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Anno Santo Misericordia e Diario di Santa Faustina

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2015 15:48
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21/03/2015 15:48
 
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    Anno Santo Misericordia e Santa Faustina



 

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Si è fatto un gran parlare dell'Anno Santo della Misericordia appena annunciato dal santo Padre Francesco (il 13 marzo 2015) che, subito dopo l'effetto mediatico, si è ritornati nell'apatia e nell'assuefazione di un evento che deve ancora iniziare.

Senza alcuna pretesa vogliamo offrirvi del materiale prezioso per prepararci non soltanto all'evento, ma per viverlo soprattutto con profitto.

Queste le parole a sorpresa usate dal Papa:

"Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. E’ un cammino che inizia con una conversione spirituale; e dobbiamo fare questo cammino. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre” (cfr Lc 6,36). E questo specialmente per i confessori! Tanta misericordia!"

Sulla Divina Misericordia ebbe a parlare molto profondamente Giovanni Paolo II nella sua seconda enciclica del 30 novembre 1980, nella quale dice:

"È significativo che i profeti nella loro predicazione colleghino la misericordia, alla quale fanno spesso riferimento a causa dei peccati del popolo, con l'incisiva immagine dell'amore da parte di Dio. Il Signore ama Israele con l'amore di una particolare elezione, simile all'amore di uno sposo (Cfr. per es. Os 2, 21-25 e 15; Is 54, 6-8) e perciò perdona le sue colpe e perfino le infedeltà e i tradimenti. Se si trova di fronte alla penitenza, all'autentica conversione, egli riporta di nuovo il suo popolo alla grazia (Cfr. Ger 31, 20; Ez 39, 25-29). Nella predicazione dei profeti la misericordia significa una speciale potenza dell'amore, che prevale sul peccato e sull'infedeltà del popolo eletto.

(...) Nel compimento escatologico la misericordia si rivelerà come amore, mentre nella temporaneità, nella storia umana, che è insieme storia di peccato e di morte, l'amore deve rivelarsi soprattutto come misericordia ed anche attuarsi come tale. Il programma messianico di Cristo - programma di misericordia - diviene il programma del suo popolo, il programma della Chiesa. Al centro di questo sta sempre la croce, poiché in essa la rivelazione dell'amore misericordioso raggiunge il suo culmine. Fino a che «le cose di prima» non passeranno, la croce rimarrà quel «luogo» al quale potrebbero riferirsi ancora altre parole dell'Apocalisse di Giovanni: Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.

In modo particolare, Dio rivela anche la sua misericordia quando sollecita l'uomo alla «misericordia» verso il suo proprio Figlio, verso il crocifisso. Cristo, appunto come crocifisso, è il Verbo che non passa, è colui che sta alla porta e bussa al cuore di ogni uomo, senza coartarne la libertà, ma cercando di trarre da questa stessa libertà l'amore, che è non soltanto atto di solidarietà con il sofferente Figlio dell'uomo, ma anche in certo modo «misericordia» manifestata da ognuno di noi al Figlio dell'eterno Padre. (..)

Il mistero pasquale è Cristo al vertice della rivelazione dell'inscrutabile mistero di Dio. Proprio allora si adempiono sino in fondo le parole pronunciate nel cenacolo: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». Infatti Cristo, che il Padre «non ha risparmiato» in favore dell'uomo -e che nella sua passione e nel supplizio della croce non ha trovato misericordia umana, nella sua risurrezione ha rivelato la pienezza di quell'amore che il Padre nutre verso di lui e, in lui, verso tutti gli uomini. «Non è un Dio dei morti, ma dei viventi».

Nella sua risurrezione Cristo ha rivelato il Dio dell'amore misericordioso, proprio perché ha accettato la croce come via alla risurrezione. Ed è per questo che - quando ricordiamo la croce di Cristo, la sua passione e morte - la nostra fede e la nostra speranza s'incentrano sul Risorto: su quel Cristo che «la sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato... si fermò in mezzo a loro» nel cenacolo «dove si trovavano i discepoli, ...alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi, e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»."

 

La Divina Misericordia è dunque il Crocefisso, Gesù nostro Signore e nostro Dio, non si tratta di un pacchetto promozionale di sconti, o un prendi tre e paghi due... non stiamo parlando di una svendita al supermercato delle fedi!

Perdonate la lunghezza di queste riflessioni, ma qui ci giochiamo l'eternità beata!

Laddove sovrabbonda la grazia deve esserci per forza la conversione: " Se si trova di fronte alla penitenza, all'autentica conversione, egli riporta di nuovo il suo popolo alla grazia". Non si tratta certo di un ricatto perchè è Dio che ha pagato il riscatto - e non con soldi ma con la propria vita - il quale, per attivarsi, è necessario che il riscattato (l'uomo) lo accolga, gli vada incontro, lo prenda e tutta questa gratuità nella Bibbia si chiama conversione. Per questo il Salmista esclama:  "Beato l'uomo a cui è tolta la colpa / e coperto il peccato". E poi, rivolto a Dio:  "Ti ho fatto conoscere il mio peccato, / non ho coperto la mia colpa. / Ho detto:  Confesserò al Signore le mie iniquità, / e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato" (Sal 31/32, 1.5).

Non si tratta neppure di un "dare e avere" perchè Dio ha agito in modo del tutto gratuito verso di noi e noi non potremo ripagare mai abbastanza questo riscatto, è Dio che si accontenta, ecco perchè si parla di gratuità. Ma laddove Dio si accontenta e distribuisce questa misericordia a piene mani, non può far nulla davanti al nostro rifiuto contro la conversione. Se non confesso il mio peccato, di cosa dovrebbe perdonarmi il Signore?

lo dice Gesù e lo ripensiamo anche nel terzo Mistero della Luce del Rosario:nell’annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione. Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù annuncia l’avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr.Mc 1,15), rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia (cfr. Mc 2, 3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla sua Chiesa (cfr. Gv 20, 22-23).

Dice così Gesù a Santa Faustina: « Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e do loro quello che desiderano » ( Diario Santa Faustina Kowalska  - maggio 1938 - Q.VI,  n.1728)

E' ovvio dunque che, per ricevere questo perdono, io devo cambiare vita, devo convertirmi alle leggi di Dio che non sono fatte per distruggermi, ma piuttosto per santificarmi, devo fare uno sforzo, certo, ma devo svoltare.

La prima forma di misericordia gratuita di cui Dio ci ha fatto dono è il Battesimo, seguono poi gli altri Sacramenti. Quando San Paolo spiega che "rinasciamo a vita nuova" non sta parlando metaforicamente o simbolicamente, quel Battesimo ci rigenera, ci fa diventare veri figli addottivi, veri eredi del Regno e della risurrezione, eredi della gloria, eredi di una eternità santa e beata. E tutto parte da un atto gratuito di Dio. Sempre da un Suo atto gratuito.

Quando Gesù dice: "non sono venuto per condannare" ci fa riflettere allora da che cosa è venuto a salvarci! Eravamo già condannati perciò l'Incarnazione di Dio parte da un progetto del tutto gratuito e di compassione di Dio verso l'uomo condannato all'infelicità. Perchè senza Dio - che è l'Amore e il Bene - c'è solo il nulla o peggio il male, le tenebre, la tristezza, l'angoscia, la morte, l'inferno!

Così riporta Santa Faustina Kowalska nel suo prezioso Diario:

« Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questola Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia ». Ho risposto: « O mio Gesù, parla Tu stesso alle anime, poiché le mie parole non hanno importanza ».(3 febbraio 1938, Diario S.Faustina Kowalska - Quaderno V n.1588)

Non possiamo ignorare l'escalation di questa Divina Misericordia la quale sembra letteralmente uscire dalla Sacra Scrittura per introdursi nel tempo in ogni Discorso patristico, magisteriale della Chiesa e nei testi di molti Santi e Dottori, fino ai giorni nostri come ha fatto San Giovanni Paolo II nell'indire la Festa della Divina Misericordia così come Gesù aveva chiesto a Santa Faustina, nel dedicare a questa realtà una Enciclica, fino a ripetersi nell'Enciclica Deus caritas est, Dio è Amore, di Benedetto XVI, per poi trovare proprio oggi il suo apice con Papa Francesco in questo Anno Santo straordinario della Misericordia.

 

Sì, l'Anno Santo della Misericordia è un Anno straordinario, perchè questa grazia è straordinaria, ma non significa "un colpo di spugna" a chi non si converte e non si pente dei propri peccati, come qualche buontempone mediatico ha gridato! E' probabilmente l'ultima opportunità che il Signore sta dando al nostro tempo, come leggeremo, peccato sarebbe davvero perdere questa occasione o banalizzarla.

Leggiamo ancora il Diario di Santa Suor Faustina:

Gesù mi disse: « Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l'anima, che venererà quest'immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell'ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria ». « .... Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. + Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me ». « Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini ». (22 febbraio 1931, Diario Santa Faustina Kowalska n.49)

Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me ".

Quando ci viene questa "paura"? Quando riconosciamo in noi il peccato, quando riconoscendolo non crediamo Dio capace di perdonare. Oppure quando navighiamo negli inutili sensi di colpa che spesso possono portare persino alla disperazione - leggasi la fine di Giuda per esempio e la fine del Buon Ladrone, la loro diversa sorte non è affatto una "predestinazione" ma l'aver esercitato male o bene il libero arbitrio. Nel caso di Giuda egli rifiuta la grazia e si dispera. L'ha fatta grossa, l'ha capito, ma teme Dio nel modo sbagliato, è uno dei peccati contro lo Spirito Santo, quello di disperare della salvezza; nel caso del Buon Ladrone c'è un capovolgimento della situazione, egli riconosce la sua miseria e si aggrappa a Colui che, ingiustamente crocefisso, gli sta dando speranza. Si dice a ragione che il Buon Ladrone abbia sottratto, strappato assai furbamente la grazia in quell'appellarsi al Cristo all'ultimo minuto mentre si giocavano le ultime partite. Dalla Croce Gesù applica la prima indulgenza totale al pentito ed ecco il fiume di misericordia che inizia il lavoro sulle Anime da salvare.

Gesù non si mette a giudicare nè Giuda, nè il Buon Ladrone, ed è certo che mentre la scelta di Giuda Gli abbia recato dolore, l'atteggiamento del Buon Ladrone lo ha glorificato e gli ha alleviato un pò di quelle pene che stava patendo perchè, ricordiamocelo, Gesù ama salvarci! E' venuto per questo.

Non dimentichiamo infine una curiosità: Giuda, seppur pentito del gesto ha giudicato in cuor suo Gesù incapace di perdonarlo, condannandosi da se stesso, porta un nome proprio mentre il salvato non porta un nome è identificato come "il Buon Ladrone" e un Padre della Chiesa diceva che in lui dobbiamo ritrovare ognuno di noi, mettere il nostro nome nel Buon Ladrone per sentirci dire: "in verità ti dico, oggi stesso sarai con me in Paradiso".

 

« Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia ».

Parlavamo dunque di una escalation di questa Divina Misericordia che non vede l'ora di spandersi su tutte le Anime che sapranno accoglierla-convertirsi, prima della fine dei tempi.

La sua storia che inizia in quella "pienezza del tempo" in cui Dio mandò il Suo Figlio nato da donna (Gal.4,1-31), esplode con la Devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù che ebbe origine da Santa Margherita Maria Alacoque a seguito di una "Grande Promessa" fatta per rivelazione dallo stesso Gesù nel 1671.

E' la prima e vera rivelazione di Gesù "Misericordia Divina".

Il Signore  donò a Margherita Maria Alacoque pure una corona di spine dicendole: "Ricevi, figlia mia, questa corona in segno di quella che ti sarà presto data per renderti conforme a me... Queste spine ti faranno sentire così acutamente le loro trafitture, che avrai bisogno di tutta la forza del mio amore per sopportarne il dolore". Allora non compresi - disse la Santa - quel che voleva dire, ma ben presto lo capii dagli effetti che ne seguirono: due terribili colpi ricevetti sulla testa, di modo che da allora mi sembra di averla tutta circondata da spine acuminatissime, ma un fiume di misericordia mi riempiva il cuore e avevo presentimento che questo Amore che provavo presto si sarebbe esteso sulle anime bisognose".

Gesù disse così a Santa Faustina: «... soffrirai molto, ma non per molto tempo ed eseguirai la Mia volontà ed i Miei desideri ed un Mio servo fedele ti aiuterà ad eseguirla. Ora posa il capo sul Mio petto, sul Mio Cuore ed attingivi forza e vigore per tutte le sofferenze, dato che altrove non troverai sollievo, né aiuto, né conforto. Sappi che avrai molto, molto da soffrire, ma questo non ti spaventi. Io sono con te ». Poco dopo mi ammalai. I disturbi fisici furono una scuola di pazienza per me. Solo Gesù sa quanti sforzi di volontà dovetti fare per adempiere i miei doveri. Gesù quando intende purificare un'anima, usa gli strumenti che vuole. .." ( Diario Santa Faustina Kowalska 29.IV.1926 n.36)

« Non vivi per te, ma per le anime. Dalle tue sofferenze trarranno vantaggio altre anime. Le tue prolungate sofferenze daranno loro la luce e la forza per uniformarsi alla Mia volontà » ( Diario Santa Faustina Kowalska 1928 n.67)

E' "semplice": il Signore plasma ed opera nelle Anime che in modo sensibile, umile, del tutto naturale (puri e semplici come bambini) lo ascoltano e sono pronte a farsi strumenti della Sua Misericordia e non c'è da stupirsi se in cambio Gesù chiede loro parte della sofferenza perchè, per essere "uguali" al Cristo, conformarsi a Lui, il Getzemani, la Via Crucis, il Golgota e la Crocifissione sono fondamentali, indispensabili, senza  questi passaggi non c'è alcuna risurrezione e di conseguenza nessuna misericordia, nessuna salvezza, nessuna speranza.

Ma questa condivisione alla sofferenza è richiesta anche a tutti noi!

La conversione stessa che passa per la sofferenza è richiesta come indispensabile per conformarsi al Cristo, il sofferente innocente, l'Agnello immacolato.

Nessuno, proclamato Santo, ha mai vissuto infatti per se stesso, ogni Santo è vissuto per noi oggi, come per le anime del proprio tempo. San Domenico di Guzman la notte la trascorreva a piangere prostrato davanti al tabernacolo e a flagellarsi il dorso per supplicare il Cristo: "Signore, cosa ne sarà delle anime dei peccatori?", e il Signore rispondeva convertendo le anime dei poveri peccatori che Domenico, incontrando per le strade, cercava di rinsavire.

Gesù del resto l'aveva detto: "Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi." (Gv.13,15), e i Santi sono coloro che prendono sul serio le parole di Gesù.

Dice a ragione Benedetto XVI: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Enciclica Deus caritas est, n. 1, 2005).

In che modo imitare il Signore? "si è caricato delle nostre sofferenze, / si è addossato i nostri dolori" (Is 53, 4). Ecco allora che se anche noi - come i Santi insegnano con la propria testimonianza - ci facciamo carico delle sofferenze altrui con la Preghiera, con la supplica a Dio, e cominciando noi stessi a dare testimonianza di una vita nell'imitazione di Cristo, senza dubbio che questa Misericordia divamperà contagiando migliaia di Anime.

C'è un punto in comune fra le diversità carismatiche delle miriadi di Santi che il Cristo ha generato nel Battesimo.

Lo spiega San Paolo in diverse occasioni: "In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia,  poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato." (Rom. 1,16-19); o quando dice: " Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato." (1Cor. 9, 24-27); e ancora: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto."(Rm. 12,2).

"Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere." (Efes.6, 10-20).

"Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me." (Gal.2,20), e ancora più esplicitamente: "Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa" (Colos.1,24).

E ci sarebbero tanti altri punti da riportare, ma questi bastano per darci l'idea di che cosa vi sia in comune a tutti i Santi nonostante le diversità dei loro carismi: c'è l'imitazione di Cristo affinchè questa misericordia raggiunga gli uomini da salvare.

 

Cosa è e cosa sarà, dunque, questo Anno Santo della Misericordia, dipenderà molto da noi e da come lo useremo.

Noi consigliamo - senza invocare alcuna apocalisse - di destare gli animi e accogliere questa Misericordia perchè, leggendo chiaramente il Diario di Santa Faustina, sembrerebbe l'ultima opportunità che il Signore sta dando al nostro tempo.

Esageriamo? Noi suggeriamo di leggere questo Diario, ecco alcuni passi chiarissimi.

Qui c'è la profezia della elezione di Giovanni Paolo II il quale, infatti, oltre aver sistemato la questione del Terzo Segreto di Fatima e fatto la Consacrazione che Maria voleva, ha realizzato anche la richiesta di Gesù a Santa Faustina a riguardo della Festa della Divina Misericordia...

Ecco cosa scrive Santa Suor Faustina Kowalska:

"Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: « Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità.Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta »".( Diario Santa Faustina Kowalska - maggio 1938 - Q. VI, n.1732)

"È Lui che m'istruisce fin dai miei più teneri anni. « Scrivi questo: prima di venire come Giudice giusto, vengo come Re di Misericordia. Prima che giunga il giorno della giustizia, sarà dato agli uomini questo segno in cielo: si spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su tutta la terra. Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore, usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la terra. Ciò avverrà poco tempo prima dell'ultimo giorno ». O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te." ( Diario Santa Faustina Kowalska  - 1928 - Q.I,  n.83)

E ancora riporta così Santa Faustina: + 6.VI.37. Prima domenica del mese. Ho scelto questa giornata per il ritiro spirituale mensile. Lumi ricevuti nella meditazione del mattino: qualsiasi cosa farai con me, o Gesù, io Ti amerò sempre, poiché sono Tua. (..)

«... Figlia Mia, scrivi sulla Mia Misericordia per le anime sofferenti. Mi procurano una grande gioia le anime che si appellano alla Mia Misericordia. A queste anime concedo grazie più di quante ne chiedono. Anche se qualcuno è stato il più grande peccatore, non lo posso punire se esso si appella alla Mia pietà, ma lo giustifico nella Mia insondabile ed impenetrabile Misericordia. Scrivi: prima che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia »... Una volta che avevo una pena nel cuore per un certo motivo e me ne lamentavo col Signore, Gesù rispose: « Figlia Mia, perché dai tanta importanza agli insegnamenti ed ai discorsi degli uomini? Voglio istruirti Io stesso, perciò dispongo le circostanze in modo che tu non possa essere presente a quelle conferenze. In un momento solo ti farò conoscere più di quanto gli altri riescano a fare, affaticandosi per molti anni »

 

"Verso sera, mentre pregavo, la Madonna mi disse: « La vostra vita deve essere simile alla Mia vita: silenziosa e nascosta; essere unite incessantemente a Dio e pregare per l'umanità e preparare il mondo per la seconda venuta di Dio ». Verso sera, durante la benedizione, la mia anima per un momento fu in contatto diretto con Dio Padre, sentii che ero fra le Sue braccia come una bimba e udii nel mio intimo queste parole: « Non temere nulla, figlia Mia, tutti gli avversari andranno in frantumi ai Miei piedi ». Dopo queste parole entrarono nella mia anima una profondissima quiete ed uno stupendo silenzio interiore.." ( Diario Santa Faustina Kowalska  - 18.3.1936 - Q.II,  nn.625,626)

« Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s'inteneriscono per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l'umanità la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c'è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro ». O anime umane, dove troverete riparo nel giorno dell'ira di Dio? Accorrete ora alla sorgente della Misericordia di Dio. Oh, che gran numero di anime vedo! Vedo che hanno adorato la Misericordia di Dio e canteranno nell'eternità l'inno della gloria. ( Diario Santa Faustina Kowalska  - 25.12.1936 - Q.II,  n.848)

« Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia ». + Oggi ho udito nell'anima queste parole: « Figlia Mia, mettiti all'opera. Io sono con te. Ti attendono grandi persecuzioni e sofferenze, ma ti consoli il pensiero che molte anime si salveranno e si santificheranno per mezzo di quest'opera ». ( Diario Santa Faustina Kowalska  - 17.2.1937 - Q.II,  n.965)

"Il 25 marzo. La mattina, durante la meditazione, m'investì la presenza di Dio in maniera particolare, mentre riflettevo sulla grandezza incommensurabile di Dio e nello stesso tempo sul Suo abbassarsi fino ad una creatura. Ad un tratto vidi la Madonna che mi disse: « Oh, quanto è cara a Dio l'anima che segue fedelmente l'ispirazione della Sua grazia! Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della Sua grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta. Egli verrà non come Salvatore misericordioso, ma come Giudice Giusto. Oh, quel giorno sarà tremendo! È stato stabilito il giorno della giustizia (cfr. At 17,31), il giorno dell'ira di Dio davanti al quale tremano gli angeli. Parla alle anime di questa grande Misericordia, fino a quando dura il tempo della pietà. Se tu ora taci, in quel giorno tremendo dovrai rispondere di un gran numero di anime. Non aver paura di nulla; sii fedele fino alla fine. Io ti accompagno con la mia tenerezza »". ( Diario Santa Faustina Kowalska  - 25.3.1936 - Q.II,  n.635)

 

Vogliamo concludere queste riflessioni con un richiamo  a ciò che ci attende se rifiuteremo questa Misericordia. Ci accadrà quanto leggeremo non perchè a Dio piace vederci finire all'inferno, ma perchè è la strada che sceglieremo noi dal momento che non esiste la via di mezzo: o l'Inferno o il Paradiso e Gesù sta facendo tutto il possibile per evitarcelo.

"Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande.Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie.

Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità.Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c'è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora non posso parlare di questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.

+ G.M.G. « Figlia Mia, se per tuo mezzo esigo dagli uomini il culto della Mia Misericordia, tu devi essere la prima a distinguerti per la fiducia nella Mia Misericordia. Esigo da te atti di Misericordia, che debbono derivare dall'amore verso di Me. Devi mostrare Misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare Misericordia verso il prossimo: il primo è l'azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della Misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di Me. In questo modo l'anima esalta e rende culto alla Mia Misericordia. Sì, la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia Misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta. Per mezzo di questa immagine concederò molte grazie alle anime, essa deve ricordare le esigenze della Mia Misericordia, poiché anche la fede più forte, non serve a nulla senza le opere ». O mio Gesù, aiutami Tu direttamente in tutto, poiché vedi quanto sono piccolina e per questo conto unicamente sulla Tua bontà, o Dio. ( Diario Santa Faustina Kowalska  - ottobre 1936 - Q.II,  n.741-743)

 

Domenica 17 nov. 2013 dell'Anno della Fede, Papa Francesco ha "sponsorizzato" all'Angelus la Devozione della coroncina alla Divina Misericordia, ha parlato della corona del Rosario con la quale si può anche dire questa devozione. Si è raccomandato perchè la prendessimo e la usassimo con generosità.

Dall'Anno della Fede passiamo ad un Anno Santo della Misericordia, tutto sembra procedere proprio come descritto nel Diario di Santa Faustina, e nel 2017 festeggeremo i 100 Anni dalle Apparizioni di Fatima.

Tutto sembra suggerirci che i tempi sono maturi. Anche se non comprendiamo per cosa, per quale tipo di cambiamento, e per come avverrà, di una cosa siamo certi: siamo avvisati e da molto tempo che per quanto infinita possa essere questa Misericordia essa avrà un termine, termina nel momento della nostra morte, senza attendere una "fine del mondo", perciò siamo saggi e convertiamoci a questa Misericordia prima che sia troppo tardi.

Sia lodato Gesù Cristo + sempre sia lodato.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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