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ATTENZIONE la veggente Vassula Ryden NON è riconosciuta ne dalla Chiesa Cattolica ne da quella ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 23:56
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22/04/2017 23:37
 
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Vassula Rydén: le ragioni della Chiesa, François-Marie Dermine O.P.

(continuazione - Parte 3 di 4)

Parte 1 Parte 2 Parte 3 Parte 4

 

Il ricorso alla scrittura automatica

(2b) Un’altra ragione per cui il fenomeno resta inaccettabile è il «carattere sospetto delle modalità con cui avvengono tali presunte rivelazioni» (Notificazione). Qui mi accontento di riassumere quanto scritto nel mio libro sull’argomento.

 

Come si svolge la trasmissione dei messaggi ?

L’inizio del fenomeno viene descritto dalla stessa protagonista nella videocassetta che riporta un suo incontro avvenuto in Svizzera nel 1991 con un gruppo di pellegrini canadesi:

«Stavo facendo una lista di spese per un nuovo cocktail, la sera stessa. In quel momento avevo questo foglio e stavo scrivendo ciò che dovevo comprare per il pomeriggio. Mentre posavo la mia mano con la matita sul foglio, tutto ad un tratto sentii in tutto il mio corpo come dell’elettricità che mi usciva dalle dita e soprattutto dalla mia mano destra; tutto ciò che avevo era come se fosse incollato. La matita non si staccava più dalle dita; anche se volevo sbarazzarmene non potevo più alzarla, non potevo più aprire la mano. E il foglio è diventato come una calamita di nuovo. Come se la mia mano fosse incollata, non potevo più alzarla; come se la mia mano avesse pesato cento chili, non potevo più alzarla. Tutto ad un tratto una forza invisibile ha spinto la mia mano. Non ho avuto paura, non so perché. E ho rilassato la mia mano per vedere che cosa succedesse, e sono venute delle parole, non era più la mia scrittura, e dicevano: “sono il tuo angelo […]. Mi chiamo Dan (Daniel)”», il quale venne presto sostituito da Gesù Cristo, dal Padre, dalla Madonna o da altri santi.

Poi sarebbe subentrata la fase in cui, al fenomeno della mano che scrive da sola senza il concorso dell’intelligenza e - a volte - nemmeno della volontà, si aggiunge quello della locuzione interiore ossia della voce che dice alla percipiente ciò che la sua mano sta comunque continuando a scrivere abitualmente (ma non sempre) per conto proprio.

 

Fenomeno medianico o mistico ?

Queste modalità di trasmissione dei messaggi sono e restano tipiche delle forme di medianità (del medium) presenti sia negli ambienti spiritici, spesso camuffati da “gruppi di preghiera” che vantano comunicazioni con l’aldilà, sia negli ambienti neospiritici del New Age dove si parla di channeling o comunicazioni con spiriti “superiori”.

I sostenitori della Signora Rydén parlano di scrittura “ieratica”, “ispirata”, “guidata”, e lo stesso “Gesù” sembrerebbe essersi scomodato per rassicurare la sua profetessa dicendole e mostrandole « che questa scrittura non è automatica » (R.LAURENTIN, Quando Dio si manifesta, ed. Dehoniane, Roma, 1993, p.51).

Ma queste modalità di trasmissione dei messaggi corrisponde proprio alla definizione di scrittura automatica offerta da un esponente del New Age: scrittura che si realizza «senza controllo cosciente, la cui fonte apparentemente non è la persona che scrive» (J.KLIMO, CHANNELING - Investigations on Receiving Information from Paranormal Sources, 1987; qui nel Glossario).

Che il fenomeno avvenga con o senza la locuzione interiore, che la percipiente dia il suo assenso e che rimanga cosciente durante il dettato non cambia nulla al fatto che, nella fase iniziale, fu costretta a scrivere da una forza superiore, e che, in ogni modo, la mano si muove da sola, con una grafia totalmente diversa da quella della scrittrice.

Lei stessa ammette a più riprese: «Tuttavia so molto bene che io non posso controllare la mia mano e che perdo ogni potere quando Dio me la prende» (Da L’Informateur Catholique del 9/4/92). Altrove dice: «Egli mi ha detto di provare ancora a controllare la mia mano. Avevo in mente di scrivere le mie cose controllando io stessa la mia mano. Ho lottato per scrivere da me stessa, ma non lo potevo. Allora Egli ha detto: “Scrivi” ed Egli ha costretto la mia mano a scrivere quattro volte “Amore” mentre lottavo per fermare la mia mano» (4/9/87); «per ricordarti la Mia presenza, ti tolgo la capacità di controllare la tua mano» (19/12/89).

Per giustificare e spiegare il fenomeno, Vassula Rydén e alcuni teologi a lei vicini lo vogliono ricondurre alla cosiddetta legatura delle potenze tipica dell’estasi, dove la persona perde effettivamente il controllo delle sue facoltà inferiori e delle sue membra. Nella risposta alla prima domanda del P.Grech, la protagonista dichiara: «noti mistici come santa Teresa d’Avila hanno sperimentato rapimenti del loro corpo e a volte anche solo di una parte del loro corpo. Io penso che questo sia una forma leggera di rapimento della mia mano e credo che il Signore abbia i suoi fini in questo».

 

Atto spontaneo o atto violento ?

L’accostamento, senz’altro seducente, denota tuttavia una enorme confusione e superficialità in quanto non sa distinguere tra l’atto vitale o spontaneo (e quindi umano e libero) e l’atto violento.

L’atto vitale richiama ovviamente l’idea di vita la quale, a sua volta, si riferisce al movimento spontaneo, immanente e proprio di un essere « al quale compete, secondo la sua natura, muoversi spontaneamente, o comunque determinarsi all’operazione » (TOMMASO D’AQUINO, Somma teologica, Ia, q.18, a.2).

Più la natura di un essere è dotata di conoscenza, più esso è in grado di muoversi da solo: la pianta occupa il gradino più basso degli esseri viventi perché, priva di qualsiasi facoltà conoscitiva, ha dei movimenti del tutto prestabiliti e in buona parte determinati dalle condizioni esterne. A un livello superiore l’animale, dotato di conoscenza sensibile, è capace di individuare e, quindi, di perseguire certi obiettivi con una maggiore autonomia nei movimenti.

Gli esseri umani, invece, hanno il vantaggio di una vita cosciente nettamente superiore derivante dalla loro conoscenza spirituale, che consente loro di scegliere il fine da raggiungere e i mezzi opportuni con una “indifferenza” o libertà assente negli animali, il cui istinto obbedisce unicamente agli stimoli particolari individuati dalla conoscenza sensibile.

In ogni modo, ognuno di questi esseri viventi dispone di una capacità di movimento proporzionata alla propria natura e che ha il suo principio nel soggetto stesso che si muove: nella pianta il movimento si riduce a processi bio-chimici prestabiliti, nell’animale è risposta istintiva allo stimolo individuato dalla conoscenza sensibile, nell’essere umano è espressione di una scelta libera mediata e orientata dalla ragione e dalla volontà.

Il movimento violento o in qualche modo meccanico ha invece il suo principio al di fuori del soggetto che si muove e, nel caso dell’essere umano, non scaturisce dalla ragione e dalla volontà che vengono appunto scavalcate. Ed è esattamente ciò che avviene alla Signora Rydén, non solo all’inizio del fenomeno quando la violenza fu evidente, ma pure in seguito, tutte le volte che la mano, accompagnata o meno dalla locuzione interiore, si muove comunque non in virtù di un principio interno, ossia di un impulso proveniente dalla mente, bensì in virtù di un movimento meccanico proveniente dall’esterno.

Ma - qualcuno potrebbe obiettare - tutto ciò è irrilevante e per di più comprensibile, dato che la nostra protagonista è diventata strumento di Dio, al quale -dopo le violenze iniziali- ha ceduto liberamente e quindi spontaneamente la guida della propria mano…

Ora, per constatare l’inconsistenza e l’infondatezza dell’obiezione, basta ricordare che quando si serve di una sua creatura, il Creatore non rinnega mai se stesso: sceglie sempre uno strumento adatto, ne rispetta la natura intima e - nel caso dell’essere umano - la vitalità o la capacità di auto-determinarsi al movimento. Come dice giustamente Karol Wojtila:

« non è mai permesso trattare la persona come un mezzo. Questo principio ha una portata assolutamente universale. Nessuno ha il diritto di servirsi di una persona, di usarne come di un mezzo, neppure Dio suo creatore. Da parte di Dio questo è d’altra parte assolutamente impossibile, perché dotando la persona di una natura ragionevole e libera, Egli le ha conferito il potere di assegnarsi da sola i fini della sua azione, escludendo con ciò ogni possibilità di ridurla a non essere altro che uno strumento cieco al servizio dei fini altrui » («Amore e responsabilità» in Metafisica della persona – Tutte le opere filosofiche e saggi integrativi, Bompiani, Milano 2003, p.478).

Bisogna precisare che sarebbe proprio contraddittorio da parte di Dio lo scavalcare la ragione di un essere umano proprio nel momento in cui Egli sta comunicando con lui. Nel caso che ci interessa, la protagonista non è la “segretaria di Dio”, come si autodefinisce, in quanto non si trova a trascrivere un dettato colto dalla mente; tutt’al più, è la sua macchina da scrivere o telescrivente attivata dal di fuori.

Per quanto riguarda il soprammenzionato riferimento alla legatura o rapimento delle potenze nei santi mistici, esso non ha nulla da spartire con il fenomeno della scrittura di Vassula Rydén; non si tratta di una violenza o di una paralisi imposta dal di fuori alle facoltà o membra, in quanto la sospensione delle facoltà deriva qui da un assorbimento intensissimo della coscienza o della mente nelle cose divine. È proprio l’iper-attivazione delle facoltà spirituali a provocare l’ipo-attivazione di quelle inferiori. Un po’ come avviene nel distratto che si ferma incantato e le cui membra agiscono in modo sconnesso perché la mente è assorta altrove… Ancora una volta, siamo di fronte a degli atti vitali, che hanno la loro origine nel principio intrinseco del movimento spontaneo delle membra che è la mente; le parole di santa Teresa d’Avila non lasciano spazio a dubbi: « Mentre l’anima sta così cercando il suo Dio, si sente come svenire per la forza di un soavissimo godimento: il respiro le manca, le forze corporali svaniscono, tanto che senza un grande sforzo non può muovere neppure le mani, ecc… » («La vita», c.18, n.10, in Opere, Roma 1977, Postulazione generale O.C.D.).

 

Vassula: un’altra Caterina da Siena ?

Contrariamente a quanto si vuole fare credere, le modalità di trasmissione dei messaggi qui presi in considerazione non hanno precedenti nella storia della spiritualità e della mistica. Non ci sono affinità né con Teresa di Avila né con altri santi mistici. È per di più fuori posto il tentativo di identificare la scrittura di Vassula Rydén con quella di Caterina da Siena la quale, pur essendo analfabeta, avrebbe scritto alcune lettere di suo pugno: in ambedue i casi, stando ai seguaci della protagonista, avremmo la scrittura “guidata” di una mano che si muoverebbe da sola… Nulla di più errato, in quanto la santa (come avvenne pure a Rosa da Lima) si è messa a scrivere e a leggere come se avesse sempre saputo farlo, in un istante, senza che la sua mano avesse poi avuto bisogno di essere continuamente “guidata” da un movimento esterno. Come lo storpio guarito da Gesù che si è messo a camminare con le sue gambe, dirigendole da solo come se avesse sempre camminato: non venne trasformato in una marionetta che cammina in virtù dell’azione estrinseca di chi tira gli spaghi…

Concludendo, a me pare che il fenomeno qui preso in esame abbia molto da spartire con la medianità nella sua versione New Age del channeling; come diceva Allan Kardec (1804-1869), l’ottocentesco teorico e divulgatore dello spiritismo e della medianità in Occidente: « il medium […] è lo strumento di un’intelligenza estranea; egli è passivo, e ciò che dice non viene da lui » (Le livre des médiums, p. 2, c. 14, par. 172). Non dubito minimamente che la nostra protagonista riceva i suoi messaggi da una « intelligenza estranea »; come pure non nutro dubbi sull’identità di quest’ultima, confortato dalle ammissioni della Signora Rydén che riconosce al demonio la capacità di subentrare nel fenomeno, usando della medesima scrittura detta “ieratica” ossia santa, divina, ispirata, per far passare degli errori o aggiungere delle parole sconvenienti (cfr. messaggi del 8/1/87, 19/2/87, 6/3/87, 17/4/87, 22/7/87, 9/9/87 di cui è acclusa la fotocopia n.20 a titolo di esempio).

Ammissioni, queste, molto inquietanti e disarmanti: come si può infatti chiamare santa e divina una scrittura che può essere indistintamente usata da Dio e dal demonio?

Fotocopia n. 20 - Esempio di messaggio nel quale il demonio interviene utilizzando la scrittura "ieratica" attribuita a Dio (a partire da: "Aha its her again...")

 




[Modificato da Caterina63 22/04/2017 23:37]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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