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GESÙ CRISTO PORTATORE DELL’ACQUA VIVA. UNA RIFLESSIONE CRISTIANA SUL "NEW AGE"

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2017 23:55
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09/06/2017 23:50
 
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   5. GESÙ CRISTO CI OFFRE L'ACQUA DELLA VITA

L'unico fondamento della Chiesa è Gesù Cristo, il suo Signore. Egli è al centro di ogni atto cristiano e di ogni messaggio cristiano. Per questo la Chiesa ritorna continuamente all'incontro con il suo Signore. I Vangeli narrano di numerosi incontri con Lui: dai pastori di Betlemme, ai due ladroni crocifissi con Lui, dai saggi anziani che lo ascoltarono parlare nel Tempio, ai discepoli che si incamminavano verso Emmaus con la tristezza nel cuore. Tuttavia, un episodio che illustra eloquentemente quanto Egli ci offre è quello del suo incontro con la Samaritana presso il pozzo di Giacobbe, narrato nel quarto capitolo del Vangelo di Giovanni. È un episodio che è stato descritto come « paradigma del nostro impegno con la verità ».86 L'esperienza dell'incontro con lo straniero che ci offre l'acqua della vita illustra in che modo i cristiani possono e devono impegnarsi nel dialogo con chiunque non conosca ancora Gesù.

Un elemento di grande fascino della narrazione di Giovanni è che la donna impiega del tempo perfino a capire che cosa intende Gesù per acqua « di vita », o acqua « viva » (versetto 11). Ciononostante, la donna è affascinata, non solo dallo straniero in sé, ma anche dal suo messaggio, e resta ad ascoltarlo. Dopo un primo stupore nel capire che Gesù sa molto su di lei (« Hai detto bene non ho marito; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero », versetti 17-18), è disposta a conoscere la verità su se stessa: « Signore, vedo che tu sei un profeta » (versetto 19). Comincia il dialogo sull'adorazione di Dio: « Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei » (versetto 22). Gesù tocca il suo cuore e così la dispone ad ascoltare ciò che Egli dice di Se stesso in quanto Messia. Le parole « Sono io, che ti parlo » (versetto 26) la preparano ad aprire il cuore alla vera adorazione in Spirito e all'auto-rivelazione di Gesù come l'Unto di Dio. 

La donna « intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente » tutto su quell'uomo (versetto 28). L'effetto notevole che l'incontro con lo straniero ha sulla donna rende gli altri curiosi a tal punto che anche loro « uscirono allora dalla città e andarono da lui » (versetto 30). Ben presto accettano la verità sulla sua identità: « Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo » (versetto 42). Passano dal sentir parlare di Gesù al conoscerlo personalmente, poi a comprendere il significato universale della sua identità. Tutto ciò avviene perché la loro mente e il loro cuore sono ben disposti. 

Il fatto che l'episodio si svolga presso un pozzo è significativo. Gesù offre alla donna una « sorgente ... che zampilla per la vita eterna » (versetto 14). Il modo gentile che ha Gesù nel trattare la donna è un esempio di efficienza pastorale nell'aiutare l'altro ad essere sincero senza difficoltà, nell'impegnativo processo di auto- revisione (« Mi ha detto tutto quello che ho fatto », versetto 39). Questo approccio potrebbe essere molto fruttuoso verso le persone che possono essere state attirate dall'Acquario (colui che porta l'acqua), ma che ricercano ancora la verità in modo autentico. Bisognerebbe invitarle ad ascoltare Gesù che non ci offre solo qualcosa che soddisfa la nostra sete quotidiana, ma anche la profonda e nascosta sete spirituale dell' « acqua viva ». È importante riconoscere la sincerità delle persone che ricercano la verità. Non si tratta di inganno o di auto-inganno. Come ben sa ogni buon educatore, è anche importante essere pazienti. Una persona che incontra la verità si trova subito rinvigorita da un senso completamente nuovo di liberazione riguardo ai fallimenti e ai timori del passato, e « chi desidera conoscere se stesso, come la donna presso il pozzo, trasmetterà agli altri il desiderio di conoscere la verità che renderà liberi anche loro ».87

L'invito a incontrare Gesù Cristo, il portatore dell'acqua di vita, avrà un impatto maggiore se proverrà da parte di qualcuno che è stato profondamente colpito e in modo evidente dal suo incontro con Gesù, perché non viene fatto solo da qualcuno che ha semplicemente sentito parlare di Lui, ma da qualcuno che può star certo che « questi è veramente il Salvatore del mondo » (versetto 42). Bisogna permettere alle persone di reagire a loro modo, seguendo il proprio ritmo e permettere a Dio di fare il resto.

 

6. PUNTI DA NOTARE

6.1. Necessità di guida e di solida formazione 

Cristo o Acquario? Il New Age è quasi sempre collegato ad « alternative »: o una visione alternativa della realtà o un modo alternativo (di tipo magico) di migliorare la situazione attuale.88 Le alternative non offrono due possibilità, ma solo la possibilità di scegliere una cosa piuttosto che un'altra. In campo religioso, il New Age offre un'alternativa all'eredità giudaico-cristiana. Si pensa che l'Età dell'Acquario sostituirà quella dei Pesci, prevalentemente cristiana. I pensatori del New Age ne sono estremamente consapevoli. Alcuni di loro sono convinti che il prossimo mutamento sia inevitabile, mentre altri sono impegnati attivamente affinché ciò avvenga. Chi si chiede se sia possibile credere sia in Cristo sia nell'Acquario sappia che questa è una situazione nella quale o si sta da una parte oppure dall'altra. « Nessun servo può servire due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro » (Lc 16, 13). È sufficiente che i cristiani pensino alla differenza fra i saggi venuti dall'Oriente e il Re Erode per riconoscere gli effetti potenti di una scelta a favore o contro Cristo. Non va mai dimenticato che molti dei movimenti che hanno nutrito il New Age sono esplicitamente anti-cristiani. Il loro atteggiamento nei confronti del cristianesimo non è neutro, è neutralizzante. Nonostante quanto spesso viene detto sull'apertura a tutte le concezioni religiose, il cristianesimo tradizionale non viene considerato un'alternativa accettabile. Infatti, a volte si dice chiaramente che « non c'è posto dove si possa tollerare il vero cristianesimo » e si giustificano anche comportamenti anti-cristiani.89 Inizialmente questa opposizione si limitava agli ambienti rarefatti di quanti andavano oltre un attaccamento superficiale al New Age, ma di recente ha cominciato a permeare tutti i livelli della cultura « alternativa » che esercita un fascino straordinario, soprattutto nelle sofisticate società occidentali. 

Fusione o confusione? Le tradizioni del New Age sfumano consciamente e deliberatamente le differenze reali fra Creatore e creato, umanità e natura, religione e psicologia, realtà soggettiva e realtà oggettiva. L'intenzione ideale è sempre quella di superare lo scandalo della divisione, ma nella teoria New Age si tratta della fusione sistematica di elementi che in generale la cultura occidentale ha nettamente distinti. Non è forse corretto definirli « confusione »? Non è un gioco di parole affermare che il New Age prospera nella confusione. La tradizione cristiana ha sempre valutato il ruolo della ragione nel giustificare la fede e nel comprendere Dio, il mondo e la persona umana.90 Il New Age ha colto lo stato d'animo di quanti rifiutavano una ragione fredda, calcolatrice, disumana. Sebbene questa sia un'intuizione positiva che ci ricorda la necessità di equilibrio fra tutte le nostre facoltà, non giustifica però l'accantonamento di una facoltà essenziale per una vita pienamente umana. La razionalità ha il vantaggio dell'universalità: essa è liberamente accessibile a chiunque, al contrario della natura misteriosa e affascinante della religione « mistica », gnostica o esoterica. Qualunque cosa alimenti la confusione concettuale o la segretezza va valutata attentamente. Invece di svelarla, nasconde la natura definitiva della realtà. Corrisponde alla perdita post-moderna di fiducia nelle certezze assolute del passato, che spesso porta a rifugiarsi nell'irrazionalità. La sfida consiste nel dimostrare che una sana collaborazione fra fede e ragione migliora la vita umana e incoraggia il rispetto per la creazione.

Crearsi la propria realtà. La diffusa convinzione del New Age che ognuno crei la propria realtà è affascinante, ma illusoria. È cristallizzata nella teoria junghiana per cui l'essere umano è una porta tra il mondo esteriore e quello interiore, di dimensioni infinite, dove ogni persona è Abraxas che crea il proprio mondo o lo distrugge. La stella che brilla in questo infinito mondo interiore è il Dio e la mèta dell'uomo. La conseguenza più grave e problematica dell'accettazione dell'idea che le persone creino la propria realtà è la questione della sofferenza e della morte: persone con gravi impedimenti o malattie incurabili si sentono prese in giro ed umiliate quando viene detto loro che sono state la causa della propria sfortuna e che la loro impossibilità di cambiare le cose è dovuta a una loro debolezza nell'affrontare la vita. Questo è tutt'altro che una questione accademica e ha implicazioni profonde sull'approccio pastorale della Chiesa alle difficili questioni esistenziali di tutti. I nostri limiti sono parte della vita e parte del nostro essere creature. La morte e la privazione lanciano una sfida e offrono un'opportunità, perché la tentazione di rifugiarsi in una rielaborazione occidentalizzata della nozione di reincarnazione è la prova inconfutabile della paura di morire e del desiderio di vivere per sempre. Sfruttiamo al massimo le opportunità che ci vengono offerte per ricordare quanto promesso da Dio nella resurrezione di Gesù Cristo? Quanto è autentica la fede nella resurrezione del corpo che i cristiani proclamano ogni domenica nel Credo? L'idea del New Age secondo la quale, in un certo senso, siamo anche Dei è una questione che merita di essere approfondita. Tutto dipende certamente dalla propria definizione di realtà. A tutti i livelli dell'educazione, della formazione e della predicazione cattoliche è necessario rafforzare un sano approccio all'epistemologia e alla psicologia. È importante cercare costantemente il modo più efficace per parlare di trascendenza. La difficoltà fondamentale di tutto il pensiero New Age è che questa trascendenza è strettamente un'auto-trascendenza da raggiungere attraverso un universo chiuso. 

Risorse pastorali. Nel Capitolo 8 saranno indicati i principali documenti della Chiesa cattolica, nei quali si può trovare una valutazione delle idee del New Age. In primo luogo c'è il discorso di Papa Giovanni Paolo II citato nella prefazione. Il Papa riconosce in questa tendenza culturale alcuni aspetti positivi come ad esempio « la ricerca di un nuovo senso della vita, di una nuova sensibilità ecologica e il desiderio di andare oltre una religiosità fredda e razionalistica ». D'altra parte, richiama l'attenzione dei fedeli su alcuni elementi ambigui che sono incompatibili con la fede cristiana: questi movimenti « prestano poca attenzione alla rivelazione....Essi tendono a relativizzare la dottrina religiosa a favore di una vaga visione del mondo.... Spesso propongono un concetto panteistico di Dio...Essi sostituiscono la responsabilità personale delle proprie azioni di fronte a Dio con un senso del dovere verso il cosmo e in tal modo ribaltano il vero concetto di peccato e il bisogno di redenzione attraverso Cristo ».91

 

6.2. Passi concreti 

Innanzitutto, bisogna ricordare ancora una volta che nella vasta rete del New Age non tutte le persone o le pratiche fanno proprie allo stesso modo le teorie del movimento. Parimenti, l'etichetta di New Age viene spesso mal utilizzata o applicata a fenomeni che andrebbero classificati in modo diverso. Il termine New Age è perfino stato usato per demonizzare persone e pratiche. È essenziale individuare quali fenomeni collegati, anche liberamente, a questo movimento, riflettono una visione cristiana di Dio, della persona umana e del mondo oppure vi si oppongono. Il semplice ricorso al termine New Age di per sé significa poco, se non addirittura niente. Ciò che conta è il rapporto dell'individuo, del gruppo, della pratica o del prodotto con i principi centrali del cristianesimo.

– La Chiesa cattolica possiede delle reti efficienti che però andrebbero utilizzate meglio. Per esempio, esistono numerosi centri pastorali, culturali e di spiritualità. Idealmente, questi potrebbero essere utilizzati per rispondere alla confusione sulla religiosità New Age in molti modi creativi come fornire forum di discussione e di studio. Dobbiamo tuttavia ammettere che vi sono anche molti casi in cui alcuni centri cattolici di spiritualità sono attivamente coinvolti nel diffondere la religiosità New Age nella Chiesa. Questo deve essere certamente corretto, non solo per fermare la confusione e l'errore, ma anche perché essi siano efficaci nel promuovere la vera spiritualità cristiana. I centri culturali cattolici, in particolare, non sono soltanto spazi accademici, ma ambiti per un onesto dialogo.92 Alcune eccellenti istituzioni specializzate si occupano di tutte queste questioni. Sono risorse preziose che dovrebbero essere generosamente condivise con le zone che hanno meno disponibilità. 

– Un buon numero di gruppi del New Age colgono qualsiasi opportunità per spiegare la loro filosofia e le loro attività agli altri. Gli incontri con questi gruppi devono essere affrontati con attenzione, e dovrebbero sempre coinvolgere persone che siano capaci di spiegare sia la fede che la spiritualità cattolica, e di riflettere criticamente sul pensiero e la pratica New Age. È estremamente importante controllare le credenziali delle persone, dei gruppi e delle istituzioni che proclamano di offrire una guida al New Age ed informazioni su di esso. In alcuni casi quella che comincia come un'indagine imparziale finisce per essere una promozione attiva delle « religioni alternative » o una loro difesa. Alcune istituzioni internazionali sono attivamente impegnate in campagne di promozione del rispetto per la « diversità religiosa » e rivendicano lo status di religione per alcune organizzazioni discutibili. Ciò è in sintonia con l'idea del New Age del passaggio a una nuova era in cui il carattere limitato delle religioni particolari lascia il posto all'universalità di una nuova religione o spiritualità. Invece, un dialogo autentico rispetterà sempre la diversità fin dall'inizio e non cercherà mai di sfumare le distinzioni fondendo insieme tutte le tradizioni religiose.

– Alcuni gruppi New Age locali definiscono i propri incontri « gruppi di preghiera ». Chi viene invitato a far parte di questi gruppi deve ricercare i segni dell'autentica spiritualità cristiana e badare che non si svolga alcuna cerimonia di iniziazione. Questi gruppi traggono vantaggio dalla mancanza di preparazione teologica o spirituale delle persone per attirarle gradualmente in ciò che potrebbe essere una forma di falso culto. Si deve insegnare ai cristiani quali siano il vero oggetto e contenuto della preghiera – nello Spirito Santo, mediante Gesù Cristo, al Padre – per poter esattamente giudicare l'intenzione del « gruppo di preghiera ». La preghiera cristiana e il Dio di Gesù Cristo saranno facilmente riconoscibili.93Molti sono convinti che non vi sia alcun pericolo nel « prendere qualcosa in prestito » dalla saggezza orientale, ma l'esempio della Meditazione Trascendentale (MT) dovrebbe spingere i cristiani ad essere cauti circa la prospettiva di impegnarsi non conoscendo un'altra religione (in questo caso, l'induismo), nonostante quanto sostengano i promotori della MT sulla neutralità religiosa. Il problema non sta nell'imparare come si medita, ma nell'oggetto o contenuto dell'esercizio, che chiaramente determina se ci si riferisce al Dio rivelato da Gesù Cristo, a qualche altra rivelazione o semplicemente alle profondità nascoste del sé. 

– Devono ricevere un giusto riconoscimento anche i gruppi cristiani che promuovono l'attenzione per la Terra in quanto creazione di Dio. La questione del rispetto per il creato può essere affrontata in maniera creativa nelle scuole cattoliche. Tuttavia molto di quanto proposto dagli elementi più radicali del movimento ecologico non si concilia facilmente con la fede cattolica. In generale, la sollecitudine per l'ambiente è un segno opportuno di rinnovata attenzione per ciò che Dio ci ha offerto, forse un segno necessario della gestione cristiana del creato, ma « l'ecologia profonda » è spesso basata su principi panteistici e a volte gnostici.94

– L'inizio del terzo millennio offre un vero kairos per l'evangelizzazione. La mente e il cuore delle persone sono già straordinariamente aperti a informazioni affidabili sull'interpreta-zione cristiana del tempo e della storia della salvezza. Non dovrebbe essere prioritario sottolineare quanto manca negli altri approcci. Piuttosto, bisogna rivedere costantemente le fonti della nostra fede per poter offrire una presentazione buona e profonda del messaggio cristiano. Possiamo essere orgogliosi di quanto ci è stato affidato e dobbiamo resistere alle pressioni della cultura dominante a nascondere sottoterra i talenti (Cf. Mt 25, 24-40). Uno dei più utili strumenti a disposizione è il Catechismo della Chiesa Cattolica. C'è anche un'immensa eredità di vie di santità nella vita di uomini e di donne cristiani del passato e del presente. Dove il ricco simbolismo cristiano e le sue tradizioni artistiche, estetiche e musicali sono ancora sconosciuti o sono stati dimenticati, c'è molto da fare per i cristiani e per chiunque ricerchi l'esperienza o una maggiore consapevolezza della presenza di Dio. 

Il dialogo fra cristiani e persone attratte dal New Age sarà più fecondo se terrà conto del fascino di quanto tocca le emozioni e del linguaggio simbolico. Se dobbiamo conoscere, amare e servire Gesù Cristo, è di enorme importanza cominciare da una buona conoscenza delle Scritture, ma il modo più sicuro per dare un senso a tutto il messaggio cristiano è soprattutto incontrare il Signore Gesù nella preghiera e nei Sacramenti, che sono i momenti in cui la nostra vita ordinaria viene santificata. 

– Forse, la misura più semplice, ovvia ed urgente da prendere, quella che potrebbe anche risultare la più efficace, consiste nel trarre il meglio dalle ricchezze del patrimonio spirituale cristiano. I grandi ordini religiosi possiedono forti tradizioni di meditazione e di spiritualità che potrebbero essere messe a disposizione mediante corsi da seguire o periodi da trascorrere nelle loro case. In parte questo è già stato fatto, ma occorre fare di più. Aiutare le persone nella loro ricerca spirituale offrendo loro tecniche collaudate ed esperienze di preghiera autentica potrebbe avviare un dialogo che rivelerebbe le ricchezze della tradizione cristiana e forse chiarirebbe molto del New Age.

Ricorrendo a un'immagine suggestiva e utile uno degli esponenti del movimento del New Age ha paragonato le religioni tradizionali alle cattedrali e il New Age a una fiera mondiale. Il Movimento del New Age è visto come un invito per i cristiani a portare il messaggio delle cattedrali alla fiera che ora copre il mondo intero. Questa immagine lancia ai cristiani una sfida positiva perché è sempre il momento di portare il messaggio delle cattedrali alla gente della fiera. I cristiani non hanno bisogno, e davvero, non devono aspettare un invito a portare il messaggio della Buona Novella di Gesù Cristo a coloro che cercano risposte alle loro domande, un cibo che li soddisfi, un'acqua viva. Seguendo l'immagine proposta, i cristiani devono uscire dalla cattedrale, nutriti dalla parola e dal sacramento, e portare il Vangelo in ogni aspetto della vita di tutti i giorni. « Andate la messe è molta! ». Nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, il Santo Padre sottolinea il grande interesse per la spiritualità che si trova nel mondo secolarizzato di oggi e come altre religioni stiano rispondendo a questa domanda in maniera allettante: « Noi che abbiamo la grazia di credere in Cristo, Rivelatore del Padre e Salvatore del mondo, abbiamo il dovere di mostrare a quali profondità possa portare il rapporto con lui » (33). A coloro che si aggirano per acquistare nella fiera mondiale delle proposte religiose, il fascino del cristianesimo si farà sentire prima di tutto nella testimonianza dei membri della Chiesa, nella loro fiducia, calma, pazienza e affetto, e nel loro concreto amore per il prossimo, tutti frutti della loro fede nutriti dall'autentica preghiera personale.




 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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