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Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità (7)

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2018 16:02
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28/01/2018 16:18
 
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“Sta succedendo l’Apocalisse”. Samuel Colombo della West Africa Corporation intervista padre Mario Minichiello - 28.1.2018

Buongiorno padre Mario!

Grazie per aver accettato questa breve intervista..

Dunque.. lei di dove è originario? Dove ha la sua parrocchia? 

Del paese di Ponzio Pilato, di Aeclanum (Mirabella Eclano), provincia di Avellino. Io non ho parrocchia, sono parroco dell’Italia.. sono vice parroco di Lioni, sempre nella stessa provincia..

Ma entriamo subito nel merito dell’intervista..

Insomma.. che cosa ne pensa di questo modernismo all’interno della Chiesa?

Secondo lei non rasenta l’eresia?

Sacerdoti che benedicono coppie gay, aperture nei confronti di Lutero, trasformazione del cattolicesimo in protestantesimo, negazione del peccato e dell’inferno, relativismo dilagante, sacerdoti e vescovi che trasformano chiese e cattedrali in ristoranti e osterie, messe che vengono cambiate, parole della consacrazione che vengono cambiate rendendo nulla la messa, ognuno dice la sua..

Un tal sacerdote della diocesi di Torino che dice: “Io al Credo non credo”..

Un altro che dà una comunione simbolica ai musulmani..

Pare manchi ordine.. pare manchi una vera guida.. domina la confusione..

Ma che sta succedendo?

L’Apocalisse! Sta succedendo l’Apocalisse. Io sto studiando l’Apocalisse da 40 anni, prima che entrassi in seminario ed iniziassi gli studi, ho studiato anche a Posillipo sull’Apocalisse, con un certo sacerdote Gesuita di Posillipo che è morto, e quindi la conosco abbastanza bene. Perciò quando parli di queste cose io vedo la prostituta, la falsa chiesa cattolica che è seduta sopra la bestia e quindi fa tutto quello che deve fare e chi è cosciente, è cosciente.. ma ci sono anche dei sacerdoti, vescovi e cardinali che sono incoscienti.

Quindi lei chiaramente pensa come il cardinal Burke che forse siamo giunti alla fine dei tempi?

Ehehe.. da parecchio lo penso, anche perché io ho conosciuto personalmente, non così per strada.. ma a tavola, vivendo sotto lo stesso tetto un certo Bruno Cornacchiola..

Sono stato a casa sua con lui, giorno e notte, per diversi anni.

E che cosa le ha lasciato questo averlo conosciuto..?

Mi diceva, prima di tutto quando studiavo al Laterano, sentivo dei professori che erano modernisti e dei professori invece che erano veri cattolici, e quindi vedevo la battaglia già allora, negli anni che vanno dal ‘74 all’80.

Che cosa le è rimasto più impresso in questo rapporto con Bruno Cornacchiola?

Ciò che mi è rimasto più impresso del rapporto con Bruno è che diceva spesso che ci dobbiamo convertire tutti.. anche il Papa, e allora era Paolo VI… Poi lui ci spiegava che cosa voleva dire: convertire significa che quando uno va verso Roma, se si converte.. piglia e gira e va verso Napoli.. Poi mi ha fatto capire che cosa intendeva, me lo ha fatto capire Gesù stesso..

Cioè?

Quando io ero sacerdote.. quando ero andato a studiare a Roma per diventare sacerdote.. nel ’71 mi trovavo in Germania.. se viene meno la fede a Roma, è dappertutto che viene meno e allora io devo andare a Roma a studiare. Andai lì e trovai che Bruno Cornacchiola mi accolse, ma io andai lì per studiare, per diventare sacerdote, perché la mia vocazione l’ho avuta in Germania. Come Gesù me lo ha fatto capire..? Perché io venivo da un pellegrinaggio a Lourdes, ero sul treno, Gesù mi si presentò e mi disse: “Preparati alla Messa”, a me! Io che avevo fatto tutto sto lavoro.. stavamo proprio in vista di San Pietro. Tant’è vero che quando vidi la cupola di San Pietro, esultai, ma Lui mi disse: “Si, ma lascia stare”.

Ha avuto una visione? Si è presentato in Spirito?

No, no, lo potevo toccare! E poi mi disse anche altre cose, perché io allora ero assistente del decano degli esorcisti cattolici mondiali, che è padre Cipriano De Meo, pochi lo sanno perché pensano che sia padre Amorth, ma non era padre Amorth, perché ancora non esisteva. Padre Cipriano è decano perché ha 60 anni di esperienza negli esorcismi, è il più vecchio, è anche stato presidente degli esorcisti italiani.

Stavo dicendo che Gesù mi disse: “preparati alla Messa” e pensavo: Ma come.. Gesù non sa che io ho lottato per andare a studiare a Roma? E con questo pensiero io non capivo… poi l’ho capito a Gerusalemme nella Pasqua del 1991, sono andato alla messa in latino, quella cattolica, al Santo Sepolcro e, poco dopo, ho sentito la messa ortodossa.. ho assistito a tutte e due, dall’inizio alla fine, e poi a 200 metri c’è il Santissimo Salvatore, la chiesa luterana.. ho seguito un po’ di messa luterana e, io che conosco un po’ di tedesco, quando sono uscito, ho detto: ma questi luterani celebrano la messa come la celebriamo noi! Cioè io cattolico, ero già sacerdote da qualche anno… poi ho iniziato a celebrare la messa Tridentina, quella di Padre Pio.. e ho capito anche che voleva dire Bruno Cornacchiola quando diceva che anche il Papa si deve convertire a U, cioè non deve parlare al popolo come un Lenin o Stalin, ma deve parlare con il Padre Eterno. Perciò Gesù quando mi disse che mi dovevo preparare alla Messa intendeva non quella di Paolo VI, ma quella Tridentina o Vetus Ordo.

Quindi secondo lei si ritornerà alle origini sulla celebrazione della messa?

Sì, si ritornerà alla celebrazione della messa del 1960. Io sono già 40 anni che la celebro così.

Questa chiesa di Bergoglio lei non ritiene sia la stessa chiesa profetizzata dalla beata Anna Katerina Emmerick?

Ah sì, certamente. Ho letto, so di quella storia.

Conosce le vicende di don Alessandro Minutella, sacerdote della diocesi di Palermo, rimosso dalla sua parrocchia, sospeso a divinis e continuamente perseguitato, perché ha avuto il coraggio di esporsi a difesa della sana dottrina cattolica, contro questa falsa chiesa e il falso profeta Bergoglio? 

Che cosa ne pensa?

Io penso che don Alessandro Minutella non è solo lui.. sono io don Alessandro Minutella.. hai capito? Sono io, e questa sera ho scoperto che c’è un altro sacerdote, che si chiama don Alessandro Minutella. Ce ne sono molti, tanti e tanti, che io non li conosco tutti quanti. Don Alessandro Minutella è quello al quale Dio ha fatto capire. Chi è a contatto con il Signore capisce queste cose..

Quindi lei crede che ce ne siano molti di don Alessandro Minutella?

Certamente! Stai parlando con don Alessandro Minutella in questo momento. Diverso però..

Perché secondo lei i sacerdoti non escono allo scoperto in difesa della sana dottrina cattolica? Hanno forse paura? Siamo forse in un regime? 

Io credo che il Signore affidi ad ogni sacerdote una missione. Non ti posso dire perché.. può essere la paura, può essere lo stipendio, tante cose, o che sono ignoranti pure, non capiscono tanto bene perché anche io sono cresciuto..

Ho capito, ma determinate eresie sono evidenti, no? Anche da riconoscere..

Ma se tu sapessi che ci hanno insegnato lì al Laterano…(risata) altro che eresie! Io sono scappato da questo modernismo e da queste cose, perché quando andavo a studiare in Laterano, mentre eravamo a tavola.. all’una si mangiava, con Bruno Cornacchiola e gli riportavo quello che il professore diceva.. Bruno diceva: “la Madonna dice questo… la dottrina cattolica dice questo… questo che ha detto il professore lo dicevo pure io quando ero diventato protestante luterano..”. Hai capito? (ride) CHI MI HA SALVATO E’ STATA LA MADONNA, LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE DELLE TRE FONTANE.. capito..? Sennò sarei come tutti quanti gli amici miei, che incontro ogni settimana.. 4-5 sacerdoti che sono stati con me in seminario, e che purtroppo non capiscono queste cose, non capiscono..

Ho saputo che lei ha una devozione particolare per padre Pio. Ci può parlare di questo..

È stato a Pietrelcina o San Giovanni Rotondo ultimamente?

Se c’è stato.. come l’ha trovata? Sempre piena di fedeli oppure nel corso di questi ultimi anni sono calati drasticamente? E se come ho sentito io personalmente sono calati come lo spiega?

Non ritiene che forse ci sia una perdita generale della fede?

Certamente c’è stata una perdita della fede ed è stato dovuto proprio alla santa messa. Io di padre Pio ho una grande stima, perché Padre Pio ha avuto rapporti con il papà di… mio nonno (credo che qui intendesse il papà di sua mamma, quindi suo nonno), si confessava da lui.. anche mia madre si confessava da lui.. poi è di Pietrelcina, a pochi chilometri dal mio paese.

Sono stato ultimamente a Pietrelcina e l’ho trovata vuota.. ho trovato un cane nero e un cane bianco: il cane nero ci ha seguito da Santa Maria degli Angeli, appena si entra a Pietrelcina, fino alla chiesa parrocchiale.. e lì siamo entrati, il cane è rimasto fuori. Poi ci ha seguito un cane bianco. Però non ho visto nessuno, tranne nel bar, nel quale c’era il barman che ci ha detto che da 3-4 anni è così.. (vuota). Il mio amico ha chiesto al barman: “Ma da 3-4 anni?” e il barman: “Sì, sì, proprio da 3-4 anni!”. E io ho capito perché il mio amico ha specificato il periodo (ride).

Grazie.. grazie mille per il suo tempo..





Importantissima presa di posizione ed esortazione di mons. Schneider sulla Professione delle verità di fede sul matrimonio

 
Traduco ed estrapolo da LifeSiteNews ulteriori recenti dichiarazioni di mons. Athanasius Schneider che interrompono la trepida attesa di posizioni pubbliche, nette e senza ambiguità sulla confusione pastorale, e dottrinale, creata da Amoris Laetitia. Giorni fa abbiamo tradotto e pubblicato un'altra bellissima e articolata intervista al National Catholic Register [qui]. Ma ora c'è ben di più. Se non è una Correctio formalis questa! Vengono chiamati direttamente in causa i vescovi del mondo intero ed è quanto un vescovo come mons. Athanasius Schneider potesse fare; ma l'invito riguarda la Chiesa universale, dunque Papa, Cardinali, Vescovi e fedeli tutti. Ed è un atto serio e grave che va accolto con tutta l'attenzione e il sostegno che merita.
Mons. Schneider ha confermato che tutti i vescovi del mondo hanno già ricevuto per posta elettronica il testo della Professione di fede sulle verità immutabili in ordine al matrimonio sacramentale. "Spetta a ciascun vescovo dichiarare pubblicamente il suo sostegno o emettere un testo simile", ha detto Schneider. "La reazione pubblica del cardinale Eijk di Utrecht potrebbe essere un primo esempio." 
In un'intervista esclusiva due settimane dopo aver emesso una professione di verità immutabili sul matrimonio sacramentale, il vescovo Athanasius Schneider invita i suoi fratelli vescovi di ​​tutto il mondo a pronunciarsi con voce unanime in difesa della santità e dell'indissolubilità del matrimonio, in seno ad una "società neopagana" in cui il divorzio è diventato "una piaga".
Nella conversazione del 15 gennaio scorso, Mons.  Schneider ha dichiarato che
"Dio decide il tempo, e verrà il momento in cui il Papa e l'episcopato proclameranno ancora, con tutta chiarezza, inequivocità e bellezza, la santità del matrimonio, della famiglia e dell'eucaristia ".
I suoi commenti giungono a poche settimane dalla Professione di verità immutabili sul matrimonio sacramentale [qui] - resa pubblica il 31 dicembre scorso, Festa della Sacra Famiglia - nella quale professa solennemente, insieme ai suoi confratelli, l'insegnamento e la disciplina ricevuti dalla Chiesa in merito al matrimonio sacramentale e alle condizioni richieste ai cattolici divorziati e "risposati" per ricevere l'assoluzione sacramentale e la Santa Comunione. (cfr. Familiaris Consortio, 84)

Il vescovo Schneider ha dichiarato che la Professione è espressa "davanti a Dio che ci giudicherà", in risposta ad alcune norme pastorali, emesse da numerose conferenze episcopali, finalizzate all'attuazione del capitolo 8 dell'esortazione apostolica sulla famiglia, Amoris Laetitia, alcune delle quali costituiscono una "approvazione implicita" al divorzio e all'attività sessuale al di fuori di un matrimonio valido. Ed ha aggiunto:
Ciò è contrario alla Divina Rivelazione... le bellissime spiegazioni che vengono presentate al clero e ai fedeli come discernimento e accompagnamento pastorale, o cambio di paradigma e scoperta del soggettivo parte della veritàtrasformato in linguaggio dei sensi, equivale a all'autorizzazione a peccare.
Il sacramento del matrimonio, la sua indissolubilità, e la santità dell'Eucaristia vengono ora toccati dalle norme pastorali di vari vescovi che, alla fine, con linguaggio astuto e velato, ammettono alla Santa Comunione coloro che commettono intenzionalmente e abitualmente atti sessuali e vivono rapporti sessuali al di fuori di un matrimonio valido.
Un simile linguaggio permette di dare il permesso di peccare, come ha fatto Mosè a causa della durezza di cuore del popolo e che Gesù Cristo ha condannato. Come possono oggi gli Apostoli e i Successori degli Apostoli introdurre una norma pastorale che è in sostanza ciò che ha fatto Mosè? 
Mons. Schneider ha quindi precisato che i tre vescovi sono stati mossi da un "sincero desiderio" di offrire "la verità nella carità" in una situazione evidente di confusione dottrinale. Egli crede che i vescovi dovrebbero essere capaci di alzare rispettosamente la voce nei "momenti importanti della Chiesa", senza che ciò venga interpretato come un atto "contro il Papa".
"Non abbiamo detto niente contro il Papa ... e sono convinto che un giorno lo stesso Papa Francesco, almeno quando si troverà davanti al giudizio di Dio ... sarà riconoscente e grato a questa nostra voce".
Egli ha inoltre insistito sul fatto che, nel rilasciare la professione, i vescovi non hanno criticato l'intero documento Amoris Laetitia ma solo "una norma concreta" che conferisce ai cattolici "divorziati e risposati" l'approvazione implicita "attraverso l'accesso alla Santa Comunione", del loro divorzio e attività sessuale al di fuori di un matrimonio valido. Così si è espresso:
"Quando ciò è evidentemente contro l'intera Tradizione della Chiesa, non importa chi lo abbia pubblicato.... Dobbiamo dirlo, perché il Papa è solo un servitore. Lui non è Dio. E non è Cristo, è solo il Vicario di Cristo e deve essere fedele al suo primo compito di trasmettere fedelmente  senza ambiguità e tutta intera la verità della Chiesa". Si offre un "aiuto autentico", per la "parte soggettiva della dottrina", quando vescovi e sacerdoti porgono alle persone "la pienezza della verità di Cristo" con amore e pazienza, e rappresentano loro la realtà della loro situazione senza condannarle. 
"Un medico non può nascondere la reale situazione di una malattia. E quando dice al paziente: 'Questa è la tua malattia; Ho fatto una diagnosi', nessuno può offendersi. Ma ciò non significa che il dottore ti condanna e che è contro di te. Lui ti aiuterà, e spesso non ai può curare una malattia all'improvviso. Occorre del tempo". "Questo è l'autentico accompagnamento e discernimento pastorale". "Un buon dottore non ti darà mai una medicina che ti confermi nella tua malattia. Sarebbe crudele".
Il vescovo Schneider ha affermato che dare la santa comunione a coloro che svolgono intenzionalmente attività sessuali al di fuori di un matrimonio valido 
"è una medicina crudele. Questa è una falsa medicina. Significa confermarli nella loro malattia per continuare a vivere contro la volontà di Dio, contro la Rivelazione. E questo non porterà mai loro la parte soggettiva della verità. Tutto questo sta distorcendo la verità e non è amore pastorale.
Certo, è più impegnativo per vescovi e sacerdoti accompagnare i nostri fratelli divorziati per diversi anni, ma il clero deve dare alle persone un obiettivo chiaro e aiutarle pazientemente a raggiungerlo. L'obiettivo è che vivano in continenza, che smettano di offendere Dio. Nel frattempo, la santa comunione non è la medicina giusta, ma sarebbe l'esatto opposto. 
Nella stessa intervista il vescovo Schneider ha anche detto di credere che alcuni di coloro che sostengono la Comunione per i "divorziati risposati" siano 
"non tanto sostenitori dell'importanza della Comunione, ma la usino come strumento implicito per introdurre il divorzio nella Chiesa e per concedere il permesso di avere attività sessuali al di fuori di un matrimonio valido, per introdurre lo spirito del mondo di oggi".
Alla domanda su come la sua esperienza di crescita nella Chiesa perseguitata nell'Unione Sovietica, spesso senza poter accedere ai Sacramenti, influenzi la sua visuale, Schneider ha detto: 
"Siamo vissuti diversi anni senza poter accedere alla Santa Comunione, ma abbiamo praticato la nostra vita cristiana e le nostre preghiere e siamo cresciuti nella fede. Questa è la mia esperienza. E così quando queste coppie per alcuni anni non riceveranno la Santa Comunione e le aiuteremo a smettere di offendere Dio con l'attività sessuale, allora le aiuteremo davvero".
Dalla pubblicazione della Professione, avvenuta il 2 gennaio 2018, hanno aggiunto i loro nomi due cardinali e altri quattro vescovi. Dunque finora hanno dato la loro adesione:
  • Cardinale Willem Eijk, arcivescovo metropolita di Utrecht
  • Cardinale Janis Pujats, arcivescovo metropolita di Riga in Lettonia
  • Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio
  • Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti
  • René Henry Garcida, vescovo emerito di Corpus Christi, in Texas, il più recente firmatario.
Alla domanda se sia deluso dalla risposta, mons. Schneider ha affermato che "da un punto di vista umano" è un "fenomeno triste" che "tanti vescovi tacciano" o addirittura "condannino" i firmatari. Tuttavia ha aggiunto:
"Ma nel regno di Dio, non è importante il numero. Spesso, nella storia della salvezza, nella storia della Chiesa, Dio si è servito di un piccolo numero per promuovere il suo regno in tempi molto difficili".
Inoltre Schneider ha affermato che "come successori degli apostoli, non avrebbero potuto agire in altro modo".
"La nostra coscienza di vescovi ci chiama a farlo. Siamo stati costretti dalla nostra coscienza, che è quella di Successori degli Apostoli e collaboratori del Papa."
E proprio in ragione dell'enfasi di Papa Francesco sull'importanza della coscienza, mons. Schneider dichiara che il Papa "non possa essere dispiaciuto" del suo "atto fraterno di professione di fede".
Invita quindi i vescovi del mondo intero ad aggiungere i loro nomi alla Professione delle verità immutabili sul matrimonio sacramentale :
"Sarebbe una voce più forte nel professare le verità costanti della Chiesa, e sarebbe magnifico difendere con voce unanime la santità e l'indissolubilità del matrimonio in seno ad una società neo-pagana, nella quale il divorzio è diventato una piaga e la depravazione sessuale si sta diffondendo sempre più ".
Il vescovo Schneider ha poi aggiunto:
"Ѐ una missione profetica chiedere alla Chiesa, ai vescovi, di alzare una voce comune. E non abbiamo fatto altro che ripetere l'insegnamento costante della Chiesa. È una professione e una professione di verità non è contro nessuno. È unicamente a favore della Verità.
E ha concluso:
"Come ha detto San Paolo: Non abbiamo infatti alcun potere contro la Verità (2 Corinzi 13:18). La nostra coscienza non ce lo permette. E così spero che questa voce dei vescovi aumenterà. Non so quando. Dipende dai tempi di Dio. Dio decide il tempo e verrà il momento in cui il Papa e l'episcopato proclameranno ancora, con chiarezza,  bellezza  e inequivocabilmente, la santità del matrimonio, della famiglia e dell'Eucaristia ".
Mons. Schneider ha infine elogiato una valutazione dell'iniziativa kazaka, scritta da p. Timothy V. Vaverek1 [qui]
"Ora, i tre vescovi del Kazakistan stanno sfidando questo deplorevole stato di cose denunciando formalmente le innovazioni e le errate ipotesi che sottendono. In tal modo, i vescovi vanno oltre la loro limitata giurisdizione canonica territoriale e parlano direttamente alla Chiesa universale come Successori degli Apostoli. La loro autorità e il loro mandato non provengono dalla Legge Canonica, ma da Cristo stesso che li ha posti nella Chiesa per annunciare il Vangelo. (Mt 28:18 e LG 23-24)
Nel fare ciò i vescovi hanno oltrepassato "la limitata giurisdizione canonica del proprio territorio" e parlano "direttamente alla Chiesa universale come Successori degli Apostoli". La Professione ora lascia ai vescovi del mondo tre opzioni:
  • non dire nulla; 
  • emettere una Professione simile o unirsi a questa; 
  • rifiutare pubblicamente la Professione.
Maria Guarini


[Modificato da Caterina63 31/01/2018 16:28]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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