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Trattato della vera Devozione a Maria di san Luigi M. Grignon de Montfort

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2016 09:27
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30/01/2016 00:00
 
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Ventiquattresimo giorno Trattato: [191-200]

3. Giacobbe figura dei predestinati

San Luigi mette ora in paragone la condotta di Giacobbe con quella dei veri devoti della Vergine.



Giacobbe I consacrati a Gesù per Maria

1) Giacobbe il più giovane: era di gracile costituzione, mite e pacifico, e se ne stava abitualmente in casa per guadagnarsi le buone grazie della madre Rebecca, che amava con tenerezza. Se usciva, non lo faceva di propria iniziativa, né perché confidava nella sua abilità, ma per obbedire a sua madre.

1) Se ne stanno a casa con la loro madre. Cioèamano il ritiro, sono persone interiori, si applicano all'orazione, sull'esempio e in compagnia della santa Vergine loro Madre. È vero che talvolta vanno fuori nel mondo, ma è per obbedire alla volontà di Dio e a quella della loro Madre e adempiere i doveri del proprio stato, stimando ancora molto di più quelle che fanno dentro di sé in compagnia della santissima Vergine, perché così costruiscono il grande edificio della loro perfezione.

2) Amava ed onorava sua madre. Non era mai così contento come quando la vedeva. Evitava tutto ciò che potesse dispiacerle, e faceva invece quanto credeva fosse di suo gradimento: di modo che in Rebecca s'accresceva l'amore che già gli portava.

2) Amano teneramente e onorano sinceramente la santissima Vergine, non solo a parole ma a fatti; l'onorano non solo esteriormente ma nell'intimo del cuore. Le portano e danno non due capretti, come Giacobbe a Rebecca, ma ciò che quei due capretti figuravano, ossia il proprio corpo e la propria anima

3) Era sottomesso in tutto alla sua cara madre. Le obbediva interamente in ogni cosa, prontamente senza indugi, amorevolmente senza lamentarsi. Al minimo cenno della volontà di lei, il piccolo Giacobbe correva e si metteva all'opera. Credeva a quanto ella gli diceva, senza fare obiezioni. Così, per esempio, quando gli disse di andare a prendere due capretti e di portarglieli per preparare un piatto a suo padre Isacco, egli non le rispose che bastava un capretto per dare da mangiare una volta ad una sola persona, ma senza ragionare, fece quanto gli era stato detto.

3) Sono sottomessi e obbedienti alla Vergine santa, come a loro amorevole Madre, sull'esempio di Gesù Cristo, il quale volle consacrare ben trent'anni a glorificare il Padre con una perfetta e totale sottomissione alla sua santa Madre. Essi le obbediscono, seguendo con esattezza i suoi consigli, come fece il giovane Giacobbe con Rebecca, quando ella gli disse: “Obbedisci al mio ordine”, o come fecero gli invitati alle nozze di Cana, quando la Vergine santa disse loro: “Fate quello che mio Figlio vi dirà”.Per aver obbedito a sua madre, Giacobbe ricevette la benedizione come per miracolo, sebbene naturalmente non avesse dovuto riceverla. Così i figlio predestinati. riceveranno queste grazie solo a motivo della loro perfetta obbedienza a Maria.

4) Aveva grande fiducia nella sua cara madre. E poiché non si appoggiava in alcun modo sulla propria abilità, ma unicamente sulle premure e sulla protezione di lei, la richiedeva in ogni bisogno e la consultava in ogni dubbio. Così, per esempio, quando le chiese se invece della benedizione non avrebbe ricevuto piuttosto la maledizione di suo padre, egli credette e si affidò a lei, non appena ella gli ebbe risposto che prendeva su di sé quella maledizione.

4) Nutrono grande fiducia nella bontà e nel potere di Maria, loro cara Madre, implorano continuamente il suo aiuto, guardano a lei come a loro stella polare per giungere in porto… Si gettano, anzi si nascondono e si perdono in modo mirabile nel suo grembo materno e verginale, perché in esso siano infiammati del puro amore, purificati da ogni benché minima macchia e trovino pienamente Gesù, che vi risiede come sul trono più glorioso.

5) Infine, imitava per quanto gli era possibile le virtù che vedeva nella madre. Sembra che una delle ragioni per cui conduceva vita ritirata in casa, fosse proprio per imitare la sua cara mamma, la quale era virtuosa, e per tenersi lontano dalle cattive compagnie che corrompono i costumi. In tal modo Giacobbe si rese degno della doppia benedizione dell'amato padre.

5) Infine, i predestinati seguono le vie della Vergine santa, loro Madre, e cioè la imitano. Proprio in questo sono veramente felici e devoti…Sono felici in questo mondo, durante la loro vita, per l'abbondanza delle grazie e dolcezze che io comunico loro dalla mia pienezza, in più larga misura che a quanti non mi imitano così da vicino. Sono felici nella loro morte, che è dolce e tranquilla, e alla quale abitualmente assisto per introdurli io stessa nelle gioie dell'eternità. Saranno felici infine nell'eternità, perché mai si è perduto un mio buon servo fedele, che in vita abbia imitato le mie virtù.




  Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.

Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.

 

                                 


Venticinquesimo giorno Trattato [201 - 207]

4. Premure di Maria verso i suoi fedeli servi

Nella scia del racconto biblico di Esaù e Giacobbe, San Luigi spiega e illustra le diligenze di Maria verso i suoi veri devoti

A. Li ama
1) perché è loro vera Madre, e una madre ama sempre il proprio figlio


2) per un senso di gratitudine, perché anche essi l'amano veramente come loro Madre

3) perché Dio stesso li ama, come predestinati

4) perché si sono consacrati interamente a lei e quindi sono sua porzione ed eredità


San Luigi spiega in parole molto belle l’immensità dell’amore di Maria per noi, il quale supera l’amore e la tenerezza di tutte le madri messe insieme.

“Radunate, se potete, tutto l'amore naturale delle madri del mondo intero per i propri figli nel cuore di una sola madre per un figlio unico. Certo, questa madre amerà molto questo suo figlio. Eppure si deve dire con verità che Maria ama ancor più teneramente i suoi figli di quanto quella madre amerebbe il suo. 
Li ama non soltanto di semplice affetto, ma con efficacia. Il suo amore per essi è attivo e operoso come e più di quello di Rebecca per Giacobbe”.


A imitazione delle premure di Rebecca verso Giacobbe, la Vergine Santa verso i suoi figli:  
-Spia ogni occasione favorevole per far loro del bene, per elevarli ed arricchirli. “Essa si prende cura dei nostri interessi”
- Dà loro buoni consigli come Rebecca a Giacobbe: “Figlio mio, segui i miei consigli”
-Fa anche lei quello che Rebecca fece con i due capretti portati da Giacobbe:
a) li riceve come cosa che le appartiene;b) li uccide e li fa morire al peccato e a se stessi, scorticandoli e spogliandoli della loro pelle e del loro amor proprioc) li prepara secondo il gusto del Padre celeste e alla sua maggior gloria: quella gloria che lei conosce meglio di ogni altra creatura;d) e così purificati per bene da ogni macchia, ben morti, spogli e preparati, li fa diventare un piatto prelibato degno del gusto e della benedizione divina.

-Ci fa degni di comparire dinanzi al nostro Padre celeste. Dapprima ci riveste degli abiti puliti, nuovi, preziosi e profumati del fratello maggiore Esaù, cioè Gesù Cristo suo Figlio, che lei custodisce in casa sua, vale a dire tiene a sua disposizione. È infatti la tesoriera e dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù di Gesù Cristo suo Figlio; meriti e virtù che ella dà e comunica a chi vuole, quando vuole, nel modo che vuole e nella misura che vuole. Poi ricopre il collo e le mani dei suoi servi con le pelli dei capretti uccisi e scorticati, cioè li orna dei meriti e del valore delle loro stesse azioni. Da ultimo, ella sparge un nuovo profumo e una grazia nuova sui loro abiti e ornamenti, comunicando loro i suoi stessi abiti, cioè i meriti e le virtù che morendo ha lasciato ad essi in testamento. Infine il Padre celeste sente e distingue la loro voce, che è quella del peccatore, tocca le loro mani coperte di pelli, sente il profumo del loro abiti, mangia con gioia quello che Maria, loro Madre, gli ha preparato. E riconoscendo in loro i meriti ed il profumo del Figlio e della sua santa Madre, dà loro la sua doppia benedizione, li costituisce signori degli altri fratelli, i reprobi, e benedice anche tutti coloro che li benediranno e maledice tutti coloro che li malediranno e perseguiteranno.

  Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.

Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.


 






Ventiseiesimo giorno Trattato: [208 - 212]


B. Li provvede di tutto.

Il secondo dovere di carità che la Vergine santa adempie verso i suoi servi fedeli è di provvederli di tutto, per il corpo e per l'anima:-Ci riveste di abiti doppi, cioè, dei meriti del Suo Figlio Gesù Cristo insieme ai nostri propri meriti purificati ed elevati da Lei stessa.-Offre noi i cibi più squisiti della mensa di Dio, ricolmandoci di speciali grazie. Come tesoriera e dispensatrice dei doni e delle grazie dell'Altissimo, Maria ne assegna una buona porzione, anzi la migliore, per nutrire e mantenere i suoi figli e servi.

C. Li guida.

“Il terzo beneficio che Maria largisce ai suoi servi fedeli è di guidarli e dirigerli secondo la volontà di suo Figlio. Rebecca guidava il giovane Giacobbe e gli dava di tanto in tanto buoni consigli, sia per attirare su di lui la benedizione del padre, sia per metterlo al sicuro dall'odio e dalla persecuzione del fratello Esaù. Maria, stella del mare, guida in porto tutti i suoi servi fedeli, indica loro le vie che conducono alla vita eterna, li allontana dai passi pericolosi, li conduce per mano nei sentieri della giustizia, li sorregge se vicini a cadere, li rialza se caduti, li riprende qual madre caritatevole nelle loro mancanze e talvolta li castiga amorevolmente”.


D. Li difende e protegge.

Il quarto consiste nel difenderli e proteggerli contro i loro nemici. Con la sua premura e accortezza, Rebecca salvò Giacobbe da tutti i pericoli, specialmente dalla morte, che il fratello Esaù ­il quale l'odiava e invidiava, come Caino fece con suo fratello Abele­ gli avrebbe sicuramente inflitto. Può forse temere i nemici un uomo circondato da un esercito di centomila uomini ben schierati? Ebbene, un servo fedele di Maria, circondato dalla sua protezione e potenza imperiale, ha meno ancora da temere. Questa amorevole Madre e possente Principessa dei cieli spedirebbe piuttosto battaglioni di milioni d'angeli al soccorso di qualche suo servo, prima che si possa dire che un servo fedele di Maria, affidatosi a lei, sia dovuto soccombere alla malizia, al numero e alla forza dei nemici.

E. Intercede in loro favore.

“Infine, il quinto e massimo bene che l'amabile Maria procura ai suoi fedeli devoti è di intercedere in loro favore presso suo Figlio, placandolo con le sue preghiere, e di unirli e tenerli uniti a lui con un vincolo molto intimo. Rebecca fece avvicinare Giacobbe al letto del padre ed il buon vegliardo lo toccò, lo abbracciò, lo baciò con gioia, contento e soddisfatto com'era delle vivande ben preparate che gli erano state messe innanzi. Poi, aspirati con molto piacere i profumi squisiti dei suoi abiti, esclamò: “Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto”.…Questo campo rigoglioso, il cui profumo conquistò il cuore del padre, non è altro che l'odore delle virtù e dei meriti di Maria... Dopo averli ricolmati di favori e aver ottenuto loro la benedizione del Padre celeste e l'unione con Gesù Cristo, la Vergine trattiene i santi nella loro pienezza e ve li fa perseverare sino alla fine…Ecco la spiegazione di questa grande e antica figura della predestinazione e della riprovazione, così sconosciuta e così densa di misteri”. 


  Pratiche di preparazione

In questa ultima settimana, San Luigi ci indica di fare il proposito di conoscere Gesù Cristo, ripetendo durante la giornata la preghiera di sant’Agostino: “Signore, che io ti conosca”. Seguiremmo i consigli che San Luigi insegna su “come vivere la consacrazione nella santa comunione” (trattato: [266-273]). Potete quindi applicare questi consiglio alle Sante Comunioni che facciate durante questa settimana. Vi proponiamo qui un riassunto dei consigli che da San Luigi.

Prima della Comunione

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.
2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l'amor proprio.
3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che e mio ti appartiene.
4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Nella comunione

Quando ti avvicini a ricevere la Comunione, dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”, rivolgendoti alla Santissima Trinità:
a) Al Padre: lamentandoti che non sei degno a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria e ti avvicini insieme a Lei
b) Al Figlio: gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre,
c) Allo Spirito Santo: Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele.

Dopo la comunione

Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l'accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l'amerà perfettamente, l'abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.O rimarrai nell'atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”.

Vi è un'infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata.

Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un'azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”.




 











 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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