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ATTENZIONE la veggente Vassula Ryden NON è riconosciuta ne dalla Chiesa Cattolica ne da quella ortodossa

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 23:56
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22/04/2017 23:56
 
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Vassula Rydén: le ragioni della Chiesa, François-Marie Dermine O.P.

(continuazione - Parte 4 di 4)

Parte 1 Parte 2 Parte 3 Parte 4

 

Il Vassula-centrismo dei messagi

(2d) In questa vicenda, è davvero la percipiente a occupare il posto centrale; a una Chiesa “debole” o, comunque, indebolita, quasi alla deriva, con un Papa disorientato, isolato, neutralizzato e incapace di governare, i messaggi contrappongono una Vassula Rydén forte e protagonista.

1. Dei poteri straordinari le sono conferiti: «Ogni azione sarà compiuta da Me attraverso di lei. Parlerò attraverso di lei e agirò attraverso di lei» (10/11/87); «Quando espongo la tua anima in Purgatorio, molte anime guariscono. Ti ho insegnato ad amarMi, il tuo amore per Me le guarisce. Utilizzo il tuo amore come rimedio per guarirle. Guariscile, Vassula, guariscile. Tu porti la Mia Croce con Me» (10/2/87).

2. Viene investita di una missione anch’essa straordinaria, unica, di importanza vitale per la Chiesa e per il mondo. È promossa al rango degli apostoli, quasi ereditandone la successione: «Pescatrice di uomini, estendi la Mia Rete di Pace e d’Amore ovunque nel mondo. […] Quando ero sulla terra, ho insegnato a un piccolo gruppo di uomini a divenire pescatori di uomini. Li ho lasciati nel mondo perché diffondessero la Mia Parola a tutta l’umanità. Io, il Signore Gesù, ti istruirò e ti mostrerò come questo lavoro è stato eseguito» (26/4/87); è pure sacerdotessa: «Mio sacerdote, poiché tu sei il Mio sacerdote, tu camminerai con Me, Io non ti abbandonerò mai» (17/3/87).

3. Sia i messaggi che gli atteggiamenti consolidano una certa posizione di superiorità di fronte alla Chiesa e alle autorità ecclesiali: «Ma Vassula, evidentemente tu non appartieni a loro, tu appartieni a Me. Io sono il tuo Creatore e il tuo Padre Santo, tu dipendi dalla Mia Autorità. […] Di’ alla Mia Santa Sede che sono Io che ti invio ad essi. AscoltaMi, se ti chiedono a quale comunità tu appartieni, tu dirai loro che appartieni a Me e che sei sotto la Mia Autorità» (27/10/87). Oppure: «Alzati, figlia Mia! La Chiesa ha bisogno di te» (29/3/88) (è la Chiesa che ha bisogno di lei, e non il contrario). E altrove: «Vassula, abbellisci la Mia Chiesa. […] Cammina con Me. Ecclesia rivivrà e nella Casa di tuo Padre tu li riunirai e li benedirai » (3/3/88). Lei è la coscienza profetica delle Chiese di cui denuncia gli orrori e gli errori, è il perno attorno al quale si svolgerà l’unificazione delle Chiese (soprattutto delle Chiese cattolica e greco-ortodossa): « Vassula, per il Mio Amore, unirai la Mia Chiesa?» (3/7/87).

E quale segno di credibilità, quale sigillo di garanzia offre “Gesù” per autenticare la missione della sua messaggera? Niente di meno e niente di più che la messaggera stessa: «Vassula, tanti Mi chiederanno un segno che provi che questo messaggio viene proprio da Me, ma il segno che darò sei tu» (30/1/87); «Tutto ciò che darò loro sei tu stessa, Mia fanciulla» (1/9/87).

Chi si accontenta gode. Ma è davvero troppo poco perché lei si possa permettere di interpellare i suoi avversari alla maniera di Gesù Cristo...

4. Ancora più sintomatica di questa posizione di superiorità è la recente lettera (agosto 2007) scritta in risposta a quella del cardinale Levada nella quale, tra le altre cose, Vassula Rydén chiede astutamente come si possano mai dissuadere i fedeli dal partecipare a riunioni di preghiera, cosa (dice lei) «francamente contraria alla volontà di Dio». In realtà, il cardinale Levada non ha ovviamente nulla in contrario alla preghiera in se stessa, ma alla partecipazione «ai gruppi di preghiera organizzati dalla Signora Vassula Rydén», dove il punto di riferimento costante rimangono i messaggi e gli scritti della pseudo-veggente.

Ma la parte più interessante è la seguente:

«Con la conclusione nuova della lettera del Cardinale Levada, egli rigetta perciò lo studio e il dialogo che l’allora Cardinale Ratzinger (ora Papa), e il Cardinale Bertone (ora Segretario di Stato) hanno avuto con me durante un periodo di due anni e mezzo, durante i quali molti ispettori, teologi, vescovi e cardinali, furono chiamati a dare la loro opinione finale e che, come sapete tutti, fu positiva. […] Allora, cari amici, lascio a voi di decidere: potete seguire sia il risultato positivo dopo il dialogo con l’allora Cardinale Ratzinger, che ci diede la libertà di continuare a leggere TLIG (True Life in God) e di evangelizzare con amore per l’amore, riconducendo il popolo di Dio alla sua chiesa e all’unione all’interno della chiesa, oppure potete seguire le disposizioni della lettera firmata dal Cardinale Levada che non dice né sì né no e, nella migliore delle ipotesi, crea confusione». (Lettera di Vassula di agosto 2007.)

Questa lettera denota una volta di più una profonda ignoranza circa il funzionamento della Chiesa, come se il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede possa aver scritto quel che ha scritto senza l’assenso del Sommo Pontefice; ci sembra di ritornare dodici anni indietro, quando si cercò di insinuare che la Notificazione pubblicata su L’Osservatore Romano con tutti i crismi dell’ufficialità fosse stata scritta senza l’assenso del Prefetto di allora, il cardinale Ratzinger. In fondo, si mira a far apparire divise le persone alla guida della Chiesa: il Papa, il Segretario di Stato, il Prefetto della Congregazione e i vescovi sembrano andare ciascuno per conto loro.

La risposta di Vassula Rydén, che non ha nulla di precipitoso e di impulsivo avvenendo diversi mesi dopo la lettera del cardinale Levada, comporta una innegabile gravità e tradisce lo spiritello nascosto dietro il fenomeno. Appellandosi infatti alla propria autorità e ascendenza, lei mette di fatto i suoi seguaci con le spalle al muro: o seguire le precedenti disposizioni da lei giudicate (arbitrariamente) come un mezzo-riconoscimento, o seguire la lettera del cardinale Levada « che non dice né sì né no » (ma che in realtà dice “no”, precisiamo noi). Un tale comportamento non mancherà di compromettere seriamente o definitivamente i rapporti della percipiente con la Congregazione la quale, nella Chiesa cattolica, gode di un’autorità superiore a quella di qualsiasi veggente o carismatico.

 

 

Gli errori teologici

(2e) L’altra ragione per cui la Chiesa non dà il via libera ai messaggi de La Vera Vita in Dio è senz’altro il loro contenuto.

Banalità e sdolcinature

Non penso che sia trascurabile, oltre al suaccennato Vassula-centrismo dei messaggi, il loro tenore banale e talvolta vicino al “romanzo rosa” e alle sdolcinature. A proposito di banalità:

«Improvvisamente ho visto, con gli occhi dell’anima, il Signore seduto a tavola con me che mi guardava mangiare.

-È buono?

-Sì, Signore. Ti ringrazio, Signore» (25/5/88).

Ci sono degli episodi in cui la “veggente” dimostra addirittura di annoiarsi o di pensare alle faccende domestiche mentre “Gesù” è visibilmente alla sua presenza:

«-Gesù, credo che bisogna andare!

-Dove?

-Giù, per controllare il forno che è acceso!» (16/5/87).

 

«L’ora è un rivale per Me, quando guardi l’orologio mentre Io sono con te. (L’avevo offeso perché avevo guardato l’orologio)» (25/5/87); «A questo punto mi sono distratta. Gesù si è interrotto dicendomi: “Fiore, domina la tua apatia”» (3/6/89 o 1/6/89 in alcune edizioni linguistiche); «Improvvisamente mi sono ricordata dei lavori di casa» (8/7/89; durante un dialogo con “Gesù”).

 

E a proposito di sdolcinature:

«-Sai quanto ti amo?

-Sì, lo so, Gesù.

-Allora, perché rifiuti il Mio Bacio? (…) Vassula, non ti ho già detto che tu non devi rifiutarMi niente? Cosa Mi hai risposto?

-Che non Ti rifiuterò mai niente.

-Sì. Allora perché rifiuti il Mio Bacio? Vassula, non rifiutarMi mai quanto ti chiedo. Se ti chiedo una cosa, è per Amore. PermettiMi di baciarti, permettiMi di farlo! Vieni verso di Me e senti il Mio Bacio, un Bacio divino sulla tua fronte. Sei pronta?

Gesù mi ha baciata sulla fronte, lasciandomi completamente… come potrei esprimermi? Mi ha lasciato uno straordinario sentimento di pace nell’anima. La mia respirazione sembrava attraversare i polmoni ed invadere interamente il mio corpo, dandomi l’impressione di essere aria pura» (19/3/87).

Oppure altrove:

«-E tu hai le fossette quando sorridi

-Ti amo

-Signore, Ti amo» (12/10/87).

 

Gli errori dottrinali

Ma, sempre a proposito del contenuto dei messaggi, rimane più rilevante lo scoglio degli errori dottrinali, apertamente menzionati nella Notificazione. Per motivi di spazio, non intendo soffermarmi a lungo sulla questione, ormai quasi superflua dopo tutto quanto è stato già detto. Risulterebbe per di più impossibile non inoltrarci sul terreno scivolosissimo e inestricabile non del testo dei messaggi in se stesso, bensì delle loro interpretazioni: nella lettera di risposta alle domande del P.Grech, la Signora Rydén mette infatti le mani avanti trincerandosi dietro lo stile della «lingua poetica e mistica», il «linguaggio simbolico per immagini, come pure poetico», dichiarando quindi di voler «chiarire e far luce su certe espressioni che potrebbero apparire non chiare, essendo scritte in linguaggio figurato, o poetico, o simbolico» da non prendere alla lettera. Viene assicurato che «gradualmente ogni terminologia non ufficiale, si è cristallizzata con il tempo, così, se qualche cosa può apparire confusa, si chiarirà in seguito».

Non so fino a quale punto queste parole e chiarificazioni riescano a convincere la Congregazione e a fare rientrare i pesanti giudizi della Notificazione del 1995.

A titolo di esempio accenniamo al millenarismo menzionato in quest’ultima. La percipiente nega la presenza di tale errore nei suoi messaggi, appellandosi sempre allo stile simbolico e poetico in cui vengono espressi e interpretandoli in chiave del tutto spirituale e non temporale: sì, ci sarà una Nuova Pentecoste (come diceva Giovanni XXIII), oppure qualcosa di simile al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ma tutto ciò avverrà a livello personale e interiore. Nulla a che fare, dunque, sostiene la messaggera, con il millenarismo, eresia condannata sin dall’inizio dell’era cristiana perché proiettata verso l’avvento di un regno di benessere e di pace universali, di una specie di paradiso terrestre, magari con una venuta intermedia e gloriosa di Gesù Cristo qui sulla terra, e ciò prima della fine del mondo.

Ora i messaggi sembrano spingersi molto oltre: «E’ venuta l’ora di scegliere e di estirpare tutti quelli che non sono Miei: di separare da quelli che Mi hanno riconosciuto, tutti coloro che non hanno voluto sottomettersi alla Mia legge; di separare quelli che hanno accolto il Mio Santo Spirito […] da tutti coloro che si sono ribellati nella loro apostasia contro di Me; di separare, da quelli che sono segnati sulla fronte col sigillo dell’agnello, tutti coloro che portano il nome della bestia o il numero 666» (20/7/92). Questa separazione della zizzania e del buon grano, che Gesù Cristo non collocava qui sulla terra e prima della fine del mondo, sarà seguita da uno sconvolgimento cosmico e introdurrà l’umanità in un regno di pace universale: «Una pace universale si avvicina, la pace è in procinto di nascere» (24/12/89). Il male scomparirà: «Quando il Mio Giorno verrà, ritirerò tutto il male e lo metterò sotto chiave. Io, il Signore d’Amore, farò che questa Nuova Terra germogli con i semi d’Amore. […] L’Amore regnerà in ogni cuore e la Virtù verrà portata come una corona da tutto il Mio popolo della Mia Nuova Terra» (10/11/88).

Non risulta che queste descrizioni intendano essere una mera raffigurazione simbolica del futuro regno dei cieli, in quanto gli avvenimenti profetizzati non preannunciano la fine del mondo sic et simpliciter, bensì la fine di un mondo, quello attuale di peccato e di morte: «Questi segni devono essere osservati, sono i segni della fine dei tempi. Non sono i segni della fine del mondo, sono i segni della fine di un’era» (31/1/90). In una conferenza pronunciata a Ottawa il 9 luglio 1994, la protagonista ha parlato della «fine di questi tempi oscuri».

Va fatto notare che l’interpretazione terrena e, quindi, per nulla simbolica, non è così peregrina in quanto si trova condivisa, per esempio, da due tra i difensori e frequentatori più in vista di Vassula Rydén, ambedue autori di opere dal titolo sintomatico e cosparse di citazioni dei messaggi: mi riferisco all’ormai defunto Mons. Aldo Gregori, autore di La venuta intermedia di Gesù e a Paul Bouchard (il direttore de L’Informateur catholique di Montréal, determinante nel lancio della protagonista), che ha scritto Le règne de Dieu sur la terre: utopie ou réalité?.

Se la Signora Rydén è stata “fraintesa” dai suoi più stretti sostenitori e collaboratori, allora come possono evitare il tranello del millenarismo i semplici lettori de La Vera Vita in Dio?

In poche parole, i messaggi presentano dei contenuti come minimo ambigui, che la Chiesa non può non guardare con diffidenza. Tanto più che mentre la stessa Rivelazione (il Nuovo Testamento) spiega in chiave “celeste” i testi “ambigui” dell’Antico Testamento circa un regno terreno di pace e di benessere universali, qui, invece, c’è bisogno di ricorrere a spiegazioni e a rassicurazioni teologiche che non emergono dai messaggi stessi.

 

 

Conclusione

I casi di persone che sostengono di parlare con Dio, Gesù o la Madonna si contano letteralmente a migliaia sulla faccia della terra, anche se poche raggiungono la notorietà mondiale di Vassula Rydén. Va tuttavia precisato che questa notorietà, non può costituire, da sola, un criterio di autenticità divina.

A tale successo hanno palesemente contribuito, molto più dei contenuti dei messaggi de La Vera Vita in Dio (che sono comuni ad altre “rivelazioni” analoghe e poco note), le insolite modalità della loro trasmissione: qui non siamo soltanto di fronte al meraviglioso o straordinario (locuzioni, visioni) bensì soprattutto di fronte al medianico e al paranormale (una mano che si muove da sola) al quale si ha voluto, a mio avviso con superficialità, conferire uno statuto soprannaturale (“ieratico”, “santo”, ecc.).

Aggiungiamo a questi elementi una opportuna constatazione di Marie-France James: «nella scia stessa del movimento del New Age, il fenomeno Vassula mira a riattualizzare l’eresia/utopia di un “Terzo Regno” o “Regno dello Spirito”; una visione dell’avvenire, un apogeo del processo storico non si può più vago e ingannevole, ma in grado di galvanizzare le folle e l’immaginario collettivo. Tale fermentazione ne risale a ieri. Già nel II secolo, l’idea si faceva strada attraverso l’eresia montanista. Dal XII secolo in poi, la germinazione di questa zizzania ha ripreso respiro e vigore sotto l’impulso di Gioacchino da Fiore» (Le Phénomène Vassula, p.84).

Ma, non lo si ripeterà mai abbastanza, ancora più determinante è stato l’appoggio esplicito dato al fenomeno da alcuni grandi teologi di fama internazionale, tra i quali spicca René Laurentin.

Ad ogni buon conto, l’argomento dei “frutti” non ha assolutamente nulla di impressionante: basta pensare che i Testimoni di Geova vi fanno ricorso, parlando delle tante persone che hanno effettivamente cambiato vita seguendo i loro insegnamenti.

Un discernimento valido richiede invece un insieme di elementi necessariamente positivi: la conformità alla dottrina e ai costumi insegnati dalla Chiesa, la credibilità della veggente (precedenti, sincerità, disinteresse, umiltà e sottomissione all’autorità ecclesiale, salute fisica e equilibrio mentale, sobrietà, trasparenza e linearità nell’esposizione dei fatti o dei messaggi, profondità, coerenza, ecc.), l’adempimento delle profezie e i segni che accompagnano le rivelazioni (guarigioni fisiche, psichiche e spirituali, ecc).

Spero che le pagine precedenti siano state sufficienti per documentare l’assenza nel fenomeno Vassula Rydén di non pochi tra questi elementi positivi.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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