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La Chiesa di oggi ha forse dimenticato Paolo VI Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ?

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2015 16:24
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03/08/2015 14:21
 
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DIVORZIATI E UNIONI GAY
 

Chiedono «una parola chiarificatrice, per superare la crescente confusione fra i fedeli» su eucarestia ai divorziati e unioni gay. E lo fanno attraverso una “Supplica” rivolta a Papa Francesco. Sono più di 400mila persone, fra i quali 104 tra cardinali, vescovi: un appello al Papa in vista del Sinodo.

di Tommaso Scandroglio

(clicca sul link-immagine)




Chi è esperto in comunicazione, ma anche chi non ne sa nulla, è ben consapevole di un dato. Una cosa sono i fatti, un’altra la percezione dei fatti. Ad esempio, la vicenda del leone Cecil, abbattuto da un dentista americano, viene percepito dai più come un fatto gravissimo, ben più che milioni di bambini uccisi nel ventre delle loro madri con l’aborto.

Così è anche con il tema dell’omosessualità e del divorzio. Due fenomeni oggettivamente gravi sotto il profilo morale, ma ormai digeriti benissimo dalla maggioranza delle persone. Anzi, sventolati come diritti. Ma è poi vero che i più vedono omosessualità e divorzio come condizioni positive per l’uomo? Qualche indice ci fa dubitare di questo. Un esempio eclatante sono state le parecchie centinaia di migliaia di persone presenti a piazza san Giovanni a Roma lo scorso giugno per difendere la famiglia dagli attacchi del pensiero gender. Un altro esempio è la "Supplica Filiale". Si tratta di una raccolta firme indirizzata al Papa, in vista del prossimo Sinodo sulla famiglia, per chiedergli – come si legge in un comunicato stampa del 30 luglio scorso emesso dall’associazione omonima Supplica Filiale – «una parola chiarificatrice, come unica via per superare la crescente confusione fra i fedeli in materia di matrimonio e di unioni omosessuali».

Il numero di adesioni, provenienti dai quattro angoli della Terra, è sorprendente: 405.000 persone, fra i quali 104 tra cardinali, arcivescovi e vescovi. In soli sette mesi. Sempre nel comunicato stampa si può leggere: «per i firmatari un supremo intervento è necessario per arginare lo strisciante progredire della rivoluzione culturale, promossa da forze anticristiane che da decadi cercano d’indebolire le convinzioni morali fondate sul Vangelo e sulla Legge Naturale». Davanti alla macchina propagandistica dei costumi neopagani, secondo i firmatari, la Chiesa mantiene sempre accesa la fiaccola di una solida dottrina e di una coerente disciplina, entrambe basate sull’insegnamento di Nostro Signore. «Tuttavia», continua il comunicato, «in occasione del Sinodo straordinario sulla Famiglia dell’ottobre 2014, la luce di questa fiaccola anziché rinvigorirsi è parsa vacillare a causa di alcune confuse e dissonanti opinioni, emerse ad intra e ad extra dell’aula sinodale. Queste tesi sono state immediatamente riprese e moltiplicate dalla grancassa della propaganda laicista».

La Supplica Filiale ha prodotto anche un’altra iniziativa di grande impatto: un vademecum dal titolo Opzione preferenziale per la Famiglia, scritto da tre vescovi, monsignor Aldo di Cillo Pagotto, monsignor. Robert F. Vasa e monsignor Athanasius Schneider.  

In cento domande e cento risposte si fa chiarezza in modo molto semplice e sintetico delle principali questioni sorte durante i lavori dello scorso Sinodo e dibattute sui media. Il volumetto dà prova incontrovertibile che, ad esempio, su omosessualità e comunione ai divorziati e risposati la dottrina è chiarissima, definita e incontrovertibile. L’omosessualità rimane una condizione intrinsecamente disordinata, le condotte omosessuali sono un male morale e i divorziati risposati non posso accedere alle sacre specie. Ovviamente il divieto cade se si confessano validamente, cioè se si pentono del divorzio eventualmente voluto, del nuovo “matrimonio” e decidono conseguentemente di rompere il legame con la nuova “moglie”, fatti salvi alcuni obblighi morali nati eventualmente con quest’ultima e con i figli del secondo “matrimonio”. Ci deve essere anche il proposito di ritornare con la prima moglie. Il libretto, che si può richiedere gratuitamente, è stato tradotto in molte lingue e inviato a tutti i vescovi del mondo. 

Qualcuno obietterà che un milione di manifestanti o 405mila firme alla fine sono pochine, se andiamo a vedere quanti sono i cattolici nel mondo. Ma forse le cose non stanno così. Infatti, è noto che dietro ad ogni firma o a ogni persona che scende in piazza a manifestare ce ne sono almeno dieci o venti disposte a fare altrettanto, ma che non hanno firmato o non hanno manifestato perché ad esempio non conoscevano questo tipo di iniziative, oppure perché non sanno come aderire o impossibilitate a muoversi di casa. È la famosa punta di un iceberg. Iceberg molto caldo che chiede alla gerarchia una parola forte. Ancora una volta nella storia della Chiesa sono i laici a stimolare i pastori a fare il loro dovere. 

 





“OPZIONE PREFERENZIALE PER LA FAMIGLIA: CENTO DOMANDE E CENTO RISPOSTE ATTORNO AL SINODO”

E’ stato il professor Tommaso Scandroglio (Università europea di via degli Aldobrandeschi) a introdurre e moderare la conferenza-stampa, convocata anche per illustrare il volumetto “Opzione preferenziale per la famiglia”, pubblicato dalle Edizioni Supplica Filiale. Un vero e proprio manuale, che – ha rilevato Scandroglio – “non vuol essere uno strumento apologetico della sana dottrina cattolica” ma invece “riproporre i principi su cui si regge l’insegnamento del Magistero in materia di famiglia”.

Il manuale è stato redatto da tre vescovi ‘conservatori’: l’arcivescovo di Paraiba (Brasile) Aldo Di Cillo Pagotto, il vescovo di Santa Rosa (California) Robert Francis Vasa, il vescovo ausiliare di Astana (Kazakhstan) Athanasius Schneider. Tutti e tre sono conosciuti come interpreti rigorosi della dottrina cattolica in materia di vita e famiglia. Mons. Schneider è noto anche per l’analisi tanto preoccupata quanto impietosa della situazione odierna (anche liturgica) all’interno del mondo cattolico.

Il manuale si apre con la prefazione del cardinale Medina Estevez: “Sembra una valutazione oggettivamente vera dire che la famiglia sta attraversando una crisi grave e profonda. Davanti a questa realtà non sarebbe saggio un atteggiamento che la ignori o la minimizzi: va presa in considerazione, si devono misurare le sue dimensioni e la sua magnitudine ed è necessario individuare i mezzi per superarla. A ciò mira il volume”.

Tredici i capitoli in cui si suddividono le cento domande e risposte, che si connotano per un linguaggio agile ed accessibile al lettore medio. Si parte da quel che è un Sinodo e dalla preparazione all’appuntamento dell’ottobre 2014. Si passa a “Chiesa e famiglia” e attraverso altri capitoli ad esempio su “Dottrina morale e prassi pastorale” e “Coscienza personale e Magistero”, si arriva a “matrimonio e famiglia” e alle note delicate questioni riguardanti divorziati risposati e omosessuali. Assai interessante e un po’ a sé il capitolo XI su “alcune parole-chiave del dibattito sinodale”, parole definite “talismano”, perché spesso stravolte nel loro significato originale dall’uso che se ne fa oggi, piegato alle esigenze dell’obiettivo ‘aperturista’ da raggiungere: tra loro “approfondimento”, “persone ferite”, “misericordia”.  Nelle risposte spesso appaiono citazioni di papi come Giovanni Paolo II  - e dell’Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia  - o Benedetto XVI  (anche di Leone XIII, Pio XI, Pio XII, Paolo VI, una di papa Francesco) o cardinali come Velasio De Paolis, Carlo Caffarra, Robert Sarah, Gerhard Müller, Walter Brandmüller.

Con il manuale si tratta, ha rilevato ancora Tommaso Scandroglio, di stimolare tutti a un esame della propria coerenza di pensiero e comportamenti con la dottrina cattolica. Come si fa a dire “Io sono cattolico e sono favorevole all’aborto, all’eutanasia, ai ‘matrimoni gay’, all’adozione in questi ultimi casi?” Sarebbe come proclamare di essere ambientalista e nel contempo inquinare i fiumi. Inoltre, ha evidenziato Scandroglio, in molti casi in cui c’è nel mondo cattolico una discussione aperta sui noti temi delicati, la dottrina cattolica già “è ben definita e cristallizzata”. E ciò dovrebbe bastare.

Concludiamo con un paio di esempio di domande e risposte. Numero 40: “Visto che oggi molti fedeli ormai non seguono la morale cattolica, non sarebbe il caso di tollerare certe situazioni irregolari pur di attrarre più persone alla Chiesa?”. Risposta: “Un solo ipotetico, anzi improbabile, aumento della pratica religiosa di alcune persone in situazione irregolare, cioè illegittima oppure immorale, non può essere ottenuto al caro prezzo di smentire la morale evangelica e il Magistero ecclesiale e di indebolire la fede dei fedeli in regola. Se la Chiesa poi cambiasse una dottrina e una prassi bimillenarie sul matrimonio, perderebbe credibilità su ciò che potrà insegnare domani”.

Numero 91. “Nel dibattito sinodale la ‘misericordia’ è il criterio-guida di ogni approccio pastorale; questo criterio non dovrebbe forse prevalere sulle esigenze della dottrina morale in modo da cambiarne il giudizio?” Risposta: “La misericordia può superare la giustizia ma non può violarla, altrimenti sarebbe ingiusta; tantomeno può smentire la verità, altrimenti sarebbe falsa. Inoltre, proprio per il fatto di operare nel campo pratico, la misericordia non può interferire in quello dottrinale, per cui non può mutare il giudizio morale sulla condotta”.

______________________

Si tratta, dunque, di un’opera di respiro internazionale, che intende portare all’attenzione dei cattolici di tutto il mondo la dottrina della Chiesa sui temi morali toccati nelle discussioni sinodali.

 

Il libro affronta con metodo e rigore le questioni sollevate dal Sinodo: matrimonio, famiglia, divorzio, coppie omosessuali, misericordia, sacramenti e via dicendo. Il tutto corredato da citazioni del Magistero recente della Chiesa, nonché da dichiarazioni di alti prelati, come i cardinali Velasio de Paolis e Carlo Caffarra. Un’attenzione speciale è riservata al ruolo della grazia sopranaturale nell’impegno per la castità famigliare, un punto praticamente ignorato nei documenti sinodali.

 

Vanno anche menzionati alcuni approcci innovativi, tra cui l’analisi delle “parole talismano”, vale a dire termini elastici, di forte contenuto sentimentale, la cui manipolazione provoca nei fedeli una sorta di trasbordo ideologico inavvertito. Ne sono esempio “misericordia”, “persone ferite”, “approfondimento” e via dicendo.

 

Le persone interessate ad acquistarne un esemplare, possono rivolgersi a: Supplica Filiale, via Nizza 110, 00198 Roma. Oppure telefonare al numero 366.9971856.

 




Pio XII. Il suicidio di alterare la fede nella sua liturgia...

 
"Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima.
Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. …
Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata a credere che l’uomo sia diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?” 

(Citazione da: Pius XII Devant L'Histoire, Editions du Jour/Robert Laffont (1972), pp. 52, 53.)




 

[Modificato da Caterina63 09/08/2015 18:34]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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