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Lunedì dell'Angelo Regina Caeli integrali Pontificato di Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2017 17:34
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16/04/2017 17:34
 
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BENEDETTO XVI


REGINA CÆLI


Lunedì dell'Angelo 
Castel Gandolfo, 25 aprile 2011

(Video)


 

Cari fratelli e sorelle!

Surrexit Dominus vere! Alleluja! La Risurrezione del Signore segna il rinnovamento della nostra condizione umana. Cristo ha sconfitto la morte, causata dal nostro peccato, e ci riporta alla vita immortale. Da tale evento promana l’intera vita della Chiesa e l’esistenza stessa dei cristiani. Lo leggiamo proprio oggi, Lunedì dell’Angelo, nel primo discorso missionario della Chiesa nascente: “Questo Gesù – proclama l’apostolo Pietro – Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire” (At 2,32-33). Uno dei segni caratteristici della fede nella Risurrezione è il saluto tra i cristiani nel tempo pasquale, ispirato dall’antico inno liturgico: “Cristo è risorto! / E’ veramente risorto!”. È una professione di fede e un impegno di vita, proprio come è accaduto alle donne descritte nel Vangelo di san Matteo: “Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (28,9-10). “Tutta la Chiesa – scrive il Servo di Dio Paolo VI – riceve la missione di evangelizzare, e l’opera di ciascuno è importante per il tutto. Essa resta come un segno insieme opaco e luminoso di una nuova presenza di Gesù, della sua dipartita e della sua permanenza. Essa la prolunga e lo continua” (Es. Ap. Evangelii Nuntiandi, 8 dicembre 1975, 15: AAS 68 [1976], 14).

In che modo possiamo incontrare il Signore e diventare sempre più suoi autentici testimoni? San Massimo di Torino afferma: “Chiunque vuole raggiungere il Salvatore, per prima cosa lo deve porre con la propria fede alla destra della divinità e collocarlo con la persuasione del cuore nei cieli” (Sermo XXXIX a, 3: CCL 23, 157), deve cioè imparare a rivolgere costantemente lo sguardo della mente e del cuore verso l’altezza di Dio, dove è il Cristo risorto. Nella preghiera, nell’adorazione, dunque, Dio incontra l’uomo. Il teologo Romano Guardini osserva che “l’adorazione non è qualcosa di accessorio, secondario … si tratta dell’interesse ultimo, del senso e dell’essere. Nell’adorazione l’uomo riconosce ciò che vale in senso puro e semplice e santo” (La Pasqua, Meditazioni, Brescia 1995, 62). Solo se sappiamo rivolgerci a Dio, pregarLo, noi possiamo scoprire il significato più profondo della nostra vita, e il cammino quotidiano viene illuminato dalla luce del Risorto.

Cari amici, la Chiesa, in Oriente e in Occidente, oggi festeggia san Marco evangelista, sapiente annunciatore del Verbo e scrittore delle dottrine di Cristo – come in antico veniva definito. Egli è anche il Patrono della città di Venezia, dove, a Dio piacendo, mi recherò in visita pastorale il 7 e 8 maggio prossimo. Invochiamo ora la Vergine Maria, affinché ci aiuti a compiere fedelmente e nella gioia la missione che il Signore Risorto affida a ciascuno.


Dopo il Regina Caeli

Chers frères et sœurs francophones, je suis heureux de vous saluer en ce lundi de Pâques. Que le Christ, vainqueur du mal et de la mort, soit la lumière de notre vie! Laissons-nous saisir par Lui pour transmettre au monde, à la suite des apôtres, la Bonne nouvelle du Salut. En partageant l’allégresse de la Vierge Marie et celle de toute la création, manifestons parmi nos frères la joie d’être aimés, pardonnés et sauvés. A tous, je souhaite de Saintes Fêtes de Pâques!

I am pleased to greet all the English-speaking visitors and pilgrims here present for today’s Regina Caeli prayers. With greater joy than ever, the Church celebrates these eight days in a special way, as she recalls the Lord Jesus’s resurrection from the dead. Let us pray fervently that the joy and peace of Our Lady, Mary of Magdala and the Apostles will be our own as we welcome the risen Lord into our hearts and lives. I invoke God’s abundant blessings upon you all!

„Der Herr ist wirklich auferstanden und ist dem Simon erschienen“ (Lk 24,34). Mit diesem österlichen Gruß heiße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache hier in Castelgandolfo willkommen. Das leere Grab ist keine Täuschung. Christus hat den Tod besiegt, er lebt und zeigt sich den Seinen als der Lebendige. Diese Freude des Ostermorgens erfülle auch uns und mache uns heute zu Zeugen der Auferstehung. Gesegneten Ostermontag!

Dirijo mi cordial saludo a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana. Que no deje de resonar en el mundo y en la Iglesia la alegre noticia de la resurrección de Jesucristo de entre los muertos. Que la paz, que nace del triunfo del Señor sobre el pecado, se extienda por toda la tierra, en particular por aquellas regiones que más la necesitan. Que la claridad victoriosa de su semblante ilumine vuestras vidas, vuestras familias y vuestras ciudades, y fortalezca también vuestros corazones con la esperanza de la salvación que Cristo nos ha ganado con su pasión gloriosa. Feliz Pascua a todos.

„Chrystus zmartwychwstał, jak zapowiedział, radujmy się wszyscy, ponieważ króluje na wieki”. Drodzy Polacy, niech ta radość trwa zawsze w sercach wierzących i niech będzie dla wszystkich ludzi znakiem Bożej miłości. Niech Pan wam błogosławi!

(Cristo è risorto, come aveva promesso, rallegriamoci tutti, perché regna in eterno”. Cari polacchi, questa gioia duri sempre nei cuori dei fedeli e sia per tutti gli uomini un segno dell’amore di Dio. Il Signore vi benedica).

Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, con un ricordo particolare per le autorità e gli abitanti di Castel Gandolfo sempre così ospitali. Rivolgo uno speciale saluto ai rappresentanti dell’Associazione “Meter”, promotrice della Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, e li incoraggio a proseguire la loro opera di prevenzione e di sensibilizzazione delle coscienze al fianco delle varie agenzie educative: penso in particolare alle parrocchie, agli oratori e alle altre realtà ecclesiali che si dedicano con generosità alla formazione delle nuove generazioni. A tutti auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell'Angelo, in cui risuona con forza l'annuncio gioioso della Pasqua.

 

BENEDETTO XVI

REGINA CÆLI

Lunedì dell'Angelo 
Castel Gandolfo, 9 aprile 2012

[Video]


 

Cari fratelli e sorelle!

Buona giornata a voi tutti! Il lunedì dopo Pasqua è in molti Paesi una giornata di vacanza, in cui fare una passeggiata in mezzo alla natura, oppure andare a visitare parenti un po’ lontani per ritrovarsi insieme in famiglia. Ma vorrei che fosse sempre presente nella mente e nel cuore dei cristiani il motivo di questa vacanza, cioè la Risurrezione di Gesù, il mistero decisivo della nostra fede. Infatti, come scrive san Paolo ai Corinzi, «se Cristo non è risorto, vuota è allora la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede» (1 Cor 15,14). Perciò in questi giorni è importante rileggere le narrazioni della risurrezione di Cristo che troviamo nei quattro Vangeli e leggerle con il nostro cuore. Si tratta di racconti che, in modi diversi, presentano gli incontri dei discepoli con Gesù risorto, e ci permettono così di meditare su questo evento stupendo che ha trasformato la storia e dà senso all’esistenza di ogni uomo, di ognuno di noi.

L’avvenimento della risurrezione in quanto tale non viene descritto dagli Evangelisti: esso rimane misterioso, non nel senso di meno reale, ma di nascosto, al di là della portata della nostra conoscenza: come una luce così abbagliante che non si può osservare con gli occhi, altrimenti li accecherebbe. Le narrazioni incominciano invece da quando, all’alba del giorno dopo il sabato, le donne si recarono al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. San Matteo parla anche di un terremoto e di un angelo sfolgorante che rotolò la grande pietra tombale e vi si sedette sopra (cfr Mt 28,2). Ricevuto dall’angelo l’annuncio della risurrezione, le donne, piene di timore e di gioia, corsero a dare la notizia ai discepoli, e proprio in quel momento incontrarono Gesù, si prostrarono ai suoi piedi e lo adorarono; ed Egli disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno (Mt 28,10). In tutti i Vangeli, le donne hanno un grande spazio nei racconti delle apparizioni di Gesù risorto, come del resto è anche in quelli della passione e della morte di Gesù. A quei tempi, in Israele, la testimonianza delle donne non poteva avere valore ufficiale, giuridico, ma le donne hanno vissuto un’esperienza di legame speciale con il Signore, che è fondamentale per la vita concreta della comunità cristiana, e questo sempre, in ogni epoca, non solo all’inizio del cammino della Chiesa.

Modello sublime ed esemplare di questo rapporto con Gesù, in modo particolare nel suo Mistero pasquale, è naturalmente Maria, la Madre del Signore. Proprio attraverso l’esperienza trasformante della Pasqua del suo Figlio, la Vergine Maria diventa anche Madre della Chiesa, cioè di ognuno dei credenti e dell’intera comunità. A Lei ci rivolgiamo ora invocandola quale Regina Caeli, con la preghiera che la tradizione ci fa recitare al posto dell’Angelus durante tutto il tempo pasquale. Maria ci ottenga di sperimentare la presenza viva del Signore risorto, sorgente di speranza e di pace.


Dopo il Regina Caeli

Le Christ est vraiment ressuscité, alléluia ! Avec cette affirmation, je suis heureux de vous saluer, chers pèlerins de langue française. À la suite de Pierre et des Apôtres, nous sommes invités à témoigner de notre foi en la Résurrection du Christ. Soyez sans crainte, allez annoncer cette bonne nouvelle à tous vos frères. Renouvelés par la foi de notre baptême, nous participons déjà à la victoire pascale du Christ. Proclamons à notre monde, qu’il est présent et vivant au milieu de nous. Avec la Vierge Marie, soyons les porteurs de l’espérance et de la joie pascales ! À tous, je souhaite de saintes fêtes de Pâques !

I am pleased to welcome all the English-speaking pilgrims present today for this Regina Coeli prayer. Today we continue our solemn Easter celebration, recalling with greater joy than ever our redemption from sin and death in Jesus Christ. May the Risen Lord pour out his grace upon us, and give us the courage to bring the Good News to others. I invoke Easter blessings upon all of you!

In österlicher Freude grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache. Die Botschaft von Ostern heißt Hoffnung: Jesus lebt. Er hat die Macht der Sünde, des Bösen und des Todes gebrochen. Er hat als der Auferstandene auch uns heute in seinen Ostersieg hineingenommen. In der Begegnung mit ihm im Wort und im Sakrament schenkt er uns neues Leben. Euch allen wünsche ich einen frohen Ostermontag und eine gute Osterwoche. Gottes Segen euch allen.

Dirijo mi cordial saludo a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana. Como las mujeres que fueron al sepulcro o los discípulos, todos estamos llamados a encontrarnos con el Señor Resucitado. Él se nos muestra en la Palabra, en la fracción del Pan o en medio de la asamblea reunida en su Nombre. Su presencia amorosa nos trae la paz, nos hace vencer el miedo y nos llena de su Espíritu, enviándonos a anunciar con valentía la alegría de su victoria sobre la muerte, el gozo de la salvación. De esto, hemos de ser testigos. ¡Feliz Pascua de Resurrección a todos!

Pozdrawiam wszystkich Polaków. Siostry i Bracia! „Chrystus zmartwychwstał, jak zapowiedział, radujmy się wszyscy, ponieważ króluje na wieki!” (Ant. Liturgiczna). Niech ta radość zawsze gości w naszych sercach, aby świadectwo naszej wiary pociągało innych do żyjącego Pana chwały. Serdecznie wam błogosławię!

[Saluto tutti i polacchi. Sorelle e fratelli! “Il Signore è risorto, come aveva predetto; rallegriamoci tutti ed esultiamo, perché egli regna in eterno!” (Antifona liturgica). Questa gioia riempia sempre i nostri cuori, perché la testimonianza della nostra fede attiri gli altri al Signore vivente della gloria. Vi benedico di cuore!]

E saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, i gruppi parrocchiali e le famiglie. In particolare saluto la Scuola Materna “Santa Teresa” di Sinalunga. A tutti auguro una serena giornata, nella luce e nella pace del Signore risorto. Buona festa. Grazie! Buona settimana!

     



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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