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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Sinodo 2018 Giovani fede e discernimento vocazionale

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2017 09:46
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13/01/2017 14:58
 
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I linguaggi della pastorale


Talvolta ci accorgiamo che tra il linguaggio ecclesiale e quello dei giovani si apre uno spazio difficile da colmare, anche se ci sono tante esperienze di incontro fecondo tra le sensibilità dei giovani e le proposte della Chiesa in ambito biblico, liturgico, artistico, catechetico e mediatico. Sogniamo una Chiesa che sappia lasciare spazi al mondo giovanile e ai suoi linguaggi, apprezzandone e valorizzandone la creatività e i talenti.


Riconosciamo in particolare nello sport una risorsa educativa dalle grandi opportunità e nella musica e nelle altre espressioni artistiche un linguaggio espressivo privilegiato che accompagna il cammino di crescita dei giovani.


La cura educativa e i percorsi di evangelizzazione


Nell’azione pastorale con i giovani, dove occorre avviare processi più che occupare spazi, scopriamo innanzi tutto l’importanza del servizio alla crescita umana di ciascuno e degli strumenti pedagogici e formativi che possono sostenerla. Tra evangelizzazione ed educazione si rintraccia un fecondo legame genetico, che, nella realtà contemporanea, deve tenere conto della gradualità dei cammini di maturazione della libertà.


Rispetto al passato, dobbiamo abituarci a percorsi di avvicinamento alla fede sempre meno standardizzati e più attenti alle caratteristiche personali di ciascuno: accanto a coloro che continuano a seguire le tappe tradizionali dell’iniziazione cristiana, molti arrivano all’incontro con il Signore e con la comunità dei credenti per altra via e in età più avanzata, ad esempio partendo dalla pratica di un impegno per la giustizia o dall’incontro in ambiti extraecclesiali con qualcuno capace di essere testimone credibile. La sfida per le comunità è di risultare accoglienti per tutti, seguendo Gesù che sapeva parlare con giudei e samaritani, con pagani di cultura greca e occupanti romani, cogliendo il desiderio profondo di ciascuno di loro.


Silenzio, contemplazione, preghiera


Infine e soprattutto, non c’è discernimento senza coltivare la familiarità con il Signore e il dialogo con la sua Parola. In particolare la Lectio Divina è un metodo prezioso che la tradizione della Chiesa ci consegna.


In una società sempre più rumorosa, che offre una sovrabbondanza di stimoli, un obiettivo fondamentale della pastorale giovanile vocazionale è offrire occasioni per assaporare il valore del silenzio e della contemplazione e formare alla rilettura delle proprie esperienze e all’ascolto della coscienza.


5. Maria di Nazareth


Affidiamo a Maria questo percorso in cui la Chiesa si interroga su come accompagnare i giovani ad accogliere la chiamata alla gioia dell’amore e alla vita in pienezza. Lei, giovane donna di Nazareth, che in ogni tappa della sua esistenza accoglie la Parola e la conserva, meditandola nel suo cuore (cfr. Lc 2,19), per prima ha compiuto questo cammino.


Ciascun giovane può scoprire nella vita di Maria lo stile dell’ascolto, il coraggio della fede, la profondità del discernimento e la dedizione al servizio (cfr. Lc 1,39-45). Nella sua “piccolezza”, la Vergine promessa sposa a Giuseppe, sperimenta la debolezza e la fatica di comprendere la misteriosa volontà di Dio (cfr. Lc 1,34). Anche Lei è chiamata a vivere l’esodo da se stessa e dai suoi progetti, imparando ad affidarsi e a confidare.


Facendo memoria delle «grandi cose» che l’Onnipotente ha compiuto in Lei (cfr. Lc 1,49), la Vergine non si sente sola, ma pienamente amata e sostenuta dal Non temere dell’angelo (cfr. Lc 1,30). Nella consapevolezza che Dio è con Lei, Maria schiude il suo cuore all’Eccomi e inaugura così la strada del Vangelo (cfr. Lc 1,38). Donna dell’intercessione (cfr. Gv 2,3), di fronte alla croce del Figlio, unita al «discepolo amato», accoglie nuovamente la chiamata ad essere feconda e a generare vita nella storia degli uomini. Nei suoi occhi ogni giovane può riscoprire la bellezza del discernimento, nel suo cuore può sperimentare la tenerezza dell’intimità e il coraggio della testimonianza e della missione.


 


  QUESTIONARIO


Scopo del questionario è aiutare gli Organismi aventi diritto a esprimere la loro comprensione del mondo giovanile e a leggere la loro esperienza di accompagnamento vocazionale, in vista della raccolta di elementi per la redazione del Documento di lavoro o Instrumentum laboris.


Al fine di tener conto delle diverse situazioni continentali, sono state inserite, dopo la domanda n. 15, tre domande specifiche per ciascuna area geografica, cui sono invitati a rispondere gli Organismi interessati.


Per rendere più agevole e sostenibile questo lavoro si pregano i rispettivi organismi di inviare in risposta indicativamente una pagina per i dati, sette-otto pagine per la lettura della situazione, una pagina per ciascuna delle tre esperienze da condividere. Se necessario e desiderato, si potranno allegare altri testi a supporto o integrazione di questo dossier sintetico.


1. Raccogliere i dati


Si prega di indicare possibilmente le fonti e gli anni di riferimento. Si possono aggiungere in allegato altri dati sintetici a disposizione che sembrino rilevanti per comprendere meglio la situazione dei diversi Paesi.


- Numero di abitanti nel Paese/nei Paesi e tasso di natalità.


- Numero e percentuale di giovani (16-29 anni) nel Paese/nei Paesi.


- Numero e percentuale di cattolici nel Paese/nei Paesi


- Età media (negli ultimi cinque anni) al matrimonio (distinguendo tra uomini e donne), all’ingresso in seminario e all’ingresso nella vita consacrata (distinguendo tra uomini e donne).


- Nella fascia 16-29anni, percentuale di: studenti, lavoratori (se possibile specificare gli ambiti), disoccupati, NEET.


2. Leggere la situazione


a) Giovani, Chiesa e società


Queste domande si riferiscono sia ai giovani che frequentano gli ambienti ecclesiali, sia a quelli che ne sono più lontani o estranei.


1. In che modo ascoltate la realtà dei giovani?


2. Quali sono le sfide principali e quali le opportunità più significative per i giovani del vostro Paese/dei vostri Paesi oggi?


3. Quali tipi e luoghi di aggregazione giovanile, istituzionali e non, hanno maggior successo in ambito ecclesiale, e perché?


4. Quali tipi e luoghi di aggregazione giovanile, istituzionali e non, hanno maggior successo fuori dall’ambito ecclesiale, e perché?


5. Che cosa chiedono concretamente i giovani del vostro Paese/i alla Chiesa oggi?


6. Nel vostro Paese/i quali spazi di partecipazione hanno i giovani nella vita della comunità ecclesiale?


7. Come e dove riuscite a incontrare i giovani che non frequentano i vostri ambienti ecclesiali?


b) La pastorale giovanile vocazionale


8. Quale è il coinvolgimento delle famiglie e delle comunità nel discernimento vocazionale dei giovani?


9. Quali sono i contributi alla formazione al discernimento vocazionale da parte di scuole e università o di altre istituzioni formative (civili o ecclesiali)?


10. In che modo tenete conto del cambiamento culturale determinato dallo sviluppo del mondo digitale?


11. In quale modo le Giornate Mondiali della Gioventù o altri eventi nazionali o internazionali riescono a entrare nella pratica pastorale ordinaria?


12. In che modo nelle vostre Diocesi si progettano esperienze e cammini di pastorale giovanile vocazionale?


c) Gli accompagnatori


13. Che tempi e spazi dedicano i pastori e gli altri educatori per l’accompagnamento spirituale personale?


14. Quali iniziative e cammini di formazione vengono messi in atto per gli accompagnatori vocazionali?


15. Quale accompagnamento personale viene proposto nei seminari?


d) Domande specifiche per aree geografiche


AFRICA


a. Quali visioni e strutture di pastorale giovanile vocazionale rispondono meglio ai bisogni del vostro continente?


b. Come interpretate la “paternità spirituale” in contesti dove si cresce senza la figura paterna? Quale formazione offrite?


c. Come riuscite a comunicare ai giovani che c’è bisogno di loro per costruire il futuro della Chiesa?


AMERICA


a. In che modo le vostre comunità si fanno carico dei giovani che sperimentano situazioni di violenza estrema (guerriglia, bande, carcere, tossicodipendenza, matrimoni forzati) e li accompagnano lungo percorsi di vita?


b. Quale formazione offrite per sostenere l’impegno dei giovani in ambito socio-politico in vista del bene comune?


c. In contesti di forte secolarizzazione, quali azioni pastorali risultano più efficaci per proseguire un cammino di fede dopo il percorso di iniziazione cristiana?


ASIA E OCEANIA


a. Perché e come esercitano fascino sui giovani le proposte religiose aggregative offerte loro da realtà esterne alla Chiesa?


b. Come coniugare i valori della cultura locale con la proposta cristiana, valorizzando anche la pietà popolare?


c. Come utilizzate nella pastorale i linguaggi giovanili, soprattutto i media, lo sport e la musica?


EUROPA


- Come aiutate i giovani a guardare al futuro con fiducia e speranza a partire dalla ricchezza della memoria cristiana dell’Europa?


- Spesso i giovani si sentono scartati e rifiutati dal sistema politico, economico e sociale in cui vivono. Come ascoltate questo potenziale di protesta perché si trasformi in proposta e collaborazione?


- A quali livelli il rapporto intergenerazionale funziona ancora? E come riattivarlo laddove non funziona?


3. Condividere le pratiche


1. Elencate le tipologie principali di pratiche pastorali di accompagnamento e discernimento vocazionale presenti nelle vostre realtà.


2. Scegliete tre pratiche che ritenete più interessanti e pertinenti da condividere con la Chiesa universale, e presentatele secondo lo schema che segue (massimo una pagina per esperienza).


a) Descrizione: Delineate in poche righe l’esperienza. Chi sono i protagonisti? Come si svolge l’attività? Dove? Ecc.


b) Analisi: Valutate, anche in chiave narrativa, l’esperienza, per coglierne meglio gli elementi qualificanti: quali sono gli obiettivi? Quali sono le premesse teoriche? Quali sono le intuizioni più interessanti? Come si sono evolute? Ecc.


c) Valutazione: Quali sono i traguardi raggiunti e non? I punti di forza e di debolezza? Quali le ricadute a livello sociale, culturale, ecclesiale? Perché e in che cosa l’esperienza è significativa/formativa? Ecc.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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