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08/04/2017 12:29
 
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Una conversione è all’origine della chiesa di Santa Maria Bressanoro, a Castelleone, in provincia di Cremona. L’ebreo sefardita Amadeo Mendes de Silva, rinunciando ad una promettente carriera politica, si convertì al cattolicesimo presso il convento agostiniano di Santa Maria di Guadalupe in Estremadura.



di Margherita del Castillo

Una conversione è all’origine della chiesa di Santa Maria Bressanoro, a Castelleone, in provincia di Cremona. Intorno alla metà del XV secolo l’ebreo sefardita Amadeo Mendes de Silva, rinunciando ad una promettente carriera politica, si convertì al cattolicesimo presso il convento agostiniano di Santa Maria di Guadalupe in Estremadura. Dopo una visione della Vergine che gli mostrava San Francesco, entrò nell’ordine francescano nell’ambito del quale fondò la congregazione degli amadeiti. Il suo cammino verso la beatitudine e la sua opera di riforma, promossa attraverso una più stretta osservanza della regola, ebbero inizio presso Castelleone, dove si stabilì su richiesta della duchessa Bianca Maria Sforza.

Nel 1460 si avviarono i lavori per la costruzione di un nuovo complesso nello stesso punto in cui i documenti ricordano una chiesa plebana, intitolata a San Lorenzo, già dall’842. Il convento e la piccola chiesa, dedicata alla Madonna di Guadalupe per onorare il luogo della conversione del religioso portoghese, furono affidati a un architetto di cui si ignora il nome ma che senz’altro va ricercato tra le maestranze al servizio della committenza sforzesca. A causa delle soppressioni napoleoniche, però, il convento venne poi in gran parte demolito: scomparvero, così, i chiostri, l’oratorio e  le celle eremitiche.

L’imponente edificio chiesastico, in mattoni a vista, presenta elementi tipici della tradizione architettonica lombarda quali la facciata a capanna e il tiburio ottagonale. La novità architettonica di questa bellissima chiesa è la planimetria a croce greca libera, dove il corpo di base è un ampio quadrato, sormontato da cupola rivestita dal massiccio tiburio, sui cui lati si sviluppano le braccia, sempre quadrate, ma di dimensioni minori. Il portico a tre fornici, il campanile e il coro poligonale furono aggiunti nel corso del XVI secolo.

La robusta mole esterna è alleggerita solo dalla ricca decorazione fittile che sottolinea le linee di ogni elemento architettonico: in particolare, il portale centrale è incorniciato da cinque fasce di terracotta dove formosi putti si arrampicano su tralci di vite. L’austerità del paramento esterno del tempio contrasta con la luce e il colore dello spazio interno: sulle pareti del vano centrale si sviluppa un ciclo pittorico, realizzato alla fine del Quattrocento da un autore rimasto ancora ignoto, il cui fine principale è l’imitazione di Cristo.  E’ composto di ventinove affreschi che raccontano episodi della vita di Gesù, soprattutto la Sua Passione.

Nella scena dell’ingresso a Gerusalemme il Figlio di Dio è rappresentato al centro della scena, benedicente, a cavallo di un asino che qui intende sottolineare la regalità del Cristo, mentre sulla destra tre giovani rappresentano la folla che accolse il Salvatore. Di questi, il primo stende sotto gli zoccoli dell’animale la sua veste rossa e gli altri agitano rami di ulivo in segno di pace.

La cupola, suddivisa in otto spicchi, è una volta celeste rivestita da una moltitudine di stelle che si irradiano dal sole centrale. Alla base corre una teoria di tondi con santi e beati cari alla tradizione francescana. Alla Vergine è intitolata la cappella di destra dove un cinquecentesco ciclo di affreschi racconta i principali episodi della vita di Maria; la cappella simmetrica è, invece, dedicata allo Spirito Santo.

 


MONITO PER I TEMPI CHE VERRANNO
Di Don Alessandro Maria Minutella

Aprile 2017

(da stampare nel cuore)

"Accecamento, apostasia, scisma e purificazione" da "I TEMPI DI MARIA"
di don Alessandro Minutella

Che cosa, dunque, accadrà? Che cosa dobbiamo attenderci a riguardo dellatto finale dei «tempi di Maria»? Quale sarà lesito dello scontro tra la Donna e il serpente?

La presenza di due pontefici, uno dei quali «emerito», rivela una situazione mai accaduta in precedenza. Non è comparabile con altre stagioni storiche, perché Benedetto XVI non ha dichiarato Francesco come antipapa, si è subito reso disponibile allobbedienza. Neppure la morte di Ratzinger provvederà a sanare una simile anomalia.

Questo quadro storico ecclesiale era stato profetizzato dalla beata Caterina Emmerich, nella visione del 13 maggio 1820, e di recente la Madonna di Anguera lo aveva anticipato di qualche anno. Una situazione insolita e pericolosa. Questa condizione attuale così confusa e dove le posizioni si radicalizzano sempre di più è la conseguenza dellaccecamento, che ha colpito la gerarchia cattolica a causa della chiusura di fronte agli appelli della Madonna. Questo accecamento conduce la Chiesa verso un tipo di scelte dottrinali e pastorali non più conformi al vangelo di Cristo, e ciò con maggiore o minore consapevolezza da parte dei singoli vescovi.
Questo cambiamento epocale (in realtà un tradimento senza precedenti), sarà non solo lo sviluppo finale del modernismo, ma perciò stesso a causa dellaccecamento condurrà a soluzioni ritenute utili, pastoralmente valide, eppure non secondo lo Spirito di Dio. E nonostante non mancheranno le voci profetiche che, con laudacia della fede e il sostegno celeste, proveranno a rimarcare che questa via imboccata in modo così entusiastico è piuttosto la strada verso la distruzione della fede cattolica, tali profeti verranno non eliminati fisicamente, ma con lausilio dei mass media, saranno ridicolizzati ed emarginati. Si imporrà sempre più in modo aggressivo qualcosa come una Antichiesa, dove il vangelo sarà quello del mondo.
Attraverso questo processo di accecamento, sarà intronizzato il vangelo del mondo, lo spirito cattolico sarà alterato in ragione di un falso ecumenismo, leucaristia sarà trasformata in simbolo e la messa in cena conviviale.
Sparirà il culto mariano, e dove resisterà sarà perseguitato con violenza. La verità verrà meno, mentre i cuori si raffredderanno sempre di più. La crisi dei sacerdoti diventerà acuta, fino ad un radicale ripensamento, con la dismissione di ogni riferimento ontologico: una mera funzione! Il ministero sacerdotale si ridurrà a qualcosa come una funzione pastorale, incarnata da uomini assai più fruitori dei piaceri del mondo che non i mondani stessi.

Nel frattempo il cattolicesimo scomparirà del tutto in diverse nazioni, e sopravvivrà in qualcosa come una Chiesa liberale e mondana. Le chiese e i conventi, i monasteri e i chiostri, vacanti di vocazioni, saranno trasformati in luoghi di divertimento mondano, e persino in moschee. Un processo inarrestabile, che già sotto gli occhi di tutti, condurrà sempre più verso decisioni stravaganti. Il pensiero cattolico subirà un processo di rivisitazione che non sarà altro che un suo deterioramento.  Già nella Sacra Scrittura laccecamento è lesito dellindurimento del cuore di fronte al Dio che si rivela. Mancando lobbedienza della fede, luomo rimane ostinato e perde quel lumen fidei, quella luce della fede, che come bussola orienta verso Dio e la Sua volontà.

Suor Lucia di Fatima occorre ricordarlo ancora una volta aveva già profetizzato che la mancata obbedienza a Dio, attraverso Maria, avrebbe condotto la Chiesa ad uno smarrimento interno, ad una crisi senza precedenti. La situazione di confusione dottrinale della Chiesa è conseguenza di questa ostinazione. Dio lascia che la gerarchia segua i propri orientamenti, perché non ha voluto ascoltare gli appelli ripetuti del cielo. Proprio come alla maniera dei profeti dellAntico Testamento che indicavano la via voluta da Dio, mentre i re ne seguivano unaltra, che conduceva puntualmente alla distruzione. Certo, né Rue du Bac, né Fatima, né Medjugorje, né Civitavecchia, e così via, sono Rivelazione pubblica. Si può decidere di non crederci. Ma un conto è lo statuto delle rivelazioni private della Vergine, un altro il tema dei «tempi di Maria» che, soprattutto con Fatima, sono qualcosa di più che una semplice apparizione. Hanno una portata salvifica per la Chiesa.

Un appello da ascoltare. Pena laccecamento. 
Non sarà questa condizione di smarrimento un segno inequivocabile di quella «prova finale», con lavvento dellimpostura anticristica, di cui parla il Catechismo della Chiesa cattolica ai numeri 675-677? In una Chiesa, governata da pastori accecati, Dio permetterà lapostasia della verità. E questo è il secondo drammatico sviluppo. Laccecamento condurrà allapostasia. Perché un magistero non più conforme alla sana dottrina verrà accolto dalla stragrande maggioranza dei fedeli, con un entusiasmo senza precedenti. LAntichiesa configurerà se stessa come la vera comunità credente, quella che finalmente torna al passo con lo spirito mondano, dopo un arretramento ritenuto cronico, un passo stanco di una Chiesa che era indietro di duecento anni.

Verrà stravolto il dizionario cattolico. Tutto sarà accolto come novità proficua, ma ciò che ancora rimarrà di cattolico romano dovrà essere alterato e casomai eliminato. Lapostasia sarà lattacco che il drago rosso di Apocalisse sferrerà con tutto il suo livore. Veicolato con unabilità comunicativa, con unagenda piena di priorità, con un manifesto in favore del mondo, con una mano tesa verso tutti, senza chiedere più conversione e senza più accentuare il tema del peccato, lalfabeto modernista alla fine invaderà san Pietro. Sarà issato il vessillo della menzogna e della contraffazione.

I metodi saranno altrettanto spietati. Perché mentre i tanti guardiani della fede da leoni si trasformeranno (come dice la mistica Teresa Neumann) in asini, la regia occulta di tale trasformazione del cattolicesimo in grande impostura punterà su coloro che, in pochi e sempre più isolati, continueranno strenuamente a difendere lo spirito cattolico. Dio permette tutto questo perché si compia la Scrittura, nei testi che riguardano i tempi ultimi. Come Gesù, di fronte allo smarrimento degli apostoli e delle folle, più volte dichiarava che la passione e la croce dovevano accadere perché si compisse il disegno del Padre, e come Egli sulla croce, prima di spirare, dice: «è compiuto», proprio per indicare un piano divino che doveva passare dal dolore e dalla morte per la redenzione del mondo, così sarà per la Chiesa. Essa continuerà a sopravvivere in un piccolo resto, ma conoscerà la condanna, il dolore, la croce e il martirio. Il trauma più forte che si dovrà sostenere sarà allora quello dello scisma interno.
Mentre da un lato lAntichiesa, capeggiata dal falso profeta, mostrerà la sua forza, con lalleanza dei poteri forti e occulti del mondo, la vera Chiesa, catacombale e cenacolare, dovrà resistere in una posizione di grande prova.

Sarà linsieme di quelle anime elette da Dio, quella generazione tanto invidiata dai grandi santi (se si pensa che santa Teresina provava persino gelosia verso i cristiani dellultimo tempo, e san Pio da Pietrelcina commosso li esaltava come eroi della fede). Essi dovranno sostenere il discredito pubblico di fronte al mondo e lodio intestino nella Chiesa, perché il falso profeta esibirà come accolito dellAnticristo tutta la sua astuzia nel farli passare come uomini disobbedienti. Dovranno interrogarsi: come rimanere ancora dentro una falsa Chiesa? E imploreranno Dio di intervenire. Ma dovranno fare alla fine una scelta, che Dio stesso prevedeva. Non saranno accompagnati da grandi prodigi e segni eclatanti (come i santi di ogni epoca), perché la loro santità consisterà tutta in questo, di resistere a oltranza, anche a costo della vita, nellavanzare della falsa Chiesa. E saranno additati come folli e insensati dal mondo e come pazzi psicopatici dallAntichiesa. Il mondo e lAntichiesa si daranno convegno per uno storico, quanto occulto piano per sovvertire lo spirito cattolico.
E insieme, come Erode e Pilato, condanneranno alla gogna mediatica, alla macchina del fango, il partito di coloro che non si lasceranno marchiare la mano e la fronte dal sigillo infame della bestia. Il piccolo resto cattolico sarà protetto diretta-mente da Maria, e avanzerà nel modus evangelico della piccolezza, nonostante il violento discredito dellestablishment dellAntichiesa, capeggiata dal falso profeta. Piccoli, umili, nascosti, unicamente appoggiati su Dio e il vangelo, sostenuti dallEucaristia (che soltanto essi continueranno ad adorare in ginocchio come Presenza reale, mentre lAntichiesa rimarrà ostinatamente in piedi, in attesa di renderla semplicemente un Simbolo), sembrerà di vederli come la prima generazione cristiana, quella assediata da Nerone e dallimpero romano.

E tra di essi dovrà sorgere il diretto anta-gonista del falso profeta. Un minore, il più piccolo tra gli apostoli di Maria, che come Davide contro Golia fronteggerà lira del falso profeta. Vincendo con le armi di Dio contro le armi del mondo in possesso del falso profeta. E con il diretto sostegno di Maria e dellarcangelo Michele. Questo «minore», il profeta di Maria, avanzerà sin da bambino in mezzo a incredibili ostacoli. Il demonio, fiutandone il rischio, cercherà di farlo più volte fuori, e lo assedierà di continuo, procurandogli dolori e tormenti incessanti. Dio lo permette, perché forgiato nel dolore, sappia esser pronto allantagonismo finale. Anzi, Dio, per prendersi gioco del falso profeta, provvederà a farlo pervenire dalla periferia della Chiesa, dal ceto povero e umile, ma con una sapienza spirituale e teologica che saprà smascherare le trame del falso profeta.
Il carisma del «minore» di Maria sarà prorompente sin da piccolo, eppure come impedito a manifestarsi pienamente, finché non giungerà lora dello scontro. Il minore e il falso profeta si scontreranno, ma non frontalmente. Perché Dio ha in vista qualcosa di impensabile. Lascerà che la trilogia demoniaca, quella del falso profeta, della bestia nera e dellanticristo, si conflagri da se stessa. In particolare, per la resistenza eroica e imprevista dei veri cattolici, incoraggiati dal «minore», la bestia nera sentenzierà, indispettita, il fallimento del falso profeta, perché sebbene allapparenza sembrasse accelerare la distruzione dello spirito cattolico in realtà non avrà saputo attuare la tanto sospirata riforma dello spirito cattolico. Dio permetterà anche questo, che gli esordi del falso profeta siano clamorosi, almeno quanto il suo declino. Sarà la stessa bestia nera, che lo aveva prescelto, a divorare il falso profeta.

Lo scontro che precederà la caduta del falso profeta, sarà di tipo teologico, non fisico, diciamo pure spirituale, a distanza. I due antagonisti, a parte incontri di tipo convenzionale (solo agli inizi, peraltro), per il resto non si incroceranno. Eppure il «minore» di Maria, rappresentato dalla resistenza eroica dello spirito cattolico, turberà di continuo i sogni del falso profeta. Allimponente macchina di propaganda, di cui disporrà il falso profeta, il «minore» di Maria risponderà con strumenti piccoli e umanamente inefficaci. E se il mondo intero non farà che incensare il falso profeta, del «minore» di Maria, Dio permetterà che il suo carisma sia rivelato solo quando lo scontro sarà pervenuto alla fase decisi-va. E ancora Dio lascerà che il popolo di Maria quello della resistenza cattolica possa individua-re il prescelto, il «minore», mediante un segno, fra tutti apparentemente il più irrilevante, e che invece sarà quello decisivo: la corona del rosario sempre tra le mani. Solo demarcando questo abisso tra la vera Chiesa e lAntichiesa, il profeta di Maria si inoltrerà apparentemente inoffensivo nella battaglia, discreditato dalla periferia da cui proviene, e ritenuto fuori di testa. Solo allora, con la forza della predicazione, quella che nella prima Pentecoste, spinse Pietro e gli apostoli, ad uscire dal Cenacolo, infuocati di Spirito, il «minore» annuncerà la seconda Pentecoste. E la sua parola, la sua voce, il suo volto, il suo sorriso, saranno il sostegno della vera Chiesa.  Ed allora arriverà la purificazione.

Attraverso la condanna da parte dellAntichiesa, i santi degli ultimi tempi, con la loro obbedienza al vangelo della croce, saranno esposti al pubblico ludibrio. La Chiesa, vivente in essi, vivrà il suo Venerdì Santo. Sarà cancellata ogni traccia di cattolicesimo, in vi-sta di una Antichiesa che può anche essere chiamata Superchiesa. Solo si udrà, nel mondo intero, la voce metallica, sebbene suadente per i più, del falso profeta che, di fronte allo stupore dei propri sostenitori, terrà una marcia talmente rapida, da anticipare di molto le tappe previste dallagenda anticattolica. Una marcia tuttavia, come si è detto, verso lautoconsunzione


 

[Modificato da Caterina63 13/04/2017 12:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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