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Centenario di Fatima 1917-2017 con Maria Santissima preghiere e meditazioni

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2017 10:36
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25/10/2016 17:02
 
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Resi noti integralmente i diari della veggente Pierina Gilli che ebbe apparizioni mariane e curò se stessa e centinaia di malati con la fede in Maria Rosa Mistica.

di Luciano Garibaldi

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zlbrigrbldCon il titolo «Diari. Le apparizioni di Rosa Mistica a Montichiari & Fontanelle», Riccardo Caniato pubblica con la Ares, di cui è capo redattore, gli scritti – fino ad oggi inediti – di Pierina Gilli, la veggente di Montichiari (Brescia) che per anni e anni, dal 1946 fino alla morte, avvenuta nel 1991, ricevette continuativamente rivelazioni, con apparizioni e messaggi della Vergine (da lei definita Rosa Mistica), di Gesù (che spiegò alla veggente il dogma dell’Assunzione con due anni di anticipo sulla sua proclamazione), di santi come Maria Crocifissa Di Rosa, fondatrice delle bresciane Ancelle della Carità, e i piccoli Giacinta e Francesco Marto, di Fatima. Il libro curato da Riccardo Caniato (già autore di testi di primaria importanza come «Maria alba del Terzo Millennio», «La Madonna si fa la strada», «Medjugorie, paradiso di sola andata», e, con Rosanna Brichetti Messori, «Maria Rosa Mistica Madre della Chiesa»), racconta nel dettaglio la vicenda di Montichiari attraverso la fonte primaria degli scritti finora inediti della Gilli. Ci si focalizza sui due cicli di apparizioni con messaggio pubblico verificatisi nel 1947 nel Duomo di Montichiari (in cui la Madre di Dio chiese preghiere e sacrifici per i Consacrati, mettendo in guardia da una grande crisi che avrebbe colpito la Chiesa) e nel 1966 in campagna, in località Fontanelle, dove la Madonna benedisse, definendola «piccola Lourdes italiana», una sorgente che da allora è effettivamente all’origine di numerose grazie di guarigione fisica e spirituale.

Nella seconda parte del volume si pubblica una serie di documenti inediti firmati dai confessori e direttori spirituali della veggente e da alcuni studiosi – fra cui il biblista monsignor Enrico R. Galbiati, padre Stefano De Fiores e lo stesso curatore del volume – i quali, accostatisi a queste apparizioni in tempi più recenti, spiegano perché a loro giudizio siano da ritenersi autentiche e perché la Chiesa dovrebbe studiarle approfonditamente e con grande urgenza, anche alla luce della devozione a Maria Rosa Mistica, che si è diffusa capillarmente a livello mondiale in un modo misterioso e insieme sorprendente.

Pierina Gilli nacque a Montichiari, in provincia di Brescia,  il 3 agosto 1911, prima di nove figli, da una modesta famiglia contadina.  Crebbe dedita alla famiglia, al lavoro e alla preghiera, sopportando pazientemente i disagi dovuti alla povertà materiale e alla salute cagionevole.  La morte del padre intensificò le sue sofferenze e la costrinse ad entrare nell’orfanotrofio di Montichiari, allora tenuto dalle suore Ancelle della Carità.  Pur avendo ben presto maturato un pensiero di vocazione, il suo desiderio di consacrarsi nell’istituto religioso non poté realizzarsi a causa del suo cagionevole stato di salute. Attorno ai trent’anni, Pierina Gilli divenne protagonista di intense esperienze spirituali legate alla devozione di Maria Rosa Mistica, che oggi è conosciuta in tutto il mondo. Nella notte tra il 23 e il 24 novembre 1946 – al culmine della sofferenza per una gravissima malattia – ­Pierina ebbe la grazia di comprendere in profondità l’esperienza spirituale di suor Maria Crocifissa di Rosa, la beata fondatrice delle suore Ancelle della Carità, e la sua particolare predilezione per i sofferenti. Mediante l’immersione nella spiritualità di Maria Crocifissa di Rosa, Pierina comprese di dover dedicare la propria vita alla Madonna, offrendole in particolare “preghiere, sacrifici e sofferenze” per riparare i peccati di quei religiosi che tradiscono la loro vocazione. Pierina decise così di contribuire alla elevazione dei sacerdoti attraverso la preghiera, il sacrificio e la penitenza.

Perdurando lo stato precario di salute di Pierina, un gruppo di pie persone si interessò per la sua sistemazione ed alla fine fu ospitata presso il Convento delle Suore Francescane del Giglio di Brescia, dove rimase per 19 anni, durante i quali approfondì la propria spiritualità mariana. Fu in quegli anni che Pierina individuò nel sito di Fontanelle un luogo adatto per svilupparvi iniziative di accoglienza e di preghiera per gli ammalati, da dedicare a Maria Rosa Mistica.

Pierina visse nell’umiltà della vita quotidiana, e pur obbedendo sempre alle disposizioni ecclesiastiche, rimase un punto di riferimento per i pellegrini sempre più numerosi che si recavano a Montichiari attratti dalla devozione alla Madonna. Lei li accoglieva nella sua piccola casetta vicino al nuovo ospedale della città, pronta a intercedere in favore delle persone che chiedevano preghiere. A molti diede consolazione, e preparò molti cuori alla conversione. Pierina assistette in particolar modo gli ammalati, e questo per molti anni, fino al 1990, quando, aggravandosi la sua infermità, fu costretta in carrozzella.  Il 12 gennaio 1991, Pierina morì dopo una lunga purificazione del corpo e dello spirito.

Ora, grazie all’iniziativa di Riccardo Caniato e della Casa editrice Ares (http://ares.mi.it/) è possibile approfondire la conoscenza di questa vicenda spirituale che avrà sicuramente positivi sviluppi.


 

POSSA LA MESSA ANTICA FIORIRE NELLA CHIESA!

Omelia di S.E.R. Mons. Alexander K. Sample, Arcivescovo di Portland, per la Festa di Cristo Re

V Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum, Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma, 30 ottobre 2016

"Moralmente e spiritualmente, siamo tutti della diocesi di Portland" (don Claude Barthe nel messaggio di conclusione di #sumpont2016)

***

Sia lodato Gesù Cristo!

Mentre giungiamo al termine di questo splendido pellegrinaggio, durante il quale abbiamo celebrato il motu proprio di Benedetto XVI che ha condotto ad una maggiore disponibilità della celebrazione della Santa Messa nell’usus antiquior, lo facciamo anche oggi nella grande Festa di Cristo Re. Siamo tutti molto grati a Papa Benedetto per la sua amorevole cura nei confronti di chi ama questa antica forma del Rito Romano e preghiamo affinché la sua diffusione abbia un effetto profondo e duraturo sul culto divino celebrato in entrambe le forme.

Celebrando la Festa di Cristo Re, la Santa Madre Chiesa ci ricorda la centralità del mistero di Cristo nelle nostre vite quanto nel nostro culto. Esaltiamo il Nostro Divino Salvatore come il centro di tutta la storia umana e come Colui che ci rivela il vero significato e lo scopo delle nostre vite. È proprio questo il mistero che celebriamo nel Santo Sacrificio della Messa. Rileggiamo ciò che San Paolo ci insegna sulla pienezza di tutto quello che Dio vuole rivelarci nel Suo Figlio Gesù Cristo Nostro Signore e Re.

Gesù Cristo è l’immagine di Dio invisibile. Nel mistero dell’Incarnazione, Iddio Si è pienamente rivelato a noi nel Verbo Incarnato, Suo Figlio Unigenito. Cristo è la manifestazione visibile della misericordia divina nei confronti di noi poveri peccatori. È appropriato ricordarlo in occasione di quest’Anno Giubilare della Misericordia. In Cristo vediamo la misericordia incarnata. Egli è presente in ogni Messa, specialmente nell’offerta del Santo Sacrificio e nella Sua presenza Eucaristica in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.

Gesù è il primogenito di ogni creatura, presente alla creazione dell’intero universo. Con una splendida trilogia di espressioni San Paolo ci ricorda che tutte le cose sono state create nel Verbo Incarnato, che Egli è precedente a tutte le creature nella Sua eternità e che tutte le cose sono tenute insieme in Lui. Cristo è al centro della volontà creativa di Dio Padre.

Cristo è il Capo del Corpo, che è la Chiesa. La Chiesa è il Corpo mistico di Cristo, la Sua duratura presenza nel mondo creato. Attraverso la Chiesa Cristo continua la Sua presenza redentiva nel mondo. Siamo tutti membri individuali di quel Corpo, come ancora ci ricorda San Paolo; e Cristo Re è il Capo del Suo Corpo mistico, sempre presente tra noi nella Sua Parola, nei sacramenti e nell’assemblea dei fedeli. Cristo non potrà mai essere separato dalla Sua Chiesa anche se alcuni ci proveranno. Noi non possiamo avere Cristo senza la Chiesa, poiché Egli è eternamente ed intimamente unito ad Essa. Noi, come Corpo mistico di Cristo, siamo inseparabilmente uniti al nostro Capo, Cristo Signore. Come tale la Chiesa è il Sacramento universale della salvezza del mondo.

Cristo è il primo anche tra i morti. Ci ha preceduti e tramite la Sua Morte e Resurrezione ha reso possibile la nostra stessa resurrezione dai morti. Dov’è andato Lui noi speriamo un giorno di seguirLo. La Sua Morte è il nostro riscatto dalla morte, la Sua Resurrezione la nostra ascesa a vita nuova.

È il primo e tutta la pienezza abita in lui. Nella Sua Divinità unita per sempre all’umana natura formata nel grembo della Sua Vergine Madre nulla manca. Gesù è la pienezza di ciò che ogni cuore umano desidera. Quello che di buono cerchiamo in questa vita è solo un pallido e sbiadito riflesso della pienezza di bellezza, bontà, gioia e perfezione che risiede in Cristo. Ogni ricerca virtuosa dell’uomo è in fine ricerca di Cristo.

Questo è il Cristo che onoriamo come Re Universale. Ma Nostro Signore ci ricorda che il Suo Regno non è di questo mondo. I discepoli non lo compresero pienamente se non dopo la Resurrezione e la discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste. Noi non dobbiamo mai scordarlo. Non viviamo per la completezza e la realizzazione in questo mondo, ma ci sforziamo di renderlo sempre migliore e simile al Regno di Dio. Siamo solo pellegrini di passaggio in questa vita terrena sulla strada verso il Regno di Dio, il Regno dei Cieli. Tutta la nostra vita è preparazione alla pienezza del Regno di Dio.

Questo Regno, ora imperfettamente presente nella Sua Chiesa, è anche Regno di Verità. È Nostro Signore a dirci che il motivo per il quale Egli è nato ed è entrato in questo mondo è la testimonianza della Verità. Tutti coloro che vi appartengono ascoltano e rispondo a questa voce. Questa Verità rivelata da Cristo è la Verità su Dio, su noi stessi creati a Sua immagine e somiglianza e sulla salvezza eterna vinta per noi con la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. Questa è la vita eterna che riconosciamo e viviamo nella Verità.

Il mondo in cui viviamo sembra divenire ogni giorno più secolarizzato e materialista. Non riconosce più una verità che sia eterna e che coinvolga tutti. Papa Benedetto ha coniato la celebre espressione “dittatura del relativismo”: vivere senza l’eterna Verità di Dio è vivere senza Cristo, nell’oscurità, nell’ignoranza, nel dubbio e nella paura. Cristo è venuto a rendere testimonianza alla Verità e a liberarci dalle tenebre del peccato e della morte e illuminarci con la Buona Novella della Sua misericordia e del Suo amore. Le prima parole del Suo ministero pubblico sono “Il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al Vangelo!”

Siamo trasferiti in questo Regno del Diletto Figlio di Dio partecipando alla redenzione che Egli ha vinto per noi attraverso il Suo Sangue, facendoci ricevere la remissione dei peccati. Come San Paolo ci dice, Cristo ha riconciliato tutte le cose in Sé attraverso il Sangue della Sua Croce. Noi per primi riceviamo la grazia di questa redenzione nel giorno del nostro battesimo, lavati dal peccato originale e santificati dalla grazia di Dio.

Questo mistero della nostra redenzione è anche rinnovato ogni volta che partecipiamo all’offerta del Santo Sacrificio della Messa. Cristo, che ha offerto Sé stesso come Sacerdote e Vittima sull’altare della Croce, si offre ora in modo sacramentale e incruento attraverso il ministero del sacerdote sugli altari delle nostre chiese tutte le volte che viene celebrata la Santa Messa.

Cristo Re governa trionfante sulla morte anche quando pende sulla Croce per la nostra salvezza. Il Suo mistero pasquale, resoci presente nel Sacrificio Eucaristico del Suo Corpo e Sangue, è la fonte della nostra continua santificazione mentre rendiamo Gloria a Dio nel nostro culto.

Questa realtà è poderosamente resa presente in ogni Messa, sia nella forma Ordinaria che in quella Straordinaria del Rito Romano. Ma la Messa tradizionale palesa in modo particolarmente chiaro ed eloquente questa realtà con segni, simboli e parole.

Le preghiere della Forma Straordinaria, i gesti rituali e in modo particolare l’orientamento liturgico del sacerdote all’altare fanno risaltare la natura sacrificale della Messa. Questo è senza dubbio il culto che sacerdote e fedeli offrono a Dio Onnipotente per la Sua Gloria e per la santificazione delle loro anime.

Papa Benedetto ha riconosciuto che la Forma Ordinaria del Rito Romano, almeno come viene celebrata in molti luoghi, ha perso parte della chiarezza e dello splendore. Ha insegnato che non potrà mai esserci una rottura con la Tradizione, ma che l’autentica riforma liturgica deve essere realizzata in chiara continuità con le precedenti tradizioni e forme della Sacra Liturgia. Questo è il motivo per cui ha emanato il motu proprio Summorum Pontificum, precisamente per riconciliare la Chiesa col suo passato.

La speranza di Papa Benedetto era che le due forme del Rito Romano possano e debbano arricchirsi mutualmente così che sia nuovamente possibile un rinnovamento autentico della celebrazione della Santa Messa, denominato riforma della riforma della Sacra Liturgia.

Lo scopo di tale riforma non può essere che di rendere maggiormente visibile la sovranità di Cristo Re mentre Egli Si offre per la nostra salvezza in un mistero che si perpetua in ogni Messa. Possa la Messa Antica fiorire nella Chiesa così che molti possano beneficiare di questa forma del Rito Romano per la maggior Gloria di Cristo Re Nostro Signore. A Lui ogni gloria, lode e onore nei secoli dei secoli! Amen!





 

[Modificato da Caterina63 31/10/2016 20:04]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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