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ATTENZIONE la veggente Vassula Ryden NON è riconosciuta ne dalla Chiesa Cattolica ne da quella ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 23:56
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Vassula Rydén: le ragioni della Chiesa

François-Marie Dermine O.P.

Aggiunto il 23 gennaio 2008

      

L'autore: François-Marie Dermine, sacerdote domenicano di origine canadese, professore di teologia morale alla FTER (Facoltà di Teologia dell’Emilia-Romagna), Presidente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e di Informazione socio-religiosa) a disposizione della Conferenza episcopale italiana per le questioni di religiosità alternativa, con-direttore della rivista Religioni e Sette nel mondoesorcista ufficialedella propria diocesi. Autore di numerosi articoli sulla religiosità alternativa e dei seguenti testi, di particolare importanza per l’argomento oggetto della presente indagine: Vassula Rydén – Indagine critica (Elle di Ci, 1995) e Mistici, veggenti e medium – Esperienze dell’aldilà a confronto (Libreria editrice vaticana, 2002). Co-autore diL’estasi, Libreria editrice vaticana, 2003.

 

L'articolo:  L’obiettivo dell’articolo è di spiegare alcune delle numerose ragioni per le quali l’autenticità dei messaggi della Vera Vita in Dio non è stata riconosciuta. L’autore smitizza gli argomenti più frequenti presentati a favore della protagonista e prende in considerazione gli eventi recenti. Presenta anche per la prima volta su Internetle prove della censura e modificazione dei messaggi originali. Troverete nel capitolo Scomparsa, cancellazione, censura e alterazione dei messagi delle fotocopie dei messaggi originali con le correzioni fatte dalla “veggente” stessa. Questi documenti fanno parte delle famose fotocopie diffuse dal Padre Pavich negli anni novanta, e dove si possono vedere le numerose censure e alterazioni dei messaggi. Troverete anche un fax scritto dal pugno di Vassula nel quale rivela di possedere due serie di quaderni ed addirittura giustifica le modificazioni portate ai messaggi.

Nota: Per facilitarne la lettura in linea, questo sito ha aggiunto sottotitoli all’articolo originale, e evidenziato in colore marrone alcune parole e frasi.

 

Download:

Documento Word: dermine_it.doc

Documento PDF: dermine_it.pdf

 

O leggete il libro in linea:

 

Contenuto:

  Introduzione

  Cronistoria delle reazioni ufficiali                

  Scomparsa, cancellazione, censura e alterazione dei messagi

  Il ricorso alla scrittura automatica   

  L'attegiamento ambiguo della Signora Rydén verso la Chiesa

  Il Vassula-centrismo dei messagi

  Gli errori teologici 

  Conclusione

                             

(Parte 1 di 4)

 

Introduzione

Vassula Rydén, nata in Egitto nel 1942 da genitori greci, sposata nel 1966 con un funzionario della F.A.O. dal quale ha avuto due figli, è di religione greco-ortodossa. Dal novembre del 1985, asserisce di ricevere rivelazioni private dettate da un’entità da lei identificata con Gesù e il cui contenuto riguarda essenzialmente il movimento ecumenico, i Cuori di Gesù e di Maria, la conversione dell’umanità e della Chiesa. Tale fenomeno ha avuto una vastissima risonanza e, anche grazie all’appoggio aperto di qualche grande teologo di fama mondiale come René Laurentin, ha fatto breccia presso innumerevoli laici e sacerdoti nonché alcuni vescovi e cardinali.

I messaggi, disponibili nei 10-12 volumi (a seconda delle circa 40 lingue in cui sono stati pubblicati), presentano dei contenuti capaci di far vibrare certe corde sensibili del cuore: denunciano infatti il processo di apostasia in corso nel mondo cristiano e il razionalismo che non poco ha contribuito a rendere la nostra fede noiosa, fredda e insignificante, riaffermano l’esistenza del demonio, dell’inferno e il carattere drammatico della lotta tra il bene e il male; condannano l'aborto, il New Age, la reincarnazione, predicano un messaggio di radicale conversione, la fedeltà al Papa, la necessità di accostarsi ai sacramenti e l’opportunità del digiuno; diffondono la devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, la pratica del Rosario anche tra gli Ortodossi, favoriscono l’ecumenismo, proclamano apertamente agli ortodossi la necessità di unirsi a Roma. E, last but not least, si parla di “frutti”, ossia di migliaia di conversioni e persino di qualche miracolo (anche se non scientificamente documentato).

Eppure questi innegabili aspetti positivi non bastano per convincere la Chiesa, e viene spontaneo chiederci il perché. La mia pretesa, del tutto personale, è di offrire qui elementi di risposta, data la propensione di un certo numero di cattolici disinformati a credere nei suddetti messaggi.

 

In un primo tempo (1), si farà la cronistoria sia delle reazioni ufficiali, sostanzialmente negative, della Chiesa nei confronti del fenomeno, sia dei vani tentativi della Signora Rydén e di alcuni suoi sostenitori per modificarle a loro favore.

In un secondo tempo (2), si passeranno in rassegna le principali ragioni per le quali, sempre a mio avviso, la Chiesa cattolica (ma anche quella ortodossa) si rifiuta di attribuire uno spessore soprannaturale ai suddetti messaggi. Queste ragioni si possono ridurre alle seguenti:

(2a) La scomparsa dei messaggi dei primi dieci mesi nonché la cancellazione, censura o alterazione di non pochi di essi. Tale fatto è forse l’elemento che, nella maniera più determinante ed eclatante, contribuisce a screditare il fenomeno.

(2b) Il «carattere sospetto delle modalità con cui avvengono tali presunte rivelazioni» (sono parole della Notificazione del 1995), ossia il ricorso alla scrittura automatica.

(2c) L’atteggiamento ambiguo della protagonista verso la Chiesa.

(2d) Il Vassula-centrismo dei messaggi.

(2e) Gli errori teologici.

 

Preciso che le mie indagini si fermano ai primi sei volumi dell’edizione italiana de La Vera Vita in Dio, più che sufficienti per farsi un’idea del fenomeno. Qualcuno potrà obiettare che, da allora, molte cose sono cambiate: i messaggi, si dice, hanno acquistato un tono più pacato, la terminologia si è evoluta e purificata da ciò che poteva prestare a confusione, ecc. Ma tali elementi convincono poco, perché i messaggi di questi volumi sono anch’essi attribuiti a Dio e, per di più, nulla vieta di pensare che i cambiamenti risultino da una specie di auto-censura.

 

 

Cronistoria delle reazioni ufficiali

(1) I rapporti tra la Chiesa e Vassula Rydén oscillano tra il giudizio ufficiale della prima, sostanzialmente negativo e ribadito fino ai nostri giorni, e tra le numerose iniziative della seconda (o di chi per lei) tese a ribaltare tale giudizio.

La prima reazione ufficiale della Chiesa cattolica avviene attraverso la Notificazione della Congregazione per la Dottrina della Fede sugli scritti della signora Vassula Rydén (6.10.1995). Eccone il testo integrale: 

«Molti Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici, si rivolgono a questa Congregazione per avere un giudizio autorevole sull’attività della signora Vassula Rydén, greco-ortodossa, residente in Svizzera, che va diffondendo negli ambienti cattolici di tutto il mondo con la sua parola e con i suoi scritti, messaggi attribuiti a presunte rivelazioni celesti.

Un esame attento e sereno dell’intera questione compiuto da questa Congregazione e proteso a “mettere a prova le ispirazioni per saggiare se provengono veramente da Dio” (Cfr. 1 Gv 4,1), ha rilevato - accanto ad aspetti positivi - un insieme di elementi fondamentali che devono essere considerati negativi alla luce della dottrina cattolica.

Oltre ad evidenziare il carattere sospetto delle modalità con cui avvengono tali presunte rivelazioni, è doveroso sottolineare alcuni errori dottrinali in esse contenute.

Si parla fra l’altro con un linguaggio ambiguo delle Persone della Santissima Trinità, fino a confondere gli specifici nomi e funzioni delle Persone Divine. Si preannuncia in tali presunte rivelazioni un imminente periodo di predominio dell’Anticristo in seno alla Chiesa. Si profetizza in chiave millenaristica un intervento risolutivo e glorioso di Dio, che starebbe per instaurare sulla terra, prima ancora della definitiva venuta di Cristo, un’era di pace e di benessere universale. Si prospetta inoltre l’avvenire prossimo di una Chiesa che sarebbe una specie di comunità pan-cristiana, in contrasto con la dottrina cattolica.

Il fatto che negli scritti posteriori della Rydén i sopraddetti errori non appaiono più, è segno che i presunti “messaggi celesti” sono solo frutto di meditazioni private.

Inoltre la signora Rydén, partecipando abitualmente ai sacramenti della Chiesa cattolica, pur essendo greco-ortodossa, suscita in diversi ambienti della Chiesa cattolica non poca meraviglia, sembra quasi al disopra di ogni giurisdizione ecclesiastica e di ogni regola canonica e crea di fatto un disordine ecumenico che irrita non poche autorità, ministri e fedeli della sua propria Chiesa, mettendosi fuori della disciplina ecclesiastica della medesima.

Atteso che, nonostante alcuni aspetti positivi, l’effetto delle attività svolte da Vassula Rydén è negativo, questa Congregazione sollecita l’intervento dei Vescovi affinché informino adeguatamente i loro fedeli, e non venga concesso alcuno spazio, nell’ambito delle proprie diocesi alla diffusione delle sue idee. Invita infine tutti i fedeli a non considerare come soprannaturali gli scritti e gli interventi della signora Vassula Rydén e a conservare la purezza della fede che il Signore ha affidato alla Chiesa

Città del Vaticano, 6 ottobre 1995».

 

Come vediamo, il duplice riferimento ad «alcuni aspetti positivi» non toglie nulla a «un insieme di elementi fondamentali che devono essere considerati negativi», al fatto che «l’effetto delle attività svolte da Vassula Rydén è negativo». Gli aspetti sottolineati riguardano essenzialmente le modalità di trasmissione dei messaggi, gli errori dottrinali, i problemi disciplinari.

Subito i sostenitori della Signora Rydén contestarono la validità della Notificazione, soprattutto perché pubblicata senza la firma del Prefetto della Congregazione. Qualcuno la disse addirittura scritta all’insaputa del card. Ratzinger o senza il suo permesso.

Una conferma a tali illazioni poterono sembrare le parole rivolte dal cardinale a un gruppo di sostenitori messicani il 10 maggio 1996: «Sulla base di ciò che voi mi avete esposto nella vostra lettera sulle testimonianze e conversioni, questo è molto buono. Vogliamo solo che voi procediate con discernimento, - senza prendere come parola di Dio ciò che è considerato, per il momento, solo umano e personale. Ciò che noi abbiamo detto è che lei non deve dare testimonianza nelle chiese (all’interno delle chiese) perché è un’ortodossa e il suo stato matrimoniale non è ancora chiaro, essendo divorziata, - e che noi stiamo studiando il caso. Potete continuare a promuovere i suoi scritti, ma sempre con discernimento».

Ma tali parole non tolgono nulla alla validità della Notificazione, resa palese dal tono autorevole del testo e dalla sua pubblicazione sull’Osservatore Romano, il mezzo ufficiale e usuale di diffusione dei documenti ecclesiali. Per tagliare corto alle discussioni e alle interpretazioni, la Congregazione dovette intervenire il 29 novembre 1996 con un comunicato stampa di cui si fornisce ancora una volta il testo integrale:

«I. Sono pervenute alla Congregazione per la Dottrina della Fede diverse domande relative al valore e all’autorevolezza della Notificazione della stessa Congregazione del 6 ottobre 1995 pubblicata ne L’Osservatore Romano di lunedì/martedì 23/24 ottobre 1995, pagina 2, riguardante gli scritti e i messaggi della signora Vassula Rydén attribuiti a presunte rivelazioni e diffusi in ambienti cattolici di tutto il mondo.

A questo proposito la Congregazione intende precisare:

1) La Notificazione rivolta ai Pastori e ai fedeli della Chiesa cattolica mantiene tutto il suo vigore. È stata approvata dalle competenti autorità e sarà pubblicata nell’organo ufficiale della Santa Sede Acta Apostolicae Saedis, con la firma del Prefetto e del Segretario della Congregazione.

2) In merito alle notizie che alcuni organi di stampa hanno diffuso circa una interpretazione restrittiva di tale Notificazione, fatta da sua eminenza il cardinale Prefetto in una conversazione privata con un gruppo di persone alle quali ha voluto concedere un’udienza, svoltasi a Guadalajara in Messico il 10 maggio 1996, lo stesso cardinale Prefetto tiene a precisare che:

a) come egli ha affermato, i fedeli non devono ritenere i messaggi di Vassula Rydén come rivelazioni divine, ma soltanto come sue meditazioni personali;

b) in tali meditazioni, come già precisava la Notificazione, accanto ad aspetti positivi, si trovano elementi negativi alla luce della dottrina cattolica;

c) pertanto, Pastori e fedeli sono invitati in merito a un serio discernimento spirituale e a conservare la purezza della fede, dei costumi e della vita spirituale non appoggiandosi su presunte rivelazioni, ma seguendo la Parola di Dio rivelata e le direttive del Magistero della Chiesa.

II. In merito poi alla diffusione di testi di presunte rivelazioni private, la Congregazione precisa:

1) Non è assolutamente valida l’interpretazione data da alcuni di una Decisione approvata da Paolo VI il 14 ottobre 1966 e promulgata il 15 novembre dello stesso anno, in virtù della quale potrebbero essere liberamente diffusi nella Chiesa scritti e messaggi provenienti da presunte rivelazioni. Dette decisione si riferiva in realtà all’“Abolizione dell’Indice dei libri Proibiti”, e stabiliva che – tolte le censure relative – rimaneva tuttavia l’obbligo di non diffondere e leggere quegli scritti che mettono in pericolo la fede e i costumi.

2) Si richiama però che per la diffusione di testi di presunte rivelazioni private, rimane valida la norma del Codice vigente, can 823 §1, che dà diritto ai Pastori di “esigere che vengano sottoposti al proprio giudizio prima della pubblicazione gli scritti dei fedeli che toccano la fede o i costumi”.

3) Le presunte rivelazioni soprannaturali e gli scritti che le riguardano sono in prima istanza soggetti al giudizio del Vescovo diocesano e, in casi particolari, a quello della Conferenza episcopale e della Congregazione per la Dottrina della Fede».

 

Le conclusioni da trarre da questo comunicato stampa non lasciano spazio a dubbi: la Notificazione è valida e, per di più, convalidata dal Prefetto. I messaggi di Vassula Rydén continuano ad essere considerati «soltanto come sue meditazioni personali» e rimane l’obbligo morale di non diffonderli e di non leggerli.

Nel 1998 il cardinale Ratzinger dichiara in un’intervista: «…la Notificazione è un avvertimento, non una condanna. Da un punto di vista procedurale, nessuna persona potrebbe essere condannata senza processo e senza essere stata prima sentita. Ciò che viene detto è che molte cose sono ancora da chiarire. Vi sono elementi apocalittici che suscitano problemi e aspetti ecclesiologici ancora poco chiari. I suoi scritti contengono molte cose buone, ma il grano buono è misto al loglio. E’ per questo che abbiamo invitato i cristiani cattolici ad osservare il tutto con prudenza e misurarlo con il metro della fede trasmessa dalla Chiesa» (30 Giorni).

Benché la presenza di punti oscuri e, persino, di “loglio” in un fenomeno descritto come soprannaturale non abbia nulla di rassicurante, la Chiesa si astiene da qualsiasi condanna: la Signora Rydén non è stata sentita direttamente dalla Congregazione e, in quanto greco-ortodossa, non rientra sotto la sua giurisdizione.

Avendo tuttavia Vassula Rydén espresso il desiderio di stabilire un rapporto diretto con la Congregazione, un consultore di quest’ultima, il p. Prospero Grech O.S.A., le ha sottoposto cinque domande relative alle riserve della Notificatio. Le risposte fornite, scritte in maniera abile e teologicamente elaborata (anche con citazioni del card. Ratzinger) coprono una trentina di facciate. L’iniziativa viene sottolineata in una lettera della Congregazione (10 luglio 2004), che riportiamo per esteso, indirizzata

«Ai presidenti delle conferenze episcopali di Francia, Svizzera, Uruguay, Filippine, Canada.

Eminenza/Eccellenza,

Come ella sa, nel 1995 questa Congregazione ha pubblicato una Notificazione sugli scritti della Sig.ra Vassula Rydén. Successivamente, a seguito di una richiesta della medesima, vi è stato un dialogo approfondito, a conclusione del quale la suddetta Vassula Rydén, con lettera del 4 aprile 2002, poi pubblicata sull’ultimo volume de “La Vera Vita in Dio”, ha fornito utili chiarificazioni circa la sua situazione matrimoniale, nonché circa alcune difficoltà che, nella citata Notificazione, erano avanzate nei confronti dei suoi scritti e della sua partecipazione ai sacramenti.

Dal momento che in codesto paese vi è stata una certa diffusione degli scritti in oggetto, questo Dicastero ha ritenuto utile informarLa di quanto sopra. Allo stesso tempo occorrerà richiamare i fedeli cattolici, per quanto riguarda la partecipazione ai gruppi di preghiera di carattere ecumenico organizzati dalla medesima Sig.ra Rydén, ad attenersi alle disposizioni dei Vescovi diocesani».

Joseph Card. Ratzinger

Prefetto

 

Questa lettera non si sbilancia più di tanto: fa menzione di alcune chiarificazioni su alcune difficoltà, con esplicito riferimento a quelle d’ordine disciplinare e, in particolare, alla situazione matrimoniale della protagonista, sposata nel 1966 nella Chiesa ortodossa, divorziata, risposata il 13 giugno 1981 e, infine, messa in regola nella sua Chiesa cinque anni dopo l’inizio del fenomeno, ossia il 31 ottobre 1990. Tali chiarificazioni sono qualificate come “utili”, però senza lasciare intendere che siano sufficienti per “sdoganare” il fenomeno. Poi, anche se la cosa non risulta in maniera del tutto ovvia, sembra che si conceda ai singoli vescovi diocesani una maggiore autonomia nel gestire eventuali manifestazioni promosse a favore della protagonista.

Ma, allora, possiamo davvero dedurre con i sostenitori che la situazione sia ormai modificata (espressione attribuita al card. Ratzinger), al punto da indurre il Vaticano a ritirare laNotificazione dal suo sito?

Riguardo a quest’ultimo particolare, bisogna precisare che il testo non può essere stato rimosso dal sito per il semplice motivo che non c’è mai comparso: la stessa sorte è toccata alla metà dei circa 60 documenti della Congregazione elencati in esso e quasi tutti scritti prima della creazione del sito, quando il formato elettronico dei testi non esisteva ancora.

E che la Notificazione rimanga tuttora il punto di riferimento della Congregazione nei confronti della signora Rydén, lo si può desumere da due fatti avvenuti in seguito.

L’uno risale al gennaio 2006, quando Mons. Kevin Kostelnik, pastore della cattedrale di Los Angeles, ritirò, con l’appoggio dell’arcivescovo della città il cardinale Roger M. Mahony, l’autorizzazione di accogliere una conferenza sull’unità dei cristiani posta sotto gli auspici dell’organizzazione di Vassula Rydén “True Life in God”. Mons. Kostelnik scrisse che le affermazioni degli organizzatori, secondo le quali il Vaticano aveva ormai dato il via libera agli scritti della signora Rydén, costituivano «una seria distorsione del punto di vista attuale del Vaticano circa i discorsi e gli scritti della Signora Rydén» e che gli ammonimenti del 1995 e del 1996 mantenevano «tutto il loro vigore».

L’altro fatto risale al 25 gennaio del 2007 e assume una rilevanza universale per la Chiesa cattolica, trattandosi di una lettera del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede indirizzata a tutti i presidenti delle conferenze episcopali e riportata qui per esteso (trad. nostra):

 

«Eminenza / Eccellenza,

Richieste di chiarificazioni sugli scritti e sull’attività della Signora Vassula Rydén continuano a giungere alla Congregazione per la Dottrina della Fede, in particolare circa il valore della Notificazione del 6 ottobre 1995 e i criteri da seguire per definire le disposizioni delle Chiese locali riguardo all’opportunità di diffondere gli scritti della Signora Vassula Rydén.

A tal proposito, la Congregazione intende precisare quanto segue:

1) La Notificazione del 1995 resta valida per quanto concerne il giudizio dottrinale sugli scritti esaminati (cfr. Annesso 1).

2) In seguito al dialogo che ebbe luogo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, la Signora Vassula Rydén ha tuttavia fornito chiarificazioni circa alcuni aspetti problematici che comparivano nei suoi scritti e pure sulla natura di questi messaggi, che non si presentano come rivelazioni divine ma piuttosto come meditazioni personali (cfr. Annesso 2: Lettera del 4 aprile 2002, pubblicata in True Life in God, volume 10). Dal punto di vista normativo, quindi, dopo le chiarificazioni summenzionate, conviene effettuare una valutazione prudenziale, caso per caso, tenendo conto delle possibilità concrete che possono avere i fedeli di leggere questi scritti nel quadro di tali chiarificazioni.

3) Ci si ricorderà infine che non sembra opportuno che dei cattolici partecipino ai gruppi di preghiera organizzati dalla Signora Vassula Rydén. Per quanto riguarda eventuali incontri ecumenici, i fedeli si atterranno alle disposizioni date dal Direttorio ecumenico, dal Codice di Diritto canonico (can. 215 ; 223 §2, 383 §3) e dagli Ordinari diocesani.

Nel trasmettervi questi elementi, vi assicuro della mia preghiera nel Signore».

Cardinale William LEVADA

                Prefetto

 

Si tocca qui con mano che, dopo più di dieci anni di tiramòlla e di trattative, nulla di sostanziale è cambiato per la Congregazione:essa persiste nel non attribuire un valore soprannaturale ai messaggi di Vassula Rydén e, pur lasciando alle singole diocesi una maggiore autonomia, sconsiglia la partecipazione dei cattolici ai suoi gruppi di preghiera e ribadisce il valore universale delle disposizioni del diritto canonico riguardanti gli incontri ecumenici.

In altre parole, le suddette chiarificazioni, come già sottolineato, non erano in grado di sciogliere le riserve circa l’«insieme di elementi fondamentali che devono essere considerati negativi alla luce della dottrina cattolica» (Notificazione del 1995), e ancora meno potevano portare a un riconoscimento, nonostante tutta la buona volontà messaci dall’allora Prefetto.

Ciò significa pure che sulle dichiarazioni ufficiose di quest’ultimo, rivolte a giornalisti o a poche persone e sottoposte ad interpretazioni piuttosto frettolose, hanno prevalso le dichiarazioni ufficiali della Congregazione per la Dottrina della Fede regolarmente sottoscritte dal suo Prefetto, precedente o attuale.

E se la medesima Congregazione continua ad astenersi da una condanna esplicita, è per il motivo menzionato prima: la protagonista, greco-ortodossa, non rientra sotto la giurisdizione della Chiesa; c’è da pensare inoltre che si cerca di non inasprire o scandalizzare i cattolici ancora coinvolti e ignari delle ragioni effettive del mancato riconoscimento.

In una lettera dell’agosto 2007, la Signora Rydén insorge contro la presa di posizione del cardinale Levada, che non terrebbe conto del bilancio apparentemente positivo del suddetto dialogo. Inoltre nega di aver mai detto che i suoi messaggi «non si presentano come rivelazioni divine ma piuttosto come meditazioni personali»; ora, anche se bisogna riconoscere una qualche ambiguità nella formulazione della lettera al riguardo, essa non fa comunque altro che riprendere quanto scritto nella Notificazione del 1995 e nel comunicato stampa del 1996.

E che, come scrive il padre Prospero Grech alla protagonista, «le Sue più recenti opere sembrano aver messo da parte alcune espressioni ambigue contenute nei Suoi primi libri» (21 marzo 2003), non cambia nulla in quanto la Notificazione lo aveva già rilevato ma traendone le debite conseguenze: «Il fatto che negli scritti posteriori della Rydén i sopraddetti errori non appaiono più, è segno che i presunti “messaggi celesti” sono solo frutto di meditazioni private» (mentre la protagonista le considera, per ovvi motivi, rivelazioni vere e proprie).



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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