma l'adesione della mente e del cuore alla Verità rivelata, anzi a Cristo stesso, "via, verità e vita" (Gv 14, 6). Dalla fede accolta e vissuta si sprigiona poi, nei credenti, la spinta ad annunciare e testimoniare la "buona novella" del Vangelo a tutti gli uomini. Mentre si avvicina, a grandi passi, il terzo Millennio dell'Era cristiana, la Chiesa si sente più che mai interpellata dal mandato missionario di Gesù: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (Mt 28, 19). Il "Catechismo della Chiesa Cattolica" intende porsi al servizio di tale rinnovamento della fede e della missionarietà dei credenti, impegnati a vivere il loro battesimo nel mondo contemporaneo.

3. Con la recita dell'Angelus invochiamo Maria, Madre della Chiesa e "Stella dell'Evangelizzazione", perché ottenga a tutta la Comunità cristiana la grazia di un'accoglienza docile, cordiale ed operosa di questo nuovo strumento della fede, dal quale auspichiamo frutti abbondanti per la maturazione del popolo di Dio e l'evangelizzazione del mondo.




 

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 29 novembre 1992

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Comincia oggi il tempo liturgico dell'Avvento, durante il quale ci prepariamo a rivivere il mistero della nascita del Redentore: evento così antico e pur sempre misteriosamente nuovo. E' antico, perché affonda le sue radici nell'eterno disegno di Dio, che, anche se realizzato storicamente circa due millenni or sono, è stato preparato fin dall'alba della creazione. E', al tempo stesso, evento sempre nuovo, perché sprigiona, di generazione in generazione, la sua inesauribile energia redentrice nell'attesa del ritorno di Cristo nella gloria. Alla luce di tale mistero, la storia umana, al di là delle quotidiane traversìe, manifesta una profonda unità, e l'uomo è chiamato a costruirla in un responsabile e attivo dialogo con la Provvidenza divina. Auspico di cuore che l'Avvento, tempo di attesa, di ascolto e di speranza, costituisca per tutti i credenti un'occasione propizia per ravvivare la loro fede e corroborare l'impegno di una coerente testimonianza di vita cristiana.

2. In questa prospettiva di rinnovamento spirituale si colloca anche la pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica. Esso è il frutto della feconda collaborazione tra i Pastori diocesani di tutti i Continenti, in stretta comunione col Successore di Pietro. Il punto di partenza fu una raccomandazione dell'Assemblea del Sinodo dei Vescovi nel 1985. Molti Padri sinodali espressero allora il desiderio di un compendio della dottrina cattolica, che rappresentasse un punto di riferimento per i catechismi preparati nelle diverse regioni (cfr. Relatio finalis, II, B, 4). Provvido suggerimento, che accolsi volentieri costituendo un'apposita Commissione che ne curasse la realizzazione. I Presuli del mondo intero hanno potuto così attivamente contribuire alla redazione del testo definitivo, che il 25 giugno di quest'anno ho avuto la gioia di approvare, ed ho poi promulgato l'11 ottobre scorso, nel trentesimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II.

3. Guardando al cammino percorso, rendo grazie al Signore per la stupenda "sinfonia" della fede, che ancora una volta si è manifestata ed esprimo l'auspicio che il nuovo Catechismo porti frutti abbondanti in tutta la Chiesa.

A Maria Vergine Immacolata, modello sublime del popolo di Dio nella "peregrinazione della fede" (LG, 58; cfr. Redemptoris Mater, 2), che ben conosce le difficoltà e le tentazioni a cui le Comunità ecclesiali sono sottoposte nel nostro tempo, affido questo prezioso strumento della nuova evangelizzazione.

Ci ottenga Maria, con la sua materna intercessione, la grazia di un rinnovato slancio nel rendere ragione di fronte al mondo della speranza che è in noi (cfr. 1 Pt 3, 15).

Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per noi!


 




GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 13 dicembre 1992

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Mentre è ancora viva l'eco suscitata dalla presentazione ufficiale del Catechismo della Chiesa Cattolica, sento il bisogno di elevare al Signore un fervido ringraziamento insieme con tutta la Chiesa, che anche in questa circostanza ha sperimentato l'azione efficace dello Spirito divino. L'interesse suscitato dal nuovo testo anche oltre i confini delle Comunità cattoliche si è rivelato di tali proporzioni, da essere difficilmente riconducibile a ragioni di pura curiosità. La Chiesa è lieta di aver avuto l'opportunità, anche in questa circostanza che ben a ragione potremmo dire storica, di testimoniare la grande e meravigliosa "Notizia" incentrata nel nome di Gesù, Redentore dell'uomo. Di tale "Notizia" e del suo annuncio la Comunità ecclesiale si sente perennemente responsabile. Con umile coraggio, nonostante il peso della sua fragilità, essa si assume il compito di farsene eco davanti all'intera umanità.

2. In tale prospettiva, pertanto, la promulgazione del nuovo Catechismo non è solo un atto di regolamentazione dottrinale, ma assume il calore di un appello, rivolto a tutti i credenti, ad un più intenso impegno per la nuova evangelizzazione. Siamo ormai allo scorcio del secolo ventesimo, testimoni di una storia complessa, tante volte drammatica, che farà sentire a lungo il peso della sua eredità. Ma questo nostro mondo, con le sue luci ed ombre, quali che siano gli sviluppi delle vicende storiche, continuerà ad essere oggetto dell'Amore e della Provvidenza di Dio. Esso avrà bisogno più che mai di amore, di speranza, di pace, di solidarietà tra i popoli, di giustizia vera per gli oppressi, nel contesto di un ritrovato equilibrio dell'uomo con la natura ed il cosmo.

3. Il cristianesimo coglie la sorgente e il "segreto" di tutte queste realtà, che formano la nostalgia perenne del cuore umano, nell'azione redentrice del Verbo incarnato, di cui proprio in questo periodo di Avvento, che ci prepara al Natale, la liturgia ci invita a meditare e rivivere il primo manifestarsi. Alla proclamazione gioiosa e ardita di tale esaltante "segreto" è destinato pure il nuovo Catechismo, posto a servizio della Parola di Dio, insieme con gli altri analoghi strumenti formativi elaborati dalle Chiese locali di ogni parte della terra.

Carissimi fratelli e sorelle, Maria ci accompagni in questo nuovo Avvento dell'annuncio cristiano. Ella, che conosce i tempi di Dio, convoca la Chiesa del nostro tempo ad un rinnovato impegno di preghiera e di azione alle soglie del terzo millennio cristiano.

Con Lei noi eleviamo la nostra implorazione allo Spirito di Dio, il protagonista, della nuova evangelizzazione, perché il mondo veda la gloria del Salvatore.


 

Tantissimi bambini romani, accompagnati dai genitori e dagli insegnanti, si ritrovano in Piazza San Pietro per offrire alla benedizione del Papa le statuine del Bambinello che deporranno nei loro presepi. L’attesa dei fanciulli, giunti da diverse zone della città, è scandita dalle note dei canti tradizionali natalizi. Dopo la recita dell’Angelus, Giovanni Paolo II si rivolge a loro con queste parole.  

Carissimi fanciulli!

Siamo ormai vicini al santo Natale e io sono lieto di vedervi presenti così numerosi e pieni di gioia a quest’ormai tradizionale appuntamento. Tra poco benedirò, come ogni anno, le piccole statue di Gesù, Maria, Giuseppe e degli altri personaggi che con tanto amore e devozione voi deporrete nel Presepio, per commemorare il più grande avvenimento della storia umana: la nascita del divin Redentore. Insieme con i vostri genitori e parenti, potrete rivivere in famiglia quanto avvenne a Betlemme circa duemila anni or sono. Riuniti attorno al Presepio potrete adorare il Bambino Gesù, accogliere la sua parola di verità e di salvezza, offrirgli i vostri propositi di impegno e di bontà. Vi sentirete a Lui più vicini e sarete stimolati ad essere più gentili e generosi verso il prossimo, soprattutto verso i poveri e i sofferenti.

Augurandovi di trascorrere un sereno e santo Natale, ora con affetto benedico voi e le piccole statue che portate con voi.  

Dopo la benedizione dei Bambinelli, il Santo Padre si rivolge ancora ai numerosi fanciulli presenti in Piazza San Pietro con queste parole.  

Grazie a tutti per la vostra visita. Un grazie specialissimo per i bambini. Avete cantato molto bene. Tantissimi auguri per il Santo Natale. Con questo canto avete già invitato Gesù a venire a noi nella notte di Natale.





[Modificato da Caterina63 11/03/2015 13:54]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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