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Non esiste il diritto ad avere un figlio ma si ha il dovere di tutelarlo nei suoi diritti

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2017 19:35
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Sesso: Femminile
31/01/2016 00:27
 
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  2 milioni per la Famiglia, un fiume di gioia



012 Family Day 2016Un fiume di gioia serena e senza incidenti ha invaso Roma. Nessun cassonetto bruciato, nessuna violenza fisica o verbale ma la chiarezza gioiosa della Verità antropologica sulla famiglia. Un papà, una mamma e il dono dei figli.
Un appello unico nella storia della Repubblica che fa la storia in questo mondo malato di individualismo e ritmato dal mercato.
La gioiosa evidenza del reale. Il rispetto della Costituzione. Il rispetto del diritto dei figli di avere un papà ed una mamma.

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premesso che... 2 milioni ci sembrano troppi anche a noi, basta vedere le foto, resta chiaro il successo della manifestazione e la voglia di migliaia e di migliaia di persone a difendere la vera Famiglia.... e di certo erano molti e migliaia di più della contro-manifestazione tenuta qualche giorno prima.....






Le parole di Costanza Miriano al Circo Massimo

 
Sono sicura che se siete venuti qui partendo di notte, attraversando il mare e le montagne, rinunciando magari ai soldi per un vestito nuovo, non è solo per dire no a una legge sbagliata. Siamo qui perché la vita è una cosa seria, e quando è minacciata abbiamo il dovere di alzarci in piedi, non con rabbia ma da risorti.
 
Siamo qui a dire che la famiglia è il vero bene dell’uomo, di ogni uomo, è un patrimonio di tutti, e le leggi che la feriscono sono una sconfitta per l’umanità, tutta.


 
Noi non siamo qui a combattere per i principi, noi siamo qui per le persone, per la loro carne e per la loro anima. La famiglia è l’unione di un uomo e di una donna aperti alla vita, e non c’è bisogno di essere cristiani per capirlo. La famiglia è il luogo in cui i bambini imparano a voler bene, vedendo i genitori che continuamente, ogni giorno si perdonano per il fatto di essere così diversi, maschio e femmina. Ma se il pensiero unico nella parte ricca del mondo cerca di dire un’altra cosa, noi cristiani vogliamo continuare a dire la verità dell’uomo. La verità di ogni uomo è Cristo, anche per chi non lo conosce ancora, e noi abbiamo la gioia di annunciarlo, con umiltà e con fermezza, senza giudicare ma raccontando quello che ha guarito e salvato le nostre vite ferite.
 
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Noi donne abbiamo un compito speciale. Le nostre viscere sanno cosa vuol dire custodire la vita. Anche quelle che non hanno avuto la gioia di essere madri hanno il compito di chinarsi sulla vita quando è più debole e di aiutarla a crescere. Noi donne, a cui Dio ha affidato l’uomo, dobbiamo aiutarlo ad alzare lo sguardo, a vedere il bene e la bellezza a cui ogni uomo è chiamato. Riprendiamoci questo ruolo che stiamo dimenticando per emanciparci, torniamo a essere vere donne capaci di accoglienza, e se lo faremo i nostri uomini torneranno a essere capaci di grandezza.

* * *
Quello che avrei voluto aggiungere se avessi avuto più tempo:

Ci dicono che siamo in ritardo, che dobbiamo far presto ad approvare questa legge per metterci alla pari. Ma alla pari con chi? Quali sono i paesi che stanno avanti? Quelli che vogliono che a nessun bambino down sia permesso di vivere? Quelli che vogliono l’eutanasia per i bambini malati e i vecchi improduttivi? L’aborto sempre, anche al sesto mese? Quelli stanno avanti nel declino di questa Europa in cui si nasce sempre di meno e ci si suicida sempre di più? Noi siamo l’Italia e fermeremo questa ondata che sta sconfiggendo l’umanità. A noi che fondavamo il diritto quando i barbari ancora si tingevano la faccia, non ce ne importa niente se “ce lo chiede l’Europa”. Ce lo chieda pure, ma noi diciamo no.
Fermiamo questa legge che chiama diritti i desideri, fermiamo questa legge che chiama civili pratiche barbare come l’utero in affitto, fermiamo questa legge che non vuole il vero bene delle persone omosessuali (e tanti sono qui con noi), e metteremo un fronte nel cuore dell’Europa. Fermeremo la sconfitta dell’umanità nella culla della civiltà occidentale.








Family Day 2016: avvertimento

Il Family day ha davvero il sapore di qualcosa di storico. Perché due milioni di persone hanno deciso di affrontare la fatica di un lungo viaggio pur di metterci la faccia ed essere presenti qui per testimoniare a tutta l’Italia la bellezza della famiglia e soprattutto per dire un secco no al ddl Cirinnà e all’istituzione delle unioni civili, per dire che un figlio non è un diritto.

I NUMERI CHE DANNO FASTIDIO da Libertà e Persona

di Andrea Lavelli

L’area del Circo Massimo inizia già dalla tarda mattinata a riempirsi di una marea di persone. Sono famiglie con bambini piccoli al seguito, tantissimi giovani e adolescenti, persone di diversi movimenti di ispirazione cattolica, ma anche tanti appartenenti ad altre confessioni religiose.

Saranno in due milioni alla fine a riempire il Circo Massimo per una giornata, quella del Family day, che ha davvero il sapore di qualcosa di storico. Perché due milioni di persone hanno deciso di affrontare la fatica di un lungo viaggio pur di metterci la faccia ed essere presenti qui per testimoniare a tutta l’Italia la bellezza della famiglia e soprattutto per dire un secco no al ddl Cirinnà e all’istituzione delle unioni civili, per dire che un figlio non è un diritto, che i bambini non si comprano e gli uteri non si affittano. Perché, dopo il già grande successo della prima manifestazione di Piazza san Giovanni, si tratta dell’ennesima conferma che in Italia in questi anni un popolo ha cominciato ad alzare la testa e a prendere coscienza della sua responsabilità di difendere la verità del matrimonio e i diritti dei bambini.

“Oggi avete cambiato la storia di questo Paese perché una piazza così non si era mai vista: Adesso il palazzo vi ascolti!” ha scandito Mario Adinolfi nel corso della prima parte della giornata in cui hanno preso la parola i membri del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore dell’evento. “Questa piazza oggi ha parlato! un popolo dato per disperso e irrilevante oggi si è manifestato attraverso di voi per dire che i diritti civili esistono e sono i diritti dei bambini perché i figli non si pagano. Il ddl Cirinnà vuole attaccare il cartellino del prezzo al ventre delle madri e accanto al nome dei nostri figli: questo non sarà concesso! No al ddl Cirinnà!”

Lo slogan viene scandito più volte dalla folla oceanica: a testimoniare il desiderio della piazza anche i tanti striscioni che espressamente chiedono il ritiro del ddl sulle unioni civili, tra cui spicca un significativo #Renziciricorderemo.

“Ancora una volta siamo qui per dimostrare l’ovvietà, cioè che la famiglia è composta dall’unione di una donna e di un uomo, che un bambino ha bisogno di un papà e una mamma e che non si può mercificare il corpo di una donna per il desiderio egoistico di due uomini: ecco perché ci opporremo a questo indigeribile pasticcio giuridico senza se e senza ma,” è stato invece l’intervento di Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la Vita. “Vogliamo anche dare una parola di speranza a questo uomo di oggi così smarrito, per dirgli che esiste un Dio tenero e misericordioso che lo ama di un amore infinito”.

Sul palco è intervenuta anche Costanza Miriano che ha anche ringraziato tutti coloro che hanno permesso la realizzazione materiale del Family Day attraverso le loro donazioni. Di utero in affitto, abominevole pratica che il ddl Cirinnà andrebbe implicitamente a sdoganare, ha parlato Jennifer Lahl, fondatrice e presidente del Center for bioethics and culture network che si batte proprio contro la pratica dell’utero in affitto: “La maternità surrogata sfrutta le donne, le rende schiave e le tratta come fabbriche di bambini a pagamento. Tratta i bambini come oggetti da comprare e rivendere, da progettare in base ai gusti dei genitori e da scartare quando non sono più graditi”.

Ha preso poi la parola Zelijka Markic, leader dell’iniziativa “Nel nome della famiglia” che in Croazia, a fronte dell’approvazione della legge sulle unioni omosessuali da parte del governo, è riuscita nell’impresa di indire un referendum (il primo di indizione popolare nella storia dello Stato balcanico) che ha poi stabilito costituzionalmente che il matrimonio si basa sull’unione tra un uomo e una donna. “Il matrimonio è il fondamento della famiglia, prima cellula della società, ed è il luogo migliore per generare e crescere i figli ed è per questo che lo Stato protegge il matrimonio,” ha detto dal palco del Circo Massimo. “Avere cura in primis del proprio matrimonio è fondamentale ma non basta, perché questa ideologia che si sta imponendo nella nostra società ha effetto su tutti: non possiamo far pagare ai nostri figli il prezzo di una battaglia che siamo noi a dover combattere”.

A concludere questa storica manifestazione di piazza l’intervento del portavoce nazionale del comitato Difendiamo i Nostri Figli, il dottor Massimo Gandolfini: “si sente dire che l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa perché l’unica nell’Europa occidentale a non avere una legislazione sulle unioni civili. L’Italia invece è il faro che sta indicando la civiltà al nostro continente,” ha scandito il neurochirurgo. “Perché è profondamente incivile programmare la nascita di un orfano, è incivile l’idea di comprare l’utero di una donna: non si può trasformare un desiderio in un diritto”.

Parlando del ddl Cirinnà, Gandolfini ha poi detto che “è assolutamente necessario fare un’operazione radicale: non si tratta di cambiare qualche parola per rendere accettabile questo testo… Deve essere totalmente respinto!”. Ai tanti politici presenti, Massimo Gandolfini ha poi ricordato la loro responsabilità di essere rappresentanti in parlamento di questa richiesta precisa formulata dalla piazza, la stessa piazza a cui dovranno rispondere al momento delle elezioni.

“La storia dell’Europa dimostra che non di rado salti qualitativi nella sua cultura sono stati propiziati dalla testimonianza, spesso pagata con il sacrificio personale, di pochi coraggiosi, perché la forza della verità si impone da sé, perché è la verità,” ha concluso Gandolfini. “Non possiamo mai dire che tutto e perduto. A noi la battaglia a Dio la gloria”.

 





[Modificato da Caterina63 31/01/2016 16:29]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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