È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il Primato di Pietro e la Collegialità dei Vescovi nella Tradizione e nel Concilio Vaticano I

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2014 21:32
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
27/11/2008 18:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Un altro aspetto sul quale Ratzinger è tornato più volte è l'approfondimento del concetto di "AMICIZIA DI CRISTO E CON CRISTO" con il concetto di "OBBEDIENZA A CRISTO E QUINDI L'OBBEDIENZA A PIETRO": "....secondo una errata interpretazione conciliare, il concetto di "amicizia" con Cristo e quindi di amicizia con il Papa e i Vescovi, questa amicizia fra tutti, avrebbe dato una legittimazione ad una certa disobbedienza o ad una collegialità che ponesse sullo stesso piano ogni autorità e avesse così cancellato o annullato l'autorità di Pietro sui vescovi. Tutto questo è di una gravità inaudita sulla quale sarà necessario impostare ogni attenzione!
(...)
Il primato petrino è un ruolo, la collegialità è un altra cosa ancora ma se non vi è di questa collegialità l'obbedienza a Pietro, non esisterebbe alcuna collegialità, nessuna unità, mentre l'esercizio di Pietro potrebbe resistere da solo che esso solo risponderebbe eternamente a quella domanda di Gesù: "E voi chi dite che io sia?" TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE....è Pietro a rispondere per tutti non la collegialità senza Pietro! [SM=g27988]

La collegialità viene semmai confermata dalla presenza di Pietro e dalla sua professione di fede: "Così è stato consegnato ad uno solo ciò che doveva essere comunicato a tutti "
(S.Leone Magno, Discorsi, 4,3- pl 54,150,151)

La stessa Lumen Gentium (n.22) asserisce chiaramente come il Vescovo di Roma rappresenta L'UNITA' e i Vescovi nel loro insieme e per mezzo dell'obbedienza rappresentano LA COMUNIONE CON L'UNITA'.....
Denuncia così lo stesso Ratzinger che DOPO il Concilio Vaticano II sia in casa cattolica quanto in campo ecumenico i due termini COMUNIONE ED UNITA' NON SONO STATI COMPRESI DISTINTAMENTE, ANZI SONO STATI GRAVEMENTE CONFUSI.....

L'errore principale PARTE DA UN DOCUMENTO MESSO A PUNTO A MONACO "Documento di Monaco, III, 4 in Enchiridion Oecumenicum 1".....il teso dice: " L'episkopè della Chiesa universale viene affidata dallo Spirito all'insieme dei vescovi locali, in reciproca comunione", Ratzinger allora sottolinea l'errore del Documento dal quale sembra così, che la comunione derivi unicamente dal riconoscimento reciproco bastante di fratellanza e buona volontà senza più alcun riferimento alla "conferma" da parte di Pietro; inoltre, sottolineava allora il card. della Dottrina della Fede che l'insieme sinodale prenderebbe in tal modo IL POSTO DEL PRIMATO ROMANO NELLA PRESIDENZA DELLA CHIESA....infine, tale documento, affermerebbe che tale primato risiederebbe solo nello Spirito Santo mentre come ci insegnano i Vangeli e la Tradizione esso venne affidato da Gesù a Pietro e agli altri undici uniti a Lui.....



C'è infine un riferimento di Ratzinger al Concilio di Calcedonia quando la Chiesa di allora rigettò il canone 28....

il quale dice:

XXVIII.
Voto sui Privilegi della sede di Costantinopoli.
Seguendo in tutto le disposizioni dei santi padri, preso atto del canone [III] or ora letto, dei 150 vescovi cari a Dio, che sotto Teodosio il Grande, di pia memoria, allora imperatore si riunirono nella città imperiale di Costantinopoli, nuova Roma, stabiliamo anche noi e decretiamo le stesse cose riguardo ai privilegi della stessa santissima chiesa di Costantinopoli, nuova Roma. Giustamente i padri concessero privilegi alla sede dell'antica Roma, perché la città era città imperiale. Per lo stesso motivo i 150 vescovi diletti da Dio concessero alla sede della santissima nuova Roma, onorata di avere l'imperatore e il senato, e che gode di privilegi uguali a quelli dell'antica città imperiale di Roma, eguali privilegi anche nel campo ecclesiastico e che fosse seconda dopo di quella. Di conseguenza, i soli metropoliti delle diocesi del Ponto, dell'Asia, della Tracia, ed inoltre i vescovi delle parti di queste diocesi poste in territorio barbaro saranno consacrati dalla sacratissima sede della santissima chiesa di Costantinopoli. E’ chiaro che ciascun metropolita delle diocesi sopraddette potrà, con i vescovi della sua provincia, ordinare i vescovi della sua provincia, come prescrivono i sacri canoni; e che i metropoliti delle diocesi che abbiamo sopra elencato, dovranno essere consacrati dall'arcivescovo di Costantinopoli, a condizione, naturalmente, che siano stati eletti con voti concordi, secondo l'uso, e presentati a lui.


La Chiesa di Roma -spiegava Ratzinger- non può ritrovarsi in questo perchè la sua "maternità" è di natura APOSTOLICA E IL SUO PRIMATO E' DI DIRITTO DIVINO di conseguenza non può scendere a patti o a compromessi equiparandola alle altre Sedi......E citando appunto il canone 28 di quel Concilio, spiegava il rigetto di tale articolo che la Chiesa manifestò fin dal principio....perchè in base a questo articolo la sede di Costantinopoli poteva rivendicare poteri pari a quelli di Roma a scapito di altri Patriarcati e, dopo la caduta dell'Impero d'Oriente, cominciò infatti a ritenersi QUALE CENTRO DI UNA ECCLESIOLOGIA UNIVERSALE VERSO LA QUALE TUTTI DOVEVANO SOTTOSTARE.... E' ovvio che Roma, la Sede petrina mai e poi mai avrebbe potuto accettare un compromesso di questo genere senza tradire il mandato datole dal Cristo!

E mai avrebbe potuto condividere teorie dette della "traslazione" del primato o come quella della Kidemonia panton secondo cui l'ortodossia doveva essere considerata UN UNICO ORGANISMO CON A CAPO IL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI, una sorta di "Papa oriental", mentre i vescovi erano i suoi delegati...e infatti neppure le altre chiese Ortodosse hanno accettato queste teorie, dando origine alle Chiese dette "autocefale".....

Con il rigetto del Canone 28 di quel Concilio, fanno comprendere alcuni teologi conservatori, che anche oggi si potrebbe ristudiare il Vaticano II per comprendere se non vi siano state fatte delle aggiunte che mal si conciliano con la Tradizione della Chiesa.....


Nel discorso che il Papa ha tenuto Domenica 2008 per la Pentecoste, ha ripetuto i medesimi concetti che stiamo esprimendo qui......

11 maggio 2008: Cappella Papale nella Solennità di Pentecoste
www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2008/documents/hf_ben-xvi_hom_20080511_pentecoste...

dice il Papa :


"Societas Spiritus", società dello Spirito: così sant’Agostino chiama la Chiesa in un suo sermone (71, 19, 32: PL 38, 462). Ma già prima di lui sant’Ireneo aveva formulato una verità che mi piace qui ricordare: "Dov’è la Chiesa, là c’è lo Spirito di Dio, e dov’è lo Spirito di Dio, là c’è la Chiesa ed ogni grazia, e lo Spirito è la verità; allontanarsi dalla Chiesa è rifiutare lo Spirito" e perciò "escludersi dalla vita" (Adv. Haer. III, 24, 1)

(...)

La Chiesa che nasce a Pentecoste con a capo già visibilmente Pietro che "prende la parola" non è anzitutto una Comunità particolare – la Chiesa di Gerusalemme – ma la Chiesa universale, che parla le lingue di tutti i popoli. [SM=g27988] Da essa nasceranno poi altre Comunità in ogni parte del mondo, Chiese particolari che sono tutte e sempre attuazioni della sola ed unica Chiesa di Cristo. La Chiesa cattolica non è pertanto una federazione di Chiese, ma un’unica realtà: la priorità ontologica spetta alla Chiesa universale. Una comunità che non fosse in questo senso cattolica non sarebbe nemmeno Chiesa.

__________________
Vogliamo essere veramente segno di contraddizione?

“Altro non vi dico (…) Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene, e combattendo con voi insieme per la verità infino alla morte, per gloria e lode del nome di Dio, e reformazione della Santa Chiesa…”
(Santa Caterina da Siena, Lettera 305 al Papa Urbano VI ove lottò fino alla morte per difendere l’autorità del Pontefice)
[Modificato da Caterina63 01/10/2010 10:27]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:47. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com