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Gli Angelus di Benedetto XVI che spiegano il Vangelo della Domenica

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2016 20:37
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23/07/2016 12:40
 
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  nella pagina di Facebook è partita una iniziativa che riporteremo qui


Cari amici, in questo Album cercheremo di raccogliere, domenica dopo domenica, gli Angelus dell'amato e Dottore della Chiesa, Benedetto XVI.
Vogliate condividerli con noi e con il prossimo. Grazie.


BENEDETTO XVI

ANGELUS

Les Combes (Valle d'Aosta)
Domenica, 24 luglio 2005


 

Cari fratelli e sorelle!

Innanzitutto una parola di cordiale ringraziamento per le parole rivoltemi dal Vescovo di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi. Egli ha giustamente parlato delle gioie di questa vita, della bellezza delle creature e del Creatore, ma ha parlato anche delle sofferenze: vediamo la violenza, la forza dell’odio nel mondo e ne soffriamo. Affidiamo tutte queste nostre sofferenze e le sofferenze del mondo alla bontà di Nostro Signore. E troviamo anche forza pensando alle grandi figure dei santi che hanno vissuto la loro vita in circostanze simili e ci mostrano la strada da prendere. Cominciamo con il santo di domani, l’apostolo San Giacomo, fratello di Giovanni, che è stato il primo martire degli apostoli. Era uno dei tre più vicini al Signore ed ha partecipato sia alla Trasfigurazione sul Monte Tabor - con la sua bellezza, in cui appariva lo splendore della divinità del Signore -; sia all’angoscia, all’ansia del Signore sul Monte degli Ulivi, e così ha conosciuto anche che il Figlio di Dio, per portare il peso del mondo, ha sperimentato tutta la nostra sofferenza ed è solidale con noi. Voi sapete che le reliquie di San Giacomo si venerano nel celebre santuario di Compostela, in Galizia, in Spagna, meta di innumerevoli pellegrini di ogni parte d’Europa. Ieri abbiamo ricordato Santa Brigida di Svezia, Patrona d’Europa. L’11 luglio scorso si è celebrato San Benedetto, altro grande Patrono del "vecchio continente" e, come sapete, mio patrono da quando sono stato eletto al ministero di Pietro. Guardando a questi Santi, viene spontaneo soffermarsi a riflettere proprio in questo momento storico con tutti i suoi problemi sul contributo che il cristianesimo ha dato e continua ad offrire alla costruzione dell’Europa.

Vorrei farlo riandando col pensiero al pellegrinaggio che il mio amato predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II fece, nel 1982, a Santiago de Compostela, dove compì un solenne "Atto europeistico", nel corso del quale pronunciò queste memorabili parole, di grandissima attualità che io ripeto adesso: "Io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago ti rivolgo, o vecchia Europa, un grido pieno d’amore: Torna a te medesima, sii te stessa! Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici che hanno fatto gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza tra gli altri continenti" (Insegnamenti, vol. V/3, 1982, p. 1260). Giovanni Paolo II lanciò allora il progetto di un’Europa consapevole della propria unità spirituale poggiante sul fondamento dei valori cristiani. Su questo tema egli tornò in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 1989, che si svolse proprio a Santiago de Compostela. Auspicò un’Europa senza frontiere, che non rinneghi le radici cristiane sulle quali è sorta e non rinunci all’autentico umanesimo del Vangelo di Cristo! (cfr Insegnamenti, vol. XII/2, 1989, p. 328). Quanto attuale resta questo suo appello, alla luce degli eventi recenti del continente europeo!

Tra meno di un mese, anch’io mi recherò pellegrino in una storica Cattedrale europea, quella di Colonia, dove i giovani si sono dati appuntamento per la loro XX Giornata Mondiale. Preghiamo perché le nuove generazioni, attingendo la loro linfa vitale da Cristo, sappiano essere nelle società europee fermento di un rinnovato umanesimo, nel quale fede e ragione cooperino in fecondo dialogo alla promozione dell’uomo e all’edificazione dell’autentica pace. Lo chiediamo a Dio per intercessione di Maria Santissima, che veglia come Madre e Regina sul cammino di tutte le nazioni.


Dopo l'Angelus

Anche questi giorni di serenità e riposo sono stati turbati dalle tragiche notizie di esecrandi attentati terroristici, che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l’Egitto, la Turchia, l’Iraq, la Gran Bretagna. Mentre affidiamo alla divina bontà i defunti, i feriti e i loro cari, vittime di tali gesti che offendono Dio e l’uomo, invochiamo l’Onnipotente affinché fermi la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace.

Rivolgo infine il mio cordiale saluto a tutti voi, cari amici di lingua italiana, valligiani e villeggianti. Vorrei dire grazie di cuore per l’amicizia e per l’affetto con il quale mi accompagnate. In particolare ai membri di Comunione e Liberazione di Milano e di Torino, della Puglia, ai giovani di Ivrea, venuti con il loro Vescovo, che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù, alla squadra di calcio "Reggina", ai ragazzi dell’Azione Cattolica di Tortona, a quelli degli Oratori di Saronno e di altri Oratori e ai gruppi di Potenza e di Chiavari. Ci siamo già incontrati sul Monte Bianco. Vi ringrazio per essere venuti a trovarmi e vi auguro ogni bene. Buona domenica! Buona settimana! Buone vacanze!




BENEDETTO XVI

ANGELUS

Castel Gandolfo
Domenica, 31 luglio 2005

 

 

Dopo i giorni trascorsi in montagna, in Valle d'Aosta, sono contento quest'oggi di essere tra voi, cari Castellani, che siete sempre tanto ospitali con il Papa. Vi saluto tutti con affetto, incominciando dal Vescovo di Albano, dal Parroco e dagli altri Sacerdoti di Castel Gandolfo. Saluto il Sindaco, l'Amministrazione Comunale e le altre Autorità presenti ed allargo il mio affettuoso pensiero al Direttore ed al Personale delle Ville Pontificie, come pure all'intera popolazione di questa ridente e serena cittadina. Un saluto particolarmente caloroso va ai pellegrini venuti da tante parti a farmi visita. È per me il primo soggiorno estivo che trascorro qui, a Castel Gandolfo: ringrazio per la festosa accoglienza che mi è stata riservata giovedì scorso e che viene confermata anche oggi.

Si avvicina la ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, e noi siamo già in viaggio. Questa Giornata, come sappiamo, si svolgerà a Colonia, e alla quale, a Dio piacendo, parteciperò anch'io - anche se non sono più giovane, ma il cuore è giovane - dal giovedì 18 alla domenica 21 agosto prossimi. Da ogni parte d'Europa e del mondo, nei prossimi giorni, si metteranno in viaggio verso la Germania gruppi di ragazzi e ragazze sull'esempio dei santi Magi, come suggerisce il tema: "Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2, 2). Vorrei invitare i giovani credenti del mondo intero, anche quanti non potranno prendere parte a così straordinario evento ecclesiale, ad unirsi in un comune pellegrinaggio spirituale verso le sorgenti della nostra fede. Secondo la felice intuizione dell'amato Papa Giovanni Paolo II, la Giornata Mondiale della Gioventù costituisce un privilegiato incontro con Cristo, nella salda consapevolezza che solo Lui offre agli esseri umani pienezza di vita, di gioia e di amore. Ogni cristiano è chiamato ad entrare in comunione profonda con il Signore crocifisso e risorto, ad adorarlo nella preghiera, nella meditazione e soprattutto nella devota partecipazione all'Eucaristia, almeno alla Domenica, piccola "Pasqua settimanale". Si diventa in tal modo veri suoi discepoli, pronti ad annunciare e testimoniare in ogni momento la bellezza e la forza rinnovatrice del Vangelo.

La Vergine Madre del Redentore, di cui nel mese di agosto ricorderemo l'Assunzione al Cielo, vegli su quanti si preparano a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Lei, che sempre ci precede nel pellegrinaggio della fede, guidi in maniera speciale i giovani nella ricerca del vero bene e dell'autentica gioia.


Dopo l'Angelus

 

Infine saluto i pellegrini italiani - che sono la grande maggioranza come sentiamo -, in particolare i gruppi provenienti da Villa Castelli, Surbo, Taranto, Troina, Torre di Quartesolo, come pure i partecipanti al Convegno della Fondazione Rui e i ragazzi di Montoro Superiore.

Auguro a tutti voi una buona domenica e una buona settimana. Grazie per l'affetto e per l'amicizia.

 

Nel dare il benvenuto ai vari gruppi linguistici il Papa ha anche scherzato con i pellegrini di espressione spagnola: "sanno farsi sentire", ha detto in italiano rispondendo ai cori intonati da alcune religiose. Quindi Benedetto XVI ha voluto complimentarsi per l'esecuzione di un canto dell'"Alleluia" da parte di una corale giovanile ucraina:  "bravi - ha detto - grazie per questo canto perfetto"
 



BENEDETTO XVI

ANGELUS

Castel Gandolfo
Domenica, 7 agosto 2005

 

Cari Fratelli e Sorelle!

Migliaia di giovani stanno per partire, o sono già in viaggio, verso Colonia per la XX Giornata Mondiale della Gioventù, che ha come tema "Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2,2). Si può dire che tutta la Chiesa è spiritualmente mobilitata per vivere quest’evento straordinario, guardando ai Magi come a singolari modelli di ricercatori di Cristo, davanti al quale piegare le ginocchia in adorazione. Ma che significa "adorare"? Si tratta forse di un atteggiamento d’altri tempi, privo di senso per l’uomo contemporaneo? No! Una ben nota preghiera, che molti recitano al mattino e alla sera, inizia proprio con queste parole: "Ti adoro, mio Dio, ti amo con tutto il cuore…". All’alba e al tramonto il credente rinnova ogni giorno la sua "adorazione", cioè il suo riconoscimento della presenza di Dio, Creatore e Signore dell’universo. E’ un riconoscimento colmo di gratitudine, che parte dal profondo del cuore e investe tutto l’essere, perché solo adorando e amando Dio sopra ogni cosa l’uomo può realizzare pienamente se stesso.

I Magi adorarono il Bambino di Betlemme, riconoscendo in Lui il Messia promesso, il Figlio unigenito del Padre, in cui, come afferma san Paolo, "abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9). Analoga esperienza, in un certo senso, è quella dei discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni - lo ricorda la Festa della Trasfigurazione celebrata proprio ieri - ai quali Gesù sul monte Tabor rivelò la sua gloria divina, preannunciando la definitiva vittoria sulla morte. Con la Pasqua, poi, Cristo crocifisso e risorto manifesterà appieno la sua divinità, offrendo a tutti gli uomini il dono del suo amore redentore. I Santi sono coloro che hanno accolto questo dono e sono diventati veri adoratori del Dio vivente, amandolo senza riserve in ogni momento della loro vita. Con il prossimo incontro di Colonia, la Chiesa vuole riproporre a tutti i giovani del terzo millennio questa santità, vetta dell’amore.

Chi più di Maria ci può accompagnare in questo esigente itinerario di santità? Chi più di Lei ci può insegnare ad adorare Cristo? Sia Lei ad aiutare specialmente le nuove generazioni a riconoscere in Cristo il vero volto di Dio, ad adorarlo, amarlo e servirlo con totale dedizione.


Dopo l'Angelus

Prima di salutare i pellegrini presenti, desidero esprimere le mie condoglianze ai parenti delle vittime della sciagura aerea avvenuta ieri nel sud dell’Italia. Prego per le vittime e per i feriti, provenienti in massima parte da Bari e dintorni. Partecipo al lutto delle famiglie e dell’intera comunità ecclesiale e civile di quella città, che ho da poco visitato in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. Cristo, morto e risorto, infonda in tutti conforto e speranza.

Infine, rivolgo il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli della parrocchia di San Gerardo Maiella in Nardò e a quelli provenienti da Samproniano e Petricci e ai giovani guidati dai Missionari del Preziosissimo Sangue e al gruppo di fedeli provenienti da Subiaco.

A tutti voi auguro una buona domenica e una buona settimana. Grazie per il vostro affetto. Grazie!   
 

 



[Modificato da Caterina63 02/08/2016 15:31]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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