A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il Papa è davvero infallibile? Cosa è questa Infallibilità?

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2018 23:00
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
27/11/2010 11:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

“Ognuno è libero di contraddirmi”  dal blog senzapelisullalingua di padre Giovanni Scalesi

Qualcuno dei miei lettori si sarà chiesto come mai finora non ho fatto alcun commento alla pubblicazione del libro-intervista di Benedetto XVI Luce del mondo, che tanto scalpore ha suscitato sui media. Beh, devo confessare che il mio silenzio, solitamente, non è casuale: quando taccio, è perché voglio tacere; è perché preferisco non prendere posizione su determinati argomenti. Anche in questo caso sono stato molto indeciso a intervenire, soprattutto perché c’è di mezzo il Papa. E io, del Papa, ho una concezione piuttosto sacrale: il Papa non può essere criticato; se proprio non si è d’accordo con lui (cosa sempre possibile), si tace.

Che cos’è che in questo caso mi induce a derogare alle mie convinzioni? Il fatto che, nel caso presente, Benedetto XVI, come è stato autorevolmente sottolineato, non ha voluto compiere un atto magisteriale. Nella premessa a Gesú di Nazaret, lui stesso aveva affermato: «Ognuno è libero di contraddirmi». Penso che la stessa libertà valga, a maggior ragione, in questa occasione.

Qualcuno penserà che io voglia contestare al Papa la sua “apertura” sull’uso del profilattico. No, non voglio entrare nel merito delle questioni affrontate nell’intervista. Voglio solo soffermarmi su una questione previa, diciamo cosí “procedurale”. Sarò un po’ all’antica; ma è proprio necessario che il Papa scriva libri e rilasci interviste? Personalmente lo trovo non solo non necessario, ma anche inopportuno. Perché? Perché, scrivendo un libro, il Papa non agisce piú come Papa, ma come semplice teologo (un tempo si sarebbe detto “dottore privato”). Si dirà: che male c’è? Non c’è nessun male; ma nella Chiesa, secondo me, ciascuno deve fare il proprio mestiere: il Papa, il Papa; il teologo, il teologo. Quando poi il Papa rilascia un’intervista, riferisce le sue personali opinioni, certamente autorevoli, ma pur sempre opinioni. E, se devo essere sincero, a me interessa relativamente che cosa pensa il Papa; a me interessa che cosa egli insegna.

Ho l’impressione che con gli ultimi due pontificati si sia persa, almeno in parte, la consapevolezza della peculiarità del ministero petrino: diventando Papa, un uomo in qualche modo cessa di essere ciò che era; il suo nuovo incarico in un certo senso si impossessa della sua persona. Si potrebbe dire che l’eletto diventa “un altro”. Non credo sia un caso che il Papa, all’elezione, cambi nome (questo non avviene per gli altri Vescovi). Non credo fosse un caso che, una volta, il Papa nel parlare non usasse la prima persona singolare (“io”), ma il pluralis maiestatis (“noi”). È ovvio che il Papa continuerà ad avere le sue personali convinzioni; ma queste non interessano piú, devono essere messe da parte. I fedeli non si aspettano da lui di essere aggiornati sulle sue opinioni, ma di essere confermati nella fede. E nel caso di un teologo, come l’attuale Pontefice? Secondo me, dovrebbe sacrificare la sua scienza, per consacrarsi esclusivamente al proprio servizio ecclesiale. Penso che l’ultimo Papa che ha avuto piena coscienza del ruolo che gli era stato affidato fu Paolo VI: aveva certamente le sue idee; un orientamento di grande apertura intellettuale lo aveva sempre contraddistinto; ma, una volta divenuto Papa, fu capace di mettere tutto fra parentesi e di concentrarsi esclusivamente nella difesa del dogma.

Oltre tutto, l’esperienza che stiamo facendo dovrebbe insegnare che si tratta di operazioni estremamente rischiose, che alla fine potrebbero rivelarsi controproducenti. È vero che Benedetto XVI, alla domanda di Padre Lombardi se si rendesse conto di tale rischio, pare abbia risposto con un sorriso. Personalmente però ho l’impressione che, nel suo candore, non sempre si renda perfettamente conto di quanto i figli di questo mondo siano piú scaltri dei figli della luce (Lc 16:8). Proprio nell’intervista, a un certo punto, riferendosi al discorso di Ratisbona, afferma:

«Avevo concepito quel discorso come una lezione strettamente accademica, senza rendermi conto che il discorso di un Papa non viene considerato dal punto di vista accademico, ma da quello politico. Da una prospettiva politica non si considerò il discorso prestando attenzione ai particolari; fu invece estrapolato un passo e dato ad esso un significato politico, che in realtà non aveva».

Questa volta è accaduto lo stesso. Di che cosa hanno parlato i media in questi giorni? Fra le molteplici questioni trattate nel libro, si sono concentrati esclusivamente sul profilattico (esattamente ciò che lui stigmatizza nell’intervista), e anche qui, senza prestare attenzione ai particolari, hanno dato alle sue parole un significato “politico”, che in realtà non avevano. Non che non si possa affrontare la questione, estremamente seria, dell’uso del condom; ma lasciamolo fare ai teologi moralisti. Se lo fa il Papa, inevitabilmente il discorso diventa “politico”.

L’unica differenza fra le due situazioni è che, nel caso di Ratisbona, le sue parole gli attirarono solo critiche; ora, a quanto pare, solo consensi. Ma anche questo dovrebbe suonare come un campanello di allarme. Parole di Benedetto XVI nell’intervista:

«Se avessi continuato a ricevere soltanto consensi, avrei dovuto chiedermi se stessi veramente annunciando tutto il vangelo».

Il Papa non me ne voglia; ma, se ci siamo presi la libertà di sollevare qualche perplessità, è perché gli vogliamo bene.


*******************************************

Carissimo padre Giovanni, ancora una volta mi trova in perfetta sintonia con le sue riflessioni qui riportate:
http://querculanus.blogspot.com/2010/11/ognuno-e-libero-di-contraddirmi.html
 
"liberi di contraddire un Papa"....e ci aggiungerei un mesto punto interrogativo pensando alle parole di san Paolo "Tutto mi è lecito, ma non tutto giova"...
a cosa tornerebbe utile infatti CONTRADDIRE il Papa?
Certe contraddizioni getterebbero e gettano confusione su confusione e se il libro parla di Cristo quale "luce del mondo" con la libertà di contraddire il Papa oserei dire che il "buio invade gli animi dei fedeli"......
Contraddire il Papa infatti significherebbe PERDERE quella luce che Cristo ha proprio affidato al suo Vicario perchè portasse LUCE e non l'eventualità di contraddirlo....
 
Detto questo, dalla scia mediatica che tutti abbiamo un pò vissuto, mi è apparso chiaro di poter dire che il Papa è stato IMPRUDENTE.... poi l'estrapolare una singola frase da un contesto assai più ampio ed ortodosso, non hanno reso giustizia a quelle parole, tuttavia se il Papa avesse concluso quel pensiero parlando di PECCATO E DI CONVERSIONE usando i carti termini in uso alla sana Dottrina, probabilmente non si sarebbe prestato il fianco alle molteplici interpretazioni...
e così abbiamo avuto un catto-progressismo ad applaudire il Papa dicendo: "EVVIVA! Finalmente il Papa si è APERTO, ora il profilattico è LECITO E LEGITTIMO"
e abbiamo nondimeno il flusso estremista del tradizionalismo cattolico che grida allo scandalo ed accusa il Papa di cedimento e quasi di eresia....
Ma entrambi hanno torto! e tuttavia è il Papa stesso che si è prestato a questa libertà del contraddittorio che, comunque la si pensi, sulle questioni dottrinali NON deve esserci e non dovrebbe affatto scaturire la libera opinione....al contrario, dovrebbe e deve FAR MATURARE LA VIRTU' DELL'OBBEDIENZA.....
 
Sto leggendo il libro, in definitiva è comunque sia un'ottima catechesi ORTODOSSA ^__^
credo che il problema, come lei ha riportato caro padre Giovanni, sta anche ion questa riflessione, dove dice:
 
Ho l’impressione che con gli ultimi due pontificati si sia persa, almeno in parte, la consapevolezza della peculiarità del ministero petrino: diventando Papa, un uomo in qualche modo cessa di essere ciò che era; il suo nuovo incarico in un certo senso si impossessa della sua persona. Si potrebbe dire che l’eletto diventa “un altro”. Non credo sia un caso che il Papa, all’elezione, cambi nome (questo non avviene per gli altri Vescovi). Non credo fosse un caso che, una volta, il Papa nel parlare non usasse la prima persona singolare (“io”), ma il pluralis maiestatis (“noi”). È ovvio che il Papa continuerà ad avere le sue personali convinzioni; ma queste non interessano piú, devono essere messe da parte. I fedeli non si aspettano da lui di essere aggiornati sulle sue opinioni, ma di essere confermati nella fede. E nel caso di un teologo, come l’attuale Pontefice? Secondo me, dovrebbe sacrificare la sua scienza, per consacrarsi esclusivamente al proprio servizio ecclesiale. Penso che l’ultimo Papa che ha avuto piena coscienza del ruolo che gli era stato affidato fu Paolo VI: aveva certamente le sue idee; un orientamento di grande apertura intellettuale lo aveva sempre contraddistinto; ma, una volta divenuto Papa, fu capace di mettere tutto fra parentesi e di concentrarsi esclusivamente nella difesa del dogma.
 
 
********************
 
Tuttavia fu proprio da Paolo VI, però, che si cominciò a modificare l'immagine del ruolo petrino e della stessa Chiesa....
 La capacità della Chiesa di essere credibile non partiva più dalla sua dottrina, ma dalla capacità del Pontefice nel renderla credibile.
Quanto questa rivoluzione sia stata giusta o meno, lo dirà la storia, certo è che la crisi della Chiesa comincia proprio da quando ne venne intaccata l'immagine a partire dalla Liturgia.....e collegandoci sulle false interpretazioni del Concilio.... a proposito di questo il Papa spiega bene anche la questione della scomunica ai 4 Vescovi della FSSPX.... Egli onestamente riflette sul fatto che quella scomunica NON fu data perchè non accettarono il Vaticano II, il Papa spiega che non sarebbe corretto scomunicare per questo motivo ^__^ e dunque, spiega il Papa quando i 4 vescovi espressero il riconoscimento del ruolo petrino (evidentemente deve essere avvenuto nei colloqui privati con mons. Falley e il Papa stesso), quella scomunica, dice il Papa: "ANDAVA TOLTA"....
Non fu dunque solamente un "atto di misericordia", ma come dicevamo in passato, fu anche un atto di giustizia!
 
Io credo che se usato bene questo libro potrà offrire molto.... molto dipende da noi ed anche se non è facile, possiamo farlo!
Resta palese che mi auguro di cuore che il ruolo di Pietro non subisca ulteriori decadimenti o peggio, ad una sorta di primus INTER-PARIS che si vuole imporre....
 
Grazie per le sue riflessioni e Buona Domenica!


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:10. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com