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Magistero integrale Benedetto XVI Assunzione di Maria al Cielo

Ultimo Aggiornamento: 08/08/2019 11:21
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08/08/2019 11:15
 
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SOLENNITÀ DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA


BENEDETTO XVI


ANGELUS


Castel Gandolfo
Lunedì, 15 agosto 2005

 

Cari fratelli e sorelle!

Nell’odierna solennità dell’Assunta contempliamo il mistero del passaggio di Maria da questo mondo al Paradiso: celebriamo, potremmo dire, la sua "pasqua". Come Cristo risuscitò dai morti con il suo corpo glorioso e ascese al Cielo, così la Vergine Santa, a Lui pienamente associata, è stata assunta nella gloria celeste con l’intera sua persona. Anche in questo, la Madre ha seguito più da vicino il suo Figlio e ha preceduto tutti noi. Accanto a Gesù, nuovo Adamo, che è "la primizia" dei risorti (cfr 1 Cor 15,20.23) la Madonna, nuova Eva, appare come "primizia e immagine della Chiesa" (Prefazio), "segno di sicura speranza" per tutti i cristiani nel pellegrinaggio terreno (cfr Lumen gentium, 68).

La festa dell’Assunta, tanto cara alla tradizione popolare, costituisce per tutti i credenti un’utile occasione per meditare sul senso vero e sul valore dell’esistenza umana nella prospettiva dell’eternità. Cari fratelli e sorelle, è il Cielo la nostra definitiva dimora. Da lì Maria ci incoraggia con il suo esempio ad accogliere la volontà di Dio, a non lasciarci sedurre dai fallaci richiami di tutto ciò che è effimero e passeggero, a non cedere alle tentazioni dell’egoismo e del male che spengono nel cuore la gioia della vita.

Invoco l’aiuto di Maria Assunta in Cielo specialmente per i giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù che, trasferendosi da altre Diocesi tedesche dove sono stati ospiti per alcuni giorni, oppure provenendo direttamente dai loro Paesi, si incontrano da quest’oggi a Colonia. A Dio piacendo, mi unirò a loro anch’io, giovedì prossimo, per vivere insieme i vari momenti di tale straordinario evento ecclesiale. Culmine della Giornata Mondiale della Gioventù sarà la solenne Veglia di sabato sera e la Celebrazione eucaristica di domenica 21 agosto. La Vergine Santa ottenga a tutti coloro che vi prenderanno parte di seguire l’esempio dei Magi per incontrare Cristo presente soprattutto nell’Eucaristia e ripartire poi per le loro città e nazioni di origine con il vivo proposito di testimoniare la novità e la gioia del Vangelo.


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SOLENNITÀ DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Martedì, 15 agosto 2006

 

Cari fratelli e sorelle,

la tradizione cristiana ha collocato come sappiamo nel cuore dell’estate una delle feste mariane più antiche e suggestive, la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Come Gesù risuscitò da morte e ascese alla destra del Padre, così Maria, terminato il corso della sua esistenza sulla terra, fu assunta in cielo. La liturgia ci richiama oggi a questa consolante verità di fede, mentre canta le lodi di Colei che è stata coronata di gloria incomparabile. "Nel cielo – leggiamo oggi nel brano dell’Apocalisse proposto dalla Chiesa alla nostra meditazione – apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle" (12,1). In questa donna sfolgorante di luce i Padri della Chiesa hanno riconosciuto Maria. Nel suo trionfo il popolo cristiano pellegrino nella storia intravede il compimento delle sue attese e il segno certo della sua speranza.

Maria è esempio e sostegno per tutti i credenti: ci incoraggia a non perderci di fiducia dinanzi alle difficoltà e agli inevitabili problemi di tutti i giorni. Ci assicura il suo aiuto e ci ricorda che l’essenziale è cercare e pensare "alle cose di lassù, non a quelle della terra" (cfr Col 3,2). Presi dalle occupazioni quotidiane rischiamo infatti di ritenere che sia qui, in questo mondo nel quale siamo solo di passaggio, lo scopo ultimo dell’umana esistenza. Invece è il Paradiso la vera meta del nostro pellegrinaggio terreno. Quanto diverse sarebbero le nostre giornate se ad animarle fosse questa prospettiva! Così è stato per i santi. Le loro esistenze testimoniano che quando si vive con il cuore costantemente rivolto a Dio, le realtà terrene sono vissute nel loro giusto valore perché ad illuminarle è la verità eterna dell’amore divino.

Alla Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria celeste, vorrei affidare ancora una volta le ansie dell’umanità per ogni luogo del mondo straziato dalla violenza. Ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle che in queste stesse ore sono raccolti nel Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa per una Celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinal Roger Etchegaray, che si è recato in Libano come mio Inviato Speciale, per portare conforto e concreta solidarietà a tutte le vittime del conflitto e pregare per la grande intenzione della pace. Siamo in comunione anche con i Pastori e i fedeli della Chiesa in Terra Santa, che sono riuniti nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, attorno al Rappresentante Pontificio in Israele e Palestina, l’Arcivescovo Antonio Franco, per pregare per le stesse intenzioni. Il mio pensiero va pure alla cara Nazione dello Sri Lanka, minacciata dal deterioramento del conflitto etnico; all’Iraq, dove la spaventosa e quotidiana scia di sangue allontana la prospettiva della riconciliazione e della ricostruzione. Ottenga Maria per tutti sentimenti di comprensione, volontà di intesa e desiderio di concordia!

Saluto con affetto i pellegrini italiani, in particolare i fedeli della Parrocchia S. Bernardino in Semonte, S. Giuseppe Lavoratore in Latiano, il gruppo da Modena, i giovani del Movimento FAC e i Gen del Movimento dei Focolari provenienti da 27 Paesi. A tutti e a ciascuno auguro di trascorrere nella gioia questa solenne e popolare festa mariana.

Buona festa a voi tutti, è venuto il sole, grazie a Dio!


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SOLENNITÀ DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo 
Mercoledì, 15 agosto 2007

 

Cari fratelli e sorelle,

celebriamo quest’oggi la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Si tratta di una festa antica, che ha il suo fondamento ultimo nella Sacra Scrittura: questa infatti presenta la Vergine Maria strettamente unita al suo Figlio divino e sempre a Lui solidale. Madre e Figlio appaiono strettamente associati nella lotta contro il nemico infernale fino alla piena vittoria su di lui. Questa vittoria si esprime, in particolare, nel superamento del peccato e della morte, nel superamento cioè di quei nemici che san Paolo presenta sempre congiunti (cfr Rm 5, 12. 15-21; 1 Cor 15, 21-26). Perciò, come la risurrezione gloriosa di Cristo fu il segno definitivo di questa vittoria, così la glorificazione di Maria anche nel suo corpo verginale costituisce la conferma finale della sua piena solidarietà col Figlio tanto nella lotta quanto nella vittoria.

Di tale profondo significato teologico del mistero si fece interprete il Servo di Dio Papa Pio XII nel pronunciare, il 1 novembre 1950, la solenne definizione dogmatica di questo privilegio mariano. Egli dichiarava: "In tal modo l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione, Immacolata nella sua Concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa Socia del Divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del Cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli" (Cost. Munificentissimus DeusAAS 42 [1950], 768-769).

Cari fratelli e sorelle, assunta in cielo, Maria non si è allontanata da noi, ma ci resta ancor più vicina e la sua luce si proietta sulla nostra vita e sulla storia dell’intera umanità. Attratti dal fulgore celeste della Madre del Redentore, ricorriamo con fiducia a Colei che dall’alto ci guarda e ci protegge. Abbiamo tutti bisogno del suo aiuto e del suo conforto per affrontare le prove e le sfide di ogni giorno; abbiamo bisogno di sentirla madre e sorella nelle concrete situazioni della nostra esistenza. E per poter condividere un giorno anche noi per sempre il suo medesimo destino, imitiamola ora nella docile sequela di Cristo e nel generoso servizio dei fratelli. È questo l’unico modo per pregustare, già nel nostro pellegrinaggio terreno, la gioia e la pace che vive in pienezza chi giunge alla meta immortale del Paradiso.

A tutti auguro una buona festa dell’Assunta!


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SOLENNITÀ DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo 
Venerdì
, 15 agosto 2008

 

 

Cari fratelli e sorelle!

nel cuore di quelle che i latini chiamavano "feriae Augusti ", ferie d’agosto - da cui la parola italiana "ferragosto" - la Chiesa celebra quest’oggi l’Assunzione della Vergine al Cielo in anima e corpo. Nella Bibbia, l’ultimo riferimento alla sua vita terrena si trova all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli, che presenta Maria raccolta in preghiera con i discepoli nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo (At 1,14). Successivamente, una duplice tradizione - a Gerusalemme e ad Efeso - attesta la sua "dormizione", come dicono gli orientali, cioè il suo essersi "addormentata" in Dio. Fu quello l’evento che precedette il suo passaggio dalla terra al Cielo, confessato dalla fede ininterrotta della Chiesa. Nell’VIII secolo, ad esempio, Giovanni Damasceno, stabilendo un rapporto diretto tra la "dormizione" di Maria e la morte di Gesù, afferma esplicitamente la verità della sua assunzione corporea. Scrive in una celebre omelia: "Bisognava che colei che aveva portato in grembo il Creatore quando era bambino, abitasse con Lui nei tabernacoli del cielo" (Omelia II sulla Dormizione, 14, PG 96, 741 B). Com’è noto, questa ferma convinzione della Chiesa ha trovato il suo coronamento nella definizione dogmatica dell’Assunzione, pronunciata dal mio venerato Predecessore Pio XII nell’Anno 1950.

Come insegna il Concilio Vaticano II, Maria Santissima va sempre collocata nel mistero di Cristo e della Chiesa. In questa prospettiva, "la Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla quale segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando verrà il giorno del Signore (cfr 2 Pt 3,10)" (Cost. Lumen gentium, 68). Dal Paradiso la Madonna continua a vegliare sempre, specialmente nelle ore difficili della prova, sui suoi figli, che Gesù stesso Le ha affidato prima di morire in croce. Quante testimonianze di questa sua materna sollecitudine si riscontrano visitando i Santuari a Lei dedicati! Penso in questo momento specialmente alla singolare cittadella mondiale della vita e della speranza che è Lourdes, ove, a Dio piacendo, mi recherò fra un mese, per celebrare il 150° anniversario delle apparizioni mariane colà avvenute.

Maria assunta in cielo ci indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno. Ci ricorda che tutto il nostro essere - spirito, anima e corpo – è destinato alla pienezza della vita; che chi vive e muore nell’amore di Dio e del prossimo sarà trasfigurato ad immagine del corpo glorioso di Cristo risorto; che il Signore abbassa i superbi e innalza gli umili (cfr Lc 1,51-52). Questo la Madonna proclama in eterno col mistero della sua Assunzione. Che Tu sia sempre lodata, o Vergine Maria! Prega il Signore per noi.

Saluto infine con affetto i pellegrini italiani. A tutti auguro di trascorrere nella gioia questa solenne e popolare festa mariana.

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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