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Trattato della vera Devozione a Maria di san Luigi M. Grignon de Montfort

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2016 09:27
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29/01/2016 23:39
 
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Quindicesimo giorno Trattato: [126 -133]

2. Rinnovazione perfetta delle promesse battesimali

Come abbiamo visto precedentemente, San Luigi, afferma che questa forma di devozione può benissimo definirsi una perfetta rinnovazione delle promesse del santo battesimo. Nel battesimo infatti, ogni cristiano, con la propria bocca o per mezzo del padrino e della madrina, ha rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni ed alle sue opere ed ha scelto per sovrano signore Gesù Cristo, al fine di dipendere da lui in qualità di schiavo d'amore. Tutto questo avviene nella presente devozione: si rinuncia al demonio, al mondo, al peccato ed a se stessi e ci si dà interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria. Anzi si fa anche qualcosa di più, perché mentre nel battesimo si parla, normalmente, per bocca del padrino e della madrina, e ci si dona a Gesù Cristo per mezzo di un rappresentante. Con questa devozione si agisce invece di persona e  volontariamente. Inoltre, mentre nel battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, né si dà a lui il valore delle nostre buone azioni. 

Con questa devozione, invece, ci si dona esplicitamente a Nostro Signore per le mani di Maria e a lui si consacrano il valore di tutte le proprie azioni. San Tommaso scrive che nel battesimo si fa voto di rinunciare al diavolo e alle sue vanità”. Ma in realtà, purtroppo, pochi rimangono fedeli a quelle promesse, perché si dimenticano degli impegni contratti nel santo battesimo. Molti concili si sono pronunciati su questo problema, in particolare il Concilio di Trento, che stimarono come causa principale di tanta corruzione nei costumi, e la dimenticanza e l’ignoranza nella quale i cristiani vivono riguardo alle promesse battesimali. Essi non trovarono mezzo migliore per risolvere tale male, che quello di indurre i cristiani a rinnovare i voti e le promesse del santo battesimo e a ricordare che tramite questo sacramento, vennero consacrati a Gesù Cristo, quali schiavi al loro Redentore e Signore.  

Dato che sia i Concili che i Padri, hanno sottolineato l’importanza di rinnovare le promesse battesimali, sarebbe ragionevole che ciò si compia adesso in maniera perfetta, con una totale consacrazione a Nostro Signore per mezzo della sua santa Madre. Diciamo in maniera perfetta perché per consacrarci a Gesù si ricorre al più perfetto di tutti i mezzi: la Vergine santissima.

3. Risposte ad alcune obiezioni

Il Montfort, termina, rispondendo ad alcune obiezioni che si potrebbero opporre a questa devozione:
a) Se qualcuno dice che questa forma di devozione sia nuova, risponde dicendo che non lo è in quanto i Concili, i Padri e parecchi autori antichi e moderni parlano di tale consacrazione a Nostro Signore o della rinnovazione dei voti del santo battesimo. Inoltre se qualcuno dicesse che non è un’importante devozione, risponde che, invece lo è poiché la principale origine dei disordini dei cristiani, proviene dalla dimenticanza e dall'indifferenza verso una tale pratica.
b) A chi invece sostiene che tale devozione ci metta nell'impossibilità di soccorrere le anime dei nostri parenti, amici e benefattori, perché ci fa dare a Nostro Signore, per le mani di Maria, il valore di tutte le nostre buone opere e preghiere. Il santo risponde dando due spiegazioni: la prima è che risulti impossibile che i nostri esseri cari, ricevano danno dal fatto che ci siamo dedicati e consacrati senza riserva al servizio di Nostro Signore e della sua santa Madre. Inoltre loro certamente sapranno assisterli meglio di quanto possiamo immaginare. In secondo luogo perché, questa devozione non impedisce che si preghi per altri, vivi o defunti, anche se l'applicazione delle nostre buone opere dipende dal volere della Vergine santa. Ma anzi saremo spinti a pregare più fiduciosamente come una persona ricca che avesse ceduto tutti i suoi beni ad un gran principe in segno di particolare omaggio, pregherebbe con maggior fiducia quel principe di fare l'elemosina ad un suo amico che gliela avesse chiesta. Inoltre si deve dire che:
“Nostro Signore e la Vergine santa: non si lasceranno mai sorpassare in riconoscenza”.

3) Invece a chi teme che, donando tutti i suoi meriti alla Vergine affinché li usi come vuole, poi gli toccherà soffrire in purgatorio. San Luigi, risponde che questa obiezione, che proviene dall'amor proprio e dall'ignoranza riguardo la generosità di Dio e di Maria, è del tutto insufficiente, perché non è possibile che un’anima generosa con Dio, che si dona a Lui senza riserva alcuna, possa essere punita. Anzi, con un’anima del genere Gesù e Maria saranno generosissimi in questo mondo e nell'altro.

  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

Dio ci guarda sempre, perfino quando pecchiamo
Quando una persona vuole fare qualcosa di cattiva, cerca di nascondersi affinché non si scopra il suo male, e quando viene smascherato il suo peccato, ne prova grande vergogna.Il peccato è come schiaffeggiare Dio, come sputarli in faccia. Qual suddito avrebbe mai l’arroganza di rompere la legge innanzi al suo medesimo principe? 
Ma il peccatore già sa che Dio lo vede, e con tutto ciò non si arresta di peccare innanzi al suo Dio, facendolo testimonio del suo peccato.Ecco perché la vita del nostro Redentore fu così amara e penosa, perché egli, l'amante Redentore nostro, ebbe sempre avanti gli occhi i nostri peccati. Ecco perché specialmente ancora nell'orto di Getsemani egli sudò sangue, e patì agonia di morte, dichiarando ch'era tanta la sua tristezza che bastava a toglierli la vita. "Tristis est anima mea usque ad mortem", “Triste è la mia anima fino alla morte”. Che cosa lo fece così agonizzare e sudar sangue se non la vista delle nostre colpe?

Ah mio caro Salvatore, ecco il temerario che in faccia vostra ha disprezzato i vostri santi precetti. Io dunque sono quel peccatore perduto, che merito l'inferno; ma voi siete il mio Salvatore, che siete venuto a togliere i peccati ed a salvare i perduti.
Maria, speranza mia, abbiate di me pietà.
 

Sedicesimo giorno Trattato: [134 – 138]
CAPITOLO SECONDO - "MOTIVI PER APPREZZARE LA CONSACRAZIONE" 

Bisogna vedere, adesso i motivi che ci mostrano l'eccellenza della consacrazione di noi stessi a Gesù Cristo per le mani di Maria.


Primo motivo: questa consacrazione ci consacra interamente al servizio di Dio

San Luigi Maria afferma che “non si può concepire sulla terra compito più elevato del servizio di Dio.” E per servizio di Dio s’intende il fatto di lavorare per la maggior gloria sua e per il bene delle anime, in qualunque stato di vita Dio ci possa chiamare. Questo è il fine ultimo e tanto dignitoso dell’uomo, come insegna Sant’Ignazio di Loyola negli Esercizi Spirituali: “ l'uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così raggiungere la salvezza”. Dunque questa devozione ci aiuta a raggiungere il fine ultimo della nostra vita.
“Tale è un fedele schiavo d'amore di Gesù in Maria, dedicatosi completamente al servizio del Re dei re, per le mani della sua santa Madre, senza nulla ritenere per sé. Tutto l'oro del mondo e le bellezze dei cieli non bastano a pagarlo”.

Continua San Luigi spiegando che esistono nella chiesa molte istituzioni e movimenti molto lodevoli che esigono di noi certi obblighi e compromessi concreti, lasciandoci liberi del resto delle nostre azioni quotidiane. Questa devozione, invece, esige di noi una consegna “senza riserva a Gesù e a Maria di tutti i propri pensieri, parole, azioni e sofferenze e tutti i momenti della propria vita. Ne consegue che, si vegli o si dorma, si beva o si mangi, si compiano le azioni più importanti o le più ordinarie, si può sempre dire con verità che quanto si fa, sebbene non ci si pensi, tutto appartiene a Gesù e a Maria, in virtù di tale offerta”. Quale consolazione!

Per mezzo di questa consacrazione noi affidiamo a Maria non solo tutti i nostri beni esteri (salute, beni materiali, parenti, amici, progetti…) ma perfino i beni spirituali (le potenze dell’anima, il progresso nella virtù, le consolazioni spirituali…) includendo il valore meritorio di tute le nostre azioni. Questa consacrazione ci aiuta a distaccarci perfino del merito delle nostre buone azioni, mettendoli tutti quanti nelle mani della Vergine Santissima: 

“Come ho già detto, non vi è pratica più indicata di questa per disfarsi in modo facile di quel certo spirito di proprietà che s'insinua impercettibilmente anche nelle migliori azioni. E il nostro buon Gesù concede questa grande grazia in ricompensa dell'atto eroico e disinteressato che si è fatto cedendogli l'intero valore delle buone opere, per le mani di Maria. Se egli dà il centuplo, anche in questo mondo, a coloro che per suo amore lasciano i beni esterni, temporali e caduchi, quale centuplo non darà a colui che gli fa sacrificio perfino dei suoi beni interni e spirituali?”


Dio, che non si lascia vincere in generosità, accoglierà la nostra offerta dalle mani della Vergine e ci ricolmerà di benefici infinitamente maggiori: “Gesù, nostro grande amico, si è dato a noi senza riserva, corpo e anima, virtù, grazie e meriti: “Mi ha conquistato interamente, dandosi interamente a me”, diceva san Bernardo. Non è dunque per noi un dovere di giustizia e di riconoscenza dargli tutto quanto gli possiamo dare? Egli è stato generoso con noi per primo, siamolo anche noi, in contraccambio, con lui, e lo sperimenteremo ancora più generoso durante la nostra vita, nella nostra morte e per tutta l'eternità: «Con l'uomo generoso tu sei generoso».”


  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori e dalla Imitazione di Cristo di T. Kempis

Considerazione della propria debolezza"O Signore, che cosa è l'uomo, che tu abbia a ricordarti di lui? Che cosa è il figlio dell'uomo, che tu venga a lui?" (Sal 8,5). Signore, nulla io sono, nulla posso, nulla di buono io ho da me stesso; anzi fallisco in ogni cosa, tendendo sempre al nulla…Essendo più pronto a regredire che ad avanzare, non mi mantengo sempre nella stessa condizione.Ché io non sono altro che vanità, "anzi un nulla, al tuo cospetto" (Sal 38, 6), un uomo incostante e debole. Di che cosa posso io vantarmi; come posso pretendere di essere stimato? Forse per quel nulla che io sono? Sarebbe vanità sempre più grande. O veramente vuota vanteria, peste infame, massima presunzione, che distoglie dalla vera gloria, privandoci della grazia del cielo. Giacché mentre si compiace di se stesso, l'uomo dispiace a te; mentre ambisce ad essere lodato dagli altri, si spoglia della vera virtù.
(T. Kempis, Imitazione di Cristo)

Considera, fratello, che sei di terra, ed in terra hai da tornare. Ora vedi, senti, parli e cammini. Verrà un giorno che più non vedrai, non sentirai, non parlerai, né camminerai. Quando l'anima tua si dividerà dal tuo corpo, il corpo resterà ad esser consumato dai vermi ed a farsi polvere; e l'anima si troverà in quell'eternità, che t'avrai meritata colla tua vita.Ah mio Redentore, voi avete dato la vita per farmi acquistare il paradiso, e vedendo la mia piccolezza mi procurate il vostro aiuto donandomi la vostra stessa Madre. Signore, io vi amo e mi pento di avervi offeso.

Maria, speranza mia, niente sono e niente ho, ma tutto spero di te. Abbiate di me pietà.
(S. Alfonso, Via della salute)




 



Diciassettesimo giorno Trattato: [139 – 143]

Secondo motivo: questa consacrazione ci fa imitare l'esempio di Cristo e praticare l'umiltà.
Il modello supremo delle nostre azioni è Gesù. E Gesù è stato un perfetto schiavo d’amore di Maria, dunque anche noi dobbiamo esserlo se vogliamo imitarlo.

Insegna San Luigi:

“Questo buon Maestro non disdegnò di rinchiudersi nel seno di Maria come prigioniero e schiavo d'amore e di esserle sottomesso e obbediente per trent'anni…Lui non volle, benché potesse farlo, darsi direttamente agli uomini, ma preferì darsi per mezzo della Vergine santa. Né volle venire al mondo all'età d'uomo perfetto, indipendente dagli altri, ma come povero e piccolo bambino, bisognoso delle cure e del sostentamento della Madre.
Questa Sapienza infinita, che aveva un desiderio immenso di glorificare Dio suo Padre e di salvare gli uomini, non trovò mezzo più perfetto e più breve a tale scopo, che quello di sottomettersi in ogni cosa alla santa Vergine, non soltanto nei primi otto, dieci o quindici anni di vita, come gli altri fanciulli, ma per trent'anni. E diede maggior gloria a Dio suo Padre durante tutto quel tempo di sottomissione e di dipendenza da Maria, che non gliene avrebbe data impiegando quei trent'anni ad operare miracoli, a predicare per tutta la terra, a convertire tutti gli uomini. Altrimenti l'avrebbe fatto! Oh, come glorifica altamente Dio chi si sottomette a Maria, sull'esempio di Gesù!”.



Se vogliamo seguire l’esempio di Gesù, dobbiamo imitarlo nella sua sottomissione alla Vergine Santissima: “Con un esempio così chiaro e universalmente noto davanti ai nostri occhi, saremo tanto stolti da credere di poter trovare un mezzo più perfetto e più rapido per glorificare Dio, che quello di sottomettersi a Maria ad imitazione di suo Figlio?”La stessa Santissima Trinità ha voluto operare sempre per mezzo di Maria:-“Il Padre ha dato e dà il suo Figlio soltanto per mezzo di lei e comunica le sue grazie soltanto per mezzo di lei.-Dio Figlio è stato formato per tutti in generale solo per mezzo di Maria… e comunica i suoi meriti e le sue virtù solo per mezzo di lei.-Lo Spirito Santo ha formato Gesù Cristo soltanto per mezzo di lei; forma i membri del suo corpo mistico soltanto per mezzo di lei”.
Al dire di san Bernardo, Dio ci vede indegni di ricevere le grazie immediatamente dalla sua mano; perciò le dà a Maria affinché riceviamo da lei quanto egli ci vuole dare. E Dio trova anche la sua gloria nel ricevere dalle mani di Maria il tributo di riconoscenza, di rispetto e di amore che gli dobbiamo per i suoi benefici. E dunque giustissimo imitare tale condotta di Dio, perché ­ aggiunge lo stesso san Bernardo ­ “la grazia ritorni al suo autore per lo stesso canale per cui ci è giunta”. 

Inoltre, questa forma di devozione è una pratica di grande umiltà: “ci riconosciamo indegni ed incapaci di avvicinarci da soli alla sua infinita Maestà e, per questo, ricorriamo all'intercessione di Maria…E l'umiltà è una virtù che Dio ama sopra ogni altra. Un'anima che s'innalza, abbassa Dio; un'anima che si umilia, glorifica Dio. “Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia”. Se ti abbassi, stimandoti indegno di comparirgli dinanzi e di accostarti a lui, Dio discende, si abbassa per venire a te, per compiacersi in te ed innalzarti anche tuo malgrado. Se invece osi accostarti a Dio senza mediatore, Dio si ritrae e tu non lo potrai raggiungere.
Questa devozione ci insegna dunque a non avvicinarci mai da soli a Nostro Signore, per quanto dolce e misericordioso egli sia, e a ricorrere sempre all'intercessione della Vergine santa.

  Pratiche di preparazione

Per questa terza settimana, dice san Luigi: “si applicheranno in tutte le loro preghiere e azioni quotidiane a conoscere Maria
Chiederanno tale conoscenza allo Spirito Santo. Potranno leggere e meditare ciò che ne abbiamo detto. Reciteranno, come nella prima settimana, le litanie dello Spirito Santo e l'Ave Stella del mare”. Per questa settimana si possono offrire anche le orazioni che uno faccia abitualmente (l’offerta delle opere la mattina, le tre Ave Marie, la preghiera dell’Angelus…) e nella misura delle proprie possibilità recitare il Santo Rosario.

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia allo Spirito Santo di conoscere Maria Santissima.

3) Esortazione di San Bernardo ad avere fiducia: 

" O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato in mezzo a una tempesta, se non vuoi essere sommerso dalle onde, non distogliere lo sguardo dal fulgore di quella Stella. Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se turbato dal pensiero delle tue colpe, stai per lasciarti vincere dalla tristezza  e sei per cadere nell' abissi della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo lei , non devierai; invocandola, non ti smarrirai; pensando a lei, non peccherai; tenendoti stretto a lei, non cadrai; affidandoti a lei, più nulla temerai. Con il suo aiuto, ogni fatica sarà per te leggera, sotto la sua guida giungerai facilmente alla Patria Beata".
 






Diciottesimo giorno Trattato: [144-151]


Terzo motivo: questa consacrazione ci ottiene l'assistenza materna di Maria.
Questa consegna totale di noi stessi alla Vergine Maria, lungi dal supporre una perdita, implica per noi un grandissimo guadagno, poiché Maria, Madre così tanto generosa come generoso è suo Figlio, vedendo la nostra consacrazione, ci darà molto di più di quanto noi poveramente possediamo e possiamo offrirli. E insegna San Luigi che “poiché una persona così consacrata è tutta di Maria, anche Maria è tutta di lei.” Pertanto per il fatto di consacrarsi a lei in questo Modo, lei ci appartiene intimamente.

Questo atteggiamento “muove l'anima ad avvicinarsi a Nostro Signore senza alcun timore servile o scrupoloso e a pregarlo con molta fiducia.”
Questa consacrazione inoltre ci ottiene una sana diffidenza di noi stessi. Ci aiuta a mettere le nostre forze e la nostra fiducia non sui nostri poveri meriti, ma a poggiarci pienamente in Maria, padrona di tutti essi, consapevoli che “questa amabile padrona le purifica, abbellisce, presenta e fa accettare dal suo Figlio”.

Continua San Luigi:

1) “Le purifica da ogni macchia di amor proprio e dall'impercettibile attaccamento alla creatura che si insinua insensibilmente nelle migliori azioni. Dal momento che si trova fra le sue mani purissime e feconde, queste stesse mani che non furono mai sterili ed oziose e purificano quanto toccano, tolgono al dono offerto quanto ci può essere di guasto o di imperfetto.

2) Le abbellisce, ornandole dei suoi meriti e virtù. Immaginate un contadino che per cattivarsi la simpatia e la benevolenza del re va dalla regina e le presenta una mela ­tutta la sua ricchezza!­ perché la offra al re. La regina accetta il povero e piccolo dono del contadino, pone la mela al centro di un grande e bel vassoio d'oro e l'offre così al re a nome del contadino stesso. Avviene che la mela, sebbene non degna di essere presentata a un re, diventa un dono degno di sua Maestà, in considerazione del vassoio d'oro su cui si trova e della persona che la presenta.

3) Le presenta a Gesù Cristo. Maria nulla ritiene per sé di quanto le si offre, quasi fosse lei il fine ultimo, ma tutto trasmette fedelmente a Gesù Cristo. Dare a lei è dare necessariamente a Gesù…”.

4) Le fa accettare dal suo Figlio…Quando uno presenta qualche cosa a Gesù, da solo, fidandosi nelle proprie capacità e disposizioni, Gesù esamina il dono e spesso lo respinge per le macchie d'amor proprio di cui è contaminato, come un tempo respinse i sacrifici dei Giudei pieni di volontà propria. Quando, invece, gli si presenta qualcosa per le mani pure e verginali della sua Diletta, lo si prende per il suo lato debole, se è lecito esprimersi così. Allora, egli non considera tanto la cosa che gli viene offerta, quanto la sua amata Madre...”.Questa è la nostra consolazione: “Abbiamo un'avvocata così potente che non è mai respinta, così avveduta che conosce ogni segreto per conquistare il cuore di Dio, così buona e caritatevole che non rigetta alcuno per quanto piccolo e cattivo.”

Quarto motivo: questa consacrazione ci fa vivere a lode della gloria di Dio.
“Questa devozione fedelmente osservata è un eccellente mezzo per dirigere il valore di tutte le nostre buone opere alla maggior gloria di Dio. Quasi nessuno agisce per questo nobile fine, anche se vi si è obbligati, sia perché non si sa dove stia la maggior gloria di Dio, sia perché non la si vuole.


La Vergine santissima, cui si cede il valore e il merito delle nostre buone opere, conosce perfettamente dove sta la maggior gloria di Dio e tutto opera a tal fine. Ne consegue che il perfetto servo di tale ottima Signora ­cui si è consacrato totalmente­ può affermare con audacia che il valore di tutte le sue azioni, pensieri e parole è impegnato per la maggior gloria di Dio…”



  Pratiche di preparazione

Per questa terza settimana, dice san Luigi: “si applicheranno in tutte le loro preghiere e azioni quotidiane a conoscere MariaChiederanno tale conoscenza allo Spirito Santo. Potranno leggere e meditare ciò che ne abbiamo detto. Reciteranno, come nella prima settimana, le litanie dello Spirito Santo e l'Ave Stella del mare”. Per questa settimana si possono offrire anche le orazioni che uno faccia abitualmente (l’offerta delle opere la mattina, le tre Ave Marie, la preghiera dell’Angelus…) e nella misura delle proprie possibilità recitare il Santo Rosario.

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia allo Spirito Santo di conoscere Maria Santissima.

3) Esortazione di San Bernardo ad avere fiducia: 

" O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato in mezzo a una tempesta, se non vuoi essere sommerso dalle onde, non distogliere lo sguardo dal fulgore di quella Stella. Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se turbato dal pensiero delle tue colpe, stai per lasciarti vincere dalla tristezza  e sei per cadere nell' abissi della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo lei , non devierai; invocandola, non ti smarrirai; pensando a lei, non peccherai; tenendoti stretto a lei, non cadrai; affidandoti a lei, più nulla temerai. Con il suo aiuto, ogni fatica sarà per te leggera, sotto la sua guida giungerai facilmente alla Patria Beata".








Diciannovesimo giorno Trattato: [152 – 163]

CAPITOLO SECONDO (seconda parte) 

MOTIVI PER APPREZZARE LA CONSACRAZIONE

Quinto motivo: questa consacrazione ci conduce all'unione con Cristo.

Questa devozione è una via facile, breve, perfetta e sicura per giungere all'unione con Nostro Signore nella quale consiste la perfezione del cristiano.

1)  È una via facile per raggiungere l’unione con Dio. La vie che portano a l’unione con Dio sono sempre segnate dalla croce (persecuzioni, incomprensioni, tentazioni, aridità spirituali, notte oscure dell’anima…) ma “sulla strada di Maria, invece, si cammina più soavemente e più tranquillamente” che per altre vie. San Luigi si pone una obiezione:  come mai la storia ci dimostra che i santi profondamente devoti di Maria hanno dovuto egualmente soffrire tantissimo, e perfino di più? E risponde: Maria “si fa così vicina e presente ai suoi fedeli servi per rischiararli nelle loro tenebre, illuminarli nei loro dubbi, rassicurarli nei loro timori, sostenerli nei loro combattimenti e nelle loro difficoltà, che davvero questa strada verginale per trovare Gesù Cristo, a paragone di ogni altra, è una via di rose e miele.” Quindi i servi di Maria riescono a portare perfino maggiori croci ma con minore difficoltà, grazie al sostentamento speciale che ricevono dalla Vergine Maria.

2) È una via breve per trovare Gesù Cristo, sia perché non ci si smarrisce ne indietreggia, “sia  perché si cammina in essa con più gioia e facilità e, quindi, con maggiore speditezza… Si avanza più in poco tempo di sottomissione e di dipendenza da Maria, che in anni interi di volontà propria e di fiducia in se stessi.” E aggiunge San Luigi: “con il sostegno, l'aiuto e la guida di Maria, egli avanzerà, senza cadere, indietreggiare e perfino rallentare, a passi da gigante verso Gesù Cristo”.

3)  È una via perfetta per incontrarsi ed unirsi a Gesù Cristo, “perché la divina Maria è la più perfetta e la più santa fra le semplici creature. E Gesù Cristo, venuto a noi in modo perfetto, non prese altra strada per questo suo grande e meraviglioso viaggio”.

4)  È una via sicura per andare a Gesù Cristo e raggiungere la perfezione nell'unione con lui. E afferma San Luigi che questa pratica non è afato nuova, ma è così antica da non potersene indicare con esattezza gli inizi: Sant'Odilone (sec. XI) la praticò pubblicamente, il beato Marino (dello stesso periodo) si fece schiavo della santissima Vergine alla presenza del suo direttore spirituale e meritò di essere visitato e consolato in punto di morte dalla Vergine Maria; il padre Simon Rojas che la diffuse per la Spagna e la Germania, i Padri Teatini la insegnarono in Italia, Sicilia e Savoia; Stanislao Falacio, della Compagnia di Gesù, la promosse mirabilmente in Polonia. I Gesuiti di Colonia la studiarono, approfondirono e diffusero, il cardinale de Bérulle, la cui memoria è in benedizione per tutta la Francia, fu uno dei più zelanti a propagarla in quella nazione, nonostante tutte le calunnie e persecuzioni mossegli dai critici e libertini.

Per garantire ancora di più  la sicurezza di questa devozione possiamo dire che lungo il trattato San Luigi non solo dimostra le sue affermazioni argomentando e citando la Sacra Scrittura, ma costantemente riferisce i Padri e Dottori della Chiesa e i grandi santi mistici la cui dottrina è riconosciuta dalla chiesa, (S.Agostino,  San Bernardo, San Buonaventura, San Tommaso d’Aquino…). 
Questa serietà e ricchezza del trattato ci garantisce di trovarci di fronte a una devozione privilegiata. Lo stesso Beato Giovanni Paolo II la confermò e diffuse: “La devozione alla Santa Vergine è un mezzo privilegiato per trovare Gesù Cristo perfettamente, per amarlo teneramente e servirlo fedelmente" (in occasione del 160° anniversario della pubblicazione del Trattato, 13 gennaio 2004).



  Pratiche di preparazione

Per questa terza settimana, dice san Luigi: “si applicheranno in tutte le loro preghiere e azioni quotidiane a conoscere MariaChiederanno tale conoscenza allo Spirito Santo. Potranno leggere e meditare ciò che ne abbiamo detto. Reciteranno, come nella prima settimana, le litanie dello Spirito Santo e l'Ave Stella del mare”. Per questa settimana si possono offrire anche le orazioni che uno faccia abitualmente (l’offerta delle opere la mattina, le tre Ave Marie, la preghiera dell’Angelus…) e nella misura delle proprie possibilità recitare il Santo Rosario.

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia allo Spirito Santo di conoscere Maria Santissima.

3) Esortazione di San Bernardo ad avere fiducia: 

" O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato in mezzo a una tempesta, se non vuoi essere sommerso dalle onde, non distogliere lo sguardo dal fulgore di quella Stella. Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se turbato dal pensiero delle tue colpe, stai per lasciarti vincere dalla tristezza  e sei per cadere negli abissi della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo lei , non devierai; invocandola, non ti smarrirai; pensando a lei, non peccherai; tenendoti stretto a lei, non cadrai; affidandoti a lei, più nulla temerai. Con il suo aiuto, ogni fatica sarà per te leggera, sotto la sua guida giungerai facilmente alla Patria Beata".

 





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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