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S.Giuseppe Casto Sposo di Maria e Custode della Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2014 22:26
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08/01/2011 22:00
 
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Solo per amore
   

«L'uomo giusto che vive della fede è simile ad un tralcio di vite carico di grappoli: espande attorno a lui il buon profumo delle sue virtù e l’abbondanza delle sue opere». Così si esprimeva il Curato d’Ars, pensando alle innumerevoli persone sante presenti nella vita della Chiesa, ma questa definizione appare particolarmente adatta a san Giuseppe, uomo di Dio che ha saputo rispondere con generosità all’annuncio dell’Angelo del Signore.

Il silenzioso. Forse sta proprio nel silenzio, nel nascondimento, la sua grandezza, che fa pensare ad un albero nella stagione invernale, apparentemente secco e arido, ma interiormente vivo e attivo nel preparare i frutti dell’estate. Giovanni Paolo II così sottolinea la sua capacità contemplativa: «I Vangeli parlano esclusivamente di ciò che Giuseppe "fece"; tuttavia consentono di scoprire nelle sue azioni, avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione».

Ed è proprio dall’assenza di parole che scaturisce una speciale "eloquenza", quella che lo pone in contatto con il suo Signore e che gli permette di agire come gli viene indicato. Certo, si tratta di un ordine che viene dall’Alto, dal Mistero, ma quanto è più grande il suo che si affianca e si intreccia con quello di Maria, la sua sposa promessa!

Il sognatore. Quattro volte Dio gli parla nei sogni e Giuseppe, il sognatore, anche se sconvolto e titubante, non chiede spiegazioni, sa riconoscere le parole che gli giungono dall’Alto, le accoglie e si avvia con determinazione lungo il cammino che da sempre il Signore ha tracciato per lui, forse ancora ignaro di quanto importante sarebbe stata la sua disponibilità nella storia della salvezza. Semplicemente si pone in sintonia con l’Altissimo, che ha guidato il suo popolo verso la Terra promessa; si inserisce nei sogni stessi di Dio, perché ha imparato nella sua vita di ebreo pio a non temere le cose grandi, che possono accadere anche ai piccoli. Sognare da soli può rivelarsi pura illusione, ma sognare in compagnia del Signore può essere l’inizio di una straordinaria realtà.

Il padre. «Egli fu scelto dall’eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità». È san Bernardino da Siena ad indicare la particolare elezione di Giuseppe, aggiungendo che certamente Dio gli ha concesso tutti i carismi necessari per il suo compito. È indubbia la presenza divina in lui, ma questa forza interiore non limita la grandezza di un uomo che ha saputo superare le paure, diventando vero padre di Gesù, anche se non ne è genitore. In fondo Giuseppe ha scelto l’amore invece della generazione, compiendo così le promesse antiche.

Il giusto. Giuseppe è un giovane dal cuore puro e dall’amore grande, ma è anche un uomo coraggioso che rischia di essere pubblicamente umiliato; eppure prende le decisioni che ritiene giuste, nonostante tutto; pur non comprendendo, si affida con slancio al Mistero. In lui, la coscienza di ebreo osservante della legge si scontra con la giustizia più profonda, quella della bontà comprensiva, della fede matura, della carità vera. Nella sua storia si confermano le parole di Simone Weil: «La vita del credente è comprensibile solo se in lui c’è qualcosa di incomprensibile».

Madì Drello


http://www.stpauls.it/madre/1003md/1003md01.htm

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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