TERZO CLASSIFICATO - Ombre Nere
VALUTAZIONI DI VALERIA
Grammatica: 2/3
La grammatica, tutto sommato, è buona. Ti segnalo solo una cosa che però ti ha tolto un punto perché, a mio avviso, era un errore abbastanza grave.
“Ommioddio”
Word la dà sbagliata, sul sito della Treccani non viene citata e nemmeno la si trova su Google; quindi immagino che questa parola proprio non esista. Trovo molto sbagliato utilizzare un vocabolo inesistente in un testo. E, nel caso questa forma esista nel parlato (o nello scritto da SMS), non giustifica l’errore nemmeno il fatto che questo termine, nel testo, sia stato gridato da un personaggio perché tra “Ommioddio” e “Oh mio Dio” cambia solo il modo in cui viene scritto ed essendo un racconto bisogna usare i vocaboli corretti.
Trama: 0,6/5
Perdonami per questo papiro, ma se assegno un voto così basso ci tengo a motivare la mia scelta.
Mi spiace dover dare questo voto alla trama, ma ho trovato che l’intera storia si basasse sulle azioni illogiche della protagonista Sandra. Prima però ci terrei a dirti che mi è piaciuta molto l’ambiguità che hai trasmesso all’inizio (soprattutto grazie ad Amanda e a Manuel che sembrano volerla isolare e controllare), però più sono andata avanti nel testo più il comportamento della protagonista mi è parso insensato. Ma andiamo con ordine, ecco l’elenco cronologico di tutti gli aspetti che non mi hanno convinta:
1.Manuel impone a Sandra di non frequentare la sua stessa università in quanto i due sono sposati. Lei molla gli studi. Non faceva prima a cambiare università?
2.Sandra origlia una conversazione tra Manuel e Amanda e (cito il testo) “quasi gridò” dallo stupore… dall’altra parte della porta… E i due non se ne accorgono?
3.Sandra viene descritta come una persona razionale eppure, appena Amanda accenna ad un vago “è incinta”, lei subito si convince di star aspettando un bambino. Anzi, non solo ci crede… ma ne parleremo dopo
4.Sandra scappa fuori casa, fugge dal marito, si nasconde da lui, ma appena questo si avvicina al suo nascondiglio (nonostante lui non l’abbia vista) gli grida addosso a gran voce… Ok…
Adesso torniamo a parlare del punto N.3. Avrei anche potuto accettare questo atto estremamente ingenuo se però ci fosse stata una minaccia reale. Quando ho scoperto che alla fine è stato tutto un fraintendimento (perdonami davvero per la sincerità, giuro che non è mia intenzione offendere nessuno), ma sono scoppiata a ridere.
All’inizio credevo anche io che Manual avesse delle cattive intenzioni, ecco perché (seppur non mi convincesse) ho accettato la credulità di Sandra: pensavo si trattasse di un espediente narrativo per entrare subito nel vivo dell’azione. Quando ho letto che la protagonista era morta per un fraintendimento, mi spiace, ma tutto ciò che avrebbe potuto giustificare la sua fuga da casa è andato in fumo. Anche il comportamento di Manuel è molto ambiguo, compie azioni illogiche solo per mandare avanti la trama. Non trovo altre spiegazioni per giustificare il fatto che lui, pur avendone più volte l’occasione, non dice alla moglie che non era lei la donna di cui stava parlando (in modo diretto e senza giri di parole).
Mentre leggevo avevo il costante chiodo fisso che tutta questa storia mi suonasse familiare e alla fine ho capito il perché… Questo racconto mi ha ricordato un paio di film di Hitchcock “Rebecca, la prima moglie” e “Il Sospetto”. In entrambe le pellicole c’è questa giovane e ingenua donna che si sposa con un ricco uomo più anziano di lei, in entrambi i casi la neo-sposa si trasferisce in una lussuosa villa isolata e, sempre in entrambe le pellicole, lei comprende che il marito ha un segreto che non vuole rivelarle e inizia a pensar male di lui. In particolar modo, in “Rebecca” la donna si sente alienata, estranea alla nuova realtà domestica, isolata e sorvegliata a vista dalla governante; nel “Sospetto” la donna inizia a pensare che il marito la voglia uccidere. Inoltre, la forte contrapposizione tra ombre e luce, i marcati giochi d’ombre, sono un altro elemento tipico del film “Rebecca”.
Stile e lessico: 4,5/5
Nulla da dire. Il testo è scritto veramente bene; mi piace il tuo modo di scrivere e descrivere. Sul lessico, anche qui, a parte quel “ommioddio” non ho nulla da segnalare. La cosa che mi ha più colpita è stato il modo in cui tu, con poche frasi, sia riuscita a rendere alla perfezione l’ambiguità dei personaggi e quella lieve inquietudine all’inizio del testo. Hai scritto un testo amaro, nero, con uno stile altrettanto gotico.
Gradimento personale: 1/5
L’inizio mi è piaciuto molto: lo stile cupo, questa ambientazione misteriosa, questi personaggi così ambigui (in particolar modo Amanda). Mi stavo veramente appassionando alla storia. Ma poi sono arrivate le varie incongruenze logiche che hanno fatto evaporare il mio interesse. Alla fine, il problema è solo questo… Secondo me se sistemi questo punto, fai un’analisi un po’ più curata dei personaggi e gestisci un filino meglio i vari “indizi” per insospettire il lettore, viene fuori un testo che è una meraviglia.
Utilizzo dell’elemento nel titolo: 1/2
La parola scelta è “nero” e appare 11 volte nel testo.
Come titolo non lo ritengo troppo originale anche se riassume abbastanza bene il gioco di ombre e di luci del testo. Durante la narrazione, però, ho trovato lo usassi un po’ troppe volte. All’inizio l’utilizzo di questa parola era perfetto per esprimere l’ambiguità di questa casa, ma a lungo andare l’ho trovato un po’ ridondante.
Utilizzo e sviluppo dell’elemento positivo: 0/4
La parola scelta è “muschio” e appare 3 volte nel testo.
Questo elemento non si può per nulla considerare positivo. Viene citato in una sola occasione quando la protagonista si fa un bagno e si lava con un sapone che sa di muschio, poi basta. Non metto in dubbio che si sia trattato di uno splendido bagno, ma non credo basti per venire considerato come “l’elemento positivo del testo”. Soprattutto perché sono presenti altri elementi che, anche se per poco, consolano la protagonista e il “muschio” non si distingue per nulla da questi.
E se vogliamo proprio essere precisi, il muschio non è neanche un “vero” elemento positivo in quando, alla fine del racconto, la protagonista scivola proprio su delle scale cosparse di muschio e muore.
Utilizzo e sviluppo dell’elemento negativo: 4/4
La parola scelta è “campanula”.
Questo, fra tutti, è stato il termine che mi ha colpita di più: ho trovato veramente geniale l’utilizzo di questo elemento. Manuel Panarca è l’anagramma di campanula nera, sebbene si tratti di un uomo e non di un fiore, questo personaggio è l’espressione perfetta della simbologia e del significato della campanula. Veramente un ottimo lavoro, hai avuto un’idea geniale.
Utilizzo degli altri elementi: 2/2
Le parole sono “fragola” e “scalinata abbandonata” e appaiono un paio di volte nel testo.
Entrambi i termini hanno un loro peso all’interno della storia, anche se non in egual misura. Ho apprezzato lo sforzo che hai fatto per coinvolgerli in modo così attivo.
VALUTAZIONI DI ELISA
Grammatica: 3 su 3
Non ho trovato particolari strafalcioni grammaticali anzi, il testo scorre bene, c'è un buon uso della punteggiatura, mi è piaciuta anche la precisione con la quale hai segnalato i vari elementi con delle note. I tempi di lettura nel corso del testo sono ottimi, quindi mi ritrovo a non avere particolari appunti da smuovere nell'ambito della grammatica.
Trama: 1 su 5
Dunque, la storia è intrigante all'inizio, ci sono vari elementi che fin da subito buttano un alone di mistero come l'atteggiamento di Amanda, molto enigmatico, e il fatto che Manuel abbia abbandonato questa giovane, che è sua moglie, in questa enorme casa dopo averla sposata in modo piuttosto repentino. Ad un certo punto della narrazione però iniziano ad accadere fatti che ho trovato strani, tutto ciò inizia dal momento del fraintendimento, quando Sandra origlia la conversazione fra Manuel e Amanda. Per quanto mi riguarda lei, Sandra, si agita fin troppo per una notizia di cui non è certa (sto parlando sia dell'essere incinta, sia dell'uso che suo marito intende fare del bambino) e anche lei è cosciente di ciò, ovvero di non sapere con certezza di essere in attesa. Poi commette un errore diciamo di distrazione piuttosto grave per due volte, quando è nascosta durante la conversazione urla per la sorpresa e successivamente quando sta fuggendo dal marito commette di nuovo lo stesso errore, urlando e facendosi trovare. Mi sembra un comportamento che va contro al modo in cui viene descritta la giovane, viene detto che lei è pacata e calma, ma le sue azioni non corrispondono a questa descrizione. Ho trovato ambigui anche i pensieri della stessa ragazza, che in un clima concitato di fuga, al buio, con il marito alle calcagna e il senso di minaccia che la segue, si ritrova a fare pensieri quali “Come giustificherà al mondo il suo gesto egoistico?”, non voglio dire che siano pensieri illogici, assolutamente, ma non trovo che sia il momento giusto per lasciarsi andare a tali pensieri. L'ultimo appunto che vorrei fare riguarda Manuel, ci sono vari momenti in cui lui avrebbe potuto anche urlarle la verità, dirle che non era lei la donna a cui si riferiva, passano dei minuti in cui lui la segue e lei fugge, in tutto questo tempo (compreso il momento sulla scala) lui non può semplicemente in pochi secondi dirle la verità, impedendo la tragedia?
Insomma alcuni aspetti hanno man mano distorto il clima di curiosità che si era creato all'inizio, questi aspetti per me a tratti sono sembrati poco logici.
Stile e Lessico: 4,5 su 5
Ho gradito moltissimo il tuo stile, perché rende la storia oscura e rappresenta a pieno il titolo a tratti, “Ombre Nere”, viene gettata questa oscura presenza sul racconto ad un certo punto. Senza parlare delle descrizioni, leggendo mi sono venuti in mente quei film con quei colori sgargianti in cui anche un piccolo fiore cattura l'attenzione. Ho deciso di assegnare 4,5 perché avrei gradito qualche descrizione in più sull'ambiente così vivido.
Gradimento personale: 2 su 5
Allora, gli aspetti che hanno abbassato il mio voto sono scritti nel criterio riguardante la trama, purtroppo questi hanno tolto logicità alla storia, troppi dettagli non coincidono, sembrano seguire una scia poco razionale. Anche il fatto che Manuel le chieda in modo sospetto di questi esami mi è sembrato strano, perché tutto questo viene citato in una riga non è chiaro con quanta ossessività lui si esprima, ma sembra piuttosto opprimente lui nel domandarglielo e lei non si è insospettita? Anche il fatto che lei venga (come dicevo prima) descritta come calma e pacata senza mostrarlo davvero, è una descrizione piuttosto scarna che non descrive in toto un personaggio, anche tenendo conto del fatto che lei successivamente andrà contro a questa caratterizzazione. La storia in generale è piacevole da leggere, con qualche accortezza in più riguardo a questi punti potrebbe diventare molto godibile.
Utilizzo dell'elemento nel titolo: 1 su 2
C'è il termine “nero” che corrisponde appunto al colore contenuto all'interno del pacchetto, spesso viene inserito questo elemento di ombre e luce, questo contrasto fra il buio e la luce della luna, a volte viene ribadito spesso, per questo ho deciso di assegnare solo un punto, è chiaro il concetto e non mi è dispiaciuto come titolo, ma viene inserito qualche volta di troppo.
Utilizzo e sviluppo dell'elemento positivo: 2 su 4
Come elemento positivo c'è il “muschio”, appare poche volte, ma già di più rispetto agli altri elementi. Ho deciso di assegnare questo punteggio dal punto di vista favorevole perché mi sono piaciuti gli inserimenti specifici, durante il bagno, questo profumo che inebria la storia e la scena, durante lo sfortunato evento sulla scena, insomma i momenti scelti sono perfetti. Dal punto di vista sfavorevole, è stato inserito poche volte per me.
Utilizzo e sviluppo dell'elemento negativo: 2 su 4
Assegno 2 per l'idea di base attribuita alla “campanula” come elemento negativo, al gioco di parole con il nome Manuel Penarca, questi dettagli studiati nei minimi dettagli li ho apprezzati molto, il problema che ho avuto con questo elemento è l'importanza che io gli ho attribuito durante la lettura, nel senso che non è risaltato più di tanto ai miei occhi anzi, ti dirò è risaltato di più il muschio per me rispetto alla campanula.
Utilizzo degli altri elementi: 2 su 2
Voto pieno, gli elementi che rimangono sono la “scalinata abbandonata” e la “fragola”, entrambi inseriti e apprezzati da me, in particolare la scalinata come luogo di tragedia (e causa della tragedia) è una scelta che ho amato.