| | | OFFLINE | | Post: 994 | Giudice***** | |
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05/07/2019 13:56 | |
1° POSTO:
L’ultima passeggera della Ourang Medan di Yonoi. – punti 49,3
4,8 – Grammatica
Un paio di piccoli refusi nel primo capitolo: “precazione” invece di precauzione; “la rotte” invece che le rotte, e niente più. Considerata la lunghezza del testo la tentazioni di non considerarli è stata altissima però non dovete vincere facile :D
5 – Titolo /introduzione
Il titolo mi ha attirato subito perché una storia nella quale si parla della Ourang Medan non può che suscitare in me la richiesta di “sapere” come sarà risolto l’enigma di questa nave olandese e il mistero che la circonda. Da amante dei misteri, “complottista” conclamato e appassionato del genere è bastato inserire “passeggera” per farmi immergere nel tuo racconto. L’introduzione è scarna ma butta tutto subito sul tappeto e leggendola la prima domanda che mi sono posto è cosa unisca l’Indonesia con la Riviera Romagnola. Impossibile, almeno per me, rinunciare alla lettura del testo.
20 – Trama
L’antefatto è descritto in modo superlativo perché i dettagli creano l’atmosfera ideale per leggere e immedesimarsi tanto che mi sono “svegliato” anche io insieme a Kereny sentendo i vari “odori” descritti. Lo spettacolo di quel monumento immobile e “sbarluccicante” che si chiama Ouran Medan raccoglie in sé l’idea diffusa che il carico di quella nave olandese fosse costituito da sostanze tossiche così letali da far perire l’intero equipaggio, però Kereny aggiunge un fatto “nuovo” ovvero la presenza di quella sagoma umana, di quella donna, sul ponte della nave, vista prima che la Ouran affondasse con tutti i suoi misteri. La parte seguente collega ciò che era annunciato nell’introduzione e una menzione a parte la introdurrò parlando dei personaggi. Se l’inizio è divertente e stempera la tensione accumulata con l’antefatto tutto cambia quando Benedetta incontra con lo sguardo il quadro raffigurante l’ultima passeggera. A questo mistero sei riuscita ad aggiungere ulteriore patos equiparando quella donna misteriosa alla leggenda giapponese dell’onryō mettendo ulteriori brividi al lettore (soprattutto a me che adoro le sfaccettature della cultura). Quello che succede nel finale del primo capitolo mette in lettore in condizione critica che personalmente definisco con la frase “eddai, proprio adesso finisci?”, segno evidente che l’autore ha colpito nel segno, ha regalato una trama, l’ha sviluppata e a creato la tensione giusta per portarci a leggere tutto il resto. Benedetta ha salvato il dipinto, come ovvio il “Mortacci” non vuole neppure vederlo e la ragazza lo porta al vecchio Canello che le rivela di avere visto anche lui la “passeggera” della Ourang Medan. È vera maledizione? In questo momento parrebbe di sì. La “Gabbianella” è affondata, Canello senza il quadro maledetto ha ricevuto la commissione di un lavoro importante e a Benedetta, più curiosa che preoccupata, si buca la ruota della sua bicicletta. La ragazza, infine, ha l’incontro con la “passeggera” che le sembra più un sogno ad occhi aperti che una realtà precisa e definita. Ma era solo un sogno?
Benedetta ormai ha deciso che deve assolutamente scoprire i segreti di quel quadro (e io sono con lei) e finisce per affidarsi ad un personaggio particolare chiamato “lo Spettro” e tu autore sei stata subdola facendolo parlare della tristemente famosa “Unità 731” dell’esercito nipponico! Lo Spettro non le regala informazioni approfondite, anzi, ciò che conosce lo ha letto anche lui su internet, però per Benedetta è quasi un “toccasana” perché le da modo di poter parlare di fantasmi senza temere di essere presa per pazza totale e in più le racconta come si svolge l’annuale festa dei morti in Giappone. Benedetta, persuasa che la “passeggera” appaia perché non ha ritrovato la strada verso l’aldilà, acquista delle lanterne dal Mortacci ed esegue il rito dell’accensione. E come lei pensava ecco che appare non solo la “passeggera” ma l’intera Ouran Medan. L’inchino della donna cinese è il momento in cui l’ira di questa donna lascia il posto alla consapevolezza che il suo triste passato non potrà essere cambiato. Benedetta, e tutti noi, osserviamo questo “fantasma” svanire e non sentiamo più la tensione che il quadro ci aveva provocato vedendolo la prima volta. Trama e sviluppo sono stati eccezionali, il mix creato tra mistero, soprannaturale e commedia tengono incollati il lettore alle righe del testo tra dubbi, sorprese e delle sane risate. “Stupendevole!”
10 – Personaggi
I personaggi di questa storia sono tutti perfetti, anche quelli solo accennati come il professor Picchio. Seppur il personaggio principale sia femminile mi sono immedesimato in Benedetta immediatamente per la sua sete di sapere, per le sue emozioni davanti a quel quadro e al suo modo di vivere sempre positivo. Kereny tiene in piedi l’antefatto da solo, lo Spettro è un nerd “scombinato”, Canello lo si può rivedere in tantissimi pittori da strada che mantengono alta l’attenzione ai loro lavori anche se per gli altri sono delle “croste”, Maurizio “Mortacci” è l’imbonitore classico con quel fare “arruffone e goliardico” che riconosco in persone viste con i miei occhi e con le quali, alla fine, ti diverti sempre perché sono così scanzonati che non puoi prendertela se ti appioppano un pesce di vetro fatto in un sottoscala piuttosto che a Murano. Ho riso così tanto dagli scambi di battute tra Benedetta e Maurizio che mi hanno ricordato persone che conosco e, davvero, ho chiamato un mio amico di Ferrara per sapere se pure lui ha fatto qualche gita sulla “Gabbianella”. Lui ha riso con me poi mi ha dato una stoccata: si chiama Gabbianella un asilo nido costruito da pochi mesi a Comacchio. C’è però un però ma che rientra in un altro parametro del quale parlerò più avanti.
5 – Gradimento personale.
Ottima! Cosa dovrei aggiungere oltre a questa definizione? Ho seguito tutta la storia con crescente interesse, ho apprezzato i personaggi, ho riso, ho provato le emozioni di Kenery e Benedetta, ho adorato tutti i collegamenti fatti dai personaggi secondari (davvero sei stata subdola con l’inserimento dell’Unità 731 accennando il giusto :D ). È stato un assoluto piacere ospitare una tua storia in un mio contest e hai ripagato appieno le mie aspettative. Grazie grazie.
4,5 – Gradimento oggettivo
Il giudizio oggettivo travalica sempre ciò che piace al lettore, però deve tenere conto ugualmente di tutto ciò che di buono è strato prodotto e nel tuo racconto tutto fa in modo che chiunque lo legga ne rimanga affascinato, però c’è una scelta che può essere mal digerita ovvero proprio la presenza della “passeggera” sulla Ouran Medan della quale, in realtà, non sappiamo nulla. Certo, l’idea è quella che sia il lettore a svelare il mistero, però avrei preferito che Benedetta, oltre a far riposare in pace quell’anima perduta proponesse una propria idea sul perché fosse lì. A giustificazione io prendo in esame il fatto che vi ho “tarpato le ali” chiedendovi un numero massimo di parole e che fosse più importante, nella tua storia, portare la parola fine sulla passeggera. Per questo racconto mi sento di ringraziarti perché non hai portato come soluzione al mistero la presenza di UFO e extraterrestri perché è vero che sono un “complottista” però mi attengo ai fatti senza per forza elucubrare teorie fantascientifiche.
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