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Senza tempo - II Edizione

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2019 21:52
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Post: 711
21/07/2019 20:14
 
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Emozione!
Ohhhh... ma grazie a tutti! Davvero! E un grazie anche a MYstery che sta lavorando per noi... a testa bassa come uno schiavo negro nei campi di cotone...
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Post: 115
21/07/2019 20:16
 
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"a testa bassa come uno schiavo negro nei campi di cotone..."
Ma che immagine edificante! XD ahahahahah

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Post: 2.885
Giudice*****
21/07/2019 20:43
 
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Tranquilli, lo faccio con molto piacere, altrimenti il contest non l'avrei indetto! Sto incrociando le dita e spremendo le meningi per non dover ricorrere alla proroga!
Anche se, in comune ai campi di cotone, il caldo non dà tregua! 😅😆😆

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Post: 5.640
Giudice*****
23/07/2019 10:05
 
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ma, Capitano, auguri! purtroppo per 48 ore sono stata impossibilitata a collegarmi e arrivo in ritardo come un Eurostar...
baci, buon compleanno 0.2!😍😘

firma-maggio
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Post: 711
23/07/2019 22:42
 
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Re:
Setsy, 23/07/2019 10.05:

ma, Capitano, auguri! purtroppo per 48 ore sono stata impossibilitata a collegarmi e arrivo in ritardo come un Eurostar...
baci, buon compleanno 0.2!😍😘



Grazie, cara Setsy! Grazie a te e grazie di vero cuore a tutti!


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Post: 994
Giudice*****
26/07/2019 15:28
 
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Ciao Mystery, volevo chiederti il permesso di utilizzare, in un futuro indefinibile, uno dei prompt di questo contest; nello specifico quello inerente alla Monroe(che savrei utilizzato partecipando se non mi fossi bloccato completamente 😪 )

Primo classificato nel contest “Il mio personale modus operandi" - Attraverso l’oscurità dello specchio
Primo classificato nel contest "The Dark Side of Nonsense" - Il mio tunnel
Secondo classificato nel contest “C'era una volta... un gatto" - L'istinto
Secondo classificato nel contest “Sull'amicizia" - Sei sempre qui con me
Secondo classificato al contest “Uno... due... tre... stella!" - Il cuore, la passione & l'amore
Terzo classificato al “Contest... fastidioso" - Io, postino
Terzo classificato al contest “Angst vs Fluff (Contest a squadre di edite e inedite)" - Benvenuta Meredith

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Post: 5.640
Giudice*****
26/07/2019 16:00
 
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se la scrivi voglio proprio leggerla! *-*

firma-maggio
x573vm


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Post: 2.885
Giudice*****
26/07/2019 16:10
 
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Certamente Ghost!
I pacchetti sono utilizzabili da chiunque, basta che mi avvisiate al momento della pubblicazione (in caso contrario segnalerò il plagio, sempre se la trama da me proposta sarà identica a quella di un storia trovata per caso).
Quindi Sì, va benissimo^^

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Post: 994
Giudice*****
26/07/2019 16:36
 
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Re:
Setsy, 26/07/2019 16.00:

se la scrivi voglio proprio leggerla! *-*



Grazie

mystery_koopa, 26/07/2019 16.10:

Certamente Ghost!
I pacchetti sono utilizzabili da chiunque, basta che mi avvisiate al momento della pubblicazione (in caso contrario segnalerò il plagio, sempre se la trama da me proposta sarà identica a quella di un storia trovata per caso).
Quindi Sì, va benissimo^^



E grazie ^^

Primo classificato nel contest “Il mio personale modus operandi" - Attraverso l’oscurità dello specchio
Primo classificato nel contest "The Dark Side of Nonsense" - Il mio tunnel
Secondo classificato nel contest “C'era una volta... un gatto" - L'istinto
Secondo classificato nel contest “Sull'amicizia" - Sei sempre qui con me
Secondo classificato al contest “Uno... due... tre... stella!" - Il cuore, la passione & l'amore
Terzo classificato al “Contest... fastidioso" - Io, postino
Terzo classificato al contest “Angst vs Fluff (Contest a squadre di edite e inedite)" - Benvenuta Meredith

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Post: 711
26/07/2019 17:44
 
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Anch'io, eh? La leggerò con piacere!!!
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Post: 994
Giudice*****
26/07/2019 17:55
 
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Re:
yonoi., 26/07/2019 17.44:

Anch'io, eh? La leggerò con piacere!!!



Adesso mi state mettendo pressione 😅 😀


Primo classificato nel contest “Il mio personale modus operandi" - Attraverso l’oscurità dello specchio
Primo classificato nel contest "The Dark Side of Nonsense" - Il mio tunnel
Secondo classificato nel contest “C'era una volta... un gatto" - L'istinto
Secondo classificato nel contest “Sull'amicizia" - Sei sempre qui con me
Secondo classificato al contest “Uno... due... tre... stella!" - Il cuore, la passione & l'amore
Terzo classificato al “Contest... fastidioso" - Io, postino
Terzo classificato al contest “Angst vs Fluff (Contest a squadre di edite e inedite)" - Benvenuta Meredith

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Post: 2.885
Giudice*****
26/07/2019 22:00
 
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Sorpresa!
Ebbene, partecipanti, finalmente ci siamo: grazie a un piccolo sforzo, infatti, sono riuscito a finire oggi gli ultimi parametri delle valutazioni e a scrivere i gradimenti personali e il riepilogo.

Come sempre sono stato un po' severo con le valutazioni, ma non vogliatemene, ripeto anche se pare scontato che non c'è nulla di personale nei commenti e nei punteggi: se non sarete d'accordo con qualcosa, sono disponibilissimo a parlarne! ^_^

Non mi dilungo oltre, ci tengo solo a ringraziarvi per aver partecipato con così tanto entusiasmo a un contest a cui tengo tantissimo come questo! E questa volta, almeno come livello di approfondimento, le valutazioni sono all'altezza... mi scuso ancora per quelle molto brevi della scorsa edizione, ma alcuni di voi sanno del bruttissimo momento che stavo attraversando.

Vi chiedo solo, prima di rispondere, di attendere il riepilogo finale. A dopo!

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Post: 2.885
Giudice*****
26/07/2019 22:01
 
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V
QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,5/50
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco, di yonoi.

Grammatica e Stile: 9,5/10
Capitolo 1:
“Civitas De” – “Civitas Dei”
“dedicarmi interamente nel mio lavoro” – “dedicarmi interamente al mio lavoro”
Capitolo 2: Nessun errore.
Capitolo 3:
“Carantania” – “Carinzia” – I due toponimi indicano lo stesso luogo, ma nel tempo in cui è ambientata la sua vicenda era già in uso la forma più recente del nome del ducato.
“fradice” – “fradicie” è la forma più corretta in quanto l’ultima sillaba è preceduta da una vocale, ma va bene anche così.
Il resto è tutto perfetto!

Parlando invece dello stile, che dire, se non ottimo! Sicuramente il suo punto di forza è da ritrovarsi nel lessico, utilizzato perfettamente durante l’intera durata della storia: fin dalla prima parte del racconto dei due monaci ci sono molti termini specifici relativi alla conciatura delle pelli e alla conseguente creazione delle pergamene, mentre proseguendo nella lettura della storia l’attenzione si sposta su tutti i particolari del lavoro amanuense di scrittura e decorazione dell’Evangelario, che oltre ad essere meticoloso è anche stato descritto perfettamente in ogni sua fase. Davvero complimenti, il tuo lavoro di ricerca non può che essere stato estremamente approfondito! Allo stesso modo, il lessico si adatta perfettamente anche ai personaggi, trasparendo perfettamente nei dialoghi e nei pensieri di ognuno di loro: ciò denota le differenti condizioni sociali dei diversi soggetti da te raffigurati, che senza dubbio rendono la storia molto interessante da questo punto di vista (anche se… approfondisco il discorso nel parametro della trama).
Passando invece alle sequenze più narrative, non le ho trovate pesanti, fortunatamente, anche se talvolta sono state un po’ troppo lunghe a mio parere; non ti sei perso in dettagli inutili, questo no, ma ho trovato questa storia meno fluida nella lettura rispetto alle altre tue che ho letto: ovviamente va benissimo così, dato che devo valutarla singolarmente e non fare confronti con le altre, ma il mio consiglio (trascorsi i 15 giorni previsti dal regolamento) è quello di rivedere l’impaginazione, andando a capo un po’ più spesso e lasciando ogni tanto anche una riga bianca per far riprendere il segno e il fiato al lettore! Le descrizioni (sia degli ambienti, sia delle azioni specifiche compiute dai personaggi) mi sono parse un pochino dispersive come numero di particolari aggiunti, ma anche condensate in uno spazio che sembrava quasi ridotto per poter dire tutto ciò che sembravi voler aggiungere: tuttavia il racconto è stato, come detto, piuttosto scorrevole nella lettura, anche se molto lungo. Molto coinvolgenti invece le scene d’azione con protagonista la giovane Teofano, a cui hai dato molto attenzione e che sono state capaci di tenere sulle spine il lettore grazie anche al misterioso “potere” della non tanto santa reliquia!
In conclusione, quindi, complimenti. Lo stile con cui le tue storie sono narrate è sempre adatto al contesto in cui decidi di ambientarle, e questo non può che essere un punto a tuo favore; limando alcuni piccoli dettagli sarebbe tutto perfetto!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 10/15
Seppur la trama sia stata sviluppata ampiamente, probabilmente questo è il parametro che meno mi ha convinto all’interno della valutazione, sia per quanto riguarda la trama in sé, in particolar modo i finali da te scelti, e soprattutto per l’utilizzo del pacchetto. Partirei proprio da questo: nel pacchetto da te scelto era richiesto di raccontare gli scontri con il mondo islamico, in particolar modo tu hai scelto come “occasione di scontro” una Reconquista anticipata contro i Mori d’Andalusia, ma la tua storia è ambientata, tranne che per pochissimi paragrafi tra Spagna e Ungheria, solo in Italia! Pertanto, la richiesta non è stata soddisfatta: sì, le vicende si svolgono durante questa campagna e nei paesini italiani si possono vedere le sue conseguenze, come il reclutamento dei contadini e dei tre ambulanti, ma il “raccontare gli scontri con il mondo islamico” che era previsto dalla traccia non si è proprio visto all’interno della tua storia, che parla d’altro! Anche l’ucronia non è stata ben sviluppata, a mio parere, perché cambiando un paio di nomi le vicende da te descritte potrebbero ambientarsi semplicemente nell’Italia “reale” di quel periodo senza che la riunificazione dell’Impero fosse rilevante.
Per la trama vera e propria hai scelto una struttura a episodi tipica della tradizione cinematografica italiana, con tre storie che si sfiorano ma senza mai intrecciarsi: il libro è per Teofano ma i monaci non arriveranno mi a portarglielo, i lestofanti con il ciuco le portano la falsa reliquia e poi provano a derubare Anselmo e Teodoro, finendo tuttavia a combattere in Andalusia nonostante l’immeritato aiuto da parte del monaco greco… insomma, se da un punto di vista televisivo questa tecnica permette di avere una visione più ampia del contesto in cui si ambienta la vicenda e al contempo di allungare la durata della proiezione senza allungare inutilmente le diverse sottotrame, in un testo scritto e soprattutto molto ricco di dettagli e introspezione come il tuo la cosa mi è risultata incredibilmente pesante, sebbene il periodo fosse di mio interesse. Hai dipinto in questo scritto i diversi strati della società dell’epoca, e questo sicuramente mi fa piacere perché denota ricerca e voglia di coinvolgere il lettore anche nella quotidianità e non solo nelle grandi imprese, dando quindi un quadro completo della situazione in cui la tua storia va ad essere ambientata, ma come ho già detto mi è sembrata una scelta poco adatta al contest, considerando che la traccia del pacchetto non è stata proprio sviluppata.
A questo punto vorrei parlare dei tre finali, dei quali, detto sinceramente, solo quello di Teofano mi sembra adeguato alla vicenda narrata: gli altri due, ricollegandomi ancora al discorso precedente, non sono affatto letterari, ma sembrano parti di una sceneggiatura cinematografica, con i diversi personaggi che si allontanano dalla telecamera col tramonto sullo sfondo… una scelta visivamente d’effetto, ma che lascia al lettore l’idea che “ma se non si incontrano mai allora tanto valeva eliminare completamente la vicenda dei due monaci e alleggerire il tutto!” Ovviamente non dovrebbe essere così, essendo essa la parte più interessante come ricostruzione storica, ma l’aspettativa data dal pacchetto e l’eccessiva lunghezza del tutto fanno sorgere spontaneamente pensieri del genere.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La tua è una storia corale, in cui i protagonisti sono molti e ognuno di loro è presentato con lo stesso approfondimento e quantità di spazio. Come detto precedentemente, essi agiscono in tre differenti filoni della trama.
La principessa Teofano, figlia dell’imperatore, è un personaggio che mi è piaciuto molto: sebbene non spicchi per originalità come concept, mi è piaciuto molto il suo ispirarsi come modello di donna non a una guerriera dell’epica, ma a Santa Marina, autrice di un altro tipo di forza molto più profonda. Sicuramente in lei si rivede l’ambizione tipica della madre Zoe (che anche qui pare confermare la sua fama di avvelenatrice… avrà contribuito anche lei a rendere letale la tela della reliquia?), ma anche una maturazione che diviene evidente con il proseguire della vicenda, fino all’età adulta in cui, consapevole di aver già vissuto “l’avventura” che tanto aveva desiderato da giovane e di dover passare una solitaria vita da vedova, decide di ritirarsi in convento a custodire il segreto della reliquia. In lei è possibile vedere sia un accenno di mentalità occidentale, sia una part più greca – orientale, e questa cosa mi è molto piaciuta.
Anche il giovane monaco Anselmo e il suo “maestro” Teodoro mi sono parsi interessanti, molto sfaccettati, in particolare per quanto riguarda la vicenda personale del giovane che, un tempo, fu Decimo: le sue indecisioni sono quelle di una persona normale, ben inserite ma mai banali, e questo ha contribuito decisamente al realismo della sua vicenda; il suo compagno, invece, dietro all’aspetto severo nasconde un animo misericordioso: e lo sanno bene i tre lestofanti… anche loro sempre coerenti a sé stessi, pronti a truffare e ingannare il prossimo e ad inventare diversi espedienti per tirare avanti. Chiamare il loro mulo con un nome altisonante è stata una grande idea, un ossimoro molto d’impatto fin da subito!
I personaggi secondari, poi… ognuno di loro, nella sua breve apparizione, è stato unico e molto ben centrato: in particolare Berta… che brutta fine che ha fatto! Anche se, va detto, le qualità per vivere in un mondo così non le aveva, e l’hai evidenziato molto bene. Grandissimi complimenti!

Titolo: 2/5
Il titolo di questa storia non mi è piaciuto per niente: nonostante richiami la struttura “a episodi” della vicenda, e praticamente di conseguenza un contesto tipicamente italiano, l’ho trovato eccessivamente lungo e dispersivo, in quanto alla fine “viaggiatori” lo sono tutti quanti i protagonisti. Tra l’altro, poi, mi ha subito dato l’impressione di poter essere sostituibile con “Storia stereotipata sul medioevo” senza che l’impatto sul lettore ne fosse modificato… sapevo che, essendo tu l’autore, non avrei trovato nulla del genere, ma come lettore casuale non posso negare che l’unica impressione sia stata questa. Non apprezzo per nulla i titoli “a elenco”, mi sembra quasi che siano indicatori solamente di una mancanza di altre idee. Mi dispiace molto, ma in quanto giudice ci tengo ad essere obiettivo e sincero su ogni parametro.

Gradimento personale: 9/10
In conclusione, nonostante non fosse attinente alla traccia proposta, la storia mi è piaciuta. Ho già espresso negli appositi parametri i punti a favore e a sfavore del mio gradimento della storia: da una parte lo stile e la ricostruzione storica, dall’altra una trama a episodi che non è riuscita a coinvolgermi del tutto. L’unica cosa che devo ancora segnalarti riguarda le parti “divertenti” sui tre lestofanti… mi dispiace, ma non mi hanno proprio fatto ridere, anzi mi hanno quasi annoiato. Purtroppo non è colpa tua, ma del mio senso dell’umorismo ridotto e molto particolare… in ogni caso, complimenti come sempre per la ricerca e la realizzazione!

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Post: 2.885
Giudice*****
26/07/2019 22:03
 
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IV
QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 42/50
La fragilità di un sogno, di Carme93

Grammatica e Stile: 7,5/10
Capitolo 1:
“i soldati incaricati aveva disobbedito” – “il soldato incaricato aveva disobbedito” oppure “i soldati incaricati avevano disobbedito” – il soggetto è al singolare e il verbo al plurale, non so cosa volessi esprimere ma uno dei due è scorretto
“Quel che certo” – “Quel che era certo” – manca il verbo
Capitolo 2:
“nonostante gli avesse visti” – “nonostante li avesse visti”, affreschi è plurale
“impero italiano” – nome proprio di nazione (seppur coloniale), per cui serve la maiuscola
“per permettere al fumo prodotto dal focolare DI USCIRE” – manca il finale della frase
“Massaua considerata” – “Massaua, considerata” serve la virgola
“ancor peggio” – “ancora peggiore” il comparativo di maggioranza è più corretto
“specialmente molta gente del Sud, aveva accettato…” – va rimossa la virgola che separa soggetto e verbo
“una seria di uffici” – “una serie”
“si chinò il capo” – “chinò il capo” il verbo non è riflessivo, essendoci un complemento oggetto
“dalla padrone di casa” – “dalla padrona” oppure “dalle padrone”, se vuol essere una considerazione generale
“e non si fermava…” – costruzione completamente sbagliata, visto che il soggetto risulta essere il caffè
“tazzine le tazzine” – “tutte le tazzine“
“messi ai lavori forzati” – “di metterli ai lavori forzati” la frase è coordinata tramite congiunzione avversativa (oppure) a un’altra subordinata implicita, per cui dev’esserlo anch’essa.
“al massino” – “al massimo”
“tra il 1887 e il 1990” – ovviamente 1890

Partendo dalla valutazione dello stile, vorrei partire segnalandoti un errore abbastanza grave relativo alla contestualizzazione che hai ripetuto ogni volta all’interno della tua storia: l’Aramaico, infatti, è un’antica lingua della Palestina, mentre l’Amarico è la lingua ufficiale dell’Etiopia (ovvero la versione corretta in questo caso). A parte questo, non ho trovato altri errori di questo tipo all’interno del testo, che comunque è stato abbastanza curato. L’impaginazione mi è piaciuta, ordinata grazie all’utilizzo del giustificato e molto regolare, così come la scelta di separare il prologo dal capitolo unico: lasciando tutto insieme in una oneshot avresti reso il tutto troppo pesante, mentre dividendo il corpo principale della storia in due capitoli differenti avresti troppo frammentato la vicenda.
Da un punto di vista prettamente stilistico (di tutto il resto ne riparlerò più avanti) la parte iniziale del prologo mi è parsa davvero troppo lenta, sia per l’incipit relativo a Crispi che per il capoverso successivo, in cui essenzialmente inserisci un riassunto delle caratteristiche del protagonista e accenni all’ucronia che fa da sfondo alla tua storia, a cui segue un elenco di fatti storici utili a inquadrare la situazione, ma che posti immediatamente sotto il titolo danno quasi un tono troppo da “libro di testo” a un’introduzione che come unico spunto differente presenta la situazione precedente del protagonista, che spezza un po’ la parte storica. Tuttavia, il tutto non mi è risultato pesante anche grazie a un buon ritmo narrativo che ha fatto scorrere veloce il gran numero di informazioni presenti.
Allo stesso modo, la scena del processo è costruita molto bene, è in grado di mantenere viva l’attenzione senza perdersi in particolari che avrebbero appesantito il tutto: l’atmosfera è stata ricostruita accuratamente, cosa che ho piacevolmente rilevato anche proseguendo nella lettura, in particolar modo all’interno dell’abitazione etiope.
Proseguendo poi nella lettura del capitolo unico, ho notato un allungamento delle frasi, non so se voluto o meno, e un tono più descrittivo e introspettivo, piuttosto che narrativo, e questa è una scelta che ho apprezzato molto, soprattutto perché le frasi restano in ogni caso di facile comprensione essendo ordinate nella punteggiatura (ad eccezione delle costruzioni errate segnalate nella lista grammaticale). Hai ricostruito con cura il contesto storico e geografico, filtrandolo tuttavia attraverso gli occhi del protagonista, rendendo il proseguire della storia immersivo grazie al punto di vista soggettivo e molto interessante per l’approfondimento della situazione sia degli italiani al governo che della popolazione locale. Il lessico è stato di livello generalmente medio, ma con alcuni termini specifici o più colti e comunque costante per l’intera durata della storia, cosa che ho molto apprezzato; i dialoghi mi sono sembrati realistici, ben costruiti e in grado di rendere l’idea dei differenti punti di vista degli interlocutori in ogni situazione (con Marchesi, l’anziano Panya e Baldissera).
Sebbene abbia trovato molte note positive, ho deciso di non assegnarti un punteggio altissimo per l’introduzione, sì scorrevole ma che non mi ha proprio coinvolto, distraendomi un po’ da ciò che sarei andato a leggere successivamente, e per il numero di errori grammaticali e sintattici che mi hanno un po’ disturbato la lettura. Comunque complimenti!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 12,5/15
Così come per lo stile, anche per quanto riguarda la trama della tua storia, l’incipit relativo a Crispi e al ritratto di Otto von Bismarck è la parte che mi ha convinto di meno: mi ha portato completamente fuori strada rispetto a ciò che sarei andato a leggere successivamente, facendomi addirittura presagire che la storia si sarebbe compiuta interamente in Europa guardando la vicenda etiope da un punto di vista esterno, come per esempio un incontro tra diversi leader europei del periodo… va bene che si ricollega poi con la frase finale, ma non l’ho trovata adatta. Fossi stato in te avrei iniziato direttamente dalla scena del processo, in modo da immergere da subito il lettore in uno scenario incentrato sull’Italia e sulle sue colonie, cosa che emerge poi molto bene grazie alle descrizioni del capitolo unico.
Prima di parlare di questo, però, vorrei analizzare l’utilizzo del pacchetto, a mio parere svolto molte bene: non ti sei distaccata in modo molto evidente dal 1896 dal punto di vista temporale, riuscendo in questo modo a enfatizzare le tradizioni etiopi del periodo e, soprattutto, la caducità a cui era destinato il sogno di Crispi. Allo stesso modo non hai reso il generale Baratieri un grande stratega militare, sarebbe stato totalmente OOC, ma hai fatto avvenire la vittoria di Adua non per merito suo, ma di un ragazzino locale che decise di aiutare il comandante di un’ala dell’esercito in modo da ricompattare le diverse sezioni; anche qui, non ti sei distaccata di molto dalla realtà, e l’ho molto apprezzato!
Passando ora al capitolo unico, il principale difetto che ho trovato riguarda soprattutto i passaggi tra le diverse “scene” (per usare un termine più televisivo) della vicenda: l’alba vista dalla collina, la colazione e la descrizione della città, l’incontro con il vecchio locale all’interno della sua dimora e il finale. Il primo problema si presenta dal punto di vista grafico, in quanto sei andata a capo normalmente anche tra una sequenza e l’altra, nello stesso modo in cui hai impaginato i dialoghi, e questo non ha facilitato il cambio d’ambientazione: anche senza inserire segni grafici, lasciare una riga bianca in più avrebbe sicuramente aiutato il lettore. Anche parlando della narrazione in sé, però, ho trovato questi passaggi troppo veloci, ed è stato veramente un peccato perché, posti a confronto con l’introspezione approfondita e le descrizioni delle tradizioni e delle condizioni di vita dei due popoli molto dettagliate, essi risultano quasi “fuori luogo”, proprio perché costituiscono accelerazioni improvvise del ritmo! In particolare gli ultimi due stacchi (ovvero “C’è Liya + dialogo molto veloce” e “Liya li accompagnò nuovamente fino alla piazza e poi si allontanò rapidamente”) sono stati troppo veloci, catapultando il lettore da un’ambientazione all’altra quasi senza pause.
Il finale, invece, è stato quantomai adatto alla storia sa te raccontata: l’Impero Coloniale Italiano era destinato a fallire, e con la morte di Crispi e la salita al potere di Giolitti tutti i sogni precedenti sono crollati, così come l’illusione di aver ormai superato Gran Bretagna e Francia in quanto a prestigio internazionale; l’ultima frase, poi, è stata senza dubbio iconica, e l’impaginazione centrata e in corsivo l’ha fatta risaltare ancora di più, rendendola lo specchio dell’intero racconto.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
A mio parere, per quanto riguarda questo parametro hai svolto un buon lavoro: iniziando dal personaggio storico realmente esistente, Baratieri, come già detto ho apprezzato molto il modo in cui l’hai rappresentato, senza discostarti troppo dalla figura storica realmente esistita e tenendolo al contempo “lontano” dal protagonista e dal lettore come se facesse parte di tutt’altro mondo.
Passando invece proprio al protagonista, Balestrieri, devo dire che l’hai tratteggiato molto bene: lo definisci idealista, fin troppo, tanto che è proprio il padre a “convincerlo” ad arruolarsi nell’esercito sperando che egli possa divenire più attaccato alla realtà. In effetti, una volta assistito al processo e preso poi possesso della massima carica in Etiopia, egli cambia, non rinnegando i suoi ideali e i suoi progetti, sarebbe stata una scelta completamente sbagliata dal punto di vista della coerenza, ma scontrandosi con la realtà e capendo che non tutto può essere realizzabile. Proprio il trovarsi a difendere non i propri sogni, ma quelli di qualcun altro, gli fa capire quanto essi possano essere fragili, tenuti in piedi solo dall’eccesso di forza di volontà e di utilizzo di risorse da parte di chi ha fatto di tutto per realizzarli (Crispi, anche se in Etiopia non si è mai fatto vedere… anche qui ottima scelta!).
I personaggi che mi sarebbe piaciuto vedere più approfonditi sono stati gli abitanti del luogo da te presentati, in primo luogo Nyala: racconti la sua origine Oromo e ciò che gli è accaduto da quando è con Balestrieri, dando attenzione alle sue difficoltà nel cambiare stile di vita e al suo ruolo nella battaglia di Adua, ma umanamente mi è mancato come presenza, a mio parere avrebbe proprio meritato un bel po’ di spazio in più! Lo stesso discorso varrebbe per Liya, ma alla fine la sua marginalità è abbastanza corretta… se avesse detto un paio di battute in più all’interno dei dialoghi sarebbe stata ottima. Perfetto invece Panya, non avresti potuto condensarlo meglio nelle parole e nei gesti, complimenti!

Titolo: 4/5
Il titolo della tua storia mi è piaciuto, soprattutto perché fai riferimento più volte sia alla fragilità dell’impero coloniale italiano in Etiopia, sia alla parola “sogno”, riferendoti al fatto che esso non appartenga al protagonista, ma solo a Crispi, e che sia quindi destinato a morire con lui. L’unico problema è relativo all’impressione che dà al lettore, in quanto fa subito pensare a una storia romantica, elemento che invece non compare nella tua storia. In ogni caso però l’ho trovato incisivo e in grado di incuriosire il lettore, di fargli chiedere come finirà la vicenda nonostante i gravi problemi dell’Italia di fine ‘800 / inizio ‘900, per cui il punteggio non può che restare alto, complimenti!

Gradimento personale: 9/10
Questa storia mi è piaciuto molto, in quanto è stata davvero in grado di coinvolgermi nelle vicende del protagonista, che ho trovato perfettamente approfondito e realistico. Il contesto storico e culturale è stato ricreato senza dubbio molto bene, l’ho già sottolineato, e in generale hai reso bene l’atmosfera di quegli anni; tuttavia, ci sono state alcune imperfezioni a livello di grammatica e stile che mi hanno un po’ ostruito nella lettura, anche se non sono state così rilevanti nell’economia generale del racconto. Davvero complimenti, anche per la ricostruzione dei luoghi e delle strade di Addis Abeba che non avevo avuto modo di segnalarti finora!

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Post: 2.885
Giudice*****
26/07/2019 22:04
 
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III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 44,5/50
L’Ultimo Crociato, di alessandroago_94

Grammatica e Stile: 8,5/10
Capitolo 1:
“hanno scelto curare” – “hanno scelto di curare”
“lo è anche il lavoro e il dovere” – “lo sono anche…” serve il plurale
“giunsero inaspettatamente” – “giungono”, la narrazione è al presente
“ci consegnano a ciascuno” – “consegnano a ciascuno di noi”, infatti “ci” e “a ciascuno” sono entrambi complementi di termine e costituiscono una ripetizione di significato
“E’ qui in pace” – “È qui in pace”, la E necessita l’accento, non l’apostrofo
Capitolo 2:
“al Andalus” – “al-Andalus”
“mezz’ombra” – “penombra”, il termine da te scelto è da usarsi solo nell’ambito del giardinaggio
“E’ solo ciò che ho scelto” – “È solo…” come sopra
“E’ preambolo” – come sopra
“io sorriso amaramente” – “io sorrido”
“Manco riesco a scinderla…” – “Nemmeno”, manco è troppo colloquiale
“a mio fianco” – “al mio fianco”
Capitolo 3:
“La maggior parte degli uomini… l’hanno già fatto” – “l’ha già fatto”, parte è il soggetto ed è singolare.

Passando allo stile, come ben sai il tuo modo di narrare mi è sempre piaciuto moltissimo. Anche questa volta hai deciso di puntare sulla semplicità, sia in termini di descrizioni che di lessico e lunghezza delle frasi, scelta corretta visto lo stato sociale del protagonista, che è solamente un soldato di umili origini. Tuttavia, con lo scorrere del tempo e della vita del protagonista la situazione è cambiata, e i termini più specifici non si sono rivolti solo all’ambito militare, ma anche religioso (sia cristiano che, nella prima metà del terzo capitolo, musulmano: mi è piaciuto che tu non abbia usato solo i soliti termini “mainstream”!).
Le frasi non hanno mai una lunghezza eccessiva, come detto, e si rivelano così molto adatte all’introduzione dello stile dialogato che caratterizzerà i primi due capitoli; come accennato, ho trovato i dialoghi molto realistici, in linea con le mentalità simili ma ugualmente differenti dei tuoi due protagonisti: li hai resi perfettamente un elemento funzionale alla caratterizzazione, svolgendo quindi un ottimo lavoro. Le descrizioni dell’ambiente e delle situazioni, invece, almeno inizialmente non sono molto approfondite, ma è possibile cogliere tutti i dettagli necessari per la caratterizzazione degli ambienti; mi è piaciuto molto l’utilizzo che hai fatto delle domande (retoriche o no) durante le fasi più introspettive, che lasciano trasparire tutta l’inesperienza del protagonista nell’affrontare situazioni di guerra: le nuove uniformi, le armi, i movimenti della maggior parte dell’esercito descritta come molto più arrancante, il non sapere come saranno gli infedeli… tutte queste descrizioni mirate puntano a far capire al lettore in quale direzione è destinata a scorrere la trama.
Un discorso a parte meritano le mirate descrizioni delle battaglie, in cui tutto è come dev’essere: le immagini scorrono veloci, l’adrenalina assale i combattenti e non c’è più spazio per i pensieri, si fa di tutto per aver salva la vita. A mio parere hai reso queste sensazioni perfettamente, quasi confondendo anche il lettore stesso ma non facendogli mai perdere di vista la situazione del protagonista, permettendo quasi di immedesimarsi in lui. La descrizione della scena finale del secondo capitolo è davvero molto forte, ha un grande impatto sul lettore, davvero.
In conclusione, la veste stilistica della tua storia mi è decisamente piaciuta: forse avrei preferito trovare alcune frasi più lunghe o strutturate, sai che sono un amante delle descrizioni approfondite, ma il modo in cui hai sviscerato i pensieri del tuo protagonista è stato molto coinvolgente. Solamente la grammatica è stata un po’ imprecisa, ma ugualmente complimenti!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 14/15
Senza dubbio, anche se non originalissima, la trama della tua storia è stata abbastanza lunga e complessa, ma ugualmente inerente al contest. Il tuo pacchetto, infatti, prevedeva che la vicenda fosse incentrata sì sull’aspetto ucronico della riunificazione dell’Impero, ma in particolar modo sullo scontro in un contesto alternativo tra Cristianesimo e Islam: senza dubbio, questo è stato l’aspetto centrale della tua storia: hai fatto in modo che l’Impero riconquistasse la Terrasanta, cosa accaduta anche nella storia reale ma che non si concretizzò mai veramente a causa della maggior forza delle potenze islamiche stanziate in Egitto rispetto ai Regni Crociati. Nella tua storia, un Impero unito ha certamente avuto un maggior numero di risorse, e i risultati sono evidenti, ma proprio a causa della mancata organizzazione di una fallimentare spedizione militare che va a modificare la perfettamente costruita situazione di partenza, molto presto esso crollerà.
Questa scelta che hai fatto prendere al giovane principe Enrico Porfirogenito ricalca molti combattimenti avvenuti anche durante la realtà: egli, completamente inesperto d’armi, in cerca di gloria indice una nuova crociata, causando la distruzione completa del suo esercito e l’invasione musulmana dell’Europa intera. In questo scenario, hai fatto muovere molto bene le vicende personali del tuo protagonista, che hai reso non solo un personaggio simbolico attraverso tre fasi diverse della sua vita, ma anche uno strumento di cui ti sei servito per approfondire lo scenario dell’ucronia e le condizioni di vita delle persone in essa presenti.
L’inizio, ambientato durante la vita quotidiana dei membri degli ordini cavallereschi di stanza a Gerusalemme (meta privilegiata da ogni pellegrino dell’epoca in quanto in territorio “sicuro”), mostra perfettamente la situazione per la quale Enrico causerà tutto il resto, ovvero la mancanza di conoscenza da parte dei Cristiani di tutto ciò situato oltre il confine che avrebbero dovuto invadere! La scena nella chiesa con il cavaliere-sacerdote è molto significativa, secondo me, perché mostra un rapporto più interiore (ne è un lampante esempio la bellissima frase “Troppe persone poi fanno chiasso e distolgono l’attenzione dal vero fulcro dell’esistenza”) che Bruno ha con la religione rispetto a quello degli altri cavalieri, e che farà in modo che successivamente la sua caratterizzazione non vada a perdersi (ne parlo dopo). Anche il piano d’invasione e le varie battaglie sono descritti in modo accurato, ma mai troppo ricco di dettagli che potrebbero distrarre il lettore dalla trama; la vittoria iniziale è solo apparente, e non può che tramutarsi in sconfitta… tanto che la scena finale del secondo capitolo mi è giunta abbastanza attesa, ma non così! Ero sicuro che Bruno non sarebbe morto, essendoci ancora una parte piuttosto lunga della storia da leggere, però… è stata sorprendente la soluzione da te scelta, senza dubbio! L’influenza che questo “spartiacque della vita del protagonista” ha avuto sulla trama e sulla caratterizzazione è stata immensa, tanto che, sarò sincero, la partecipazione di Bruno all’ultima parte dell’invasione non mi ha convinto del tutto: sì, ne spieghi le varie ragioni e tutto il resto, ma il fatto che non si senta ancora integrato non mi fa capire il vero motivo per cui sia partito, anche perché viene detto “Magonza è stata occupata da tre anni… si saranno tutti convertiti”. Ecco, questa frase non mi è stata molto chiara, perché è vero che le conversioni sono state fatte con la forza, ma è impossibile che siano diventate “effettive” e che quindi la mentalità degli abitanti tedeschi sia già cambiata! La riflessione sul fatto che voglia ritornare a casa, e che si lega perfettamente al finale, è solo successiva, e non mi spiega completamente le parti precedenti. Come in molte delle tue storie (ricordo l’epopea di Siegfried il Vichingo conquistatore d’Europa!) nell’ultimo capitolo la prospettiva cambia completamente, e il finale resta aperto… in questo, hai fatto un’ottima scelta, in quanto il numero degli Islamici è compensato dal vantaggio ambientale dei Cristiani di Danimarca. Che dire, perfettamente in linea con l’aspetto più epico della narrazione, complimenti!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,5/10
I personaggi della tua storia sono stati caratterizzati molto bene, senza dubbio! Contrariamente ad altre storie, qui il protagonista ha decisamente un ruolo predominante sia come sviluppo che come spazio nella trama, dato che tutto è raccontato dal suo punto di vista. Bruno mi è piaciuto perché è stato un personaggio dinamico, la cui mentalità è sempre cambiata molto lentamente, e non all’improvviso come pare succedere tra la fine del secondo e, soprattutto, l’inizio del terzo capitolo. Sinceramente ci sono rimasto piuttosto confuso, non perché non fosse possibile, erano passati moltissimi anni, ma la Fede di Bruno era molto grande e soprattutto credo che avresti “mostrato” al lettore i passaggi intermedi che avevano portato a questo! Infatti, procedendo con la lettura, tutto è ritornato sui binari più plausibili: non credo che Bruno avesse finto, ha provato ad associare le sue precedenti credenze a quelle nuove ma era tutto un altro mondo, come dimostra anche il pensiero nei confronti del figlio, che resta pur sempre uno “degli altri”. Mi sono piaciute molto anche le sue riflessioni precedenti, grazie alle quali assume la consapevolezza che l’impresa del Porfirogenito sia solo destinata a fallire, vedendo sia il proprio esercito debole, sia l’ambiente e i nemici farsi sempre più ostili. Non mi è piaciuto invece Michele: sì, il rapporto tra i due è stato sviscerato abbastanza bene, anche se forse è un po’ troppo “moderno” e non completamente in linea con un Ordine Monastico (seppur militare) del Medioevo, ma prendendolo in considerazione da solo mi è sembrato un po’ vuoto, sarò sincero. Avere un altro personaggio con una caratterizzazione completa sarebbe stato un bonus in più per l’intera storia, tenendo conto del fatto che nell’ultimo capitolo il figlio di Bruno dimostra solo una certa incertezza che in gioventù era stata tipica anche del padre, ma non molto altro. In ogni caso il protagonista è stato in grado di attirare la mia attenzione, e la storia per questo non mi è stata indifferente!

Titolo: 4,5/5
Questo titolo mi ha subito catturato, in quanto sembra veramente preso dagli scaffali di una libreria: è un classico titolo da racconto epico, a metà tra storia e leggenda, e il fatto che fosse associato a un racconto ucronico mi ha subito fatto immaginare gli scenari in cui la tua storia sarebbe stata ambientata. Durante il racconto, però, sarò sincero quest’impressione è un po’ venuta meno, mi dicevo “è vero, tutti gli altri sono stati uccisi e quindi teoricamente l’ultimo è lui, però…” e invece, come accade quasi sempre con le tue storie, il finale ha completamente ribaltato tutte le prospettive, proiettando Bruno nella leggenda. Alla fine, il titolo non mi è risultato appropriato, ma di più! Forse non è originalissimo, ma sicuramente ha avuto un grande impatto.

Gradimento personale: 9/10
Questa storia, come avrai intuito precedentemente, mi è molto piaciuta: il fatto che sia interamente narrata dal punto di vista del protagonista mi ha permesso come lettore di sentirmi vicino a lui, alle sue scelte e alle sue azioni, e di temere più volte per la sua sorte. Tuttavia, il finale epico è stato la giusta conclusione della vicenda, in linea con la piega che avevi dato al racconto. Solamente lo stile non è riuscito a coinvolgermi del tutto, ma, che dire, se non grandi complimenti!


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26/07/2019 22:05
 
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II
SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 47,5/50
Sunt lacrimae rerum, di Ryo13

Grammatica e Stile: 9/10
Capitolo 1:
“germani” – “Germani” i nomi propri di popolo vanno scritti con la maiuscola
“afferrando a un lembo il suo manto” – non sono sicuro che “a” sia la preposizione corretta, secondo me sarebbe stato più opportuno sostituirla con “da” o “per”
“vittoria ai barbari” – “Barbari” come sopra
“a cui tendere” – ho letto la nota, ma il verbo tendere richiede il complemento oggetto o una proposizione oggettiva affinché ne sia completato il significato
“Gli offre di sedere” – “Gli offre di sedersi”
“il qual” – “il quale” arcaismo inutile che rende troppo macchinoso il ritmo della frase
“porge rispetti obbligato” – la frase è errata: se intendi che è obbligatorio porgere rispetto dev’essere “porge rispetto obbligato”, se invece intendi dire che Clodio è obbligato a farlo dev’esserci una virgola dopo “rispetti”
“giovani germani” – “Germani” come sopra
Capitolo 2:
“leader nemico” – la parola “leader” è fuori luogo nella veste stilistica e lessicale da te scelta
“come se di te mi fido” – “mi fidassi”
“I germani” – “I Germani” come sopra
“teutoni” – “Teutoni” come sopra
Capitolo 3:
“poverezza” – “povertà”
“sul quell’idea” – “su quell’idea”
“le mura di Monnem, sono intenti” – rimuovere la virgola
“Geilaris e il suo esercito viene bene accolto” – “inserisci il verbo al plurale, essendoci due soggetti, oppure modifica il secondo soggetto in un complemento di compagnia modificando “e” in “con”

Spero che mi capirai se ti dico che valutare lo stile di questa storia è per me estremamente difficile, nonostante io abbia (ri)studiato proprio quest’anno l’Eneide, a cui ti sei ispirata, e di conseguenza le sue caratteristiche. Ovviamente devo fare una premessa, riconoscendoti che scrivere una cosa del genere così bene come l’hai fatto tu è difficilissimo, quasi impossibile, io non ne sarei mai capace: in particolare, sei riuscita a mantenere lo stesso tono per l’intera storia, che per racconti così lunghi è un’altra impresa degna di nota. Quindi, se ti porrò qualche critica, sappi comunque che sei a un livello veramente altissimo di poesia e prosa!
Detto questo, sicuramente il tutto mi è piaciuto molto, davvero: seppur alto e raffinato, il tuo stile non è di difficile comprensione, e ho trovato che abbia davvero una grande naturalezza per quanto riguarda l’introspezione, cosa affatto facile da ottenere senza snaturarlo eccessivamente. Il prologo in versi (molto apprezzata da parte mia la scelta di scrivere in prosa tutto il resto ad eccezione delle ultime righe successive al finale!) è stato veramente scritto magistralmente, ha riassunto tutte le premesse della tua vicenda seguendo perfino uno schema metrico regolare e costante (lo confesso, non ho contato le sillabe di ogni verso ^_^), e senza essere eccessivamente lungo ha catturato sufficientemente l’attenzione facendo scendere sul lettore l’attesa di vedere all’opera il personaggio ivi nominato e che si preannuncia essere l’eroe della vicenda.
Successivamente, si passa al I Canto del I Libro: mi è piaciuta molto la suddivisione della storia in questa maniera “classica”, si rifà allo stile, ma non solo, fornisce a essa un aspetto ordinato e metodico, che a una persona piuttosto perfezionista come me non è risultato affatto indifferente. Tutte le allitterazioni, le rime, le assonanze e le consonanze da te utilizzate per dare ritmo alla storia sono sempre state ben calibrate, mai fuori luogo, e sono quindi risultate poetiche senza diventare quasi delle filastrocche. Tuttavia, vorrei anche fare una piccola critica con sincerità: proprio per la ricchezza dello stile, nelle scene “di passaggio”, ovvero senza la descrizione di un combattimento, un dialogo o un’introspezione, mi è successo di perdermi e di dover poi riprendere il filo del discorso: si tratta di poche frasi, ma il mio consiglio sarebbe di alleggerirle un po’ per facilitare il passaggio del lettore da un tipo di sequenza a un’altra; è ovviamente solo un consiglio soggettivo, ci mancherebbe altro! Le scene di battaglia, invece, sono perfette: velocizzi il ritmo al punto giusto, ma le frasi restano sempre sia scorrevoli sia elaborate, in linea con tutto il resto.
Purtroppo non posso assegnarti un punteggio più alto a causa delle diverse imprecisioni grammaticali che ti ho segnalato in precedenza, ma sappi che questa storia merita tantissimo!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Senza dubbio, il punto di partenza della trama da te scelto è stato molto originale! In particolare, la scelta di non scegliere una data precisa (come tu stessa hai detto all’interno delle note) pone il tutto su un piano epico, leggendario, e per questo non dà grandissime indicazioni al lettore, interessandolo però al tempo interno alla storia e alla consequenzialità tra i vari eventi da te narrati. Allo stesso modo, il fatto che la vicenda inizi in Dacia e non direttamente in Germania fa quasi apparire ancor più surreale la comparsa di Odino, seguita poi dal trasferimento verso il Tibisco e dall’inizio della vicenda vera e propria all’interno del Libro II. Partendo da queste già ottime premesse, il pacchetto è stato sviluppato molto bene: vi era la richiesta fondante di approfondire l’evoluzione della cultura tedesca dopo la conquista romana, e nella tua storia questa tematica è forse una delle più importanti nel percorso di Segeste verso la consapevolezza della sua vera identità. I Germani sono stati privati delle tradizioni mitologiche e religiose e delle armi, cosa assai più grave della libertà in senso stretto per un popolo guerriero come il loro; la presenza della resistenza semi-organizzata non è uno spunto innovativo, ma era inevitabile vista la situazione da te costruita, che a mio parere sarebbe anche stata possibile dal punto di vista storico viste le difficoltà dei Romani nella gestione delle aree oltre i limes prima, e di quelle invase nel corso dei secoli III e IV poi.
Dopo il proemio introduttivo in versi, la scena di solitudine del protagonista e l’incontro con Odino sono descritti molto bene, tra suggestione e realtà, e ho trovato molto d’impatto gli effetti quasi visivi creati sul lettore da volo dei due corvi, costante ricorrente lungo tutta la durata dei tre Libri. Lo svolgersi della trama, successivamente, resta sempre strettamente legato al percorso interiore del protagonista, tanto che molte scelte e avvenimenti che la influenzano rientrano più propriamente nel parametro della caratterizzazione come specchio della mentalità di Segeste.
In questo, trovo molto interessante la ricostruzione del suo passato e quindi del rapporto col padre. Sarò sincero, secondo me lo ius primae noctis come pratica consolidata è un falso storico tanto grande quanto la Donazione di Costantino, ma a parte questo espediente che al tuo posto (nonostante la nota) avrei eliminato, la ricostruzione delle difficoltà dell’infanzia e poi dello shock della vista della madre uccisa davanti ai propri occhi proprio da Lucio Sesto sono state concise ma sufficientemente presenti per far comprendere l’interiorità del personaggio che è andata poi ad influenzarne profondamente la caratterizzazione. L’espediente narrativo del racconto alla ragazza con la quale finisce per congiungersi è stato quantomai appropriato. Secondo me, i lunghi tratti introspettivi sono stati la parte migliore della tua storia, anche per lo stile da te scelto, che seppur quasi formulare non è mai uguale, e questo fa in modo che essi on si banalizzino, divenendo troppo simili tra loro, ma aggiungano di volta in volta diversi particolari.
La sequenza finale con lo scontro nella foresta tra il protagonista e il padre è stata veramente forte, intensa, e mi ha coinvolto tantissimo, tenendomi col fiato sospeso: soprattutto quando Lucio Sesto ferisce Arndis, ho proprio temuto che la giovane guerriera sarebbe morta come spesso accade nei poemi epici tragici (basti pensare alla Camilla di Virgilio, alla cui opera hai detto di esserti ispirata!), ma, fortunatamente per il me “lettore coinvolto”, la cosa non si è realizzata e le ferite di entrambi sono state medicate. Il volo del corvo a concludere il tutto, prima dell’epilogo in versi, essendo già comparso più volte è stato semplicemente un finale perfetto per una trama originale, coinvolgente e attinente al pacchetto scelto, grandissimi complimenti!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Solitamente, in un racconto come questo dallo stile tendente all’epica, la caratterizzazione dei personaggi non è estremamente approfondita, in quanto essi tendono a rifarsi ad alcune “maschere” utilizzate comunemente che permettono con facilità di riprendere espressioni formulari dalle opere classiche. Tuttavia, tu hai fatto una scelta diversa: sebbene il protagonista dal sangue misto (che, pur essendo sempre vissuto con il popolo dominante, scopre in maniera più o meno mistica la propria vera identità e appartenenza al popolo sottomesso e lotta per la sua libertà) non sia certamente originalissimo, hai legato strettamente la sua caratterizzazione allo svolgersi dei diversi eventi della trama (facendo risaltare la loro influenza sulle sue scelte e idee) e in questo modo sei riuscita a rendere anche moderno il racconto, in quanto hai mantenuto in Segeste la mentalità dell’epoca di entrambi i popoli tra cui egli si ritrova diviso ma analizzandola anche esternamente. Oltre a questo, l’introspezione è ovviamente ottima, e chiarisce ancor meglio le diverse dinamiche che avvengono in lui.
Krasen, invece, non è particolarmente caratterizzato, ma è giusto così a mio parere: sicuramente è stato molto coraggioso a seguire il migliore amico nella sua nuova vita, e anche dal nome (non ricordo se l’hai detto) deduco che anch’egli sia almeno per metà Germanico. Lucio Sesto, il padre di Segeste, è anch’egli caratterizzato in modo sufficientemente approfondito, sia per quanto riguarda il pensiero nei confronti dei Germani sia per quanto riguarda i rapporti col figlio prima e dopo la sua ribellione. L’unico personaggio che avrei preferito vedere un po’ di più è Arndis, la cui presenza della sequenza finale è stata un po’ sacrificata: sì, c’è la paura che possa morire, ma dopo la risoluzione di questo problema quasi scompare. In ogni caso, hai fatto un grandissimo lavoro, complimenti sentiti!

Titolo: 4/5
Il titolo mi è piaciuto abbastanza, anche se non mi ha convinto del tutto: trovo sempre una buona idea utilizzare delle citazioni d’autore, in particolare se attinenti all’atmosfera e al contesto scelti per la storia, e in questo caso “La storia è lacrime” (la traduzione originale da te riportata) è senza dubbio un buon titolo, sia per l’utilizzo della lingua latina, che ci si aspetterebbe dal Segeste precedente al cambio di fronte, sia per il suo significato. Tuttavia, a mio parere non sono state le lacrime l’elemento fondante della narrazione, quanto piuttosto lo siano state la rabbia, la voglia di combattere per le proprie origini e il conflitto interiore, che sì, appartengono allo stesso campo semantico, ma hanno una sfumatura diversa. In conclusione l’ho trovata comunque una buona scelta, che è abbastanza attinente e cattura il lettore senza sviarlo. Brava!

Gradimento personale: 10/10
Sarò sincero: dopo aver letto tutte le storie e aver iniziato a valutare i primi parametri, dentro di me sentivo che avresti dovuto vincere tu, e mi dispiace davvero che ciò non sia stato possibile per le esigenze dei parametri di valutazione. La tua storia mi ha davvero rapito per diversi motivi, in primo luogo lo stile epico, poi lo sviluppo originalissimo del pacchetto e la costruzione del protagonista… hai fatto davvero un ottimo lavoro, coinvolgendomi all’interno della vicenda nonostante la lunghezza e la vastità della narrazione, facendo in modo che non riuscissi a staccarmi dalla pagina. In ogni caso, complimenti!



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26/07/2019 22:06
 
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I
PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 49,25/50
Per l’Oro, per Amore, per Roma, di Setsy

Grammatica e Stile: 9,75/10
“sei qui, triunviro” – “triumviro” sul vocabolario sono ammesse entrambe le forme, ma quella con la “m” è più corretta in quanto di diretta derivazione latina
“la prossima vota che ci incontreremo” – “la prossima volta”
“Ti assoggettarmi” – “Di assoggettarmi”
Per il resto, la grammatica è perfetta!

Passando ora allo stile, mi sembra quasi inverosimile doverlo ripetere ancora una volta, ma sono qui per questo e lo farò: hai uno stile meraviglioso da far paura. È molto raro trovare dei racconti che non siano intensi emotivamente non solo nel contenuto ma anche nella forma, e questa è forse la caratteristica che più di tutte mi fa incollare alle tue storie senza riuscire a distaccarmene.
La prima persona non è la mia preferita e raramente mi coinvolge, ma l’utilizzo di cornice narrativa che ne hai fatto è perfetto: lo scriba Neofytos quasi non è nemmeno un personaggio, è in pratica una via di mezzo tra un narratore interno e uno esterno, ma questa cosa l’ha reso a mio parere molto interessante: compare solamente in due scene, la prima e quella in cui il Grande Sacerdote svela a Cleopatra il significato della profezia, ma la sua presenza è sempre costante, con l’eccezione delle scene in corsivo che hai giustamente impaginato in modo differente, grazie ai suoi commenti e alle sue lodi, con cui induci anche il lettore a sostenere Cleopatra anche nelle scelte più terribili. Credo che tu le abbia dosate nel modo corretto, alternandole perfettamente a quelle più “narrate”, dando così un quadro molto più completo del contesto.
In generale, la forma della narrazione è elegante e raffinata, ma anche molto “densa”, in linea con il personaggio protagonista; è praticamente incredibile il modo in cui, pur essendo il punto di vista di un’altra persona, tu sei riuscita a far risaltare l’introspezione, i progetti e i pensieri di Cleopatra come se fosse direttamente lei a “parlare” al lettore. Molto belle anche le descrizioni, in particolare quelle della Regina stessa: i riferimenti ad Atena per quanto riguarda l’aspetto non li avevo nemmeno notati, erano talmente ben integrati all’interno di tutto il resto! E che dire degli abiti, con poche parole dai perfettamente l’idea del loro impatto, dell’eleganza… prima i calzari, poi l’abito di Iside, la porpora di Venere… direi che qui si vede il tocco femminile XD sinceramente io non ci avrei nemmeno pensato a descriverli e in questo modo la storia avrebbe perso un po’ del fascino della sua atmosfera.
I dialoghi sono pochi e piuttosto brevi ad eccezione del primo incontro tra Cleopatra e Marco Antonio, resi solamente attraverso poche battute, e che proprio per questo risultano così iconiche e impresse nella mente del lettore, rappresentative di interi paragrafi; in particolare, il momento in cui Cleopatra ribadisce la promessa di morte nei confronti di Antonio è forse il vero cardine della storia, in quanto racchiude in sé tutti e tre gli elementi caratterizzanti della trama (quelli della profezia), insieme ovviamente all’ultimo sacrificio necessario alla gloria finale. Il lessico è adatto, ho molto apprezzato anche l’utilizzo dei termini specifici sia egizi che romani, e in particolare il riferimento alle “tecniche navali”, il resistente legno libanese e i corvi (più che passerelle li avrei definiti nelle note come ponti mobili, ma come sai le note non le valuto se non per la grammatica).
Che dire, complimenti per tutto! Tolgo il minimo sindacale per via degli errori di battitura, ma la veste stilistica della tua storia, così elegante, densa e raffinata, lo ripeto ancora, è stata perfetta.

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Il tuo racconto inizia fin dall’infanzia di Cleopatra, narrata attraverso le parole che lo scriba pare quasi utilizzare come introduzione per la sua biografia della Regina: la parte ucronica inizia solo successivamente, ma fin da subito si può notare una grande ricostruzione dell’ambiente storico attraverso anche solo l’utilizzo di piccoli dettagli, come il gesto del Grande Sacerdote di bruciare mirra e cannella prima di interpretare la profezia alla giovane. Non specifichi dove abbia trovato quella profezia o chi gliela abbia fatta, ma è giusto così, in quanto conferisce alla storia un’aura di mistero che sarà presente anche proseguendo il racconto, nei momenti più intensi. Già presenti nel titolo, questi elementi scandiscono la trama della tua storia come delle sentenze, e i sacrifici che la Regina sarà disposta a compiere lo saranno in tutto e per tutto: la trama assume così una progressività molto interessante fin da subito, riuscendo a coinvolgere il lettore in una spirale di suspance che culmina con l’ingresso a Roma di Cleopatra dopo l’ultimo sacrifico, quello appunto per Roma.
Come detto, nella prima metà della storia (più o meno) hai seguito la timeline reale, approfondendola molto bene e riportando sia gli eventi più famosi che quelli rilevanti per il proseguire della vicenda: l’incontro con Marco Antonio a Roma, quello con Cesare grazie al leggendario espediente del tappeto, l’incendio della Biblioteca di Alessandria… e poi, finalmente, quando ancora l’ucronia non è entrata nel vivo, inizia la profezia. Il mondo di Cleopatra è d’Oro, ma finché il fratello minore sarà in vita potrà solo guardarlo e mai possederlo, e l’unica scelta possibile è ucciderlo. A questo punto, da lettore ho iniziato a chiedermi che cosa avrebbe sacrificato per Amore, ma prima, prima è finalmente giunta l’ucronia!
L’utilizzo del pacchetto da parte tua è stato praticamente perfetto: la traccia è stata rispettata, in quanto piuttosto lineare, ma ad aver fatto la differenza nella tua storia è stata la seconda parte, ovvero “come cambierebbe la Guerra Civile…?” E la tua versione con Cleopatra e Dolabella schierati contro Marco Antonio e Ottaviano è stata originale e calzante allo sviluppo da te scelto. Segue la seconda parte della profezia, dove affermi che l’amore di Cleopatra è rivolto all’Egitto, al popolo e al figlio. E qui, mi duole dirlo, ma l’effetto sorpresa non ti è riuscito e non mi ha scioccato, perché da un momento all’altro ho iniziato ad aspettare il terzo sacrificio, la morte di Cesarione (diciamo che è come l’identità dei genitori di Jon Snow: l’ho capita durante la stagione 1 e ci ho visto giusto!): Roma è il Mondo, e per averla occorre sacrificare tutto, anche ciò da cui non ci si sarebbe mai separati… e, per un genitore, il proprio figlio è il bene più prezioso. Il sogno premonitore mi ha solo dato la conferma attesa, e la frase “La madre piangeva lacrime amare, ma la Regina non esitò. Per Roma.” Ha solo decretato la fine di tutto.
Il finale è stato molto adatto alla storia: la morte di Cesarione, vista l’impossibilità di uccidere immediatamente Ottaviano, sarebbe stata l’unica occasione possibile per Cleopatra per mantenere il potere su Roma, e l’ingresso trionfale dell’ultima sequenza con la trasformazione da Iside a Venere ne ha sancito il potere apparentemente divino e imperituro. Il tuo finale preannuncia un futuro grandioso, come la Regina. Complimenti!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La protagonista qui è una sola, come richiesto dal pacchetto, ma non è l’unico personaggio di rilievo. Avendo parlato di Neofytos lo scriba già nella sezione riservata allo stile, in quanto più che un personaggio è un espediente narrativo, inizio proprio con lei. La tua versione di Cleopatra mi è piaciuta per un motivo in particolare, ovvero la sua vicinanza alla controparte storica realmente esistita: di certo non si potrà mai sapere come fosse davvero, sebbene sia forse la donna più conosciuta della storia (insieme a Maria Antonietta ed Elisabetta I, magari per la prossima edizione ti “obbligo” a usare lei! XD), ma in generale nelle tue parole l’ho rivista come l’avevo sempre immaginata. È una donna scaltra, intelligente e dalle spiccate doti in campi molto diversi, con una bellezza diversa e particolare, ma tu hai fatto emergere soprattutto la differenza tra la Cleopatra donna e la Cleopatra destinata a regnare, da una parte i sentimenti che le impongono di non fare determinate scelte, ma dall’altra la necessità di farle, dato che in caso contrario avrebbe sempre rischiato la vita. Proprio su questo punto hai basato la tua storia, e bilanciando perfettamente le due cose sei riuscita a ottenere un risultato completo, descrivendola sotto diverse prospettive.
A parte Dolabella, con il suo desiderio mai realizzato di avere Cleopatra (però ha ottenuto la sua fiducia, come hai ben sottolineato, che non è così effimera), l’altro personaggio caratterizzato, soprattutto grazie ai dialoghi, è Marco Antonio. E quale versione di Marco Antonio! Qui, non avendo interessi in comune, i due non si alleano, e quindi non hanno occasione di avere una relazione e addirittura dei figli, ma sei stata attenta a “camminare sul filo”, facendo ugualmente capire al lettore che la regina non è mai stata indifferente al suo fascino (e quindi non sei andata OOC: sei stata l’unica ad aver utilizzato un personaggio storico realmente esistito come protagonista, stavolta, e il rischio c’era!), ma si è mantenuta distante per poter giungere ai suoi grandi obiettivi a lungo termine. Davvero complimenti!

Titolo: 5/5
Il titolo da te scelto è semplicemente stupendo! Da subito emerge il tono tipico delle profezie, che cattura immediatamente il lettore e ricostruisce quasi l’ambientazione storica: in effetti, una profezia può essere rilevante solo in una storia fantasy o in una ambientata nel mondo antico. Il citazionismo è un punto debole anche per me, lo sai benissimo, per cui la cosa non ti ha penalizzato, soprattutto perché la tua storia pare veramente costruita su questa frase: già dal titolo si preannuncia la progressione verso questi tre elementi che sarà caratterizzante per la trama, e che crea una grande aspettativa nel lettore. Complimenti!

Gradimento personale: 9,5/10
Come avrai potuto vedere in precedenza, questa storia mi è piaciuta tantissimo, penso sinceramente che sia uno dei tuoi capolavori tra le diverse storie che ho letto, sicuramente tra le originali. Cleopatra è stata sviscerata in tutte le sue sfaccettature, da quelle seducenti a quelle più drammatiche e tormentate, che l’hanno portata ad uccidere addirittura il suo stesso figlio. Hai fatto un lavoro davvero esemplare, e so quanto sia stato difficile per te. Complimenti, null’altro da dire!
[Modificato da mystery_koopa 26/07/2019 22:07]

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26/07/2019 22:09
 
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Riepilogo

Classifica finale:


1. Setsy – “Per l’Oro, Per Amore, Per Roma”
2. Ryo13 – “Sunt lacrimae rerum”
3. Alessandroago_94 – “L’Ultimo Crociato”
4. Carme93 – “La fragilità di un sogno”
5. Yonoi – “Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco”


Premi speciali (1 recensione premio – i banner ho visto che li sapete fare meglio voi!):

Incipit (miglior titolo) – Per l’Oro, per Amore, per Roma (Setsy)
Rivelazione (miglior personaggio maschile) – Giuseppe Balestrieri (La fragilità di un sogno – Carme93)
Rivelazione (miglior personaggio femminile) – Teofano (Storia di viaggiatori… – Yonoi)
La Storia che vorrei (miglior utilizzo del pacchetto) – Sunt lacrimae rerum (Ryo13)


Premi:

Setsy: 5 recensioni
Ryo13: 4 recensioni
Alessandroago_94: 2 recensioni
Carme93: 1 recensione
Yonoi – 1 recensione


E, per tutti, la valutazione come recensione: potete richiederla o rifiutarla entro 15 giorni, passati i quali verrà inserita in automatico da me.
Grazie ancora per il supporto e la partecipazione... 🧡
Vostro,
mystery_koopa





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Post: 711
26/07/2019 22:33
 
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Ciao Mystery! Grazie infinite, anzitutto, per il prezioso lavoro svolto laggiù nei campi di cotone... il tuo modo di valutare è sicuramente uno dei più precisi ed esaurienti che sia possibile trovate tra i vari giudici di contest. Riguardo alla valutazione sulla mia storia, che ovviamente desidero come recensione, che dire? Che hai ragione, perché gli scontri col mondo islamico in fondo non mi interessavano, non era un argomento che mi prendeva e quindi... dandomi una bella zappata sui piedi non li ho trattati!
È inutile, a me piacciono le storie di casa nostra, ambientate in Italia, e quindi... prendo e porto a casa! XD
Terrò conto delle tue osservazioni quando (chissà quando) rimetterò mano alla storia. Ti ringrazio per il premio speciale e faccio un milione di complimenti agli altri partecipanti, le cui storie mi sono tutte piaciute moltissimo. Grazie a questo contest ho scoperto nuovi autori e letto bellissime storie. Un complimento speciale va alla cara Setsy, a Ryo e ad Alessandro: lo immaginavo, lo sospettavo, lo sapevo! Bravissimi tutti!
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Post: 5.640
Giudice*****
26/07/2019 22:35
 
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Mystery-kun... io veramente non so che dire
ero prontissima a essere ultima, perchè le storie le ho lette tutte (ragazzi, ancora una settimana col dito steccato e intanto ho dovuto scrivere le mie di valutazioni ma arrivo!)e sono non belle, ma splendide.
Cleopatra mi piace da impazzire (forse si è capito) quindi la possibilità di far morire un po' di nemici e vincere lei mi ha trascinata a scrivere un'originale storica, un genere per me iper difficile e tormentato, quindi se c'è un merito è suo.
Ma ancora non credo che sia vero, giuro. Grazie di aver analizzato il testo tanto approfonditamente, perchè i dettagli fanno tutto in una trama che ha seguito per molto la storia vera, quindi senza sorprese, come hai giustamente detto
(a proposito: sono orgogliosa che tu sia nel club di R+L=J era chiaro in 10 minuti, mi sento in compagnia. tutti a dirmi- all'epoca - che volevo fare quella che capiva, gnè gnè gnè😂)
nei grandi destini c'è il Destino per me, come sai...poi il fascino dell'oriente aumenta aggiungendo qualche mistero
ora mi sento ferrata, perchè prima conoscevo bene solo Nefertiti, che fa parte di un periodo che mi piace di più, l'egitto "da favola" quindi grazie a te sono meno ignorante😅
che dire? complimenti a tutti per il lavoro fantastico, grazie del tuo impegno che nemmeno i 100 gradi all'ombra possono rallentare, e viva le regine!
ovviamente vorrei troppo questa magnifica valutazione come rec, e per i premi (quanti!😍) fa a tuo piacere
sono contenta come una bambina al luna-park...
vado a mettere la veste d'oro e poi a riposare..ah, no, non ce l'ho😔
baci,
Setsy


firma-maggio
x573vm


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Post: 2.885
Giudice*****
27/07/2019 11:59
 
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Re:
yonoi., 26/07/2019 22.33:

Ciao Mystery! Grazie infinite, anzitutto, per il prezioso lavoro svolto laggiù nei campi di cotone... il tuo modo di valutare è sicuramente uno dei più precisi ed esaurienti che sia possibile trovate tra i vari giudici di contest. Riguardo alla valutazione sulla mia storia, che ovviamente desidero come recensione, che dire? Che hai ragione, perché gli scontri col mondo islamico in fondo non mi interessavano, non era un argomento che mi prendeva e quindi... dandomi una bella zappata sui piedi non li ho trattati!
È inutile, a me piacciono le storie di casa nostra, ambientate in Italia, e quindi... prendo e porto a casa! XD
Terrò conto delle tue osservazioni quando (chissà quando) rimetterò mano alla storia. Ti ringrazio per il premio speciale e faccio un milione di complimenti agli altri partecipanti, le cui storie mi sono tutte piaciute moltissimo. Grazie a questo contest ho scoperto nuovi autori e letto bellissime storie. Un complimento speciale va alla cara Setsy, a Ryo e ad Alessandro: lo immaginavo, lo sospettavo, lo sapevo! Bravissimi tutti!




Grazie di cuore!
Mi dispiace che tu non abbia usato il pacchetto, ma capirai che se avessi voluto leggere per questo contest una storia come la tua avrei inserito un'altra traccia. La storia mi è piaciuta comunque, grazie per aver partecipato!

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Post: 2.885
Giudice*****
27/07/2019 12:03
 
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Re:
Setsy, 26/07/2019 22.35:

Mystery-kun... io veramente non so che dire
ero prontissima a essere ultima, perchè le storie le ho lette tutte (ragazzi, ancora una settimana col dito steccato e intanto ho dovuto scrivere le mie di valutazioni ma arrivo!)e sono non belle, ma splendide.
Cleopatra mi piace da impazzire (forse si è capito) quindi la possibilità di far morire un po' di nemici e vincere lei mi ha trascinata a scrivere un'originale storica, un genere per me iper difficile e tormentato, quindi se c'è un merito è suo.
Ma ancora non credo che sia vero, giuro. Grazie di aver analizzato il testo tanto approfonditamente, perchè i dettagli fanno tutto in una trama che ha seguito per molto la storia vera, quindi senza sorprese, come hai giustamente detto
(a proposito: sono orgogliosa che tu sia nel club di R+L=J era chiaro in 10 minuti, mi sento in compagnia. tutti a dirmi- all'epoca - che volevo fare quella che capiva, gnè gnè gnè😂)
nei grandi destini c'è il Destino per me, come sai...poi il fascino dell'oriente aumenta aggiungendo qualche mistero
ora mi sento ferrata, perchè prima conoscevo bene solo Nefertiti, che fa parte di un periodo che mi piace di più, l'egitto "da favola" quindi grazie a te sono meno ignorante😅
che dire? complimenti a tutti per il lavoro fantastico, grazie del tuo impegno che nemmeno i 100 gradi all'ombra possono rallentare, e viva le regine!
ovviamente vorrei troppo questa magnifica valutazione come rec, e per i premi (quanti!😍) fa a tuo piacere
sono contenta come una bambina al luna-park...
vado a mettere la veste d'oro e poi a riposare..ah, no, non ce l'ho😔
baci,
Setsy





Ne abbiamo già parlato, ma cosa devo dirti, se non confermare tutto ciò che c'è scritto nella valutazione? 😍
La storia dell'antico Egitto mi ha sempre affascinato, ma essendo così vasta è normale che solo pochi periodi siano di facile approfondimento, e Cleopatra merita!
Buona guarigione per il dito e per tutto il resto... tornerai presto come nuova, ne sono certo 😘
a presto!

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Post: 115
27/07/2019 14:17
 
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Che bello! Non mi aspettavo di trovare i risultati oggi, è stata una piacevole sorpresa!
Desidero ringraziarti tantissimo per l'analisi approfondita della valutazione e la sincerità della tua opinione: naturalmente per me va benissimo averla come recensione.
Riguardo la grammatica devo fare due preciazioni:
- Per i nomi minuscoli dei popoli ho scelto appositamente di scriverli in questo modo: secondo la Crusca o altri siti che ho consultato è consuetudine ormai scrivere in maiuscolo i nomi delle popolazioni antiche, mentre in minuscolo quelle moderne (contemporanee) o quando sono aggettivo; Pur trattandosi di una storia con protagonisti popoli della nostra antichità, tuttavia, il racconto è narrato dalla volva in un tempo ucronico dove ho considerato che romani e germani/tedeschi/barbari fossero un "presente" e ovviamente tra loro contemporanei perché anche se ovviamente i racconti epici narrano del passato mitico di un popolo, quel popolo ovviamente non si suppone ancora estinto.
Non so se cambia qualcosa a livello del punteggio, lo segnalo solo per chiarezza anche perché in ogni caso c'è un certo distacco con l'altra storia, dunque non penso cambi nulla.
- “come se di te mi fido” --> questa l'ho scritta così prendendomi una piccola licenza poetica sia per creare un ritmo concordato con la parola 'nemico', poco precedente, ma anche per rendere il linguaggio colloquiale (non so al nord, ma qui al sud si sente moltissimo questa frase), quindi non si tratta di una svista.
Tutti gli altri punti che mi hai segnato li correggerò non appena sarà il momento possibile per farlo, grazie XD

Riguardo quello che mi hai scritto sul titolo comprendo a accolgo tutto ciò che hai detto =) Quando l'ho scelto, in realtà, volevo porre l'attenzione su un meccanismo sottile che è insito nella storia, ovvero quello che è sempre il frutto di scelte ed eventi che vengono dal passato e che sono immodificabili: sia il singolo che un popolo vivono il presente in relazione alla - e per costruzione della - forma passata, che è imprescindibile... dunque, con questo in mente, motore degli eventi (e dell'ucronia stessa) sono per me le lacrime del popolo più che la rabbia, la quale è la conseguenza nel presente, utile nella lotta per la liberazione e meccanismo di reazione.
Segeste si muove e si commuove per il canto di Munin che ha in sé le voci del pianto del suo popolo (persino quella della madre, anche se questo lo si comprende successivamente, quando si viene a conoscenza della sua storia personale): è questo che crea il legame e che, come ben noti, rimane sempre presente fino alla fine del racconto, riallacciandosi ai versi finali: dove non solo si fa presente il popolo che ha lottato ma, nel canto del corvo, anche quello sconfitto che vede riscattate le sue lacrime. Inoltre anche Segeste vive con combattimento il suo contrasto interiore e anche lui 'piange' nel dovere sacrificare una parte di sé in nome della sofferenza di molti altri e della loro libertà.
Perciò, anche se rispetto il tuo pensiero su questo punto, non riesco a cambiare questa idea e per me rimane il titolo migliore che avrei mai potuto scegliere per questo racconto ❤
Per il resto, non posso che ringraziarti ancora perché le tue parole mi hanno veramente toccato.
Il contest è stato bellissimo, ricco e difficile ed è valso tutto il tempo e le energie spese, quindi ancora grazie! ❤

[Modificato da Ryo13 27/07/2019 14:30]

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Post: 2.885
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28/07/2019 12:53
 
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Re:
Ryo13, 27/07/2019 14.17:

Che bello! Non mi aspettavo di trovare i risultati oggi, è stata una piacevole sorpresa!
Desidero ringraziarti tantissimo per l'analisi approfondita della valutazione e la sincerità della tua opinione: naturalmente per me va benissimo averla come recensione.
Riguardo la grammatica devo fare due preciazioni:
- Per i nomi minuscoli dei popoli ho scelto appositamente di scriverli in questo modo: secondo la Crusca o altri siti che ho consultato è consuetudine ormai scrivere in maiuscolo i nomi delle popolazioni antiche, mentre in minuscolo quelle moderne (contemporanee) o quando sono aggettivo; Pur trattandosi di una storia con protagonisti popoli della nostra antichità, tuttavia, il racconto è narrato dalla volva in un tempo ucronico dove ho considerato che romani e germani/tedeschi/barbari fossero un "presente" e ovviamente tra loro contemporanei perché anche se ovviamente i racconti epici narrano del passato mitico di un popolo, quel popolo ovviamente non si suppone ancora estinto.
Non so se cambia qualcosa a livello del punteggio, lo segnalo solo per chiarezza anche perché in ogni caso c'è un certo distacco con l'altra storia, dunque non penso cambi nulla.
- “come se di te mi fido” --> questa l'ho scritta così prendendomi una piccola licenza poetica sia per creare un ritmo concordato con la parola 'nemico', poco precedente, ma anche per rendere il linguaggio colloquiale (non so al nord, ma qui al sud si sente moltissimo questa frase), quindi non si tratta di una svista.
Tutti gli altri punti che mi hai segnato li correggerò non appena sarà il momento possibile per farlo, grazie XD

Riguardo quello che mi hai scritto sul titolo comprendo a accolgo tutto ciò che hai detto =) Quando l'ho scelto, in realtà, volevo porre l'attenzione su un meccanismo sottile che è insito nella storia, ovvero quello che è sempre il frutto di scelte ed eventi che vengono dal passato e che sono immodificabili: sia il singolo che un popolo vivono il presente in relazione alla - e per costruzione della - forma passata, che è imprescindibile... dunque, con questo in mente, motore degli eventi (e dell'ucronia stessa) sono per me le lacrime del popolo più che la rabbia, la quale è la conseguenza nel presente, utile nella lotta per la liberazione e meccanismo di reazione.
Segeste si muove e si commuove per il canto di Munin che ha in sé le voci del pianto del suo popolo (persino quella della madre, anche se questo lo si comprende successivamente, quando si viene a conoscenza della sua storia personale): è questo che crea il legame e che, come ben noti, rimane sempre presente fino alla fine del racconto, riallacciandosi ai versi finali: dove non solo si fa presente il popolo che ha lottato ma, nel canto del corvo, anche quello sconfitto che vede riscattate le sue lacrime. Inoltre anche Segeste vive con combattimento il suo contrasto interiore e anche lui 'piange' nel dovere sacrificare una parte di sé in nome della sofferenza di molti altri e della loro libertà.
Perciò, anche se rispetto il tuo pensiero su questo punto, non riesco a cambiare questa idea e per me rimane il titolo migliore che avrei mai potuto scegliere per questo racconto ❤
Per il resto, non posso che ringraziarti ancora perché le tue parole mi hanno veramente toccato.
Il contest è stato bellissimo, ricco e difficile ed è valso tutto il tempo e le energie spese, quindi ancora grazie! ❤





Ciao e grazie per la partecipazione, la storia consegnata e i complimenti! 💙
Allora, la questione maiuscola/minuscola ti ha tolto solo 0,25 punti, per cui la classifica non cambierebbe, ma preferisco lasciarla come segnalazione: fermo restando che se i nomi di popolo sono aggettivi vanno con la minuscola, quando sono sostantivi mi è stato insegnato a usare in ogni caso la maiuscola; tra l'altro, l'hai detto tu stessa, il genere epico presuppone che la vicenda sia ambientata in un passato indefinito, per cui resto della mia opinione! 😂
La seconda frase, invece, non l'ho mai sentita: sebbene io abiti al nord (molto a nord) metà della mia famiglia è meridionale, e anche da loro non ho mai sentito utilizzare quest'espressione colloquiale.
Ho capito il tuo pensiero sul titolo, ora, e ti ringrazio per avermelo fatto comprendere del tutto, mi è molto più chiaro adesso.
Grazie di nuovo e alla prossima!
Per i premi hai preferenze o scelgo io?

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Post: 115
28/07/2019 13:05
 
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La seconda frase, invece, non l'ho mai sentita: sebbene io abiti al nord (molto a nord) metà della mia famiglia è meridionale, e anche da loro non ho mai sentito utilizzare quest'espressione colloquiale.


Credo rientri nella generale tendenza del meridione all'abbandono del congiuntivo xD Quando motteggiamo qualcuno (ma anche seriamente, pure se è più raro) capita di dire "come se mi fido di te!"

Ho capito il tuo pensiero sul titolo, ora, e ti ringrazio per avermelo fatto comprendere del tutto, mi è molto più chiaro adesso.


😊💖


Per i premi hai preferenze o scelgo io?


Preferirei solo che escludessi le storie col bollino verde. Di rosse non ne ho, quindi per te non dovrebbe essere un problema =D
Grazie ancora! 😁

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Post: 115
28/07/2019 13:06
 
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Infine, volevo ringraziare tutti e complimentarmi per le vostre storie che ho letto e che mi sono goduta! Sono state tutte bellissime!! 😍

alessandroago_94
[Non Registrato]
28/07/2019 13:10
 
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Ringraziamenti
Grazie mille! Hai scritto una valutazione impeccabile, a fine lettura non ho nulla da aggiungere. Hai spiegato appieno il tuo punto di vista e farò tesoro degli appunti che mi hai lasciato, sono certo che mi saranno utili ^^ nel racconto ho puntato tutto sull'azione e questo naturalmente ha portato anche ad alcuni sacrifici nella trama. Comunque sono molto, molto felice, soprattutto per il fatto che hai gradito il racconto.
E' sempre un onore partecipare alle tue iniziative. Mi mettono sempre alla prova, e ripeto, le valutazioni sono molto utili e dettagliate.
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Post: 2.885
Giudice*****
28/07/2019 13:16
 
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Re:
Ryo13, 28/07/2019 13.05:


La seconda frase, invece, non l'ho mai sentita: sebbene io abiti al nord (molto a nord) metà della mia famiglia è meridionale, e anche da loro non ho mai sentito utilizzare quest'espressione colloquiale.


Credo rientri nella generale tendenza del meridione all'abbandono del congiuntivo xD Quando motteggiamo qualcuno (ma anche seriamente, pure se è più raro) capita di dire "come se mi fido di te!"

Ho capito il tuo pensiero sul titolo, ora, e ti ringrazio per avermelo fatto comprendere del tutto, mi è molto più chiaro adesso.


😊💖


Per i premi hai preferenze o scelgo io?


Preferirei solo che escludessi le storie col bollino verde. Di rosse non ne ho, quindi per te non dovrebbe essere un problema =D
Grazie ancora! 😁




Nessun problema, ne ho già viste due che dovrebbero piacermi!

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Post: 2.885
Giudice*****
28/07/2019 13:17
 
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Re: Ringraziamenti
alessandroago_94, 28/07/2019 13.10:

Grazie mille! Hai scritto una valutazione impeccabile, a fine lettura non ho nulla da aggiungere. Hai spiegato appieno il tuo punto di vista e farò tesoro degli appunti che mi hai lasciato, sono certo che mi saranno utili ^^ nel racconto ho puntato tutto sull'azione e questo naturalmente ha portato anche ad alcuni sacrifici nella trama. Comunque sono molto, molto felice, soprattutto per il fatto che hai gradito il racconto.
E' sempre un onore partecipare alle tue iniziative. Mi mettono sempre alla prova, e ripeto, le valutazioni sono molto utili e dettagliate.




Grazie di cuore per queste tue parole, come sempre è un piacere averti come partecipanti nei miei contest!
A presto!

OFFLINE
Post: 465
29/07/2019 11:18
 
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Ciao 😄

Innanzitutto scusami per il ritardo, ma negli ultimi giorni non ho fatto molta attenzione agli aggiornamenti del forum 🙈 E mi sono accorta delle valutazioni solo stamattina 🙈

IV posto! Non me l' aspettavo: sinceramente pensavo peggio 🙈 È la prima volta che scrivo un racconto storico e l'ho trovato molto impegnativo, per cui non pensavo che sarebbe stato apprezzato particolarmente. Mi ha fatto molto piacere leggere la tua valutazione e spero, in futuro, di mettere in pratica i tuoi suggerimenti 😉

Ti ringrazio per la possibilità che ci hai concesso: questo contest non è stato per nulla semplice, una vera sfida prima di tutto contro se stessi (o almeno io la vedo così) 😄 E spero di avere presto un'altra occasione simile!
In più è così bello trovare altri ragazzi appassionati di storia! 😍

Per quanto riguarda la tua valutazione ti ringrazio per la precisione e per la scrupolosità. Devi aver fatto una faticaccia con questo caldo!
Andando nel dettaglio, ahimè ti devo delle scuse per la mia pessima performance grammaticale 😨 È un aspetto a cui tengo molto 😧 Sì, nelle mie intenzioni il soggetto era plurale, i soldati, quindi il verbo avrebbe dovuto essere avevamo... Il primo di una lunga serie di errori di distrazione 😱😱😱 Chissà dove avevo la testa 😩 Unico dubbio è per 'impero italiano': ho sempre saputo che la maiuscola si usa quando è un aggettivo sostantivato come gli Italiani, i Francesi e la minuscola quando è aggettivo come nel caso di 'impero italiano'. Ho provato a cercare qualcosa in merito, ma sono confusa sia perché non ho trovato una regola precisa, sia perché ho scoperto che molti ritengono che si debba scrivere gli italiani... E la Crusca Jon sembra aver preso posizione... Tu come la pensi?

Per quanto concerne, invece, pacchetto e trama, come ho già accennato su, non posso che essere contenta: come prima prova, non è andata male tutto sommato. Mi aspettavo che l'introduzione non fosse efficace, ma avevo bisogno di un punto di partenza. Ehm in realtà la descrizione del quadro l'ho messa proprio per vivacizzare la narrazione e concentrarmi fin da subito sulla questione del.sogno, non ho pensato che potesse sviare il lettore.
Sono contenta che l'intervento di Nyala ti abbia convinto, perché è un aspetto su cui sono stata a lungo titubante. Diciamo che dopo essermi informata sulla battaglia mi sono persuasa che solo un miracolo avrebbe potuto cambiarne le sorti e il meglio che ho trovato è stato un aiuto esterno e inaspettato.

Beh, sono rimasta abbastanza disgustata da quello che ho letto sul comportamento di Baratieri per cui mi è venuto spontaneo infangarlo un po', al di là della costruzione del personaggio.
Nyala. Effettivamente non gli ho dato molto spazio, una parte di me avrebbe voluto a dire la verità ma temevo di allontanarmo troppo dal punto centrale della storia. Con il senno di poi è stata una paura infondata. Però ho pensato al rapporto tra Nyala e Giuseppe molto più di quanto appaia dal racconto (non escludo che potrei tornare a scrivere su di loro, in fondo mi ci sono affezionata).

Wow non mi aspettavo proprio il premio Rivelazione (miglior personaggio maschile). Ne sono contentissima 😀😀😀 Grazie!

Ti ringrazio per avermi anche fatto conoscere molti autori che, sono sicura, continuerò a leggere con piacere anche al.di là di questo contest.

Complimenti a tutti gli altri partecipanti e naturalmente ai vincitori 😉

Mi piacerebbe avere la valutazione come recensione.

A presto,
Carme93
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