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Sic transeunt desideria mundi - così passa la gloria del mondo

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2015 10:48
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26/05/2015 21:07
 
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Card. Parolin: nozze gay in Irlanda, sconfitta per l’umanità




Il card, Pietro Parolin - RV





27/05/2015



Non solo una sconfitta dei principi cristiani, ma anche una sconfitta per l’umanità. Il segretario di Stato vaticano, il card. Parolin, ha definito in questo modo il risultato del referendum sulle nozze gay in Irlanda. Il cardinale è intervenuto ieri sera al premio per la Dottrina Sociale della Chiesa, bandito dalla Fondazione Centesimus Annus. Alessandro Guarasci da Radio Vaticana:


La famiglia, fondata dall’unione tra due persone di sesso diverso, va sempre  tutelata.  Il cardinale Pietro Parolin:


“Questi risultati mi hanno reso molto triste. Certo, come ha detto l’arcivescovo di Dublino, la Chiesa deve tenere conto di questa realtà, ma deve tenerne conto nel senso che, a mio parere, deve rafforzare proprio tutto il suo impegno e fare uno sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura. Ed io credo che non sia soltanto una sconfitta dei principi cristiani, ma un po’ una sconfitta dell’umanità”.



Sulla vicenda dell'ambasciatore francese Laurent Stefanini, nominato dal governo Hollande ma che non ha ottenuto il gradimento dal Vaticano, tra Santa Sede e Francia "il dialogo è ancora aperto e speriamo che si possa concludere in maniera positiva". Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, a margine di una cerimonia a Roma.




Il cardinale Burke: L’Irlanda ha “sfidato Dio” votando a favore del “matrimonio gay”.

 





In un servizio a firma Pete Baklinski, il sito www.lifesite.com riporta in data 28 maggio 2015 quanto dichiarato da S. Em. il cardinale Raymond Leo Burke in una conferenza tenuta a Oxford, in relazione al recente referendum irlandese. Ecco il testo, tradotto a cura della nostra redazione.

“ Il Cardinale Raymond Burke ha condannato senza mezzi termini il fatto che l’Irlanda, un tempo cattolica, si sia spinta ben oltre il paganesimo dei suoi trascorsi pre-cristiani e abbia “sfidato Dio” (defied God) definendo il comportamento omosessuale come “matrimonio” nel recente referendum.
“Voglio dire, questa è una sfida a Dio.
È del tutto incredibile.
I Pagani possono aver tollerato comportamenti omosessuali, ma non hanno mai osato considerarli “matrimonio””. Così ha detto alla Newman Society, l’organizzazione cattolica dell’Università di Oxford, mercoledì 27 maggio corrente, in una conferenza dedicata all’eredità intellettuale di Benedetto XVI.

Le sue parole sono state riportate da The Tablet, l’organo dei cattolici liberali della Gran Bretagna.
Venerdì 22 maggio scorso, 1.200.000 di irlandesi hanno votato a favore di un emendamento della loro Costituzione che recitava: “Il matrimonio può essere validamente contratto secondo il diritto da due persone senza distinzione quanto al loro sesso” [Marriage may be contracted in accordance with law by two persons without distinction as to their sex]. Poco più di 730.000 persone hanno votato contro.
Burke ha detto che gli risulta incomprensibile come “una nazione, quale che sia, possa ridefinire il matrimonio”.

Il cardinale ha anche insistito sull’importante ruolo affidato ai genitori nel proteggere i loro bambini da un ambiente culturale sempre più ostile alle leggi di Dio. Ha detto: “La cultura è del tutto corrotta, se così posso dire, e i bambini vi si trovano esposti soprattutto grazie all’internet”. Come suo personale consiglio alle famiglie, ha detto che bisognerebbe installare i computers in uno spazio pubblico, in modo da impedire ai bambini di “assorbire il veleno di cui sono pieni”.
Sempre a Oxford ma durante l’omelia tenuta in una Messa celebrata il giorno prima della conferenza, Burke ha detto che il matrimonio tra un uomo e una donna è una “verità fondamentale” che è stata “ ignorata, sfidata e violata”.
Durante l’omelia, Burke ha anche messo in guardia contro i pericoli rappresentati da “molteplici correnti ideologiche” e “dagli inganni e dalle imposture che cercano di indurci in errore”.





Gli attacchi alla famiglia e il suicidio dell’umanità

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Deciso intervento del Vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi a difesa del matrimonio e della famiglia nell’omelia a Monte Grisa di domenica 31 maggio. I governi non possono negare ai bambini il diritto di crescere con una mamma e un papà.. 

Notevole intervento dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi pronunciato domenica scorsa 31 maggio al santuario mariano di Monte Grisa (Trieste). Il Vescovo ha celebrato l’Eucarestia e guidato la recita del Santo Rosario in occasione della chiusura del Mese di Maggio e della conclusione della Peregrinatio Mariae. Quest’ultima è consistita nella preregrinazione nei decanati diocesani e nelle parrocchie della statua lignea della Madonna della Salute conservata nel santuario triestino di Santa Maria Maggiore.

Durante l’omelia della Santa Messa, l’Arcivescovo ha parlato anche dalla difesa della famiglia che – così ha detto – «rappresenta una ineludibile frontiera per progettare il futuro dell’umanità». Il vescovo ha ben presente «gli attacchi al matrimonio come unione di un uomo e una donna», ma ha detto che essi «rappresentano una sorta di suicidio dell’umanità». Il Vescovo ha riparlato di “natura”, escludendo che il matrimonio tra un uomo e una donna «sia soltanto un prodotto culturale o sociale, un “dono” di un governo o la costruzione dell’uomo».

Lo Stato, forte magari di maggioranze parlamentari, vuole oggi sovvertire la responsabilità dei genitori nella educazione dei figli e il diritto dei figli di avere una mamma e un papà. A questo proposito l’Arcivescovo ha ricordato che nella fede cristiana l’elemento naturale del matrimonio e della famiglia non è negato, ma elevato a sacramento per cui l’indissolubilità è «qualcosa a cui credere, un dono da coltivare».

Le decise parole dell’Arcivescovo sono state indirizzare a tutti i fedeli. Non è però fuori luogo fare riferimento anche alle recenti prese di posizione del Sindaco di Trieste Cosolini di registrare due matrimoni omosessuali contratti all’estero. A questo riguardo le parole del Vescovo suonano di chiaro rifiuto. Non è nemmeno fuori luogo riferirsi ai politici cattolici triestini che, nonostante questi insegnamenti, appoggiamo simili politiche anti familiari.

Riportiamo qui sotto il testo integrale del passaggio dell’omelia:

 

«Carissimi fratelli e sorelle, in questa devota celebrazione conclusiva della Peregrinatio Mariae vogliamo pregare la Madonna per la famiglia. 
Al giorno d’oggi, la difesa della famiglia e dell’unione coniugale rappresenta una ineludibile frontiera per progettare il futuro dell’umanità, perché gli attacchi al matrimonio come unione di un uomo e una donna rappresentano una sorta di suicidio dell’umanità stessa, soprattutto nei nostri paesi occidentali. 
Dal punto di vista cristiano è erroneo affermare che la relazione fondamentale tra uomo e donna sia soltanto un prodotto culturale o sociale, un “dono” di un governo o la costruzione dell’uomo. Anche i bambini non sono un prodotto della società o dello stato. 
I governi non possono soppiantare la primordiale responsabilità dei genitori per i loro figli, né possono negare ai bambini il diritto di crescere con una mamma e un papà. 
In Cristo lo stato naturale del matrimonio, il naturale legame tra un uomo e una donna uniti in matrimonio, è elevato a sacramento, a segno e strumento della Sua grazia e della Sua stessa relazione con la Chiesa. Questa grazia è azione di misericordia, è il sigillo del vincolo coniugale. Qualcosa a cui credere, un dono da coltivare. 
L’indissolubilità è grazia e non un problema per il quale è necessario trovare eccezioni».


  


[Modificato da Caterina63 06/06/2015 10:48]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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