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Centenario di Fatima 1917-2017 con Maria Santissima preghiere e meditazioni

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2017 10:36
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04/12/2016 20:29
 
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 Tratto dal  libro "I tempi di Maria", di Don Alessandro Maria Minutella.  email: itempidimaria@gmail.com  a cui chiedere il libro. Risultati immagini per I tempi di Maria don Alessandro Minutella

Buona lettura (anche se un po' impegnativa)


"Accecamento, apostasia, scisma e purificazione"

Che cosa, dunque, accadrà? Che cosa dobbiamo attenderci a riguardo dell’atto finale dei «tempi di Maria»? Quale sarà l’esito dello scontro tra la Donna e il serpente?
La presenza di due pontefici, uno dei quali «emerito», rivela una situazione mai accaduta in precedenza. Non è comparabile con altre stagioni storiche, perché Benedetto XVI non ha dichiarato Francesco come antipapa, si è subito reso disponibile all’obbedienza. Neppure la morte di Ratzinger provvederà a sanare una simile anomalia. Questo quadro storico ecclesiale era stato profetizzato dalla beata Caterina Emmerich, nella visione del 13 maggio 1820, e di recente la Madonna di Anguera lo aveva anticipato di qualche anno. Una situazione insolita e pericolosa.

Questa condizione attuale – così confusa e dove le posizioni si radicalizzano sempre di più – è la conseguenza dell’accecamento, che ha colpito la gerarchia cattolica a causa della chiusura di fronte agli appelli della Madonna. Questo accecamento conduce la Chiesa verso un tipo di scelte dottrinali e pastorali non più conformi al vangelo di Cristo, e ciò con maggiore o minore consapevolezza da parte dei singoli vescovi.

Questo cambiamento epocale (in realtà un tradimento senza precedenti), sarà non solo lo sviluppo finale del modernismo, ma perciò stesso – a causa dell’accecamento – condurrà a soluzioni ritenute utili, pastoralmente valide, eppure non secondo lo Spirito di Dio. E nonostante non mancheranno le voci profetiche che, con l’audacia della fede e il sostegno celeste, proveranno a rimarcare che questa via imboccata in modo così entusiastico è piuttosto la strada verso la distruzione della fede cattolica, tali profeti verranno non eliminati fisicamente, ma con l’ausilio dei mass media, saranno ridicolizzati ed emarginati. Si imporrà sempre più in modo aggressivo qualcosa come una Antichiesa, dove il vangelo sarà quello del mondo.

Attraverso questo processo di accecamento, sarà intronizzato il vangelo del mondo, lo spirito cattolico sarà alterato in ragione di un falso ecumenismo, l’eucaristia sarà trasformata in simbolo e la messa in cena conviviale. Sparirà il culto mariano, e dove resisterà sarà perseguitato con violenza. La verità verrà meno, mentre i cuori si raffredderanno sempre di più. La crisi dei sacerdoti diventerà acuta, fino ad un radicale ripensamento, con la dismissione di ogni riferimento ontologico: una mera funzione! Il ministero sacerdotale si ridurrà a qualcosa come una funzione pastorale, incarnata da uomini assai più fruitori dei piaceri del mondo che non i mondani stessi.

Nel frattempo il cattolicesimo scomparirà del tutto in diverse nazioni, e sopravvivrà in qualcosa come una Chiesa liberale e mondana. Le chiese e i conventi, i monasteri e i chiostri, vacanti di vocazioni, saranno trasformati in luoghi di divertimento mondano, e persino in moschee. Un processo inarrestabile, che già sotto gli occhi di tutti, condurrà sempre più verso decisioni stravaganti. Il pensiero cattolico subirà un processo di rivisitazione che non sarà altro che un suo deterioramento. 
Già nella Sacra Scrittura l’accecamento è l’esito dell’indurimento del cuore di fronte al Dio che si rivela. Mancando l’obbedienza della fede, l’uomo rimane ostinato e perde quel lumen fidei, quella luce della fede, che come bussola orienta verso Dio e la Sua volontà.

Suor Lucia di Fatima – occorre ricordarlo ancora una volta – aveva già profetizzato che la mancata obbedienza a Dio, attraverso Maria, avrebbe condotto la Chiesa ad uno smarrimento interno, ad una crisi senza precedenti. La situazione di confusione dottrinale della Chiesa è conseguenza di questa ostinazione. Dio lascia che la gerarchia segua i propri orientamenti, perché non ha voluto ascoltare gli appelli ripetuti del cielo. Proprio come alla maniera dei profeti dell’Antico Testamento che indicavano la via voluta da Dio, mentre i re ne seguivano un’altra, che conduceva puntualmente alla distruzione.

Certo, né Rue du Bac, né Fatima, né Medjugorje, né Civitavecchia, e così via, sono Rivelazione pubblica. Si può decidere di non crederci. Ma un conto è lo statuto delle rivelazioni private della Vergine, un altro il tema dei «tempi di Maria» che, soprattutto con Fatima, sono qualcosa di più che una semplice apparizione. Hanno una portata salvifica per la Chiesa. Un appello da ascoltare. Pena l’accecamento. 

Non sarà questa condizione di smarrimento un segno inequivocabile di quella «prova finale», con l’avvento dell’impostura anticristica, di cui parla il Catechismo della Chiesa cattolica ai numeri 675-677?
In una Chiesa, governata da pastori accecati, Dio permetterà l’apostasia della verità. E questo è il secondo drammatico sviluppo. L’accecamento condurrà all’apostasia. Perché un magistero non più conforme alla sana dottrina verrà accolto dalla stragrande maggioranza dei fedeli, con un entusiasmo senza precedenti.

L’Antichiesa configurerà se stessa come la vera comunità credente, quella che finalmente torna al passo con lo spirito mondano, dopo un arretramento ritenuto cronico, un passo stanco di una Chiesa che era indietro di duecento anni. Verrà stravolto il dizionario cattolico. Tutto sarà accolto come novità proficua, ma ciò che ancora rimarrà di cattolico romano dovrà essere alterato e casomai eliminato. L’apostasia sarà l’attacco che il drago rosso di Apocalisse sferrerà con tutto il suo livore. Veicolato con un’abilità comunicativa, con un’agenda piena di priorità, con un manifesto in favore del mondo, con una mano tesa verso tutti, senza chiedere più conversione e senza più accentuare il tema del peccato, l’alfabeto modernista alla fine invaderà san Pietro. Sarà issato il vessillo della menzogna e della contraffazione. I metodi saranno altrettanto spietati. Perché mentre i tanti guardiani della fede da leoni si trasformeranno (come dice la mistica Teresa Neumann) in asini, la regia occulta di tale trasformazione del cattolicesimo in grande impostura punterà su coloro che, in pochi e sempre più isolati, continueranno strenuamente a difendere lo spirito cattolico.

Dio permette tutto questo perché si compia la Scrittura, nei testi che riguardano i tempi ultimi. Come Gesù, di fronte allo smarrimento degli apostoli e delle folle, più volte dichiarava che la passione e la croce dovevano accadere perché si compisse il disegno del Padre, e come Egli sulla croce, prima di spirare, dice: «è compiuto», proprio per indicare un piano divino che doveva passare dal dolore e dalla morte per la redenzione del mondo, così sarà per la Chiesa. Essa continuerà a sopravvivere in un piccolo resto, ma conoscerà la condanna, il dolore, la croce e il martirio.

Il trauma più forte che si dovrà sostenere sarà allora quello dello scisma interno. Mentre da un lato l’Antichiesa, capeggiata dal falso profeta, mostrerà la sua forza, con l’alleanza dei poteri forti e occulti del mondo, la vera Chiesa, catacombale e cenacolare, dovrà resistere in una posizione di grande prova.
Sarà l’insieme di quelle anime elette da Dio, quella generazione tanto invidiata dai grandi santi (se si pensa che santa Teresina provava persino gelosia verso i cristiani dell’ultimo tempo, e san Pio da Pietrelcina commosso li esaltava come eroi della fede).

Essi dovranno sostenere il discredito pubblico di fronte al mondo e l’odio intestino nella Chiesa, perché il falso profeta esibirà – come accolito dell’Anticristo – tutta la sua astuzia nel farli passare come uomini disobbedienti. Dovranno interrogarsi: come rimanere ancora dentro una falsa Chiesa? E imploreranno Dio di intervenire. Ma dovranno fare alla fine una scelta, che Dio stesso prevedeva. Non saranno accompagnati da grandi prodigi e segni eclatanti (come i santi di ogni epoca), perché la loro santità consisterà tutta in questo, di resistere a oltranza, anche a costo della vita, nell’avanzare della falsa Chiesa.
E saranno additati come folli e insensati dal mondo e come pazzi psicopatici dall’Antichiesa. Il mondo e l’Antichiesa si daranno convegno per uno storico, quanto occulto piano per sovvertire lo spirito cattolico. E insieme, come Erode e Pilato, condanneranno alla gogna mediatica, alla macchina del fango, il partito di coloro che non si lasceranno marchiare la mano e la fronte dal sigillo infame della bestia.

Il piccolo resto cattolico sarà protetto direttamente da Maria, e avanzerà nel modus evangelico della piccolezza, nonostante il violento discredito dell’establishment dell’Antichiesa, capeggiata dal falso profeta. Piccoli, umili, nascosti, unicamente appoggiati su Dio e il vangelo, sostenuti dall’Eucaristia (che soltanto essi continueranno ad adorare in ginocchio come Presenza reale, mentre l’Antichiesa rimarrà ostinatamente in piedi, in attesa di renderla semplicemente un Simbolo), sembrerà di vederli come la prima generazione cristiana, quella assediata da Nerone e dall’impero romano. E tra di essi dovrà sorgere il diretto anta-gonista del falso profeta.
Un minore, il più piccolo tra gli apostoli di Maria, che – come Davide contro Golia – fronteggerà l’ira del falso profeta. Vincendo con le armi di Dio contro le armi del mondo in possesso del falso profeta. E con il diretto sostegno di Maria e dell’arcangelo Michele.

Questo «minore», il profeta di Maria, avanzerà sin da bambino in mezzo a incredibili ostacoli. Il demonio, fiutandone il rischio, cercherà di farlo più volte fuori, e lo assedierà di continuo, procurandogli dolori e tormenti incessanti. Dio lo permette, perché forgiato nel dolore, sappia esser pronto all’antagonismo finale. Anzi, Dio, per prendersi gioco del falso profeta, provvederà a farlo pervenire dalla periferia della Chiesa, dal ceto povero e umile, ma con una sapienza spirituale e teologica che saprà smascherare le trame del falso profeta. Il carisma del «minore» di Maria sarà prorompente sin da piccolo, eppure come impedito a manifestarsi pienamente, finché non giungerà l’ora dello scontro.

Il minore e il falso profeta si scontreranno, ma non frontalmente. Perché Dio ha in vista qualcosa di impensabile. Lascerà che la trilogia demoniaca, quella del falso profeta, della bestia nera e dell’anticristo, si conflagri da se stessa. In particolare, per la resistenza eroica e imprevista dei veri cattolici, incoraggiati dal «minore», la bestia nera sentenzierà, indispettita, il fallimento del falso profeta, perché – sebbene all’apparenza sembrasse accelerare la distruzione dello spirito cattolico – in realtà non avrà saputo attuare la tanto sospirata riforma dello spirito cattolico.

Dio permetterà anche questo, che gli esordi del falso profeta siano clamorosi, almeno quanto il suo declino. Sarà la stessa bestia nera, che lo aveva prescelto, a divorare il falso profeta. Lo scontro che precederà la caduta del falso profeta, sarà di tipo teologico, non fisico, diciamo pure spirituale, a distanza. I due antagonisti, a parte incontri di tipo convenzionale (solo agli inizi, peraltro), per il resto non si incroceranno. Eppure il «minore» di Maria, rappresentato dalla resistenza eroica dello spirito cattolico, turberà di continuo i sogni del falso profeta.

All’imponente macchina di propaganda, di cui disporrà il falso profeta, il «minore» di Maria risponderà con strumenti piccoli e umanamente inefficaci. E se il mondo intero non farà che incensare il falso profeta, del «minore» di Maria, Dio permetterà che il suo carisma sia rivelato solo quando lo scontro sarà pervenuto alla fase decisiva. E ancora Dio lascerà che il popolo di Maria – quello della resistenza cattolica – possa individua-re il prescelto, il «minore», mediante un segno, fra tutti apparentemente il più irrilevante, e che invece sarà quello decisivo: la corona del rosario sempre tra le mani. Solo demarcando questo abisso tra la vera Chiesa e l’Antichiesa, il profeta di Maria si inoltrerà apparentemente inoffensivo nella battaglia, discreditato dalla periferia da cui proviene, e ritenuto fuori di testa. Solo allora, con la forza della predicazione, quella che nella prima Pentecoste, spinse Pietro e gli apostoli, ad uscire dal Cenacolo, infuocati di Spirito, il «minore» annuncerà la seconda Pentecoste.

E la sua parola, la sua voce, il suo volto, il suo sorriso, saranno il sostegno della vera Chiesa. 
Ed allora arriverà la purificazione. Attraverso la condanna da parte dell’Antichiesa, i santi degli ultimi tempi, con la loro obbedienza al vangelo della croce, saranno esposti al pubblico ludibrio. La Chiesa, vivente in essi, vivrà il suo Venerdì Santo. Sarà cancellata ogni traccia di cattolicesimo, in vista di una Antichiesa che può anche essere chiamata Superchiesa. Solo si udrà, nel mondo intero, la voce metallica, sebbene suadente per i più, del falso profeta che, di fronte allo stupore dei propri sostenitori, terrà una marcia talmente rapida, da anticipare di molto le tappe previste dall’agenda anticattolica. Una marcia tuttavia, come si è detto, verso l’autoconsunzione.

 


E’ ufficiale: Papa Francesco si recherà il prossimo anno in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fátima, in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Lo rende noto della Sala Stampa vaticana. Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica e dei Vescovi portoghesi, il Papa sarà a Fatima dal 12 al 13 maggio 2017.

Papa Francesco desidera visitare il santuario portoghese di Fatima nel maggio 2017 per commemorare il centenario delle apparizioni della Vergine. Lo aveva confermato la scorsa settimana anche i il vescovo ausiliare di Lisbona, monsignor Nuno Brás. Parlando a “Ecclesia”, l’agenzia della Conferenza episcopale portoghese, il religoso ha detto che Bergoglio avrebbe confermato la sua intenzione di recarsi a Fatima il prossimo anno proprio domenica scorsa in piazza San Pietro, al margine del Giubileo dei catechisti. “Credo che possiamo dare per certo che, se non sarà ostacolato da una malattia o da un imprevisto, il Papa verrà a Fatima”, ha detto il vescovo ausiliare di Lisbona. Francesco, pertanto, sarebbe il quarto Pontefice a visitare il Portogallo, dopo Paolo VI (1967), san Giovanni Paolo II (1982, 1991 e 2000) e Benedetto XVI (2010).

Le apparizioni della Madonna iniziate il 13 maggio 1917 al cospetto di tre giovani pastorelli della località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fatima, sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica nel 1930, la quale ne autorizzò il culto proclamandone il carattere soprannaturale.

01-93

Il Santo Padre sa qualcosa che noi ignoriamo?

Alla fine di aprile è stato confermato che Papa Francesco si recherà a Fatima per il 100° anniversario delle apparizioni mariane, e si è detto che approfitterà di quell’occasione per canonizzare i due veggenti più giovani, Jacinta e Francisco Marto.

In occasione della festa di Nostra Signora di Fatima (il 13 maggio), l’immagine originale della Vergine è stata venerata dal Santo Padre in Vaticano. Qual è la comprensione di Papa Francesco del messaggio di Fatima, e perché la Madonna di Fatima sembra tanto importante per lui, come del resto lo è stata per i suoi due predecessori?

I sorprendenti eventi avvenuti a Fatima nel maggio 1917 hanno avuto luogo mentre il mondo si immergeva nel XX secolo – un secolo che avrebbe visto due guerre mondiali, genocidi su vasta scala, l’invenzione della bomba atomica e la rapida affermazione di tecnologie che avrebbero trasformato il mondo e la razza umana.

La visita del Papa a Fatima e la sua celebrazione dei giorni scorsi portano avanti il suo interesse e il suo coinvolgimento nei confronti degli eventi della località portoghese. Il suo pontificato è stato consacrato a Nostra Signora di Fatima il 13 maggio 2013 dal cardinale di Lisbona. Durante la cerimonia, il porporato ha pregato perché a Papa Francesco fosse dato “il dono del discernimento su come identificare le vie di rinnovamento per la Chiesa”. Ha anche pregato che il Santo Padre fosse protetto “nelle difficili ore della sofferenza, in modo da poter superare, nella carità, le prove che il rinnovamento della Chiesa gli presenterà”. Ciò è stato seguito cinque mesi dopo dalla consacrazione da parte di Papa Francesco del mondo a Nostra Signora di Fatima il 13 ottobre 2013.

Papa Francesco, Fatima e la fine del mondo

La devozione del pontefice a Nostra Signora di Fatima indica un legame storico e significativo del pontificato con le profezie di FatimaGiovanni Paolo II ha visitato Fatima tre volte, nel 2000 ha beatificato Jacinta e Francisco ed è stato anche responsabile dell’affidamento del Terzo Millennio al Cuore Immacolato di Maria di fronte alla statua della Madonna domenica 8 ottobre 2000, quando più di 1.400 vescovi erano presenti per la Messa del Giubileo.

Anche Papa Benedetto XVI ha sostenuto con vigore Fatima e ha visitato il santuario nel maggio 2010, quando tra le altre cose ha detto: “Ci sbaglieremmo se pensassimo che la missione profetica di Fatima sia conclusa”.  

Nella famosa visione di Papa Leone XIII, Satana ha affermato che se avesse avuto cent’anni avrebbe distrutto la Chiesa. È interessante notare che la data era il 13 ottobre 1884. Emergono due “date di Fatima”. Il tentato omicidio di papa Giovanni Paolo II ha avuto luogo il 13 maggio 1981. Papa Francesco ha consacrato il mondo a Nostra Signora di Fatima il 13 ottobre 2013. Le apparizioni sono iniziate il 13 maggio 1917 e sono terminate con il miracolo del sole il 13 ottobre dello stesso anno.

Questi memorabili segni del cielo indicano l’inizio del secolo in cui Satana cercava di distruggere la Chiesa? Se è così, ci stiamo avvicinando alla fine dei tempi? Questo rende la visita del Papa a Fatima nel 2017 più importante di una semplice celebrazione per un centenario?

Papa Francesco, Fatima e la fine del mondo

Quando ha celebrato la consacrazione a Nostra Signora di Fatima nell’ottobre 2013Papa Francesco ha affermato: “La sua statua, venuta da Fatima, ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. C’è una realtà: Maria sempre ci porta a Gesù… Alla misericordia di Dio, lo sappiamo, nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo ‘sì’ ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre”.  

Come i suoi due predecessori, questo papa sembra profondamente consapevole non solo della battaglia spirituale con Satana, ma anche della possibilità che il tempo sia breve. Contemplando “la fine del mondo”, dobbiamo chiederci cosa significhi.   Sicuramente non possiamo escludere qualche terribile catastrofe che potrebbe gettare il mondo nel caos, ma c’è un altro senso in cui la nostra razza umana sta raggiungendo un punto finale perché stiamo distruggendo noi stessi.   Stiamo distruggendo le nostre comunità attraverso guerra, violenza e terrorismo. Stiamo distruggendo le nostre famiglie attraverso la contraccezione, la sterilizzazione, l’aborto e il divorzio. Stiamo distruggendo la nostra purezza e il nostro potere attraverso pornografia, omosessualità, promiscuità, lussuria e rabbia.

Papa Francesco, Fatima e la fine del mondo

Stiamo distruggendo la nostra società con avidità, materialismo, indifferenza nei confronti dei poveri, calpestando le vedove, gli orfani, i senzatetto e gli affamati. Stiamo distruggendo il nostro ambiente con il sovrasviluppo e l’inquinamento. In molti modi, stiamo provocando noi stessi la fine del nostro mondo, e la Beata Madre guarda tutto questo con il cuore spezzato di una madre.   In mezzo al caos assassino, la Beata Vergine Maria ci mostra il cuore compassionevole di suo Figlio. Ella ci porta alla Divina Misericordia. Guarda questa umanità spezzata e pazza – una razza che va verso la distruzione – e dice con il cuore di una madre “Tornate a casa!”  

Questo spiega anche il messaggio e il metodo del Papa. Egli guarda al mondo con pietà, non con biasimo. Vuole raggiungere chi ha il cuore spezzato, chi è amareggiato e chi è legato dal peccato e offrire il perdono e la misericordia di Dio – come il padre e la madre dal cuore spezzato guardano ai propri figli ribelli.   

Il pontefice ha accolto la statua di Fatima in Vaticano qualche giorno fa, ha consacrato il mondo alla Madonna due anni fa e progetta una visita a Fatima nel 2017. Sa qualcosa che noi ignoriamo? C’è una crisi incombente che ci porterà in qualche modo a un punto di svolta? Ha chiesto alla Beata Vergine di pregare e di intercedere per la nostra razza povera, problematica, pazza e suicida con particolare urgenza?   Non vogliamo speculare sul futuro, ma metterci nelle mani di Dio con la massima fiducia. Il messaggio di Fatima è guardare, aspettare, pregare e fare riparazione per i peccati, e guardare sempre con speranza piena di aspettativa al buon futuro che Dio ha in serbo.  


 Di Padre Dwight Longenecker per Aleteia Padre Dwight Longenecker è parroco di Nostra Signora del Rosario a Greenville (South Carolina, Stati Uniti). Il suo sito web è dwightlongenecker.com.


 

 

[Modificato da Caterina63 19/12/2016 13:55]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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