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La scrittura a mano è un bene che va difeso anche in epoca di pc, smartphone e tablet

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2015 14:46
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  Campagna per tutelare diritto di scrivere a mano, da Radio Vaticana




Con pc, tablet e smartphone sta scomparendo la scrittura a mano - AP

15/03/2015 


Scrivere a mano è un diritto da tutelare anche per le nuove generazioni. Tuttavia in Finlandia e in altri Paesi questa pratica sta lasciando il posto a pc e tablet. Per questo, l’Istituto grafologico internazionale “Moretti” di Urbino, fondato da un padre francescano, sta organizzando una campagna per il diritto di scrivere a mano. Dell’importanza della scrittura liquida parla, ad Elisa Sartarelli, il grafologo e collaboratore dell’Istituto grafologico “Moretti”Claudio Garibaldi, che fa parte della squadra che si occupa di questa campagna:

R. - Scrivere a mano è una delle manifestazioni più complesse del comportamento umano. La scrittura manuale è un’espressione integrale della persona ed è portatrice di una dimensione storico-antropologica universale, poiché la sua evoluzione ha segnato il cammino dell’umanità. L’attività grafica per il bambino è un esercizio spontaneo che concorre all’evoluzione psicomotoria, intellettiva, affettiva. La preparazione all’apprendimento è fatta sulla scrittura ed è la base per lo sviluppo della capacità di lettura. Da un’indagine dell’Ocse risulta che il nostro Paese, purtroppo, è agli ultimi posti per il grado di alfabetizzazione.

D. – La scrittura a mano è un bene che va difeso anche in epoca di pc e smartphone, tanto che c’è chi parla di demenza digitale. Che cos’è?

R. - Il termine trae origine da un libro di un neuropsichiatra tedesco, Manfred Spitzer, il quale afferma che l’esposizione del bambino ai mezzi digitali crea varie forme di scompenso. Scrivere a mano accende molte più aree cerebrali che digitare su una tastiera, perché scrivendo su carta, gli occhi e i movimenti della mano seguono la creazione della lettera; mentre, digitando su una tastiera, lo stesso movimento compiuto è meccanico attraverso uno schema binario di arresto e partenza. Scrivere a mano richiede concentrazione, per lo meno nella fase dell’apprendimento e anche molta creatività, perché per rendere automatica la scrittura, occorre un lungo processo di personalizzazione del gesto grafico che la tastiera invece non richiede.

D. - In Finlandia, presto la scrittura liquida cederà quasi completamente il posto a pc e tablet. La trova una scelta obbligata nel terzo millennio?

R. - Non solo in Finlandia, il corsivo verrà reso come materia opzionale ma in diversi Paesi del mondo, soprattutto nella maggior parte degli Stati Uniti, in India, in Australia. Non si comprende la motivazione reale di questa scelta. Soprattutto dagli Stati Uniti è partita una campagna a favore del corsivo, stanno nascendo diverse ricerche che dimostrano esattamente il contrario.

D. - Poi ci sono le industrie informatiche che spingono per vendere i loro prodotti …

R. - Questo è evidente a tutti. In effetti forse è la motivazione di base. Il problema, appunto, è che non c’è una riflessione su questo argomento. È comunque interessante sapere che i dirigenti delle aziende della Silicon Valley mandano i loro figli in scuole dove la scrittura a mano viene assolutamente insegnata.

D. - Lei fa parte del team che sta curando la campagna per il diritto di scrivere a mano. A cosa punta questo progetto?

R. - L’Istituto grafologico internazionale “Moretti” è stato creato dai confratelli di padre Moretti, fondatore della grafologia italiana, ed è gestito dalla provincia francescana conventuale delle Marche. L’istituto si occupa di formazione e trasmissione della disciplina grafologica ma, soprattutto in questo momento, desidera promuovere la scrittura e il suo valore storico e antropologico. Per questo sta elaborando un progetto a difesa della scrittura a mano. Lo scopo della campagna è quello di invitare a una riflessione sul ruolo che la scrittura a mano riveste per lo sviluppo della persona. Nessuno ha il diritto di privare le generazioni future dell’apprendimento di tale capacità. La campagna verrà attuata in collaborazione con l’Unicef e si colloca nell’ambito dell’Art. 29 della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Non possiamo dimenticare che la scrittura a mano è un patrimonio dell’umanità.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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