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Prima di tutto la COMUNIONE ECCLESIALE: ma quale è la vera Chiesa di Cristo?

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2012 12:38
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16/07/2012 09:59
 
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[SM=g1740733]Paolo Rodari ha scritto un articolo in sè abbastanza condivisibile, ma dove commette un grave errore interpretando la visita del Papa in Germania, come una riabilitazione di Lutero.... questo E' FALSO!!!

Ratzinger e il suo duellante al castello tra Roma e Lutero. Schuelerkreis, ci sarà anche Kasper, il più anti romano dei cardinali, in cerca di una terza via ecclesiale

Joseph Ratzinger e Walter Kasper, il più “romano” e il più “anti romano” e anti curiale tra i vescovi-teologi di una gloriosa generazione tedesca, si ritrovano a fine agosto a Castel Gandolfo per il consueto raduno con gli ex alunni del “Ratzinger Schuelerkreis”, che il Papa ha voluto dedicare quest’anno a un tema quantomai attuale tra le diverse sensibilità teologiche della chiesa di Roma: i rapporti tra cattolici, luterani e anglicani, che sarà sviscerato proprio anche a partire da un libro di Kasper del 2009: “Raccogliere i frutti”, una summa del rapporto tra le chiese cristiane.

Il tema ribolle non da oggi. In passato, infatti, ha diviso Ratzinger e Kasper, come ha diviso le anime della cattolicità. Convinto del necessario primato della chiesa universale sulla chiesa locale, Ratzinger si è dovuto confrontare per anni con colui che Giovanni Paolo II mise a capo del “ministero” vaticano che si occupa di ecumenismo, Kasper appunto, sostenitore al contrario che il primato spettasse alle chiese locali. Che in estrema sintesi significa: perché non dare maggiore autonomia alle chiese locali, magari concedendo loro la possibilità di eleggersi i vescovi?

Sotto c’è la grande controversia dell’esercizio del primato di Pietro, dibattuta da secoli e anche, aspramente, durante il Concilio Vaticano II. E’ stato Hermann Josef Pottmeyer, per più quinquenni membro della commissione Teologica internazionale, a riassumere con un’immagine suggestiva l’essenza della controversia: “Se si paragona la teologia a un paesaggio, la tradizione teologica intorno al ministero petrino assomiglia a una regione di frontiera tra due paesi da lungo tempo nemici. Si inciampa dappertutto sulle tracce dei combattimenti: antiche trincee, vecchi bunker e, tra i residuati bellici più pericolosi, alcune mine. La mina più pericolosa è il dogma sul primato del successore di Pietro, pronunciato al Concilio Vaticano I”.

Secondo il teologo ribelle Hans Küng, il Vaticano I aveva definito il primato come una monarchia papale assoluta e l’infallibilità papale come un’infallibilità a priori. Mentre il Vaticano II parla di ecclesiologia di comunione. Riusciranno le due visioni a conciliarsi? Riuscirà Ratzinger a sorprendere e a trovare una terza via? La storia insegna che, in passato, Ratzinger e Kasper si sono trovati spesso divisi su più questioni, seppure non siano mai in nessun modo arrivati alla rottura.

Al di là delle vicende ecumeniche, celebre fu la controversia che negli anni Novanta riguardò il rapporto tra chiesa universale e chiese locali, con Ratzinger che assegnava il primato alla prima e Kasper alle seconde. Un’altra controversia, di carattere più pastorale, riguardò la comunione ai divorziati risposati: Kasper, assieme al cardinale tedesco Karl Lehmann, era più possibilista, mentre Ratzinger più rigorista. E ancora lo scontro sul lasciapassare all’aborto indirettamente rilasciato dai consultori cattolici in Germania. All’epoca, a mediare tra l’episcopato tedesco e l’ex Sant’Uffizio governato da Ratzinger c’era, come nunzio in Germania, Giovanni Lajolo.

Ma su altre vicende i due si ritrovarono, a sorpresa, vicini. In particolare sul concetto di Gesù Cristo “unico salvatore di tutta l’umanità”, oggetto della dichiarazione “Dominus Iesus” emessa da Ratzinger nel 2000. Kasper si distaccò dal coro dei critici, tra i quali anche alti ecclesiastici, e contestò “le interpretazioni cosiddette liberali, che si definiscono progressiste, ma che sono in realtà sovversive”. Così anche su un altro tema particolarmente sensibile per Ratzinger: la liturgia. Kasper arrivò a dire, contro coloro che intendono la liturgia come collaterale alla vita di fede: “La crisi della concezione dell’eucaristia è il nucleo stesso della crisi della chiesa odierna”.

E oggi? A cosa serve l’incontro di fine agosto al “castello”? E’ solo un modo tramite il quale il Papa intende farsi un’idea più approfondita dello stato dei lavori oppure c’è di più? Rispondere non è facile. Di certo c’è un fatto: la Costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus che permette agli anglicani che lo desiderano di tornare alla piena comunione con Roma pur mantenendo i propri riti e le proprie tradizioni, come anche altri segnali lanciati dal Papa ai protestanti (non ultima l’effettiva riabilitazione di Lutero che Benedetto XVI ha voluto fare pubblicamente durante la celebrazione ecumenica a Erfurt) confermano che un certo fermento è in atto.

Tra l’altro, è con dovizia di particolari e competenza che un officiale della Dottrina della fede, Riccardo Bollati, ha da poco dato alle stampe per Città Nuova un lavoro che senz’altro Ratzinger avrà modo di visionare: “L’alba dell’unità. In dialogo con Jean-Marie Tillard”. Ecumenista domenicano scomparso nel 2000, Tillard partecipò ai lavori del Vaticano II come esperto insieme a Ratzinger – allora entrambi ricevettero la nomina giovanissimi – e fu poi, nel dopo Concilio, protagonista ai massimi vertici del dialogo teologico della chiesa cattolica sia con le chiese ortodosse, sia con la comunione anglicana, due straordinarie avventure di dialogo che molto hanno prodotto e che sono ancora in corso.

Fra i frutti di questi dialoghi, vi sono numerosi documenti di accordo. Di grande interesse è l’ecclesiologia soggiacente ad alcuni di quei testi, dietro cui si intravede l’importante contributo del pensiero di Tillard, la cui lezione – “chissà perché rimasta per anni al margine della querelle Kasper-Ratzinger”, ha scritto recentemente la rivista Jesus – puntava appunto sulla natura della chiesa di Gerusalemme. Essa, per Tillard, era chiesa locale, nella quale la chiesa di Dio si realizza come cattolica e apostolica: le altre chiese locali non aggiungono nulla e non sono appendici di quella, perché con essa comunicano, in una economia che è la stessa dell’Incarnazione.

Per Tillard, in sostanza, il primato di Pietro resta, seppure occorrerebbe che la chiesa di Roma restituisse alle altre chiese quei loro diritti che essa si è invece riservata. E ciò varrebbe, in primo luogo, per la nomina dei vescovi. Si tratta di una prospettiva interessante, colma di spunti e di provocazioni, di luci e di ombre, la cui ricchezza, forse, si sta cominciando solo ora a sondare a fondo. In questa direzione va il tentativo di Bollati. Di certo, il contributo che proviene dal pensiero di teologi come Ratzinger, Kasper e Tillard, ha ancora molto da dire ai dialoghi ecumenici in corso e sarà oggetto di discussione anche nel corso dell’annuale “schülerkreis” di Castel Gandolfo.

Pubblicato sul Foglio sabato 14 luglio 2012



***************

[SM=g1740758] Rodari sbaglia a scrivere:
(non ultima l’effettiva riabilitazione di Lutero che Benedetto XVI ha voluto fare pubblicamente durante la celebrazione ecumenica a Erfurt)

questo è FALSO, gentile Rodari.... lo scriva visto che da lei i commenti non si possono mettere, perchè lasciate scritte queste inesattezze?
perchè volete confondere i lettori? [SM=g1740730]

Benedetto XVI ad Erfurt ha PROPOSTO semmai, di ripartire da quel Lutero della prima ora, quando si poneva le domande SU DIO... punto!!
Ha invitato gli ecumenisti semmai a non avere fretta di saltare le tappe necessarie per la vera unità che non fa sconti a nessuno....

Inoltre ha fatto un gesto simbolico: NON HA PORTATO I SOLITI DONI... sottointendendo che il dono che portava ERA IL PAPA STESSO
e poi basta seguirlo nella tappa successiva di quel viaggio, al Santuario mariano nel quale ha ripercorso le gesta eroiche DEI CATTOLICI CHE SEPPERO DIFENDERE la dottrina cattolica per la quale, quel Santuario mariano, è ancora lì a testimoniarlo...

Inoltre nel libro Rapporto sulla fede Messori fa spiegare a Ratzinger la situazione:

Messori: Sarebbe interessante sapere su quali argomenti farebbe leva contro Lutero la Congregazione per la Dottrina della fede per intervenire anche oggi.

La risposta non esita:
Ratzinger - "A costo di essere noioso, penso che ci appoggeremmo ancora una volta al problema ecclesiologico. Alla disputa di Lipsia, il contraddittore cattolico di Martin Lutero gli dimostrò in modo irrefutabile che la sua "nuova dottrina" non si opponeva soltanto ai papi ma anche alla Tradizione così come chiaramente espressa dai Padri e dai Concili. Lutero fu costretto ad ammetterlo e dichiarò allora che anche dei Concili ecumenici avrebbero sbagliato. In questo modo, l'autorità degli esegeti fu collocata al di sopra dell'autorità della Chiesa e della sua Tradizione", un aspetto inaccettabile per la Chiesa.



Gentile Rodari, sia onesto con i lettori e cancelli quella frase nelle parentesi perchè è una sua opinione per altro errata!

[SM=g1740733] Poi leggo ancora da Rodari, sulla vicenda Kasper con Ratzinger:

Ma su altre vicende i due si ritrovarono, a sorpresa, vicini. In particolare sul concetto di Gesù Cristo “unico salvatore di tutta l’umanità”, oggetto della dichiarazione “Dominus Iesus” emessa da Ratzinger nel 2000.

***

???? Mi perdoni Rodari, me le risultano Papi e Vescovi cattolici in comunione con Roma che in passato abbiamo affermato il contrario?
Come sarebbe a dire che i due si ritrovano  A SORPRESA vicini per dire che Gesù Cristo è l'unico Salvatore dell'umanità...
che razza di sorpresa sarebbe quando sono duemila anni che la Chiesa predica Cristo Salvatore unico dell'umanità? [SM=g1740730]

Ma perchè scrivete queste corbellerie?
La Dominus Jesus partì da una chiarissima PROFESSIONE DI FEDE in campo ecumenico... sia per aiutare i cristiani NON cattolici a riconoscere che professiamo la medesima fede in Cristo, unico Salvatore dell'Uomo, dottrina messa in dubbio dai Protestanti contro la Chiesa per via delle devozioni e del Culto dei Santi e di Maria Santissima....
sia per i cattolici che con una certa enfasi ecumenica stavano dimenticando le basi della dottrina Cattolica...
infatti i Protestanti pur condividendo la prima parte della Dominus Jesus (e non poteva essere diversamente), si accanirono contro la seconda parte del Documento che riportava l'indiscutibile PRIMATO PETRINO E CATTOLICO....

La prego Rodari!!! e suvvia!



[SM=g1740733]


[Modificato da Caterina63 16/07/2012 10:08]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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