A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità (4)

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2016 11:25
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
25/11/2015 19:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota



<header class="entry-header">

  «I miei genitori hanno scelto la fedeltà a Cristo»

</header>

Padre Peter Stravinskas Jr. racconta: «Per poter ricevere la Comunione, mio padre e mia madre, sposati solo civilmente, hanno vissuto per 25 anni come “fratello e sorella”».

Traduzione di CRISTIANESIMO CATTOLICO

di Pete Baklinski

PINE BEACH, New Jersey — Mentre un movimento di cardinali e vescovi hanno esplicitamente suggerito che è “irrealistico” per le coppie in situazioni irregolari astenersi dal sesso, perché richiede un «eroismo – ha detto Walter Kasper – che non è per il cristiano medio», vivere “come fratello e sorella” è ciò che esattamente hanno deciso di fare Peter Sr. e Anne Stravinskas per allineare le loro vite secondo la volontà di Dio ed essere in grado di ricevere Gesù nella Santa Comunione.

Padre Peter Stravinskas con i suoi genitori, Peter Sj. e Anne, il giorno della sua ordinazione sacerdotale.
Padre Peter Stravinskas Jr. con i suoi genitori, Peter Sr. e Anne, il giorno della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1972.

L’unico figlio della coppia, padre Peter Stravinskas Jr., ha raccontato aLifeSiteNews, in un’intervista esclusiva, la storia della decisione dei suoi genitori. Padre Stravinskas, fondatore della Società Sacerdotale John Henry Newman, della Newman House Press e del Catholic Response, è un rispettato studioso, autore e apologeta.

Tutto è cominciato negli anni Quaranta del secolo scorso, quando il matrimonio cattolico di Peter Sr. è andato in pezzi: la moglie lo ha abbandonato.

Peter Sr. sapeva – avendo letto e approfondito le opere di G.K. Chesterton e del cardinale John Henry Newman – che contrarre un altro matrimonio civile lo avrebbe allontanato da Cristo e dalla sua Chiesa. Conosceva le parole di Cristo nel Vangelo di Luca: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio». Altresì conosceva il Sesto Comandamento: «Non commettere adulterio». Nonostante ciò, Peter Sr. decise di sposare civilmente Anne, una cattolica non praticante.

Anne e Peter Sr. ritratti in occasione del battesimo di Peter Jr.
Anne e Peter Sr. ritratti in occasione del battesimo del figlio Peter Jr.

Nel 1950 arrivò il loro figlio, Peter Jr., e decisero di iscriverlo in una scuola cattolica. È stato durante durante la seconda classe di preparazione per ricevere i sacramenti della Confessione e della Comunione del loro bambino, in cui accadde un fatto che cambiò la vita di Peter Sr. e Anne.

Padre Peter Jr. racconta: «Un giorno, tornando a casa da scuola, dissi: “Mamma, ti voglio tanto bene”. “Anch’io ti voglio bene”, mi rispose. “Mamma, quando morirò, voglio andare in paradiso!”. “Naturalmente andremo in paradiso”, disse lei. “Ecco, abbiamo un problema… Se io muoio e vado in paradiso, ma tu e papà non sarete là, che paradiso sarà per me?”. “E perché io e papà non saremo là?”. “Perché suor Rita Gertrude, oggi in classe, ha detto che le persone che non vanno alla Messa la domenica quando muoiono vanno all’inferno”».

Padre Peter Jr. dice che la madre finì subito la conversazione mandandolo a prendere il suo latte e i biscotti.

Quella sera stessa, più tardi, quando il padre tornò a casa dal lavoro, Peter Jr. fu mandato nella sua stanza perché i suoi genitori volevano discutere riguardo la conversazione precedente.

Ma Peter Jr. rimase ad origliare vicino alla porta e ricorda bene quel dialogo: «”Abbiamo un problema con il bambino”, disse la mamma. “Quale?”, domandò il papà. “Quella suora pazza della scuola sta creando problemi”, rispose la mamma. “Oggi ha detto a Peter Jr. che noi due andremo all’inferno perché non andiamo alla Messa di domenica”. “Beh, che cosa ti aspettavi che dicesse?”, osservò il papà. “Quando andrò domani a scuola per il volontariato – aggiunse la mamma – le dirò di farsi gli affari suoi e di stare fuori da casa nostra”. “Beh, si può fare”, replicò il papà. “Ma non credo che sia la cosa giusta da fare”».

Peter Jr., continuando ad ascoltare dietro la porta, ricorda che ci fu un breve momento di pausa prima che suo padre aggiunge: «Penso che ci sia una soluzione più semplice. Penso che dovremmo cominciare ad andare a Messa la domenica. Così la suora si convincerebbe che non vogliamo andare all’inferno».

La domenica successiva l’intera famiglia Stravinskas assistette alla Messa per la prima volta. Così cominciò a crescere in Anne il desiderio di ricevere la Santa Comunione, anche se sapeva bene che avere rapporti sessuali con un uomo che, per la Chiesa, era sposato con un’altra donna, non la rendeva degna di ricevere Gesù.

Prima Comunione di Peter Jr. nel maggio del 1958.
Prima Comunione di Peter Jr. nel maggio del 1958. Posano con lui il padre Peter Sr. e la madre Anne.

Padre Peter Jr. ricorda che una volta sua madre disse: «Non so perché vado a Messa se non posso ricevere la Santa Comunione».

Alla fine, la coppia decise di parlare di questa difficoltà col proprio parroco. Egli disse loro che una soluzione poteva essere presentare istanza alla Rota Romana per esaminare se la prima unione di Peter Sr. fosse stata contratta regolarmente. Se il matrimonio fosse stato dichiarato nullo, allora Peter Sr. e Anne sarebbe stati liberi di conformare il loro rapporto secondo le norme stabilite da Dio e seguite dalla Chiesa. Dunque entrambi avrebbero potuto riceve la Santa Comunione. Ma il parroco aggiunse che il processo di nullità non era solamente lungo, ma anche costoso.

Così quel fedele sacerdote propose alla coppia una soluzione più semplice. «Lui disse ai miei genitori», rivela Padre Peter Jr., «che la soluzione per loro di partecipare pienamente alla Fede cattolica era rinunciare ai rapporti sessuali, cioè vivere “come fratello e sorella”».

«Da quel momento in poi», afferma Padre Peter Jr., «mio padre e mia madre lo hanno fatto».

È stato però duranti gli anni del liceo, discutendo con suo padre riguarda la dottrina cattolica sul matrimonio che il giovane Peter Jr. scoprì la verità sulla decisione dei suoi genitori: «Mio padre mi disse:

“Beh, sì, possono capitare situazioni irregolari. Ma, per essere fedeli a Cristo, tua madre ed io viviamo come fratello e sorella già da 10 anni”.

E così hanno vissuto anche per tutto il resto della loro unione». Peter Sr. è morto nel 1983, aveva 71 anni. Anne è vissuta fino al 2005, aveva 87 anni.

Il cavallo di Troia dei novatores

Padre Stravinskas ritiene che il concetto di “integrazione” introdotto nella relazione finale del sinodo sulla famiglia – recentemente conclusosi a Roma – è un “cavallo di Troia” progettato per attaccare il cuore dell’insegnamento di Gesù sull’indissolubilità del matrimonio.

«Se è vero – ed è vero – che una persona rimane legata al legittimo coniuge, anche se il matrimonio fallisce, questo significa che ogni attività sessuale con un’altra persona significa commettere un peccato di adulterio. Questo è ciò che Gesù dice nei vangeli», spiega il sacerdote.

Un recente ritratto di Padre Peter Stravinskas Jr.
Un recente ritratto di Padre Peter Stravinskas Jr.

Le persone in disaccordo con questo insegnamento hanno un grosso problema non tanto con la Chiesa, ma con Dio.

«Quando qualcuno mi dice che non può accettare l’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio, io rispondo: “Precisa la tua frase: ‘Io non posso accettare l’insegnamento sull’indissolubilità del matrimonio della di Gesù Cristo, Seconda Persona della Santissima Trinità’.”».

«Quest’insegnamento sul divorzio e le secondo nozze – aggiunge Padre Peter – la Chiesa non ha il potere di cambiarlo. Viene da Dio stesso. La Chiesa prende la dottrina sull’indissolubilità del matrimonio così seriamente e fedelmente che fu proprio ciò la causa dello strappo, nel 1530, con Enrico VIII e con buona parte della comunità anglicana».

Padre Stravinskas spiega perché è gravemente sbagliato per i cattolici che hanno divorziato e si sono risposati civilmente presentarsi a ricevere la Santa Comunione: «È un peccato di sacrilegio che rende ancora più indegni di ricevere il più santo dei sette sacramenti. San Paolo è chiarissimo nella suaLettera ai cristiani di Corinto. L’Apostolo dice che ognuno deve esaminare se stesso e se non è in stato di grazia, non può, non deve, ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo. Chi si comunica in stato di peccato, mangia e bene la propria condanna».

Il sacerdote ha anche parlato dell’abuso che alcuni padri sinodali hanno fatto del racconto di Emmaus del Vangelo di Luca, usato da essi per “accompagnare” le coppie irregolari a ricevere i sacramenti.

«Il primo vero “accompagnamento” è una delle sette opere di misericordia spirituale: ammonire i peccatori, avvisandoli della gravità del loro peccato. Se noi guardiamo come Gesù ha accompagnato i due discepoli di Emmaus, prima di tutto, li ha chiamati “stolti e tardi di cuore”. Egli ha accompagnato loro lungo la strada, aprendo loro le menti alla Sacra Scrittura e facendo ardere i loro cuori col fuoco della verità».

«Questo è il tipo di “accompagnamento” pastorale – aggiunge – che la Chiesa deve dare alle coppie in situazioni irregolari. E non solo ad esse, ma a tutte le persone che commettono ogni tipo di peccato».

Padre Peter dice che la testimonianza dei suoi genitori è la prova che anche in una situazione irregolare si può essere fedeli all’insegnamento di Gesù, seguendo il magistero della Chiesa.

«Quando cardinali come Kasper e Marx dicono che astenersi dagli atti sessuali è “irrealistico”, un “eroismo” che i laici non possono vivere, non è solo ridicolo e assurdo, ma è un attacco frontale alla “chiamata universale alla santità”,bellissima espressione del Vaticano II».

«È una posizione che disonora i miei genitori – continua – e quelle migliaia di altre coppie come loro che hanno deciso di affidare tutto a Dio, chiedendo l’aiuto della sua Grazia. La nostra fede ci insegna che il Signore da a tutti le grazie necessarie per evitare il peccato. E molte persone lo vivono».

Egli afferma che i sacerdoti debbono cominciare ad usare il proprio esempio di vita – una vita pienamente felice anche senza il sesso – per incoraggiare le persone ad essere fedeli al piano di Dio sul matrimonio e sulla sessualità umana, come insegna la Chiesa.

«Usando la loro propria testimonianza sul celibato, i preti possono dire ai giovani che è possibile aspettare fino al matrimonio. Essi non chiedono nulla che non stanno facendo essi stessi. Inoltre, si possono incoraggiare le persone con tendenze omosessuali a non praticare quegli atti. In più, si può dire a quelle coppie che, pur vivendo fedelmente il magistero della Chiesa sulla contraccezione, hanno delle difficoltà con la continenza periodica, ed esse la Chiesa chiede l’astinenza per un certo periodo, mentre al prete viene chiesto di astenersi per tutta la vita».

«Ci saranno sempre ogni tipo di situazioni in cui la gente dirà che non può, non riesce a vivere l’intera vita, neppure un breve periodo, senza avere rapporti sessuali. Allora dobbiamo essere in grado di dare loro un esempio, anche se non è solo a livello naturale, che questo è possibile».

«Come San Paolo una volta ha detto: “Tutto posso in Colui che mi da la forza”», conclude Padre Peter Stravinskas Jr.

© LIFESITENEWS (09-11-2015)





 <header class="entry-header">

Lettera aperta di un arcivescovo sulla crisi della Chiesa

arcybiskup-paweł-lenga1
</header>

Una accorata denuncia della grave crisi che attraversa oggi la Chiesa ci viene da questa lettera aperta di Sua Eccellenza l’arcivescovo Jan Pawel Lenga, vescovo emerito di Karaganda (Kazakhistan). Il documento è tradotto per Corrispondenza Romana dalla versione originale.

Riflessioni su diversi problemi attuali riguardanti la crisi della Chiesa Cattolica

Ho conosciuto personalmente numerosi preti internati nelle prigioni e nei gulag staliniani. Sacerdoti, che sono tuttavia rimasti fedeli alla Chiesa. Nel tempo della persecuzione essi hanno esercitato con amore il loro dovere sacerdotale di annunciare la Dottrina cattolica, conducendo una vita degna alla sequela di Cristo, loro divino Maestro.

jplIo stesso ho compiuto il mio corso di studi in un seminario clandestino nell’Unione Sovietica, lavorando con le mie mani per guadagnarmi il pane quotidiano. Sono stato ordinato prete in segreto, di notte, da un Vescovo che aveva a sua volta sofferto a causa della sua fede. Dopo il mio primo anno di sacerdozio sono stato espulso dal Tagikistan ad opera del Kgb.

Più tardi, nei miei trent’anni di soggiorno in Kazakhistan, ho servito per 10 anni i fedeli di 81 parrocchie. In seguito sono stato nominato Vescovo, i primi tempi alla guida di cinque Stati dell’Asia centrale estesi su di una superficie di circa 4 milioni di chilometri quadri.

Come Vescovo sono stato in contatto col Santo Padre Giovanni Paolo II, assieme a numerosi altri Vescovi, sacerdoti e fedeli di diversi Paesi nelle circostanze le più diverse. Sono stato membro dei Sinodi episcopali in Vaticano, aventi per tema «L’Asia» e «L’Eucarestia».

Tutto questo – e molte altre cose ancora – mi autorizzano ad esprimere il mio parere circa la crisi attuale della Chiesa Cattolica. Queste convinzioni – che sono mie – sono dettate dal mio amore per la Chiesa così come dal desiderio di un Suo autentico rinnovamento in Cristo. Io mi vedo costretto a scegliere la forma della lettera aperta, dato che qualsiasi altro metodo di comunicazione si scontrerebbe con un muro di silenzio totale e con la volontà d’ignorare.

Sono del tutto cosciente delle possibili reazioni alla mia lettera aperta. Ma la voce della mia coscienza non mi permette di tacere, mentre l’opera di Dio viene oltraggiata. E’ Gesù Cristo che ha fondato la Chiesa ed Egli ha mostrato in parole ed opere in che modo si debba compiere la volontà di Dio. Gli Apostoli, ai quali ha trasmesso l’autorità nella Chiesa, hanno compiuto con zelo il compito loro affidato, soffrendo per la Verità proclamata, perché essi hanno «obbedito a Dio piuttosto che agli uomini».

Malauguratamente in questi giorni diviene sempre più evidente come in Vaticano attraverso la Segreteria di Stato si sia intrapresa la via del politicamente corretto. Certuni Nunzi sono nell’ambito della Chiesa universale dei propagatori del liberalismo e del modernismo. Si sono appropriati del principio di «sub secreto Pontificio», con cui zittiscono abilmente i Vescovi. Si fa loro comprendere che quel che dice il Nunzio è praticamente ciò che desidera il Papa. Con questi metodi i Vescovi sono divisi gli uni dagli altri, al punto che quelli di uno stesso Paese non sono talvolta più in grado di parlare ad una sola voce nello spirito di Cristo e della Chiesa, per difendere la fede e la morale. Per non cadere in disgrazia presso i nunzi, taluni Vescovi accettano le loro raccomandazioni, fondate su nient’altro che sulle loro parole. Invece di diffondere la fede con zelo, di proclamare coraggiosamente l’insegnamento di Cristo, di mantenersi saldi nella difesa della Verità e della morale, i Vescovi, nelle loro Conferenze episcopali, si occupano spesso di questioni che nulla hanno a che vedere con i doveri dei successori degli Apostoli.

In tutti gli ambiti della Chiesa si rileva un calo notevole del «sacro». È lo «spirito del mondo», che conduce le pecore al pascolo. Sono i peccatori, che indicano alla Chiesa come debba porsi al loro servizio. A disagio, i pastori tacciono i problemi di oggi e pascolano essi stessi. Il mondo viene tentato dal diavolo e si oppone all’insegnamento di Cristo. Ma i pastori sono tenuti – che loro piaccia o meno – ad insegnare tutta la verità su Dio e gli uomini.

Tuttavia, durante i Pontificati degli ultimi Papi santificati si è osservato un gran disordine quanto a purezza della Dottrina e sacralità della liturgia. E’ precisamente nella liturgia che si rifiuta a Gesù Cristo il rispetto visibile, che Gli è dovuto. In molte conferenze episcopali i Vescovi migliori sono «persone non grate». Dove sono dunque gli apologisti d’oggi, che annunciano chiaramente ed in modo comprensibile alle genti i pericoli, derivanti minacciosi dalla perdita della fede e da quella della salvezza?

Ai nostri giorni, giorni in cui la voce della maggior parte dei Vescovi rassomiglia di più al silenzio degli agnelli di fronte ai lupi rabbiosi, i fedeli sono sovente come pecore prive di difesa. Gli uomini hanno riconosciuto Cristo come Colui che parlava ed agiva, come Colui che deteneva l’autorità e che trasmetteva quest’autorità ai suoi Apostoli. Nel mondo d’oggi i Vescovi dovrebbero liberarsi da tutti i lacci del mondo e, dopo aver fatto penitenza, dovrebbero convertirsi a Cristo, affinché, fortificati dallo Spirito Santo, proclamino con coraggio che Cristo è il solo Salvatore. Nel giudizio finale ciascuno dovrà render conto a Dio di quel che avrà fatto e di quel che non avrà fatto.

Mi sembra che questa voce, ben poco percepita da numerosi Vescovi, sia una conseguenza del fatto che, in diversi casi, al momento della scelta, i candidati all’episcopato siano stati esaminati in modo insufficiente, soprattutto in quanto riguardi fermezza, assenza di dubbio, intrepida difesa della fede, fedeltà alle tradizioni secolari della Chiesa e pietà personale. E’ del tutto evidente come, al momento della nomina di numerosi Vescovi ed anche di Cardinali, si tenga talvolta più conto dei criteri dettati da una certa ideologia, nonché degli imperativi dettati da gruppi molto lontani dalla Chiesa. Allo stesso modo la benevolenza dei mass-media pare essere un criterio importante. Quegli stessi media, che ridicolizzano abitualmente i candidati «troppo santi» e li pongono in cattiva luce, per tessere al contempo le lodi di candidati meno dotati dello spirito di Cristo, presentandoli come aperti e moderni. Verranno inoltre messi in disparte intenzionalmente i candidati, che si distinguono tanto per il loro zelo apostolico che per il loro coraggio nel proclamare l’insegnamento di Cristo e per il loro amore di tutto quanto sia santo e sacro.

Un Nunzio mi ha detto un giorno: «Peccato che il Papa (Giovanni Paolo II) non prenda personalmente parte alla nomina dei Vescovi. Il Papa ha provato a cambiare un po’ le cose nella Curia romana, ma non ci è riuscito. Lui invecchia e le cose riprendono il loro corso, come prima».

All’inizio del Pontificato di Benedetto XVI, gli ho inviato una lettera, in cui gli ho chiesto di nominare santi Vescovi. Gli ho raccontato la storia di un fedele tedesco che, a seguito della decadenza patita dalla Chiesa nel suo Paese dopo il Concilio Vaticano II, rimase fedele a Cristo e riunì attorno a sé molti giovani per l’adorazione e per la preghiera. Prossimo a morire e appreso dell’elezione del nuovo Papa, disse: «Se Papa Benedetto s’avvalesse del suo Pontificato anche solo per nominare Vescovi buoni e fedeli, avrebbe già compiuto la propria missione».

Purtroppo è evidente come papa Benedetto XVI spesso non vi sia riuscito. E’ difficile credere che papa Benedetto XVI abbia rinunciato in completa libertà al suo compito di successore di Pietro. Questo Pontefice era alla guida della Chiesa, ma attorno a lui non è stato messo in pratica il suo insegnamento, anzi è stato passato alquanto sotto silenzio e sono state bloccate le sue iniziative per giungere ad una vera riforma della Chiesa, della liturgia, del modo di distribuire la Comunione. A fronte della determinazione con cui il Vaticano manteneva il riserbo, era assolutamente impossibile fra i Vescovi aiutare il Papa nel suo ruolo di capo della Chiesa.

Non è forse superfluo ricordare ai nostri fratelli Vescovi la dichiarazione di una loggia massonica italiana, datata 1820: «Il nostro è un lavoro, che richiederà centinaia d’anni. Lasciamo da parte i vecchi ed andiamo verso i giovani. I seminaristi diventeranno così preti con le nostre idee liberali, poi diventeranno vescovi con le nostre idee liberali. Noi non accarezziamo false speranze. Non faremo mai del papa un massone. Ma i vescovi liberali, che opereranno nella sua cerchia gli proporranno nel governo della Chiesa delle idee, che ci saranno favorevoli ed il papa le applicherà». E’ evidente come questo proposito dei massoni si sia già realizzato in misura sufficiente ed ancor più divenga manifesto, e ciò non solamente grazie ai nemici dichiarati della Chiesa, ma anche con l’aiuto di falsi testimoni, che occupano posti di alto rango nella gerarchia ecclesiastica. Non è senza motivo che il beato papa Paolo VI ha dichiarato: «Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». Penso che questa fessura oggi si sia alquanto ingrandita. Il diavolo ricorre a tutte le proprie forze per rovesciare la Chiesa di Cristo. Perché ciò non accada, è necessario tuttavia ritornare ad una proclamazione chiara e netta del Vangelo a tutti i livelli del servizio ecclesiale, poiché la Chiesa possiede tutto il potere e la grazia che Cristo le ha dato, dicendo: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28, 18-20), «la Verità vi renderà liberi» (Gv 8, 32) e «Sia invece il vostro parlare sì; sì; no; no; il di più viene dal maligno» (Mt 5, 37). Non è la Chiesa a doversi adattare allo spirito del mondo, anzi è lei a dover cambiarlo grazie allo spirito di Cristo.

E’ evidente come in Vaticano si ceda sempre più alle pressioni dei media. Non è per niente raro che, per compiacerli ed in nome di una pace incomprensibile, vengano sacrificati i migliori tra i suoi figli ed i suoi servitori. I nemici della Chiesa invece non abbandoneranno mai i propri fedeli servi, nemmeno se le loro cattive azioni divenissero evidenti.

Se noi restiamo fedeli a Cristo in atti ed in parole, Lui stesso troverà il modo di cambiare i cuori e le anime degli uomini ed in pari modo anche il mondo cambierà al tempo prestabilito.

Nei periodi di crisi della Chiesa, Dio ha spesso utilizzato per un suo autentico rinnovamento i sacrifici, le lacrime e le preghiere dei suoi figli e dei suoi servitori, che, agli occhi del mondo e della burocrazia ecclesiastica, erano considerati come insignificanti o perseguitati ed emarginati a causa della propria fedeltà a Cristo. Io sono convinto che, in questi tempi difficili che stiamo attraversando, questa legge di Cristo si realizzi e che la Chiesa giunga a rinnovarsi. Tuttavia ciò presuppone anche da parte nostra un reale rinnovamento ed una reale conversione.

1 gennaio 2015, festa di Maria, Madre di Dio

+ Jan Pawel Lenga

© Corrispondenza Romana (13 febbraio 2015



 

[Modificato da Caterina63 26/11/2015 13:44]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:55. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com