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Meditazioni quotidiane per il 2016 mese per mese (1)

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2016 18:45
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04/01/2016 00:06
 
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  ripartiamo con le riflessioni e meditazioni con l'Anno Nuovo, ricordando che in questo link troverete le meditazioni passate:

Meditazioni quotidiane per il 2015 mese per mese (2)



Il Santo Rosario e la salvezza in una miniera

Il 20 giugno del 1884 si sprofondava per l'altezza di 100 metri l'ingresso di una miniera a Schwientochlowitz nell'Alta Slesia, mentre trovavansi nell'interno di essa, si trovavano quarantatré minatori. Era un immenso acervo di macerie che ostruiva l'ingresso della galleria. Ciascuno li credette perduti, poiché sembrava impossibile, poter rimuovere tanta mole di pietre e di terra prima che i sepolti fossero morti. Quindi attoniti gli altri operai stavano osservando quella rovina, e dichiarando cosa impossibile salvare i compagni, erano sul punto di abbandonarli alla loro sorte.
Ma un impiegato della miniera, il signor Reifland, fervoroso rosariante cattolico insistette perché si desse mano ai lavori di dissotterramento. Immantinente i direttori e i proprietari delle miniere, le autorità, compreso il presidente della provincia di Slesia, fecero a gara nello spiegare il più lodevole zelo. Migliaia di persone erano accorse sul luogo. Dopo un lavoro penosissimo di sei ore, si giunse a scoprire l'entrata della galleria. Nessun può descrivere l'ansia solenne di quell'istante e il silenzio generale che seguì il grido: - “È scoperta!!!” - I primi operai penetrarono nel cunicolo.
I quarantatré sepolti stavano distesi immobili. 
Erano ancor vivi, ma in essi si notava appena un soffio di vita. Trasportati immediatamente fuori, vennero loro prodigati i necessari soccorsi; dopo di che i più non tardarono a ristabilirsi. Essi raccontarono che, durante il loro soggiorno sotto terra, non avevan quasi mai cessato di recitare il Santissimo Rosario e d'invocare Santa Barbara, patrona delle miniere.
La loro fede fu degnamente ricompensata. Allorquando l'ultimo di essi venne tratto fuori della miniera, il direttore signor de Auenson invitò le 3000 persone presenti a render pubblicamente grazie alla Madre di Dio, e con gioia la folla pregò il Rosario, poi, intonò il Te Deum in tedesco con un fervore e con una espressione che commossero fino alle lacrime.




 


OTTOBRE 1884  BOLLETTINO SALESIANO

quando i Bollettini e le riviste Cattoliche erano serie.....

Direzione nell'Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo, N. 32; TORINO

SOMMARIO. - Il Santo Rosario e la parola del Sommo Pontefice - Enciclica Pontificia --Le quindici promesse di Maria - Il Rosario e la salvezza in una miniera - Grazia di Maria SS. Ausiliatrice - Lettera dal Brasile - Collegi Salesiani -- Educatorii per fanciulle - Festa del Sacro Cuore di Gesù nel collegio di Alassio - Una passeggiata al Santuario di Crea. - Festa di S. Luigi nel collegio di S. Basilio di Randazzo - L' Amazzonia - La Patagonia e le Terre Australi del Continente Americano - Triduo a S. Giovanni Evang. in Torino -Bibliografia: La mente ed il cuore di Silvio Pellico - Il vero Anticolerico ed il Rosario - La causa delle Anime purganti.

IL S. ROSARIO e la parola del Sommo Pontefice.

É la terza volta in pochi mesi che il Sommo Pontefice Leone XIII leva la voce dal fondo del suo palazzo Vaticano , dal fianco della tomba di S. Pietro, invitando i fedeli ed imponendo loro di unirsi tutti insieme per invocare l'aiuto della Santissìma Madre di Dio e Madre nostra, nelle presenti e nelle future imminenti calamità. La prima volta comandava che sul finire di ogni Messa si recitassero tre Ave ed una Salve Regina con apposito Oremus ; la seconda che con triduo solenne si onorasse in modo speciale e in tutto il mondo la festa della Natività di Maria Vergine; ed ora per la terza volta vuole che si consacri a Maria tutto il mese di ottobre colla recita quotidiana del Santo Rosario in ogni chiesa e cappella dell'orbe cattolico.

Mesta , affettuosa, energica è la voce del Santo Padre. Interprete della volontà di Dio e della sua bontà , che si riversa sulla terra dal Cuor dì Maria, messo a sentinella e duce della casa del nuovo Israello, Esso compie l' obbligo suo. Gesù Cristo , nella sala del cenacolo, dopo avere istituito il SS. Sacramento dell'Eucarestia , impose a lui nella persona di Pietro di confortare nella fede i suoi fratelli : Et tu aliquando conversus con firma fratres tuos. E tu all'occorrenza rivolto conferma i tuoi fratelli (Luca XXII, 32). Ed il Papa si volge ai fratelli e figli suoi e parla e conferma. Esso indica la cagione per cui la fede si illanguidisce , gli errori si impossessano delle menti, l'empietà sembra trionfare. La divozione a Maria SS. va scemando nelle masse del popolo e specialmente in molti luoghi è andata quasi in disuso la pia pratica quotidiana del Santo Rosario. Ed è la preghiera che ravviva la nostra fede ; la preghiera che Maria prende dal nostro labbro, presenta al suo Divin Figlio; con questa intercede da Gesù ogni specie di grazie, specialmente le spirituali , che tengono il primo luogo, anzi, direi , sono il tutto.

Questa preghiera però conviene che abbia la forza e l'efficacia di quelle parole che a Gesù rivolgeva quell'infelice padre a' piedi del Tabor : Credo, Domine, adiuva incredulitatem meam. Io credo, Signore, aiuta la mia incredulità (Marco IX, 23).

Ed il suo fanciullo che era ossesso dal demonio e steso in terra quasi morto, dopo lo più spaventose convulsioni , fu preso per mano da Gesù, risvegliato, ed alzato. II giovanetto potè allora contemplare il viso amabilissimo del suo Salvatore. In questo giovanetto mi raffiguro l'attuale società e specialmente la crescente generazione , la quale, quasi salutando Satana a suo principe, si dibatte tra le convulsioni delle massime più spaventose , dell'incredulità più stupida, dell' odio al suo Creatore e Redentore. Sopra di essa si addensano i neri nuvoloni dei castighi che non tarderanno a piombare. Chi la salverà? Le lagrime e la preghiera della Chiesa, il crescere della fede in coloro che rimasero fedeli a Dio, l'invocazione di Colei che fu vergine fedele e tutte le eresie vinse e sterminò nell'universo mondo. Alle preghiere dei giusti presentate da Maria, Gesù benedetto prenderà per mano il miserabile fanciullo, il quale, risanato e rialzato , riconoscerà l'amore di quel Dio che ora rigetta.

Origine e scopo del SS. Rosario.

Ed ecco il fine pel quale il Sovrano Pontefice indice la recita del Rosario in tutto il mondo. Il Rosario è la preghiera della fede e del risanamento delle nazioni. Leggete la storia. Il Santo Rosario fu instituito da Maria SS. per recare la pace alla terra e riconciliarla con Dio. Nel secolo dodicesìmo e decimoterzo l'eresia Albigese, mescolanza dei pìù mostruosi errori e dei costumi più scellerati, infestava orribilmente la Chiesa di Gesù Cristo. La contea di Tolosa, moltissime città della Francia e specialmente la Linguadoca si erano ribellate all'autorità dei Romano Pontefice. Ogni cosa andava a sangue e a tumulto. Coi mezzi umani era impossibile ricondurre la carità fra quei forsennati che avean fatto getto della fede. S. Domenico allora, risoluto di vincere l'eresia, implorò il soccorso della Vergine, di Colei che S. Cirillo avea proclamata nel Concilio di Efeso lo scettro dell'Ortodossia. Venne esaudito. Mentre un giorno stava vegliando in orazione, fu tratto in estasi vide Iddio nell'atto che impugnati colla destra onnipotente tre acutissìmi strali, già stava per iscagliarli sulla terra, per disfarsi di una genia di uomini così superbi, viziosi, corrompitori. Domenico era atterrito a quello spettacolo, quand'ecco comparisce .Maria SS. che rivolgendosi al Divin Salvatore, così gli dice: « Figlio mio! Non dimenticate, ve ne supplico, la vostra misericordiosa bontà. Voi non volete la morte dei peccatori , ma che si convertano a penitenza e siano salvi. Ebbene ! Ecco io stessa mi piglio l'impresa di ricondurvi i traviati sul sentiero della virtù, e gli eretici e gli infedeli alla fede. Calmate il vostro sdegno, buttate lungi da voi quelle folgori, placatevi. Io farò sì che gli uomini a voi si consacrino coll'ossequio della mente, del cuore , della lingua e di tutta insieme la loro persona. » Quindi si rivolgeva a S. Domenico e gli diceva « Domenico ! Comprenda la tua mente il mio pensiero ; va, predica per ogni dove ìl mio Rosario; a te lo raccomando ed ai tuoi figli ; sarà questo pronto ed efficace rimedio a tanti mali. Rosarium institue; hoc tot malis erit remedium.

Domenico al lampo di quella luce divina vide il disegno , la forma , l' ordine della novella preghiera. La contemplazione dei principali misteri della vita di Gesù Cristo Signor Nostro e della sua Santa Madre forma l'ossequio della mente. La preghiera vocale del Pater, dell' Ave e del Gloria Patri forma l'ossequio della lingua ; l'affetto che si svolge naturalmente da questo meditazioni e preghiere, ripetute le tante volte e coronate da giaculatorie e Litanie, forma l'ossequio del cuore.

Domenico e i suoi religiosi incominciarono tosto a predicare il Santo Rosario come Maria SS. avealo insegnato, e i popoli presero a recitarlo. In breve tempo le intere popolazioni ritornarono in seno alla Chiesa e quell'eresia dileguossi talmente, che più non ne rimase traccia sopra la terra.

Splendide vittorie ottenute col S. Rosario.

Da quel tempo il Santo Rosario divenne la preghiera non solo dei singoli fedeli , ma della Chiesa universale, tutte le volte che doveasi ricorrere a Maria SS. per aver soccorso contro i nemici della nostra Fede santissima.

Nel 1573 Pio V ne istituiva la festa , in memoria della famosa battaglia di Lepanto , vinta dai Cristiani sui Turchi , il giorno stesso in cui le confraternite del Rosario facevano pubbliche processioni in Roma e in tutto il mondo cristiano.

Nel 1682 i Turchi in numero di duecentomila comparivano sotto Vienna decisi di atterrare quel baluardo dell'Europa cristiana. La Chiesa però non avea dimenticata la sua prima vittoria e neppure avea obliato il patrocinio cui essa la doveva. Di nuovo venne invocata Marìa colla recita del S. Rosario in tutte le chiese ; ed il Turco fu respinto per sempre dalla spada di Giovanni Sobieschi.

Clemente VI stimò egualmente grazia segnalatissima della Madonna la splendida vittoria di Petervaradino riportata nell'Ungheria sulle innumerevoli schiere di Turchi dal principe Eugenio di Savoia, generalissimo delle truppe di Carlo VI imperatore. La battaglia accadde in quello stesso giorno nel quale si celebrava la festa della dedicazione di Santa Maria ad Nives e quasi nello stesso tempo nel quale i Confratelli del Santissimo Rosario nell'alma città di Roma, con pubblica e solenne supplicazione , con ingente concorso di popolo e con gran pompa religiosa imploravano umilmente la potente intercessione della Vergine Madre di Dio aiuto dei Cristiani. Era l'anno 1716.

Sul principiare di questo secolo essendo Pio VII prigioniero di Napoleone prima a Savona poi a Fontainebleau, ai Cristiani , altro più non rimaneva che imitare i fedeli della Chiesa primitiva , quando San Pietro era in prigione ; pregare. Pregava il venerando Pontefice e con lui pregavano tutti i cattolici , implorando l'aiuto di Colei che è detta : Magnum in Ecclesia praesidium: Grande presidio della Chiesa. E Maria, mossa a pietà dei gemiti del Vicario di Gesù Cristo e delle preghiere dei suoi figliuoli, cangiò in un momento le sorti d'Europa e di tutto il mondo.

Indulgenze che si acquistano colla recita del Rosario.

Per questi splendidi segni della protezione di Maria ottenuti per mezzo della recita del S. Rosario , i Papi concessero numerose indulgenze a coloro che praticassero questa divozione. - 1. Cento giorni d'indulgenza per ogni Pater ed Ave a tutti coloro i quali reciteranno il Rosario intiero, o che ne reciteranno la terza parte. 2. Cinque anni ed altrettante quarantene a tutti i fedeli che reciteranno la terza parte del Santo Rosario. 3. dieci anni ed altrettante quarantene, a chi almeno contrito reciti

una terza parte del Rosario in unione di altri fedeli, in chiesa o in casa che sia. 4. A coloro i quali ne avranno recitata la terza parte tutti i giorni per un anno indulgenza plenaria in un giorno a loro scelta , purchè, confessati e comunicati, preghino secondo l'intenzione del Sovrano Pontefice. 5. Indulgenza plenaria nell'ultima domenica di ogni mese a chi avrà il pio costume di recitare insieme con altri la detta terza parte di Rosario almeno tre volte la settimana, purchè pentito, confessato e comunicato, visiti qualche chiesa o pubblico oratorio ed ivi per qualche spazio di tempo preghi secondo la mente del Pontefice. Per guadagnare queste indulgenze , bisogna che la corona sia benedetta da un sacerdote che ne abbia il potere speciale e che si aggiunga la meditazione dei misteri alla recita delle decine. Moltissime altre indulgenze furono concesse ai confratelli e alle consorelle della Compagnia del Rosario.

Il S. Rosario nei tempi passati. 

Tante grazie della Madonna, tante indulgenze concesse , resero popolare in tutto il mondo la recita del Santo Rosario e fu tra le cause precipue che la fede si conservasse cosi viva nei cuori , specialmente degl'Italiani. Nei tempi passati il Rosario era la preghiera quotidiana delle famiglie, la preghiera che salutava il sole morente come sospiro a quei giorni eterni nei quali la luce increata più non tramonterà ; era come il sacerdozio del capo di famiglia a cui spettava sempre l'alto onore, mai rinunziato di intuonarlo, era un cantico che consacrava quasi tempio il tetto paterno. Si nasceva, si viveva , si moriva al suono misterioso e di ineffabile dolcezza dell'Ave Maria.

Il Rosario era la prima voce materna che risuonava attorno alla culla del neonato bambino ; era l'ultimo sospiro dei parenti intorno al feretro che veniva deposto nel cimitero all'ombra della croce. Nei giorni dell'afflizione era il gemito che chiamava in soccorso Maria , nei giorni della pace era il cantico dell'allegrezza.

Pochi o nessuno osavano sottrarsi alle santa abitudine di recitarlo tutti i giorni, In sul far della sera, se ti recavi a diporto sulle spiagge del mare, tu udivi dai nobili palagi e dai tuguri dei pescatori uscire il sommesso mormorio del Rosario cui facea eco l'onda , che melanconica rompevasi sulle arene della spiaggia. Se ti inoltravi nei paesi al di là dei monti, dai vigneti, dalle colline, dalle valli, dalle aie delle abitazioni campestri , il venticello ti recava sulle sue ali indistinto e gradito il suono del Santo Rosario. Se ascendevi sulle più alte montagne ascoltavi i pastori raccolti intorno ai loro fuochi ripetere il Santo Rosario; in quella calma sublime rotta solo dalla voce dei torrenti, che dai profondi valloni fanno salire la fioca loro voce , ti parea che come nella visione di S. Giovanni Evangelista gli esseri inanimati si unissero aglì esseri intelligenti per cantare con un cantico immenso le glorie di Dio e di Maria SS. I marinai in mezzo alle sterminate solitudini dell'oceano è col Santo Rosario che incominciavano le loro vigilie e pregavano la stella del mare a guidarli in porto sicuro: ed è con questo Rosario in mano che i Colombo, i Vasco de Gama, i Cavrial e gli altri famosi navigatori scoprivano le isole e i continenti delle Americhe, delle Indie e dell'Affrica.

I re, i capitani, gli intieri eserciti è colla recita del Santo Rosario che si animavano agli eroici combattimenti e pregavano Dio a segnar loro la via della. vittoria. In tempo del celebre assedio di Torino, nel 1707, si vedevano i battaglioni piemontesi anneriti dal fumo e dalla polvere ritornare dalle mura in piazza S. Carlo e posto un crocifisso sovra i tamburi accatastati a modo di altare, recitare il Santo Rosario; e poscia il Santo Rosario precedere il rullo dei tamburi e lo squillo delle trombe che li richiamavano sugli spaldi per rilevare i compagni stanchi dalle pugne continue. Ed allora fu visto un pugno di eroi sostenere , rintuzzare l'impeto di sessantamila nemici e salvare gloriosamente la patria. Oh tempi antichi di fede, ove siete andati? Dovremo dunque disperare il rinnovellarsi di questo glorioso passato ? Dovremo sempre assistere a questo desolante declinar della fede nei cuori ? Non lo credo! Torneranno quei giorni antichi ? Lo spero ! Dio ha fatte sanabili le nazioni. Il cuore degli uomini è nelle mani di Dio, il quale veglia sempre sulla sua Chiesa. La Vergine Benedetta è sempre l'Ausilio dei Cristiani , e eziandio per lei fu detto : Prospera , procede et regna. La preghiera è onnipotente : Petite et accipietis. Adveniat regnum tuum !

Ed ecco perchè il Santo Padre grida a tutto il mondo che si reciti il Santo Rosario. Perchè si accresca la fede nei figliuoli che alla Chiesa rimasero obbedienti e per questa preghiera resa efficace dalla fede più vivida, Iddio per mezzo di Maria riconduca all'ovile le pecorelle smarrite ; e tutti insieme i giusti ed i ravveduti facciano risuonare di bel nuovo la terra coi cantici del S. Rosario.

ENCICLICA PONTIFICIA   

« A tutti i Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi del mondo cattolico aventi Grazia e Comunione con la Santa Sede Apostolica.

» Leone PP. XIII,

» VENERABILI FRATELLI ,

» SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE,

» Noi nell'anno passato abbiamo , come tutti sapete , con nostre lettere encicliche decretato che in tutte le parti del mondo cattolico, per ottenere il soccorso celeste a favore della Chiesa messa a così dure prove , la possente Madre di Dio sarebbe onorata secondo il santissimo rito del Rosario durante il mese di ottobre. Ciò facendo, abbiamo seguito il Nostro proprio giudizio e l'esempio dei nostri predecessori che nei tempi più difficili della Chiesa con uno zelo sempre più grande di pietà, hanno usato di cercare un rifugio presso l'Augusta Vergine e implorare il suo aiuto con supreme preghiere.

» La Nostra volontà è stata dovunque ubbidita con un tal fervore ed una tale concordia degli animi che ne è uscito fuori una prova luminosa dell'ardore per la religione e la pietà che esiste nel popolo cristiano, della speranza universale che si fonda nella protezione celeste della Vergine Maria. Questo fervore di una pietà e di una fede dichiarata Ci ha recato un sollievo ed una grande consolazione; e Noi lo confessiamo in mezzo a queste noie e a questi mali il cui fardello pesa sopra di Noi, Ci ha dato coraggio a sopportarne di più gravi ancora, se egli è nel volere di Dio che gli abbiamo a sopportare. Perchè chè mentre che lo spirito di preghiera si spande sopra la casa di David e sopra gli abitanti di Gerosolima, Noi siamo condotti a sperare certamente che un giorno Iddio Ci esaudirà ; e che sentendo pietà per le vicissitudini della sua Chiesa, Egli ascolterà in fine le preghiere di coloro che l'implorano per mezzo di Colei chi ha voluto che fosse la dispensatrice delle grazie celesti.

» Per la qual cosa, innanzi alla permanenza delle cause che Ci hanno portato ad eccitare la pietà pubblica nell'anno caduto, Noi, come l'abbiamo detto, abbiamo creduto debito Nostro, o venerabili Fratelli , di esortare ancora in quest'anno i popoli cristiani a perseverare in questo modo di preghiere e in queste formole dette del Rosario di Maria, e a meritare così l'efficace protezione della possente Madre di Dio. Poichè i nemici del nome cristiano mettono una tale ostinazione nei loro propositi, i difensori non debbono avere una volontà meno costante , quando specialmente il soccorso celeste e i benefizi che Dio ci dà, sono il più delle volte frutti della nostra perseveranza.

» E giova il richiamare alla memoria l'esempio di quella grande Giuditta , vero tipo della Vergine benefattrice , che represse la stolta impazienza dei Giudei che voleano stabilire a lor grado il giorno in cui Dio doveva soccorrere la città oppressa.

» E buono ancora di osservare l'esempio degli Apostoli che hanno aspettato il dono immenso del Paracleto a loro promesso, perseverando unanimemente nella preghiera con Maria, Madre di Gesù.

» E veramente trattasi ora di un'intrapresa ardua e di grande importanza, quella di umiliare nell'orgogliosa cima della sua potenza un inimico antico e astutissimo , di restituire la libertà alla Chiesa ed al suo Capo, di salvare, di proteggere i baluardi sui quali riposano la sicurezza e la salvezza della umana società. Pertanto conviene vigilare perchè in questi giorni di lutto per la Chiesa, il santo uso del Rosario di Maria sia osservato con zelo e pietà, tanto più che questa preghiera essendo composta in guisa da considerare per ordìne tutti i misteri della nostra salute, è attissimo a rinfervorare lo spirito di pietà.

Cosi all'avvicinarsi dèl mese di ottobre, mese in cui si celebra la solennità consacrata a Maria Vergine del Rosario , Noi abbiamo deciso di rinnovare, ancora per quest'anno tutte le prescrizioni stabilite nell'ultimo anno. Decretiamo quindi e ordiniamo che dal primo giorno di ottobre al secondo di novembre in tutte le chiese parrocchiali , ìn tutti i santuari pubblici dedicati alla Madre di Dio e in altri a scelta dell'Ordinario, si reciti ogni giorno almeno le cinque decadi del Rosario aggiungendovi le Litanie : se è nel mattino si dirà la S. Messa durante le preghiere, se dopo il mezzogiorno sarà esposto all'adorazione il SS. Sacramento e in seguito si darà la benedizione.

» Noi desideriamo che le Confraternite del Rosario, dovunque, ove le leggi lo permettono, facciano una solenne processione per le vie ad eccitamento della pubblica pietà.

» Per ciò poi che riguarda l'Italia è oggi sopratutto necessario di implorare con la preghiera del Rosario l'aiuto della Vergine mentre che una calamità impensata è venuta tra noi prima che minacciata. La peste asiatica passando i limiti che la natura seguendo la volontà di Dio pareva assegnarle, ha invaso le spiaggie popolatissime di un porto francese e di là le regioni limitrofe dell'Italia. Si vuole dunque cercare un rifugio appresso di Maria, appresso di Colei che la Chiesa chiama a giusto titolo e a buon diritto la salutare , l'ausiliatrice , la protettrice, affinchè propizia alle preghiere che le sono gradite, Ella si degni apportarci il soccorso implorato e di cacciare lungi da noi l'impuro morbo.

» Noi per aprire alla pietà cristiana i tesori celesti della Chiesa rinnoviamo tutte le indulgenze concesse nel passato anno.

A tutti coloro che ai giorni prescritti avranno assistito alla recita pubblica del Rosario e che avranno pregato secondo la Nostra intenzione, ed eziandio a coloro che, impediti da una causa legittima , avranno fatto questo in privato, concediamo per ciascuna volta una indulgenza presso Dio di sette anni e di sette quarantene. A coloro poi che nel tempo detto avranno compiuti questi esercizi dieci volte almeno sia pubblicamente nelle chiese, sia per de' giusti motivi nell'interno della loro casa, e che si saranno confessati e comunicati, concediamo sopra il tesoro della Chiesa la grazia plenaria dei loro peccati. Concediamo pure questa grazia plenaria dei peccati e la remissione delle pene a tutti coloro che, sia nel giorno della festa della Beata Vergine del Rosario , sia in un giorno qualunque dell'ottava seguente, si saranno confessati e comunicati, e avranno supplicato Dio e la sua Madre Santissima secondo la Nostra intenzione in un edifizio sacro al Signore.

» Volendo ugualmente provvedere a coloro che vivono alla campagna e che sono specialmente nel mese di ottobre impediti dalla coltura dei campi , concediamo che tutto ciò che abbiamo qui sopra decretato come pure le sacre indulgenze da guadagnarsi nel mese di ottobre , possa essere differito ai mesi seguenti di novembre e di dicembre secondo la decisione prudente degli Ordinari.

» Non dubitiamo punto , o venerabili Fratelli, che frutti ricchi ed abbondanti non rispondano a tali sforzi, soprattutto se le Nostre piantagioni che la vostra sollecitudine avrà inaffiate ricevano dal cielo l'abbondanza della grazia di Dio per il loro sviluppo. Noi teniamo per certo che il popolo cristiano si mostrerà obbediente alla Nostra parola ed alla Nostra autorità apostolica con quella fede e quel fervore di pietà di cui dette l' anno passato amplissima prova.

» Voglia la Patrona celeste, invocata con la preghiera del Rosario, assisterci propizia, e far sì che, tolta ogni dissidenza di opinioni, e restaurata la causa cristiana in tutte le parti del mondo, Noi ottenghiamo da Dio la tranquillità desiderata della Chiesa.

» In pegno di questo benefizio, a Voi, al vostro Clero e ai popoli confidati alle vostre cure mandiamo con amore la benedizione Apostolica.

» Dato in Roma presso S. Pietro il 30 agosto 1884, settimo anno del Nostro Pontificato.

» LEONE PP. XIII. »


 

COPIAPÓ, domenica, 5 settembre 2010 (ZENIT.org).- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz ha celebrato questo giovedì un'Eucaristia accanto alla miniera di San José, ad Atacama (Cile), e ha consegnato ai familiari dei 33 minatori intrappolati un rosario benedetto da Papa Benedetto XVI.

Il Cardinale ha sottolineato il gesto del Santo Padre, che domenica scorsa durante la recita dell'Angelus ha espresso la propria vicinanza ai minatori cileni e ai loro familiari, impegnandosi a pregare per la loro liberazione (cfr. ZENIT, 29 agosto 2010).

Il Papa ha poi voluto manifestare in un altro modo il suo affetto e la sua preoccupazione, attraverso la consegna di un rosario a ogni minatore attraverso i familiari.

“E' impressionante come questo fatto ci abbia unito come famiglia, e non c'è nessuno in Cile che non dipenda giorno dopo giorno da ciò che accade ai minatori”, ha segnalato l'Arcivescovo di Santiago in una conferenza stampa svoltasi questo giovedì nelle strutture del Vescovado di Copiapó, insieme al pastore diocesano, monsignor Gaspar Quintana.

Il porporato ha sottolineato il valore dei lavoratori e la forza, la solidarietà e la disciplina con cui hanno affrontato questa situazione. Ha anche apprezzato l'immensa fede che hanno dimostrato in tutto questo tempo, il loro amore per il Signore, la devozione alla Madonna della Candelaria e a San Lorenzo.

Ha inoltre espresso l'importanza della collaborazione di tutti per procedere al loro salvataggio. “Quanti lavori importanti potremmo affrontare in Cile con questo spirito di solidarietà!”, ha esclamato.

“Questo sforzo proclama il valore di ogni vita umana, che non ha prezzo”, ha concluso il Cardinale Errázuriz.

Il porporato è riuscito a comunicare con i lavoratori, ai quali ha detto di essere orgoglioso di loro e ha comunicato che il Papa ha pregato per loro nell'Angelus domenicale.

“Ho potuto dire per telefono ai minatori che ero venuto per portare loro quei 33 rosari che il Papa aveva inviato loro, che egli stesso ha benedetto, per unire quel gesto alle parole pronunciate in Piazza San Pietro domenica, parole rivolte al mondo intero, perché tutti ci accompagnino e tutti preghiamo affinché le operazioni di soccorso siano coronate dal successo”, ha confessato.

I minatori “hanno un animo pieno di speranza, solidale, con molta fede, che ci fa sperare che possano resistere fino al momento della liberazione”, ha affermato il Cardinale.

“Tutti i giorni c'è un momento di preghiera per i minatori”, ha aggiunto.

Gli uomini sono intrappolati a 688 metri di profondità dopo uno smottamento nella miniera di San José, nel deserto di Atacama.

I rosari sono stati poi consegnati all'intendente di Atacama, Ximena Matas, perché vengano inviati ai minatori con il sistema della sonda “paloma”.


 

e così riportava la notizia anche l'Osservatore Romano

Rosari benedetti dal Papa sono stati consegnati ieri dall'arcivescovo di Santiago del Cile, cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, ai trentatré minatori intrappolati ormai da un mese, a settecento metri di profondità, nel giacimento di San José, nella regione di Atacama. Il porporato, che ha celebrato una messa vicino all'entrata della miniera alla quale hanno partecipato parenti e amici dei lavoratori, ha ricordato il gesto di Benedetto XVI, che domenica scorsa ha avuto parole speciali, durante la recita dell'Angelus, per esprimere vicinanza ai minatori cileni e alle loro famiglie, assicurando la sua preghiera per una rapida liberazione. Affetto e preoccupazione che il Santo Padre ha voluto ulteriormente manifestare inviando appunto un rosario benedetto a ciascuno dei lavoratori coinvolti.

«È impressionante come questo fatto ci abbia unito tutti come una famiglia e che non ci sia nessuno in Cile che non segua giorno dopo giorno ciò che accade» ai minatori di San José, ha detto il cardinale Errázuriz Ossa nel corso di una conferenza stampa nella sede della diocesi di Copiapó (capoluogo dell'Atacama), alla quale ha partecipato anche il vescovo Gaspar Francisco Quintana Jorquera. Il porporato ha sottolineato il valore di questi lavoratori, la forza, l'allegria, la solidarietà e la disciplina con le quali hanno affrontato questa situazione, apprezzando la grande fede mostrata in tutto il tempo finora trascorso nel giacimento, «l'amore per il Signore e la loro devozione alla Madonna della Candelora e a san Lorenzo, patrono dei minatori».

L'arcivescovo di Santiago del Cile non ha mancato di ricordare l'importanza avuta dalla collaborazione di tutti per cercare di arrivare a una rapida liberazione: «Quante opere importanti in Cile potremmo affrontare — ha detto il cardinale — con questo spirito di solidarietà. Tale sforzo proclama il valore di ogni vita umana, che non ha prezzo». Dopo la messa, il cardinale Errázuriz Ossa ha detto di aver parlato per telefono con i minatori annunciandogli l'invio dei rosari del Papa.

I trentatré minatori — che ricevono alimenti, medicinali e altro attraverso grossi tubi di plastica lunghi settecento metri — sono stati invitati dai soccorritori a dividersi in due gruppi, per dormire in due turni e simulare in questo modo il giorno e la notte. A ognuno è stato assegnato un compito specifico con la creazione di squadre di quattro minatori più un capo che a turno gestiscono i tubi da cui arrivano viveri e rifornimenti. Presto i minatori, che nonostante gli stenti sono in buone condizioni di salute, potranno vedere e parlare ai loro cari da un cavo in fibra ottica che permetterà le videochiamate. Si prevede che ci vorranno fra i tre e i quattro mesi per riportarli in superfice.

 

14/10/2010
CILE
Conclusa l’Operazione san Lorenzo: salvi tutti i 33 minatori cileni
L’ultimo minatore è risalito alle 21.55; l’ultimo membro della squadra di soccorso alle 0.30 di stanotte. La preghiera del papa e i suoi rosari per i minatori.

San José (AsiaNews/Agenzie) – Dopo 69 giorni sottoterra, i 33 minatori cileni della miniera di S.José sono ritornati tutti in superficie.  L’ultima persona ad essere issata con la speciale capsula attraverso un tunnel di 622 metri è stato Manuel Gonzalez, un membro della squadra di soccorso che era disceso nella galleria per aiutare i minatori nelle procedure per l’ascensione. La fine dell’operazione di salvataggio – battezzata “Operazione san Lorenzo” (il santo che è patrono dei minatori) – è avvenuta alle 0.30 di notte (ora locale).
L’ultimo minatore ad essere riportato in superficie è stato Luis Urzua alle 21.55, circa 22 ore dopo l’inizio del salvataggio.

 

Ieri, mentre già i primi minatori giungevano in superficie, durante l’udienza generale, Benedetto XVI ha pregato raccomandando “con speranza i minatori della regione di Acatama in Cile”.
Durante la loro lunga permanenza sottoterra i minatori avevano ricevuto un rosario del papa e costruito un piccolo altarino per la preghiera.  
Giorni prima dell’operazione san Lorenzo, mons. Alejandro Goic Karmelic, presidente della conferenza episcopale cilena ha invitato tutta la nazione alla preghiera, In un messaggio egli ha sottolineato di aver visto “lo spirito di fede e di fiducia in Dio dei minatori e delle loro famiglie”.









[Modificato da Caterina63 04/01/2016 00:13]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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