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Trattato della vera Devozione a Maria di san Luigi M. Grignon de Montfort

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2016 09:27
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29/01/2016 11:51
 
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d) E' una via sicura


159. 4°. Questa devozione alla Santa Vergine è una via sicura per andare a Gesù Cristo e possedere la perfezione unendoci a lui.

1°. Perché questa pratica che io insegno non è nuova; è antica quanto mai, e come dice il Boudon, morto da poco in odore di santità, in un libro che ha scritto su questa devozione, non se ne possono indicare esattamente gli inizi; è però certo che se ne trovano le tracce nella Chiesa da più di settecento anni. Sant'Odilone, abate di Cluny, che visse intorno all'anno 1040, fu uno dei primi a praticarla pubblicamente in Francia. Così si legge nella sua vita. Il cardinale Pier Damiani riferisce che, nell'anno 1076, il beato Marino, suo fratello, in presenza del suo direttore, si fece schiavo della Santa Vergine, con un rito molto edificante: si pose una corda al collo e si flagellò, poi mise sull'altare una somma di denaro, per indicare di essersi consegnato e consacrato alla Santa Vergine, e continuò così fedelmente per tutta la vita, e alla sua morte meritò di essere visitato e consolato dalla sua buona Sovrana e di ricevere dalla bocca di lei la promessa del paradiso come ricompensa dei suoi servizi Cesare Bollando ricorda un illustre cavaliere, Vautier de Birbak, vicino parente dei duchi di Lovanio, il quale, verso l'anno 1300, fece questa consacrazione di se stesso alla Santa Vergine. Questa devozione è stata praticata in privato da parecchie persone fino al XVII secolo, quando divenne pubblica. 

Ecco il testo della consacrazione di ODILONE, abate di Cluny:

"O piissima Vergine e Madre del Salvatore di tutti i secoli, a partire da questo giorno e per sempre prendimi al tuo servizio e sii mia avvocata misericordiosa in tutte le vicende della mia vita. Dopo Dio io non ho nulla di più caro di te, e volentieri io mi consegno per sempre al tuo servizio come tuo schiavo".

160. Il padre Simon de Rojas, dell'Ordine della Trinità, detto anche della redenzione degli schiavi, predicatore del re Filippo III, divulgò questa devozione in tutta la Spagna e la Germania e ottenne da Gregorio XV su istanza di Filippo III, grandi indulgenze per coloro che l'avessero praticata. Il padre de los Rios, dell'Ordine di sant'Agostino, si applicò con la parola e con gli scritti, insieme al suo intimo amico padre de Rojas, a diffondere questa devozione in Spagna e Germania; compose un grosso volume dal titolo Hierarchia Mariana, dove espone con grande pietà ed erudizione, l'antichità, l'eccellenza e la solidità di questa devozione. I Padri Teatini, nel secolo scorso, diffusero questa devozione in Italia, Sicilia e Savoia.

161. Il padre Stanislao Phalacius, della Compagnia di Gesù, promosse meravigliosamente questa devozione in Polonia. Il padre de los Rios, nel suo libro citato sopra, riporta i nomi di principi, principesse, vescovi e cardinali di diversi regni, che hanno abbracciato questa devozione. Il padre Cornelio a Lapide, così raccomandabile per la sua pietà come per la sua profonda scienza, essendo stato incaricato da diversi vescovi e teologi di esaminare questa devozione, dopo averla analizzata in modo approfondito, la lodò in modo degno della sua pietà e diversi altri grandi personaggi seguirono il suo esempio. I Padri Gesuiti, sempre zelanti nel servizio della Santa Vergine, presentarono a nome dei congregazionisti di Colonia un piccolo trattato su questa devozione al duca Ferdinando di Baviera, in quel momento arcivescovo di Colonia, il quale diede la sua approvazione e l'autorizzazione per la stampa, esortando tutti i parroci e i religiosi della sua diocesi a promuovere il più possibile questa solida devozione.

162. Il cardinale de Bérulle, la cui memoria è in benedizione per tutta la Francia, fu uno dei più zelanti nel diffondere in Francia questa devozione, malgrado tutte le calunnie e persecuzioni che gli provocarono i critici e i libertini. Lo accusarono di novità e di superstizione; scrissero e pubblicarono contro di lui un libello diffamatorio e si servirono, o piuttosto il demonio per mezzo loro, di mille astuzie per impedirgli di diffondere questa devozione in Francia. Ma questo grande e santo uomo non rispose alla loro calunnia se non con la sopportazione, e alle obiezioni contenute nel loro libello rispose con un piccolo scritto, dove li confuta con efficacia, mostrando come questa devozione sia fondata sull'esempio di Gesù Cristo, sui doveri che abbiamo verso di lui e sui voti da noi fatti nel santo battesimo; ed è soprattutto con questa ultima motivazione che egli chiude la bocca ai suoi avversari, mostrando loro come questa consacrazione alla Santa Vergine e a Gesù Cristo per le mani di lei, non sia altro che una perfetta rinnovazione dei voti, o promesse del battesimo. Molte belle cose circa questa pratica di devozione si possono leggere nelle sue opere.

163. Nel libro del Boudon si possono leggere i diversi papi che hanno approvato questa devozione, i teologi che l'hanno esaminata e le opposizioni che ha incontrato e superato, le migliaia di persone che l'hanno abbracciata, senza che mai nessun papa l'abbia condannata, né potrebbe esserlo senza sovvertire i fondamenti del cristianesimo. E' dunque certo che questa devozione non è nuova, e che se non è molto diffusa è perché è troppo preziosa per essere gustata e praticata da tutti.

164. 2°. Questa devozione è un mezzo sicuro per andare a Gesù Cristo perché la specifica caratteristica della Santa Vergine è di condurci con sicurezza a Gesù Cristo, come quella di Gesù Cristo è di condurci con sicurezza all'eterno Padre. E non credano le anime spirituali che Maria possa essere loro di impedimento per arrivare all'unione divina. Infatti, come è possibile che colei che ha trovato grazia davanti a Dio per tutti in generale e per ciascuno in particolare, possa diventare un impedimento a un anima nel trovare la grande grazia dell'unione con lui? Sarebbe possibile che colei che è stata tutta piena e sovrabbondante di grazie, così unita e trasformata in Dio, che giunse a incarnarsi in lei, possa impedire a un'anima di essere perfettamente unita a Dio? E' vero che la vista delle altre creature, anche se sante, potrebbe forse, per qualche momento, ritardare l'unione divina; ma non Maria, come ho detto e dirò sempre senza stancarmi. Una ragione per cui così poche anime arrivano alla pienezza dell'età di Gesù Cristo, è che Maria, più che mai madre di Gesù Cristo e Sposa feconda dello Spirito Santo, non è abbastanza formata nei loro cuori. Chi desidera avere il frutto ben maturo e ben formato, deve avere l'albero che lo produce; chi desidera avere il frutto di vita, Gesù Cristo, deve avere l'albero di vita che è Maria. Chi desidera possedere in se l'operazione dello Spirito Santo, deve avere la sua Sposa fedele e indissolubile, la divina Maria, che lo rende fertile e fecondo, come abbiamo detto altrove. 

165. Sii dunque convinto che più guarderai Maria nelle tue orazioni, contemplazioni, azioni e sofferenze, se non con sguardo diretto ed esplicito, almeno in modo generale e impercettibile, e più perfettamente troverai Gesù Cristo, che è sempre con Maria, grande, potente, operante e inafferrabile, e lo è più che in cielo o in altre creature dell'universo. Così, la divina Maria, tutta immersa in Dio, è ben lontana dal divenire un ostacolo per coloro che cercano la perfezione nell'unione con Dio; non c'è stata finora, né ci sarà mai creatura che ci aiuti più efficacemente in questa grande impresa, sia per mezzo delle grazie che ti comunicherà a questo scopo, come dice un santo: "Nessuno colmo del pensiero di Dio se non per mezzo tuo", sia per le illusioni e gli inganni dello spirito maligno da cui ella ti proteggerà.

166. Là dove c'è Maria, non ci può essere lo spirito maligno; e uno dei segni più infallibili che si è guidati dallo spirito buono, sta nel fatto di essere molto devoti di Maria, di pensare spesso a lei e di parlarne sovente. E' il pensiero di un santo, il quale aggiunge che, come il respiro è un segno certo che il corpo non è morto, così il pensiero frequente e l'invocazione amorosa di Maria sono un segno sicuro che l'anima non è morta a causa del peccato.

167. Come dice la Chiesa, e lo Spirito Santo che la guida, soltanto Maria ha distrutto tutte le eresie; anche se i critici borbottano, un fedele devoto di Maria non cadrà mai nell'eresia o nell'errore, almeno formalmente; potrà sbagliare materialmente, o scambiare una menzogna per verità, o lo spirito maligno per quello buono, anche se succederà più difficilmente che ad altri; ma presto o tardi si accorgerà del proprio errore e sbaglio materiale, e quando lo saprà, non si ostinerà affatto a credere e a sostenere ciò che gli era sembrato verità.

168. Chi dunque, senza cadere nell'illusione - che è facile nelle persone di orazione - vuole progredire nella via della perfezione e trovare con sicurezza e in modo perfetto Gesù Cristo, abbracci di gran cuore, "con cuore generoso e animo pronto"1, questa devozione alla Santa Vergine, che forse non aveva ancora conosciuto. Entri in questo cammino sublime a lui sconosciuto e che io gli sto indicando: "Io vi mostro una via migliore di tutte" E' una via tracciata da Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, nostro unico capo; passando per essa, i membri non possono sbagliarsi. E' una via facile, per la pienezza di grazia e di dolcezza dello Spirito Santo che la pervade; camminandovi, non ci si stanca affatto, né si indietreggia. E' una via breve, che ci conduce a Gesù Cristo in poco tempo. E' una via perfetta, dove non c'è sorta di fango, né di polvere, né la minima sozzura di peccato. E' infine una via sicura, che ci conduce a Gesù Cristo e alla vita eterna in modo diritto e sicuro, senza piegare né a destra né a sinistra. Entriamo quindi in questa strada e in essa camminiamo giorno e notte, fino alla pienezza dell'età di Gesù Cristo.

6. QUESTA DEVOZIONE CONFERISCE UNA GRANDE LIBERTA' INTERIORE

169. SESTO MOTIVO. Questa pratica di devozione dà alle persone che la seguono con fedeltà, una grande libertà interiore, che è la libertà dei figli di Dio. Infatti, poiché con questa devozione si diventa schiavi di Gesù Cristo, consacrandosi a lui totalmente come tali, questo buon Signore, come ricompensa per la schiavitù d'amore in cui ci si pone: 1°. toglie dall'anima ogni scrupolo e timore servile, capace solo di ripiegarla su se stessa, renderla prigioniera e confonderla; 2°. allarga il cuore, con una santa fiducia in Dio e facendoglielo sentire come Padre suo; 3°. le ispira un amore tenero e filiale. 

170. Senza fermarmi a dimostrare questa verità con ragionamenti, mi limito a riportare un episodio che ho letto nella vita della Madre Agnese di Gesù, religiosa domenicana del convento di Langeac, in Alvernia, dove mori in concetto di santità nell'anno 1634. Non aveva che sette anni e soffriva già grandi pene di spirito, quando sentì una voce dirle che se voleva essere liberata da tutte le sue pene ed essere protetta contro ogni specie di nemici, doveva al più presto farsi schiava di Gesù e della sua santa Madre. Non appena tornata a casa, si donò interamente a Gesù e alla sua santa Madre come schiava, benché fino ad allora non conoscesse questa devozione; e avendo trovato una catena di ferro, se la cinse ai fianchi e la portò fino alla morte. Dopo quel gesto, tutte le sue pene e gli scrupoli cessarono e si ritrovò in una grande pace e serenità di cuore, tanto che decise di far conoscere questa devozione a molte altre persone, le quali pure si trovarono a fare grandi progressi; tra questi, l'Olier, fondatore del Seminario di San Sulpizio, ed altri sacerdoti ed ecclesiastici del medesimo Seminario... Un giorno poi la Santa Vergine le apparve e le mise al collo una catena d'oro, per dimostrarle la gioia che provava nel vederla fatta schiava del suo Figlio e sua; e santa Cecilia, che accompagnava la Santa Vergine, le disse: "Beati i fedeli schiavi della Regina del cielo, perché godranno della vera libertà: nel servire te, consiste la libertà".

7. QUESTA DEVOZIONE PROCURA GRANDI BENI AL PROSSIMO

171. SETTIMO MOTIVO. Ciò che ancora ci può convincere ad abbracciare questa pratica, sono i grandi benefici che ne riceverà il nostro prossimo. Infatti con questa pratica di devozione si esercita la carità verso gli altri in modo eminente, donando per le mani di Maria tutto ciò che si ha di più caro, che è il valore soddisfattorio e impetratorio di tutte le nostre buone opere, senza eccettuare il minimo buon pensiero e la più piccola sofferenza; si permette che tutto ciò che si è acquistato e ciò che si acquisterà di meritorio, fino alla morte, sia utilizzato o per la conversione dei peccatori, o per la liberazione delle anime del purgatorio, secondo la volontà della Vergine Santa. Non significa forse questo amare il proprio prossimo in modo perfetto? Non è forse questo l'autentico discepolo di Gesù Cristo, che si riconosce dalla carità? Non è forse questo il mezzo per convertire i peccatori, senza cadere nella vanità, e di liberare le anime del purgatorio, quasi senza fare altro che ciò che ciascuno è tenuto a fare secondo il proprio stato? 

172. Per comprendere la grande importanza di questo motivo, bisognerebbe capire quale bene sia convertire un peccatore, o liberare un'anima del purgatorio: è un bene infinito, più grande della creazione del cielo e della terra, perché si dà ad un'anima il possesso di Dio. Se, con questa pratica, non si liberasse, durante tutta la propria vita, che una sola anima dal purgatorio, oppure non si convertisse che un solo peccatore, non sarebbe forse abbastanza per convincere ogni persona veramente caritatevole ad abbracciarla? Bisogna inoltre notare che le nostre buone opere, passando dalle mani di Maria, ricevono un aumento di purezza e quindi di merito e di valore soddisfattorio e impetratorio, diventando così più capaci di alleviare le anime del purgatorio e di convertire i peccatori, che se non passassero dalle mani verginali e generose di Maria. Il poco che si dona per mezzo della Santa Vergine, libero dalla propria volontà e motivato da una carità disinteressata, diventa veramente molto potente nel piegare la collera di Dio e nell'attirare la sua misericordia; potrà succedere forse che una persona molto fedele a questa pratica, al momento della sua morte si trovi ad avere liberato, per questo mezzo, molte anime del purgatorio e convertito molti peccatori, sebbene non abbia compiuto che le azioni abbastanza ordinarie del proprio stato. Quale gioia al momento del giudizio! Quale gloria nell'eternità!

8. QUESTA DEVOZIONE E' UN MEZZO AMMIRABILE DI PERSEVERANZA

173. OTTAVO MOTIVO. Infine, ciò che - in certo senso - ci convince più efficacemente ad abbracciare questa devozione alla Santa Vergine, è il fatto che sia un mezzo meraviglioso per perseverare nella virtù ed essere fedele. Infatti, come mai la maggior parte delle conversioni dei peccatori non dura molto? Come mai si ricade così facilmente nel peccato? Perché la maggior parte dei buoni, invece di progredire di virtù in virtù e acquisire nuove grazie, perdono spesso il poco di virtù e di grazie che possiedono? Questa disgrazia succede, come ho detto prima, perché essendo l'uomo così corrotto, così debole e incostante, si fida di se stesso, si appoggia sulle proprie forze e si crede capace di conservare il tesoro delle proprie grazie, delle virtù e dei meriti. Per mezzo di questa devozione, si affida tutto ciò che si possiede alla Santa Vergine, che è fedele; la si sceglie come depositaria universale di tutti i propri beni di natura e di grazia. Ci si fida della sua fedeltà, ci si appoggia sul suo potere, ci si fonda sulla sua misericordia e carità, affinché ella conservi e aumenti le nostre virtù e i nostri meriti, nonostante il demonio, il mondo e la carne, che compiono ogni sforzo per farceli perdere. Le si dice, come un bravo figlio a sua madre e un fedele servitore alla sua padrona: "Custodisci il deposito", mia buona Madre e Padrona, riconosco che per tua intercessione, ho ricevuto finora più grazie da Dio che non meritassi, e so, per mia esperienza negativa, che porto questo tesoro in un vaso fragilissimo, e che sono troppo debole e misero per conservarlo presso di me: "Io sono piccolo e disprezzato"; ti prego, ricevi in deposito tutto quanto possiedo, e conservamelo con la tua fedeltà e potenza. Se mi custodisci, non perderò nulla; se mi sostieni, non cadrò; se mi proteggi, sono al sicuro dai miei nemici.

174. E' ciò che san Bernardo dice in termini espliciti per ispirarci questa pratica di devozione: "Appoggiato a lei non scivolerai; sotto la sua protezione non temerai nulla; con la sua guida non ti stancherai; con il suo favore giungerai al porto della salvezza". Anche san Bonaventura sembra dire la stessa cosa in termini ancora più precisi: "La Santa Vergine non è soltanto confermata nella pienezza dei santi; ella tiene saldi e conserva i buoni nella loro pienezza, perché non abbia a diminuire; impedisce che le loro virtù vengano dissipate, che i loro meriti periscano, che le loro grazie si perdano, che i demoni facciano loro del male; e infine impedisce che Gesù Cristo Signore li castighi quando peccano".

175. Maria è la Vergine fedele, che con la sua fedeltà a Dio ripara le perdite provocate da Eva l'infedele con la sua infedeltà, e ottiene la fedeltà a Dio e la perseveranza a quelli e quelle che si aggrappano a lei. Per questo un santo la paragona a un'ancora salda, che li trattiene e impedisce loro di fare naufragio nel mare agitato di questo mondo, dove tanta gente si perde perché non è aggrappata a questa ancora salda: "Noi leghiamo le anime a te, nostra speranza, come ad un'ancora ferma". A lei maggiormente si sono attaccati i santi che si sono salvati e hanno attaccato gli altri perché perseverassero nella virtù. Beati dunque, e mille volte beati i cristiani che oggi si aggrappano a lei fedelmente e totalmente come ad un ancora salda. La forza della tempesta di questo mondo non li farà sommergere, né andranno perduti i loro tesori celesti! Beati quelli e quelle che entrano in lei come nell'arca di Noè! Le acque del diluvio di peccati, che annegano tanta gente, non nuoceranno loro perché: "Chi compie le mie opere non peccherà": coloro che sono in me per lavorare alla propria salvezza non peccheranno, ella dice con la Sapienza. Beati i figli infedeli della sventurata Eva, i quali si aggrappano alla Madre e Vergine fedele, che resta sempre fedele e non si smentisce mai, che ama sempre coloro che l'amano: "Io amo coloro che mi amano", non soltanto di un amore affettivo, ma effettivo ed efficace, impedendo loro, con una grande abbondanza di grazie, di indietreggiare nella virtù, o di cadere sulla strada, perdendo la grazia del Figlio suo.

176. Questa buona Madre riceve sempre, per pura carità, tutto ciò che le si dà in deposito; e quando l'ha ricevuto una volta in qualità di depositaria, è obbligata a conservarcelo per giustizia, in forza del contratto di deposito; proprio come una persona, alla quale io avessi affidato mille scudi in deposito, sarebbe obbligata a conservarmeli, in modo che, se per sua negligenza i miei mille scudi andassero perduti, ne sarebbe responsabile per giustizia. Ma no! Mai la fedele Maria lascerà perdere per sua negligenza ciò che le si sarà affidato: passerebbero il cielo e la terra, piuttosto che ella fosse negligente e infedele verso coloro che si fidano di lei.

177. Poveri figli di Maria, la vostra debolezza è estrema, grande la vostra incostanza e il vostro fondo è molto guasto. Riconosco: siete tratti dalla stessa massa corrotta dei figli di Adamo ed Eva; ma non scoraggiatevi per questo: consolatevi e gioite; ecco il segreto che vi insegno, un segreto sconosciuto alla maggior parte dei cristiani, anche ai più devoti. Non lasciate il vostro oro e argento nelle vostre casseforti, che sono già state scassinate dallo spirito maligno che vi ha derubato; esse sono troppo piccole e fragili, troppo vecchie per contenere un tesoro così grande e prezioso. Non mettete l'acqua pura e limpida della fonte nei vostri vasi inquinati e infettati dal peccato; se il peccato non c'è più, rimane il suo odore e l'acqua verrà guastata. Non mettete i vostri vini squisiti nelle vostre vecchie botti, che sono state riempite di vino cattivo: si rovinerebbero, con il pericolo di spandersi. 

178. Anche se voi mi capite, anime fedeli, mi esprimerò in modo più chiaro. Non affidate l'oro della vostra carità, l'argento della vostra purezza, le acque delle grazie celesti, né i vini dei vostri meriti e virtù a un sacco bucato, a un cofano vecchio e rotto, a un vaso sporco e inquinato come voi siete; altrimenti sarete saccheggiati dai ladri, cioè i demoni, che cercano e spiano, notte e giorno, il tempo propizio per farlo; altrimenti voi stessi guasterete, con il cattivo odore dell'amore a voi stessi, della fiducia in voi stessi e della volontà vostra, tutto ciò che Dio vi dà di più puro. Mettete, versate nel grembo e nel cuore di Maria tutti i vostri tesori, tutte le vostre grazie e virtù: è vaso spirituale, un vaso d'onore, un vaso insigne di devozione. Dopo che Dio stesso in persona si è racchiuso con tutte le sue perfezioni in questo vaso esso è diventato tutto spirituale, dimora spirituale delle anime più spirituali; è diventato degno di onore e trono di onore dei più grandi principi dell'eternità; è diventato insigne in devozione, dimora dei più illustri in dolcezze, in grazie e virtù; è diventato infine ricco come una casa d'oro, forte come una torre di Davide e puro come una torre d'avorio.

179. Oh! Quanto è felice un uomo che ha dato tutto a Maria, che si affida e si perde in tutto e per tutto in Maria! Egli è tutto di Maria e Maria è tutto per lui. Egli può dire arditamente con Davide: "Maria è fatta per me"; o con il discepolo prediletto: "L'ho presa per ogni mio bene"; oppure con Gesù Cristo: "Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie".

180. Se qualche critico, leggendo queste cose, pensa che qui parlo per esagerazione e spinto da una devozione eccessiva, ahimè! egli non mi capisce, sia perché è un uomo carnale, che non gusta le cose dello spirito, sia perché è del mondo, che non può ricevere lo Spirito, sia perché è orgoglioso e critico, che condanna e disprezza tutto ciò che non comprende. Ma le anime che non sono nate dal sangue, né da volontà della carne, né da volontà dell'uomo, ma da Dio e da Maria, mi sapranno comprendere e gustare; ed è anche per queste che scrivo qui.

181. Tuttavia, riprendendo il discorso interrotto, dico agli uni e agli altri che la divina Maria, essendo la più disponibile e generosa di tutte le semplici creature, non si lascia mai vincere in amore e generosità; "Per un uovo dò un bove", dice un sant'uomo, cioè per il poco che le si dà, ella dona molto di ciò che ha ricevuto da Dio; pertanto, se un'anima si dona a lei senza riserva, ella si dona a quest'anima senza riserva; se si ripone in lei tutta la propria fiducia senza presunzione, impegnandosi per propria parte ad acquistare le virtù e a domare le proprie passioni.

182. I fedeli servi della S. Vergine dicono dunque arditamente con S. Giovanni Damasceno: "Confidando in te, o Madre di Dio, io sarò salvo; da te difeso non temerò giammai; con la tua protezione e il tuo aiuto io combatterò e metterò in fuga i miei nemici; perché la devozione verso di te è un'arma salutare che Dio dà a coloro che vuole salvi".

 




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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