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Il gesuitismo MODERNISTA è contro il papato e la dottrina ecco le prove

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2017 08:53
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Sesso: Femminile
08/11/2017 08:52
 
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 come ben insegna Gesù con la parabola del povero Lazzaro e del ricco che, solo dopo morto capisce che indietro non si torna più e che si dovevano ascoltare I PROFETI... E CHE NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE.... noi le prove le stiamo documentando, portando con tanto di prove.... chi la vuole capire, capisca, ma non si dica poi come il ricco "io non lo sapevo, manda Lazzaro ad avvertire i miei fratelli!!!" 

Di cosa stiamo parlando? di fatti che si succedono dentro la Chiesa e che non si erano mai visti accanirsi in tal modo o alle spalle del Papa regnante (ce lo auguriamo) o con il suo tacito consenso, e Dio non voglia.... ma i fatti di quanto sta accadendo sono chiarissimi.

caffarra wojtyla

Così la Polizia interroga chi celebra la morte di Caffarra

Toni Brandi si è sentito chiedere se la sua azione fosse di protesta, perché volesse girare con la foto di un eretico anti papa quando la Chiesa non parla più di vita e se aveva contatti con le autorità vaticane: "La Polizia è stata gentile, ma 'doveva' fare questo brutto lavoro".

Al di là dell’opportunità di celebrare l’anniversario del secondo mese della morte del cardinal Carlo Caffarra con questa iniziativa, sconcerta quanto accaduto lunedì 6 novembre in piazza san Pietro a Roma, quando un camion vela con affissa sopra la foto del cardinale e di san Giovanni Paolo II è stato fermato per due ore dalla Polizia italiana. La notizia del fermo del mezzo ha fatto il giro del web e dei giornali cattolici che non capivano se si fosse trattato di uno scherzo, ma “invece è tutto vero”, spiega alla Nuovabq.it Toni Brandi di ProVita, fra i responsabili dell’iniziativa.

Brandi, ci spieghi precisamente che cosa è accaduto lunedì?
Eravamo in via della Conciliazione a Roma e un commissario di polizia mi ha raggiunto telefonicamente bloccando il camion per due ore circa e chiedendomi quale fosse lo scopo dell’iniziativa visto che il cardinale raffigurato era un eretico non in linea con papa Francesco.

La Polizia ha affermato questo? Che cosa avete risposto?
Sì la polizia ha pronunciato queste parole ma noi abbiamo risposto che Caffarra era un principe della Chiesa morto per servirla e per difendere gli uomini e gli innocenti. È finita con un appuntamento in commissariato per il giorno successivo. Così ieri mi sono recato al commissariato di Borgo in Piazza Cavour.

Cosa le hanno domandato?
Premetto che il dirigente di Polizia e gli altri quattro poliziotti presenti sono stati cordiali. Mi hanno trattenuto circa 45 minuti chiedendomi se avevamo avuto l’autorizzazione a girare con il camion vela, così gli ho mostrato il documento di autorizzazione. Poi però hanno voluto sapere il motivo della nostra azione: chi ha organizzato il gesto? Chi c'è dietro l’iniziativa? Perché è stata fatta? Ne sono al corrente le autorità vaticane?

Non vi hanno spiegato cosa ci fosse di sospetto nel girare con la foto di una persona sopra ad un camion, azione assolutamente legale per lo Stato italiano e che cosa c’entrassero con questa vicenda le autorità vaticane?
Ci hanno fatto capire che erano domande che dovevano farci. Ho risposto informandoli sulle associazioni che hanno appoggiato il gesto commemorativo: Vita èPro Vita e Fede e Cultura. Poi ho aggiunto che non credevo che le autorità vaticane fossero state informate e che non vedevo il perché avremmo dovuto rendere conto ad esse di un'azione pacifica svolta da liberi cittadini e da laici fedeli.

Come hanno reagito a tale riguardo?
Non hanno risposto, ma hanno proseguito con l’interrogatorio chiedendomi di nuovo se avevo contatti con le autorità vaticane e ho confermato che conosco monsignor Paglia, il cardinal Antonelli e Ruini. Poi ho ricordato ai presenti che Giovanni Paolo II e il cardinal Caffarra (a cui il primo affidò l’Istituto pontificio per la difesa della famiglia e della vita, successivamente intitolato a Giovanni Paolo II), come noi, hanno difeso la vita. Quindi abbiamo voluto abbinare queste due grandi personalità e ricordare l’anniversario della morte del cardinale così.

A quel punto vi hanno lasciati andare?
No. Hanno continuato chiedendoci di nuovo se era una campagna di sensibilizzazione, una protesta o solo una commemorazione. Ho ripetuto che la nostra non era una protesta, ma una commemorazione di un grande cardinale morto due mesi fa, voluta anche per ricordare ai romani queste due grandi personalità. Ma loro insistevano su quale fosse il vero scopo dell'inziativa. Così ho dovuto ripetere almeno due volte quanto già detto.

Brandi, ha capito come facesse la Polizia a pensare che la figura del cardinale potesse rappresentare qualcosa di sovversivo per lo Stato italiano?
No, ma aggiungo che sapevano persino che era un cardinale di Bologna. Hanno usato anche questa come obiezione. Ho detto loro che volevamo ricordarlo a Roma perché è la sede della cristianità e che volevamo anche celebrare la difesa della vita.

Come è proseguito l’”interrogatorio”?

Il dirigente ha obiettato che la vita non è più un argomento di cui la Chiesa parla di questi tempi. 

Brandi, lei scherza?

No, non scherzo. E ho risposto loro che se non ora la Chiesa si è espressa numerose volte in difesa della vita umana dal concepimento alla nascita. Infine la Polizia ha cominciato a fare domande su di me, sulla mia vita e il mio lavoro. Hanno voluto i miei documenti e le mie carte da visita con i miei contatti. Alla fine il dirigente pareva soddisfatto, ma mi ha avvertito di stare attento alle foto che avremmo pubblicato sul nostro sito facendo attenzione alle didascalie.

Cosa pensa di quanto avvenuto?
La Polizia è stata gentile ma abbiamo capito che dovevano fare questo brutto lavoro.



di MARCO TOSATTI

Dopo lo straordinario blocco di due ore del camion-vela da parte delle Forze dell’Ordine nei pressi di San Pietro, un camion recante scritte eversive attribuibili a un santo polacco e con l’effigie di un chierico – dicono anche cardinale – di origine emiliana, oggi uno dei responsabili di questo gesto vulnerante la pubblica sicurezza è stato sentito dalla Polizia di Stato.

Il colloquio presso il commissariato Borgo a Piazza Cavour, condotto in maniera educata e cordiale, è durato circa 45 minuti. Erano presenti il dirigente e altri quattro, cinque poliziotti. Inizialmente a Toni Brandi è stato chiesto se aveva l’autorizzazione per il Camion Vela. Ha subito chiamato il responsabile dell’azienda che ha organizzato il Camion Vela, con cui gli agenti hanno parlato e che ha concordato di inviare la copia dell’autorizzazione alla Polizia.

Successivamente, si sono concentrati sulle motivazioni: chi ha organizzato la cosa? Ma chi c’è dietro l’iniziativa!? Perché è stata fatta? Sono al corrente le autorità Vaticane? Brandi ha risposto informando sulle associazioni organizzatrici, dicendo che dietro vi sono solo le organizzazioni Vita è, Pro Vita e Fede e Cultura, che le autorità Vaticane non credo siano state informate ma non vedevo perché avrebbero dovuto essere informate. “Mi hanno chiesto se ho contatti con autorità vaticane e ho confermato che conosco mons. Paglia e i Cardinali Antonelli e Ruini. Poi ho ricordato ai presenti che Giovanni Paolo II ha fondato la Pontificia Accademia per la Vita che ha affidato alla magistrale presidenza di S.E. il cardinal Caffarra e perciò poiché noi crediamo alla difesa della Vita abbiamo voluto abbinare queste due grandi personalità e ricordare l’anniversario della morte del Cardinal Caffarra”.

Ma era una campagna di sensibilizzazione? Una protesta? O solo una commemorazione? Brandi ha ripetuto che non si trattava di una protesta ma di una commemorazione di un grande cardinale morto due mesi fa; quindi si voleva ricordare ai romani queste due grandi personalità, il cardinale e San Giovanni Paolo II. Insistevano su quale fosse il vero scopo. Brandi ha dovuto ripetere almeno due volte quanto sopra.

Ma il Cardinale era di Bologna! Si ma Roma è la sede della Cristianità! Ha risposto l’interrogato. Sì, ha chiesto ancora il dirigente: ma ora la Chiesa non parla tanto di Vita….Ho risposto che se non ora, la Chiesa si è sempre espressa numerose volte in difesa della Vita in passato.

“Poi ha fatto varie domande su me, cosa faccio, che lavoro faccio, ha preso copia di tutti i miei documenti cechi e anche presa una mia carta da visita di lavoro a Praga. Tutti i miei contatti ecc,… Alla fine il dirigente ‘sembrava’ soddisfatto delle nostre motivazioni”. Anche se poi il dirigente mi ha avvertito che poiché crede che le foto andranno sul nostro sito, sarà necessario di fare attenzione alle didascalie e a cosa scriveremo.

Abbiamo parlato con Toni Brandi. Ieri ha subito un grave lutto in famiglia, e ci siamo scusati di disturbarlo in un momento come questo. Ha insistito sul fatto che i funzionari sono stati molto gentili, e che la sua impressione (e anche la nostra) è che siano stati costretti a fare questo lavoro. C’è venuta in mente una poesia del Giusti, Sant’Ambrogio, quella che comincia: “Vostra eccellenza che mi sta in cagnesco per quei pochi scherzucci di dozzina”…

A Roma, in Italia, nel 2017! Ma a chi può dar fastidio un manifesto su San Giovanni Paolo II e un cardinale? Ma scherziamo? Ma in che Paese da burletta viviamo?








[Modificato da Caterina63 08/11/2017 08:53]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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