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ATTENZIONE la veggente Vassula Ryden NON è riconosciuta ne dalla Chiesa Cattolica ne da quella ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 23:56
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22/04/2017 23:55
 
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Vassula Rydén: le ragioni della Chiesa, François-Marie Dermine O.P.

(continuazione - Parte 3 di 4)

Parte 1 Parte 2 Parte 3 Parte 4

 



L'attegiamento ambiguo della signora Rydén verso la Chiesa

(2c) Un’altra ragione che potrebbe spiegare l’atteggiamento sostanzialmente negativo della Congregazione deriva proprio dal fatto che la protagonista sembra aleggiare al di sopra delle Chiese sia greco-ortodossa che cattolica.

 

La Chiesa greco-ortodossa

Infatti, riguardo alla prima, citiamo per esempio la dichiarazione del Metropolita di Glastonbury, sua Eminenza Abbà Seraphim, tratta da un memorandum dell’agosto 2005 rivolto al clero ortodosso del Regno Unito:

« Nel ricevere i sacramenti ad altari diversi da quelli della Chiesa ortodossa (appellandosi al Decreto Orientalium Ecclesiarum del Vaticano II), la Sig.ra Rydén trascura la disciplina canonica ortodossa che lo vieta. Inoltre la Sig.ra Rydén dovrebbe sollecitare il permesso e la benedizione della gerarchia ortodossa locale che esercita la giurisdizione in ogni luogo, prima di parlare in assemblee pubbliche invece di agire in maniera contraria alla loro opposizione e critica talvolta espresse » (cfr. http://britishorthodox.org/glastonbury-review-archive/glastonbury-review-archive-issue-113/3/).

Ciò significa che lei non sottosta alle regole della sua Chiesa.

Addirittura, il Comitato per le eresie del Sinodo della Chiesa greco-ortodossa conclude nel 2001 che la pseudo-veggente si è allontanata (o è stata espulsa?) dalla Chiesa ortodossa, anche se lei continua ufficialmente a farne parte. E lei, dopo aver denunciato per diffamazione il Segretario del Comitato per le eresie, il Rev.do Kyriakos Tsouros, ha deciso di rinunciare all’azione giudiziaria.

Sempre riguardo alla sua partecipazione ai sacramenti nelle chiese cattoliche, è opportuno precisare quanto sia forzato il ricorso ai documenti ecclesiali (decreto Orientalium Ecclesiarum del Vaticano II, enciclica Ut Unum Sint di Giovanni Paolo II del 1995, il n.1399 del Catechismo della Chiesa Cattolica) per legittimarla: essi insistono infatti sul carattere del tutto eccezionale e per nulla abituale o normale di tale partecipazione. Questo orientamento è stato ribadito dallo stesso Benedetto XVI nella sua esortazione apostolica Sacramentum Caritatis del 22 febbraio del 2007.

Perciò la seguente dichiarazione della Notificazione del 1995 non fa altro che ribadire l’insegnamento consolidato della Chiesa:

«la signora Rydén, partecipando abitualmente ai sacramenti della Chiesa cattolica, pur essendo greco-ortodossa, suscita in diversi ambienti della Chiesa cattolica non poca meraviglia, sembra quasi al disopra di ogni giurisdizione ecclesiastica e di ogni regola canonica e crea di fatto un disordine ecumenico che irrita non poche autorità, ministri e fedeli della sua propria Chiesa, mettendosi fuori della disciplina ecclesiastica della medesima».

Dichiarazione, inutile dirlo, che dimostra verso la Chiesa ortodossa un rispetto e una sensibilità che ci piacerebbe riscontrare nella protagonista stessa.

 

La Chiesa cattolica

Per quanto concerne la Chiesa cattolica, né le parole né il comportamento di Vassula sono rassicuranti, nonostante l’effettivo incitamento a riconoscere il primato del Vescovo di Roma.

1. Prima di tutto perché lei non si esprime affatto sulla natura di tale primato: « Benché il messaggio confermi il primato di Pietro, il Vescovo di Roma, conosciuto tanto nella tradizione Ortodossa, quanto in quella cattolica, non parla di questioni di giurisdizione. Credo di non essere stata chiamata a parlare di questo problema e quindi mi astengo dal farlo in alcun modo » (lettera di risposta al P.Grech). Siamo quindi da capo, in quanto questa posizione ricalca quella delle Chiese ortodosse, pronte a riconoscere al Vescovo di Roma un primato non di giurisdizione ma soltanto di onore.

2. Poi, occorre ricordare che la Chiesa prospettata dai messaggi viene come spogliata della sua dimensione istituzionale: « Sarete nutriti direttamente da Me » (29/8/89); « Sì, in verità, il Mio Spirito di grazia si riverserà su tutta l’umanità e la vostra generazione sarà nutrita direttamente da Me. Sarete istruiti e guidati da Me, ed anche i Miei santi ed i Miei angeli dall’alto vi verranno incontro ad ogni angolo di strada» (6/12/89, in alcune edizioni linguistiche questo messaggio é datato del 4-12-89). È come se l’autorità umana fosse superata: « Ti ho scelta per mostrare al mondo che Io non ho bisogno né d’autorità né di santità » (21/2/87). « Ogni autorità verrà da Me » (5/2/87) (e prima, viene da chiedere, da chi proveniva l’autorità?). Si lascia persino intendere che la Chiesa, finora, non fosse nelle mani di Dio: « La Mia vigna è curata dalle Mie stesse mani, ora » (22/8/89)… I convertiti « saranno chiamati sacerdoti del Dio vivente, i preti dell’Amen e, con questo clero, ricostruirò la mia Chiesa » (29/10/91).

3. Inoltre, la figura del Papa non è affatto intesa come quel punto di riferimento sicuro e incrollabile voluto da Cristo e tipico della tradizione cattolica. E qui non alludo principalmente al messaggio del 18 aprile 1988, poi corretto, in cui veniva detto: « Pietro, prendi la Mia Mano, Satana ti ha allontanato dalla Verità! ». Penso piuttosto a tutte le volte in cui vengono espressi dei dubbi circa la lealtà del Papa Giovanni Paolo II, lealtà, lo si legge tra le righe, legata alla sua apertura o meno ai messaggi della Signora Rydén: « Benamato, Io, il Signore, sono alla tua porta e busso. Mi sentirai? Mi aprirai? » (27/10/87); « Pietro, sii la Mia Eco! Nutri i Miei agnelli, Pietro. Non Mi rinnegare di nuovo, benamato » (1/12/87). « Riconsegnerò interamente il Seggio a Pietro. […] Di’ a Pietro queste parole: Io, il Signore […] sono alla tua porta e busso. Mi aprirai? » (7/5/88).

4. Infine, non pochi messaggi dello stesso periodo parlavano della morte imminente del Papa: « Pietro è intrappolato e impotente in mezzo a loro. […] La fine di Pietro è vicina » (26/7/88). Come se ciò non bastasse, circolano negli ambienti vicini al nostro personaggio testi e voci circa l’esistenza di una cospirazione ad opera dell’entourage vaticano e di prelati legati alla massoneria mirante a neutralizzare il Papa e i suoi più stretti collaboratori.

E sarebbe tale cospirazione ad aver contrastato le aperture di Giovanni Paolo II e del cardinale Ratzinger, diventato poi Papa, nei confronti di Vassula, con i documenti ecclesiali a lei ostili e a loro imposti. Un articolo abbastanza diffuso negli stessi ambienti ha al riguardo un titolo molto emblematico: Perché il Vaticano ha paura di questa donna? Cosa rivela questa donna che spaventa certi burocrati vaticani al punto di sfidare il Papa per metterla a tacere?

La tesi viene porta avanti a colpi di interrogativi: « C’è forse qualcosa ne La Vera Vita in Dio riguardante il Vaticano, che sia Papa Giovanni Paolo II sia il cardinale Ratzinger sono desiderosi di sottoscrivere e appoggiare, sperando pure che altri lo scoprano, ma che non oserebbero menzionare pubblicamente loro stessi? ». Responsabili di queste trame, « non sono gli stessi uomini all’interno del Vaticano che hanno cercato di occultare gli abusi sessuali criminali, immorali e davvero malvagi di gente innocente commessi nel mondo intero e per molti anni da membri del loro clero? ». Questi uomini agirebbero con l’inganno e in aperta disubbidienza al Papa.

Come già accennato, sarebbero loro gli autori della Notificazione del 1995, e pure del comunicato stampa del 1996 al quale si riferiscono le seguenti affermazioni: « O per la paura di perdere il loro controllo della situazione o semplicemente per salvare la faccia, quelli dietro la prima Notificazione contro Vassula e La Vera Vita in Dio passarono di nuovo all’attacco pubblicando una seconda Notificazione [sic!], tesa a rinforzare la validità della prima », facendo cioè credere che lo stesso cardinale Ratzinger la sottoscriveva pienamente e la faceva pubblicare nell’organo ufficiale della Santa Sede Acta Apostolicae Saedis, con la firma sua e quella del Segretario della Congregazione. Circa la lettera della Congregazione del gennaio 2007 viene detto che « non solo il cardinale Levada sfida ciò che il cardinale Ratzinger ha detto e fatto in tale situazione; il nuovo Prefetto della Congregazione sfida e contraddice pure Giovanni Paolo II ».

Come si constata, gli autori di questa teoria attribuiscono ai cospiratori vaticani un potere gigantesco, tale da imbavagliare il Papa e il Prefetto e da inventare o produrre dei documenti ufficiali firmati al loro posto. Ma i medesimi autori cadono in contraddizione quando attribuiscono al cardinale Ratzinger la paternità della lettera del 2004 da loro considerata come un riconoscimento in grado di annullare la famigerata Notificazione del 1995. E per quanto riguarda il cardinale Levada, essi dimenticano quanto egli sia una “creatura” dell’attuale Papa che, spiazzando tutti, lo ha voluto personalmente alla testa della Congregazione per la Dottrina della Fede. 

Queste teorie, onnipresenti negli ambienti vicini alla Signora Rydén e tese a demonizzare i suoi avversari non nascono per caso e dal nulla,ma trovano il loro fondamento nel comportamento della protagonista stessa e nei messaggi de La Vera Vita in Diodei quali costituiscono uno dei “frutti” più evidenti.

Tale demonizzazione viene applicata prima di tutto a qualsiasi contestazione proveniente dall’interno delle organizzazioni della Vera Vita in Dio ; in questo caso, la protagonista o i sacerdoti da lei incaricati accusano i dissidenti di appartenere al “clan di Caino” oppure di essere strumenti dello “spirito di Gezabele”, legata all’idolatria, o dello “spirito di Acab” che, a detta loro, sarebbe uno spirito di vigliaccheria e di confusione. Il rimedio prescritto a questi contestatori trascinati da Satana verso le porte dell’inferno consiste in preghiere di liberazione o di guarigione compiute per un anno intero da almeno due o tre sacerdoti. 

Gli avversari esterni non subiscono una sorte più invidiabile. La minima critica viene considerata come « priva di qualsiasi carità cristiana »così dice il P.O’Carroll, principale teologo difensore di Vassula con René Laurentin, al P.Mitch Pacwa, gesuita americano al quale la veggente si era rivolta per ottenere una valutazione teologica delle sue rivelazioni e che aveva espresso un giudizio negativo sulla rivista Catholic Twin Circe dell’agosto 1993.

Ma il più delle volte, l’azione degli oppositori viene ricondotta direttamente al demonio, magari attraverso la mediazione della massoneria. Nella fotocopia n.1leggiamo che « [Satana] si serve del padre Philip Pavitch [sic] che ha collaborato con il P.Pacwa » e che è reo di aver diffuso la versione originale dei messaggi con tutte le alterazioni. Va pure detto che il P.O’Carroll si sentì in dovere di spedire una lettera al Ministro Generale dei frati minori perché prendesse dei provvedimenti nei confronti del Padre Pavich e lo facesse tacere.

Fotocopia n. 1 - Estratto del fax inviato da Vassula Rydén ad Elena Carvalho, nel quale dice che il demonio si serve del Padre Pavich (reo di aver diffuso la versione originale dei messaggi con la prova di tutte le alterazioni) e giustifica i brani eliminati. Vedere anche il capitolo "Scomparsa, cancellazione, censura e alterazione dei messagi".

 

Un’affollatissima messa di riparazione venne celebrata in una chiesa di Milano dopo la pubblicazione di un mio intervento critico sulla rivista italiana Il Sabato del 24 ottobre 1992.

Il “Sacro Cuore” in persona si scomodò per scagliare ancora una volta i suoi strali contro gli accusatori della sua “segretaria”, in un minaccioso messaggio del 2 marzo 1993: « La Mia giustizia si leverà al suo massimo grado contro questi mercanti poiché essi davvero sono i mercanti che hanno portato la Mia Chiesa all’apostasia ». 

La nota n.3 della signora Ryden che accompagna il messaggio spiega: « Mercanti: i miei accusatori canadesi […] i persecutori dello Spirito Santo […] simbolicamente gli sciacalli che lavorano di notte […] può rappresentare la seconda bestia dell’Apocalisse (Ap 13) che significa la frammassoneria della Chiesa […] lo spirito razionalistico apostata e corrotto ».

Chi sono questi “mercanti” di apocalittica dimensione e fomentatori di apostasia? Forse don Signori, nel passato professore al seminario maggiore di Montréal e allora generoso pastore di una parrocchia della stessa città? Oppure Marie-France James, autrice di opere volte a smascherare gli inganni dell’esotero-occultismo, del New Age e della massoneria, per non pochi anni apprezzata collaboratrice dello stesso Informateur catholique, vittima di un autentico linciaggio giornalistico dopo le sue prese di posizione critiche e, soprattutto, dopo la pubblicazione del suo libro Le phénomène Vassula (Nouvelles Editions Latines, Paris 1992)?

Oppure la signora Daria Klanac, madre di famiglia, animatrice della comunità croata di Montréal e responsabile della Corporation des Messages pour la Paix allora incaricata della diffusione dei messaggi di Medjugorje in Canada, anche lei vittima di una campagna di terra bruciata dopo i coraggiosi interventi sul nostro personaggio? Infine, considerando la mia nazionalità e la stessa data del messaggio, rilasciato appena cinque giorni dopo il mio intervento all’emittente italiana Radio-Maria, penso di rientrare anche io nel famigerato club dei “mercanti canadesi” fomentatori di apostasia.

Ma, ovviamente, la vittima è una sola, ossia la signora Vassula Rydén, alla quale “Dio” stesso conferisce l’aureola della profetessa martirizzata: « C’è stato forse un solo profeta che non sia stato perseguitato, minacciato o attaccato? » (30/6/90). “Gesù” dichiara persino: « Se ti perseguitano, Mi perseguitano, se ti deridono, Mi deridono » (13/9/87); « In realtà, i tuoi accusatori sono i Miei accusatori, i tuoi censori sono i Miei censori, i tuoi persecutori sono i Miei persecutori » (13/9/89). Infatti, ci vuole ben poco per meritare il titolo di persecutore; basta un’obiezione: « Così se qualcuno solleva un’obiezione, non si oppone a te, ma a Me, Io che ti ho donato il Santo Spirito di verità » (24/10/91).

Tutto ciò è davvero ridicolo, soprattutto se si va a leggere in qualsiasi dizionario la definizione della parola “persecuzione”: « trattamento ingiusto e crudele inflitto con accanimento »… Non è perciò priva di fondamento l’ironica risposta del giornalista de Il Sabato in seguito alle proteste di un sostenitore della protagonista: « Ci racconti, si spieghi pubblicamente: Vassula è stata incarcerata? Torturata? Esiliata? Deportata? E’ braccata dai servizi segreti? Le sole notizie che conosciamo ci dicono che vive tranquillamente in Svizzera, moglie di un funzionario della FAO, i suoi libri sono pubblicati da importanti editori cattolici, gira per il mondo, accolta e venerata come una santa da ecclesiastici (anche vescovi) entusiasti e folle di appassionati » (A. SOCCI, in Il Sabato del 5 dicembre 1992).

Non avendo mai lavorato presso una Congregazione romana, nessuno dei critici summenzionati può appartenere alla deprecata “massoneria vaticana”. Si può dire senza paura di sbagliare che l’opposizione a Vassula è nata da semplici religiosi e credenti, quindi dalla base e non dal vertice della Chiesa, e che non ha aspettato la Notificazionedel 1995 per mettersi in moto. Il sensus fidelium esiste davvero!

Ma i messaggi insistono nel dare alla percipiente degli avversari più “nobili”, più altolocati. « La Mia chiesa è piena di Caino che da sé si sono seduti in trono nel Mio santuario » (13/5/89); « Alla fine dei Tempi il Nemico si siederà sul trono nel Mio Santuario » (24/1/91).

Sembra che questi nemici altolocati siano da collegare con qualche setta satanica o massonica: « Per potere del dragone, questi idoli occupano posti altolocati. Poi, per occupare posti di alto rango, hanno insignito sacerdoti che sono dei loro e che celebrano nel cuore del Mio Santuario. Ed essi non Mi adorano, fingono di farlo. Escono travestiti da grande sacerdote, adorando e servendo la bestia stessa » (agosto 1990); in nota, la percipiente commenta: « Potere ottenuto per la potenza delle messe nere; qui Gesù si rivolge al falso profeta mascherato da angelo (Ap 13,11; 16,13) ».

Al di sopra di tutti emerge un personaggio particolarmente importante all’interno della Chiesa:
« Oh, Caino! Ti sei mascherato e travestito come un Alto Sacerdote.
 Ti sei vestito con i Miei abiti d’oro e d’argento, per nascondere i tuoi indumenti scuri che ti ha dato la Bestia nera. […] Egli ingannerà molti e la gente sarà accecata, accecata per via degli abiti dell’impostore. […] Con il suo glorioso travestimento egli porterà una Grande Apostasia in tutta la Mia Chiesa, porterà desolazione, ma ogni cosa sarà camuffata con miracoli, grandiosi portenti e segni nel cielo » (30/1/89).

Che non si tratti, neanche qui, di un linguaggio simbolico, lo desumiamo direttamente dai messaggi: «Adesso, quel ribelle, con il suo seguito, prospera nascosto sotto le vesti del grande prete, dissimulato sotto l’aspetto di un agnello, mascherato sotto l’apparenza della verità, per poter ingannare una moltitudine e condurre tutti alla morte. Io non sto parlando in parabola, ma con parole chiare. I tempi sono giunti, quei tempi preannunciati dalla Scrittura, in cui i Miei nemici daranno di Me una immagine che non è Mia e che non sono Io » (12/9/90). Ma, allora, chi è quel ribelle mascherato da Alto Sacerdote? Si tratta senz’altro di un vescovo, dal momento che « è stato ordinato prete e ne ha ordinati altri » (agosto 1990).

In una intervista pubblicata su Il Segno del Soprannaturale del novembre 1994 a p.32, il giornalista, certo Dante Scolari, dichiara:

« Vassula ci fa capire che il mondo è ormai governato dalla massoneria, la quale ha ormai intessuto forti legami anche con molte alte personalità della Chiesa. Io le dico che, per quel che ho sentito in un ambiente di preghiera legato a un veggente che conosco, nel Vaticano ci sarebbero già una trentina di cardinali iscritti alla massoneria. “Oh non, bien plus!” (“no, molto di più”) è la sua risposta, pacata ma decisa ».

Sulla medesima rivista del gennaio 1995 arriva la smentita che la stessa signora Rydén ha voluto pubblicare; dopo aver attribuito l’equivoco al fatto che « sia io che i miei interlocutori ci esprimevamo in una lingua straniera », lei asserisce, tra le altre cose, che

« il Signore non mi ha mai fornito numeri né nomi, a proposito della grave situazione in cui versa la Chiesa attuale. Perciò non posso aver parlato di “bien plus” di trenta cardinali iscritti alla massoneria, né tanto meno il Signore mi ha mai fornito dati atti a identificare “le alte personalità della Chiesa” legate alla massoneria, né ha mai specificato se tali personalità vivano e lavorino in Vaticano o altrove ».

Questa smentita, del resto parziale in quanto non riguarda tutti i contenuti dell’intervista, non è attendibile. Innanzitutto perché lo scoglio linguistico non esisteva; sia la signora Rydén -da anni residente nella Svizzera Romanda - che lo Scolari - per la sua lunghissima permanenza a Lausanne- conoscono benissimo il francese (lingua usata durante la conversazione). E soprattutto perché alcune affermazioni (« il Signore non mi ha mai fornito… nomi, …dati atti a identificare “le alte personalità della Chiesa” legate alla Massoneria ») sono in aperta contraddizione con la nota numero 3 dell’appena citato messaggio del 5-29 agosto 1990 nella quale si legge testualmente: «Dio mi ha rivelato il loro nome». [In alcune edizioni dei messaggi, la nota appare con il numero 5.] Anche se qui la protagonista non usa apertamente il termine “cardinali”, è ovvio che si riferisca ad essi, trattandosi di « Alti Sacerdoti », « seduti in trono », che occupano « posti altolocati », e così lo capiscono i suoi seguaci. A questo punto, diventa impossibile reprimere la spontanea reazione della mente che passa sospettosamente in rassegna la lista dei cardinali...

Sempre dalla già citata intervista, apprendiamo che « alla morte o scomparsa di questo Papa, l’Anticristo inizierà a regnare ». A quasi tredici anni di distanza da tale profezia, qualcuno potrebbe sentirsi in dovere di chiedersi se l’Anticristo non sia lo stesso Papa Ratzinger…



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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