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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Il Catechismo e il Compendio della Chiesa Cattolica

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2017 14:14
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30/09/2017 15:00
 
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LA CHIESA, MADRE E MAESTRA

 

429. In qual modo la Chiesa nutre la vita morale del cristiano?

2030-2031
2047

La Chiesa è la comunità dove il cristiano accoglie la Parola di Dio e gli insegnamenti della «Legge di Cristo» (Gal 6,2); riceve la grazia dei sacramenti; si unisce all'offerta eucaristica di Cristo, in modo che la sua vita morale sia un culto spirituale; apprende l'esempio di santità della Vergine Maria e dei Santi.

 

430. Perché il Magistero della Chiesa interviene nel campo morale?

2032-2040
2049-2051

Perché è compito del Magistero della Chiesa predicare la fede da credere e da praticare nella vita. Tale compito si estende anche alle prescrizioni specifiche della legge naturale, perché la loro osservanza è necessaria per la salvezza.

 

431. Quali finalità hanno i precetti della Chiesa?

2041
2048

I cinque precetti della Chiesa hanno come fine di garantire ai fedeli il minimo indispensabile dello spirito di preghiera, della vita sacramentale, dell'impegno morale e della crescita dell'amore di Dio e del prossimo.

 

432. Quali sono i precetti della Chiesa?

2042-2043

Essi sono: 1) partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni; 2) confessare i propri peccati, ricevendo il Sacramento della Riconciliazione almeno una volta all'anno; 3) accostarsi al Sacramento dell'Eucaristia almeno a Pasqua; 4) astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa; 5) sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità.
 

433. Perché la vita morale dei cristiani è indispensabile per l'annunzio del Vangelo?

2044-2046

Perché con la loro vita conforme al Signore Gesù i cristiani attirano gli uomini alla fede nel vero Dio, edificano la Chiesa, informano il mondo con lo spirito del Vangelo e affrettano la venuta del Regno di Dio.

  

SEZIONE SECONDA
I DIECI COMANDAMENTI


Esodo
20,2-17


Io sono il Signore tuo Dio, 
che ti ho fatto uscire
dal paese d'Egitto,
dalla condizione
di schiavitù

Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio. Tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.

Onora tuo padre e tua madre 
perché si prolunghino i tuoi 
giorni nel paese che ti dà il 
Signore, tuo Dio.

Non uccidere.

Non commettere 
adulterio.

Non rubare.

Non pronunciare falsa 
testimonianza contro il tuo 
prossimo.

Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

Deuteronomio 
5,6-21
 


Io sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile.

Non avere altri dèi di fronte a me...

Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio.

Osserva il giorno di sabato per santificarlo.

Onora tuo padre e tua madre.

Non uccidere.

Non commettere adulterio.

Non rubare.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Formula 
catechistica


Io sono il Signore tuo Dio:

1. Non avrai altro Dio fuori di me.

2. Non nominare il nome di Dio invano.

3. Ricordati di santificare le feste.

4. Onora tuo padre e tua madre.

5. Non uccidere.

6. Non commettere atti impuri.

7. Non rubare.

8. Non dire falsa testimonianza.

9. Non desiderare la donna d'altri.

10. Non desiderare la roba d'altri.
 

434. «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?» (Mt 19,16).

2052-2054
2075-2076

Al giovane che gli rivolge questa domanda Gesù risponde: «Se vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti», e poi aggiunge: «Vieni e seguimi» (Mt 19,16.21). Seguire Gesù implica l'osservanza dei Comandamenti. La Legge non è abolita, ma l'uomo è invitato a ritrovarla nella persona del divino Maestro, che la realizza perfettamente in se stesso, ne rivela il pieno significato e ne attesta la perennità.

 

435. Come Gesù interpreta la Legge?

2055

Gesù la interpreta alla luce del duplice e unico Comandamento della carità, pienezza della Legge: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei Comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due Comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti» (Mt 22,37-40).

 

436. Che cosa significa «Decalogo»?

2056-2057

Decalogo significa «dieci parole» (Es 34,28). Queste parole riassumono la Legge donata da Dio al popolo d'Israele nel contesto dell'Alleanza mediante Mosè. Esso, nel presentare i Comandamenti dell'amore di Dio (i primi tre) e del prossimo (gli altri sette), traccia, per il popolo eletto e per ciascuno in particolare, il cammino di una vita liberata dalla schiavitù del peccato.

 

437. Qual è il legame del Decalogo con l'Alleanza?

2058-2063
2077

Il Decalogo si comprende alla luce dell' Alleanza, nella quale Dio si rivela, facendo conoscere la sua volontà. Nell'osservare i Comandamenti, il popolo esprime la propria appartenenza a Dio e risponde con gratitudine alla sua iniziativa d'amore.

 

438. Quale importanza dà la Chiesa al Decalogo?

2064-2068

Fedele alla Scrittura e all'esempio di Gesù, la Chiesa riconosce al Decalogo un'importanza e un significato basilari. I cristiani sono obbligati ad osservarlo.

 

439. Perché il Decalogo costituisce un'unità organica?

2069; 2079

I dieci Comandamenti costituiscono un insieme organico e indissociabile, perché ogni Comandamento rimanda agli altri e a tutto il Decalogo. Perciò trasgredire un Comandamento è infrangere l'intera Legge.

 

440. Perché il Decalogo obbliga gravemente?

2072-2073
2081

Perché enuncia i doveri fondamentali dell'uomo verso Dio e verso il prossimo.

 

441. È possibile osservare il Decalogo?

2074
2082

Sì, perché Cristo, senza il quale nulla possiamo fare, ci rende capaci di osservarlo, con il dono del suo Spirito e della sua grazia.

 

CAPITOLO PRIMO

«AMERAI IL SIGNORE DIO TUO CON TUTTO IL TUO CUORE, 
CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA MENTE»

 

IL PRIMO COMANDAMENTO: IO SONO IL SIGNORE DIO TUO. 
NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI ME

 

442. Che cosa implica l'affermazione di Dio: «lo sono il Signore Dio tuo» (Es 20,2)?

2083-2094
2133-2134

Implica per il fedele di custodire e attuare le tre virtù teologali e di evitare i peccati che vi si oppongono. La fede crede in Dio e respinge ciò che le è contrario, come ad esempio, il dubbio volontario, l'incredulità, l'eresia, l'apostasia, lo scisma. La speranza attende fiduciosamente la beata visione di Dio e il suo aiuto, evitando la disperazione e la presunzione. La carità ama Dio al di sopra di tutto: vanno dunque respinte l'indifferenza, l'ingratitudine, la tiepidezza, l'accidia o indolenza spirituale, e l'odio di Dio, che nasce dall'orgoglio.

 

443. Che cosa comporta la Parola del Signore: «Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto» (Mt 4,10)?

2095-2105
2135-2136

Essa comporta: adorare Dio come Signore di tutto ciò che esiste; rendergli il culto dovuto individualmente e comunitariamente; pregarlo con espressioni di lode, di ringraziamento e di supplica; offrirgli sacrifici, soprattutto quello spirituale della propria vita, in unione con il sacrificio perfetto di Cristo; mantenere le promesse e i voti a Lui fatti.

 

444. In qual modo la persona attua il proprio diritto a rendere culto a Dio nella verità e nella libertà?

2104-2109
2137

Ogni uomo ha il diritto e il dovere morale di cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa, e, una volta conosciuta, di abbracciarla e custodirla fedelmente, rendendo a Dio un culto autentico. Nello stesso tempo, la dignità della persona umana richiede che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la propria coscienza, né impedito, entro i giusti limiti dell'ordine pubblico, di agire in conformità ad essa, privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata.

 

445. Che cosa proibisce Dio quando comanda: «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2)?

2110-2128
2138-2140

Questo Comandamento proibisce:

- il politeismo l'idolatria che divinizza una creatura, il potere, il denaro, perfino il demonio;

- la superstizione, che è una deviazione del culto dovuto al vero Dio e che si esprime anche nelle varie forme di divinazione, magia, stregoneria e spiritismo;

l'irreligione, che si esprime nel tentare Dio con parole o atti; nel sacrilegio, che profana persone o cose sacre soprattutto l'Eucaristia; nella simonia, che è la volontà di acquistare o vendere le realtà spirituali;

l'ateismo, che respinge l'esistenza di Dio, fondandosi spesso su una falsa concezione dell'autonomia umana;

l'agnosticismo, per cui nulla si può sapere su Dio, e che comprende l'indifferentismo e l'ateismo pratico.

 

446. Il comando di Dio: «Non ti farai alcuna immagine scolpita...»(Es 20,3) proibisce il culto delle immagini?

2129-2132
2141

Nell'Antico Testamento con tale comando si proibiva di rappresentare il Dio assolutamente trascendente. A partire dall'Incarnazione del Figlio di Dio, il culto cristiano delle sacre immagini è giustificato (come afferma il secondo Concilio di Nicea del 787), poiché si fonda sul Mistero del Figlio di Dio fatto uomo, nel quale il Dio trascendente si rende visibile. Non si tratta di un'adorazione dell'immagine, ma di una venerazione di chi in essa è rappresentato: Cristo, la Vergine, gli Angeli e i Santi.

 

IL SECONDO COMANDAMENTO: 
NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO

 

447. Come si rispetta la santità del Nome di Dio?

2142-2149
2160-2162

Il Nome santo di Dio si rispetta invocandolo, benedicendolo, lodandolo e glorificandolo. Vanno dunque evitati l'abuso di appellarsi al Nome di Dio per giustificare un crimine e ogni uso sconveniente del suo Nome, come la bestemmia, che per sua natura è un peccato grave; le imprecazioni l'infedeltà alle promesse fatte nel Nome di Dio.
 

448. Perché è proibito il falso giuramento?

2150-2151
2163-2164

Perché cosi si chiama in causa Dio, che è la stessa verità, come testimone di una menzogna.

 

«Non giurare né per il Creatore, né per la creatura, se non con verità, per necessità e con riverenza» (sant'Ignazio di Loyola).

  

449. Che cos'è lo spergiuro?

2152-2155

Lo spergiuro è fare, sotto giuramento, una promessa con l'intenzione di non mantenerla, oppure violare la promessa fatta sotto giuramento. È un peccato grave contro Dio, che è sempre fedele alle sue promesse.

 

IL TERZO COMANDAMENTO: 
RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE

 

450. Perché Dio «ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro» (Es 20,11)?

2168-2172
2189

Perché in giorno di sabato si fa memoria del riposo di Dio nel settimo giorno della creazione, come pure della liberazione d'Israele dalla schiavitù d'Egitto e dell'Alleanza che Dio ha sancito con il suo popolo.

 

451. Come si comporta Gesù nei confronti del sabato?

2173

Gesù riconosce la santità del sabato e con autorità divina ne dà l'interpretazione autentica: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato» (Mc 2,27).

 

452. Per quale motivo, per i cristiani, il sabato è stato sostituito dalla domenica?

2174-2176
2190-2191

Perché la domenica è il giorno della Risurrezione di Cristo. Come «primo giorno della settimana» (Mc 16,2), essa richiama la prima creazione; come «ottavo giorno», che segue il sabato, significa la nuova creazione inaugurata con la Risurrezione di Cristo. E diventata così, per i cristiani, il primo di tutti i giorni e di tutte le feste: il giorno del Signore, nel quale egli, con la sua Pasqua, porta a compimento la verità spirituale del sabato ebraico ed annuncia il riposo eterno dell'uomo in Dio.

 

453. Come si santifica la domenica?

2177-2185
2192-2193

I cristiani santificano la domenica e le altre feste di precetto partecipando all'Eucaristia del Signore, e astenendosi anche da quelle attività che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia propria del giorno del Signore o la necessaria distensione della mente e del corpo. Sono consentite le attività legate a necessità familiari o a servizi di grande utilità sociale, purché non creino abitudini pregiudizievoli alla santificazione della domenica, alla vita di famiglia e alla salute.

 

454. Perché è importante riconoscere civilmente la domenica come giorno festivo?

2186-2188
2194-2195

Perché a tutti sia data la reale possibilità di godere di sufficiente riposo e di tempo libero che permettano loro di curare la vita religiosa, familiare, culturale e sociale; di disporre di un tempo propizio per la meditazione, la riflessione, il silenzio e lo studio; di dedicarsi alle opere di bene, in particolare a favore dei malati e degli anziani.

 
 

CAPITOLO SECONDO

«AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO»

 

IL QUARTO COMANDAMENTO: 
ONORA TUO PADRE E TUA MADRE

 

455. Che cosa comanda il quarto Comandamento?

2196-2200
2247-2248

Esso comanda di onorare e rispettare i nostri genitori e coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità.

 

456. Qual è la natura della famiglia nel piano di Dio?

2201-2205
2249

Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme ai loro figli una famiglia. Dio ha istituito la famiglia e l'ha dotata della sua costituzione fondamentale. Il matrimonio e la famiglia sono ordinati al bene degli sposi, e alla procreazione e all'educazione dei figli. Tra i membri di una stessa famiglia si stabiliscono relazioni personali e responsabilità primarie. In Cristo la famiglia diventa Chiesa domestica, perché è comunità di fede, di speranza e di amore.

 

457. Quale posto occupa la famiglia nella società?

2207-2208

La famiglia è la cellula originaria della società umana e precede qualsiasi riconoscimento da parte della pubblica autorità. I principi e i valori familiari costituiscono il fondamento della vita sociale. La vita di famiglia è un'iniziazione alla vita della società.

 

458. Quali doveri ha la società nei confronti della famiglia?

2209-2213
2250

La società ha il dovere di sostenere e consolidare il matrimonio e la famiglia, nel rispetto anche del principio di sussidiarietà. I pubblici poteri devono rispettare, proteggere e favorire la vera natura del matrimonio e della famiglia, la morale pubblica, i diritti dei genitori e la prosperità domestica.

 

459. Quali sono i doveri dei figli verso i genitori?

2214-2220
2251

Verso i genitori, i figli devono rispetto (pietà filiale), riconoscenza, docilità e obbedienza, contribuendo così, anche con le buone relazioni tra fratelli e sorelle, alla crescita dell'armonia e della santità di tutta la vita familiare. Qualora i genitori si trovassero in situazioni di indigenza, di malattia, di solitudine o di vecchiaia, i figli adulti debbono loro aiuto morale e materiale.

 

460. Quali sono i doveri dei genitori verso i figli?

2221-2231

Partecipi della paternità divina, i genitori sono per i figli i primi responsabili dell'educazione e i primi annunciatori della fede. Essi hanno il dovere di amare e di rispettare i figli come persone e come figli di Dio, e di provvedere, per quanto possibile, ai loro bisogni materiali e spirituali, scegliendo per loro una scuola adeguata e aiutandoli con prudenti consigli nella scelta della professione e dello stato di vita. In particolare hanno la missione di educarli alla fede cristiana.

 

461. Come i genitori educano i loro figli alla fede cristiana?

2252-2253

Principalmente con l'esempio, la preghiera, la catechesi familiare e la partecipazione alla vita ecclesiale.

 

462. I legami familiari sono un bene assoluto?

2232-2233

I vincoli familiari, sebbene importanti, non sono assoluti perché la prima vocazione del cristiano è di seguire Gesù, amandolo: «Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me; chi ama la figlia o il figlio più di me, non è degno di me» (Mt 10,37). I genitori devono favorire con gioia la sequela di Gesù da parte dei loro figli, in ogni stato di vita, anche nella vita consacrata o nel ministero sacerdotale.

 

463. Come va esercitata l'autorità nei vari ambiti della società civile?

2234-2237
2254

Va sempre esercitata come un servizio, rispettando i diritti fondamentali dell'uomo, una giusta gerarchia dei valori, le leggi, la giustizia distributiva e il principio di sussidiarietà. Ognuno, nell'esercizio dell'autorità, deve ricercare l'interesse della comunità anziché il proprio, e deve ispirare le sue decisioni alla verità su Dio, sull'uomo e sul mondo.

 

464. Quali sono i doveri dei cittadini nei confronti delle autorità civili?

2238-2241
2255

Coloro che sono sottomessi all'autorità devono considerare i loro superiori come rappresentanti di Dio, offrendo loro leale collaborazione per il buon funzionamento della vita pubblica e sociale. Ciò comporta l'amore e il servizio della patria, il diritto e il dovere di voto, il versamento delle imposte, la difesa del paese e il diritto a una critica costruttiva.

 

465. Quando il cittadino non deve obbedire alle autorità civili?

2242-2243
2256

Il cittadino non deve in coscienza obbedire quando le leggi delle autorità civili si oppongono alle esigenze dell'ordine morale: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini» (At 5,29).

 

IL QUINTO COMANDAMENTO: NON UCCIDERE

 

466. Perché la vita umana va rispettata?

2258-2262
2318-2320

Perché è sacra. Fin dal suo inizio essa comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. A nessuno è lecito distruggere direttamente un essere umano innocente, essendo ciò gravemente contrario alla dignità della persona e alla santità del Creatore. «Non far morire l'innocente e il giusto» (Es 23,7).

 

467. Perché la legittima difesa delle persone e delle società non va contro tale norma?

2263-2265

Perché con la legittima difesa si attua la scelta di difendersi e si valorizza il diritto alla vita, propria o altrui, e non la scelta di uccidere. La legittima difesa, per chi ha responsabilità della vita altrui, può essere anche un grave dovere. Tuttavia, essa non deve comportare un uso della violenza maggiore del necessario.

 

468. A che serve una pena?

2266

Una pena, inflitta da una legittima autorità pubblica, ha lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa, di difendere l'ordine pubblico e la sicurezza delle persone, di contribuire alla correzione del colpevole.

 

469. Quale pena si può infliggere?

2267

La pena inflitta deve essere proporzionata alla gravità del delitto. Oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere il crimine rendendo inoffensivo il colpevole, i casi di assoluta necessità di pena di morte «sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti» (Evangelium vitae). Quando i mezzi incruenti sono sufficienti, l'autorità si limiterà a questi mezzi, perché questi corrispondono meglio alle condizioni concrete del bene comune, sono più conformi alla dignità della persona e non tolgono definitivamente al colpevole la possibilità di redimersi.

 

470. Che cosa proibisce il quinto Comandamento?

2268-2283
2321-2326

Il quinto Comandamento proibisce come gravemente contrari alla legge morale:

l'omicidio diretto e volontario, e la cooperazione ad esso;

l'aborto diretto, voluto come fine o come mezzo, nonché la cooperazione ad esso, pena la scomunica, perché l'essere umano, fin dal suo concepimento, va rispettato e protetto in modo assoluto nella sua integrità;

l'eutanasia diretta, che consiste nel mettere fine, con un atto o l'omissione di un'azione dovuta, alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte;

- il suicidio e la cooperazione volontaria ad esso, in quanto è un'offesa grave al giusto amore di Dio, di sé e del prossimo: quanto alla responsabilità, essa può essere aggravata in ragione dello scandalo o attenuata da particolari disturbi psichici o da gravi timori.

 

471. Quali procedure mediche sono consentite, quando la morte è considerata imminente?

2278-2279

Le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Sono legittimi invece l'uso di analgesici, non finalizzati alla morte, e la rinuncia «all'accanimento terapeutico», cioè all'utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo.

 

472. Perché la società deve proteggere ogni embrione?

2273-2274

Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano, fin dal suo concepimento, è un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione. Quando lo Stato non mette la sua forza al servizio dei diritti di tutti e in particolare dei più deboli, tra i quali i concepiti ancora non nati, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto.

 

473. Come si evita lo scandalo?

2284-2287

Lo scandalo, che consiste nell'indurre altri a compiere il male, si evita rispettando l'anima e il corpo della persona. Se deliberatamente si induce altri a peccare gravemente, si commette una colpa grave.

 

474. Quale dovere abbiamo verso il corpo?

2288-2291

Dobbiamo avere una ragionevole cura della salute fisica, propria ed altrui, evitando tuttavia il culto del corpo e ogni sorta di eccessi. Vanno inoltre evitati l'uso di stupefacenti, che causano gravissimi danni alla salute e alla vita umana, e anche l'abuso dei cibi, dell'alcool, del tabacco e dei medicinali.

 

475. Quando sono moralmente legittime le sperimentazioni scientifiche, mediche o psicologiche, sulle persone o sui gruppi umani?

2292-2295

Sono moralmente legittime se sono a servizio del bene integrale della persona e della società, senza rischi sproporzionati per la vita e l'integrità fisica e psichica dei soggetti, opportunamente informati e consenzienti.

 

476. Sono consentiti il trapianto e la donazione di organi, prima e dopo la morte?

2296

Il trapianto di organi è moralmente accettabile col consenso del donatore e senza rischi eccessivi per lui. Per il nobile atto della donazione degli organi dopo la morte deve essere pienamente accertata la morte reale del donatore.

 

477. Quali pratiche sono contrarie al rispetto dell'integrità corporea della persona umana?

2297-2298

Esse sono: i rapimenti e i sequestri di persona, il terrorismo, la tortura, le violenze, la sterilizzazione diretta. Le amputazioni e le mutilazioni di una persona sono moralmente consentite solo per indispensabili fini terapeutici della medesima.

 

478. Quale cura si deve avere per i moribondi?

2299

I moribondi hanno diritto a vivere con dignità gli ultimi momenti della  loro vita terrena, soprattutto con il sostegno della preghiera e dei Sacramenti che preparano all'incontro con il Dio vivente.

 

479. Come devono essere trattati i corpi dei defunti?

2300-2301

I corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità. La loro cremazione è permessa se attuata senza mettere in questione la fede nella risurrezione dei corpi.

 

480. Che cosa chiede il Signore ad ogni persona a riguardo della pace?

2302-2303

Il Signore, che proclama «beati gli operatori di pace» (Mt 5,9), chiede la pace del cuore e denuncia l'immoralità dell'ira, che è desiderio di vendetta per il male ricevuto, e dell'odio, che porta a desiderare il male per il prossimo. Questi atteggiamenti, se volontari e consentiti in cose di grande importanza, sono peccati gravi contro la carità.

 

481. Che cos'è la pace nel mondo?

2304-2305

La pace nel mondo, la quale è richiesta per il rispetto e lo sviluppo della vita umana, non è semplice assenza della guerra o equilibrio di forze contrastanti, ma è «la tranquillità dell'ordine» (sant'Agostino), «frutto della giustizia» (Is 32,17) ed effetto della carità. La pace terrena è immagine e frutto della pace di Cristo.

 

482. Che cosa richiede la pace nel mondo?

2304
2307-2308

Essa richiede l'equa distribuzione e la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della giustizia e della fratellanza.

 

483. Quando è moralmente consentito l'uso della forza militare?

2307-2310

L'uso della forza militare è moralmente giustificato dalla presenza contemporanea delle seguenti condizioni: certezza di un durevole e grave danno subito; inefficacia di ogni alternativa pacifica; fondate possibilità di successo; assenza di mali peggiori, considerata l'odierna potenza dei mezzi di distruzione.

 

484. In caso di minaccia di guerra, a chi spetta la valutazione rigorosa di tali condizioni?

2309

Essa spetta al giudizio prudente dei governanti, cui compete anche il diritto di imporre ai cittadini l'obbligo della difesa nazionale, fatto salvo il diritto personale all'obiezione di coscienza, da attuarsi con altra forma di servizio alla comunità umana.

 

485. In caso di guerra, che cosa chiede la legge morale?

2312-2314
2328

La legge morale rimane sempre valida, anche in caso di guerra. Essa chiede che si trattino con umanità i non combattenti, i soldati feriti e i prigionieri. Le azioni deliberatamente contrarie al diritto delle genti e le disposizioni che le impongono sono dei crimini che l'obbedienza cieca non serve a scusare. Si devono condannare le distruzioni di massa come pure lo sterminio di un popolo o di una minoranza etnica, che sono peccati gravissimi: si è moralmente in obbligo di fare resistenza agli ordini di chi li comanda.

 

486. Che cosa bisogna fare per evitare la guerra?

2315-2317
2327-2330

Si deve fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per evitare in ogni modo la guerra, dati i mali e le ingiustizie che essa provoca. In particolare, bisogna evitare l'accumulo e il commercio delle armi non debitamente regolamentati dai poteri legittimi; le ingiustizie soprattutto economiche e sociali; le discriminazioni etniche e religiose; l'invidia, la diffidenza, l'orgoglio e lo spirito di vendetta. Quanto si fa per eliminare questi ed altri disordini aiuta a costruire la pace e ad evitare la guerra.

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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