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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Ultimo Aggiornamento: 08/01/2019 13:00
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Sesso: Femminile
08/01/2019 12:59
 
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I SOGNI DI DON BOSCO


GENNAIO


«Ecco il tuo campo...» 
Alla tenera età di 9 anni don Bosco ha il suo primo sogno. In esso Gesù e la Vergine gli preannunziano, sebbene in forma velata, la sua futura missione. Vede una folla di ragazzi che si trasforma in animali feroci. «Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare» gli dice la Madonna. «Renditi umile, forte e robusto, e ciò che ora vedrai succedere di questi animali tu dovrai farlo per i miei figli». In quell'istante gli animali feroci si trasformano in agnelli mansueti. «A suo tempo, tutto comprenderai» conclude la Vergine.

La strenna 
La spiritualità cristiana ha come centro la carità, ossia la vita stessa di Dio, che nella sua realtà più profonda è Agape, Carità, Amore. La spiritualità salesiana non è diversa dalla spiritualità cristiana; anch'essa è centrata nella carità in questo caso si tratta della "carità pastorale", ossia quella carità che ci spinge a cercare "la gloria di Dio e la salvezza delle anime". 


 

FEBBRAIO


Il sogno delle due colonne 
Don Bosco si trova nel bel mezzo di una forsennata battaglia navale: una flotta di navi da guerra assedia una nave molto più grande e alta di tutte. Quando sembra che stia per soccombere la grande nave si rifugia in mezzo a due robuste colonne, altissime, che sorgono in mezzo al mare. Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, sull'altra, che è molto più alta e grossa, sta un'ostia. Il comandante supremo della grande nave, che è il Papa, la incatena alle due colonne.

La strenna 
La carità ha bisogno di alimentarsi con la preghiera e fondarsi su di essa, guardando al Cuore di Cristo, imitando il Buon Pastore, meditando la Sacra Scrittura, vivendo l'Eucaristia, dando spazio alla preghiera personale, assumendo la mentalità del servizio ai giovani. 



 

MARZO


Un pergolato di rose 
Don Bosco in sogno si trovò in un magnifico pergolato coperto di rose, che però celavano spine che lo straziavano. Alla fine del pergolato, si trovò con i suoi pochi seguaci, tutti dimagriti, scarmigliati, sanguinanti. Apparve la Madonna che disse: «La via tra le rose e le spine significa la cura della gioventù. Le rose sono simbolo della carità ardente che deve distinguere te e tutti i tuoi. Le spine significano gli ostacoli, i patimenti, i dispiaceri. Ma non vi perdete di coraggio. Con la carità e la mortificazione tutto supererete».

La strenna 
L'elemento tipico della carità pastorale è l'annuncio del Vangelo, l'educazione alla fede, la formazione della comunità cristiana, la lievitazione evangelica dell'ambiente. 



 

APRILE


Visione di san Domenico Savio 
Gli apparve in sogno il suo allievo prediletto, san Domenico Savio, a capo di una schiera di giovani e gli mostrò un magnifico mazzo di fiori: «La rosa simboleggia la carità, la viola l'umiltà, il girasole l'ubbidienza, la genziana la penitenza, il giglio la purezza, le spighe la Comunione frequente, la sempreviva la perseveranza». «Dimmi che cosa ti consolò di più in punto di morte?» chiese don Bosco. «L'assistenza della potente e amabile Madre di Dio. Dillo ai tuoi figli, che non dimentichino di pregarla finché sono in vita».

La strenna 
Nel tempo si è sviluppata pure una spiritualità giovanile salesiana. Pensiamo, oltre alle tre biografie dei giovani Michele Magone, Domenico Savio e Francesco Besucco, scritte da don Bosco, alle pagine che gli indirizza attraverso il "Giovane provveduto" ai giovani stessi, alle Compagnie, al Movimento Giovanile Salesiano. 


 

MAGGIO


Una stupenda e alta chiesa 
In questo sogno una Pastorella mostrò a don Bosco una grande chiesa. Nell'interno di quella chiesa c'era una fascia bianca su cui a caratteri cubitali stava scritto: Hic domus mea, inde gloria mea (Qui la mia casa, di qui la mia gloria) e indicando un terreno coltivato, aggiunse: «In questo luogo, io voglio che Dio sia onorato in modo specialissimo». «Vidi poi una grandissima chiesa (l'attuale Maria Ausiliatrice), precisamente nel luogo dove aveva posato il piede la Madonna, con molti edifici tutto all'intorno e con un bel monumento in mezzo» spiegò don Bosco.

La strenna 
Il punto di partenza dell'esperienza spirituale di don Bosco è "la gloria di Dio e la salvezza delle anime" ciò è stato da lui formulato nel suo programma di vita "da mihi animas, cetera tolle". 



 

GIUGNO


Il Papa al Colle don Bosco 
Ecco il sogno che don Bosco fece nell'aprile del 1876: «Mi parve di trovarmi al mio paese, e colà vidi giungere il Papa. Comparve una carrozza, ma senza cavalli. Tirata da tre bestie: un cane, una capra e una pecora. Io non potevo persuadermi che fosse lui; perciò gli chiesi: «Come? non avete la carrozza, Padre Santo?» 
«La mia carrozza è la fedeltà, la fortezza e la dolcezza». (Nell'agosto del 1988, per la prima volta un papa, Giovanni Paolo II, salì al Colle don Bosco.)

La strenna 
La spiritualità salesiana ha bisogno di essere vissuta secondo la vocazione che ognuno ha ricevuto da Dio. Riconosciamo i tratti spirituali comuni dei vari gruppi della Famiglia salesiana, indicati nella "Carta di identità" facciamo conoscere i testimoni della santità salesiana; invochiamo l'intercessione dei nostri Beati, Venerabili e Servi di Dio e chiediamo la grazia della loro canonizzazione. 


 

LUGLIO


La fede: nostro scudo e nostra vittoria 
Gli apparve in sogno un gigantesco leone seguito da altre bestie feroci, che assalirono don Bosco e i suoi giovani. Udirono la voce della Madonna che cantava le parole di san Paolo: «Imbracciate lo scudo invincibile della fede». Apparvero dei giovani alati che fornirono a tutti degli scudi risplendenti. Una voce potente gridò: «Combattete!». Lunga fu la battaglia. Finalmente si udì la voce della Madonna: «Questa è la vittoria che vince il mondo: la vostra fede». A questa voce quella moltitudine di belve, spaventata, si diede a precipitosa fuga e scomparve.

La strenna 
La radice profonda della Spiritualità salesiana è l'unione con Dio, come espressione della vita teologale che si sviluppa con la fede, la speranza e la carità, e dello spirito di autentica pietà. Questa esperienza si traduce in azioni visibili; senza le opere la fede è morta e senza la fede le opere sono vuote. Infine essa ha come punto di arrivo la santità: la santità è possibile a tutti, dipende dalla nostra cooperazione con la grazia. 


 

AGOSTO


L'inondazione e la zattera salvatrice 
Don Bosco sognò di trovarsi con i suoi giovani in una spaventosa inondazione, si rifugiarono su una grande zattera. «Quando tutti furono sulla barca - racconta don Bosco - presi il comando di capitano e dissi ai giovani: «Maria è la Stella del mare. Essa non abbandona chi in Lei confida». Dopo una navigazione piena di pericoli, la zattera approdò ad una spiaggia su cui si ergeva una magnifica statua di Maria Ausiliatrice, che aprì le braccia in segno di protezione e disse: «Se voi sarete per me figliuoli devoti, io sarò per voi Madre amorosa».

La strenna 
Come tutti i grandi santi fondatori, Don Bosco ha vissuto la vita cristiana con una ardente carità e ha contemplato il Signore Gesù da una prospettiva particolare, quella del carisma che Dio gli ha affidato, ossia la missione giovanile. 



 

SETTEMBRE


«Abbine cura: sono mie figlie» 
Don Bosco sognò di trovarsi con la Marchesa Barolo che gli disse: «Lei si occupi dei giovani, e lasci a me le ragazze». Rispose: «Nostro Signore ha redento tutti, ragazzi e ragazze». Allora vide un gran numero di ragazze che parevano abbandonate a se stesse. E lo supplicavano di prendersi cura di loro. Apparve una nobile Signora che lo incoraggiava ad appagare il loro desiderio. E mentre pareva che scomparisse di mezzo a loro, gli diceva: «Abbine cura: sono mie figlie!».

La strenna 
Alla base di tutto, quale sorgente della fecondità della sua azione e della sua attualità, c'è qualche cosa che spesso sfugge anche a noi, suoi figli e figlie: la profonda vita interiore, quella che si potrebbe chiamare la sua "familiarità" con Dio. Chissà che non sia proprio questo il meglio che di lui abbiamo per poterlo invocare, imitare, seguire per incontrare il Cristo e farlo incontrare ai giovani. 


 

OTTOBRE


I sogni missionari 
Sognò un immenso gregge guidato da una Pastorella che con un sorriso fece venire attorno a don Bosco i ragazzi, e gli disse: «Guarda, che cosa vedi?». «Scorgo montagne, poi mare e altri monti e mari» rispose don Bosco. «Bene» approvò la nobile e stupenda Pastorella, che sembrava la Mamma di tutti quei giovani. Poi aggiunse: «Ora, tira una sola linea da un'estremità all'altra, da Pechino a Santiago; fa' centro nel mezzo dell'Africa, e avrai un'idea esatta di quanto dovranno fare i tuoi salesiani».

La strenna 
Il teologo P. Dominique Chenu, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva di indicargli alcuni santi portatori di un messaggio di attualità per i nuovi tempi, rispondeva: "Mi piace ricordare, anzitutto, colui che ha precorso il Concilio di un secolo, don Bosco. Egli è già, profeticamente, un modello di santità per la sua opera che è rottura con un modo di pensare e di credere dei suoi contemporanei". 


 

NOVEMBRE


Don Bosco sogna sua madre 
Sognò Mamma Margherita. Il suo aspetto era bellissimo: splendente, ornata di una veste preziosissima. Poi si mise a cantare. Il suo canto d'amore a Dio, di una inesprimibile dolcezza, andava diritto al cuore. Don Bosco, a quella soavissima melodia, rimase come fuor di sé e non seppe più che cosa dire e domandare a sua madre. Margherita, quando ebbe finito il canto, si rivolse a lui dicendo: «Ti aspetto, perché noi due dobbiamo stare sempre insieme».

La strenna 
I gruppi della Famiglia salesiana coinvolgono numerosi laici nella loro missione. Siamo consapevoli che non vi può essere un coinvolgimento pieno, se non c'è anche una condivisione dello stesso spirito. Comunicare la spiritualità salesiana ai laici corresponsabili con noi dell'azione educativa pastorale diventa un impegno fondamentale. 



DICEMBRE


Il trionfo della Congregazione 
Don Bosco si trovò su un alto macigno circondato da una folla immensa di giovani. Una guida gli disse: «Vedi quanto è immensa la messe? I Salesiani non solo in questo secolo, ma anche nei secoli futuri lavoreranno nel proprio campo. Ma sai a quali condizioni? Bisogna che tu faccia stampare queste parole che saranno come la vostra parola d'ordine, il vostro distintivo: Il lavoro e la temperanza faranno fiorire la congregazione. Queste parole sono l'eredità che tu lasci alla Congregazione, e nello stesso tempo ne saranno anche la gloria».

La strenna 
«Il santo è l'uomo nel quale il naturale sconfina nel soprannaturale e il soprannaturale è presente in don Bosco in misura notevole. Per noi non ci sono dubbi: il vero santo dell'Italia moderna è don Bosco» (Walter Nigg, pastore luterano e professore di Storia della Chiesa all'Università di Zurigo).


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[Modificato da Caterina63 08/01/2019 13:00]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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