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Tra il Dove e il Quando - Flashfic Original Contest

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2021 07:33
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Giudice****
29/01/2021 10:13
 
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Cara giudice, buongiorno.
Purtroppo sono qui a ritirarmi.
Di flash ne avrei anche scritte tre, ma non riesco a ritenere nessuna all'altezza.
Fondamentalmente non sono dell'umore giusto per iscrivere una storia, che io stesso trovo brutta, a un contest dove potrebbe arrivare ultima.
Non credo di poter sopravvivere a questa eventualità.
Per cui in bocca al lupo a tutti gli altri scusa, sarà per un'altra volta.
Alla prox!
Ssjd
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Giudice*****
29/01/2021 12:00
 
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Re:
SSJD, 29/01/2021 10:13:

Cara giudice, buongiorno.
Purtroppo sono qui a ritirarmi.
Di flash ne avrei anche scritte tre, ma non riesco a ritenere nessuna all'altezza.
Fondamentalmente non sono dell'umore giusto per iscrivere una storia, che io stesso trovo brutta, a un contest dove potrebbe arrivare ultima.
Non credo di poter sopravvivere a questa eventualità.
Per cui in bocca al lupo a tutti gli altri scusa, sarà per un'altra volta.
Alla prox!
Ssjd




Va bene, grazie per aver avvisato ^^


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Quello che la neve sa
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29/01/2021 13:21
 
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Avrei voluto iscrivermi a questo contest sin da subito, ma non ho fatto in tempo con i posti. Adesso rimangono soltanto due giorni, ed è praticamente un tentativo perso, però voglio provarci.
Per favore, segnami [SM=g27985]

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Post: 815
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29/01/2021 14:13
 
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Nirvana_04, 29/01/2021 13:21:

Avrei voluto iscrivermi a questo contest sin da subito, ma non ho fatto in tempo con i posti. Adesso rimangono soltanto due giorni, ed è praticamente un tentativo perso, però voglio provarci.
Per favore, segnami [SM=g27985]

Certo!
Benvenuta 🧡


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31/01/2021 12:39
 
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Ritiro
Mi dispiace, ma la mia mente al momento è totalmente affondata in tutt'altra dimensione e non riesce proprio a concentrarsi.
Il contest è davvero bellissimo e particolare. Ho adorato tutte le tracce e spero che vada a buon fine. Ti faccio i miei auguri, e spero alla prossima.

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31/01/2021 18:43
 
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Re: Ritiro
Nirvana_04, 31/01/2021 12:39:

Mi dispiace, ma la mia mente al momento è totalmente affondata in tutt'altra dimensione e non riesce proprio a concentrarsi.
Il contest è davvero bellissimo e particolare. Ho adorato tutte le tracce e spero che vada a buon fine. Ti faccio i miei auguri, e spero alla prossima.




Ok, nessun problema. Grazie per aver avvisato ^^



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31/01/2021 18:44
 
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Colgo l'occasione per ricordare a tutti/e i/le partecipanti che il contest scade alla mezzanotte di oggi.
Per consegnare oppure per avvisare del vostro ritiro avete tempo fino a quel momento!
(ricordatevi che per regolamento dovrò segnalare i/le partecipanti scomparsi T.T )
fantaysytrash, Felinala, Ciocoreto, yonoi., Whatzapp, Carmaux, Veronique97 ci siete? Battete un colpo in ogni caso!





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Post: 1.389
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31/01/2021 19:10
 
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_Earth_, 1/31/2021 6:44 PM:

Colgo l'occasione per ricordare a tutti/e i/le partecipanti che il contest scade alla mezzanotte di oggi.
Per consegnare oppure per avvisare del vostro ritiro avete tempo fino a quel momento!
(ricordatevi che per regolamento dovrò segnalare i/le partecipanti scomparsi T.T )
fantaysytrash, Felinala, Ciocoreto, yonoi., Whatzapp, Carmaux, Veronique97 ci siete? Battete un colpo in ogni caso!




A malincuore io devo ritirarmi, avrei voluto finire la storia oggi ma purtroppo non sono stata bene e non ce l’ho fatta... Se la pubblicherò il futuro citerò sicuramente il contest come ispirazione.
Grazie dello stimolo con i tuoi bei prompt e in bocca al lupo a tutti i partecipanti! 💛
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Post: 815
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31/01/2021 20:11
 
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Re:
fantaysytrash, 31/01/2021 19:10:

A malincuore io devo ritirarmi, avrei voluto finire la storia oggi ma purtroppo non sono stata bene e non ce l’ho fatta... Se la pubblicherò il futuro citerò sicuramente il contest come ispirazione.
Grazie dello stimolo con i tuoi bei prompt e in bocca al lupo a tutti i partecipanti! 💛



ok ^^


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Post: 711
31/01/2021 20:42
 
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Con mio grande rincrescimento, passo per ritirarmi. Peccato. Gran bel contest. Alla prossima.
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Post: 706
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31/01/2021 21:30
 
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Re:
_Earth_, 31/01/2021 18:44:

Colgo l'occasione per ricordare a tutti/e i/le partecipanti che il contest scade alla mezzanotte di oggi.
Per consegnare oppure per avvisare del vostro ritiro avete tempo fino a quel momento!
(ricordatevi che per regolamento dovrò segnalare i/le partecipanti scomparsi T.T )
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Ciao!!!

Ci ho provato fino all'ultimo e avevo un'idea che mi piaceva anche, ma non sono riuscita a metterla per iscritto '-.- per cui passo per avvisare del mio ritiro 😔
Mi dispiace, ma l'idea di questo contest era davvero molto carina!
E ho visto che ti sono state consegnate un sacco di belle storie!
Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti!
E buon lavoro anche a te come giudiciA! ^^
Sarà per la prossima!
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Post: 815
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31/01/2021 21:55
 
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Re: Re:
Carmaux, 31/01/2021 21:30:




Ciao!!!

Ci ho provato fino all'ultimo e avevo un'idea che mi piaceva anche, ma non sono riuscita a metterla per iscritto '-.- per cui passo per avvisare del mio ritiro 😔
Mi dispiace, ma l'idea di questo contest era davvero molto carina!
E ho visto che ti sono state consegnate un sacco di belle storie!
Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti!
E buon lavoro anche a te come giudiciA! ^^
Sarà per la prossima!




yonoi., 31/01/2021 20:42:

Con mio grande rincrescimento, passo per ritirarmi. Peccato. Gran bel contest. Alla prossima.





Alla prossima ^^


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Post: 49
31/01/2021 22:59
 
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A malincuore vengo a ritirarmi.
L'idea c'era anche, ma purtroppo in questo periodo non riesco a buttar giù niente di concreto.
Confido in un tuo prossimo contest, altrettanto bello e interessante come questo. Alla prossima e in bocca al lupo a tutti gli altri! 😉
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Post: 179
31/01/2021 23:25
 
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Nome efp/forum = Roxanne Potter/Veronique97
Link e titolo flash partecipante = Wanderlust
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3960757
Ambientazione scelta = Quando i sogni si avverano

Da brava procrastinatrice seriale (per non dire "totale rimbecillita") sono riuscita solo ora a mettere a punto la storia. Perdonami per aver pubblicato all'ultimo!
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Post: 815
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31/01/2021 23:32
 
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Ciocoreto, 31/01/2021 22:59:

A malincuore vengo a ritirarmi.
L'idea c'era anche, ma purtroppo in questo periodo non riesco a buttar giù niente di concreto.
Confido in un tuo prossimo contest, altrettanto bello e interessante come questo. Alla prossima e in bocca al lupo a tutti gli altri! 😉

Va bene ^^ alla prossima.


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31/01/2021 23:33
 
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Veronique97, 31/01/2021 23:25:

Nome efp/forum = Roxanne Potter/Veronique97
Link e titolo flash partecipante = Wanderlust
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3960757
Ambientazione scelta = Quando i sogni si avverano

Da brava procrastinatrice seriale (per non dire "totale rimbecillita") sono riuscita solo ora a mettere a punto la storia. Perdonami per aver pubblicato all'ultimo!

Tranquilla va benissimo! La aggiungo al bando domani mattina appena sono dal pc :-)


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felinala
[Non Registrato]
01/02/2021 00:11
 
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è.... imbarazzante....
ci ho provato, fino all'ultimo minuto utile come puoi notare e la storia sarebbe anche riuscita, più o meno, ma ha sforato, di brutto, e ha preso una piega talmente astrusa che non so nemmeno se abbia più attinenza con il tuo prompt di partenza.....😱😵😵😵
non credo di aver mai letto una motivazione più scema per ritirarsi lo so, ma tant'è.... spero ci sarà una prossima occasione perchè la tua idea mi piaceva tanto, non è per il contest (assolutamente bello) ma per la confusione della mia testa se non hai la mia storia ci tenevo a fartelo sapere!😅😅🙈🙈
scusami tanto cara
un abbraccio e alla prossima
Nala
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Post: 815
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01/02/2021 09:05
 
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felinala, 01/02/2021 00:11:

è.... imbarazzante....
ci ho provato, fino all'ultimo minuto utile come puoi notare e la storia sarebbe anche riuscita, più o meno, ma ha sforato, di brutto, e ha preso una piega talmente astrusa che non so nemmeno se abbia più attinenza con il tuo prompt di partenza.....😱😵😵😵
non credo di aver mai letto una motivazione più scema per ritirarsi lo so, ma tant'è.... spero ci sarà una prossima occasione perchè la tua idea mi piaceva tanto, non è per il contest (assolutamente bello) ma per la confusione della mia testa se non hai la mia storia ci tenevo a fartelo sapere!😅😅🙈🙈
scusami tanto cara
un abbraccio e alla prossima
Nala

Va bene Nala tranquilla ^^ alla prossima!


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Post: 815
Giudice*****
01/02/2021 10:36
 
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contest scaduto!
Buongiorno ^^
La prima fase del contest è ufficialmente terminata! Ho già provveduto a lasciare un messaggio all'amministrazione per farlo spostare tra gli scaduti, quindi d'ora in poi lo troverete lì.

Ho aggiornato il bando con tutte le storie consegnate e come potete vedere ho già iniziato a valutarne qualcuna :-)

Sono felicissima che avete partecipato in così tanti.
Spero di riuscire a stilare delle valutazioni che vi possano soddisfare.
Bene gente questo è tutto, terrò aggiornato il bando con l'andamento delle valutazioni quindi potrete vedere come procederò da li.

Buona giornata a tutti e tutte ( e buon lavoro a me XD )

A presto.

Earth
💛


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Post: 98
04/02/2021 10:49
 
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Cavolo questo contest per me è stato maledetto!! xD
Purtroppo non sono riuscita a partecipare, nonostante alla fine ci siano stati dei posti disponibili 🙈
Però sicuramente passerò a spiare la classifica! ;)
In bocca al lupo a tutti!

Vale_P
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Post: 815
Giudice*****
22/02/2021 20:19
 
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Care e cari partecipanti,
Passo al volo per dirvi che le valutazioni le ho finite tutte! Mi prendo uno o due giorni per rileggere e sistemare qualche punteggio, poi le posto!
Quindi nei prossimi giorni tenete d'occhio il contest 🧡


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Post: 815
Giudice*****
25/02/2021 10:34
 
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VALUTAZIONI ^_^

Eccoci qui! Le storie che mi avete fatto leggere sono state tutte molto belle e sono felicissima di aver avuto partecipanti tanto brave/i :-)
Questa è ma mia prima esperienza “dall’altra parte della barricata” e devo dire che ho trovato alcune difficoltà nell’assegnare i punteggi (è stato difficile tradurre in numeri le mie impressioni; sicuramente nei prossimi contest cambierò la griglia valutativa). Vi chiedo quindi di non guardare i numeri o la posizione, ma di concentrarvi sui giudizi dove ho cercato di essere il più chiara e onesta possibile e dove ho argomentato, come meglio sono riuscita, i mie pensieri sulle vostre storie.

Per favore, per una questione di ordine, da adesso fino al mio via libera non lasciate commenti. Aspettate che finisca di pubblicare tutta la classifica + un post riassuntivo e poi potrete dire tutto quello che vorrete (così la classifica rimane tutta unita e io non mi perdo le vostre risposte).

Se vorrete che rilasci la valutazione anche come recensione sul sito fatemelo sapere (vi chiedo gentilmente di dirlo esplicitamente qui in discussione, grazie ^^ ). Per le recensioni premio vi chiedo di consigliarmi una storia che vorreste che recensisca: vanno bene drabble, flash, Os ed eventualmente capitoli di long. Vanno bene sia originali che fanfiction; per quest’ultime cerchiamo di trovare dei fandom che conosco così per me la lettura sarà più piacevole e voi avrete un parere un minimo competente :-)
Bene, ora, ciancio alle bande e iniziamo. Rullo di tamburi…


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Post: 815
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25/02/2021 10:35
 
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11^ CLASSIFICATA:

La vita di una Candela
di rosy03/Laila-Dahl

- Stile: 7/10

Lo stile nel complesso mi è sembrato pulito e chiaro, riesce a rendere piuttosto bene la malinconia della protagonista che ripensa al passato. C'è un senso di fragilità nei confronti di ciò che Mallory si trova davanti. Il dramma della situazione si mescola alle emozioni e ai ricordi della protagonista creando una sorta di bolla che racchiude tutta la storia. Il lessico l'ho trovato semplice, senza giochi di sintassi particolari, ma gradevole e secondo me coerente con le due ragazze. Il punto di vista è interno e ci permette perfettamente di entrare in sintonia e di empatizzare con la protagonista facendoci vivere tutto quello che accade attraverso i suoi occhi.
La storia fa molto affidamento sull’introspezione, sui ricordi e sulle emozioni di Mallory.
Forse mi sono mancate un po’ di immagini visive, ma non solo, in generale ho percepito poco i cinque sensi e invece avrei visto bene qualche descrizione, qualche dettaglio in più che, accompagnata dalle riflessioni, avrebbe reso il racconto secondo me più incisivo.
Un altra cosa che credo si sarebbe potuta rendere meglio è l’ordine di come le informazioni arrivano al lettore perché, così come sono gestite nella flash, mi sono giunte in modo un pochino confusionario. Nel senso che ho fatto fatica a fine lettura a “tirare i fili” e ad avere un quadro chiaro. Cioè adesso cerco di spiegarmi con alcuni esempi più puntuali, aspetta.
La storia si apre con una battuta di Eveline, una confessione detta con “occhi umidi e la voce spezzata.” e va benissimo.
Poi però subito dopo Mallory riflette sul fatto che Eveline sia una bugiarda e ad una prima lettura ho pensato quindi che si riferisse alla frase detta poco prima (che Eveline era brava a fingere di star male). Invece andando avanti alla riga successiva si capisce che “l’essere bugiarda” fa riferimento al suo comportamento nel passato: “non aver saputo guardare oltre i suoi sorrisi, oltre i suoi scherzi infantili.”
Poi Mallory parla di spensieratezza, ma personalmente non ho percepito spensieratezza nelle parole di Eveline, ma solo disperazione, angoscia e rassegnazione. Quindi diciamo che quello che la storia dice non si concordava benissimo con quello che a me è arrivato. Forse con delle descrizioni in più, (concentrandoti ad esempio sul tono di voce o sugli atteggiamenti) avresti potuto dare un senso di spensieratezza alle parole della ragazza, ma così, con solo la sua battuta a me non è arrivata.
Nel complesso però la lettura è stata piacevole, scorrevole e mi ha ben intrattenuta ed incuriosita.

- Trama e Personaggi: 6 /10

Mi dispiace veramente tantissimo dare un voto basso, seppur sufficiente, in questo paramento. E spero davvero che tu non te la prenda, ma a lettura ultimata mi sono trovata a fare delle considerazioni, per me non facili, che mi hanno fatto prendere questa decisione.
In questa flash il presente della storia si mescola alle riflessioni di Mallory e a dei flashback per dare una visione d’insieme di quello che sta succedendo. Ma la visione d’insieme che ho avuto io alla fine si è rivelata errata. E questo ha creato confusione nel mio giudizio sulle due protagoniste: Evelinne e Mallory.
Ora mi spiego.
Eveline è un personaggio che noi vediamo solo di riflesso. La conosciamo dalle sue parole è vero, ma principalmente ci facciamo un’idea di lei dai ricordi e dalle riflessioni di Mallory. È infatti Mallory che ritengo tra le due il personaggio più esplorato e quello che appare come vera protagonista.
Per parlare di questi due personaggi devo parlare di argomenti davvero molto delicati. E ci tengo a dire che ne ho il più totale rispetto. Il mio è puramente un parere personale riguardo a questa determinata flash. Ma per trasparenza sul voto credo sia giusto riportare questa piccola riflessione.
Arrivata alla fine di questo racconto purtroppo una cosa che non ho compreso è se Eveline si sia tolta la vita per via della depressione (o comunque per una situazione legata a quella sfera), o se questo gesto sia stato un’anticipazione di una malattia terminale.
Dico questo perché la frase con cui si apre il brano “ […] non ce la faccio più. Sono così stanca, Mal.” oppure qui “la consapevolezza di non essersene accorta, di non aver saputo guardare oltre i suoi sorrisi, oltre i suoi scherzi infantili.” e anche in questo passaggio: “[...]Non possono chiederlo a mia madre, mi picchierebbe!”
e considerando anche quello che Eveline dice nella lettera “Cosa puoi aspettarti da una piagnucolona come me? [...]Dimentica quello che ti ho detto, sono stata un’egoista. ”
mi hanno subito fatto pensare alla prima ipotesi: ad una ragazza con alle spalle una storia difficile, con un background sociale e familiare complesso che, non riuscendo più a gestire determinante situazioni trova come ultima via il suicidio.
Ma poi altre frasi unite anche al comportamento di Mallory mi hanno fatto dubitare e pensare alla seconda ipotesi.
Il dire infatti: “non era lei quella che si sarebbe consumata in meno di sei mesi. Cinque. Tre. Due. Quanto esattamente le rimaneva?” oppure “Risponderle equivaleva a imprimerle un bollino di scadenza sulla fronte.// E lei non voleva, era stata chiara su questo.” e anche “furiosa con Evy e con la vita che gliela stava portando via. ” e poi nel finale “E fu in quel lento affondare che si chiese perché. Perché proprio Evy? ” sono tutte espressioni che richiamano situazioni in cui si è già fatto tutto il possibile, situazioni in cui ci si deve arrendere all'inevitabile.
E unito al non fare niente di Mallory, al suo non correre indietro, al non tentare disperatamente di salvare la sua amica (amica a cui sembra profondamente legata) mi hanno dato l’idea di una consapevolezza di impotenza, del non poter nemmeno pensare di opporsi.
Il problema sta nel fatto che, a fine lettura, non sono riuscita a capire quale fosse il motivo dietro al gesto di Eveline.
Anzi in realtà, basandomi sono sul testo, sono giunta alla conclusione che la prima ipotesi fosse quella che tu volessi raccontare. E questo è un problema perché poi guardandomi intorno e andando a leggere alcune risposte che hai dato ad alcune recensioni ho capito che invece ero totalmente fuori strada.
Ma anche rileggendo non sono riuscita a dare una sola chiave di lettura al testo e anzi la presenza di una malattia per me è davvero sfuggevole. Non riesco a trovare qualcosa che mi faccia focalizzare su questo background, che però è importantissimo per comprendere davvero il comportamento di Mallory.
Poiché il non sapere della malattia di Eveline, quindi il considerare che non c’è nessuna malattia, ha reso ai miei occhi il comportamento di Mallory davvero poco realistiche per qualcuno che vede la propria amica fare un gesto estremo. Inoltre ci dici che Mallory non ha avuto minimamente avvisaglie della decisione di Eveline e questo non aiuta a giustificarne il comportamento. In quel caso credo che il suo non correre indietro dopo aver letto la lettera (considerando che si sono lasciate da pochi minuti), il suo non dire niente all’inizio per scacciare i pensieri dalla mente dell’amica, il non chiedere spiegazioni, ma di contro l’accettare passivamente un evento tanto disperato… sarebbe molto irrealistico.
E per me era irrealistico. Lo era fino a che non ho appreso della malattia. Ma non l’ho capito dal testo.
Probabilmente questo si lega anche a quanto ti ho detto nel parametro stile, ma ecco, mi dispiace un sacco, però temo di non aver compreso la storia. E sicuramente è una mancanza mia, ma non saprei come uscirne.

- Uso del Quando: 7/10

Mentre gli stivali affondano nel fango.
Anche qui mi ritrovo a dare un voto non altissimo poiché sebbene per ben due volte nel testo viene richiamato esplicitamente il prompt non sono riuscita a sentirlo a pieno. La prima volta che esso viene richiamato si fa riferimento alle situazioni difficili da cui Eveline riusciva sempre a tirare fuori Mallory. Ci da quindi bene l’idea di una storia alle spalle ricca e complessa. Lo hai usato per rappresentare la forza dell’amicizia delle due ragazze, il loro aiutarsi e supportarsi a vicenda. E da questo punto di vista ho apprezzato veramente tantissimo l’astrazione che hai dato all'ambientazione, sei stata infatti molto brava a rielaborare e a portare ad un livello metaforico il prompt! Davvero ben fatto. Esso poi viene ripreso nel finale della storia e anche qui ho apprezzato l’astrazione che ne hai fatto. Mallory si trova nel fango ma Eveline non c’è più per poterla tirare fuori. Credo che nel complesso l’immagine che hai scelto riesca ad rendere molto bene le emozioni in cui tutto il racconto è immerso. Ma ad essere del tutto sincera avrei preferito che esso fosse amalgamato meglio alla storia, che rappresentasse più spazio nell’economia del racconto. Invece mi è sembrato, si ben utilizzato, ma un po’ marginalmente e quindi non sfruttato al meglio.

Tot.: 20/30


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Post: 815
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25/02/2021 10:36
 
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10^ CLASSIFICATA:

Tutte le volte che non c'è tempo
di PensieriLeggeri/C:arlotta

-Stile: 7.5/10

Lo stile con cui ha scritto questo racconto è semplice e lineare: la narrazione è chiara, senza troppi fronzoli e permette bene di visualizzare quello che accade. Ho apprezzato anche alcune ripetizioni funzionali alla trama, specialmente nelle parti in corsivo a destra nei discorsi diretti.
L'idea di intervallare il racconto con i discorsi diretti composti da due battute di botta e risposta tra i due protagonisti, la figlia e il padre, mi è piaciuta: da un senso di tempo che scorre, scandisce i momenti che passano e li separa sia temporalmente sia a livello emotivo.
Allineato a sinistra invece troviamo la vera e propria narrazione dei fatti con dei piccoli brani che vanno a raccontare dei momenti della vita di Isabella. Questi momenti sono raccontati da un punto di vista esterno alla vicenda, ma che si fa a carico di riportare i sentimenti e le emozioni della protagonista, quasi però con un retrogusto amaro, con un certo giudizio, un senno del poi che si potrebbe ricondurre ad una Isabella stessa che da fuori guarda e riflette della sua vita.
Non ci sono errori particolari da segnalare, tutto fila, ma ci sono alcune affermazioni un pochino cliché, che per me sono frasi molto sentite. Si fanno riferimenti a immagini come il principe biondo e con gli occhi azzurri, lo stereotipo degli adolescenti che vedono tutto il bianco e il nero che non hanno quindi mezze misure, alla testardaggine e alla speranza dei bambini ecc... Sono tutte cose realistiche, e non è affatto un male usarle, però a livello di stile forse sarebbe stato più di impatto cercare delle immagini nuove e più fresche con cui descrivere le sensazioni di Isabella. Cercare delle parole nuove e uniche per raccontare la storia della propria protagonista.
Sempre a livello di stile come punteggiatura se devo dare un consiglio personale, suggerirei di utilizzare di più i due punti, il punto e virgola o il punto e a capo per sottolineare di più alcune parti e dare un ritmo più deciso alla narrazione. Anche il lessico è buono, non ho notato ripetizioni o termini che mi hanno dato difficoltà nella lettura. Forse però nel complesso avrei preferito qualche ricercatezza in più, qualche attenzione in più per rendere unica questa storia.

-Trama e Personaggi: 8/10

In questa storia ci sono due protagonisti: Isabella e Luca. Di loro abbiamo una visione oggettiva che ci arriva attraverso i dialoghi diretti e una visione soggettiva attraverso il filtro del narratore (questa parte la ritengo soggettiva perché come ho detto il narratore adotta quello che a me sembra in tutto e per tutto il punto di vista di Isabella).
Un altra cosa su cui possiamo ragionare è la contrapposizione dei due protagonisti e il loro ruolo nel racconto.
Isabella è la protagonista “diretta”, infatti seguiamo la sua storia, la sua crescita, i suoi pensieri e le sue emozioni. Il mondo ci viene mostrato attraverso i suoi occhi ed è lei che vediamo cambiare. Luca, il padre, è un protagonista “indiretto”, anche lui è presente, ma come un ombra, letteralmente, nella vita di Isabella e pur non volendo ne plasma i comportamenti. Il suo non esserci nell’infanzia della figlia ricade però non solo su Isabella, ma anche su se stesso. Isabella, pur non volendo, ricalca il comportamento del padre quando è lui a chiedere un rapporto con lei.
Entrambi sono dei personaggi realistici, con dei comportamenti coerenti. È facile aver sentito di storie come questa, ci racconti di una dinamica che davvero possiamo ritrovare spesso nella vita reale.
La scelta di raccontare di un’intera vita in così poche parole è ardua. In questa Flash ci hai riportato a grandi salti quello che è il vissuto di questi due personaggi e marginalmente di quelli che vi sono attorno.
Se devo essere del tutto sincera avrei preferito che tu ti fossi soffermata su di un periodo più ristretto della vita di Isabella. Non perché non mi piacciano i racconti che percorrono un arco narrativo così ampio, ma perché credo che quando si ha poco spazio la cosa sia complicata. Se ti fossi soffermata su degli eventi più circoscritti e magari più specifici/particolari da raccontare, Isabella e Luca sarebbero potuti apparire ancora meglio. Penso infatti che per rappresentare un personaggio, per farlo comprendere a chi legge, non c’è necessariamente bisogno di far vedere tanto della sua vita, ma bastano pochi momenti, istanti che lo possano caratterizzarlo e mostrarlo nella sua unicità.
Non so se così facendo sarebbe cambiata l’idea di base della flash (quella appunto di percorrere la vita di Isabella attraverso le “mancanze” del padre), ma sicuramente avresti dato una maggiore identità alla protagonista.

-Uso del Quando: 8/10

Tutte le volte che non c'è tempo.
Il tempo che manca in questa storia è sottolineato particolarmente dai discorsi diretti che, come ho già accennato, fanno un po’ da voci fuoricampo, rendendo la storia immersa come in un flashback avvolto da una malinconica atmosfera di biasimo.
Quello che ho percepito, quasi come sotto-testo nella vita di Isabella, è il racconto del non trovare il tempo per le persone, a noi care, che ne hanno bisogno. Luca non ha tempo “da perdere” per Isabella, quando invece Isabella ha bisogno del tempo di Luca. E poi viceversa Isabella non vuole avere tempo per Luca quando forse è lui che ne avrebbe bisogno (in un tentativo di redenzione forse? Vorrebbe quasi scusarsi con la figlia per non esserci stato?).
L’importanza delle nostre scelte e di come il nostro tempo, come noi scegliamo di gestirlo, assume valore per gli altri molto di più di quello che pensiamo.
Mi è parso però che sia più un racconto delle conseguenze del tempo che non c’è, più che del cosa accade quando il tempo non c’è. Luca non ha tempo e Isabella ne soffre, impara da quel tempo mancato e immagazzina rancori e comportamenti: si forma.
Ho notato una sorta di ciclicità nel raccontare queste mancanze. La flash infatti si apre e si chiude con il tempo che c’è (all’inizio Luca vuole stare con la figlia e alla fine Isabella vuole stare con la nipote) mentre nel centro del racconto il tempo si è perso.
E ho trovato questa interpretazione, seppure ben analizzata e delicatamente trasposta, molto amara.

Tot: 23.75/30


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9^ CLASSIFICATA:

Le campane della verità
di Freya_Melyor

- Stile: 8/10

Lo stile con cui si presenta questo racconto l'ho trovato ben ponderato.
La narrazione è fluida e pulita; non ci sono particolari ricercatezze tecniche, ma nel complesso ho trovato che, grazie anche a delle scelte lessicali coerenti e ad un ritmo costante, si riuscisse bene a far trasparire l'atmosfera di tristezza, rimpianto e malinconia nella quale la protagonista si trova.
Il racconto si basa soprattutto sull'introspezione di Elena e credo che tu sia riuscita a legare molto bene il presente narrativo con il racconto retrospettivo di quella che è la storia d'amore finita. Ci sono infatti alcune frasi che raccontano il presente narrativo, quando la ragazza è seduta sulle scale della chiesa, che fanno da gancio per poter raccontare, e quindi farci vedere, il passato di quello che è stato. Il brano racchiude in se quindi una sorta di Flashback che va a riempire i pensieri e i ricordi della ragazza.
Come ho detto è una storia che si basa sull’introspezione e sulla riflessione e che fa uso di una sorta di flusso di coscienza in cui Elena va a richiamare alcuni avvenimenti del passato.
Ci sono alcune immagini molto evocative e suggestive sia per quanto riguarda il passato ( ad esempio l'aurora boreale o i fiordi ) sia per quanto riguarda il presente (ho apprezzato particolarmente all’inizio del racconto quando la ragazza cerca di mettere a fuoco la targhetta della birra) credo siano immagini molto sottili e precise che riescono a dare un senso di realtà e di concretezza al racconto.
Non do tantissimo in questo parametro però perché a livello di stile credo avrebbe giovato la presenza di una maggiore incisività. Il racconto è sì molto evocativo e sentimentalmente ben strutturato, ma, secondo me, avresti potuto dare un ritmo un pochino più serrato in alcuni punti (ad esempio nella rievocazione della loro storia) o cercare di evocare delle scene un pochino più particolari che secondo me avrebbero potuto dare ancora più unicità alla storia.
Nel complesso però lo stile narrativo del racconto risulta molto piacevole: è semplice ma d’effetto e riesce bene a mantene una propria identità rendendo facile l’immedesimazione a l’empatia con la protagonista.

- Trama e Personaggi: 8/10

Veniamo ora alla trama e la caratterizzazione di personaggi.
La trama è, credo posso dirlo senza far rimanere male nessuno, molto semplice: una ragazza che si trova a fare i conti con una storia d'amore finita. Eppure la sua struttura e il suo sviluppo la rendono fluida, diretta e mai banale.
Mi è piaciuto, come ti ho già detto nel parametro stile, come tu sia riuscita a mescolare il presente narrativo con il Flashback e quindi a darci informazioni sulla storia d’amore finita attraverso degli elementi del presente del racconto che richiamano i ricordi. Da questo punto di vista la struttura credo sia molto buona poiché è una trama facilmente comprensibile e che ci permette di immedesimarci in Elena in modo molto naturale.
Per quanto riguarda Elena la sua caratterizzazione l’ho trovata ben pensata, si sviluppa a poco a poco nel corso della storia, partendo da piccoli particolari e crescendo man mano che ci avviciniamo alla fine così da darci una visione d’insieme chiara e completa. La veniamo a conoscere attraverso un testo principalmente introspettivo. Vediamo le ragioni e i sentimenti della ragazza che ci arrivano in un modo molto realistico e veritiero. Credo che da questo punto di vista sia tutto positivo. L’unica cosa che mi sento di dire è che forse per comprendere appieno i suoi sentimenti ci mancano alcuni pezzettini: non vediamo il momento della rottura, ma vediamo solo un post. Vediamo quello che la rottura comporta, ma credo, forse per gusto personale, sarebbe stato più incisivo conoscerne anche il “motivo materiale” della fine della sua relazione, che avrebbe fornito una maggiore comprensione e consentito ancora più empatia con Elena.
Nonostante questo però ho trovato molto d’impatto la forza che hai dato ad Elena. Il suo riconoscere nella fede qualcosa di vitale e fondamentale, qualcosa che si rende conto di non poter mettere in secondo piano. E questo rende il suo personaggio, a mio parere, molto interessante e profondo. Si è ritrovata dover fare una scelta dolorosa e ha preso la decisione che spera possa portarle maggiore gioia per il futuro.

- Uso del Dove: 8/10

Dove il suono delle campane non arriva.
Per quanto riguarda l'utilizzo dell’ambientazione ho apprezzato veramente tanto la rielaborazione che è stata fatta (e in realtà credo che sia una delle poche storie in questo contest che hanno rielaborato così astrattamente il prompt) e questo mi è piaciuto molto!
Le campane infatti vengono intese non solo come le campane materiali, quindi il loro suono che non arriva alle orecchie di Yuris poichè lui si trova chilometri di distanza, ma anche da un punto di vista spirituale: le campane rappresentano qui la chiesa e la fede di Elena.
Trovo che questa associazione sia molto bella. Le campane sono un elemento molto presente nella nostra cultura, pensiamo appunto ai campanili presenti ancora oggi in ogni paesino e in tutte le chiese e mi è piaciuto molto che tu abbia richiamato qualcosa di così familiare eppure spesso dimenticata. Inoltre esse sono utilizzate anche in senso astratto: le le campane non arrivano a Yuris poiché egli non è credente e anche questo richiama la nostra cultura perché le campane delle chiese suonano proprio per ricordare ai fedeli l’avvicinarsi l’ora della messa, e quindi il momento di far spazio alla fede. Secondo me, però, avresti voluto dare al prompt più spazio: magari darne qualche accenno anche nella parte iniziale della Flash (facendo degli accenni al fatto che Yuris non è credente anche nei ricordi di Elena in maniera più esplicita) mentre così come l’hai resa l’ambientazione risulta chiara solo nella parte finale del racconto.

Tot.: 24/30

Questa storia vince il premio SpecialDove:
Ho deciso di assegnare a questo racconto il premio speciale per la categoria Dove? poiché ho apprezzato tantissimo il lavoro di rielaborazione e di astrazione fatto nell’utilizzo dell’ambientazione. La storia risulta approfondita a più livelli e questa ricercatezza mi è piaciuta molto!


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Mainichi - ogni giorno.
di Mirin/LadieBlue

-Stile:7.5/10

Lo stile di questa storia è estremamente curato.
Il lessico è davvero vario e la presenza di ripetizioni è strettamente voluta. Si vede tantissimo la ricercatezza e il lavoro che c’è dietro questo testo.
Ci sono dei piccoli errori di battitura/distrazione, che però non ho considerato per il punteggio, esempio qui: “Questa routine mi marchiato” dove manca un “ha”.
Nel complesso è uno stile ambizioso, con periodi complessi e strutture sintattiche particolari.
Personalmente però, arrivata alla fine, ho fatto un po’ di fatica a districare la narrazione dall’esposizione stilistica, e questo credo sia legato sopratutto alla parte tipografico/visiva, se cosi possiamo chiamarla, di cui parlerò tra poco.
Ho notato che che la maggior parte delle frasi sono molto lunghe, con un susseguirsi di azioni/eventi/pensieri intervallati da virgole. A volte però avrei visto meglio l’utilizzo dei punti fermi, come hai fatto nella seconda riga all’inizio del testo, perché credo possano rendere meglio l’idea di disperazione tachicardica che il protagonista prova.
E ora, come accennavo, arriviamo al punto che mi ha dato più da pensare.
È vero che non era mia intenzione valutare l'impaginazione dei racconti, ma parlando dello stile non posso assolutamente ignorare la resa grafica con cui questa storia si presenta.
Infatti la parte grafico/visiva, in questo particolare caso, è pienamente partecipe nel raccontare l'introspettività del protagonista.
Ci sono frasi in corsivo, in grassetto, parole di un font, parole di un altro, alcune sono in una dimensione, altre più piccole o più grandi e per una battuta si fa uso anche di un colore diverso dal nero, il verde fluo nello specifico.
Sarò sincera, non mi aspettavo di ricevere una storia così particolare (in generale ne ho trovate davvero pochissime su efp che si avvalessero di tutta questa attenzione tipografica). L'intento, capisco bene, che era quello di rappresentare i pensieri di Takashi di dargli quasi una voce indipendente, e sopratutto di trasmettere la disperazione, la trappola in cui è costretto. Ogni font+grassetto/corsivo+grandezza cerca di identificare un tipo di pensiero differente che affiora nella mente di Takashi.
Quel continuo “Ogni giorno” come un mantra maledetto che avvolge la mente di Takashi e la stritola; le parole in maiuscolo che sono quasi un urlo muto che nessuno sente; i pensieri verso la madre e Kim, che quasi richiamano una supplica, una ricerca vana dell’aiuto e della comprensione degli altri.
Ma sarò molto onesta: nel complesso tutto questo "movimento" del testo mi ha distratta e mi ha allontanata dal cuore della storia. Le parole del dramma di Takashi si perdono dietro tutta questa apparenza che a tratti mi ha confusa. Era davvero necessario usare tutti questi font? Personalmente credo che la forza di un testo sia qualcosa che va al di la di come tipograficamente esso è presentato. E quindi mi è sorta un'altra domanda: ma se non ci fosse stata tutta questa grafica a incorniciarla, questa storia sarebbe stata lo stesso "buona"? Sinceramente penso di si, e anzi credo che mi sarebbe arrivata ancora meglio. Non mi sarei fermata a chiedere "ma perché questa frase è scritta piccola piccola?" o "perché proprio il verde?" (davvero, perché proprio verde? Verde evidenziatore poi… non mi è per niente chiaro), avrei letto e avrei mantenuto la mia attenzione su Takashi empatizzando con lui in modo più immediato.
Ovviamente comprendo tutto il lavoro che c’è dietro, e l’ho apprezzato moltissimo! Con quanto detto non voglio assolutamente sostenere che parole o frasi particolari nel testo non ci debbano essere, assolutamente no, ma forse in questo caso avresti potuto dosarne meglio la quantità.

-Trama e personaggi:10/10

Come spero che si sia capito dal parametro precedente credo che Takashi Yoshinaka sia reso estremamente bene come personaggio. La sua è una vita che è arrivata alla fine. Una storia che arriva ad una tragica conclusione.
Le tematiche che tratti sono estremamente delicate.
E io devo ammettere di non conoscere per niente la situazione che vai a raccontare, ma nel mio piccolo posso dire che il background del protagonista arriva molto forte ad ogni riga e in ogni istante.
Essendo la narrazione in prima persona il punto di vista del protagonista arriva amaro e crudo ad ogni paragrafo. É una storia prettamente introspettiva dove i pensieri e le azioni di Takashi si mescolano in modo spasmodico e indistricabile.
Si percepisce il suo dramma interiore e, oltre al presente della storia, riusciamo anche a farci un idea chiara del passato e dei rapporti sia familiari sia interpersonali del protagonista.
Tutto si aggiunge a questo puzzle di sensazioni ed emozioni che stai man mano costruendo.
Il protagonista ha una grandissima introspezione. Ci racconti di lui in diversi aspetti sia caratteriali, sia quotidiani, sia di background. Takashi è presente in tutta la sua complessità e i personaggi che gli girano intorno, dai genitori, a Kim, fino allo stesso capo del lavoro, sono appena accennati ma rappresentano non lo sfondo ma bensì la situazione stessa in cui il protagonista è immerso e da cui non può scappare. Una nota voglio dirla a proposito del capo del lavoro di Takashi: quest’uomo, che non appare mai nella flash, è quasi una figura irraggiungibile e idealizzata, rappresentazione di questa società che chiede sempre e che distrugge.
Insomma nel complesso mi sembra veramente un ottimo lavoro. In poche righe sei riuscita a dare non solo una trama nel presentare narrativo della storia ma anche a costruire uno sfondo molto preciso della situazione sociale nel quale ci Takashi vive.

-Uso del Quando:7/10

Prima di firmare.
Ad essere del tutto onesta non ho sentito molto la “firma”. Cioè ho percepito tantissimo il “prima”, ma più come un “gli istanti prima della fine” anche se non sono propriamente istanti quelli che ci racconti.
Il peso che la richiesta del nuovo contratto che Takashi Yoshinaka riceve mi è passata però un po’ in sordina. Cioè io ho percepito che Takashi sta male anche prima della richiesta del nuovo contratto. Ho interpretato come la sua drammatica situazione sia più la conseguenza di una vita intera immersa in un sistema distruttivo e malsano, un sistema che non da spazio di respiro, che ti trascina sempre più in basso. Il suo malessere e la sua disperazione li ho percepito come il culmine di anni tirati al limite, più che una conseguenza della nuova firma. Non so se mi spiego. Cioè ho razionalmente capito che il nuovo contratto è la goccia che fa traboccare il vaso, ma il dramma di Takashi non è la firma. La sua disperazione è in tutto quello che ha portato a questa quasi firma. Ovviamente il prima che racconti è una situazione ben visibile. Si percepisce lo stato mentale del protagonista, i suoi ultimi giorni sono cosparsi da una consapevolezza che si nasconde dietro ogni gesto ed ogni pensiero. Senza che mi ripeto: questa parte l’ho trovata resa bene e molto forte, su questo non ho dubbi.

Tot:24,5 /30


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7^ CLASSIFICATA (parimerito)

Alba
di Spettro94

-Stile: 8/10

Lo stile con cui è scritta questa Flash nel complesso mi è piaciuto e ne ho apprezzato la ricercatezza. Ho percepito immagini vivide e forti. C’è un non so che di poetico nel come ci racconti questo momento, sia nelle scelte lessicali, sia nelle costruzioni delle frasi.
Ci sono solo due questini che mi sento di farti notare.
Uno è che nel testo sono presenti una serie di espressioni che, secondo me, cercano di tirare la storia verso uno stile aulico che però, per come l’ho percepita io, si scosta un po’ dall’ambientazione urbana del racconto. Cioè, non c’è niente di male nel voler usare un lessico alto, però, per me, questa scelta deve essere giustificata dal contesto e/o dal punto di vista. In questo racconto il contesto è urbano e temporalmente vicino al nostro presente (abbiamo infatti insegne al neon, banconi sbeccati, cellulari ecc ) e il punto di vista è quello di un ragazzo di un età non specificata, ma io l’ho percepito giovane. Da questo la cosa su cui io avrei fatto più attenzione è il linguaggio con cui viene espresso l’immaginario di Mikke.
Mi riferisco a espressioni come “algido”, “forte fu il ruggito”, “avulso” , “una pia dama”, “immoto”, “celanti ciò”, “caro compagno” e altre che, un po’ per l’inversione tra soggetto e complemento, un po’ per la scelta di un lessico poco comune, mi hanno lasciata un attimo perplessa: un ragazzo contemporaneo pensa utilizzando questi termini? Non dico di no, e non dico che il filtro del narratore non possa giustificare il loro utilizzo, però ecco nel caso specifico di questa storia non mi sono sembrati particolarmente calzanti per trascrivere l’immaginazione di Mikke. (Ci tengo a dire che questa parte sta nella sezione Stile perché è appunto il “come mostrare quello che Mikke pensa” e hanno poco a che vedere con la caratterizzazione di Mikke di cui parlo dopo). In generale, senza togliere la ricercatezza lessicale di cui fai uso, avrei visto più appropriato l’uso di espressioni e costrutti più coerenti con il contesto.
E due ti segnalo che ci sono due o tre frasi a cui secondo me manca un complemento, te le riporto di seguito:
“Granelli di polvere galleggiavano rimandando la sensazione che il tempo fosse sospeso”→ galleggiavano dove? “nell’aria” immagino, e secondo me non è scontato per una comprensione davvero chiara della frase.
“Anche quel mattino lo osservò sorseggiare da una tazzina fumante” → sorseggiare cosa? “il caffè” suppongo.
“ Gli bastò ripulire la sedia dal nevischio e gettare un telone prima di sedersi e attendere” → gettare dove? “sopra la sedia” immagino, ma anche qui come prima l’omissione del complemento rende un pochino confusa la comprensione e mi ha fatta soffermare un attimo a rileggere la frase.
In generale queste omissioni rendono, al mio orecchio, le frasi un po’ monche. Forse è stato per il limite di parole o forse per evitare ripetizioni, però ecco personalmente avrei esplicitato i vari complementi in modo da dare un maggior senso di completezza ai periodi.
Per il resto ho trovato tutta la descrizione dell’alba e dei sentimenti di Mikke veramente ben espressi. Il tuo stile è ricco e preciso. Mi sono piaciute in particolare le similitudini tra i tavoli e i bambini e tra la piazza e il balcone senza ringhiera, veramente originali. La storia ha un ritmo quasi teatrale: inizia lenta, e poi man mano che si va avanti, si fa sempre più incalzante. Intervalli fasi più complesse con altre più brevi che donano alla narrazione un andatura che accompagna nella lettura in modo da far crescere l’attesa dell’alba nel lettore insieme a Mikke.
Il lessico è vario, ampio e (a parte quelle espressioni di cui ho parlato sopra) mi è sembrato molto calzante e adatto alla situazione di attesa, stupore e meraviglia che ci racconti.

-Trama e personaggi: 8/10

Mikke è un sognatore, un ragazzo dall’animo gentile la cui caratterizzazione mi è arrivata chiara e forte. La lunga metafora che Mikke fa tra l’alba e una dama tra se ed un cavaliere mi è sembrata molto romantica e richiama il suo lato ancora bambino, forse, la sua voglia di vedere il modo ancora con gli occhi profondi dei poeti. Non sappiamo che tipo di artista sia Mikke (citi la poesia la prova la pittura e la scultura) forse definirlo avrebbe aiutato a dargli una maggiore identità? Mikke è innamorato dell’alba, è innamorato della vita che inizia a e ci trasmette questo suo amore e questa sua meraviglia molto bene. La sua visione del mondo è fiabesca, magica e porta con se un sentimento dirompente dell’affetto verso la sua musa ispiratrice. Forse sarebbe bastato qualche piccolo dettaglio in più su Mikke, magari in mezzo alle descrizioni o alle sue riflessioni, qualche dettaglio della sua vita personale, che lo avrebbe reso sicuramente più “unico”. Mikke infatti a me è arrivato come un sognatore romantico (e mattiniero), ma forse è rimasto un po’ vago e sarebbe stato bello scorgere nella flash qualche dettaglio più specifico.
La parte di trama forse è un po’ carente, ma non posso dire che sia fatta male. Ci racconti di un mattino, un mattino qualunque in un freddo inverno qualunque, un mattino silenzioso che però al sorgere del sole diventa vivo. L’alba colora il mondo e la vita a gli occhi del protagonista, lo riempe di gioia e gli da forza. Non è originalissima come situazione, penso che possiamo ammetterlo, però l’ho trovata coinvolgente e funzionale alla storia.

-Uso del Quando: 9/10

Quando sorge il sole.
Se volessi essere proprio pignola dovrei dire che “alba” e “sorgere del sole” sono due cose leggermente diverse: l’alba infatti è il momento che precede il sorgere del sole. L’alba è il crepuscolo, quando il sole ancora non si vede, quando il cielo inizia ad imbiancarsi. Il sorgere del sole è invece quando il sole comincia ad affacciarsi nel cielo...
Ma non voglio essere pignola, perché comunemente le due cose sono usate, nel parlato comune, come sinonimi (e perché nemmeno io prima di questo contest sapevo la differenza).
L’alba è personificata, sia nei sentimenti e nel rapporto che Mikke ha con lei, sia nella vera e propria descrizione presente nel testo.
Come abbiamo già ripetuto più volte Mikke considera l’alba come la sua musa, la saluta ed è felice di incontrarla proprio come lo sarebbe se lei fosse davvero una sua amica. È personificata nelle azioni: è una dama che cavalca l’orizzonte, che arriva e accarezza il mondo con le sue dita fatte di luce e calore, arriva in punta di piedi a svegliare la città. Mikke si vede come un cavaliere pronto a seguirla e amarla.
L’alba avvolge tutto e avvolge anche Mikke, non sono fisicamente, ma anche nei pensieri e nelle emozioni. Il paragone fiabesco, epico quasi, cavalleresco è bene reso. L’alba è una dama cortese, di quelle di cui si legge in certe poesie medioevali. Una dama lontana a cui giurare fedeltà.
L’unico motivo per cui non mi sento di dare un il punteggio pieno in questa sezione è proprio questo perché, nonostante sia stata una descrizione resa bene, l’ho trovata un pochino “piatta” come idea. Di quante dame e principesse bellissime e perfette abbiamo già sentito parlare? Quanti baldi cavalieri hanno giurato amore eterno a donne irraggiungibili? Personalmente tantissimi. E nonostante questo tuo racconto sia ben riuscito, sarebbe stato, secondo me, ancora meglio se avessi dato un tocco più personale al rapporto tra Mikke e l’alba, qualche accenno al loro personale connubio, così da sottolineare l’unicità. Non so se mi spiego, spero di si :-)

Tot: 25/30

Questa storia vince il premio SpecialQuando:
Ho deciso di assegnare a questo racconto il premio speciale per la categoria Quando? Perché ho apprezzato particolarmente l’atmosfera avvolgente che questo racconto è riuscito a ricreare. L’ambientazione emerge chiara e decisa in ogni riga e la sua forza mi ha convinta molto.
[Modificato da Earth 25/02/2021 10:37]


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25/02/2021 10:38
 
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7^ CLASSIFICATA (parimerito)

Canto di Natale
di _deleted/R.Mayfair

- Stile: 8/10

L’atmosfera che ci presenti è molto emozionale. Descrivi un ambiente caldo e accogliente e tutto richiama molto bene delle sensazioni positive di festa, casa e famiglia. Un’allegria semplice e avvolgente che ricorda molto bene le feste magiche dell’infanzia. La protagonista si trova sorpresa e incantata da questa nuova famiglia di cui si sente parte, in cui è accolta e avvolta, e tu sei riuscita benissimo a descrivere tutte queste sensazioni.
Tutta la storia segue un ritmo lento e ricco. Grazie anche ad una struttura narrativa che da spazio e si sofferma sui dettagli visivi e sulle emozioni della protagonista. Inoltre tutto il testo ha una forte connotazione introspettiva legata all’interiorità della protagonista: la storia è filtrata dai suoi occhi e dalle sue emozioni che riesci a far arrivare molto bene a chi legge.
Trovo curiosa la scelta fatta riguardo l’uso dei nomi propri nel testo: sono presenti solo quelli degli animali. Nessuna persona viene mai chiamata per nome (abbiamo infatti: Lui, Lei, la nonna, i fratelli, la nuora). Ma questo personalmente mi ha creato un po’ di distacco con i personaggi.
Il lessico è ampio, vario, mi verrebbe da dire forbito anche. Scelte lessicali mirate sono state adoperate molto bene nelle descrizioni così da creare una sorta di atmosfera magica in cui, come ho detto, tutta la storia è immersa.
Il tono della storia risulta nel complesso raffinato e posato, che riesce a dare all’ambientazione un’anima suggestiva, ricca e potente. Leggendo sono stata subito avvolta da questa narrazione quasi sognate dove tutto è descritto in maniera “scintillante” e avvolgente.
Ad essere sincera però vedere questo tipo di tono narrativo adoperata per raccontare un momento, si magico e carico di mozioni, ma estremamente vicino alla realtà odierna mi ha un po’ stranita. Nonostante nel complesso trovi infatti la scena estremamente bella e suggestiva (corretta e perfettamente funzionale nella forma), arrivata a fine lettura, la consapevolezza di un ambientazione temporale odierna e contemporanea mi ha fatto un po’ rivalutare questa tua scelta. Quello che usi e un tono che io associo alle favole, alla magia di ambienti eterei e incantati. E trovarlo invece usato per descrivere il natale del duemilaventi mi ha lasciata leggermente confusa. Nonostante comprenda l’intento di raccontare un momento di ritrovata gioia e amore per la protagonista, il risultato complessivo mi è sembrato un po’ fuori fuoco. Forse è per gusto personale, ma avrei trovato più efficace e coerente con l’ambientazione una voce più vicina alla protagonista, più personale, una narrazione che riuscisse a dare una percezione coesa e concorde al presente narrativo del racconto. Una voce meno eterea insomma.

- Trama e Personaggi: 8/10

La trama è semplice: ci racconti della vigilia di natale che la protagonista passa con la famiglia del suo fidanzato dove viene presentata ufficialmente. Le descrizioni dell’ambiente, delle azioni e degli spostamenti della protagonista risultano chiari e comprensibili. La storia ha una chiara collocazione temporale e spaziale che permette di comprendere e contestualizzare i sentimenti e le emozioni della protagonista. Per quanto riguarda la caratterizzazione della ragazza infatti quello che emerge fin dalle prime righe è la forza dei suoi sentimenti, la sorpresa e la gioia, il suo essere serena felice e innamorata. Come lettrice mi sono arrivate tutte queste sensazioni positive, ed ho facilmente empatizzato con lei.
Quello che manca forse è un po’ di background in più sia della protagonista che delle persone che la circondano. Di lei qualcosa ci arriva nell’ultima parte del testo, ma poco. La serata che la protagonista si trova a vivere si intuisce essere in netto contratto con ciò a cui è abituata che dai suoi pensieri ci appare grigi0, complicato e forse problematico.
Il taglio introspettivo del racconto inoltre da poco spazio alle azioni, anche della protagonista stessa ( che magari avrebbero potuto contribuire a dare una rappresentazione più singolare).
Siamo partecipi dei suoi pensieri e delle sue riflessioni e attraverso di lei vediamo il mondo che la circonda, che ci arriva dal filtro continuo dei suoi occhi.
La protagonista infatti arriva al lettore totalmente attraverso la sua interiorità, e quello che emerge è principalmente il sentimento di dolcezza, completezza e amore che prova in quella serata. La ragazza si sente accolta e protetta. È un momento di stallo, un momento bello, che la fa sentire bene e le fa dimenticare le difficoltà della vita di tutti i giorni. Una pausa incantata e da cui, comprensibilmente, non vorrebbe più uscire.

- Uso del Dove: 9/10

Nella nuova casa.
La casa viene intesa sia in senso materiale che in senso più lato.
Nella storia è descritta infatti nel suo essere abitazione: ci parli della tavola imbandita, con le sue pietanze e decorazioni; descrivi il luogo dove la casa sorge, un borgo isolato e circondato dai campi ricoperti di neve con i cavalli che pascolano intorno. Dal punto di vista fisico mi hai permesso così di immaginare e di conoscere l’ambiente proprio a livello visivo. Ed credo tu sia stata veramente molto brava in questo: hai lasciato dettagli sull’ambiente e lo hai reso credibile e realistico.
Ma poi la casa viene considerata anche in senso più astratto. Emerge molto bene infatti il concetto di nucleo familiare, di comunità di persone che convivono nello stesso ambiente e che sono legate da un’intimità. La casa è quindi intesa come un luogo affettivo più che fisico. La famiglia del fidanzato della protagonista popola e colora la casa materiale e sono loro stessi una casa che accolgono e inglobano la protagonista tra le loro.
E tutto questo per la protagonista è nuovo. È la prima volta che la ragazza si trova a vivere questa situazione e nonostante la paura iniziale, nel momento del racconto si trova già a proprio agio, felice di questa nuova esperienza e speranzosa per un futuro che possa essere ricco di emozioni positive come quel momento. Forse con un pochino di background in più il senso di “nuovo” sarebbe potuto apparire ancora meglio sottolineato, ma credo che anche così risulti chiaro e comprensibile.

Tot.: 25/30
[Modificato da Earth 25/02/2021 13:34]


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25/02/2021 10:38
 
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6^ CLASSIFICATA (parimerito)

In un caffè
di Kim WinterNight/Kim_

- Stile: 8.5/10

Lo stile è buono. L’ho trovato molto piacevole, scorrevole e fluido. Riesci a catturare da subito il lettore attraverso una narrazione che rimane lineare e coesa, senza cadere in inutili fronzoli che possono stonare, ma capace di trasmettere tutta la dolcezza e la profondità del legame di questa coppia. Mi hai trasmesso una bella atmosfera di serenità e nel complesso l’ho trovata una lettura molto piacevole. Le frasi non sono né troppo lunghe né eccessivamente brevi e grazie anche ad una la punteggiatura ben inserita, riesci a costruire una narrazione dai toni pacati e composti.
Un’unica frase mi ha lasciata un po’ perplessa, e secondo me stona vagamente con tutto il resto , ed è questa: “finendo di sorbire il liquido scuro dal recipiente in ceramica.“ che è un modo complicato per dire che stava finendo di bere il caffè dalla tazzina. Da qui devo però ben constatare che anche il lessico lo trovato giusto, adatto e coerente con l’ambientazione e con i due ragazzi protagonisti. Le scelte lessicali non sono particolarmente alte, ma neanche troppo semplici, sono il giusto mix adatto a raccontare una mattina di casalinga intimità.
Una cosa che mi ha spaesata un pochino è che in alcuni punti ho fatto un po’ fatica a capire chi stava facendo/dicendo cosa. E non perché le frasi fossero confuse, assolutamente no, ma perché hai fatto riferimento a caratteristiche dei due personaggi (come “il moro” o “il riccio”), senza però aver specificato prima a chi dei due appartenessero. La cosa comunque non è grave, perché essendo solo due i protagonisti della storia andando a senso si arriva facilmente a chiarisi le idee. Però ecco ho pensato fosse giusto segnalartelo, anche perché la flash fa parte di una raccolta e più ampiamente di una serie. Ora io non ho messo nessun tipo di restrizioni in queste senso, quindi andava benissimo presentarla, però fai attenzione a non dare per scontate informazioni che a te autrice o a chi conosce già le storie di Martin e Joe risultano ovvie, perché per chi si approccia per la prima volta ai tuoi personaggi potrebbero non risultare immediate ( e quindi la flash potrebbe non reggersi benissimo da sola). Ma ripeto, non è questo il caso.
Faccio poi un unico appunto sul punto di vista. Tutta la storia è raccontata in terza persona con la focalizzazione interna del personaggio di Martin, ed in generale la cosa mi è parsa ben gestita: seguiamo i suoi pensieri e le sue osservazioni e le sue emozioni con facilità ed estrema naturalezza. Ma verso la fine ci sono queste due frasi che ti riporto: ”Joe riusciva a percepire il suo sguardo anche se non poteva effettivamente vederlo.” e “Joe si esibì in una smorfia e pensò di insultarlo, poi sorrise: in fondo non voleva rovinare quell’occasione speciale. ” che sono palesemente nel punto di vista di Joe. Ora non so se è fatto apposta, se ho interpretato male io, ma sinceramente non credo, anche perché tutto il resto è reso molto bene nel punto di vista di Martin. Personalmente consiglierei di rivederle così da rendere tutto più omogeneo. Comunque nel complesso molto bene, sei riuscita a farmi entrare in sintonia con Marin e Joe e a trasmettermi sensazioni positive.

- Trama e Personaggi: 8.75/10

Martin e Joe sono i due protagonisti di questo piccolo spaccato quotidiano. Quello che ci racconti è la mattina in una giornata che sembra qualunque ma che invece è speciale. Sei riuscita in poche righe a delineare e a caratterizzare i due protagonisti molto bene secondo me. I due ragazzi appaiono molto affiatati, e complici. Martin mi è sembrato quello più romantico e premuroso, attento alle piccole cose, ricorda l’anniversario di quando hanno iniziato a vivere insieme e vuole silenziosamente festeggiare questo avvenimento con il suo caffè coretto con lo sciroppo d’acero. Joe invece è più energico, vivace e spensierato, di lui ci racconti dello scherzo che ha fatto a Martin, del suo odio per le zanzare ed mi è apparso quasi teatrale nei modi e nei toni. Entrambi risultano molto naturali e i dialoghi sono vivaci e freschi. Una cosa che non posso negare è che questa sia una delle pochissime storie che ho letto qui sul sito in cui si racconti con così tanta serenità e naturalezza di un personaggio con disabilità. Nel testo non è detto apertamente, ma la cecità di Joe è rappresentata sia dalle sue azioni, sia dalle osservazioni di Martin (poi ovviamente dalle note inserite a fine testo la cosa risulta chiara), ma essa non ha un ruolo centrale nella sua caratterizzazione e questa secondo me è una cosa molto giusta. Ti faccio i complimenti, perché scegliere di raccontare di disabilità non è da tutti e riuscire a farlo in modo così “semplice” nemmeno!
La trama non è molto complessa, i due ragazzi fanno colazione e battibeccano. È funzionale al presentarci i due protagonisti e a darci degli accenni al loro background.

- Uso del Dove: 8/10

In un caffè.
Nel caffè c’è il ricordo dello scherzo di Joe che si è rivelato una scoperta e l’inizio di una strana abitudine con la quale Martin decide di celebrare l’anniversario della casa nuova. Caffè e sciroppo d’acero, amaro e dolce che si mescolano in un connubio a quanto pare delizioso. E un po’, se vogliamo prenderla in senso lato, potrebbe rappresentare anche i due protagonisti, Marin e Joe , diversi alle apparenze, ma che insieme hanno trovato una perfetta stabilità. In quel caffè Martin vede la loro storia, e gli affida il compito di accompagnarlo nei ricordi dei momenti per lui più significativi. Penso sia molto originale come idea. Non mi sento di dare un voto altissimo però perché nella lettura mi è sembrato che il caffè (allo sciroppo d’acero) che Martin sta beatamente gustando nella flash funge da punto di partenza per presentarci questo quadretto di quotidianità che ci racconti. Che sia ciò che da il là per far partire la narrazione, che poi però si sposta sul loro rapporto. Ovviamente non volevo che tutta la flash si incentrasse totalmente sul prompt, sarebbe stato impossibile, però mi è sembrato che il caffè rimanesse un po’ a fare da cornice e invece mi sarebbe piaciuto vederlo più protagonista. Non so bene, è una sensazione personale.

Tot.: 25.25/30


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25/02/2021 10:38
 
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6^ CLASSIFICATA (parimerito)

Un palazzo da scoprire
di thors/ethors

- Stile: 9/10

Lo stile di questo racconto è curato e pulito. La narrazione è scorrevole e ho apprezzato molto come il lessico usato è vario, ma coerente con l’ambiente così da dare a tutta la storia un’atmosfera misteriosa e magica. In particolare credo sia particolarmente riuscita la descrizione con cui si apre il racconto: il castello è presentato e raccontato molto bene, richiamando immagini vivide e evocative.
Se ho inteso bene hai usato un narratore in terza persona esterna. E penso che l'effetto sia ben riuscito: ci permetti infatti di seguire la storia di Edel, di comprenderne le sue motivazioni, ma ci lasci anche dare uno sguardo più ampio, più consapevole, sul quello che le accade, e che le accade intorno.
Il testo è ben ponderato e pur mantenendosi in generale su toni posati, riesce ad arricchirsi di enfasi seguendo le emozioni e le sensazioni della piccola protagonista: la sua curiosità, la sua paura e sorpresa. In particolare ho trovato alcune frasi veramente precise con le quali sei riuscito a catturare alcuni istanti e a renderli perfettamente visibili. Uno tra tutti: "L’essersi persa la impaurì sin quasi a farla strillare." Questa frase è davvero perfetta per rendere lo stato di sgomento e terrore che attanaglia la bambina una volta trovatasi sola.
Per chiarezza avrei visto bene una maggiore esplicitazione dei soggetti in alcuni passaggi. Ad esempio qui: “Una mattina s’attardò più del solito a far colazione.” considerando che c’è stato uno stacco sia temporale che di ambientazione nella narrazione la frase così come è, ad una prima lettura, potrebbe portare a dei dubbi: chi s’attardò? Edel? Il demone di cui poco sopra ci hai parlato? E sebbene, in verità, si intuisce facilmente che il soggetto è Edel, ma non sarebbe stato male trovarlo scritto.
Stesso discorso che qui: “Affascinata e curiosa, la inseguì in stanze e saloni mai visti prima…” chi è ad essere affascinata e curiosa? Chi seguì? (anche qui è facile intuire che il soggetto è sempre la bambina, ma per una maggiore chiarezza avrei preferito che fosse espresso)
Un po’ in correlazione a quanto appena detto, secondo me, non avrebbe guastato un maggior uso del nome proprio “Edel” che appare due sole volte nel testo, una delle quali in un discorso diretto (invece usi un sacco “la piccola”, “la bambina”). Questo non usare, o usare pochissimo, il nome proprio del personaggio protagonista contribuisce a creare un distacco tra il narratore e la storia, velando il tutto di un aria vagamente “fiabesca/leggendaria”. Ma, nonostante comprenda bene la necessità di evitare ripetizioni che rischiano di appesantire la narrazione (in relazione anche alla brevità del testo), questa mancata enfasi sul nome della protagonista rischia di creare un distacco anche con chi legge. Una cosa che noto spesso infatti è che ricordare i nomi dei personaggi è importante per chi legge. Inquadrare un personaggio anche con il suo nome dà subito una marcia in più per avvicinarglisi togliendolo dall’anonimato (non è la storia di una bambina qualunque, ma proprio di Edel!).
Nel complesso però non posso che farti i complimenti perché la storia risulta raccontata in maniera davvero notevole.


- Trama e Personaggi: 8.25/10

La storia si apre con la descrizione di un sogno. Un palazzo bellissimo che ricalca quello della realtà in cui si trova Edel ma che è abitato e brulicante di vita. Nel sogno Edel viene a contatto con un misterioso Giliath, personaggio che potrei definire buono, anche se in verità di lui non sappiamo nulla (in un primo momento avevo pensato si trattasse del demone, ma Edel non sembra fare questa associazione, quindi non credo sia così…). Ad essere del tutto sincera non sono riuscita bene a inquadrare il significato di questo sogno. Rappresenta forse un passato del palazzo? Oppure quello in cui Edel vorrebbe vivere? Come ho detto nel parametro stile, la descrizione del sogno è molto bella e coinvolgente, ma ai fini della trama mi è rimasta un po’ oscura. Perdonami.
La seconda parte del racconto mi è parsa in qualche modo più focalizzata. L’incontro tra Edel e le due statue animate è carico di mistero ed è stato molto originale. (Forse le statue sono due degli abitanti del castello del sogno?)
I personaggi sono la cosa che mi ha sorpresa di più. Anche contando solo Edel, Nemune e il demone essi sono resi in poche parole in un modo profondo e realistico. Hai descritto benissimo il timore e la preoccupazione di Nemune, nel tentativo di mettere in guardia la sorellina e anche il mistero che si cela dietro la figura impassibile, ma gentile, di questo demone.
E poi ovviamente Edel, con i suoi sogni, la sua curiosità e la sua ingenuità tipiche di una bambina piccola che si ritrova a vivere esperienze sorprendenti senza però farsi troppe domande e anzi davanti ai timori della sorella maggiore Edel è sorpresa e non li comprende.
La storia si presenta come uno spaccato della curiosa quotidianità che le due bambine stanno vivendo. Nel complesso però la trama, mi duole tantissimo dirlo, mi è parsa come se fosse “condensata”. Avvengono molte cose e questo ne riduce il respiro di ognuna. Ed è veramente un peccato perché la storia è ricca e curata, ma a monte della lettura mi è sembrato che tutto sia avvenuto molto in fretta come se tu abbia voluto “farci stare tutto”. Non so, sicuramente è solo una mia impressione, ma forse scegliere quale delle due parti raccontare (quella del sogno o quella delle due statue) ti avrebbe permesso di dare più spazio ed analisi ai singoli eventi.

- Uso del Dove: 8/10

Nella nuova casa.
Ammetto che dei tre questo è stato il parametro che mi ha dato più da pensare. È chiaro che Edel si trova in un posto incantato, un palazzo misterioso, sconosciuto e pronto per essere esplorato. E mi è chiaro anche che per certi versi la protagonista identifichi questo palazzo come una casa, non solo perché ci vive materialmente, ma anche perché riesce a instaurare dei rapporti di fiducia e di amicizia con il demone, con Giliath e con la nuova quotidianità. Riflettendoci tutto quello che accade gira intorno al palazzo, al palazzo allegro e pieno di vita del sogno, e a quello silenzioso e misterioso della vita reale. Edel si muove in questa realtà imparando – o almeno lei crede di imparare – a conoscerla e accettandola come qualcosa di benevolo. Quindi non posso affatto dire che il prompt non sia stato usato, o che sia stato usato male, anzi! la casa nuova e presente e protagonista in tutto il racconto. L’unico motivo per cui non mi sento di dare un voto altissimo in questo parametro è perché mi è sembrato un po’ vago il legame emotivo che lega Edel alla nuova casa. Cioè, leggendo la storia ho ben compreso a livello razionale come la bambina viva la nuova vita: Edel sta bene in questa nuova vita, si sente al sicuro ed è felice. Intravediamo anche la contrapposizione con un prima nei pensieri della bambina e quindi anche il “nuovo”, legato alla meraviglia del palazzo e alla sua condizione positiva, acquista ragione. Ma a livello più emotivo questa sensazione mi è mancata un po’. Sicuramente è solo una percezione personale, e sinceramente non so dirti cosa esattamente la provoca. Forse questa sensazione è data dal tipo di narratore scelto, non so, ma ho avuto come l’impressione che tutto si muovesse “oltre un vetro”, senza che davvero i protagonisti entrassero in contatto con l’ambiente. Non do però un voto basso perché comunque, come ho detto, credo sia stato fatto un buon lavoro nel rendere il palazzo protagonista per tutta la storia.

Tot.: 25.25/30
[Modificato da Earth 25/02/2021 13:35]


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