A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il Concilio Vaticano II usato come Cavallo di Troia

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2018 20:57
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
21/08/2015 13:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


Il Concilio Vaticano II come Cavallo di Troia


Il Concilio come Cavallo di Troia o, se preferite, il Concilio come un capro espiatorio

Sfogliando articoli di alcuni anni orsono, siamo circa nel 2001 a riguardo di quanto andiamo ad analizzare, abbiamo riesumato questa "lettera al direttore" da una rivista diocesana per evidenziare alcuni errori di valutazione espressi sia da colui che pone un elenco, sia però anche dal Direttore che non offre affatto dei chiarimenti e risponde in modo ideologico aumentando la confusione.

Veniamo subito al dunque, ecco la lettera e la risposta.

Gli errori del Concilio

Caro Direttore, se mi chiede che cosa resti del Concilio, non so rispondere ma posso elencare alcuni «effetti» prodotti da un sì grande avvenimento:

- vergogna e disprezzo dell’abito talare (preti e frati che gettarono la tonaca alle ortiche per abbandonare il sacerdozio o per ricoprirsi di stracci);
- altari trasformati in tavole o mense;
- canto gregoriano sostituito da lagne insopportabili;
- confessionali vuoti anche dall’altra parte;
- ci si accosta alla Comunione senza devozione e senza convinzione (e si consente che vi accedano anche i non cattolici);
- ecumenismo dissennato;
- senso di inferiorità e di colpa della Chiesa (conseguenza: nessuno si converte più alla religione cattolica);
- seminari vuoti;
- chiese sempre più vuote.
Non è tutto ma può bastare.

R. G.

LA RISPOSTA

Posso capire la difficoltà di una persona che è stata educata alla fede in epoca preconciliare e non si ritrova in alcuni aspetti esteriori della Chiesa di oggi. Ma trovo francamente assurdo, oltre che totalmente ingiusto, imputare al Concilio («il grande catechismo dei tempi moderni» come lo ha chiamato Paolo VI) tutti i difetti di una società sempre più secolarizzata, quale è la nostra.

Anzi, possiamo dire esattamente il contrario: senza quel grande evento di grazia, oggi, la Chiesa non avrebbe quella vitalità che invece mostra in tante parti del mondo. E se ci fosse bisogno di una riprova, basterebbe osservare cosa avviene nelle Chiese ortodosse, dove purtroppo non c’è stata una riflessione, come quella del Vaticano II, per cercare di parlare all’uomo di oggi: lì chiese e seminari sono più vuoti dei nostri, anche se si continua a cantare in gregoriano.

Come si fa poi a contrapporre il Vaticano II alla Tradizione? Ma tutta la Tradizione ci ripete, da sempre, che l’infallibilità promessa da Cristo alla Chiesa, oltre che appartenere al Papa, quando «quale supremo pastore e dottore di tutti i fedeli... proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale» risiede «pure nel corpo episcopale, quando questi esercita il supremo Magistero col successore di Pietro soprattutto in un Concilio Ecumenico» (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 891).

E chi siamo per poter dire di aver ragione noi anziché le migliaia di vescovi, riuniti in Concilio?

___________________

Ciò che abbiamo rilevato è che hanno sbagliato entrambi.

La risposta più onesta da dare (perdonateci ma questa non è superbia o presunzione, più semplicemente oggettività, acquisizione di informazioni e approfondimenti che forse, nel 2001, non c'erano ancora stati) era ed è la seguente:

Innanzi tutto non è corretto parlare di "effetti del concilio", tutta la serie di elenco che segue da parte del lettore che pone i quesiti, era già in atto ancor prima del Concilio Vaticano II, anzi bisognerebbe risalire al Protestantesimo con il suo liberalismo e il Sola Scriptura, giungere al Rinascimento e al suo umanesimo per spiegare la genesi delle idee che hanno trionfato poi al Concilio.

Ed è certo che se la Chiesa ha resistito agli assalti del protestantesimo nel XVI secolo, del giansenismo nel XVII secolo, del naturalismo filosofico nel XVIII secolo, senza dimenticare prima anche l'Illuminismo, del Romanticismo, del liberalismo nel XIX secolo e del modernismo nella prima metà del XX secolo, lo si deve alla Chiesa nel suo ministero petrino, in particolare da San Pio X con la sua denuncia del Modernismo nella Pascendi Dominici grecis che racchiude tutto un movimento detto anche "progressismo", e pure con Pio XII che condannerà la Nouvelle Theologiae e che avvertirà proprio sotto il suo Pontificato negli anni '50, gli anni d'oro del boom economico, l'affermarsi di una grave crisi interna alla Chiesa con l'inizio degli abbandoni religiosi, richieste di spretamento per sposarsi, aumento dei preti operai ed implicati nella politica, insofferenza fra coniugi e crisi matrimoniali (Pio XII è il Papa che ha dedicato un vasto magistero per gli Sposi cristiani), abbandono della dottrina e del catechismo, disertare dalla Messa della domenica a vantaggio delle "uscite fuori porta del week-end" la nuova forma festiva della domenica con annesse partite di calcio e della domenica lavorativa, tanto che fu Pio XII ad ufficializzare la Messa "prefestiva" del sabato sera per intenderci, per venire incontro a quanti - per motivo di lavoro domenicale - non potevano andare a Messa la Domenica... e non dimentichiamo il boom della musica e la nascita delle discoteche e del nuovo "sballo" giovanile....

Insomma, quelli che il lettore definisce "effetti del concilio" in verità erano già in atto nel mondo e dentro la Chiesa prima del concilio, solo che la Chiesa, effettivamente, li frenava. Ma non è stato alcun "decreto" del concilio a liberalizzare queste derive, la questione è molto più complessa.









Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:38. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com