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Senza tempo - II Edizione

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2019 21:52
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Giudice*****
26/07/2019 22:01
 
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V
QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,5/50
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco, di yonoi.

Grammatica e Stile: 9,5/10
Capitolo 1:
“Civitas De” – “Civitas Dei”
“dedicarmi interamente nel mio lavoro” – “dedicarmi interamente al mio lavoro”
Capitolo 2: Nessun errore.
Capitolo 3:
“Carantania” – “Carinzia” – I due toponimi indicano lo stesso luogo, ma nel tempo in cui è ambientata la sua vicenda era già in uso la forma più recente del nome del ducato.
“fradice” – “fradicie” è la forma più corretta in quanto l’ultima sillaba è preceduta da una vocale, ma va bene anche così.
Il resto è tutto perfetto!

Parlando invece dello stile, che dire, se non ottimo! Sicuramente il suo punto di forza è da ritrovarsi nel lessico, utilizzato perfettamente durante l’intera durata della storia: fin dalla prima parte del racconto dei due monaci ci sono molti termini specifici relativi alla conciatura delle pelli e alla conseguente creazione delle pergamene, mentre proseguendo nella lettura della storia l’attenzione si sposta su tutti i particolari del lavoro amanuense di scrittura e decorazione dell’Evangelario, che oltre ad essere meticoloso è anche stato descritto perfettamente in ogni sua fase. Davvero complimenti, il tuo lavoro di ricerca non può che essere stato estremamente approfondito! Allo stesso modo, il lessico si adatta perfettamente anche ai personaggi, trasparendo perfettamente nei dialoghi e nei pensieri di ognuno di loro: ciò denota le differenti condizioni sociali dei diversi soggetti da te raffigurati, che senza dubbio rendono la storia molto interessante da questo punto di vista (anche se… approfondisco il discorso nel parametro della trama).
Passando invece alle sequenze più narrative, non le ho trovate pesanti, fortunatamente, anche se talvolta sono state un po’ troppo lunghe a mio parere; non ti sei perso in dettagli inutili, questo no, ma ho trovato questa storia meno fluida nella lettura rispetto alle altre tue che ho letto: ovviamente va benissimo così, dato che devo valutarla singolarmente e non fare confronti con le altre, ma il mio consiglio (trascorsi i 15 giorni previsti dal regolamento) è quello di rivedere l’impaginazione, andando a capo un po’ più spesso e lasciando ogni tanto anche una riga bianca per far riprendere il segno e il fiato al lettore! Le descrizioni (sia degli ambienti, sia delle azioni specifiche compiute dai personaggi) mi sono parse un pochino dispersive come numero di particolari aggiunti, ma anche condensate in uno spazio che sembrava quasi ridotto per poter dire tutto ciò che sembravi voler aggiungere: tuttavia il racconto è stato, come detto, piuttosto scorrevole nella lettura, anche se molto lungo. Molto coinvolgenti invece le scene d’azione con protagonista la giovane Teofano, a cui hai dato molto attenzione e che sono state capaci di tenere sulle spine il lettore grazie anche al misterioso “potere” della non tanto santa reliquia!
In conclusione, quindi, complimenti. Lo stile con cui le tue storie sono narrate è sempre adatto al contesto in cui decidi di ambientarle, e questo non può che essere un punto a tuo favore; limando alcuni piccoli dettagli sarebbe tutto perfetto!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 10/15
Seppur la trama sia stata sviluppata ampiamente, probabilmente questo è il parametro che meno mi ha convinto all’interno della valutazione, sia per quanto riguarda la trama in sé, in particolar modo i finali da te scelti, e soprattutto per l’utilizzo del pacchetto. Partirei proprio da questo: nel pacchetto da te scelto era richiesto di raccontare gli scontri con il mondo islamico, in particolar modo tu hai scelto come “occasione di scontro” una Reconquista anticipata contro i Mori d’Andalusia, ma la tua storia è ambientata, tranne che per pochissimi paragrafi tra Spagna e Ungheria, solo in Italia! Pertanto, la richiesta non è stata soddisfatta: sì, le vicende si svolgono durante questa campagna e nei paesini italiani si possono vedere le sue conseguenze, come il reclutamento dei contadini e dei tre ambulanti, ma il “raccontare gli scontri con il mondo islamico” che era previsto dalla traccia non si è proprio visto all’interno della tua storia, che parla d’altro! Anche l’ucronia non è stata ben sviluppata, a mio parere, perché cambiando un paio di nomi le vicende da te descritte potrebbero ambientarsi semplicemente nell’Italia “reale” di quel periodo senza che la riunificazione dell’Impero fosse rilevante.
Per la trama vera e propria hai scelto una struttura a episodi tipica della tradizione cinematografica italiana, con tre storie che si sfiorano ma senza mai intrecciarsi: il libro è per Teofano ma i monaci non arriveranno mi a portarglielo, i lestofanti con il ciuco le portano la falsa reliquia e poi provano a derubare Anselmo e Teodoro, finendo tuttavia a combattere in Andalusia nonostante l’immeritato aiuto da parte del monaco greco… insomma, se da un punto di vista televisivo questa tecnica permette di avere una visione più ampia del contesto in cui si ambienta la vicenda e al contempo di allungare la durata della proiezione senza allungare inutilmente le diverse sottotrame, in un testo scritto e soprattutto molto ricco di dettagli e introspezione come il tuo la cosa mi è risultata incredibilmente pesante, sebbene il periodo fosse di mio interesse. Hai dipinto in questo scritto i diversi strati della società dell’epoca, e questo sicuramente mi fa piacere perché denota ricerca e voglia di coinvolgere il lettore anche nella quotidianità e non solo nelle grandi imprese, dando quindi un quadro completo della situazione in cui la tua storia va ad essere ambientata, ma come ho già detto mi è sembrata una scelta poco adatta al contest, considerando che la traccia del pacchetto non è stata proprio sviluppata.
A questo punto vorrei parlare dei tre finali, dei quali, detto sinceramente, solo quello di Teofano mi sembra adeguato alla vicenda narrata: gli altri due, ricollegandomi ancora al discorso precedente, non sono affatto letterari, ma sembrano parti di una sceneggiatura cinematografica, con i diversi personaggi che si allontanano dalla telecamera col tramonto sullo sfondo… una scelta visivamente d’effetto, ma che lascia al lettore l’idea che “ma se non si incontrano mai allora tanto valeva eliminare completamente la vicenda dei due monaci e alleggerire il tutto!” Ovviamente non dovrebbe essere così, essendo essa la parte più interessante come ricostruzione storica, ma l’aspettativa data dal pacchetto e l’eccessiva lunghezza del tutto fanno sorgere spontaneamente pensieri del genere.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La tua è una storia corale, in cui i protagonisti sono molti e ognuno di loro è presentato con lo stesso approfondimento e quantità di spazio. Come detto precedentemente, essi agiscono in tre differenti filoni della trama.
La principessa Teofano, figlia dell’imperatore, è un personaggio che mi è piaciuto molto: sebbene non spicchi per originalità come concept, mi è piaciuto molto il suo ispirarsi come modello di donna non a una guerriera dell’epica, ma a Santa Marina, autrice di un altro tipo di forza molto più profonda. Sicuramente in lei si rivede l’ambizione tipica della madre Zoe (che anche qui pare confermare la sua fama di avvelenatrice… avrà contribuito anche lei a rendere letale la tela della reliquia?), ma anche una maturazione che diviene evidente con il proseguire della vicenda, fino all’età adulta in cui, consapevole di aver già vissuto “l’avventura” che tanto aveva desiderato da giovane e di dover passare una solitaria vita da vedova, decide di ritirarsi in convento a custodire il segreto della reliquia. In lei è possibile vedere sia un accenno di mentalità occidentale, sia una part più greca – orientale, e questa cosa mi è molto piaciuta.
Anche il giovane monaco Anselmo e il suo “maestro” Teodoro mi sono parsi interessanti, molto sfaccettati, in particolare per quanto riguarda la vicenda personale del giovane che, un tempo, fu Decimo: le sue indecisioni sono quelle di una persona normale, ben inserite ma mai banali, e questo ha contribuito decisamente al realismo della sua vicenda; il suo compagno, invece, dietro all’aspetto severo nasconde un animo misericordioso: e lo sanno bene i tre lestofanti… anche loro sempre coerenti a sé stessi, pronti a truffare e ingannare il prossimo e ad inventare diversi espedienti per tirare avanti. Chiamare il loro mulo con un nome altisonante è stata una grande idea, un ossimoro molto d’impatto fin da subito!
I personaggi secondari, poi… ognuno di loro, nella sua breve apparizione, è stato unico e molto ben centrato: in particolare Berta… che brutta fine che ha fatto! Anche se, va detto, le qualità per vivere in un mondo così non le aveva, e l’hai evidenziato molto bene. Grandissimi complimenti!

Titolo: 2/5
Il titolo di questa storia non mi è piaciuto per niente: nonostante richiami la struttura “a episodi” della vicenda, e praticamente di conseguenza un contesto tipicamente italiano, l’ho trovato eccessivamente lungo e dispersivo, in quanto alla fine “viaggiatori” lo sono tutti quanti i protagonisti. Tra l’altro, poi, mi ha subito dato l’impressione di poter essere sostituibile con “Storia stereotipata sul medioevo” senza che l’impatto sul lettore ne fosse modificato… sapevo che, essendo tu l’autore, non avrei trovato nulla del genere, ma come lettore casuale non posso negare che l’unica impressione sia stata questa. Non apprezzo per nulla i titoli “a elenco”, mi sembra quasi che siano indicatori solamente di una mancanza di altre idee. Mi dispiace molto, ma in quanto giudice ci tengo ad essere obiettivo e sincero su ogni parametro.

Gradimento personale: 9/10
In conclusione, nonostante non fosse attinente alla traccia proposta, la storia mi è piaciuta. Ho già espresso negli appositi parametri i punti a favore e a sfavore del mio gradimento della storia: da una parte lo stile e la ricostruzione storica, dall’altra una trama a episodi che non è riuscita a coinvolgermi del tutto. L’unica cosa che devo ancora segnalarti riguarda le parti “divertenti” sui tre lestofanti… mi dispiace, ma non mi hanno proprio fatto ridere, anzi mi hanno quasi annoiato. Purtroppo non è colpa tua, ma del mio senso dell’umorismo ridotto e molto particolare… in ogni caso, complimenti come sempre per la ricerca e la realizzazione!

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