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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Che cosa è la Comunione dei Santi?

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2012 15:15
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Sesso: Femminile
11/05/2010 22:45
 
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Massimo Barbiero, 1973-2010

Massimo se l'è preso la montagna, il martedì 6 aprile, e con lui c'era anche Simone, 24 anni, di Bolzano.

Ho conosciuto
Massimo a Soweto, una piccola baraccopoli nell'estrema periferia di Nairobi, tra Kahawa e Githurai, per chi conosce quei posti. Io ero partito in servizio civile e volevo scoprire la povertà e don Oreste mi disse: "Stai con Massimo e imparerai". Perchè Massimo non era un missionario qualunque, non era un uomo del fare, un imprenditore della solidarietà, un Wolf che risolve i problemi del mondo.

Lui condivideva la vita degli abitanti della baraccopoli, dormiva con loro, spalla contro spalla, sotto le stesse tettoie di lamiera e sopra gli stessi letti pulciosi. Andava con loro a raccogliere rifiuti. Indossava gli stessi sandali di copertone, quelli che ai
wazungu tagliano la pelle, ma agli africani e a Massimo no. Uccideva conigli e raccoglieva rucola, li metteva in una borsa di pelle e poi andava in centro città a venderli ai ristoranti italiani, come un vucumprà all'incontrario. Se c'era una persona che si era fatta povera trai poveri, ecco, era lui.

Qualcuno, forse, non era d'accordo. Dov'era il progetto? E le pance riempite, le latrine scavate, le case costruite, i quaderni e le divise per i bambini? Massimo non si era fatto carico del fardello dell'uomo bianco. Cercava - disperatamente - di fuggire dalla vocazione a essere bancomat - destinato segnato per ogni missionario. per quanto possibile, lui stava semplicemente lì, vicino a chi soffriva, condividendo il suo dolore, le sue speranze, le sue fatiche. Insomma, era un segno profetico di solidarietà, rispetto e speranza. Qualcuno, forse, penserà che tutto questo non serva nulla e che sia solo un gran spreco di risorse. Ma intanto, Massimo si era conquistato la stima e l'amicizia di tutta la baraccopoli. Massimo non era più un mzungu con la testa piena di pregiudizi e il portafoglio pieno di soldi, ma era uno di loro.

Parlava il kiswahili, ma anche il
kikuyu (quanti bianchi a Nairobi parlano kikuyu?). Non pretendeva di dare lezioni a nessuno. Ascoltava tutti, anche l'ultimo dei turisti da slum. Infatti, Massimo era povero ed umile. Un - mio - maestro.

A marzo è arrivata
la sua ultima mail circolare dal Venezuela. Eccola:

hola a tutti!
scusate per il tempo passato, però cercavo e cerco di capire meglio la situazione qui, un po di più ogni giorno. Non è certo come il Kenya, la gente ''povera'' del barrio, dove per ora andiamo a portar la comunione a malati e anziani, è messa meglio della classe media del Kenya, non ci sono baracche e per strada ci son solo alcuni adulti alcool dipendenti. A livello sociale lo stato, per quanto pur criticato, socialista fa molto pensando all' Africa: scuole gratuite, anche l'università statale, una linea di bus pure gratuita, mense dei poveri, strade, acqua e elettricità a tutti o quasi a prezzi davvero bassi. il problema è che il governo è anche opprimente delle libertà individuali: ultimamente ha chiuso delle tv private e banche e catene di negozi e ogni giorno ci son manifestazioni di protesta in qualche parte in Venezuela (qualche settimana fa anche a Merida, per i tagli a acqua e luce che han portato a un intervento dell'esercito e anche 2 morti). Comunque anche la Chiesa è parecchio loquace e non sta zitta e infatti il vescovo di qui è una delle persone un po scomode del presidente Chavez. L' altro problema è poi la delinquenza: c' è una media di un omicidio al giorno a Merida, città di 250000 abitanti, legato anche al traffico di droga. Al barrio, dove dovrei forse andar a vivere, la scorsa settimana avevan ucciso 2 persone e più di qualcuno spaccia droga. C'erano i poliziotti con giubbotto antiproiettile e fucili in mano, ma questo c'era anche a Nairobi. Ora io son in una casa della comunità dove ci son 2 bambine orfane, sto cercando di cimentarmi sempre più con lo spagnolo, che però quando parlano veloce, non capisco molto e dovremmo iniziare delle attività, giochi, con i bambini del barrio, in modo da tenerli impegnati. Come comunità abbiamo pure un' altra casa famiglia, con bambini abbandonati o in affido: Rey, di 5 mesi, in affido perchè la madre fa uso di eroina; Rosa e Cristian che han vissuto per un po' sulla strada, Wiston che era in istituto statale ed era tenuto in gabbia e altri 2 bimbi.Tutti questi seguiti da Ines, Maurizio e Angela, fratelli e sorelle di comunità. Poi c'è una coppia: Giorgio e Monica, che però dovrebbero tornar in Italia dopo tanti anni qui, perchè han adottato una bimba disabile mentale, Carla e qui le cure , comprese eventuali operazioni chirurgiche, non son dello stesso livello che in Italia. Una volta alla settimana mi faccio un giro nelle magnifiche Ande che son qui vicine( c'è il pico Bolivar che è alto 5000 m e si vede la cima con la neve la mattina).Ecco un po tutto quello che sto vivendo qui: con sempre nel cuore il mal d' Africa, per Soweto e la gente e la comunità che ho lasciato lì,per le situazioni di povertà e miseria che si vivono lì, però intanto cerco di capirci sempre di più qui e spero di poter riuscir a vivere un po di più, magari in futuro, quello che in Africa vivevo, trovando i miei piccoli spazi e quella condivisione con i poveri che vivevo a Soweto. Il Signore mi farà capire
Que Dios ve bendiga!
I funerali si svolgeranno a Fossò (PD), martedì 11 maggio, alle 17.

Ciao Massimo, tuko pamoja!



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Caro Massimo,
so che leggerai questa mia non più in una baraccopoli, ma fra le vie del Cielo, in una Luce immensa di immenso Amore...
Leggendo la tua esperienza, non so perchè mi è venuto in mente l'episodio raccontato da Santa Caterina da Siena, sono sicura che Lei stessa te lo potrà ora confermare...

Gesù le fa scegliere cosa portare sulla terra se la corona di spine oppure quella di diamanti...naturalmente Lei sceglierà quella di spine...
Non so perchè ho subito associato a te la medesima scelta...
E di questo ti ringrazio perchè mi confermi, se ce ne fosse mai bisogno, che l'esperienza dei Santi non è affatto a senso unico, ma che ognuno di noi può fare propria nel proprio tempo e con le forze che gli sono più opportune...

Hai scelto la "corona di spine" e, come tutti i santi, ti ci sei trovato alla fine bene...non senza problemi, ma di certo ti sei sentito già a "casa"...

Dalla data postata sopra deduco che sei morto molto giovane...pare che molti grandi santi, quelli un pò speciali (senza togliere nulla ad altri), non sono mai sopravissuti a lungo, penso a santa Teresina del Bambin Gesù, nientemeno che tua Patrona, Patrona delle Missioni...come non pensare a Lei venirti incontro per offrirti una ghirlanda di rose profumate per dirti tutto il suo grazie?
E a santa Caterina da Siena, venirti incontro e condividerti quella Corona di Diamanti che premurosamente ti lasciasti guadagnare dal Ristorto per l'eternità?

Prega ora per noi e con noi, perchè possiamo essere anche noi capaci di scelte radicali e coraggiose e di comprendere quale sia davvero la gioia di una vita pienamente vissuta "accumulando tesori per l'eternità"....la tua cambiavaluta sono stati i poveri fra i poveri, ma soprattutto, ANIME FRA LE ANIME...Cristo in mezzo a tanti "Cristi"!

Non riposare in Pace, ossia, INTERCEDI PER NOI, sollecita le nostre anime, metti una parola buona per il risveglio delle nostre coscienze, e poi si, goditi la Beatitudine che Cristo riservò per i Suoi!
Un abbraccio e un Grazie di tutto cuore!







 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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